Cagne in calore

andromed

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La prima volta che conobbi Serena fu ad una festa di un amico in comune. Castana, occhi azzurri, bel visino ed un corpo davvero da sballo. All’epoca lei aveva 22 anni ed io quasi 24. Ragazza molto simpatica, interessante e molto estroversa.
Passarono alcune settimane da quella festa, un giorno la incontrai in un bar del centro.
Io ero con amici per un aperitivo, altrettanto lei con altre persone che non conoscevo, tra cui il suo ragazzo di 8 anni più grande di lei, davvero bruttino e non mi spiegavo cosa ci facesse con lui una ragazza così bella. Poi scoprì che era un ragazzo ricco di famiglia e, senza voler fare il qualunquista, mi fu facile dedurre quale fosse il suo fascino.
Scambiammo due chiacchiere in piedi mentre prendevamo degli stuzzichini al bar.
Avevamo molte cose in comune, tra cui una passione per l’astronomia.
Quella cosa mi colpì molto, non era facile trovare una ragazza così bella appassionata di astronomia. Non appena seppe dell’attrezzatura che avevo, mi fece promettere di contattarla se avessi organizzato qualche osservazione all’aperto con altri astrofili.
Mi diede il suo numero di telefono molto tranquillamente, nonostante da poco si fosse avvicinato, incuriosito, il suo ragazzo. Sembrava non essere sorpreso, ed immaginai che alla fine sarebbe venuto anche lui.
Riuscimmo a trovare una serata buona per l’osservazione, fuori città.
Quando le chiesi dove ci volevamo vedere, lei mi rispose se fosse stato un problema passarla a prendere perchè, Roberto, il suo ragazzo, non sarebbe potuto venire e lei, non voleva rinunciare ad una serata così buona per osservare le stelle.
Passai da lei, aspettai una manciata diminuti, poi la vidi uscire dal portone di casa.
Indossava una una normalissima tuta, scarpe di ginnastica, piumino, cappellino di lana, guanti ed un monospalla. Non si era nemmeno truccata ed anche così la trovai sensuale e bellissima. Dopotutto saremmo dovuti andare in collina ad osservare il cielo, non ad un party.
In macchina parlammo più di me che di lei. In quel periodo ero single, frequentavo ancora l’università ma lavoravo con mio zio in un negozio di riparazione di computer.
Arrivammo a destinazione e, come previsto, era piena di astrofili che avevano già montato la loro attrezzatura. La sera passò tra varie osservazioni, qualche discorso leggero e l’astronomia.
Era davvero una ragazza brillante, intelligente e non riuscivo a capire come potesse stare con Roberto, il quale, a parte i soldi, non aveva nulla, mi sembrava un tipo pieno di se e nemmeno così brillante.
Cominciava a fare freddo e concordammo di riscaldarci un pò in macchina. Dovevamo aspettare un ora per poter osservare una costellazione che ci interessava, ricca di oggetti osservabili.
Serena confessò che aveva provato più di una volta a lasciare Roberto ma lui sembrava non voler capire.
Inizialmente fu attratta da questo ragazzo sicuro di se, con la bella macchina e continuava a ripetere quanto fosse stata stupida. Con molta tranquillità mi confessò che aveva anche problemi di eiaculazione precoce e che in pratica, per lei era diventata una situazione insostenibile.
Questa cosa mi colpì molto, ci conoscevamo appena, eppure eravamo lì da soli in macchina a parlare di cose private se ci conoscessimo da una vita.
“Hai mai avuto problemi del genere con una ragazza?” mi chiese, per niente imbarazzata della domanda.
Le risposi che fortunatamente non mi era mai successo e che forse avrei potuto soffrire del problema opposto. Ancora una volta mi guardò, fece un sorriso e replicò, “Allora ci ho visto bene!” e nel dire questo si mise a cavalcioni su di me e cominciammo a baciarci.
