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Capitolo 1: Bar Mario
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Colleghi di lavoro ma non solo....
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<blockquote data-quote="Luca-VI" data-source="post: 19995325" data-attributes="member: 11927"><p>SECONDA PARTE</p><p></p><p>Vidi Alessandra al pomeriggio di quel giorno, la salutai distrattamente e sbrigativamente risposi a un paio di sue domande.</p><p>Lei si accorse della mia freddezza ma non disse nulla.</p><p>Dopo qualche minuto se ne uscì con "c'è una novità in arrivo per me..."</p><p>Io la interruppi dicendo "so che te ne vai e cambi città, lavoro ecc.</p><p>Ottima idea, puoi ripartire da zero sia lavorativamente sia se vorrai ricrearti una situazione famigliare".</p><p>In questo modo le feci anche capire che avevo parlato coi colleghi, che molto probabilmente mi avevano anche raccontato gli altri dettagli.</p><p>Alessandra mi disse "mi dispiace però lasciarvi" io risposi immediatamente "anche a me, ma qualche tempo fa mi sarebbe dispiaciuto di più" facendo quindi cadere ogni dubbio su quanto sapessi. Lei non disse nulla, tornando al suo computer e al suo lavoro. Io uscii con calma senza dire altro.</p><p>Una settimana dopo, quando lei aveva già terminato il suo lavoro presso la nostra azienda, ci fu l'ennesima pizza tra colleghi. Questa volta ero presente e per l'ultima volta era presente anche Alessandra.</p><p>Gli altri partecipanti erano i soliti, Elena, Mario, Alex e Andrea.</p><p>Questi ultimi tre eccitatissimi con Alessandra e speranzosi di avere un ulteriore regalo da lei, io per contrappasso e quasi per dispetto stavo vicino e parlavo quasi solo con Elena, cosa che non facevo quasi mai,non avendo particolari simpatie ne attrazione per lei. Quasi non rivolsi mai la parola ad Alessandra che mi aveva in qualche modo "tradito" e ferito.</p><p>La serata arrivo' quasi al termine senza nessun episodio sexy tra nessuno dei partecipanti, fino ai saluti, baci e abbracci e arrivederci nel parcheggio quando Alessandra mi chiese se la portavo a casa come al solito.</p><p>Le dissi di sì, sia per gentilezza sia per logica dato che appunto ci abitavo davanti (anche se sono certo che i tre altri colleghi avrebbero volentieri fatto la gara per accompagnarla...).</p><p>In macchina rimanemmo abbastanza silenziosi, a me dispiaceva fosse prossima al trasferimento ma allo stesso tempo ero arrabbiato per i fatti accaduti, anche se non potevo dirlo apertamente.</p><p>La accompagnai sulle scale, pronto a salutarla senza grande enfasi sapendo che avevamo ancora qualche giorno per vederci ed eventualmente salutarla prima della partenza. Mi stavo preparando per il bacio sulla guancia quando improvvisamente fu lei a baciarmi sulla bocca e dare il via ad un bacio appassionato che non mi aspettavo ma a cui risposi...</p><p>Appena ci staccamo le dissi "e ora ti fermi e mi lasci come l'altra volta..."</p><p>Alessandra rispose "no, questa volta sali di sopra con me...", risposta che non mi feci ripetere... Appena arrivati di sopra mi baciò nuovamente per un paio di minuti buoni, prima di fermarsi.</p><p>"Luca, ascoltami, tu per me sei davvero speciale, in un altra situazione con te avrei voluto provare una nostra storia, ma non sarà così.</p><p>Ho voluto lasciare ai nostri colleghi un regalo alcuni giorni fa, volevo staccarmi dall'immagine seriosa data in tutto questo tempo, ne parleranno tra loro per anni e se lo racconteranno ben pochi gli crederanno e comunque chi se ne frega. Adesso voglio dare a te il tuo regalo, il mio saluto, il mio grazie per tutti i bei momenti passati... "</p><p>Stavolta fui io a bloccarla baciandola e cominciando a palparla ovunque, ricambiato da lei.