ailohcnaleM

BruceKetta

Wild Weasel
Phica Supporter
Élite Fase 1
Messaggi
3,136
Punteggio reazione
4,392
Punti
134
@Grandel l'idea dei 4 amici mi piace... perche' ben pochi nonostante incomprensioni/punzecchiature/bisticci piu' o meno velati son sempre qui... perche' adorano la testa e il corpo di quel Tesoro, ora piu' che mai.
"I tesori che si scoprono diventano argomento vivo di discussione. Il tempo che passa certifica che la maturità sulla Donna la abbellisce e impreziosisce come farebbe su una boccia di Sauternes. Sono importanti tutti i punti di vista ma quello “degli altri” su quello di “se stessa” forse di più e adesso quello che si vede è “di piu’” di quello che si conosceva 10, 20 anni fa…."... spero che Ele lo capisca, se detto nello specifico da chi piu' conosce un motivo c'e' 😉...
Speriamo che questa estate passi ed Ele ritorni "piu' di prima" in tutto...
Son curioso della sua reazione 😅 spero la prenda bene, in fondo siam qui per lei 😊
 

djthraex

"Level 4"
Messaggi
1,015
Punteggio reazione
692
Punti
114
Una Lunga estate Melanconica…1) Quattro Amici



Eravamo quattro amici (A,B,C e D) al bar
Che volevano cambiare il mondo
Destinati a qualche cosa in più
Che a una donna ed un impiego in banca
Si parlava, con profondità
Di anarchia e di libertà
Tra un bicchier di coca ed un caffè
Tiravi fuori i tuoi "perché"
E proponevi i tuoi "farò"


Il forum è una sorte di bar, ci si incontra per parlare, per discutere, per cazzeggiare, per prendersi qualche tempo di leggerezza fra le incombenze della vita reale….

Ecco quindi che prendendo spunto dal suggerimento della Padrona di Casa ci venne l’idea di farla questa “Caccia al Tesoro”, di provare a scoprire quanto il sito poteva nascondere e nello stesso tempo offrire a quanti di Noi siamo rimasti orfani della sua presenza…in attesa che la lunga estate trascorresse il più velocemente possibile. I Noi siamo come le lettere dell’alfabeto, utili per scrivere ma non indispensabili per capirci: A amante del buon rosso come l’Amarone, B astemio, C come dice il nome va di Coca Cola e D che si annega nelle Doppio Malto….

Eravamo tre amici (A,B e C) al bar
Uno si è impiegato in una banca
Si può fare molto pure in tre
Mentre gli altri se ne stanno a casa
Si parlava in tutta onestà
Di individui e solidarietà
Tra un bicchier di vino ed un caffè
Tiravi fuori i tuoi "perché"
E proponevi i tuoi "però"


E se cerchi….Trovi….e trovi dei veri tesori. E questi tesori ti permettono, tra un bicchiere e l’altro, di rimarcare quanto brutta è la l’Estate senza E. (guarda caso la lettera…..) perché questa del 2023 impallidisce rispetto alla scorsa, al 2022….

Eravamo due amici (A e B) al bar
Uno è andato con la donna al mare
I più forti però siamo noi
Qui non serve mica essere in tanti
Si parlava con tenacità
Di speranze e possibilità
Tra un bicchier di whisky ed un caffè
Tiravi fuori i tuoi "perché"
E proponevi i tuoi "sarà"


I tesori che si scoprono diventano argomento vivo di discussione. Il tempo che passa certifica che la maturità sulla Donna la abbellisce e impreziosisce come farebbe su una boccia di Sauternes. Sono importanti tutti i punti di vista ma quello “degli altri” su quello di “se stessa” forse di più e adesso quello che si vede è “di piu’” di quello che si conosceva 10, 20 anni fa….

Son rimasto io da solo (A) al bar
Gli altri sono tutti quanti a casa
E quest'oggi, verso le tre
Son venuti quattro ragazzini
Son seduti lì vicino a me
Con davanti due coche e due caffè
Li sentivo chiacchierare
Han deciso di cambiare
Tutto questo mondo che non va


Per fortuna il tesoro è proprio un Tesoro e se anche mancano, per il momento, le parole che lo impreziosiscono, ce lo godiamo ugualmente…

La caccia e poi la scoperta valgono il minimo sforzo del farla….

Sono qui con quattro amici al bar
Che hanno voglia di cambiare il mondo


Questo Tesoro che abbiamo riscoperto non cambierà il mondo ma sicuramente cambia questa lunga estate e cambia l’umore e l’ormone di chi lo fa proprio, in attesa …..

E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy Bar
O forse non c'incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai
E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy Bar
O forse non c'incontreremo mai
Ognuno a rincorrere i suoi guai


Guai che naturalmente i quattro amici non vogliono causare a nessuna. Se i discorsi da bar dovevano rimanere tali forse il whisky e i suoi vapori hanno avuto un effetto deleterio…..

Se invece il semaforo sarà verde…beh, l’estate è ancora lunga, l’estate Melanconica è ancora lunga e la caccia è appena iniziata….ma con questi tesori sarà diversa, un estate “di più’”…..
foto culto, ma non so perché credo ti abbia chiesto di pubblicarla ....
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,111
Punteggio reazione
9,237
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
foto culto, ma non so perché credo ti abbia chiesto di pubblicarla ....
....no, no, il racconto spiega quasi tutto ma è stato pensato, scritto e pubblicato SENZA la sua presenza. Lei si è presa la stagione sabbatica.....
Gli amici al bar ce l’hanno come pensiero (fisso)...vedilo un po’ come il calciomercato nei mesi in cui il campionato è fermo....si continua a parlare di quella Cosa lì in attesa che ricominci....
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,111
Punteggio reazione
9,237
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
Quanto alla “caccia al tesoro”…
Una Lunga estate Melanconica…2) Il Turista

Ogni anno ritornavo li, stesso giorno, stesso orario….Iniziai il giorno dopo per la verità perché non volevo arrendermi alla cosa più bella che avevo mai visto, non volevo arrendermi al destino…..lo stesso destino che oggi mi ha aperto le braccia e mi ha permesso di ritornare a sorridere…anche con la bocca oltre che con i pensieri…

Sono passati dodici anni, lo ricordo perfettamente, come ricordo perfettamente quella tarda mattinata di Luglio. Iniziai la salita della lunga scalinata che mi avrebbe portato al belvedere in cima alla città e da li mi sarei goduto lo spettacolo che tutti mi avevano suggerito di visitare.

Già dai primi gradini e rampe nell’aria sentii un profumo particolare, saldalo o vaniglia ma di questo, solo di questo non ricordo bene. Ricordo che “staccava” dagli odori dei vicoli prima e dai profumi mediterranei poi.

Più salivo e più diventava intenso, piacevole, quasi ubriacante. A metà salita, finalmente, ne scorsi l’origine. Davanti a me una ragazza stava salendo le stesse scale. Da dietro ne potevo vedere e ammirare le fattezze.

Mini zaino in spalla, abitino corto a metà coscia color magenta e comode All Star ai piedi. Capelli liberi alle spalle e un culetto che mi ipnotizzò subito.

Rallentai la mia salita, ora il mio sguardo era calamitato da quel sedere che passo dopo passo evidenziava alternativamente la chiappa destra e la sinistra, sinistra e destra. Uno spettacolo per gli occhi e per i miei ormoni. Ubriacato, ipnotizzato….e…eccitato.

Decisi di accelerare per capire anche come fosse il lato A di questa ragazza. Un cortese saluto durante il sorpasso fu la scusa per radiografarla a puntino. Seno bello pieno che l’abito onorava, sorriso semplice ma malizioso e una canzone dei Beatles che usciva dagli auricolari fu quello che colsi in pochi istanti.

Arrivato in cima i miei pensieri erano già pieni del buon umore che le belle cose e le belle persone ti mettono addosso.

Dopo una bevuta rinfrescante e l’essermi goduto il panorama stavo per cominciare la mia discesa, il ritorno ai quartieri bassi quando questa ragazza, in un perfetto francese, mi chiese se potevo farle un paio di foto. Il mio “oui…bien sur” italianizzato lasciò la via libera alla ripetizione della stessa domanda in italiano. Era italiana, portatrice di una voce squillante e altrettanto maliziosa al pari del resto.

Mi porse una piccola digitale indicandomi il tasto da premere. Evidentemente non le sembrai troppo sveglio o forse più che altro distratto….

Si mise in posa vicino alla balaustra e con un bel sorriso mi invitava a scattare nelle varie posizioni in cui si formava di volta in volta. Volle arrivare fino al limite della terrazza e spaziando con lo sguardo l’orizzonte mi indicò i magnifici colori del mare sotto e del cielo sopra.

“ Adesso le ultime per il mio ragazzo “ disse e cosi, all’improvviso con un unico gesto sollevò la parte bassa dell’abito portandosela in vita e abbassò le mutandine….

“Vai vai, scatta scatta” con un sorriso pieno mi invitò a fare “ si vede la spiaggia, si vedono i colori dell’acqua….si vede bene tutto?” mi domandò ritornando seria…..

Io con la bocca aperta annuivo con la testa, di parole non me ne uscivano…

La stavo fotografando con la digitale e la stavo fotografando con i miei occhi per la mia memoria. Le mutandine calate a metà coscia rivelavano un’abbronzatura stranamente uniforme nel centro della quale, al limitare del dove le gambe iniziano a dilungarsi verso il basso, l’attenzione si concentra…

Velocemente, molto velocemente abbassò, scattai e si ricompose. Se non fosse per il mio ricordo quasi potevo pensare di essere in un sogno….