Mi sorrise maliziosamente strusciandosi sul mio cazzo. Indossando la tuta lo aveva sentito subito. Si morse le labbra e mi chiese quanto tempo ci avrei messo a smontare l’attrezzatura che aveva una idea diversa per continuare la serata.
Come un fulmine, smontai tutto in pochissimi minuti. Gli altri astrofili mi guardavano come per dire, cavolo te ne vai sul piĂą bello? In realtĂ  il piĂą bello per me ancora doveva venire.
Una volta in macchina mi confessò che aveva detto a casa che fosse rimasta a dormire da Sonia, una sua amica fuori sede e, se fosse stato un problema per me, rimanere la notte fuori.
Per me non sarebbe stato per niente un problema, visto che spesso facevo mattina durante che avrei le osservazioni, non sarebbe stata la prima volta.
Ci dirigemmo a casa di Sonia che, tra l’altro, avevo visto una sola volta quella sera durante l’aperitivo.
Ero un pò imbarazzato, stavo per scoparmi una ragazza che appena conoscevo a casa di una ragazza che avevo visto una sola volta, di cui non sapevo nulla.
Sonia ci accolse in pigiama, dopotutto erano quasi l’una di notte. Si rivolse a Serena dicendo:”Mi raccomando non fate troppo baccano!”
Girò le spalle e se ne tornò nella sua stanza. Guardai Serena dubbioso, aveva organizzato tutto, non era la prima volta che portava qualcuno lì? Forse Roberto, pensai.
Poi Serena sciolse tutti i miei dubbi. Mi disse che di tanto in tanto portava qualche ragazzo da Sonia per scoparselo e che non si doveva aspettare alcuna storia con lei.
Tutto di un botto crollò l’immagine che mi ero fatto di lei. Semplice, alla fine si era arresa, almeno per il momento a stare con Roberto, dopotutto si faceva comprare tutto quello che desiderava, quando ne aveva l’occasione scopava con altri ragazzi e, lui, probabilmente lo sospettava. Dopotutto non potendola soddisfare, era l’unico modo per tenersela stretta.
Mi prese per mano, entrammo in bagno, aprì la doccia e cominciò a spogliarsi. Io ero come imbambolato e mi chiese se fossi rimasto lì a guardarla o se avessi intenzione di spogliarmi e raggiungerla sotto la doccia. Cavolo era nuda, non mi sarei nemmeno mai sognato di vederla in costume. Mi denudai con un pò di fatica. Avevo una erezione destinata a rimanere tale a lungo. Quella situazione mi aveva drogato, quella sera sarei stato disposto a tutto per soddisfarla.
Entrai nella doccia, Serena mi fecce posto sotto il getto della doccia, poi riempi le mani di bagnoschiuma e cominciò ad insaponarmi, mi passò la bottiglia ed io feci altrettanto. Lei aveva un corpo davvero stupendo, avrebbe potuto fare la modella, la insaponavo la schiena, le spalle, le braccia, il seno e sentivo sotto la mia mano i suoi capezzoli turgidi, avrei voluto morderli all’istante.
Lei intanto era passata ad insaponarmi il cazzo e le palle, faceva apprezzamenti sulla mia dotazione ed io, scesi con la mano per fare altrettanto con la sua fica ma mi bloccò la mano. Si girò e mi passò il detergente intimo, “Usa questo, sai è molto delicata la passerina” mi disse.
Passai la mano insaponata sotto la fica e al primissimo contatto lei cominciò a baciarmi, mentre con le mani mi accarezzava il cazzo e le palle.
Continuammo per una decina di minuti poi ci sciacquammo per bene ma prima di uscire lei si abbassò dicendomi “Hai la cappella che sta per scoppiare, la trovo bellissima ed io non resisto” e nel dire quelle parole, passò la sua lingua più volte attorno al glande, poi dei piccoli morsetti seguiti da brevissime incursioni con la bocca ma, non lo prese mai del tutto in bocca.
