Esperienza reale Come farsi del male… ed essere felici!

No io la mia rebecca l'ho scopata ma poi laaciata andare...non ho avuto il coraggio di cambiare vita...ora spesso a causa della mia compagna mi mangio le mani ma è troppo tardi...una storia triste comunque 🤣
sei andato più avanti di me.
Senza rimpianti.. male che vada quando ti capita un’altra Rebecca puoi sempre far lo stesso gioco ed aggiungere una riga sul curriculum 😁
Ma almeno sei sistemato con una compagna fissa. E non litigare non significa che va tutto bene, anzi…
 
No io la mia rebecca l'ho scopata ma poi laaciata andare...non ho avuto il coraggio di cambiare vita...ora spesso a causa della mia compagna mi mangio le mani ma è troppo tardi...una storia triste comunque 🤣
Zoro---in certi momenti siamo dei vigliacchi......anche io nn ho preso l'occasione x mandare a cagare mia moglie.....la mia Rebecca dopo 3 pomiciate in macchina ha capito chissa' come che al max poteva fare la ""terza"" forse il classico intuito femminile.....e mi ha mandato a cagare in 5 minuti........PORCOZZIOOOOOOO......e adesso una vita di merda dentro casa senza scopare da mesi e mesi.....
 
Scrivo questa storia perché sono in momento abbastanza duro e difficile, ho la testa piena di pensieri, di problemi, forse anche di seghe mentali. Ma a volte ci sono anche delle piccole cose che mi rendono felice e mi strappano un sorriso.
Per ora non è un racconto erotico, nulla a che vedere con quanto scritto in precedenza (vedi Barbara), ma sento il bisogno, la necessità di aprirmi, di raccontare quanto mi sta accadendo, anche solo per sfogo, dal momento che non posso e non voglio parlarne con nessuno di “reale”.
Magari qualche consiglio/parere può anche farmi aprire gli occhi..
L’unica cosa modificata in questo scritto saranno i nomi dei protagonisti.