“Is that a gun in your pocket, or are you just glad to see me” mi domandò prima sorridendo…Rimasi ancora ebetito, lo ripete dopo in italiano con una grossa risata contagiosa…

Mi ringraziò cordialmente e io come un ebete ripresi la discesa ancora più ubriaco e ipnotizzato di quando salii.

Come detto ci ritornai il giorno dopo e gli anni dopo…ma non la incontrai mai più. Avevo soltanto quel ricordo, quelle istantanee nella mente che ad ogni riflessione che le riguardavano mi portavano in uno stato di eccitazione difficile da descrivere. Quante fantasie su quel momento e sui successivi che mi sono fatto. Inviti a cena o a semplici caffè che non feci, pomeriggi in spiaggia e notti infuocate che soltanto la mia immaginazione partoriva. Quel corpo percorso per intero dalle mie mani, dalla mia bocca, da tutto me. Quel corpo, quelle mani e quella bocca che facevano altrettanto col mio, per il suo, il mio...il nostro piacere.

Fino ad oggi. Oggi navigando alla ricerca di qualcosa di stimolante nel sito Phica.net mi sono imbattuto in quella fotografia, mi sono imbattuto in quella ragazza e tutti i miei ricordi sono tornati vivi, reali, piacevoli.

Leggo che è in “congedo estivo” dal sito…ma l’estate passa velocemente. Al suo ritorno mi ritroverà…..
 

Allegati

  • bad70.jpeg
    bad70.jpeg
    199 KB · Visualizzazioni: 881

farchioni

"Level 6"
Messaggi
3,685
Punteggio reazione
3,064
Punti
119
In effetti grido un bel po’. Bad mi tappava la bocca.

Oh ma non l’ha tenuta chiusa. Mi girava intorno da un po’. Aspettava che uscissi dall’acqua alta.

Si beh..Se mi accorgo che le risposte si fanno monosillabiche, a cazzo o tanto per…giusto per girare le pagine, la chiudiamo li. Non mi interessa allungare il brodo. Mi interessa l’interazione.

Io tra luglio e agosto lavoro nel sud della francia. Nell’entroterra, ma a mezz’ora di macchina dalla costa azzurra. In genere una nuotata nell’aurora o nel crepuscolo ci scappa tutti i giorni poi i weekend sono libera. È quasi come essere in vacanza. Poi dopo ferragosto ho il mio solito tour nei camping nudisti in croazia.

Con bad mandavo sempre giù tutto. Anche perché lui aveva una sborrata strana, quasi vaporizzata e finiva per spruzzare dappertutto, a raggio. Da quando sono single (e già l’estate scorsa col forumista) preferisco ricreare l’effetto film porno, facendola sbrodolare fuori dalla bocca, colare sulle tette…cose così.

Si è rotta mentre bad mi teneva i fianchi bombandomi in doccia e non l’ho più ricomprata.

Ma come…non sono fatte con lo stampino anche quelle? 🤣
Poi io mica ho la quinta 😆

Allora…vi decidete a raggiungermi o restate ancora lì fermi a guardarmi il culo col pisello in mano?
in estate dai il meglio di te mhmhm
 

BruceKetta

Wild Weasel
Phica Supporter
Élite Fase 1
Messaggi
3,136
Punteggio reazione
4,392
Punti
134
Una Lunga estate Melanconica…2) Il Turista

Ogni anno ritornavo li, stesso giorno, stesso orario….Iniziai il giorno dopo per la verità perché non volevo arrendermi alla cosa più bella che avevo mai visto, non volevo arrendermi al destino…..lo stesso destino che oggi mi ha aperto le braccia e mi ha permesso di ritornare a sorridere…anche con la bocca oltre che con i pensieri…

Sono passati dodici anni, lo ricordo perfettamente, come ricordo perfettamente quella tarda mattinata di Luglio. Iniziai la salita della lunga scalinata che mi avrebbe portato al belvedere in cima alla città e da li mi sarei goduto lo spettacolo che tutti mi avevano suggerito di visitare.

Già dai primi gradini e rampe nell’aria sentii un profumo particolare, saldalo o vaniglia ma di questo, solo di questo non ricordo bene. Ricordo che “staccava” dagli odori dei vicoli prima e dai profumi mediterranei poi.

Più salivo e più diventava intenso, piacevole, quasi ubriacante. A metà salita, finalmente, ne scorsi l’origine. Davanti a me una ragazza stava salendo le stesse scale. Da dietro ne potevo vedere e ammirare le fattezze.

Mini zaino in spalla, abitino corto a metà coscia color magenta e comode All Star ai piedi. Capelli liberi alle spalle e un culetto che mi ipnotizzò subito.

Rallentai la mia salita, ora il mio sguardo era calamitato da quel sedere che passo dopo passo evidenziava alternativamente la chiappa destra e la sinistra, sinistra e destra. Uno spettacolo per gli occhi e per i miei ormoni. Ubriacato, ipnotizzato….e…eccitato.

Decisi di accelerare per capire anche come fosse il lato A di questa ragazza. Un cortese saluto durante il sorpasso fu la scusa per radiografarla a puntino. Seno bello pieno che l’abito onorava, sorriso semplice ma malizioso e una canzone dei Beatles che usciva dagli auricolari fu quello che colsi in pochi istanti.

Arrivato in cima i miei pensieri erano già pieni del buon umore che le belle cose e le belle persone ti mettono addosso.

Dopo una bevuta rinfrescante e l’essermi goduto il panorama stavo per cominciare la mia discesa, il ritorno ai quartieri bassi quando questa ragazza, in un perfetto francese, mi chiese se potevo farle un paio di foto. Il mio “oui…bien sur” italianizzato lasciò la via libera alla ripetizione della stessa domanda in italiano. Era italiana, portatrice di una voce squillante e altrettanto maliziosa al pari del resto.

Mi porse una piccola digitale indicandomi il tasto da premere. Evidentemente non le sembrai troppo sveglio o forse più che altro distratto….

Si mise in posa vicino alla balaustra e con un bel sorriso mi invitava a scattare nelle varie posizioni in cui si formava di volta in volta. Volle arrivare fino al limite della terrazza e spaziando con lo sguardo l’orizzonte mi indicò i magnifici colori del mare sotto e del cielo sopra.

“ Adesso le ultime per il mio ragazzo “ disse e cosi, all’improvviso con un unico gesto sollevò la parte bassa dell’abito portandosela in vita e abbassò le mutandine….

“Vai vai, scatta scatta” con un sorriso pieno mi invitò a fare “ si vede la spiaggia, si vedono i colori dell’acqua….si vede bene tutto?” mi domandò ritornando seria…..

Io con la bocca aperta annuivo con la testa, di parole non me ne uscivano…

La stavo fotografando con la digitale e la stavo fotografando con i miei occhi per la mia memoria. Le mutandine calate a metà coscia rivelavano un’abbronzatura stranamente uniforme nel centro della quale, al limitare del dove le gambe iniziano a dilungarsi verso il basso, l’attenzione si concentra…

Velocemente, molto velocemente abbassò, scattai e si ricompose. Se non fosse per il mio ricordo quasi potevo pensare di essere in un sogno….

“Is that a gun in your pocket, or are you just glad to see me” mi domandò prima sorridendo…Rimasi ancora ebetito, lo ripete dopo in italiano con una grossa risata contagiosa…

Mi ringraziò cordialmente e io come un ebete ripresi la discesa ancora più ubriaco e ipnotizzato di quando salii.

Come detto ci ritornai il giorno dopo e gli anni dopo…ma non la incontrai mai più. Avevo soltanto quel ricordo, quelle istantanee nella mente che ad ogni riflessione che le riguardavano mi portavano in uno stato di eccitazione difficile da descrivere. Quante fantasie su quel momento e sui successivi che mi sono fatto. Inviti a cena o a semplici caffè che non feci, pomeriggi in spiaggia e notti infuocate che soltanto la mia immaginazione partoriva. Quel corpo percorso per intero dalle mie mani, dalla mia bocca, da tutto me. Quel corpo, quelle mani e quella bocca che facevano altrettanto col mio, per il suo, il mio...il nostro piacere.

Fino ad oggi. Oggi navigando alla ricerca di qualcosa di stimolante nel sito Phica.net mi sono imbattuto in quella fotografia, mi sono imbattuto in quella ragazza e tutti i miei ricordi sono tornati vivi, reali, piacevoli.

Leggo che è in “congedo estivo” dal sito…ma l’estate passa velocemente. Al suo ritorno mi ritroverà…..

Penso hai reso bene cosa combina Ele durante le sue vacanze 😅
E' da "one shot" pure nei sogni 😁
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,111
Punteggio reazione
9,237
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
Tette e culo vengono postate, solo per donare piacere.

Una Lunga estate Melanconica…3) Il Regalo della Maturità

Andrea era uno studente modello, aveva appena terminato la maturità classica con il massimo dei voti e adesso aspettava soltanto di iscriversi alla facoltà che da tempo aveva scelto.

Andrea era un eccellente atleta, la corse la sua specialità che allenava con un personal trainer tre volte la settimana. L’attività fisica gli aveva forgiato un fisico niente male…a detta di molti.

