Esperienza reale Racconto di fantasia Colleghi di lavoro ma non solo....

Luca-VI

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Premessa : questa storia è in gran parte vera e in minima parte romanzata.
Non vi dirò ovviamente quale sia una parte o l'altra, tranne ovviamente la scelta dei nomi di fantasia.
Non sono uno scrittore, mi piace leggere, ho deciso di pubblicare questo ricordo per dare anch'io un contributo a tutti quelli a cui piace leggere e scrivere.
Non ci sono foto o video, i fatti come detto sono praticamente tutti reali, quindi esiste il solo ricordo nella mia mente.
**************

I fatti si svolgono una decina di anni fa, quando la mia relazione del momento stava trascinandosi stancamente, tanto da finire poco tempo dopo.
Il tutto si svolge tra colleghi di lavoro, in un settore lavorativo abbastanza maschile.
L'ufficio segreteria contava però su 2 ragazze niente male, Elena, simpatica, bionda, un po "curvy" e con una certa tendenza a darla, e Alessandra.
Alessandra era una mora dai lunghi capelli, alta quasi 1,80, con tutte le curve al punto giusto, un bel sedere tonico e alto, fianchi sinuosi e un seno non enorme ma bello pieno e solido.
Anche lei simpatica ma quasi irreprensibile, se escludiamo qualche battuta o scherzo che mai sconfinava nel pecoreccio.
Da qualche tempo però il suo matrimonio vacillava e aveva iniziato prima timidamente poi più regolarmente a unirsi alle nostre serate tra colleghi, come spesso anche Elena faceva.
Elena qualche volta aveva concesso qualche pompino o qualche scopata a un paio di colleghi , in serate particolarmente alcoliche o semplicemente più calde.
Senza che poi la cosa avesse conseguenze o implicazioni nei giorni successivi.
Con Alessandra avevo una sorta di "rapporto privilegiato", dovuto al fatto che abitavamo di fronte, che la conoscevo anche prima del rapporto lavorativo, e che avevamo più di qualche interesse comune,che sfociava spesso in fitti scambi di messaggi con consigli, scherzi, e qualche uscita assieme per acquisti o commissioni.
Insomma tra una cosa e l'altra avevo iniziato a cercare di approfondire e provare a portare la nostra conoscenza su binari diversi, incoraggiato dal fatto che lei iniziava a scaldarsi con noi, ad accettare di portare le conversazioni anche su argomenti di sesso ecc e confidandoci i problemi col marito e col fatto che ormai quasi non avevano più rapporti con sua insoddisfazione.
Scherzosamente avevo iniziato a fare qualche avances, mai troppo pesante, ma facendo capire che l'interesse c'era, lei accettava gli scherzi e ricambiava, insomma qualche mezzo flirt c'era.
Una sera, dopo una serata coi colleghi la riaccompagnai a casa, complice un po d'alcool in corpo di entrambi, nell'androne di casa sua lei sembro' finalmente sciogliersi...qualche sguardo, qualche silenzio carico di attesa, mi avvicinai al suo viso e partii con un bacio... Subito accettato e accompagnato da vari toccamenti, misi subito le mani sul suo culo per stringerlo a me, mentre immediata montava l'erezione che lei non poté fare a meno di sentire... Tanto che mise subito una mano prima sopra i pantaloni, poi dentro infilando superiormente te la mano tra la cintura e la pancia... Andando subito a trovare il mio cazzo ormai durissimo...sentìi la sua mano sfiorare prima la cappella e poi l'asta, con decisione.
E mentre presagivo finalmente il coronamento di un lungo sogno erotico, si ruppe l'incanto.
Di colpo si ritrasse, togliendo la mano e staccandosi dal bacio, dicendomi "Luca scusami ma non posso anche se vorrei..."
Rimasi qualche secondo interdetto, immobile, con l'uccello duro nei pantaloni,prima di riuscire a replicare.