Mi chiamo Nicola, ho da poco compiuto 40 anni, convivo con la mia compagna Michela di un anno più grande ed abbiamo una figlia di 4 anni, Laura.
Lei è bionda, curvy, una 5 di seno che fa girare tutti quando passa, anche se mai cerca di provocare o troieggiare.
Lavoro come bancario, vice responsabile di filiale per la precisione. Le mie giornate trascorrono più o meno uguali, a volte sotto stress causa budget, riunioni, corsi di formazione, clienti.. ma almeno la sera un’oretta per un po’ di sport riesco a ritagliarmela. Poi torno a casa. Quel posto dove bisognerebbe sentirsi sicuri, amati, rispettati, dove ogni problema esterno non deve assolutamente entrare, dove le uniche “discussioni” dovrebbero essere solo ed esclusivamente relative alla crescita dei figli o su cosa mangiare a cena.
E più o meno è stato così, tra alti e bassi in tutti questi anni. Poi però da circa 1 anno e mezzo a questa parte ho notato qualcosa di diverso in Michela, sembra quasi che esista solo lei, che i problemi li abbia solamente lei ed io ovviamente che non la assecondi o conforti. Qualche litigio un po’ più serio, passione che piano piano si affievolisce, rapporti sempre meno frequenti. Una sera, litigando, le dissi apertamente “beh se non ti va che io ci provi con te nel letto ogni sera, sappi che prima o poi troverò qualcuna che apprezzerà queste mie attenzioni. E sappi che nel caso me le scoperò tutte quelle!” Chiaramente lei, dicendo di essere follemente innamorata (e posso anche crederci per certi versi) mi disse che se avessi fatto una cosa del genere mi avrebbe distrutto la vita.
Il tempo passa, i litigi pure. Ma io mio stato di malessere, specialmente in casa, sembra aumentare. Non ho mai tradito nella mia vita, forse perché non ne ho mai sentito la necessità, forse perché non si è mai presentata l’occasione. Ma nella vita mai dire mai. Forse. Passa l’estate e si sa, le donne iniziano ad andare un po’ in letargo. E dopo qualche settimana in cui la vita sessuale si era leggermente rinvigorita (non come avrei voluto io, ma a volte bisogna accontentarsi), si ritorna alla routine.
Il mio rapporto con Michela è abbastanza stabile, i rapporti si attestano forse ad una volta al mese quando si riesce, ma noto che non è mai lei a cercarmi, a prendere l’iniziativa e sopratutto, durante i preliminari, non mi accarezza, non mi tocca.. insomma fredda peggio che una puttana di strada. Una sera le ho chiesto il perché. La sua risposta è stata “ho bisogno di godere solo io, di essere egoista”. Le mie voglie non diminuiscono, anzi, forse aumentano, ma tra un rifiuto ed un “ho il ciclo”.. finisce che ad un certo punto il birillo non mi sta più dritto, fa fatica ad entrare e sopratutto, una volta dentro.. spruzza subito. Fine. Una sciacquata e si dorme. Forse con ancora più voglia di prima, ed il mio ego che ormai è nella cripta.
Tenendo conto che mi stavo avvicinando ai 40 e che gli amici ed alcune amiche specialmente me la menavano un po’.. non nascondo di essere entrato profondamente in crisi. Umore sotto terra, zero voglia di uscire, di vivere, di fare. Anche se andavo avanti per inerzia.
Poi forse, a distanza di tempo… col senno di poi.., qualcosa può cambiare.
Agganciamo come cliente una grossa ditta, di proprietà di un mio amico. Gli abbiamo fatto una corte spietata per anni, ma nonostante l’amicizia, ci ha sempre rifiutati. Finché un giorno prende contatti per accensione conto corrente e concessione affidamenti nella mia filiale.
Siamo circa a novembre 2024, ci sono alcuni moduli da riconsegnare firmati. Prendo accordo allora con una impiegata affinché venisse in filiale a riconsegnarmeli. Poco prima della chiusura.
E così è stato. Si presenta a ridosso della mia uscita dal lavoro con questi documenti. Brutta, un po’ grassa.. una di quelle che non guardi quasi manco fosse l’ultima donna nei paraggi. Eppure inizio a farle alcune domande, come ti chiami, anni, ma dove abiti.. e finisce che le faccio aprire un conto personale con accredito stipendio e chiusura del rapporto sulla precedente banca. Si chiama Ylenia, ha 29 anni, nel giro di un anno si sposa.
Passano le settimane, i miei problemi vanno tra alti e bassi, ma ormai siamo a metà gennaio 2025. E ovviamente si aggiungono ai precedenti problemi, altri problemi personali e famigliari. Non un bel periodo, ma non mollo. Forse mi concedo qualche aperitivo casalingo in più nel we, non potendo uscire di casa.
Finché un giorno la ditta cliente richiede un castelletto per anticipare le fatture. Ordinaria amministrazione per noi, nulla di che.
Tutto pronto, anzi quasi con qualche giorno di “ritardo” rispetto alla concessione del fido vengo contattato da questa impiegata.
“Pronto? Sono Rebecca, mi occupo io della fatturazione e della gestione degli anticipi. Mi stavo un paio di informazioni tecniche, poi sono pronta ad inviarti la prima distinta”.
La sua voce. Il suo tono. Il suo modo di fare. Non so chi sia, se è alta/bassa, magra/grassa, bionda/mora. Ma mi ha stregato con una telefonata di 5 minuti.
Ne parlo con un collega. “Luca.. questa è figa, ascolta un pirla!”
“Tu sei malato” la sua risposta. “Manco la vedi e dici che è figa? Ma dai…”.
Seguono alcuni scambi di telefonate e mail. Mail professionalissime e distaccate, telefonate da 15 minuti di cui 2 a parlare di lavoro ed il resto a chiacchierare come due che si conoscono da una vita.
Ma io non so nulla di lei, e lei non sa nulla di me.
Ciao, scusa la domanda indiscreta, ma sicuro che Rebecca lavora nella tua banca?No perché quello che ti ha detto per telefono non ê una mansione propria della banca, Forse êl'addetto al back office dei crediti, scusa non sono esperto perchê lavoro in banca, ma perchê sono PIENO DI DEBITI EHEHEHEHE
 