</p><p>Fu questione di attimi per ritrovarmi i pantaloni slacciati e le mutande mezze calate, con la mia erezione finalmente libera davanti a lei, mentre le toglievo la camicia e il reggiseno liberando il suo seno generoso alle mie mani e alla mia bocca che subito fiondai a baciare e leccare con desiderio. Ci buttammo sul letto togliendo ogni vestito un pezzo alla volta, senza smettere con baci e palpeggiamenti, fino a quando lentamente scesi fino a poter baciare la sua figa, trovandolo già bagnata e cominciando poi con lunghe leccate dal basso verso l'alto a farla gemere e godere vistosamente.</p><p>Alcuni minuti e cambio di ruoli, stavolta era Alessandra a dedicare la sua bocca a mio piacere, con lunghe leccate alle palle e all'asta, arrivando poi a prendere la cappella in bocca prima lentamente e mulinando attorno la lingua, poi cercando di mettere in bocca la maggior parte possibile del cazzo, pompandolo ora lentamente ora velocemente in modo inverso ai miei sospiri e gemiti, allontanando l'orgasmo quando si avvicinava e accelerando quando il piacere rientrava nei limiti del controllo.</p><p>Ad un certo punto mi disse "guarda che non mi accontento di farti un pompino, dopo tutto questo tempo"...</p><p>Non me lo feci ripetere e dopo averla fatta stendere iniziai finalmente quella penetrazione, quella scopata che avevo agognato così a lungo. Non cambiammo neppure posizione, eravamo presi ed eccitati al massimo anche così, tanto che quando sentii l'orgasmo avvicinarsi avvisai "guarda che tra poco vengo"... E ricevendo come risposta "prendo la pillola quindi non preoccuparti, però dimmelo..."</p><p>Un paio di minuti e avvisai... Alessandra si tolse dalla penetrazione per fiondare la sua bocca sotto di me, iniziando a, succhiare cercando di tenere il ritmo veloce che stava portandomi a schizzare... E così venni... Venni nella sua bocca con lei che continuava la sua opera, mugolando... Quando stanco mi staccai per accasciarmi su un fianco, la vidi ingoiare sorridendo tutto lo sperma che sapevo doveva essere stato copioso... Poi torno su e mi bacio' con la bocca che aveva appena deglutito il mio seme.</p><p>Io bofonchiai qualcosa tipo "era così brutto farlo prima? Senza passare prima dai colleghi?"</p><p>Lei rise e disse "prima non sarebbe mai successo, se non avessi questo trasferimento non sarebbe probabilmente mai successo nulla con te e nemmeno con gli altri tre. Mi sarei trattenuta, e avrei mantenuto il rapporto che avevamo prima...quindi benedici il trasferimento e non fare lo scemo".</p><p>Io rimasi zitto, sorridendo ma allo stesso tempo dispiaciuto sapendo che sarebbe stata una volta unica con una ragazza su cui sbavavo ma che probabilmente in un altra situazione avrei voluto vivere diversamente...</p><p>"Luca, una ragazza non può mettersi liberamente a troieggiare coi colleghi senza che ci siano conseguenze o ripercussioni, purtroppo è così. Con te volevo farlo da un pezzo, loro sono stati un extra, una pazzia del momento, ma a quel punto non avevo nulla da perdere, tu non eri venuto, e mi sono detta facciamola sta pazzia... "</p><p>Aveva ragione, anche se forse la storia sulla pazzia del momento coi colleghi era un po una scusa, il problema è che forse ero io che avrei voluto qualcosa di diverso...</p><p>In ogni caso eravamo distesi, lei mi parlava piano e nonostante avesse bevuto per intero il mio l'orgasmo precedente, qualche gocciolina uscita successivamente era rimasta e Alessandra se ne accorse toccandomi.