"Ale che succede? Ho fatto qualcosa che non dovevo? “
Lei rispose sottovoce" no scusami, non hai fatto nulla, sono io che non dovevo provocarti prima e poi cedere, non posso, non voglio una storia adesso, sono ancora sposata e sopratutto non con colleghi di lavoro, perdonami ma anche se vorrei non posso proprio"
Io provai a tranquillizzarla, a dirle che non servivano né paranoie né implicazioni né film sul futuro, era solo un legittimo sfogo tra persone adulte, consenzienti e probabilmente un po in arretrato, che non ci sarebbe stato nulla di male... Insomma cercavo di riportare l'atmosfera a quel momento precedente che era ormai andato inspiegabilmente in frantumi... Provai ad avvicinarmi nuovamente, le cinsi i fianchi con le mani, mentre la mia erezione non si arrendeva al probabile fiasco in arrivo, ma Alessandra velocemente mi diede un bacio sulla guancia, mi ripete le sue scuse e velocemente si stacco' dall'abbraccio e ancora più velocemente si infilo su per le scale lasciandomi interdetto e solo... Attesi una manciata di secondi, sentii i passi allontanarsi e il rumore delle chiavi che aprivano una porta, che sommessamente poi si richiudeva.
A quel punto deluso uscii, accesi una sigaretta, presi il telefono con l'intenzione di mandarle un messaggio ma lasciai stare.
Tornai a casa mia, appunto di fronte alla sua, mi infilai nella doccia dove dovetti masturbarmi quasi rabbiosamente per placare l'erezione ancora troppo vigorosa e schizzai altrettanto rabbiosamente sul vetro della doccia, una serie davvero infinita di schizzi sprecati, che poi con il getto della doccia, guardai scivolare giù per lo scarico, probabilmente assieme ai miei sogni erotici e le mie idee su Alessandra.
Andai poi a dormire carico di delusione.
Il giorno successivo non ci fu occasione di incontrarci, e resistetti alla tentazione di scriverle,anche se speravo lo facesse lei.
Ovviamente nulla.
Due giorni dopo finalmente ci fu il pretesto di trovarci soli, entrai nel suo piccolo ufficio e lei mi saluto normalmente, come al solito, come se nulla fosse accaduto.
Io le chiesi "come stai, tutto bene?", lei mi risponde di sì, tutto come al solito, le solite cose i soliti scazzi ecc.
Io incalzai senza forzare.
"Ale scusa se non ti ho scritto dopo l'altra sera, non volevo farti ne ansia ne altro, però forse qualcosa dovremmo dirla"
Lei rispose subito "Luca non è successo nulla, avevamo bevuto, ci siamo spinti forse un pelo oltre ma non ricordo nulla di particolare... Nel caso scusami e non parliamone piu"
Io obiettai, non eravamo così ubriachi da avere dubbi o scarsi ricordi sull'accaduto, e che se era successo forse era perché entrambi lo volevamo... Ma ancora una volta Alessandra mi blocco' con la sua risposta : "so che qualcosa è successo e so anche che tu sei speciale per me, non sei uno come gli altri colleghi, ma non posso e non voglio relazioni con colleghi di lavoro, non finirebbe bene, ti prego di accettarlo".
Dissi che non ero d'accordo, ma che non potevo fare altro che accettare controvoglia il suo discorso.
Aggiunsi che se cambiava idea non aveva che da farmelo capire...e così fini lo scambio di opinioni.
Uscii dall'ufficio ancora una volta deluso e frustrato.
Nelle settimane successive non successe nulla di eclatante, tornammo ai nostri discorsi, qualche volta piccanti, qualche volta simili a un flirt, ma senza che si andasse oltre. Nemmeno in occasione di un altra serata dove come di consueto l'accompagnai poi a casa, senza che si ripetesse nulla di degno di nota.
Le cose cambiarono un mesetto dopo, quando ci fu una delle consuete uscite tra colleghi-amici ma a cui non partecipai per miei impedimenti....
To be continued
Andarono in uno dei ristoranti della zona, appena fuori città.
La serata si dipananava senza particolari eventi.