Sentivo le pulsazioni del mio cazzo, le vene e la cappella ingrossarsi sempre di più, non avevo mai avuto una erezione così devastante, sembrava che tutto il sangue del mio corpo fosse confluito in un sol punto.
Lei avvertì questa eccitazione perentoria come una emminente eiaculazione, per tanto si fermò, mi diede un ultimo bacio bagnato sulla cappella e si alzò per uscire dalla doccia.
Uscimmo ci avvolgemmo entrambi in due grosse asciugamani, prese il phon per asciugarsi i capelli e mentre ero distratto a guardarla, si girò di scatto e mi tolse l’asciugamano e con dei colpi di phon finì di asciugarmi. Tolse anche la sua asciugamano, le stese a terra nel bagno e mi chiese di stendermi. Il pavimento era freddo e le asciugami bagnate peggioravano la cosa.
Feci cenno per rialzarmi ma lei, ancora in piedi, mi spinse giù premendo al centro del mio petto con il suo piede. “Stai giù” mi disse con fermezza.
Sempre con il piede, me lo metteva in bocca, poi sfiorava le palle, provocandomi dei sussulti. Non ci misi molto a riacquistare la mia erezione. Ero abbastanza fissato con i piedi e non chiedevo di meglio. Li baciai, li annusai, vedere il tallone rosa di quel piedino così ben curato mi faceva andare ancora una volta su di giri.
Poi si abbassò e mettendosi in ginocchio riprese a leccarmi il cazzo ma questa volta lo prese tutto in bocca e cominciò a pomparlo con mastria. Allungai la mano per toccarla e lei per favorirmi si girò completamente mettedosi a 69. Cominciai a leccarla, era bagnatissima, un odore bellissimo anche se molto forte. Era così eccitata che sembrava che il suo dolce nettare colasse verso la mia bocca.
Lei giocava abilmente per farmi impazzire ed aveva cominciato a bagnarmi e stuzzicarmi anche l’ano. La ragazza sapeva il fatto suo e pensai che per essere così esperta ne aveva visti davvero tanti di cazzi, nonostante l’età o forse era solo molto portata.
Intanto anche io cominciai a stuzzicarle l’ano e come mi aspettavo lei non fece alcuna resistenza. Ovvio che il suo era stato un invito a fare altrettanto. Mentre fantasticavo quale sarebbe stata la nostra mossa successiva, un forte martellamento mi fece saltare letteralmente.
Sonia prese a bussare alla porta del bagno, evidentemente doveva andare in bagno.
Serena si alzò per andare ad aprire, non feci in tempo ad alzarmi e mettermi qualcosa per coprirmi che Sonia era già entrata.
Per niente scandalizzata, si abbassa il pantalone del pigiama, si siede sul water, fa il suo bisognino, si pulisce, scarica, si ricompone e, prima di uscire mi dice:”Comunque bell’uccello, complimenti, buonanotte!”
Nel dire questo esce dal bagno e Serena la segue, sento bisbigliare e poi delle fragorose risate venire da fuori la porta della stanzetta di Sonia e poi ancora una volta si congeda rivolgendosi a Serena, “Buonanotte tesoro, poi mi racconti”.
Ci incrociammo fuori al bagno, eravamo entrambi nudi ma lei aveva un asciugamano in mano. Mi fece sedere sul divano, e per un minuto osservai meglio l’appartamento.
Essendo un appartamento per studenti universitari era tutto lì, oltre il bagno e la stanza di Sonia c’era solo la cucina con un piccolo angolo salotto.
Serena intanto aveva aperto il frigorifero alla ricerca di qualcosa, poi si gira prende l’asciugamano che aveva poggiato sulla sedia e la usa per avvolgere qualcosa. Chiude il frigo, appoggia l’asciugamanocon l’oggetto misterioso sul tavolo e mi raggiunge sul divano.
