Marco ha 65 anni. Quasi 30 in più di me. Frequenta la stessa spiaggia della località balneare in cui vado in vacanza con mio marito e i miei figli da diversi anni. È una persona a modo, colta, professore di storia e filosofia in pensione. Un passato da nuotatore e un aspetto ancora prestante, nonostante l’eta’. Io e mio marito, nonostante la differenza d’età, chiacchieriamo sempre volentieri con lui e sua moglie. Questo è il primo anno in cui il loro ombrellone è alle spalle del nostro. Marco con me è sempre stato garbato, galante, sorridente. Un gentleman. Oggi pomeriggio, è successa una cosa sorprendente, che all’inizio mi ha lasciata perplessa e un po’ incazzata, ma che si è rapidamente trasformata in una sensazione molto piacevole e inaspettata.
Come molte donne, ho l’abitudine di sfilare con discrezione la parte di sopra del costume per prendere il sole sulla schiena senza che resti il segno del costume. Oggi verso le tre, eravamo entrambi soli sotto i rispettivi ombrelloni. Mio marito era andato a casa, sua moglie idem e i miei figli giocavano in riva al mare. Ho sfilato velocemente il pezzo di sopra e sono rimasta una mezz’ora a prendere il sole sulla schiena. Quando ho riallacciato il reggiseno, mi sono alzata di scatto e per qualche secondo sono rimasta a seno scoperto. Ero ancora distesa a pancia sotto, quindi nessuno, se non Marco, che era seduto dietro il nostro ombrellone, sulla sua sdraio, poteva aver assistito alla scena. Lì per lì non ho notato nulla. Dopo poco, mi sono alzata per andare al bar. Tornando, ho notato una cosa che mai avrei immaginato. Marco aveva tra le mani il suo smartphone e con aria furtiva stava sfogliando due o tre foto in cui era ritratto il momento in cui ero rimasta a seno scoperto. Mi sono bloccata all’istante. Ero dietro il loro ombrellone. Un paio di metri. Lui non si è accorto di nulla. Ha rimesso in stand by il cellulare e si è messo a leggere. Facendo finta di niente sono tornata sul mio lettino. Sono rimasta qualche minuto ferma a pensare a quanto accaduto. Avrei dovuto dirglielo? Approfittare del fatto che fossimo soli per cantargliene educatamente quattro, senza fare però sceneggiate o scatenare un polverone. Mi sono rigirata velocemente e i nostri sguardi si sono incontrati per qualche istante. Non so neanche spiegare il perché, ma la mia espressione cupa si è improvvisamente trasformata in un sorriso malizioso e complice, mi sono messa a pancia sotto, ho iniziato a slacciare il pezzo di sopra del costume, con molta calma e avendo cura di restare alzata a sufficienza per mostrargli il seno nudo per qualche secondo. L’ho guardato dritto negli occhi. Ci siamo sorrisi. Un po’ imbarazzati e un po’ complici. Mi sono messa a prendere il sole e ho girato la testa di lato, senza rialzarla per più di un’ora. Avevo le farfalle allo stomaco e il sesso gonfio e il cuore che batteva a mille. Proprio come ora, che sono stesa sulla sdraio in terrazza mentre mio marito e i miei figli dormono e penso a questa cosa così inaspettata e al fatto che avrà tenuto quelle foto sullo smartphone a suo rischio e pericolo. Probabilmente il tempo sufficiente per potersi chiudere in bagno e masturbarsi.