La prima avvisaglia fu nella tarda serata, quando il mio collega Alex mi mando' un messaggio "cosa ti sei perso..." al quale non replicati, pensando a qualche performance di Elena superiore alla media, ma non aveva mai riscosso in me particolari pulsioni.
La mattina dietro appena arrivato trovai proprio Alex e gli chiesi "Allora com'è andata"?
La risposta mi gelo' quasi come un tradimento della propria donna "Luca, Alessandra ieri si è scatenata, ci ha spompinati tutti e tre al termine della serata, persino Elena si era risentita, forse perché non le ha lasciato nulla e si era scatenata in modo fin troppo spudorato. Ti sei perso tutto"
Sono rimasto zitto, appunto gelato, sapevo che non poteva essere una balla ma ugualmente non potevo crederci.
Dopo qualche momento di smarrimento, riuscii a riscuotermi, e chiesi "Cosa? Ma dai! Raccontami tutto" come Alex si sarebbe aspettato.
Non volevo far trasparire il mio smarrimento e il fatto che mi sentivo tradito, quasi come se fosse stata la mia donna a farlo.
Anche se per primo sapevo che non aveva senso e non ero nella situazione per permettermi quelle sensazioni.
Alex comincio' il suo racconto : "il primo è stato Mario. Verso metà serata, non si era neppure bevuto chissà cosa, sono usciti a fumare in parcheggio. Mario ha detto di aver aperto la sua auto per sedersi dalla parte del guidatore, lasciando le gambe fuori con la portiera aperta. Alessandra a quel punto, gli si è avvicinata, ha gettato la sigaretta e gli ha detto "adesso mi devo fare qualcos'altro, è proprio tempo di farlo". Mario non ha avuto nemmeno di replicare o capire, che si è ritrovato lei accucciata davanti che armeggiava col la cerniera dei pantaloni per tirargli fuori l'uccello... Ovviamente non si è opposto e ha approfittato della sorpresa, lei si è chinata sul suo cazzo e ha iniziato subito a leccarglielo, facendoglielo rizzare in pochi secondi, e iniziando poi a pomparlo a gran ritmo. Mario ha detto che nel giro di 2 minuti l'ha fatto schizzare nella sua bocca, non fermandosi fino al termine, e sputando poi a terra tutto il seme versato. Poco dopo sono rientrati, con lei che ha fatto una tappa al bagno e Mario che invece è tornato diretto da noi raccontandoci tutto sottovoce per non farsi sentire da Elena."
Rimasi ancora più interdetto di quanto già fossi, mi sentivo geloso e anche deluso, persino con una punta di rancore nei confronti di Mario che pure era incolpevole e aveva fatto ovviamente benissimo a godersi la grazia ricevuta.
Gia cominciavo a pensare a come fosse una cazzata la motivazione che avevo ricevuto quando ci ritrovammo avvinghiati, quel "non voglio rapporti o relazioni sul lavoro" che ormai non aveva senso e suonava persino beffardo... Ma Alex non aveva finito il suo resoconto.
"quando Mario ci ha raccontato l'accaduto non ci credevamo, ma lui insisteva e non era tipo da inventare una storia così dal nulla. Ci disse" ora è andata al bagno a sciacquarsi la bocca dalla sborrata ricevuta, vediamo quando torna come si comporta ".
Alessandra torno al tavolo, le guance leggermente arrossate e lo sguardo che tradiva una certa eccitazione, ma non disse nulla né fece nulla di eclatante comportandosi come nulla fosse.
Ma una decina di minuti dopo chiese proprio a me se potevamo andare alla mia macchina (era venuta assieme a me in auto) per prendere una maglia, in quanto la serata era leggermente rinfrescata... Ovviamente dissi di sì ancora pensando al racconto di Mario di pochi minuti prima... Quindi siamo usciti. Appena arrivati alla macchina, le ho aperto la portiera per prendere la maglia, lei si è seduta, rimanendo seduta verso l'esterno, e mi ha chiamato "Alex puoi venire qui e farmi un piacere?" ovviamente mi sono avvicinato, ero già eccitato e speranzoso, e appena vicino mi ha afferrato per la tasca dei jeans, mi ha tirato a se è mi ha detto, mettendomi una mano sul pacco, se potevamo divertirci 5 minuti... Io ho annuito, e nel giro di pochi secondi avevo i pantaloni slacciati e il cazzo nella sua mano mentre lei da seduta mi guardava con occhi da vera troia.
