Racconto di fantasia Amici di sega e ...

C

constant

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Il mio primo racconto ... è di fantasia (più o meno) ;)

Gianni è un quarantenne sfigato. Lavoro da impiegato sfigato. Matrimonio sfigato con Laura da dieci anni. Vita sessuale di coppia ridotta a zero: Laura gli lascia scopare la fica una volta ogni due mesi se va bene, ed anche con il preservativo non lo fa venire dentro. Magari Laura fosse come la madre Giuseppina, detta Giusy. Giusy, che nel quartiere era conosciuta come la Cavallona, se ne andava in giro come una puttana: tacchi alti, gonne corte, tettone in mostra e trucco esagerato e vistoso. E la Cavallona ci dava sotto. Gianni abitava nell’appartamento sotto la casa dei suoceri e li sentiva scopare a tutte le ore e sentiva lei urlare e godere senza ritegno.

Così intrappolato nella sua vita di merda, l’unico sfogo di Gianni fu cominciare a segarsi. All’inizio gli bastava guardare porno generici ... poi cominciò a cercare cose sempre più particolari: scene anali, anali interraziali, gangbang anali can cazzi enormi ... così crebbe la passione per il cazzo. Ormai si segava solo con porno gay, scene di trans o crossdresser.

Anche sui social aveva tutti profili da frocio o trans e non faceva altro che chattare con altri froci mentre si segava. Fu così che incontro Mario. Altro sfigato. Non riuscendo a rimendiare fica, cominciò a cercare cazzi online. A forza di vedere maschietti che si facevano inculare, anche Gianni e Mario cominciarono a maturare il desiderio di sentire un cazzo entrare su per l’ano e stantuffare fino a depositare il prezioso e sborroso nettare.

Passavo le ora a segarsi in chat e penetrarsi con dildo di lattice, ma il lattice non è la carne: così decisero di fare il grande passo e di passare la giornata solo loro due a giocare ad incularella. L’appuntamento era a casa di Mario alle nove del mattino. Gianni prese un giorno di ferie arretrate dall’ufficio e facendo comunque credere alla moglie che andava a lavoro. Titubante ed estremamente eccitato si presentò da Mario alle dieci passate. Nonostante conoscessero a mena dito l’uno il cazzo dell’altro era la prima volta che si vedevano dal vivo. Timidi convenevoli e sguardi sfuggenti mentre i cazzi si gonfiavano sempre di più nelle mutande ed il respiro si faceva più affannoso.

Fu Mario a rompere gli indugi: “dai spogliamoci e mettiamoci comodi ... ci facciamo un bel segone”. Come si abbassarono le mutande i due cazzi completamente eretti si alzarono come un giocattolo a molla “guarda che troie che siamo” continuò Mario andando a prendere il cazzo di Gianni e cominciando a segarlo lentamente. Mario sembrava essere a proprio agio, così continuando a segarlo lentamente ci si inginocchio di fronte, portando il viso vicino ed annusando il forte odore della mazza. “Cazzo è stupendo” disse continuando a segarlo con una mano mentre con l’altra soppesava le palle enormi e glabre di Gianni. Gianni era in piedi immobile, gli occhi socchiusi, provando un’eccitazione mai provata prima. Mario glielo scappellò completamente avvicino le labbra alla cappella e la baciò dolcemente. “Cazzo” fece in tempo a gridare a mezza voce Gianni che un fiotto di sborra uscì violentemente dalla cappella direttamente sulle labbra di Mario, che preso alla sprovvista indietreggiò continuando a tenere in mano il cazzo di Gianni che sborrava senza sosta. Uno, due, tre ... quattro fiotti compatti di una sborra densissima. Mario, il volto ricoperto di sborra, si alzo incredulo. Gianni, paralizzato non sapeva cosa fare. Mario si avvicinò abbracciandolo ed imbrattandolo con la sua stessa sborra “Quanto sei troia” gli sussurrò prima di baciarlo con le labbra sborrate. Nell’abbraccio i due cazzi si toccavano e subito tornarono duri. “ora che sei venuto ... girati, che vengo io”. Senza opporre resistenza, Gianni si voltò e si mise a terra .. a pecorina, proprio come aveva sognato di fare durante le lunghe video seghe con il compagno di giochi. Mario si mise dietro. Raccogliendo la sborra che aveva sul corpo, inumidì e lubrificò l’ano di Gianni. Avvicinò la cappella al buco e lo spinse dentro. Il cazzo entrava dentro come un guanto, l’ano, sfondato da ore ed ore di penetrazioni con cazzi di gomma, lo risucchiava dentro voglioso. “ Si, si .... senti come entra puttana, senti come ti inculoooo”. Gianni, il culo in alto e la spalle a terra, inarcava la schiena come una puttana navigata. Il cazzo entrava ed usciva dal suo buco del culo con un ritmo sempre maggiore ... sentiva le palle enormi di Mario sbattere con le sue. Lo stronzo glielo stava infilando tutto dentro. Mario lo tirò tutto fuori ... contemplò il buco completamente dilatato, ci sputò dentro e rimise in cazzo fino in fondo. Continuò così per un po’ ... tutto dentro tutto fuori. Poi riprese a pompare di brutto. Cominciò ad incularlo per sborrare. “Godo, godo, godoooo” urlò piantandogli tutta l’asta nel culo. Sborrò tutto dentro, Gianni sentendo il cazzo sborrare venne di nuovo pisciando sborra dal cazzo barzotto. Quando Mario finì di sborrare, ritrasse lentamente il cazzo ... come la cappella usci dall’ano sfondato, un rivolo di sborra comincio ad uscire. Mario rimase lì a guardare la sborra scendere dall’ano e scorrere sulle palle di Gianni e sgocciolare a terra. Ci avrebbe messo un po’ a pulire ... ma ne era valsa la pena!
 

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