</p><p>Se ne uscì allegramente con "oh ma allora avevo lasciato qualcosa qui... Che sbadata..." e lentamente si avvicino' cominciando a leccare le goccioline prima e la cappella subito dopo... Inutile dire che nonostante il poco tempo trascorso la risposta fu immediata, nel giro di un minuto avevo nuovamente il cazzo al massimo della sua forma, con Alessandra che ormai aveva iniziato un lento ma completo bocchino, che mi stava facendo impazzire. Vedevo un momento la lingua passare sull'asta e sulla punta, a cercare altre goccioline, e un monento dopo vedevo sparire una buona parte dell'uccello nella sua bocca attraverso i lunghi capelli neri... La sua azione mi stava portando pericolosamente vicino alla zona di piacere, quindi mi riscossi, mi sollevai sulle ginocchia e feci altrettanto con lei per baciarla, spingendola poi indietro per poter essere io ora a dedicare la mia bocca alla sua figa... Lei gradi' moltissimo abbandonandosi a quel piacere... Io mi dedicavo al suo clitoride succhiandolo delicatamente e poi alternando leccate che partivano dal basso fino a tornare al clitoride, portando su di esso tutti i suoi umori.</p><p>Le leccate partivano ogni volta da più in basso, fino a quando sono riuscito aiutandomi con le mani a farle sollevare il bacino e leccare anche il suo buchetto posteriore, sentendo i suoi gemiti di piacere aumentare. Lei si contorceva, continuava a bagnarsi con mio sommo piacere, tanto che ormai con la lingua avevo portato tutti i suoi umori anche sul buchetto posteriore...</p><p>Dopo qualche altro minuto ero io a non potere più continuare, il desiderio di penetrarla era ormai ai massimi livelli quindi mi sollevai su di lei e le infilati nuovamente l'uccello... Lei fece un sospiro quasi di sollievo e inizio subito a gemere di piacere sotto i colpi... Tuttavia stavolta durarono solo un paio di minuti, perché fremevo dalla voglia di girarla e scoparla a pecorina... Volevo vedere il suo culo, tenerla per i fianchi e scoparla ancora più a fondo. Una volta girata in posizione, lo infilai tutto in un colpo unico fino in fondo, provocandole un urletto di piacere e sorpresa... Pochi coppi e lei inizio' ad accompagnare i miei movimenti per sentirlo fino in fondo... Sentivo i suoi gemiti, i suoi siii, i suoi ahhh... Fu quasi istintivo mentre la tenevo per i fianchi e le natiche cominciare col pollice a toccarle il buchetto posteriore, era invitante vederlo così, esposto, mentre pochi cm sotto vedevo il mio cazzo apparire e sparire ritmicamente.</p><p>Aveva il buchetto ancora molto bagnato dai giochi precedenti, e fu quindi facile entrare col dito... Non ricevetti nessuna protesta né obiezione, Alessandra continuo' ad accompagnare i miei movimenti e così facendo anche il dito entrava maggiormente nel suo sedere assieme al cazzo nella sua figa.</p><p>L'eccitazione mi portò alle stelle, ancora una volta dovetti imporre un rallentamento per non venire subito, sarebbe stato davvero un peccato concludere in pochi minuti.</p><p>Cominciai quindi a rallentare i colpi, a tirare fuori il cazzo per strusciarlo sulla sua figa e tra le chiappe per poi tornare a metterlo, ma non smisi mai di tenere il pollice nel suo buco del sedere, quasi a tenerla arpionata.</p><p>A quel punto non mi restava che tentare l'inevitabile, approfittando del fatto che tra i suoi e i miei umori era completamente lubrificata e scivolosa l'intera zona, tolsi il pollice dal suo culo per appoggiarci invece la cappella, anche stavolta senza nessuna sua protesta... Prima strofinai la punta e l'asta al suo buchetto, poi tenendo le chiappe con la mano puntai e spinsi con delicatezza...la prima metà della cappella entro' praticamente senza opposizione alcuna... Con la parte successiva la sentii irrigidirsi leggermente ma sospirare per il piacere, lentamente entro tutta la cappella e sentii quel "anello" carnoso che costituisce l'ingresso dell'anno stringersi subito sotto la cappella.