Bettie Page [OFFICIAL THREAD]

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Bettie Page

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Bettie Mae Page, anche conosciuta semplicemente come Bettie Page (Nashville, 22 aprile 1923 – Los Angeles, 11 dicembre 2008), è stata una modella statunitense, conosciuta per essere stata una delle prime e più note pin-up. È stata attiva soprattutto negli anni cinquanta.

Oltre a posare per fotografie di moda e da pin up, è apparsa anche in immagini di genere fetish che le hanno fruttato popolarità anche al di fuori dell'ambito strettamente legato alle arti visuali erotiche.

Biografia
Infanzia e matrimonio

Bettie Page nacque il 22 aprile 1923 nel sobborgo di Kingsport da Walter Roy Page e Edna Mae Pirtle. Nel suo certificato di nascita il suo nome viene scritto erroneamente Betty, mentre viene battezzata come Bettie. In seguito al divorzio dei genitori fu affidata all'età di dieci anni, insieme alla sorella, alle cure di un collegio nel quale rimase per circa un anno.

Valida studentessa, mancò una borsa di studio per l'università per solo un quarto di punto. Il 6 giugno 1940 Bettie si diplomò, ricevendo un assegno di 100 dollari e si iscrisse al College con l'intenzione di studiare per diventare insegnante. In seguito, Bettie cominciò ad imparare l'arte drammatica, col sogno di diventare una star del cinema. Così trovò anche il suo primo lavoro: battere il manoscritto dell'autore Alfred Leland Crabb. Bettie si laureò in Arte nel 1943. Sposò Billy Neal, con cui aveva frequentato le superiori, poco prima che lui partisse per il servizio nella Seconda guerra mondiale. Divorziarono nel 1947.

La carriera di modella
Bettie Page in una immagine pubblicata sulla rivista Bizarre
Dopo aver lavorato per poco tempo ad Haiti come segretaria in una azienda di mobili, si spostò a New York, dove si mantenne lavorando come segretaria mentre cercava un lavoro come attrice. Mentre appariva in un paio di commedie minori nel 1956, Bettie trovò fama e successo come modella, prima negli studi fotografici, quindi per la distribuzione commerciale. Apprese di questa possibilità attraverso un incontro fortuito nel 1950 con Jerry Tibbs su una spiaggia deserta a Coney Island. Tibbs le suggerì anche di adottare un particolare che sarebbe destinato a diventare il suo marchio, la frangia.

Dapprima Bettie posò per vari studi fotografici, spesso nuda, ma le sue fotografie non venivano pubblicate. Nel 1951 le sue fotografie cominciarono ad apparire sulle copertine delle riviste per uomini. Nel frattempo, posò per il fotografo Irving Klaw per delle fotografie inviate per corrispondenza, a tema bondage o sadomaso, rendendola la prima famosa modella di bondage.

Durante una vacanza a Miami, in Florida, nel 1954 Bettie Page incontrò Bunny Yeager. A quel tempo Bettie era la più famosa Pin-up di New York, e Yeager una ex-modella e aspirante fotografa. Bunny scritturò Bettie per uno stage fotografico all'ex parco naturale Africano di Boca Raton, in Florida. Le fotografie di "Bettie nella giungla" sono tra le più celebrate ed includono alcune foto di nudo con un paio di ghepardi di nome Mojah e Mbili. Il vestito a pelle di leopardo fu fatto dalla stessa Bettie che era solita produrre autonomamente la propria lingerie.

Dopo che Bunny Yeager mandò le foto a "Playboy", il fondatore Hugh Hefner si assicurò che venisse scritturata come Playmate del mese; sua fu inoltre la foto-poster per l'anniversario dei due anni di "Playboy" nel gennaio 1955. Bettie divenne una delle ossessioni di Hefner. Quando la Page fu costretta a presentarsi in tribunale accusata di bancarotta, fu Hefner che la aiutò.

In un mercato dove la carriera media di una modella si misura in mesi, la Page fu richiesta per diversi anni, fino al 1957. Sebbene abbia spesso posato nuda, non appave mai in alcuna scena con contenuti sessuali espliciti. Quando Howard Huges, regista e plurimilionario, le mandò una lettera chiedendole di incontrarlo, lei declinò.