Mi disse "stasera mi voglio proprio divertire“ e un secondo dopo stava leccandomi il cazzo.
Mi pareva di vedere coi miei occhi quanto mi aveva descritto Mario pochi minuti prima, solo che stavolta ero io, era il mio cazzo a finire nella sua bocca.
Mi pompo' per qualche minuto, ad un certo punto le tolsi il cazzo di bocca perché volevo palparla, spogliarla e magari provare a scoparla, li nel parcheggio.
Ma mi fermò dicendomi "lasciami finire, non farò altro stasera quindi goditi il pompino", al che mi rilassai e lasciai Alessandra finire il suo lavoro. Meno di 2 minuti e sentendomi piegare le ginocchia, venii nella sua bocca senza nemmeno avvisarla. Lei continuo come nulla fosse, sentivo la sua bocca riempirsi ma continuo per altri 30 secondi forse, staccandosi poi è lasciando volare lo spera lentamente dalla bocca. Una volta fatto uscire tutto, mi ha dato un ultima leccata alla cappella quasi a raccogliere l'ultima goccia, e mi disse di sistemarmi che dovevamo tornare dentro.
Ancora si ripete il copione di prima, con me a tornare al tavolo e lei fermarsi al bagno.
Stavolta Elena aveva capito qualcosa, mi guardo' tra il seccato e il pensieroso, e mi dise "ma che ha Alessandra stasera? Che state combinando?"
Io risposi nulla, che non c'era niente di strano ma sia Mario che Andrea (il terzo collega presente quella sera, il più giovane del gruppo) avevano ormai capito e se Mario era divertito adesso era Andrea ad essere diventato eccitato, nella speranza che anche a lui potesse toccare qualcosa. Che puntualmente accadde sul finire della serata, quando mentre si chiacchierava nel parcheggio apprestandosi a tornare alle rispettive auto e quindi al ritorno a casa, Alessandra chiamo in disparte Andrea con la scusa di dover domandare un favore. Si recarono al lato opposto del parcheggio in una zona buia e poco visibile tra alcune auto e un furgone, e li sparirono alla nostra vista per alcuni minuto, per riapparire poi con Andrea visibilmente arrossato in volto e Alessandra sorridente come nulla fosse. Noi e pure Elena avevamo capito tutto, e se noi maschietti ci limitammo a sorridere Elena invece era ormai seccata e salutò tutti abbastanza seccamente per andarsene.
Alessandra rimasta ormai sola con noi tre, ci ha detto "ragazzi siamo rimasti noi, inutile fingere di non sapere o che ognuno abbia tenuto il segreto. Stasera ho voluto farvi un regalo, e di farlo a me stessa che sognavo di farlo da mesi. Tra due giorni non lavorerò più qui in azienda, tra un paio di settimane mi trasferisco in altra città e avrò un altro lavoro, quindi non ci saranno conseguenze per noi o per voi. Quello che abbiamo fatto stasera finisce stasera, sarà spero un bel ricordo per noi e fine".
Siamo rimasti un po' senza parole, eravamo dispiaciuti di sapere se ne sarebbe andata così a breve, ed egoisticamente ero dispiaciuto anche di perdere questa collega proprio dopo aver combinato una serata simile.
Ecco cosa ti sei perso, Luca"
Rimasi in silenzio un tempo che mi parve lunghissimo ma che forse fu solo di una decina di secondi, poi me ne uscìi con un solo "pazienza" che nascondeva gelosia, amarezza, delusione... Un mix di sensazioni negative che non volevo far trasparire.