Andrea era un accanito curioso di tutto quanto non conosceva. La “lettura” era lo strumento che prediligeva, di tutti i generi e di tutti gli autori e questo gli aveva permesso di avere una grande conoscenza di tanto…anche se era sempre a rincorrere quello che ignorava…

Andrea a diciannove anni era ancora vergine, o meglio era totalmente vergine. Non aveva mai frequentato nessuna ragazza anche se il piacere della compagnia femminile lo conosceva, non in senso bilblico, e ne rimaneva sempre affascinato ed eccitato….come ogni adolescente….

Andrea è non vedente...non da sempre ma quasi. Intorno ai cinque-sei anni ha progressivamente e velocemente perso la vista fino al modo in cui si trova ora. Ombre, distingue a fatica soltanto delle ombre mai chiare. In pratica non ci vede per nulla.

Però ha studiato con ottimi risultati, fa sport con un preparatore che lo segue scrupolosamente, legge e si informa di tutto con i mezzi che gli sono a disposizione.

Soltanto con le ragazze la sua timidezza era riuscita a prevalere sul suo handicap….

L’estate della maturità però si rivelò quella che avrebbe cambiato questa situazione.

Eleonora aveva conosciuto Andrea ad un circolo di lettura incentrato sul “Manierismo Francese” e da li, chiacchiera dopo chiacchiera aveva capito che poteva forse fare qualcosa per quel ragazzo cosi simpatico, attento, educato e tanto interessante.

Lo invitò a casa sua con la banale scusa di approfondire l’ultimo autore proposto al club prima della chiusura per l’estate di corso e incontri, per festeggiare il diploma e per parlare con Lui di questa cosa delle Donne. Ossia la loro mancanza nella sua vita.

Eleonora si presentò vestita di un semplice abito nero senza maniche che le fasciava tutto il corpo mettendone in evidenza i pregi e i ….pregi.

Il discorso con Andrea, dopo un rapido aperitivo si incentrò sul sesso e donne. Con Ele la timidezza di Andrea sembrava sempre scomparire. Parlava tranquillamente di tutto, confessando la sua non esperienza e ascoltando concentrato quanto Eleonora gli chiedeva o suggeriva.

Fu cosi che in poche parole e dirette la padrona di casa gli presentò il programma che aveva in mente per Lui. Prima un bagno rilassante e dopo la scoperta del mondo femminile seguendo il Vangelo secondo Ele.

“Lasciati andare e lascia fare tutto a me” furono le parole chiave della serata…

Vasca pronta con schiuma al sapore di talco, Eleonora spogliò Andrea e lo guidò a mollo.

“Prima di tutto per rilassarti bene dobbiamo calmare i tuoi ormoni” accennando con lo sguardo al cazzo di Andrea già in erezione. Lui quello sguardo non poteva coglierlo ma sapeva esattamente a cosa era rivolto….

“Fammi vedere come ti masturbi quando pensi alle tue amichette….che poi ci penso io a finire il lavoro. Si chiama Elesega e dicono che non sia cosi male”

Andrea non aspettò neanche un attimo e iniziò l’esercizio, l’auto esercizio più naturale del mondo ma fu presto aiutato e sostituito dalle calde e morbide mani di Eleonora che in pochi secondi lo portarono ad una piacevole e copiosa venuta. Un sorriso compiaciuto di Eleonora sostitui qualsiasi parola fra loro due…

Terminato il bagnetto Eleonora asciugò minuziosamente il corpo di Andrea che poi rimasto in piedi al centro della stanza attese il proseguo….

Eleonora si posizionò davanti a lui e guidando le sue mani si fece aiutare a spogliarsi….prima le spalline dell’abito lo fecero scivolare a terra, poi lo abbracciò per farsi slacciare il reggiseno da dietro e infine chiedendogli di inginocchiarsi si fece sfilare le mutandine…

Ora erano ancora l’uno di fronte all’altra ma in tenuta adamitica. Eleonora riprese le mani di Andrea e gli fece percorrere tutto il suo corpo, tutte le sue curve con una lunga, lenta, eccitante carezza. Prima il collo, poi le spalle, il seno, insieme e uno alla volta…Andrea era eccitato, in piena eccitazione. Eleonora altrettanto. I capezzoli fieri, le pelle d’oca e il bagnato in mezzo alle gambe lo testimoniavano.

Le carezze guidate proseguirono lungo la schiena, più in basso sul culo, sui fianchi, percorrendo le gambe….che aprendole un pochino facilitarono la Carezza inaspettata ad Andrea. Esplorò ogni millimetro di quella parte di un corpo che al pari del resto non conosceva e non aveva mai conosciuto.

Eleonora lo fece girare e da dietro lo abbracciò facendo aderire il suo corpo per intero a quello di Andrea. Due respiri sul collo di lui lo indurirono come non mai, solo come un giovane cazzo lo poteva essere…

Glielo prese in mano ancora, da dietro per un’altra sega, fantastica sega. Andrea tratteneva quasi il respiro per il piacere e le emozioni che stava provando….

Eleonora con la mano destra lo masturbava e con la sinistra si accarezzava velocemente e quando quella stessa mano la portò sotto il suo naso per fargli sentire il profumo di Donna, di Femmina, il profumo più bello del mondo….Andrea venne con un’energia talmente esplosiva che non ricordava di possedere neanche nelle gare e in allenamento….

Pochi secondi per far tornare battito e respiro alla normalità….

“Bello vero?” gli domandò Ele….”…ma ti prego non dire nulla. Fidati è meglio cosi…per Te…per me…”

Si ricomposero in silenzio, Andrea aveva capito e non aggiunse altro.

Quella serata gli sarebbe servita nelle settimane dopo per accendere le sue eccitazioni e anche come primo passo alla scoperta del mondo femminile…..
 

Allegati

  • image.jpg
    image.jpg
    490.9 KB · Visualizzazioni: 564

BruceKetta

Wild Weasel
Phica Supporter
Élite Fase 1
Messaggi
3,136
Punteggio reazione
4,392
Punti
134
Una Lunga estate Melanconica…3) Il Regalo della Maturità

Andrea era uno studente modello, aveva appena terminato la maturità classica con il massimo dei voti e adesso aspettava soltanto di iscriversi alla facoltà che da tempo aveva scelto.

Andrea era un eccellente atleta, la corse la sua specialità che allenava con un personal trainer tre volte la settimana. L’attività fisica gli aveva forgiato un fisico niente male…a detta di molti.

Andrea era un accanito curioso di tutto quanto non conosceva. La “lettura” era lo strumento che prediligeva, di tutti i generi e di tutti gli autori e questo gli aveva permesso di avere una grande conoscenza di tanto…anche se era sempre a rincorrere quello che ignorava…

Andrea a diciannove anni era ancora vergine, o meglio era totalmente vergine. Non aveva mai frequentato nessuna ragazza anche se il piacere della compagnia femminile lo conosceva, non in senso bilblico, e ne rimaneva sempre affascinato ed eccitato….come ogni adolescente….

Andrea è non vedente...non da sempre ma quasi. Intorno ai cinque-sei anni ha progressivamente e velocemente perso la vista fino al modo in cui si trova ora. Ombre, distingue a fatica soltanto delle ombre mai chiare. In pratica non ci vede per nulla.

Però ha studiato con ottimi risultati, fa sport con un preparatore che lo segue scrupolosamente, legge e si informa di tutto con i mezzi che gli sono a disposizione.

Soltanto con le ragazze la sua timidezza era riuscita a prevalere sul suo handicap….

L’estate della maturità però si rivelò quella che avrebbe cambiato questa situazione.

Eleonora aveva conosciuto Andrea ad un circolo di lettura incentrato sul “Manierismo Francese” e da li, chiacchiera dopo chiacchiera aveva capito che poteva forse fare qualcosa per quel ragazzo cosi simpatico, attento, educato e tanto interessante.

Lo invitò a casa sua con la banale scusa di approfondire l’ultimo autore proposto al club prima della chiusura per l’estate di corso e incontri, per festeggiare il diploma e per parlare con Lui di questa cosa delle Donne. Ossia la loro mancanza nella sua vita.

Eleonora si presentò vestita di un semplice abito nero senza maniche che le fasciava tutto il corpo mettendone in evidenza i pregi e i ….pregi.

Il discorso con Andrea, dopo un rapido aperitivo si incentrò sul sesso e donne. Con Ele la timidezza di Andrea sembrava sempre scomparire. Parlava tranquillamente di tutto, confessando la sua non esperienza e ascoltando concentrato quanto Eleonora gli chiedeva o suggeriva.

Fu cosi che in poche parole e dirette la padrona di casa gli presentò il programma che aveva in mente per Lui. Prima un bagno rilassante e dopo la scoperta del mondo femminile seguendo il Vangelo secondo Ele.

“Lasciati andare e lascia fare tutto a me” furono le parole chiave della serata…

Vasca pronta con schiuma al sapore di talco, Eleonora spogliò Andrea e lo guidò a mollo.

“Prima di tutto per rilassarti bene dobbiamo calmare i tuoi ormoni” accennando con lo sguardo al cazzo di Andrea già in erezione. Lui quello sguardo non poteva coglierlo ma sapeva esattamente a cosa era rivolto….

“Fammi vedere come ti masturbi quando pensi alle tue amichette….che poi ci penso io a finire il lavoro. Si chiama Elesega e dicono che non sia cosi male”

Andrea non aspettò neanche un attimo e iniziò l’esercizio, l’auto esercizio più naturale del mondo ma fu presto aiutato e sostituito dalle calde e morbide mani di Eleonora che in pochi secondi lo portarono ad una piacevole e copiosa venuta. Un sorriso compiaciuto di Eleonora sostitui qualsiasi parola fra loro due…

Terminato il bagnetto Eleonora asciugò minuziosamente il corpo di Andrea che poi rimasto in piedi al centro della stanza attese il proseguo….