</p><p>Alessandra sussurro' piano un "vai" che mi fece riprendere la penetrazione, lentamente, facevo entrare due cm e tornavo indietro di uno, poi entravo di nuovo con altri 2....in breve entro' completamente senza grandi complicazioni, una volta entrato lo spinsi più a fondo possibile, come fosse un trionfo.</p><p>E subito ricominciai a pompare con delicatezza, come poco prima, ma stavolta me la stavo inculando con reciproco piacere. Alessandra stavolta non gemeva, ad ogni colpo le partivano degli AHH ben distinti che non riusciva a trattenere, ricominciando anche ad accompagnare gli affondi come stava facendo prima.</p><p>Stavolta faticavo di più a trattenermi, il buco più piccolo mi stringeva e riuscivo a sentire praticamente i suoi respiri, dovetti più volte frenare me e anche lei nei suoi accompagnamenti per non venire.</p><p>Per non rischiare venute anticipate cambiammo posizione, la misi prona sul letto e ripresi la penetrazione del suo culo, stavolta lei era praticamente bloccata dal mio corpo e potevo gestire a mio piacimento i ritmi, portandoli a un regime leggermente più rallentato rispetto a prima</p><p>Di contro riuscivo a controllare la penetrazione in modo totale, potendo muovermi totalmente libero.</p><p>La penetravo completamente, entravo del tutto e premevo pure, con lei che gemeva e quasi gridava nel cuscino ad ogni colpo e mi invitava a continuare.</p><p>Fino a quando dopo un accelerazione mi resi conto che stava montando l'eiaculazione senza poterla rinviare... Le dissi che stavo per venire e Alessandra mi disse "dai riempirmi" .. Non me lo feci ripetere e affondai ancora al massimo per 4-5 volte quando poi sentii la prima scarica attraversare il cazzo ed esplodere nel suo sedere,seguita da altre 5 o 6 scariche... Alessandra continuava a genere mentre io quasi tremavo per l'intensità dell'orgasmo.</p><p>Terminato l'orgasmo, rimasi dentro di lei, la sentivo contrarsi attorno al cazzo, mi stesi del tutto sulla sua schiena e cominciai a baciarla sul collo per diverso tempo... Nel frattempo il cazzo perdeva turgore e sentivo che scivolava piano piano cosparso di umori verso l'uscita... Mi rovesciai stanco su un fianco, mentre Alessandra si alzo' tenendo una mano per dirigersi verso il bagno.</p><p>Torno' pochi minuti dopo, sorridendo mi disse "ma quanta ne avevi? “, subito ne ridemmo entrambi.</p><p>Rimanemmo nudi così un altra ora, un po scherzando un po' discutendo su quanto successo, sulla sua imminente partenza...</p><p>La cosa mi dava una certa malinconia, quindi decisi che essendo ormai notte era ora di andare a casa e mettere la parola fine su quella serata davvero eccezionale.</p><p>Ci salutammo dandoci appuntamento nei giorni successivi per il vero saluto, che avvenne il giorno prima della sua partenza.</p><p>Non raccontai mai ai miei colleghi l'accaduto, anche se più volte mi chiesero se si era lasciata andare con me.</p><p>Ci siamo sentiti poco via messaggio nei mesi successivi, io avevo una certa amarezza perché in cuor mio volevo altro, forse pure per lei era così.</p><p>Ci vedemmo qualche volta nei mesi e negli anni successivi, ma senza ripetere l'esperienza e addirittura senza parlarne.</p><p>Lei adesso ha un nuovo matrimonio nella sua nuova città, io ho una mia vita felice.</p><p>Ma non l'ho mai dimenticata del tutto.</p><p>******</p><p></p><p>Mi scuso per eventuali strafalcioni o se risulterà pesante.