CONTINUERÀ NELLA SECONDA PARTE
 
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SECONDA PARTE

Vidi Alessandra al pomeriggio di quel giorno, la salutai distrattamente e sbrigativamente risposi a un paio di sue domande.
Lei si accorse della mia freddezza ma non disse nulla.
Dopo qualche minuto se ne uscì con "c'è una novità in arrivo per me..."
Io la interruppi dicendo "so che te ne vai e cambi città, lavoro ecc.
Ottima idea, puoi ripartire da zero sia lavorativamente sia se vorrai ricrearti una situazione famigliare".
In questo modo le feci anche capire che avevo parlato coi colleghi, che molto probabilmente mi avevano anche raccontato gli altri dettagli.
Alessandra mi disse "mi dispiace però lasciarvi" io risposi immediatamente "anche a me, ma qualche tempo fa mi sarebbe dispiaciuto di più" facendo quindi cadere ogni dubbio su quanto sapessi. Lei non disse nulla, tornando al suo computer e al suo lavoro. Io uscii con calma senza dire altro.
Una settimana dopo, quando lei aveva già terminato il suo lavoro presso la nostra azienda, ci fu l'ennesima pizza tra colleghi. Questa volta ero presente e per l'ultima volta era presente anche Alessandra.
Gli altri partecipanti erano i soliti, Elena, Mario, Alex e Andrea.
Questi ultimi tre eccitatissimi con Alessandra e speranzosi di avere un ulteriore regalo da lei, io per contrappasso e quasi per dispetto stavo vicino e parlavo quasi solo con Elena, cosa che non facevo quasi mai,non avendo particolari simpatie ne attrazione per lei. Quasi non rivolsi mai la parola ad Alessandra che mi aveva in qualche modo "tradito" e ferito.
La serata arrivo' quasi al termine senza nessun episodio sexy tra nessuno dei partecipanti, fino ai saluti, baci e abbracci e arrivederci nel parcheggio quando Alessandra mi chiese se la portavo a casa come al solito.
Le dissi di sì, sia per gentilezza sia per logica dato che appunto ci abitavo davanti (anche se sono certo che i tre altri colleghi avrebbero volentieri fatto la gara per accompagnarla...).
In macchina rimanemmo abbastanza silenziosi, a me dispiaceva fosse prossima al trasferimento ma allo stesso tempo ero arrabbiato per i fatti accaduti, anche se non potevo dirlo apertamente.
La accompagnai sulle scale, pronto a salutarla senza grande enfasi sapendo che avevamo ancora qualche giorno per vederci ed eventualmente salutarla prima della partenza. Mi stavo preparando per il bacio sulla guancia quando improvvisamente fu lei a baciarmi sulla bocca e dare il via ad un bacio appassionato che non mi aspettavo ma a cui risposi...
Appena ci staccamo le dissi "e ora ti fermi e mi lasci come l'altra volta..."
Alessandra rispose "no, questa volta sali di sopra con me...", risposta che non mi feci ripetere... Appena arrivati di sopra mi baciò nuovamente per un paio di minuti buoni, prima di fermarsi.
"Luca, ascoltami, tu per me sei davvero speciale, in un altra situazione con te avrei voluto provare una nostra storia, ma non sarà così.
Ho voluto lasciare ai nostri colleghi un regalo alcuni giorni fa, volevo staccarmi dall'immagine seriosa data in tutto questo tempo, ne parleranno tra loro per anni e se lo racconteranno ben pochi gli crederanno e comunque chi se ne frega. Adesso voglio dare a te il tuo regalo, il mio saluto, il mio grazie per tutti i bei momenti passati... "
Stavolta fui io a bloccarla baciandola e cominciando a palparla ovunque, ricambiato da lei.