Scusate la battuta, ma visto il tenore della discussione volevo sdrammatizzare, un po' questa storia, mi fa ricordare anche miei vecchissimi rimpianti.Era il lontano 2005, quando per la prima volta ottenni un fido da una banca..oggi dopo 20 anni esatti, non posso neanche pensare di passare dalla strada dove ê la banca..ahahaha.o entrare in una banca ahahahaha
 
Ciao, scusa la domanda indiscreta, ma sicuro che Rebecca lavora nella tua banca?No perché quello che ti ha detto per telefono non ê una mansione propria della banca, Forse êl'addetto al back office dei crediti, scusa non sono esperto perchê lavoro in banca, ma perchê sono PIENO DI DEBITI EHEHEHEHE
Infatti lavora per un’azienda cliente.. c’è scritto 😜
 
Zoro---in certi momenti siamo dei vigliacchi......anche io nn ho preso l'occasione x mandare a cagare mia moglie.....la mia Rebecca dopo 3 pomiciate in macchina ha capito chissa' come che al max poteva fare la ""terza"" forse il classico intuito femminile.....e mi ha mandato a cagare in 5 minuti........PORCOZZIOOOOOOO......e adesso una vita di merda dentro casa senza scopare da mesi e mesi.....
Sto notando che il mondo si divide in due. Coppie che riescono a scopare tutti i giorni e coppie che non scopano manco ogni morte di Papa. 🤦‍♂️😱
 
Sto notando che il mondo si divide in due. Coppie che riescono a scopare tutti i giorni e coppie che non scopano manco ogni morte di Papa. 🤦‍♂️😱
io appartengo alla seconda purtroppo......e chiarisco .....ho smesso di cercarla visto il poco interesse tipo come Michela.....
 
È ormai dalla litigata di sabato notte che dormo sul divano e non rivolgo la parola a Michela.
Mi sono accorto però che ha aperto il mio iPhone e l’ha ispezionato alla ricerca di indizi. Ma non ha trovato nulla. Solo conversazioni leggere con amici della compagnia. Del resto la chat con Rebecca ed il suo numero li ho cancellati.
Non sto poi così male, anche se sono un po’ nervoso per via di tutto quanto accaduto nell’ultima settimana; però inizia ad esserci quel bel caldo che fa scoprire un po’ le ragazze per strada, i primi corpi leggermente abbronzati.. insomma, cerco di guardare quel poco di bello che posso vedere in questi momenti.

Ore 08:30 di stamattina.
Sbrigo in pochissimo tempo quanto di mia competenza ed invio mail a Rebecca.
“Buongiorno Rebecca, dopo aver svolto tutto quanto è stato richiesto ti allego situazione aggiornata ecc ecc, mandami questo documento per cortesia, in modo da poter assolvere eventuali obblighi. Buon lavoro”.