Eleonora si posizionò davanti a lui e guidando le sue mani si fece aiutare a spogliarsi….prima le spalline dell’abito lo fecero scivolare a terra, poi lo abbracciò per farsi slacciare il reggiseno da dietro e infine chiedendogli di inginocchiarsi si fece sfilare le mutandine…

Ora erano ancora l’uno di fronte all’altra ma in tenuta adamitica. Eleonora riprese le mani di Andrea e gli fece percorrere tutto il suo corpo, tutte le sue curve con una lunga, lenta, eccitante carezza. Prima il collo, poi le spalle, il seno, insieme e uno alla volta…Andrea era eccitato, in piena eccitazione. Eleonora altrettanto. I capezzoli fieri, le pelle d’oca e il bagnato in mezzo alle gambe lo testimoniavano.

Le carezze guidate proseguirono lungo la schiena, più in basso sul culo, sui fianchi, percorrendo le gambe….che aprendole un pochino facilitarono la Carezza inaspettata ad Andrea. Esplorò ogni millimetro di quella parte di un corpo che al pari del resto non conosceva e non aveva mai conosciuto.

Eleonora lo fece girare e da dietro lo abbracciò facendo aderire il suo corpo per intero a quello di Andrea. Due respiri sul collo di lui lo indurirono come non mai, solo come un giovane cazzo lo poteva essere…

Glielo prese in mano ancora, da dietro per un’altra sega, fantastica sega. Andrea tratteneva quasi il respiro per il piacere e le emozioni che stava provando….

Eleonora con la mano destra lo masturbava e con la sinistra si accarezzava velocemente e quando quella stessa mano la portò sotto il suo naso per fargli sentire il profumo di Donna, di Femmina, il profumo più bello del mondo….Andrea venne con un’energia talmente esplosiva che non ricordava di possedere neanche nelle gare e in allenamento….

Pochi secondi per far tornare battito e respiro alla normalità….

“Bello vero?” gli domandò Ele….”…ma ti prego non dire nulla. Fidati è meglio cosi…per Te…per me…”

Si ricomposero in silenzio, Andrea aveva capito e non aggiunse altro.

Quella serata gli sarebbe servita nelle settimane dopo per accendere le sue eccitazioni e anche come primo passo alla scoperta del mondo femminile…..

Mi fai venire in mente certi filmetti 😅
Niente male, spero Ele apprezzi
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,111
Punteggio reazione
9,237
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
Esatto, quello!

Una Lunga estate Melanconica…4) Quella cosa che hai dentro….



….e che è difficile da spiegare. Perché la mente umana e quindi l’essere umano, femmina o maschio, riesce a produrre molteplici cose “immateriali” che anche a chiamarle “cose” ti senti in pochino in difficoltà.

In difficoltà perché possono avere ed hanno un valore che spesso viene attribuito da ognuno di noi ed è diverso dallo stesso che un altro o altra gli possono dare.

Le emozioni, i sentimenti, i sogni, le fantasie, i desideri, le voglie sono tutti immateriali con un riferimento al reale però. Ed è quel singolo riferimento che anche se unico diventa per i tanti una molteplicità di stimoli da personalizzare a piacimento.

Prendiamo ad esempio il corpo, di Donna o di uomo. Si possono fare, volendo, molteplici riflessioni su quello che si vede nell’osservarlo o si prova nello studiarlo. Alcune cose sono reali, oggettive forse anche e altre, la maggior parte soggettive anche…forse. Però di solito succede che a qualcuno o qualcuna quel corpo piaccia più degli altri/e e piaccia solo quello e non un altro.

Si chiama amore, attrazione, feeling…si chiama come si chiama ma è cosi. Ed è una cosa immateriale, una forza attrattiva, una serie di voglie e di desideri che coinvolgono e che concentrano, ci concentrano li.

E’una cosa che nasce dentro, si gestisce o non a seconda dei casi ma nasce li, non si impara, non ci viene insegnata ma dal nulla o quasi sboccia e ci prende e coinvolge.

La voglia nel sesso anche, possiamo vederla forse alla stessa maniera. Qui la scelta forse si apre alla libera volontà ma sono sempre quei piccoli o grandi segnali che ci sentiamo dentro che danno il la a orientamenti che ci dovrebbero portare al piacere del viverlo e dell’esercitarlo.

E potrei proseguire con altre decine di esempi, prendendo spunto per ognuno da cose materiali e immateriali.

Tante di queste cose poi nel corso della vita possono essere modificate. L’esperienza, la conoscenza servono anche a questo.

Ci sono cose invece, una cosa invece, che difficilmente cambia nella vita.

Perché un essere umano può cambiare nome se vuole, può cambiare sesso se lo desidera e lo sente, può cambiare affetti, può modificare il suo aspetto, il suo credo religioso, politico, culturale. Può anche non riconoscere il sangue del suo sangue o rifiutare di accettare il riconoscimento di altri. Può cambiare lavoro, residenza, nazionalità, moglie, marito, amante, gusto nel bere e gusti nel mangiare. Può diventare vegano e poi ritornare carnivoro, omosessuale e poi etero…..può andare sulla Luna e forse su Marte, essere onesto o disonesto, sincero o non sincero….ipocrita o trasparente….

In sintesi si può cambiare tutto nella vita, se si vuole, se si hanno i mezzi e le possibilità. Tutto tranne “quella cosa che hai dentro….”

Quella cosa che di solito ti nasce da piccolo/a, quella cosa che ti occupa i pensieri quando glieli dedichi, quella cosa che chi non la conosce non lo può capire, quella cosa che orienta il tuo umore e i tuoi pensieri. Quella cosa che unisce tanti/e ma che contemporaneamente è divisiva e selettiva. Quella cosa che neanche la scienza ha ancora spiegato e che è “inspiegabile “ per eccellenza: il tifo.

Dunque, a chi non interessa e non lo conosce storcerà il naso additandola come la cazzata più grande dell’universo. Semplicemente sbaglia. Perché non essere tifosi è semplicemente uno stato desolato dell’animo. Perché il tifare per l’una o l’altra parte è un segnale, segnale forte e chiaro del modo di pensare e vedere le cose,

Perché tifare non è sufficiente, è una parte del meccanismo che nasce dentro e da li si sviluppa.

Che siano colori, persone fisiche, attività, espressioni “dell’arte” umana, l’oggetto o gli oggetti del tifo sono veri e propi stimoli e simboli della ragione.

Tifare non è abbastanza perché è il concentrare e dedicare attenzione si all’oggetto del tifo ma di conseguenza anche a tutto quanto non è quell’oggetto. E’ un coinvolgimento globale, volenti o nolenti….

Per qualcuno è anche un male, e di esempi purtroppo ce ne sono. Ma come tale è difficile da gestire come fenomeno di massa. Si possono fare interventi puntuali, sui singoli ma non generici o generalisti. Appunto perché è un qualcosa che nasce da dentro e trova spesso facilmente riconoscimento negli altri che lo condividono con Te e di fatto ognuno poi lo vede alla propria maniera.

A mio parere invece molto più preoccupante nell’ambito del tifo è la scelta che alcuni fanno in questi contesti. Questo forse andrebbe approfondito, studiato…anche censurato perfino. Ma nasce da dentro e questa è una cosa che ognuno di Noi partorisce autonomamente, maschio, femmina e quant’altro ci si senta…

Ed è lo stesso tifo, la sua stessa genesi che impediscono, a Tutti, di comprenderne la ragione quando è al di fuori dell’umana ragione stessa…

In conclusione provo a sintetizzare questo aspetto ma pare evidente dove la ragione stà….appena qui sotto….
 

Allegati

  • image.jpeg
    image.jpeg
    383.1 KB · Visualizzazioni: 605

BruceKetta

Wild Weasel
Phica Supporter
Élite Fase 1
Messaggi
3,136
Punteggio reazione
4,392
Punti
134
Una Lunga estate Melanconica…4) Quella cosa che hai dentro….



….e che è difficile da spiegare. Perché la mente umana e quindi l’essere umano, femmina o maschio, riesce a produrre molteplici cose “immateriali” che anche a chiamarle “cose” ti senti in pochino in difficoltà.

In difficoltà perché possono avere ed hanno un valore che spesso viene attribuito da ognuno di noi ed è diverso dallo stesso che un altro o altra gli possono dare.

Le emozioni, i sentimenti, i sogni, le fantasie, i desideri, le voglie sono tutti immateriali con un riferimento al reale però. Ed è quel singolo riferimento che anche se unico diventa per i tanti una molteplicità di stimoli da personalizzare a piacimento.

Prendiamo ad esempio il corpo, di Donna o di uomo. Si possono fare, volendo, molteplici riflessioni su quello che si vede nell’osservarlo o si prova nello studiarlo. Alcune cose sono reali, oggettive forse anche e altre, la maggior parte soggettive anche…forse. Però di solito succede che a qualcuno o qualcuna quel corpo piaccia più degli altri/e e piaccia solo quello e non un altro.

Si chiama amore, attrazione, feeling…si chiama come si chiama ma è cosi. Ed è una cosa immateriale, una forza attrattiva, una serie di voglie e di desideri che coinvolgono e che concentrano, ci concentrano li.