</p><p>Non sono un romanziere, volevo solo condividere un ricordo per la prima volta a distanza di anni.</p><p>So che può risultare più pesante rispetto a racconti con una maggiore componente di fantasia, ma volevo appunto l'effetto realtà.</p><p>Commenti saranno ovviamente graditi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luca-VI, post: 19995325, member: 11927"] SECONDA PARTE Vidi Alessandra al pomeriggio di quel giorno, la salutai distrattamente e sbrigativamente risposi a un paio di sue domande. Lei si accorse della mia freddezza ma non disse nulla. Dopo qualche minuto se ne uscì con "c'è una novità in arrivo per me..." Io la interruppi dicendo "so che te ne vai e cambi città, lavoro ecc. Ottima idea, puoi ripartire da zero sia lavorativamente sia se vorrai ricrearti una situazione famigliare". In questo modo le feci anche capire che avevo parlato coi colleghi, che molto probabilmente mi avevano anche raccontato gli altri dettagli. Alessandra mi disse "mi dispiace però lasciarvi" io risposi immediatamente "anche a me, ma qualche tempo fa mi sarebbe dispiaciuto di più" facendo quindi cadere ogni dubbio su quanto sapessi. Lei non disse nulla, tornando al suo computer e al suo lavoro. Io uscii con calma senza dire altro. Una settimana dopo, quando lei aveva già terminato il suo lavoro presso la nostra azienda, ci fu l'ennesima pizza tra colleghi. Questa volta ero presente e per l'ultima volta era presente anche Alessandra. Gli altri partecipanti erano i soliti, Elena, Mario, Alex e Andrea. Questi ultimi tre eccitatissimi con Alessandra e speranzosi di avere un ulteriore regalo da lei, io per contrappasso e quasi per dispetto stavo vicino e parlavo quasi solo con Elena, cosa che non facevo quasi mai,non avendo particolari simpatie ne attrazione per lei. Quasi non rivolsi mai la parola ad Alessandra che mi aveva in qualche modo "tradito" e ferito. La serata arrivo' quasi al termine senza nessun episodio sexy tra nessuno dei partecipanti, fino ai saluti, baci e abbracci e arrivederci nel parcheggio quando Alessandra mi chiese se la portavo a casa come al solito. Le dissi di sì, sia per gentilezza sia per logica dato che appunto ci abitavo davanti (anche se sono certo che i tre altri colleghi avrebbero volentieri fatto la gara per accompagnarla...). In macchina rimanemmo abbastanza silenziosi, a me dispiaceva fosse prossima al trasferimento ma allo stesso tempo ero arrabbiato per i fatti accaduti, anche se non potevo dirlo apertamente. La accompagnai sulle scale, pronto a salutarla senza grande enfasi sapendo che avevamo ancora qualche giorno per vederci ed eventualmente salutarla prima della partenza. Mi stavo preparando per il bacio sulla guancia quando improvvisamente fu lei a baciarmi sulla bocca e dare il via ad un bacio appassionato che non mi aspettavo ma a cui risposi... Appena ci staccamo le dissi "e ora ti fermi e mi lasci come l'altra volta..." Alessandra rispose "no, questa volta sali di sopra con me...", risposta che non mi feci ripetere... Appena arrivati di sopra mi baciò nuovamente per un paio di minuti buoni, prima di fermarsi. "Luca, ascoltami, tu per me sei davvero speciale, in un altra situazione con te avrei voluto provare una nostra storia, ma non sarà così. Ho voluto lasciare ai nostri colleghi un regalo alcuni giorni fa, volevo staccarmi dall'immagine seriosa data in tutto questo tempo, ne parleranno tra loro per anni e se lo racconteranno ben pochi gli crederanno e comunque chi se ne frega. Adesso voglio dare a te il tuo regalo, il mio saluto, il mio grazie per tutti i bei momenti passati... " Stavolta fui io a bloccarla baciandola e cominciando a palparla