Io sono seduto lei si mette sul divano dapprima inginocchiata, poi si stende a pancia in giù sulle mie gambe, mostrandomi il culo in tutto il suo splendore. Comincio ad accarezzarlo, lei con voce da bambina si rivolge dicendomi “Sai sono una bimba cattiva e mi merito tante sculacciate, me le merito”.
Non avevo mai sculacciato nessuno, solo piccoli schiaffetti ma capì che lei voleva qualcosa di più intenso. Cominciai a sculacciarla abbastanza forte, ripetutamente. Era una scena stupenda, il suo sedere diventava sempre più rosso e in quella posizione avevo una visione paradisiaca della sua fica e del terzo buchetto. Sotto di lei il mio cazzo era imprigionato e premeva per uscire.
Quella situazione l’aveva fatta nuovamente eccitare, cominciai a masturbarla da dietro con le dita. Lei approvò la mia iniziativa gemendo vistosamente. Più gemeva, più il mio cazzo premeva sotto la sua fica, riuscì a far entrare tre dita nella fica e due nel buco del culo. Continuai per un pò, poi si rimise in ginocchio sul divano liberando la mia erezione, lo prese in mano, abbassò ancora la testa sul mio cazzo mentre con un mano, da sotto, continuavo masturbarla, questa volta diede il massimo di se. La vedevo scendere completamente con la bocca lungo il mio cazzo fino a farlo sparire, di tanto in tanto il mio glande la colpiva in gola e lei risaliva per non affogare.
Non continuò per tanto, forse un minuto appena. Poi si mese su di me ed appoggiando la cappella sulla sua fica comincia delle piccolissime penetrazioni fino ad avvolgere completamente la mia cappella con le sue labbra. I suoi capezzoli era turgidissimi, presi a leccarli e strizzarli, più li mordicchiavo, più lei sembrava apprezzare.
La presi per i fianchi ed affondai, finalmente, tutto il mio cazzo dentro, lei cominciò a dimenarsi ed ansimare. Mi teneva la testa tra le mani e ad ogni movimento strappava quasi i capelli. I movimenti su di me si fecero sempre più forti continuava a ripetere quanto fosse duro il mio cazzo. Entrambi stavamo arrivando, io cercai di trattenermi per non arrivarle dentro ma, quando lei mi disse “Ti prego riempimi con la tua sborra” non riuscì a trattenermi ed innondai la sua fica con la mia sborra.
Per circa un minuto lei continuò ad ansimare e a muoversi su di me presa da quella sensazione e dal suo orgasmo. Mi baciò, poi mi sorrise e mi rassicurò che lei prendeva la pillola. Rimanemmo in quella posizione ancora per qualche minuto, continuammo a baciarci e a sorridere, soddisfatti.
Ero talmente preso che non mi accorsi che nel frattempo, Sonia, era uscita dalla stanza e si era gustata gli ultimi atti salienti della nostra scopata. Ci chiese di fare attenzione a non sporcare il divano. Io, pensando di fare una furbata, da seduto mi alzai tenendo Serena ma lei si staccò subito e le uscì da in mezzo le gambe un bel pò di sperma che, fortunatamente andò a finire sul pavimento.
Sonia con la stessa tranquillità che aveva avuto per tutta la serata, prese il rotolo di scottex e staccò un pò di carta e si abbassò per pulire. Nell’abbassarci vicino ai nostri piedi, era praticamente ad una decina di centimetri dal mio cazzo. Raccolse lo sperma da terra e alzando il viso, guardando il mio cazzo moscio gli fa, simpaticamente, “Hey hello!”.
In una frazione di secondo che mi volto sorridendo verso Serena per le parole della sua amica, sento un calore attorno al mio cazzo, seguito da un sussulto. Abbassai lo sguardo e vidi Sonia con il mio uccello in bocca intenta a ripulirlo. Si alzò e disse:”Al diavolo Davide!”
Venni poi a sapere che Davide era il suo fidanzato che viveva nello stesso paese, con cui era promessa sposa.