Sono state ipotizzate varie sue relazioni omosessuali con molte attrici (una addirittura con Marilyn Monroe); questo brano estratto dal libro "Hollywood Babylon Strikes Again!" di Darwin Porter e Danforth Prince tratta della notte trascorsa insieme a Katharine Hepburn:

« "It was during her stay in Hollywood that Bettie also received a mysterious call from a woman who claimed she worked for a photographer who wanted to hire Bettie to pose in lingerie at an address in Hollywood. "I was far too trusting in those days, even though I've been sexually assaulted," Bettie said. "I was offered a thousand dollars a night for the gig." Arriving by taxi, Bettie was greeted at the door of a Hollywood home. The door was opened by an older woman, probably in her 60's, who did not identify herself. After getting me a glass of orange juice, she ushered me into a downstairs bedroom", Bettie said. "On the bed was some lingerie. She asked me to slip into whatever lingerie fitted me and wait for the photographer. It was the most expensive lingerie I'd ever seen. There was no bondage stuff, nothing like that. I slipped into a bra and a pair of pink panties, but kept on my high heels. Guys like that." Bettie waited for 15 minutes until there was a knock on the door. She went to opened it and discovered, to her total surprised, Katharine Hepburn dressed in a pair of slacks and a man's white shirt. "At first I was so astonished I couldn't speak" Bettie claimed. "She was one of my favorite actresses. I had loved her in 'The African Queen'. She wore only some bright red lipstick and no other makeup. She looked sort of regal, but not particularly young." Like an old movie star. Bettie drew the curtain at this point, refusing to divulge exactly what transcribed between Hepburn and herself. "I did nothing except lay back and close my eyes. She did all the work." »
In seguito Bettie Page dichiarò: “All'epoca, non pensai minimamente che Katherine Hepburn potesse essere lesbica. Quelle storie su di lei saltarono fuori molto più tardi. Quella donna sapeva come mantenere la sua privacy. Avrei potuto vendere la storia della mia notte con Katherine Hepburn alla rivista Confidential, ma decisi di non farlo. Non volevo che i miei ammiratori uomini pensassero che anch'io fossi lesbica".

Le ragioni per cui lasciò l'attività di modella sono varie. Alcuni affermano che si fosse bruciata e il suo matrimonio con Armand Walterson nel 1958 ne fosse la causa, ma lei aveva già lasciato l'attività molto tempo prima della cerimonia. Altri citano l'"audizione Kefauver" della sottocommissione sulla delinquenza giovanile del Senato, che portò alla cessazione degli affari di Irving Klaw (il giro di fotografie a tema Bondage e Sadomaso spedite per posta). Un'altra ragione per la sua scomparsa dall'attività potrebbe essere stata una crescente attenzione al Protestantesimo. Poco dopo il suo matrimonio con Walterson, si convertì al Cristianesimo il 31 dicembre 1958, e ridusse i rapporti con la vita precedente. Per molti anni le uniche notizie che si ebbero sulla sua vita furono il divorzio da Walterson nei primi anni sessanta e che stesse lavorando come segretaria per una organizzazione cristiana.

Bettie Page è morta a Los Angeles l'11 dicembre 2008 a 85 anni, dopo una lunga malattia.

Il ritorno di Bettie Page
Nel 1976 la pubblicazione di un libro da parte della Eros Publishing Co., A Nostalgic Look at Bettie Page, con un mix di sue vecchie foto degli anni cinquanta, diede linfa ad un nuovo, per quanto piccolo, interesse dei fan.

Nei primi anni ottanta, il fumettista Dave Stevens ha modellato sulla figura della Page la donna amata dal suo eroe Cliff Secord. Nel 1987, Greg Theakston pubblica una fanzine il cui titolo giocava con il cognome di Bettie Page (che in inglese significa Pagina): The Betty Pages (letteralmente Le pagine di Betty). La pubblicazione raccoglie aneddoti sulla vita della modella, con particolare riguardo alle lunghe sedute negli studi fotografici. Per sette anni la rivista ha goduto di interesse in tutto il mondo: le lettrici coloravano i loro capelli e li tagliavano nel tentativo di emulare l'Angelo nero mentre i media ne approfittavano per rilanciare il personaggio attraverso una serie di reportage. Bettie, che viveva in una villetta a schiera di Los Angeles era incredula di fronte alla rinnovata popolarità, tanto più che l'editore di The Betty Pages la contattò per un'intervista. Non avendo l'artista nulla di nuovo da dire, l'editore non pensò di meglio che cessare la pubblicazione della fanzine.