ovunque, ricambiato da lei. Fu questione di attimi per ritrovarmi i pantaloni slacciati e le mutande mezze calate, con la mia erezione finalmente libera davanti a lei, mentre le toglievo la camicia e il reggiseno liberando il suo seno generoso alle mie mani e alla mia bocca che subito fiondai a baciare e leccare con desiderio. Ci buttammo sul letto togliendo ogni vestito un pezzo alla volta, senza smettere con baci e palpeggiamenti, fino a quando lentamente scesi fino a poter baciare la sua figa, trovandolo già bagnata e cominciando poi con lunghe leccate dal basso verso l'alto a farla gemere e godere vistosamente. Alcuni minuti e cambio di ruoli, stavolta era Alessandra a dedicare la sua bocca a mio piacere, con lunghe leccate alle palle e all'asta, arrivando poi a prendere la cappella in bocca prima lentamente e mulinando attorno la lingua, poi cercando di mettere in bocca la maggior parte possibile del cazzo, pompandolo ora lentamente ora velocemente in modo inverso ai miei sospiri e gemiti, allontanando l'orgasmo quando si avvicinava e accelerando quando il piacere rientrava nei limiti del controllo. Ad un certo punto mi disse "guarda che non mi accontento di farti un pompino, dopo tutto questo tempo"... Non me lo feci ripetere e dopo averla fatta stendere iniziai finalmente quella penetrazione, quella scopata che avevo agognato così a lungo. Non cambiammo neppure posizione, eravamo presi ed eccitati al massimo anche così, tanto che quando sentii l'orgasmo avvicinarsi avvisai "guarda che tra poco vengo"... E ricevendo come risposta "prendo la pillola quindi non preoccuparti, però dimmelo..." Un paio di minuti e avvisai... Alessandra si tolse dalla penetrazione per fiondare la sua bocca sotto di me, iniziando a, succhiare cercando di tenere il ritmo veloce che stava portandomi a schizzare... E così venni... Venni nella sua bocca con lei che continuava la sua opera, mugolando... Quando stanco mi staccai per accasciarmi su un fianco, la vidi ingoiare sorridendo tutto lo sperma che sapevo doveva essere stato copioso... Poi torno su e mi bacio' con la bocca che aveva appena deglutito il mio seme. Io bofonchiai qualcosa tipo "era così brutto farlo prima? Senza passare prima dai colleghi?" Lei rise e disse "prima non sarebbe mai successo, se non avessi questo trasferimento non sarebbe probabilmente mai successo nulla con te e nemmeno con gli altri tre. Mi sarei trattenuta, e avrei mantenuto il rapporto che avevamo prima...quindi benedici il trasferimento e non fare lo scemo". Io rimasi zitto, sorridendo ma allo stesso tempo dispiaciuto sapendo che sarebbe stata una volta unica con una ragazza su cui sbavavo ma che probabilmente in un altra situazione avrei voluto vivere diversamente... "Luca, una ragazza non può mettersi liberamente a troieggiare coi colleghi senza che ci siano conseguenze o ripercussioni, purtroppo è così. Con te volevo farlo da un pezzo, loro sono stati un extra, una pazzia del momento, ma a quel punto non avevo nulla da perdere, tu non eri venuto, e mi sono detta facciamola sta pazzia... " Aveva ragione, anche se forse la storia sulla pazzia del momento coi colleghi era un po una scusa, il problema è che forse ero io che avrei voluto qualcosa di diverso... In ogni caso eravamo distesi, lei mi parlava piano e nonostante avesse bevuto per intero il mio l'orgasmo precedente, qualche gocciolina uscita successivamente era rimasta e Alessandra se ne accorse toccandomi. Se ne uscì allegramente con "oh ma allora avevo lasciato qualcosa qui... Che sbadata..." e lentamente si avvicino' cominciando a leccare le goccioline prima e la cappella subito dopo... Inutile dire che