Nel dire questo cominciò a spogliarsi. Non ci potevo credere, ero con due sventole, il mio sogno di sempre stava per realizzarsi. Sonia era un pò più alta di Serena e anche più in carne e nuda era davvero una gran bella porca. Non me ne resi conto ma nonostante fossi arrivato da poco, il mio cazzo era di nuovo duro.
Serena guardò Sonia maliziosamente e le disse:”Sono stata previdente, ho messo in caldo qualcosa per te sulla tavola!”. Sonia prese l’asciugamano con l’oggetto misterioso e tirò fuori una bella zucchina. A quella visione Sonia replicò:”Sei la solita troietta, non ti smentisci mai.”
Ci spostammo nella stanzetta di Sonia, e ci sdraiammo nel suo, ormai tiepido, letto. Era uno di quei letti alla francese da una piazza e mezza, non l’ideale per tre persone che si apprestavano a fare sesso ma sempre meglio del divano.
Sonia si stese ed aprì le gambe mostrando la sua fichetta, un pò cicciottella e depilata. Serena si fiondò con la bocca sulla sua passera ed io rimasi interdetto, pensando che quello fosse un mio compito. Lei era stesa e poggiava la testa sul cuscino, così senza pensarci troppo, mi misi a cavalcioni su di lei e misi il mio cazzo in mezzo alle sue morbide tette.
La posizione era favorevole, il glande ogni volta che usciva dalle tette veniva bagnato dalla lingua e dalla bocca di Sonia. Si vede che Serena aumentò il ritmo, perchè Sonia improvvisamente stralunò gli occhi in preda alla lussuria. In realtà Serena aveva cominciato a penetrare la fica di Sonia con la zucchina e quella sensazione l’aveva pervasa a tal punto da sentirsi in diritto di essere più troia.
Cominciò a succhiarmelo come una assatanata, sbavava letteralmente sul mio cazzo, tanto che la saliva colava sul suo mento e sulla gola. Serena aumentò la velocità della penetrazione e Sonia gradiva davvero tanto, poi mi spinse letteralmente via dicendomi:”Ti prego voglio il tuo cazzo scopami come una puttana!”
Non me lo feci ripetere due volte, Serena si fece da parte, sollevai le gambe e il culo di ed entrai dentro di lei con un fortissimo colpo di reni. Lei mi afferrò da dietro il sedere per spingere ancora di più. Come una cagna in calore, gemeva e si contorceva sotto i miei colpi, chiedeva di volerlo sempre più forte e, nel ripeterlo continuamente, si sgrillettava il clitoritede.
Sentivo il suo liquido pervadere il mio cazzo e la sua fica avere delle contrazioni, con gli ultimi colpi di reni la portai ad un orgasmo al quanto rumoroso, non si trattenne per nulla, sfogò tutte le sue frustrazioni in quell’estasi di piacere, tra due perfetti sconosciuti, che godevano dei propri corpi senza nessun coinvolgimento emotivo, solo pura complicità e sesso sfrenato. Uscì dalla sua fica pronto a sborrare per la seconda volta e ad aiutarmi fu Sonia che mi fece stendere e, prendendolo in bocca, nel giro di un minuto, bevve fino all’ultima goccia della mia sborra.
Erano le 3 di notte ma eravamo ancora eccitati, ormai ero una sorta di vibratore vivente asservito a due ragazze affamate di sesso. Subito dopo il primo orgasmo, Sonia si lasciò andare con affermazioni lusinghiere verso di me e denigratorie verso il suo, ormai cornuto, ragazzo.
Nonostante quello che avevo pensato in precedenza, Sonia non aveva mai tradito, almeno fino a quel momento ma, era solita ammazzarsi di solitari con zucchine ed affini, pur di non tradire il ragazzo. Sicuramente quella masturbazione selvaggia aveva creato l’effetto opposto, visto che, senza ormai nessn freno inibitorio, alla mia richiesta di andare a pisciare, mi chiese di usare il suo corpo.