Fu questione di attimi per ritrovarmi i pantaloni slacciati e le mutande mezze calate, con la mia erezione finalmente libera davanti a lei, mentre le toglievo la camicia e il reggiseno liberando il suo seno generoso alle mie mani e alla mia bocca che subito fiondai a baciare e leccare con desiderio. Ci buttammo sul letto togliendo ogni vestito un pezzo alla volta, senza smettere con baci e palpeggiamenti, fino a quando lentamente scesi fino a poter baciare la sua figa, trovandolo già bagnata e cominciando poi con lunghe leccate dal basso verso l'alto a farla gemere e godere vistosamente.
Alcuni minuti e cambio di ruoli, stavolta era Alessandra a dedicare la sua bocca a mio piacere, con lunghe leccate alle palle e all'asta, arrivando poi a prendere la cappella in bocca prima lentamente e mulinando attorno la lingua, poi cercando di mettere in bocca la maggior parte possibile del cazzo, pompandolo ora lentamente ora velocemente in modo inverso ai miei sospiri e gemiti, allontanando l'orgasmo quando si avvicinava e accelerando quando il piacere rientrava nei limiti del controllo.
Ad un certo punto mi disse "guarda che non mi accontento di farti un pompino, dopo tutto questo tempo"...
Non me lo feci ripetere e dopo averla fatta stendere iniziai finalmente quella penetrazione, quella scopata che avevo agognato così a lungo. Non cambiammo neppure posizione, eravamo presi ed eccitati al massimo anche così, tanto che quando sentii l'orgasmo avvicinarsi avvisai "guarda che tra poco vengo"... E ricevendo come risposta "prendo la pillola quindi non preoccuparti, però dimmelo..."
Un paio di minuti e avvisai... Alessandra si tolse dalla penetrazione per fiondare la sua bocca sotto di me, iniziando a, succhiare cercando di tenere il ritmo veloce che stava portandomi a schizzare... E così venni... Venni nella sua bocca con lei che continuava la sua opera, mugolando... Quando stanco mi staccai per accasciarmi su un fianco, la vidi ingoiare sorridendo tutto lo sperma che sapevo doveva essere stato copioso... Poi torno su e mi bacio' con la bocca che aveva appena deglutito il mio seme.
Io bofonchiai qualcosa tipo "era così brutto farlo prima? Senza passare prima dai colleghi?"
Lei rise e disse "prima non sarebbe mai successo, se non avessi questo trasferimento non sarebbe probabilmente mai successo nulla con te e nemmeno con gli altri tre. Mi sarei trattenuta, e avrei mantenuto il rapporto che avevamo prima...quindi benedici il trasferimento e non fare lo scemo".
Io rimasi zitto, sorridendo ma allo stesso tempo dispiaciuto sapendo che sarebbe stata una volta unica con una ragazza su cui sbavavo ma che probabilmente in un altra situazione avrei voluto vivere diversamente...
"Luca, una ragazza non può mettersi liberamente a troieggiare coi colleghi senza che ci siano conseguenze o ripercussioni, purtroppo è così. Con te volevo farlo da un pezzo, loro sono stati un extra, una pazzia del momento, ma a quel punto non avevo nulla da perdere, tu non eri venuto, e mi sono detta facciamola sta pazzia... "
Aveva ragione, anche se forse la storia sulla pazzia del momento coi colleghi era un po una scusa, il problema è che forse ero io che avrei voluto qualcosa di diverso...
In ogni caso eravamo distesi, lei mi parlava piano e nonostante avesse bevuto per intero il mio l'orgasmo precedente, qualche gocciolina uscita successivamente era rimasta e Alessandra se ne accorse toccandomi.
Se ne uscì allegramente con "oh ma allora avevo lasciato qualcosa qui... Che sbadata..." e lentamente si avvicino' cominciando a leccare le goccioline prima e la cappella subito dopo... Inutile dire che nonostante il poco tempo trascorso la risposta fu immediata, nel giro di un minuto avevo nuovamente il cazzo al massimo della sua forma, con Alessandra che ormai aveva iniziato un lento ma completo bocchino, che mi stava facendo impazzire. Vedevo un momento la lingua passare sull'asta e sulla punta, a cercare altre goccioline, e un monento dopo vedevo sparire una buona parte dell'uccello nella sua bocca attraverso i lunghi capelli neri... La sua azione mi stava portando pericolosamente vicino alla zona di piacere, quindi mi riscossi, mi sollevai sulle ginocchia e feci altrettanto con lei per baciarla, spingendola poi indietro per poter essere io ora a dedicare la mia bocca alla sua figa... Lei gradi' moltissimo abbandonandosi a quel piacere... Io mi dedicavo al suo clitoride succhiandolo delicatamente e poi alternando leccate che partivano dal basso fino a tornare al clitoride, portando su di esso tutti i suoi umori.