E’una cosa che nasce dentro, si gestisce o non a seconda dei casi ma nasce li, non si impara, non ci viene insegnata ma dal nulla o quasi sboccia e ci prende e coinvolge.

La voglia nel sesso anche, possiamo vederla forse alla stessa maniera. Qui la scelta forse si apre alla libera volontà ma sono sempre quei piccoli o grandi segnali che ci sentiamo dentro che danno il la a orientamenti che ci dovrebbero portare al piacere del viverlo e dell’esercitarlo.

E potrei proseguire con altre decine di esempi, prendendo spunto per ognuno da cose materiali e immateriali.

Tante di queste cose poi nel corso della vita possono essere modificate. L’esperienza, la conoscenza servono anche a questo.

Ci sono cose invece, una cosa invece, che difficilmente cambia nella vita.

Perché un essere umano può cambiare nome se vuole, può cambiare sesso se lo desidera e lo sente, può cambiare affetti, può modificare il suo aspetto, il suo credo religioso, politico, culturale. Può anche non riconoscere il sangue del suo sangue o rifiutare di accettare il riconoscimento di altri. Può cambiare lavoro, residenza, nazionalità, moglie, marito, amante, gusto nel bere e gusti nel mangiare. Può diventare vegano e poi ritornare carnivoro, omosessuale e poi etero…..può andare sulla Luna e forse su Marte, essere onesto o disonesto, sincero o non sincero….ipocrita o trasparente….

In sintesi si può cambiare tutto nella vita, se si vuole, se si hanno i mezzi e le possibilità. Tutto tranne “quella cosa che hai dentro….”

Quella cosa che di solito ti nasce da piccolo/a, quella cosa che ti occupa i pensieri quando glieli dedichi, quella cosa che chi non la conosce non lo può capire, quella cosa che orienta il tuo umore e i tuoi pensieri. Quella cosa che unisce tanti/e ma che contemporaneamente è divisiva e selettiva. Quella cosa che neanche la scienza ha ancora spiegato e che è “inspiegabile “ per eccellenza: il tifo.

Dunque, a chi non interessa e non lo conosce storcerà il naso additandola come la cazzata più grande dell’universo. Semplicemente sbaglia. Perché non essere tifosi è semplicemente uno stato desolato dell’animo. Perché il tifare per l’una o l’altra parte è un segnale, segnale forte e chiaro del modo di pensare e vedere le cose,

Perché tifare non è sufficiente, è una parte del meccanismo che nasce dentro e da li si sviluppa.

Che siano colori, persone fisiche, attività, espressioni “dell’arte” umana, l’oggetto o gli oggetti del tifo sono veri e propi stimoli e simboli della ragione.

Tifare non è abbastanza perché è il concentrare e dedicare attenzione si all’oggetto del tifo ma di conseguenza anche a tutto quanto non è quell’oggetto. E’ un coinvolgimento globale, volenti o nolenti….

Per qualcuno è anche un male, e di esempi purtroppo ce ne sono. Ma come tale è difficile da gestire come fenomeno di massa. Si possono fare interventi puntuali, sui singoli ma non generici o generalisti. Appunto perché è un qualcosa che nasce da dentro e trova spesso facilmente riconoscimento negli altri che lo condividono con Te e di fatto ognuno poi lo vede alla propria maniera.

A mio parere invece molto più preoccupante nell’ambito del tifo è la scelta che alcuni fanno in questi contesti. Questo forse andrebbe approfondito, studiato…anche censurato perfino. Ma nasce da dentro e questa è una cosa che ognuno di Noi partorisce autonomamente, maschio, femmina e quant’altro ci si senta…

Ed è lo stesso tifo, la sua stessa genesi che impediscono, a Tutti, di comprenderne la ragione quando è al di fuori dell’umana ragione stessa…

In conclusione provo a sintetizzare questo aspetto ma pare evidente dove la ragione stà….appena qui sotto….

In questi anni di successi della Juve ci sarebbe voluto uno strip come quello della Ferilli o della Falchi... anzi uno "strip alla Ele" 😜😁
 

Rosslu88

"Level 5"
1 Anno di Phica.net
Messaggi
3,686
Punteggio reazione
2,137
Punti
119
Age
31
Una Lunga estate Melanconica…4) Quella cosa che hai dentro….



….e che è difficile da spiegare. Perché la mente umana e quindi l’essere umano, femmina o maschio, riesce a produrre molteplici cose “immateriali” che anche a chiamarle “cose” ti senti in pochino in difficoltà.

In difficoltà perché possono avere ed hanno un valore che spesso viene attribuito da ognuno di noi ed è diverso dallo stesso che un altro o altra gli possono dare.

Le emozioni, i sentimenti, i sogni, le fantasie, i desideri, le voglie sono tutti immateriali con un riferimento al reale però. Ed è quel singolo riferimento che anche se unico diventa per i tanti una molteplicità di stimoli da personalizzare a piacimento.

Prendiamo ad esempio il corpo, di Donna o di uomo. Si possono fare, volendo, molteplici riflessioni su quello che si vede nell’osservarlo o si prova nello studiarlo. Alcune cose sono reali, oggettive forse anche e altre, la maggior parte soggettive anche…forse. Però di solito succede che a qualcuno o qualcuna quel corpo piaccia più degli altri/e e piaccia solo quello e non un altro.

Si chiama amore, attrazione, feeling…si chiama come si chiama ma è cosi. Ed è una cosa immateriale, una forza attrattiva, una serie di voglie e di desideri che coinvolgono e che concentrano, ci concentrano li.

E’una cosa che nasce dentro, si gestisce o non a seconda dei casi ma nasce li, non si impara, non ci viene insegnata ma dal nulla o quasi sboccia e ci prende e coinvolge.

La voglia nel sesso anche, possiamo vederla forse alla stessa maniera. Qui la scelta forse si apre alla libera volontà ma sono sempre quei piccoli o grandi segnali che ci sentiamo dentro che danno il la a orientamenti che ci dovrebbero portare al piacere del viverlo e dell’esercitarlo.

E potrei proseguire con altre decine di esempi, prendendo spunto per ognuno da cose materiali e immateriali.

Tante di queste cose poi nel corso della vita possono essere modificate. L’esperienza, la conoscenza servono anche a questo.

Ci sono cose invece, una cosa invece, che difficilmente cambia nella vita.

Perché un essere umano può cambiare nome se vuole, può cambiare sesso se lo desidera e lo sente, può cambiare affetti, può modificare il suo aspetto, il suo credo religioso, politico, culturale. Può anche non riconoscere il sangue del suo sangue o rifiutare di accettare il riconoscimento di altri. Può cambiare lavoro, residenza, nazionalità, moglie, marito, amante, gusto nel bere e gusti nel mangiare. Può diventare vegano e poi ritornare carnivoro, omosessuale e poi etero…..può andare sulla Luna e forse su Marte, essere onesto o disonesto, sincero o non sincero….ipocrita o trasparente….

In sintesi si può cambiare tutto nella vita, se si vuole, se si hanno i mezzi e le possibilità. Tutto tranne “quella cosa che hai dentro….”

Quella cosa che di solito ti nasce da piccolo/a, quella cosa che ti occupa i pensieri quando glieli dedichi, quella cosa che chi non la conosce non lo può capire, quella cosa che orienta il tuo umore e i tuoi pensieri. Quella cosa che unisce tanti/e ma che contemporaneamente è divisiva e selettiva. Quella cosa che neanche la scienza ha ancora spiegato e che è “inspiegabile “ per eccellenza: il tifo.

Dunque, a chi non interessa e non lo conosce storcerà il naso additandola come la cazzata più grande dell’universo. Semplicemente sbaglia. Perché non essere tifosi è semplicemente uno stato desolato dell’animo. Perché il tifare per l’una o l’altra parte è un segnale, segnale forte e chiaro del modo di pensare e vedere le cose,

Perché tifare non è sufficiente, è una parte del meccanismo che nasce dentro e da li si sviluppa.

Che siano colori, persone fisiche, attività, espressioni “dell’arte” umana, l’oggetto o gli oggetti del tifo sono veri e propi stimoli e simboli della ragione.

Tifare non è abbastanza perché è il concentrare e dedicare attenzione si all’oggetto del tifo ma di conseguenza anche a tutto quanto non è quell’oggetto. E’ un coinvolgimento globale, volenti o nolenti….

Per qualcuno è anche un male, e di esempi purtroppo ce ne sono. Ma come tale è difficile da gestire come fenomeno di massa. Si possono fare interventi puntuali, sui singoli ma non generici o generalisti. Appunto perché è un qualcosa che nasce da dentro e trova spesso facilmente riconoscimento negli altri che lo condividono con Te e di fatto ognuno poi lo vede alla propria maniera.

A mio parere invece molto più preoccupante nell’ambito del tifo è la scelta che alcuni fanno in questi contesti. Questo forse andrebbe approfondito, studiato…anche censurato perfino. Ma nasce da dentro e questa è una cosa che ognuno di Noi partorisce autonomamente, maschio, femmina e quant’altro ci si senta…

Ed è lo stesso tifo, la sua stessa genesi che impediscono, a Tutti, di comprenderne la ragione quando è al di fuori dell’umana ragione stessa…

In conclusione provo a sintetizzare questo aspetto ma pare evidente dove la ragione stà….appena qui sotto….
Meglio che vediamo il basso ventre.... la parte superiore con quella "pezza" stona molto
 

Napoletano1994

Iscrizione rigettata!
Messaggi
2,699
Punteggio reazione
3,950
Punti
119
Una Lunga estate Melanconica…4) Quella cosa che hai dentro….