Comunicazione semifredda, distaccata ma professionale.
Mattinata abbastanza incasinata, il mio collega Luca, con cui parlo apertamente tutti i giorni, è in ferie, finalmente alle 10:30 riesco ad alzarmi dalla scrivania ed andare a bere un caffè. Suona il telefono. Un altro collega mi fa cenno che è lei. Mimo il gesto di tagliar la testa, voglio 5 min per andare in bagno, bere un caffè con calma, poi riprendere a lavorare.
Il collega in questione non sa nulla di quanto successo con Rebecca. Non voglio dirgli nulla, non è affidabile, parla. Troppo.
Dallo stanzino dove tengo la macchinetta del caffè sento la voce di Alberto, esaurisce la telefonata in un attimo.
Poi viene verso di me. “Era Rebecca, ovviamente cercava di te. Le ho detto che eri impegnato, richiamala dopo appena puoi. Mi ha riferito di dirti che ti ha mandato una mail e che ti deve parlare al telefono”.
Odio le perdite di tempo in generale, figuriamoci quando scrivono una mail e poi ti chiamano per dirti che ti han mandato una mail. Che bisogno c’è? Se fino a pochi giorni fa lo potevo interpretare come un episodio positivo, come un “voglio sentire la tua voce, voglio parlare con te, adesso invece è un peso.
Rientro alla mia scrivania, apro la mail, tanto non c’è conferma di lettura. Mi allega semplicemente il documento richiesto condito da un “mi aggiorni su quanto in essere”.
A maggior ragione quella mail mi pesa. Non c’era bisogno di telefonare.
Faccio passare un’ora buona, del resto avevo altre priorità. Rispondo alla mail in modo più che gelido. Un documento in allegato ed una frase semplice e veloce, senza nemmeno un saluto finale. Frega un cazzo.
Conto.. 1,2,3 suona il telefono. È il suo numero.
“Sono io” sento dall’altra parte.
“Buongiorno Io” rispondo. Lei sorride.
Se devo essere stronzo, lo sono. Probabilmente non sai chi hai davanti. Attenta.
Mi legge semplicemente ad alta voce quando riportato nella mail. Mi chiede un altro file inutile che prontamente le invio. Secco. Senza nulla. Ma tanto siamo ancora al telefono.
Mi parla di lavoro ed in parte di questioni della sua azienda. Ma non la sto ascoltando. Non m’interessa, ho già svoltato, dignità.
Ad un certo punto la interrompo. La avviso della possibilità che i fidi in essere possano essere scaricati entro inizio estate dal momento che sarebbe dovuta essere una concessione temporanea.
“Ma come? Perché? E quindi? Che significa?”
Spiego. Poi la mia frase “che significa? Che non ci sentiamo più..”
“E perdi una come me?”
Avrei voluto dirle “non ti ho mai avuta”, ma son stato quieto.
“Ah beh, solo se esco nella via ne trovo come te e forse anche meglio”, glisso.
“Che merda che sei” risponde a metà tra la risatina ed il rimanerci male.
Ed io “devo dare atto che un’impiegata precisa, puntuale e puntigliosa come te non la si trova facilmente, quindi posso dire che è un piacere interfacciarmi lavorativamente con te. Purtroppo però tante cose non dipendono da me..”
“Beh, vedi di fare il miracolo allora.. tu che puoi tutto!”
“Non posso niente, sopra di me ho almeno 200 persone ed il mio parere conta come la scottex”. Umile. Ma sincero.
“So che qualcosa puoi fare.”
Nel mentre mi cita una frase contenuta in una canzone di Vasco, ma appositamente non la completo. Non ha senso. Non voglio. Non mi va.
Ho perso l’interesse ormai per una come te.
Non so come andrà avanti nelle prossime settimane e se saprà farmi cadere come un pollo in una eventuale trappola, ammesso che ci sia un piano predefinito.
 
È ormai dalla litigata di sabato notte che dormo sul divano e non rivolgo la parola a Michela.
Mi sono accorto però che ha aperto il mio iPhone e l’ha ispezionato alla ricerca di indizi. Ma non ha trovato nulla. Solo conversazioni leggere con amici della compagnia. Del resto la chat con Rebecca ed il suo numero li ho cancellati.
Non sto poi così male, anche se sono un po’ nervoso per via di tutto quanto accaduto nell’ultima settimana; però inizia ad esserci quel bel caldo che fa scoprire un po’ le ragazze per strada, i primi corpi leggermente abbronzati.. insomma, cerco di guardare quel poco di bello che posso vedere in questi momenti.