Le leccate partivano ogni volta da più in basso, fino a quando sono riuscito aiutandomi con le mani a farle sollevare il bacino e leccare anche il suo buchetto posteriore, sentendo i suoi gemiti di piacere aumentare. Lei si contorceva, continuava a bagnarsi con mio sommo piacere, tanto che ormai con la lingua avevo portato tutti i suoi umori anche sul buchetto posteriore...
Dopo qualche altro minuto ero io a non potere più continuare, il desiderio di penetrarla era ormai ai massimi livelli quindi mi sollevai su di lei e le infilati nuovamente l'uccello... Lei fece un sospiro quasi di sollievo e inizio subito a gemere di piacere sotto i colpi... Tuttavia stavolta durarono solo un paio di minuti, perché fremevo dalla voglia di girarla e scoparla a pecorina... Volevo vedere il suo culo, tenerla per i fianchi e scoparla ancora più a fondo. Una volta girata in posizione, lo infilai tutto in un colpo unico fino in fondo, provocandole un urletto di piacere e sorpresa... Pochi coppi e lei inizio' ad accompagnare i miei movimenti per sentirlo fino in fondo... Sentivo i suoi gemiti, i suoi siii, i suoi ahhh... Fu quasi istintivo mentre la tenevo per i fianchi e le natiche cominciare col pollice a toccarle il buchetto posteriore, era invitante vederlo così, esposto, mentre pochi cm sotto vedevo il mio cazzo apparire e sparire ritmicamente.
Aveva il buchetto ancora molto bagnato dai giochi precedenti, e fu quindi facile entrare col dito... Non ricevetti nessuna protesta né obiezione, Alessandra continuo' ad accompagnare i miei movimenti e così facendo anche il dito entrava maggiormente nel suo sedere assieme al cazzo nella sua figa.
L'eccitazione mi portò alle stelle, ancora una volta dovetti imporre un rallentamento per non venire subito, sarebbe stato davvero un peccato concludere in pochi minuti.
Cominciai quindi a rallentare i colpi, a tirare fuori il cazzo per strusciarlo sulla sua figa e tra le chiappe per poi tornare a metterlo, ma non smisi mai di tenere il pollice nel suo buco del sedere, quasi a tenerla arpionata.
A quel punto non mi restava che tentare l'inevitabile, approfittando del fatto che tra i suoi e i miei umori era completamente lubrificata e scivolosa l'intera zona, tolsi il pollice dal suo culo per appoggiarci invece la cappella, anche stavolta senza nessuna sua protesta... Prima strofinai la punta e l'asta al suo buchetto, poi tenendo le chiappe con la mano puntai e spinsi con delicatezza...la prima metà della cappella entro' praticamente senza opposizione alcuna... Con la parte successiva la sentii irrigidirsi leggermente ma sospirare per il piacere, lentamente entro tutta la cappella e sentii quel "anello" carnoso che costituisce l'ingresso dell'anno stringersi subito sotto la cappella.
Alessandra sussurro' piano un "vai" che mi fece riprendere la penetrazione, lentamente, facevo entrare due cm e tornavo indietro di uno, poi entravo di nuovo con altri 2....in breve entro' completamente senza grandi complicazioni, una volta entrato lo spinsi più a fondo possibile, come fosse un trionfo.