….e che è difficile da spiegare. Perché la mente umana e quindi l’essere umano, femmina o maschio, riesce a produrre molteplici cose “immateriali” che anche a chiamarle “cose” ti senti in pochino in difficoltà.

In difficoltà perché possono avere ed hanno un valore che spesso viene attribuito da ognuno di noi ed è diverso dallo stesso che un altro o altra gli possono dare.

Le emozioni, i sentimenti, i sogni, le fantasie, i desideri, le voglie sono tutti immateriali con un riferimento al reale però. Ed è quel singolo riferimento che anche se unico diventa per i tanti una molteplicità di stimoli da personalizzare a piacimento.

Prendiamo ad esempio il corpo, di Donna o di uomo. Si possono fare, volendo, molteplici riflessioni su quello che si vede nell’osservarlo o si prova nello studiarlo. Alcune cose sono reali, oggettive forse anche e altre, la maggior parte soggettive anche…forse. Però di solito succede che a qualcuno o qualcuna quel corpo piaccia più degli altri/e e piaccia solo quello e non un altro.

Si chiama amore, attrazione, feeling…si chiama come si chiama ma è cosi. Ed è una cosa immateriale, una forza attrattiva, una serie di voglie e di desideri che coinvolgono e che concentrano, ci concentrano li.

E’una cosa che nasce dentro, si gestisce o non a seconda dei casi ma nasce li, non si impara, non ci viene insegnata ma dal nulla o quasi sboccia e ci prende e coinvolge.

La voglia nel sesso anche, possiamo vederla forse alla stessa maniera. Qui la scelta forse si apre alla libera volontà ma sono sempre quei piccoli o grandi segnali che ci sentiamo dentro che danno il la a orientamenti che ci dovrebbero portare al piacere del viverlo e dell’esercitarlo.

E potrei proseguire con altre decine di esempi, prendendo spunto per ognuno da cose materiali e immateriali.

Tante di queste cose poi nel corso della vita possono essere modificate. L’esperienza, la conoscenza servono anche a questo.

Ci sono cose invece, una cosa invece, che difficilmente cambia nella vita.

Perché un essere umano può cambiare nome se vuole, può cambiare sesso se lo desidera e lo sente, può cambiare affetti, può modificare il suo aspetto, il suo credo religioso, politico, culturale. Può anche non riconoscere il sangue del suo sangue o rifiutare di accettare il riconoscimento di altri. Può cambiare lavoro, residenza, nazionalità, moglie, marito, amante, gusto nel bere e gusti nel mangiare. Può diventare vegano e poi ritornare carnivoro, omosessuale e poi etero…..può andare sulla Luna e forse su Marte, essere onesto o disonesto, sincero o non sincero….ipocrita o trasparente….

In sintesi si può cambiare tutto nella vita, se si vuole, se si hanno i mezzi e le possibilità. Tutto tranne “quella cosa che hai dentro….”

Quella cosa che di solito ti nasce da piccolo/a, quella cosa che ti occupa i pensieri quando glieli dedichi, quella cosa che chi non la conosce non lo può capire, quella cosa che orienta il tuo umore e i tuoi pensieri. Quella cosa che unisce tanti/e ma che contemporaneamente è divisiva e selettiva. Quella cosa che neanche la scienza ha ancora spiegato e che è “inspiegabile “ per eccellenza: il tifo.

Dunque, a chi non interessa e non lo conosce storcerà il naso additandola come la cazzata più grande dell’universo. Semplicemente sbaglia. Perché non essere tifosi è semplicemente uno stato desolato dell’animo. Perché il tifare per l’una o l’altra parte è un segnale, segnale forte e chiaro del modo di pensare e vedere le cose,

Perché tifare non è sufficiente, è una parte del meccanismo che nasce dentro e da li si sviluppa.

Che siano colori, persone fisiche, attività, espressioni “dell’arte” umana, l’oggetto o gli oggetti del tifo sono veri e propi stimoli e simboli della ragione.

Tifare non è abbastanza perché è il concentrare e dedicare attenzione si all’oggetto del tifo ma di conseguenza anche a tutto quanto non è quell’oggetto. E’ un coinvolgimento globale, volenti o nolenti….

Per qualcuno è anche un male, e di esempi purtroppo ce ne sono. Ma come tale è difficile da gestire come fenomeno di massa. Si possono fare interventi puntuali, sui singoli ma non generici o generalisti. Appunto perché è un qualcosa che nasce da dentro e trova spesso facilmente riconoscimento negli altri che lo condividono con Te e di fatto ognuno poi lo vede alla propria maniera.

A mio parere invece molto più preoccupante nell’ambito del tifo è la scelta che alcuni fanno in questi contesti. Questo forse andrebbe approfondito, studiato…anche censurato perfino. Ma nasce da dentro e questa è una cosa che ognuno di Noi partorisce autonomamente, maschio, femmina e quant’altro ci si senta…

Ed è lo stesso tifo, la sua stessa genesi che impediscono, a Tutti, di comprenderne la ragione quando è al di fuori dell’umana ragione stessa…

In conclusione provo a sintetizzare questo aspetto ma pare evidente dove la ragione stà….appena qui sotto….
Da tifoso del napoli potrei fare un eccezione e invitare la bella ele con quella maglia nel mio letto
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,111
Punteggio reazione
9,237
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
.
Far godere un uomo non mi porta nulla ma nemmeno mi costa nulla. Quindi tanto vale cercare di farlo godere il più possibile.



Una Lunga estate Melanconica…5) Una festa “venuta” bene…

Era arrivato il giorno del suo compleanno e per festeggiarlo Ele aveva deciso di coinvolgere i suoi “amici” virtuali, quelli che da tanto tempo la seguivano e con cui dialogava costantemente su un sito in cui la sua discussione, le sue discussioni avevano un enorme successo.

Aveva ideato un giochetto molto semplice ma che nelle intenzioni avrebbe accresciuto il livello eccitativo suo e di tutti i suoi invitati.

La giornata però era nata maluccio. Il suo ragazzo che doveva rientrare da un viaggio all’estero proprio per quell’occasione era stato trattenuto causa uno sciopero internazionale dove si trovava e quindi serata da trascorrere, nel reale, in solitaria….

Anche al lavoro da Lei le cose non erano andate meglio. Un paio di riunioni avevano preso una piega inaspettata e modificato pesantemente l’umore, tanto che per un pochino era stata tentata di annullare tutto. Ma era quello il giorno giusto, i compleanni non si festeggiano in altri momenti. Quindi, nonostante tutto, tutto secondo programmi.

Arrivata a casa, prima un bagno rilassante e poi la cena come stabilito. Anche se sola non voleva rinunciarci. “Cozze alla tarantina” come antipasto e un semplice ma gustoso “spaghetto allo scoglio” come piatto principale.

Da bere una bella bottiglia di Negramaro Rose’ “Zinzula” che aveva messo in fresco per tempo.

Fatta pace con le necessità di nutrimento fisico si apprestava, dopo cena, a farla con quello più spirituale e godereccio dei festeggiamenti veri e propi.

Il gioco che avevano deciso di fare si sarebbe svolto via skype, in un collegamento multiplo fra Lei e gli amici. Nei giorni precedenti aveva distribuito ai partecipanti, oltre che l’invito, anche un numero personale a cui li aveva associati.

L’idea era quella di fare uno spogliarello integrale subordinato a determinate regole, semplici ma precise. Lei stessa avrebbe estratto 4/5 numeri per volta che dovevano eseguire una piacevole penitenza per proseguire nel gioco stesso. Il proseguo del gioco appunto era scandito da tempistiche ben precise che sarebbero diminuite man mano che si avanzava nel corso dello strip tease. In pratica per continuare a vedere Ele togliersi indumento dopo indumento bisognava eseguire alla lettera e nei tempi quanto richiesto.

Si partiva dai due minuti dello start e si arrivava ai quindici secondi dell’ultimo e più intenso livello. Il cosa era richiesto ai partecipanti era banale: venire entro il tempo stabilito dentro ad un bicchiere che ognuno teneva con la mano non impegnata…

Sembrava tutto chiaro a tutti e dopo i saluti del caso effettivamente si cominciò. Le regole spiegate non davano adito a interpretazioni…c’era un tempo limite, c’era un “obiettivo” da centrare nel vero senso della parola e c’erano tanto godimento e divertimento da liberare.

Da un lato Ele di tutto punto vestita si apprestava alla prima estrazione…dall’altra una truppa di uomini con gli attrezzi in mano la attendevano.

Il primo livello doveva essere quello di prova e per questo aveva più tempo a disposizione. Cominciarono i primi cinque. Dato lo start riuscirono in pieno a centrare l’obiettivo ampliamente entro il tempo…

Ele allora, presa la giusta attenzione, con Joe Cocker come sottofondo, si sfilò il cappotto…

Secondo round con un minuto e quarantacinque secondi per altri cinque partecipanti…e fu la volta della giacca a volare via…

Per il terzo livello in palio erano le scarpe da togliere ma soltanto un minuto e mezzo per la venuta richiesta…..

Nel quarto step filò liscio ancora tutta l’eccitazione di gruppo. Anche qui tutti promossi ampiamente entro il tempo, un minuto e quindici secondi, tutti ben centrati e tutti per vedere poi “cadere” la gonna del completo….

Una regola che Eleonora decise di chiarire fu che chi aveva già dato non è detto che non avrebbe potuto essere richiamato…anzi.