Io e Serena ci guardammo allibiti e lei continuò dicendoci:”Stanotte voglio provare di tutto, ormai ho tradito e voglio farlo per bene!”. Un ragionamento in parte condivisibile anche se un pò contorto, pensai, visto quello che voleva fare.
Entrammo in bagno, lei si stese nuda nella vasca, pronta ad accogliere la mia pioggia dorata. Serena era al mio fianco incuriosita e divertita e, volle partecipare anche lei in qualche modo. Mi prese il cazzo in mano e, scalpellandolo tirò fuori la cappella. Inutile dire che al sentire la sua mano e vedere Sonia così zoccola nella vasca, il mio cazzo era nuovamente dritto. Ci avvicinammo al bordo della vasca e cominciai a pisciare. Il getto era molto forte, dovuto anche all’erezione, e alcuni schizzi arrivarono i faccia e sui capelli, con il getto successivo, più lungo e continuo, la inondai completamente, grazie anche alla bravura di Serena a dirigere il mio cazzo.
Probabilmente anche Serena non voleva essere da meno, si sedette sul bordo della vasca e prendendolo in bocca assaporò le ultime goccie. Mentre Serena continuava la degustazione, Sonia aprì il rubinetto della doccia, si lavò per bene il corpo e i capelli.
Mi chiese di prenderle una asciugamano, uscì dalla doccia e mentre si asciugava la vedemmo trafugare tra le sue cose. Prese una bottiglia di oli essenziali e girandosi verso di me disse:”Manca un ultima cosa che non abbiamo fatto, voglio che mi svergini il culo.”
Presi la bottiglia e ci spostammo nuovamente nella sua stanza. La feci mettere a pecorina. Prima le leccai il buco del culo con la lingua, poi le misi un pò di quel olio per massaggi su quel buchetto. Serena si offrì di aprire la strada stuzzicandola con il dito, ed io ne approfittai per farmelo succhiare ancora una volta. Era davvero eccezionale con la bocca. Poi Serena mi fece cenno di venire, mi misi dietro e appoggiai la cappella su quel buchetto ancora inesplorato. Sonia fu molto abile a non irrigidirsi e a rendermi la penetrazione facile.
Non appena la cappella fu completamente dentro, il resto del mio cazzo scivolo senza problemi, quasi inghiottito da quel buco nero. Serena, prese la zucchina e da sotto gliela infilò nella fica. Sonia pretese di fare da sola. Così sperimentò la doppia penetrazione. Tra la testa di Sonia e il muro dove poggiava il letto c’era abbastanza spazio da permettere a Serena di sedersi comodamente per farsi leccare la fica dall’amica.
Sonia in quel momento non era del tutto costante, troppo impegnata a prendere un cazzo nel culo ed una zucchina della fica. Io ero molto eccitato ma avrei potuto resistere ancora per un pò prima di arrivare per la terza volta.
Ancora una volta, Sonia era prossima a sperimentare un nuovo modo di raggiungere l’orgasmo per la prima volta. Era davvero incontenibile. Se ci fosse stato un esercito in quella stanza, avrebbe continuato per ore ed ore, sfinendo tutti. Il campanello che l’orgasmo era ormai prossimo, fu quando cominciò a ripetere ossessivamente “Sfondami il culo, sono la tua troia!” con voce ansimante.
Così con gli ultimi colpi Sonia raggiunse nuovamente l’orgasmo. Si accasciò a pancia sotto con la zucchina ancora nella fica. Serena si tolse da sotto e nel poco spazio rimasto, si stese ed aprì le gambe per accogliere il mio cazzo ma, io la presi e la feci mettere a pecorina e le dissi:”Voglio incularmi anche te adesso”
Per lei non era la prima volta e fu davvero facile incularmela usando solo la saliva. Quasi ad emulare l’amica, che sembrava ormai nel mondo dei sogni, sfilò la zucchina dalla sua fica. Sonia a quel movimento, si mise di fianco, dandoci le spalle e mostrandomi quel bel culone che si ritrovava. Inoltre avevamo più spazio per noi. Così continuai ad incularmela per svariati minuti fino a quando mi chiese di scambiare i buchi.