Ore 08:30 di stamattina.
Sbrigo in pochissimo tempo quanto di mia competenza ed invio mail a Rebecca.
“Buongiorno Rebecca, dopo aver svolto tutto quanto è stato richiesto ti allego situazione aggiornata ecc ecc, mandami questo documento per cortesia, in modo da poter assolvere eventuali obblighi. Buon lavoro”.

Comunicazione semifredda, distaccata ma professionale.
Mattinata abbastanza incasinata, il mio collega Luca, con cui parlo apertamente tutti i giorni, è in ferie, finalmente alle 10:30 riesco ad alzarmi dalla scrivania ed andare a bere un caffè. Suona il telefono. Un altro collega mi fa cenno che è lei. Mimo il gesto di tagliar la testa, voglio 5 min per andare in bagno, bere un caffè con calma, poi riprendere a lavorare.
Il collega in questione non sa nulla di quanto successo con Rebecca. Non voglio dirgli nulla, non è affidabile, parla. Troppo.
Dallo stanzino dove tengo la macchinetta del caffè sento la voce di Alberto, esaurisce la telefonata in un attimo.
Poi viene verso di me. “Era Rebecca, ovviamente cercava di te. Le ho detto che eri impegnato, richiamala dopo appena puoi. Mi ha riferito di dirti che ti ha mandato una mail e che ti deve parlare al telefono”.
Odio le perdite di tempo in generale, figuriamoci quando scrivono una mail e poi ti chiamano per dirti che ti han mandato una mail. Che bisogno c’è? Se fino a pochi giorni fa lo potevo interpretare come un episodio positivo, come un “voglio sentire la tua voce, voglio parlare con te, adesso invece è un peso.
Rientro alla mia scrivania, apro la mail, tanto non c’è conferma di lettura. Mi allega semplicemente il documento richiesto condito da un “mi aggiorni su quanto in essere”.
A maggior ragione quella mail mi pesa. Non c’era bisogno di telefonare.
Faccio passare un’ora buona, del resto avevo altre priorità. Rispondo alla mail in modo più che gelido. Un documento in allegato ed una frase semplice e veloce, senza nemmeno un saluto finale. Frega un cazzo.
Conto.. 1,2,3 suona il telefono. È il suo numero.
“Sono io” sento dall’altra parte.
“Buongiorno Io” rispondo. Lei sorride.
Se devo essere stronzo, lo sono. Probabilmente non sai chi hai davanti. Attenta.
Mi legge semplicemente ad alta voce quando riportato nella mail. Mi chiede un altro file inutile che prontamente le invio. Secco. Senza nulla. Ma tanto siamo ancora al telefono.
Mi parla di lavoro ed in parte di questioni della sua azienda. Ma non la sto ascoltando. Non m’interessa, ho già svoltato, dignità.
Ad un certo punto la interrompo. La avviso della possibilità che i fidi in essere possano essere scaricati entro inizio estate dal momento che sarebbe dovuta essere una concessione temporanea.
“Ma come? Perché? E quindi? Che significa?”
Spiego. Poi la mia frase “che significa? Che non ci sentiamo più..”
“E perdi una come me?”
Avrei voluto dirle “non ti ho mai avuta”, ma son stato quieto.
“Ah beh, solo se esco nella via ne trovo come te e forse anche meglio”, glisso.
“Che merda che sei” risponde a metà tra la risatina ed il rimanerci male.
Ed io “devo dare atto che un’impiegata precisa, puntuale e puntigliosa come te non la si trova facilmente, quindi posso dire che è un piacere interfacciarmi lavorativamente con te. Purtroppo però tante cose non dipendono da me..”
“Beh, vedi di fare il miracolo allora.. tu che puoi tutto!”
“Non posso niente, sopra di me ho almeno 200 persone ed il mio parere conta come la scottex”. Umile. Ma sincero.
“So che qualcosa puoi fare.”
Nel mentre mi cita una frase contenuta in una canzone di Vasco, ma appositamente non la completo. Non ha senso. Non voglio. Non mi va.
Ho perso l’interesse ormai per una come te.
Non so come andrà avanti nelle prossime settimane e se saprà farmi cadere come un pollo in una eventuale trappola, ammesso che ci sia un piano predefinito.
Ho messo un like,ma, non basta
Hai tirato fuori i coglioni @Alibi84
Era ora
Ma anche basta con sta pazza,si cerchi qualcun'altro
 