Precisazione utile sicuramente ma da quanto si vedeva praticamente erano pronti tutti al sacrificio richiesto.

Al quinto turno furono sorteggiati in sei e con un minuto a disposizione dovevano guadagnarsi una camicetta che scompariva…e cosi fu!!!

C’era attenzione in ogni fan, c’era voglia di non deludere Ele e di proseguire in quella serata che stava raggiungendo il suo momento più caldo…

Quarantacinque secondi per riuscire a far togliere le autoreggenti che insieme ad un completo di colore blù erano gli unici indumenti che Ele indossava ancora. Il vedere in contemporanea una lunga serie di cazzi eccitati che si masturbavano per Lei accresceva e ampliava la sua d’eccitazione. Le seghe finalizzate al venire come da regolamento erano commentate, stimolate oltre che dalla figura di Eleonora e del suo corpo anche dalle sue parole…compagne gradite delle manualità naturali….

Gli ultimi due obiettivi erano veramente sfidanti. Nel penultimo che avrebbe portato a far cadere il reggiseno i trenta secondi parevano veramente un attimo ai cinque che dovevano accelerare ed essere precisi nello iaculare come richiesto. Le carezze a mo di gioco che Ele si distribuiva sul corpo furono da miccia formidabile. Bravi i penitenti ma d’altra parte se vuoi il massimo devi fare il massimo per ottenerlo…

E cosi fu. Lo splendido seno di Eleonora fu liberato dalla costrizione del reggipetto e quelle tette ai più conosciute ma dai tanti sempre sognate furono esposte agli occhi e alle voglie di chi quella sera festeggiava il compleanno di una donna che rimaneva di una unica grandezza….

Adesso, quasi nuda, con un sorriso che si vedeva chiaramente perché non coperto dalla mascherina, Eleonora stava per dare inizio all’ultimo step che sarebbe poi stato la fine, magnifica fine di quella festa.

Quindici secondi erano il tempo massimo che si chiedeva ai (s)fortunati sorteggiati per riuscire a sborrare come i precedenti. In video si vedevano tutti partecipanti che si stavano allenando per il gran finale. “Chissà se volete venire tutti o se qualcuno preferisce di no, delegare, lasciare….” Disse Eleonora sorridendo sorniona. “Lo vedremo…” aggiuse poi annunciando i numeri…

Tutti, tutti erano stati invitati a concludere ma prima che comparisse questo invito il vero regalo lo fece Eleonora. Girandosi e piegandosi a novanta si tolse con un unico movimento le mutandine dando inizio alla conta…

Furono quindici secondi dove tutti accelerarono con negli occhi quello splendido corpo, quelle curve, quelle rotondità, quella meraviglia concentrata in un’unica donna. Fu l’apoteosi della masturbazione di gruppo. Non c’erano più bicchieri da centrare, c’era soltanto la voglia di segarsi con in mente e negli occhi Eleonora, la voglia di prenderla e farla protagonista delle proprie personali fantasie. Da un lato i maschi che si masturbavano e dall’altro una Femmina che faceva altrettanto. I secondi a questo punto non furono più necessari da contare. Il tutto era diventato un unicum di eccitazione, primitiva, naturale, da cogliere e sfruttare ognuno alla propria maniera per il proprio piacere e godimento. E cosi fu…

Una festa di compleanno di cui ancora si parla, una festa che per chi c’era è diventata leggenda per quello che ha visto e che per chi non c’era sempre leggenda è diventata per l’impossibilità di credere che quanto raccontato possa essere realmente accaduto…

Chiusi i collegamenti on line, con Eleonora ancora su di giri e nuda, il campanello della porta suonò. Quando l’apri un mazzo di rose rosse l’attendevano e il suo ragazzo appena dietro.

“Buon compleanno Nora” furono le sue parole……ma questa è un’altra storia….
 

Allegati

  • image (1).jpeg
    image (1).jpeg
    51 KB · Visualizzazioni: 469

zumpappa

"Level 8"
🤡 Buffone 🤡
Da 10 Anni su Phica.net
Élite Fase 2
Messaggi
11,645
Punteggio reazione
11,916
Punti
139
Una Lunga estate Melanconica…5) Una festa “venuta” bene…

Era arrivato il giorno del suo compleanno e per festeggiarlo Ele aveva deciso di coinvolgere i suoi “amici” virtuali, quelli che da tanto tempo la seguivano e con cui dialogava costantemente su un sito in cui la sua discussione, le sue discussioni avevano un enorme successo.

Aveva ideato un giochetto molto semplice ma che nelle intenzioni avrebbe accresciuto il livello eccitativo suo e di tutti i suoi invitati.

La giornata però era nata maluccio. Il suo ragazzo che doveva rientrare da un viaggio all’estero proprio per quell’occasione era stato trattenuto causa uno sciopero internazionale dove si trovava e quindi serata da trascorrere, nel reale, in solitaria….

Anche al lavoro da Lei le cose non erano andate meglio. Un paio di riunioni avevano preso una piega inaspettata e modificato pesantemente l’umore, tanto che per un pochino era stata tentata di annullare tutto. Ma era quello il giorno giusto, i compleanni non si festeggiano in altri momenti. Quindi, nonostante tutto, tutto secondo programmi.

Arrivata a casa, prima un bagno rilassante e poi la cena come stabilito. Anche se sola non voleva rinunciarci. “Cozze alla tarantina” come antipasto e un semplice ma gustoso “spaghetto allo scoglio” come piatto principale.

Da bere una bella bottiglia di Negramaro Rose’ “Zinzula” che aveva messo in fresco per tempo.

Fatta pace con le necessità di nutrimento fisico si apprestava, dopo cena, a farla con quello più spirituale e godereccio dei festeggiamenti veri e propi.

Il gioco che avevano deciso di fare si sarebbe svolto via skype, in un collegamento multiplo fra Lei e gli amici. Nei giorni precedenti aveva distribuito ai partecipanti, oltre che l’invito, anche un numero personale a cui li aveva associati.

L’idea era quella di fare uno spogliarello integrale subordinato a determinate regole, semplici ma precise. Lei stessa avrebbe estratto 4/5 numeri per volta che dovevano eseguire una piacevole penitenza per proseguire nel gioco stesso. Il proseguo del gioco appunto era scandito da tempistiche ben precise che sarebbero diminuite man mano che si avanzava nel corso dello strip tease. In pratica per continuare a vedere Ele togliersi indumento dopo indumento bisognava eseguire alla lettera e nei tempi quanto richiesto.

Si partiva dai due minuti dello start e si arrivava ai quindici secondi dell’ultimo e più intenso livello. Il cosa era richiesto ai partecipanti era banale: venire entro il tempo stabilito dentro ad un bicchiere che ognuno teneva con la mano non impegnata…

Sembrava tutto chiaro a tutti e dopo i saluti del caso effettivamente si cominciò. Le regole spiegate non davano adito a interpretazioni…c’era un tempo limite, c’era un “obiettivo” da centrare nel vero senso della parola e c’erano tanto godimento e divertimento da liberare.

Da un lato Ele di tutto punto vestita si apprestava alla prima estrazione…dall’altra una truppa di uomini con gli attrezzi in mano la attendevano.

Il primo livello doveva essere quello di prova e per questo aveva più tempo a disposizione. Cominciarono i primi cinque. Dato lo start riuscirono in pieno a centrare l’obiettivo ampliamente entro il tempo…

Ele allora, presa la giusta attenzione, con Joe Cocker come sottofondo, si sfilò il cappotto…

Secondo round con un minuto e quarantacinque secondi per altri cinque partecipanti…e fu la volta della giacca a volare via…

Per il terzo livello in palio erano le scarpe da togliere ma soltanto un minuto e mezzo per la venuta richiesta…..

Nel quarto step filò liscio ancora tutta l’eccitazione di gruppo. Anche qui tutti promossi ampiamente entro il tempo, un minuto e quindici secondi, tutti ben centrati e tutti per vedere poi “cadere” la gonna del completo….

Una regola che Eleonora decise di chiarire fu che chi aveva già dato non è detto che non avrebbe potuto essere richiamato…anzi.

Precisazione utile sicuramente ma da quanto si vedeva praticamente erano pronti tutti al sacrificio richiesto.

Al quinto turno furono sorteggiati in sei e con un minuto a disposizione dovevano guadagnarsi una camicetta che scompariva…e cosi fu!!!

C’era attenzione in ogni fan, c’era voglia di non deludere Ele e di proseguire in quella serata che stava raggiungendo il suo momento più caldo…

Quarantacinque secondi per riuscire a far togliere le autoreggenti che insieme ad un completo di colore blù erano gli unici indumenti che Ele indossava ancora. Il vedere in contemporanea una lunga serie di cazzi eccitati che si masturbavano per Lei accresceva e ampliava la sua d’eccitazione. Le seghe finalizzate al venire come da regolamento erano commentate, stimolate oltre che dalla figura di Eleonora e del suo corpo anche dalle sue parole…compagne gradite delle manualità naturali….

Gli ultimi due obiettivi erano veramente sfidanti. Nel penultimo che avrebbe portato a far cadere il reggiseno i trenta secondi parevano veramente un attimo ai cinque che dovevano accelerare ed essere precisi nello iaculare come richiesto. Le carezze a mo di gioco che Ele si distribuiva sul corpo furono da miccia formidabile. Bravi i penitenti ma d’altra parte se vuoi il massimo devi fare il massimo per ottenerlo…

E cosi fu. Lo splendido seno di Eleonora fu liberato dalla costrizione del reggipetto e quelle tette ai più conosciute ma dai tanti sempre sognate furono esposte agli occhi e alle voglie di chi quella sera festeggiava il compleanno di una donna che rimaneva di una unica grandezza….