Mi Passò la zucchina, impregnata degli umori delle due troie, e con molta attenzione gliela infilai nel culo. Puntai il mio cazzo nella sua fica e, la zucchina, poggiando perfettamente sulla parte alta del pube qualche centimentro sotto l’ombelico, veniva guidata dal mio movimento dentro e fuori la fica del mio cazzo. Serena cominciò a sbattere il suo splendido culo verso di me e allungò una mano per spingere la zucchina ancora più dentro il suo culo, quasi a farla scomparire.
In quel modo io potevo spingere ancora meglio il mio cazzo dentro di lei e per la seconda volta, venimmo insieme. Nonostante fosse la mia terza sborrata nell’arco di poche ore, quando le tolsi il cazzo da dentro, dalla sua fica sgorgò un rivolo di sborra cospicuo che sporcò il letto di Sonia.
Quello fu l’epilogo di una nottata indimenticabile.
Nei giorni successivi, Serena si rese irreperibile, contrariamente a Sonia con cui ci facemmo delle gran belle scopate per svariati mesi. Poi conobbe un ragazzo di colore francese dell’Erasmus e trovò il perfetto sostituto per continuare a cornificare quel poveretto di Davide.
L’anno successivo conobbi mia moglie e, Sonia, divenne promessa sposa di Davide, che tutt’oggi è tra i più cornuti che io conosca.
Serena? Anche lei poi si è sposata e ha avuto anche una figlia.
 

rud1985

Lo Svangamaroni
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Svangopoli
Il contenuto è bello e il racconto avvincente, nonostante sia lungo. Non so se sia realtà o immaginazione, ma quando entra in gioco Sonia sa un po' di filmino porno...

I verbi invece sono un po' a caso, passi da un passato remoto a un presente e poi di nuovo ad un passato.
L'altro, quello delle vacanze in Puglia (mi pare), mi è piaciuto di più.

Comunque, leggo con piacere i tuoi racconti
 
OP
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andromed

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Grazie per i complimenti!
Volevo puntualizzare alcuni aspetti! Tutto quello che ho scritto nei miei tre racconti, si rifanno a persone vere, nomi compresi. Molti particolari sono veri! Quello in Puglia essendo tutta una storia vera mi è stato forse più facile scriverlo!
Anche in questo racconto mi baso su esperienze realmente vissute, romanzate è arricchite di situazioni inventate! Con le due ragazze in questione ho avuto rapporti separatamente ma, in una occasione, Sonia ci prestò casa davvero, solo che lei non c'era, essendo tornata al paese!
Riguardo i verbi, avete ragione! Scrivo tutto si getto la mattina in treno con lo smartphone e spesso faccio errori! Preso dall'impeto di pubblicare il racconto non lo rileggo!
Riguardo le foto, non vorrei beccarmi una denuncia, postando foto senza permesso! Sono ragazze che hanno una loro vita privata e non vorrei che magari qualche marito o conoscente che si trova su questo forum possa riconoscerle! Privatamente potrei passarvi qualche foto via mail, di piĂą non posso!
Grazie e a presto
 
OP
A

andromed

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Come giĂ  ho scritto, ho avuto modo di scopare con entambe ma mai insieme.
Vero che Sonia ci prestò casa i primi tempi che uscivo con Serena.
L'utilizzo della zucchina è vero ma, solo con Sonia.
Il pissing è vero ma solo con Serena e comunque fu una cosa più soft sotto la doccia per scherzare.
Per il resto non ci trovo niente di porno. Eravamo solo ragazzi arrapati e molto curiosi.
Ho mescolato un pò le cose ed ho creato la storia.
Tutte le mie storie si basano e si baseranno, in buona parte, su esperienze vissute,con qualche particolare in piĂą.
Ciao!!
 

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