Ho messo un like,ma, non basta
Hai tirato fuori i coglioni @Alibi84
Era ora
Ma anche basta con sta pazza,si cerchi qualcun'altro
Purtroppo per motivi di lavoro mi toccherà sentirla ancora per un po’. Poi probabilmente sarà archiviata anche lei in un cassetto dei ricordi che aprirò in punto di morte..
 
Purtroppo per motivi di lavoro mi toccherà sentirla ancora per un po’. Poi probabilmente sarà archiviata anche lei in un cassetto dei ricordi che aprirò in punto di morte..
Chissà che non ti stia sfruttando per la tua posizione lavorstiva... Fa sempre comodo avere un amico vicedirettore
 
È ormai dalla litigata di sabato notte che dormo sul divano e non rivolgo la parola a Michela.
Mi sono accorto però che ha aperto il mio iPhone e l’ha ispezionato alla ricerca di indizi. Ma non ha trovato nulla. Solo conversazioni leggere con amici della compagnia. Del resto la chat con Rebecca ed il suo numero li ho cancellati.
Non sto poi così male, anche se sono un po’ nervoso per via di tutto quanto accaduto nell’ultima settimana; però inizia ad esserci quel bel caldo che fa scoprire un po’ le ragazze per strada, i primi corpi leggermente abbronzati.. insomma, cerco di guardare quel poco di bello che posso vedere in questi momenti.

Ore 08:30 di stamattina.
Sbrigo in pochissimo tempo quanto di mia competenza ed invio mail a Rebecca.
“Buongiorno Rebecca, dopo aver svolto tutto quanto è stato richiesto ti allego situazione aggiornata ecc ecc, mandami questo documento per cortesia, in modo da poter assolvere eventuali obblighi. Buon lavoro”.