La Dark Horse Comics ha pubblicato nel 1990 un fumetto su avventure di pura invenzione basate sulla sua vita; ugualmente, la Eros Comics ha dato alle stampe diversi titoli a lei dedicati.

Molte modelle si ispirano tuttora a Bettie Page: Bernie Dexter, Dita Von Teese e Nina Elizabeth Page (che non è sua parente) sono apprezzate per la loro bellezza classica e la somiglianza con il modello originale. Nel film Oblivion l'attrice Musetta Vander è stata sottoposta ad un make-up che la fa assomigliare a Bettie Page.

A metà anni 2000 escono due differenti film biografici, nel primo, del 2004, Bettie Page: Dark Angel, diretto da Nico B., Bettie Page è interpretata da Paige Richards. Un secondo film biografico, La scandalosa vita di Bettie Page (The Notorius Bettie Page), diretto da Mary Harron, è distribuito nel 2005, nel film Bettie Page è interpretata da Gretchen Mol. Nella pellicola viene rappresentata la vita di Bettie da metà degli anni trenta a metà degli anni cinquanta. Il lungometraggio viene trasposto in una pièce per il teatro l'anno seguente.

Una diversa pièce, Bettie Page - In bondage! tratta la figura di Bettie come protofemminista basandosi sul suo coinvolgimento in un maxiprocesso per la moralizzazione degli Stati Uniti avvenuto nel 1954.

Nel 2006, Megan Gale ha posato per la rivista GQ nei panni di Bettie Page.

https://it.wikipedia.org/wiki/Bettie_Page
 
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Bettie Page, una mostra fotografica racconta la coraggiosa sfrontatezza di una donna controcorrente
di Annalisa Dall'Oca | 25 agosto 2015

A raccontarla, pochi anni dopo la sua scomparsa, avvenuta a Los Angeles nel 2008, è la mostra a lei dedicata alla Ono Gallery di Bologna, “Bettie Page, the original pin up”, dal 29 agosto al 29 settembre. Cinquantacinque scatti per lo più inediti provenienti direttamente dalla collezione di Michael Fornitz, materiale personale della Page donato a un amico alla sua morte, e altre 20 immagini delle quali è stata realizzata la prima tiratura limitata

È stata una modella, un’attrice, una playmate, l’Angelo nero e poi l’icona dell’immaginario hard, erotico e fetish ai tempi delle gonne al ginocchio e delle camicette abbottonate. Ma soprattutto, è stata la pin up più celebre della storia. Lei è Bettie Page, la bella mora di Nashville, Tennessee, che negli anni Cinquanta conquistò il mondo con la sua frangetta nera, il volto pulito da ragazza della porta accanto e la libertà di posare nuda anche quando il nudo era considerato un reato. Di lei si racconta che ebbe una relazione con Marilyn Monroe, che sedusse Katharine Hepburn, per Hugh Hefner, imperatore di Playboy, fu quasi un’ossessione. Certo è che fu la sua rivoluzione a inventare il burlesque come lo conosciamo oggi. E non solo.

A raccontarla, pochi anni dopo la sua scomparsa, avvenuta a Los Angeles nel 2008, è la mostra a lei dedicata alla Ono Gallery di Bologna, “Bettie Page, the original pin up”, dal 29 agosto al 29 settembre. Cinquantacinque scatti per lo più inediti provenienti direttamente dalla collezione di Michael Fornitz, materiale personale della Page donato a un amico alla sua morte, e altre 20 immagini delle quali è stata realizzata la prima tiratura limitata. Scatti che parlano di una giovane pin up a suo agio di fronte alla camera, durante il backstage, un sorriso prima di iniziare a lavorare. La Bettie icona, la ragazza da poster, la playmate di Playboy, quel volto divenuto mito e poi ispirazione per generazioni di ragazze e star allo stesso modo. Da Dita Von Teese a Katy Perry, dalla Madonna di Material Girl a Phoebe Zeitgeist.