nonostante il poco tempo trascorso la risposta fu immediata, nel giro di un minuto avevo nuovamente il cazzo al massimo della sua forma, con Alessandra che ormai aveva iniziato un lento ma completo bocchino, che mi stava facendo impazzire. Vedevo un momento la lingua passare sull'asta e sulla punta, a cercare altre goccioline, e un monento dopo vedevo sparire una buona parte dell'uccello nella sua bocca attraverso i lunghi capelli neri... La sua azione mi stava portando pericolosamente vicino alla zona di piacere, quindi mi riscossi, mi sollevai sulle ginocchia e feci altrettanto con lei per baciarla, spingendola poi indietro per poter essere io ora a dedicare la mia bocca alla sua figa... Lei gradi' moltissimo abbandonandosi a quel piacere... Io mi dedicavo al suo clitoride succhiandolo delicatamente e poi alternando leccate che partivano dal basso fino a tornare al clitoride, portando su di esso tutti i suoi umori. Le leccate partivano ogni volta da più in basso, fino a quando sono riuscito aiutandomi con le mani a farle sollevare il bacino e leccare anche il suo buchetto posteriore, sentendo i suoi gemiti di piacere aumentare. Lei si contorceva, continuava a bagnarsi con mio sommo piacere, tanto che ormai con la lingua avevo portato tutti i suoi umori anche sul buchetto posteriore... Dopo qualche altro minuto ero io a non potere più continuare, il desiderio di penetrarla era ormai ai massimi livelli quindi mi sollevai su di lei e le infilati nuovamente l'uccello... Lei fece un sospiro quasi di sollievo e inizio subito a gemere di piacere sotto i colpi... Tuttavia stavolta durarono solo un paio di minuti, perché fremevo dalla voglia di girarla e scoparla a pecorina... Volevo vedere il suo culo, tenerla per i fianchi e scoparla ancora più a fondo. Una volta girata in posizione, lo infilai tutto in un colpo unico fino in fondo, provocandole un urletto di piacere e sorpresa... Pochi coppi e lei inizio' ad accompagnare i miei movimenti per sentirlo fino in fondo... Sentivo i suoi gemiti, i suoi siii, i suoi ahhh... Fu quasi istintivo mentre la tenevo per i fianchi e le natiche cominciare col pollice a toccarle il buchetto posteriore, era invitante vederlo così, esposto, mentre pochi cm sotto vedevo il mio cazzo apparire e sparire ritmicamente. Aveva il buchetto ancora molto bagnato dai giochi precedenti, e fu quindi facile entrare col dito... Non ricevetti nessuna protesta né obiezione, Alessandra continuo' ad accompagnare i miei movimenti e così facendo anche il dito entrava maggiormente nel suo sedere assieme al cazzo nella sua figa. L'eccitazione mi portò alle stelle, ancora una volta dovetti imporre un rallentamento per non venire subito, sarebbe stato davvero un peccato concludere in pochi minuti. Cominciai quindi a rallentare i colpi, a tirare fuori il cazzo per strusciarlo sulla sua figa e tra le chiappe per poi tornare a metterlo, ma non smisi mai di tenere il pollice nel suo buco del sedere, quasi a tenerla arpionata. A quel punto non mi restava che tentare l'inevitabile, approfittando del fatto che tra i suoi e i miei umori era completamente lubrificata e scivolosa l'intera zona, tolsi il pollice dal suo culo per appoggiarci invece la cappella, anche stavolta senza nessuna sua protesta... Prima strofinai la punta e l'asta al suo buchetto, poi tenendo le chiappe con la mano puntai e spinsi con delicatezza...la prima metà della cappella entro' praticamente senza opposizione alcuna... Con la parte successiva la sentii irrigidirsi leggermente ma sospirare per il piacere, lentamente entro tutta la cappella e sentii quel "anello" carnoso che costituisce l'ingresso dell'anno