E subito ricominciai a pompare con delicatezza, come poco prima, ma stavolta me la stavo inculando con reciproco piacere. Alessandra stavolta non gemeva, ad ogni colpo le partivano degli AHH ben distinti che non riusciva a trattenere, ricominciando anche ad accompagnare gli affondi come stava facendo prima.
Stavolta faticavo di più a trattenermi, il buco più piccolo mi stringeva e riuscivo a sentire praticamente i suoi respiri, dovetti più volte frenare me e anche lei nei suoi accompagnamenti per non venire.
Per non rischiare venute anticipate cambiammo posizione, la misi prona sul letto e ripresi la penetrazione del suo culo, stavolta lei era praticamente bloccata dal mio corpo e potevo gestire a mio piacimento i ritmi, portandoli a un regime leggermente più rallentato rispetto a prima
Di contro riuscivo a controllare la penetrazione in modo totale, potendo muovermi totalmente libero.
La penetravo completamente, entravo del tutto e premevo pure, con lei che gemeva e quasi gridava nel cuscino ad ogni colpo e mi invitava a continuare.
Fino a quando dopo un accelerazione mi resi conto che stava montando l'eiaculazione senza poterla rinviare... Le dissi che stavo per venire e Alessandra mi disse "dai riempirmi" .. Non me lo feci ripetere e affondai ancora al massimo per 4-5 volte quando poi sentii la prima scarica attraversare il cazzo ed esplodere nel suo sedere,seguita da altre 5 o 6 scariche... Alessandra continuava a genere mentre io quasi tremavo per l'intensità dell'orgasmo.
Terminato l'orgasmo, rimasi dentro di lei, la sentivo contrarsi attorno al cazzo, mi stesi del tutto sulla sua schiena e cominciai a baciarla sul collo per diverso tempo... Nel frattempo il cazzo perdeva turgore e sentivo che scivolava piano piano cosparso di umori verso l'uscita... Mi rovesciai stanco su un fianco, mentre Alessandra si alzo' tenendo una mano per dirigersi verso il bagno.
Torno' pochi minuti dopo, sorridendo mi disse "ma quanta ne avevi? “, subito ne ridemmo entrambi.
Rimanemmo nudi così un altra ora, un po scherzando un po' discutendo su quanto successo, sulla sua imminente partenza...
La cosa mi dava una certa malinconia, quindi decisi che essendo ormai notte era ora di andare a casa e mettere la parola fine su quella serata davvero eccezionale.
Ci salutammo dandoci appuntamento nei giorni successivi per il vero saluto, che avvenne il giorno prima della sua partenza.
Non raccontai mai ai miei colleghi l'accaduto, anche se più volte mi chiesero se si era lasciata andare con me.
Ci siamo sentiti poco via messaggio nei mesi successivi, io avevo una certa amarezza perché in cuor mio volevo altro, forse pure per lei era così.
Ci vedemmo qualche volta nei mesi e negli anni successivi, ma senza ripetere l'esperienza e addirittura senza parlarne.
Lei adesso ha un nuovo matrimonio nella sua nuova città, io ho una mia vita felice.
Ma non l'ho mai dimenticata del tutto.
******

Mi scuso per eventuali strafalcioni o se risulterà pesante.
Non sono un romanziere, volevo solo condividere un ricordo per la prima volta a distanza di anni.
So che può risultare più pesante rispetto a racconti con una maggiore componente di fantasia, ma volevo appunto l'effetto realtà.
Commenti saranno ovviamente graditi.
 
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Grazie, il grosso del lavoro è stato solo ricordare e mettere per iscritto in maniera leggibile il tutto. Forse risulta un po pesante, se fosse stato in tre parti forse risultava più leggibile ma va beh 🤷🏻‍♂️😉
 

TheAlchemist

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Grazie per la condivisione! molto bello e coinvolgente, si percepisce il rammarico per non aver potuto tentare di avere una vera relazione
 
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Grazie per la condivisione! molto bello e coinvolgente, si percepisce il rammarico per non aver potuto tentare di avere una vera relazione
È lo stato d'animo che fa da sfondo all`intera storia
 
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