Alejandro85
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Per quanto anche io apprezzi i lavori di fine art, studiati e realizzati a modo, vorrei spezzare una lancia nei confronti delle foto in sè, quelle fatte da modelline e fotografi improvvisati: nonostante manchino la tecnica, l'organizzazione del pensiero e una struttura coerente di lavoro, io ci trovo a volte spunti di bellezza, un pò come nel cinema neorealista del dopoguerra o nelle opere di PP Pasolini, con attori presi letteralmente per strada (ex la Ricotta). Quello che voglio dire è che possiedono una veracità, quasi ferina e selvaggia, che non può essere comparata a set fotografici più classici, ma andrebbero visti come un genere tutto loro, con stilemi tra il trash e il grottesco, ma che racchiudono una bellezza selvaggia e misera, come il cielo che si specchia nelle pozzanghere di una discarica o il fiore che cresce nelle crepe di cemento.Che è come dire che in molti bar le brioches le fanno con la margarina anzichè col burro. Noi le paghiamo sempre uguale ma mangiamo un prodotto meno buono e più dannoso per la salute. Tanto alla fine chi ci propina le brioches, o le modelle, deve solo far business e del prodotto gli frega un cazzo tanto la gente si abbona lo stesso al suo patreon
Ma il mio è solo un pensiero, ovviamente dubito che chi crea queste immagini se ne renda conto, e forse è anche in questa mancanza di professionalità che risiede la loro spontaneità che bene o male comunque viene apprezzata, per motivi nobili o meno, ma che attirano, accendono il desiderio e in generale muovono l'interesse, se no non saremmo nemmeno qui a parlarne/vederle/o se garci, alcuni.