stringersi subito sotto la cappella. Alessandra sussurro' piano un "vai" che mi fece riprendere la penetrazione, lentamente, facevo entrare due cm e tornavo indietro di uno, poi entravo di nuovo con altri 2....in breve entro' completamente senza grandi complicazioni, una volta entrato lo spinsi più a fondo possibile, come fosse un trionfo. E subito ricominciai a pompare con delicatezza, come poco prima, ma stavolta me la stavo inculando con reciproco piacere. Alessandra stavolta non gemeva, ad ogni colpo le partivano degli AHH ben distinti che non riusciva a trattenere, ricominciando anche ad accompagnare gli affondi come stava facendo prima. Stavolta faticavo di più a trattenermi, il buco più piccolo mi stringeva e riuscivo a sentire praticamente i suoi respiri, dovetti più volte frenare me e anche lei nei suoi accompagnamenti per non venire. Per non rischiare venute anticipate cambiammo posizione, la misi prona sul letto e ripresi la penetrazione del suo culo, stavolta lei era praticamente bloccata dal mio corpo e potevo gestire a mio piacimento i ritmi, portandoli a un regime leggermente più rallentato rispetto a prima Di contro riuscivo a controllare la penetrazione in modo totale, potendo muovermi totalmente libero. La penetravo completamente, entravo del tutto e premevo pure, con lei che gemeva e quasi gridava nel cuscino ad ogni colpo e mi invitava a continuare. Fino a quando dopo un accelerazione mi resi conto che stava montando l'eiaculazione senza poterla rinviare... Le dissi che stavo per venire e Alessandra mi disse "dai riempirmi" .. Non me lo feci ripetere e affondai ancora al massimo per 4-5 volte quando poi sentii la prima scarica attraversare il cazzo ed esplodere nel suo sedere,seguita da altre 5 o 6 scariche... Alessandra continuava a genere mentre io quasi tremavo per l'intensità dell'orgasmo. Terminato l'orgasmo, rimasi dentro di lei, la sentivo contrarsi attorno al cazzo, mi stesi del tutto sulla sua schiena e cominciai a baciarla sul collo per diverso tempo... Nel frattempo il cazzo perdeva turgore e sentivo che scivolava piano piano cosparso di umori verso l'uscita... Mi rovesciai stanco su un fianco, mentre Alessandra si alzo' tenendo una mano per dirigersi verso il bagno. Torno' pochi minuti dopo, sorridendo mi disse "ma quanta ne avevi? “, subito ne ridemmo entrambi. Rimanemmo nudi così un altra ora, un po scherzando un po' discutendo su quanto successo, sulla sua imminente partenza... La cosa mi dava una certa malinconia, quindi decisi che essendo ormai notte era ora di andare a casa e mettere la parola fine su quella serata davvero eccezionale. Ci salutammo dandoci appuntamento nei giorni successivi per il vero saluto, che avvenne il giorno prima della sua partenza. Non raccontai mai ai miei colleghi l'accaduto, anche se più volte mi chiesero se si era lasciata andare con me. Ci siamo sentiti poco via messaggio nei mesi successivi, io avevo una certa amarezza perché in cuor mio volevo altro, forse pure per lei era così. Ci vedemmo qualche volta nei mesi e negli anni successivi, ma senza ripetere l'esperienza e addirittura senza parlarne. Lei adesso ha un nuovo matrimonio nella sua nuova città, io ho una mia vita felice. Ma non l'ho mai dimenticata del tutto. ****** Mi scuso per eventuali strafalcioni o se risulterà pesante. Non sono un romanziere, volevo solo condividere un ricordo per la prima volta a distanza di anni. So che può risultare più pesante rispetto a racconti con una maggiore componente di fantasia, ma volevo appunto l'effetto realtà. Commenti saranno ovviamente graditi. [/QUOTE]
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