E pensare che è nata in un’epoca in cui le foto di nudo potevano portare all’arresto. E che nessuna, prima di lei, si era fatta ritrarre in manette o corde, indosso un corsetto nero e stivali di pelle dal tacco altissimo. Erano gli anni Cinquanta, appunto, e il pudore era incardinato nella società. La Page, classe 1933, arrivò a New York dopo aver studiato da maestra, per lavorare come segretaria. A farle da trampolino di lancio fu l’incontro, sulla spiaggia di Coney Island, con Jerry Tibbs, avido fotografo nonché agente di polizia. Tibbs le diede il suo biglietto da visita e le suggerì di tentare una carriera da modella come pin up, offrendosi di realizzare il suo primo book fotografico. Fu lui a proporle la frangetta, quella che divenne il suo marchio di fabbrica. Ancora oggi, cercando sul web, i tutorial su come acconciarsi i capelli alla maniera di Bettie Page sono proprio accanto ad alcuni filmati dei suoi set bondage. Un cult, proprio come un classico, nell’immaginario comune, è diventato il suo personaggio.

Perché poi Bettie Page iniziò a lavorare per i cosiddetti Camera Club, salotti fotografici che dovevano promuovere la fotografia artistica di nudo, ma che in realtà non erano altro che coperture per la vera e propria fotografia erotica. Collaborò con fotografi come Cass Carr e fu pubblicata su riviste come Wink, Titter, Eyefull e Beauty Parade. Fino alla svolta, nel 1952, quando conobbe Irvin Klaw. Fu lui a scattare le celebri fotografie in stile fetish da vendere per corrispondenza, quelle che la resero la più famosa modella bondage della storia. E a produrre, anche, una serie di film in 8 e16 mm su commissione dei loro clienti: veri e propri cortometraggi muti dove la Page e altre modelle in lingerie e tacchi alti performavano scene di dominazione e sottomissione nelle più diverse sfumature. Durante le riprese di questi film, Klaw fece anche dei singoli scatti fotografici che divennero presto le immagini più iconiche e richieste di Bettie Page.

E la sua fama continuò a crescere. Nel 1954 realizzò il suo servizio più famoso, “Jungle Bettie”, scenografia, uno zoo safari, e nel ’55 fu coniglietta del mese di gennaio per Playboy. Ma anche quando lei, la mora internazionale, si ritirò dalle scene, forse a causa dell’audizione Kefauve della sottocommissione sulla delinquenza giovanile del Senato, che portò alla cessazione degli affari di Irving Klaw, forse per un riavvicinamento al Protestantesimo, il suo nome non venne dimenticato.

Nel 1976 la Eros Publishing Co pubblicò un libro, “A nostalgic look at Bettie Page”, con un mix di suoi vecchi scatti anni ’50, che riaccese la passione dei suoi fan. Poi divenne l’Angelo nero, un personaggio dei fumetti, un modello di bellezza femminile a cui aspirare. E a metà degli anni 2000 furono girati diversi film dedicati al racconto della sua vita, tra luci e ombre, pettegolezzi e mezze verità, scatti iconici e quel personaggio entrato nella hall of fame delle più belle donne di tutti i tempi.

“Le immagini in mostra raccontano di una donna che è stata non solo simbolo della sua epoca – spiegano gli organizzatori della mostra bolognese – ma la regina delle pin up. La storia di Bettie Page, però, è molto più complessa di quello che si possa immaginare: le scelte così singolari – specialmente per gli anni Cinquanta – hanno da sempre dimostrato la sua indipendenza. E Bettie Page ha contribuito a cambiare la percezione e il trattamento delle donne all’interno dell’industria dell’intrattenimento”.
 

maxthedoc

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Bettie..... IL simbolo dell'erotismo. Unica e inimitabile, ha cambiato veramente il modo di pensare e vivere la sessualità, mettendoci la faccia e a volte pagandone le conseguenze
 

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spero di non mettere troppi doppioni
 

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