Adesso, quasi nuda, con un sorriso che si vedeva chiaramente perché non coperto dalla mascherina, Eleonora stava per dare inizio all’ultimo step che sarebbe poi stato la fine, magnifica fine di quella festa.

Quindici secondi erano il tempo massimo che si chiedeva ai (s)fortunati sorteggiati per riuscire a sborrare come i precedenti. In video si vedevano tutti partecipanti che si stavano allenando per il gran finale. “Chissà se volete venire tutti o se qualcuno preferisce di no, delegare, lasciare….” Disse Eleonora sorridendo sorniona. “Lo vedremo…” aggiuse poi annunciando i numeri…

Tutti, tutti erano stati invitati a concludere ma prima che comparisse questo invito il vero regalo lo fece Eleonora. Girandosi e piegandosi a novanta si tolse con un unico movimento le mutandine dando inizio alla conta…

Furono quindici secondi dove tutti accelerarono con negli occhi quello splendido corpo, quelle curve, quelle rotondità, quella meraviglia concentrata in un’unica donna. Fu l’apoteosi della masturbazione di gruppo. Non c’erano più bicchieri da centrare, c’era soltanto la voglia di segarsi con in mente e negli occhi Eleonora, la voglia di prenderla e farla protagonista delle proprie personali fantasie. Da un lato i maschi che si masturbavano e dall’altro una Femmina che faceva altrettanto. I secondi a questo punto non furono più necessari da contare. Il tutto era diventato un unicum di eccitazione, primitiva, naturale, da cogliere e sfruttare ognuno alla propria maniera per il proprio piacere e godimento. E cosi fu…

Una festa di compleanno di cui ancora si parla, una festa che per chi c’era è diventata leggenda per quello che ha visto e che per chi non c’era sempre leggenda è diventata per l’impossibilità di credere che quanto raccontato possa essere realmente accaduto…

Chiusi i collegamenti on line, con Eleonora ancora su di giri e nuda, il campanello della porta suonò. Quando l’apri un mazzo di rose rosse l’attendevano e il suo ragazzo appena dietro.

“Buon compleanno Nora” furono le sue parole……ma questa è un’altra storia….
forse sono fuori stagione.. ma buon compleanno Nora... tanto per augurarti qualcosa di bello, dai, penso che faccia sempre bene 😘 :love:
 

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,111
Punteggio reazione
9,237
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
Una Lunga estate Melanconica…6) Un Rinascimento……

Mi chiamo Luigi…e questa è mia storia. La storia della rinascita di una persona che per due anni ha navigato nel nulla e che è ritornato a vivere dopo aver conosciuto dolore, tristezza, vuoto cosmico.

Un’infezione, una banalissima infezione che per un caso invece di rimanere circoscritta ad una parte semplice del mio corpo, il piede, per pura sfortuna è riuscita a conoscere le cellule del mio cervello e a farmi precipitare in un incubo. Settimane di coma e terapia intensiva e dopo due lunghi anni di riabilitazione. I medici, prima preoccupati e dopo sollevati dal fatto che la parte colpita era stata soltanto quella relativa alla mobilità si erano espressi positivamente sul mio totale recupero grazie alla ginnastica. E i due anni sono serviti appieno a questo con ottimi risultati.

Quello che la scienza non è riuscita a spiegare però è il come e il perché non soltanto il mio corpo è uscito da quella prima esperienza del sonno profondo con qualcosa da aggiustare ma anche e soprattutto la mia testa.

Non provavo più nulla, nessun sentimento, nessuna emozione, nessuno stimolo di qualsiasi natura. Ero una scatola vuota. Silenziosa.

Hanno provato tutte le terapie, tutti gli specialisti, tutte le tecniche esistenti. Semplicemente se da un lato il mio fisico rispondeva, dall’altro la mia mente, la mia anima si erano perse, rimaste in quel letto e non più in grado di guidarmi come un essere umano avrebbe avuto bisogno di esserlo.

Provarono, più per sfizio che non per vera necessità clinica, con un giovane psichiatra che informato della mia storia francamente non sapeva neanche cosa propormi.

L’incontro si doveva fare e quindi per completare la seduta prevista, ad un certo momento, visto il silenzio imperante fino ad allora, pensò bene di sottopormi al Test di Rorschach. Classiche modalità di somministrazione, dalla prima alla decima tavola senza risultato alcuno…

Nell’album però, e non si seppe mai il come, fu infilata una fotografia particolare: una ragazza, una bella ragazza ritratta in topless con un sorriso coinvolgente…

Fu come se la più grande scarica emozionale mi avesse investito in pieno. Fu come nascere, rinascere senza averlo vissuto la prima volta. Fu la cosa più bella che la mia mente, la mia anima e il mio corpo, dopo, avessero visto.

Fu come accendere la luce in una stanza buia, bere acqua fresca nel deserto più scottante. Fu come un orgasmo che coinvolse ogni cellula del mio cervello.

Cervello che si mise subito in moto.

Prima la memoria.

Flash, piacevoli flash mi vedevano coinvolto. Da bambino al mare a giocare con gli amichetti e le amichette. Nudi, in costume, il piacere di farlo, di ridere, di ridere divertendosi.

Poi più grandicello, forse alle medie o i primi anni di liceo. Il ricordarsi delle curve delle compagne che poco a poco si ingrandivano come si ingrandiva, spesso e molto spesso, il mio cazzo anche solo a pensarci a quelle curve.

Le emozioni dei ricordi che tornavano, vive, piacevoli. La bellezza delle ragazze, dei loro sorrisi, dei loro corpi. L’immaginazione che usavo per indovinarne i colori e la forma , i profumi che mi inebriavano, le voglie che stimolavano. Quel sorriso e quel seno mi riportavano a tutti quei momenti….

Alle ore passate in bagno in compagnia delle mie fantasie o di qualche altra immagine come stimolo per sfogare tutta l’eccitazione che avevo dentro. Alla timidezza nei rapporti diretti che vincevo 6-7 volte al giorno solo con le mie mani….

Alle stesse eccitazioni che nascevano dietro ai banchi anche solo leggendo certi autori classici…greci, latini …fino al D’Annunzio…

Tutto mi tornava in mente e mi rallegrava questo pensiero.

Con la foto in mano studiavo quelle labbra sorridenti e il primo bacio, ricevuto prima che dato, fu subito li pronto. Quante labbra, quante bocche, quante lingue ho avuto la fortuna di incontrare e giocare….

Quei capezzoli perfetti, per forma, colore, dimensione. Quanti ne ho presi in mano e in bocca, quanti ne ho accarezzati e mi hanno accarezzato. Quanto desideravo quelli, di quella Donna, fantastica Donna…

Una foto…un miliardo di immagini, fantasie, ricordi, emozioni. Tutte esplose con primo sguardo e tutte ben chiare e nitide.

Anche il corpo, non soltanto mente e anima, rispose. La sensualità di una foto per una grande eccitazione. Sensazioni che non pensavo di ricordare, di riconoscere, di apprezzare cosi tanto.

La parola ritornò insieme ai ricordi. “Grazie Dottore” gli dissi “ posso tenermi questa foto?” chiesi timidamente dopo.

La sorpresa fu generale, ma come si dice conta il risultato.

La foto la usai subito, quel giorni e i successivi come un adolescente insaziabile.

La sognavo con gli occhi chiusi e con gli occhi aperti.

Dovevo trovarla, dovevo sapere se c’era altro e cosa c’era….

Fisici cosi non se ne vedono tanti in giro, anzi….

Con un pochino di aiuto sono riuscito a capire…e l’eccitazione adesso è la “stimolazione acuta e persistente” che mi accompagna ogni minuto.

Se penso ad Eleonora penso alla vera eccitazione. Se vedo Eleonora vedo la vera eccitazione. Se leggo Eleonora leggo la vera eccitazione…

Perché un corpo nudo non è mai soltanto quello che si vede se lo stesso riesce a darti di più.

Sono stato fortunato, con una foto ne ho trovate altre cento, con una foto ho trovato altri mille piaceri, con una foto ho riscoperto i milioni di motivi per cui vale la pena vivere….

Con Eleonora ho vissuto il mio “Rinascimento”….
 

Allegati

  • image (1).jpeg
    384 KB · Visualizzazioni: 636

rud1985

Lo Svangamaroni
Élite Fase 1
Messaggi
9,715
Punteggio reazione
655
Punti
119
Posizione
Svangopoli
Non scrivevo e non partecipavo da anni.
Entravo molto raramente su Phica, anche dopo mesi dalla volta precedente.
Credo che aver scoperto questo thread cambierà un po’ le carte.

Bentornata.

Fotodelcazzosubitohhhh

:D
 

xbobo6

"Level 3"
Da 10 Anni su Phica.net
Messaggi
772
Punteggio reazione
294
Punti
89
Non scrivevo e non partecipavo da anni.
Entravo molto raramente su Phica, anche dopo mesi dalla volta precedente.
Credo che aver scoperto questo thread cambierà un po’ le carte.

Bentornata.

Fotodelcazzosubitohhhh

:D
mi dispiace deludere il tuo entusiasmo.....ma purtroppo Ele non è tornata, o meglio era.....
appare e scompare. e adesso non c'è.
 

Top Bottom