Comunicazione semifredda, distaccata ma professionale.
Mattinata abbastanza incasinata, il mio collega Luca, con cui parlo apertamente tutti i giorni, è in ferie, finalmente alle 10:30 riesco ad alzarmi dalla scrivania ed andare a bere un caffè. Suona il telefono. Un altro collega mi fa cenno che è lei. Mimo il gesto di tagliar la testa, voglio 5 min per andare in bagno, bere un caffè con calma, poi riprendere a lavorare.
Il collega in questione non sa nulla di quanto successo con Rebecca. Non voglio dirgli nulla, non è affidabile, parla. Troppo.
Dallo stanzino dove tengo la macchinetta del caffè sento la voce di Alberto, esaurisce la telefonata in un attimo.
Poi viene verso di me. “Era Rebecca, ovviamente cercava di te. Le ho detto che eri impegnato, richiamala dopo appena puoi. Mi ha riferito di dirti che ti ha mandato una mail e che ti deve parlare al telefono”.
Odio le perdite di tempo in generale, figuriamoci quando scrivono una mail e poi ti chiamano per dirti che ti han mandato una mail. Che bisogno c’è? Se fino a pochi giorni fa lo potevo interpretare come un episodio positivo, come un “voglio sentire la tua voce, voglio parlare con te, adesso invece è un peso.
Rientro alla mia scrivania, apro la mail, tanto non c’è conferma di lettura. Mi allega semplicemente il documento richiesto condito da un “mi aggiorni su quanto in essere”.
A maggior ragione quella mail mi pesa. Non c’era bisogno di telefonare.
Faccio passare un’ora buona, del resto avevo altre priorità. Rispondo alla mail in modo più che gelido. Un documento in allegato ed una frase semplice e veloce, senza nemmeno un saluto finale. Frega un cazzo.
Conto.. 1,2,3 suona il telefono. È il suo numero.
“Sono io” sento dall’altra parte.
“Buongiorno Io” rispondo. Lei sorride.
Se devo essere stronzo, lo sono. Probabilmente non sai chi hai davanti. Attenta.
Mi legge semplicemente ad alta voce quando riportato nella mail. Mi chiede un altro file inutile che prontamente le invio. Secco. Senza nulla. Ma tanto siamo ancora al telefono.
Mi parla di lavoro ed in parte di questioni della sua azienda. Ma non la sto ascoltando. Non m’interessa, ho già svoltato, dignità.
Ad un certo punto la interrompo. La avviso della possibilità che i fidi in essere possano essere scaricati entro inizio estate dal momento che sarebbe dovuta essere una concessione temporanea.
“Ma come? Perché? E quindi? Che significa?”
Spiego. Poi la mia frase “che significa? Che non ci sentiamo più..”
“E perdi una come me?”
Avrei voluto dirle “non ti ho mai avuta”, ma son stato quieto.
“Ah beh, solo se esco nella via ne trovo come te e forse anche meglio”, glisso.
“Che merda che sei” risponde a metà tra la risatina ed il rimanerci male.
Ed io “devo dare atto che un’impiegata precisa, puntuale e puntigliosa come te non la si trova facilmente, quindi posso dire che è un piacere interfacciarmi lavorativamente con te. Purtroppo però tante cose non dipendono da me..”
“Beh, vedi di fare il miracolo allora.. tu che puoi tutto!”
“Non posso niente, sopra di me ho almeno 200 persone ed il mio parere conta come la scottex”. Umile. Ma sincero.
“So che qualcosa puoi fare.”
Nel mentre mi cita una frase contenuta in una canzone di Vasco, ma appositamente non la completo. Non ha senso. Non voglio. Non mi va.
Ho perso l’interesse ormai per una come te.
Non so come andrà avanti nelle prossime settimane e se saprà farmi cadere come un pollo in una eventuale trappola, ammesso che ci sia un piano predefinito.
Questa tua interruzione brusca non mi è piaciuta. Semplicemente perché hai interrotto qualcosa che non era mai nato. In parole povere significa che ti eri costruito un castello senza capire se c'erano delle fondamenta per costruirci sopra.
In parole più povere significa che:
Ma tu le hai mai fatto la domanda più semplice che ti potesse uscire dalla bocca: - cara Rebecca...per caso, fra una telefonata e una mail, ti è scattato un certo interesse per me? Mi piacerebbe avere una risposta precisa da te! - Potresti anche continuare dicendole che da parte tua la risposta sarebbe affermativa, ma sarebbe comunque secondaria a qualsiasi sua risposta.
Solo dietro qualsiasi sua risposta, negativa o positiva, saprai esattamente cosa TU vorrai fare da grande!
Pensaci caro @Alibi84... Pensaci!
 
Questa tua interruzione brusca non mi è piaciuta. Semplicemente perché hai interrotto qualcosa che non era mai nato. In parole povere significa che ti eri costruito un castello senza capire se c'erano delle fondamenta per costruirci sopra.
In parole più povere significa che:
Ma tu le hai mai fatto la domanda più semplice che ti potesse uscire dalla bocca: - cara Rebecca...per caso, fra una telefonata e una mail, ti è scattato un certo interesse per me? Mi piacerebbe avere una risposta precisa da te! - Potresti anche continuare dicendole che da parte tua la risposta sarebbe affermativa, ma sarebbe comunque secondaria a qualsiasi sua risposta.
Solo dietro qualsiasi sua risposta, negativa o positiva, saprai esattamente cosa TU vorrai fare da grande!
Pensaci caro @Alibi84... Pensaci!
Ciao @redifiori, forse ho avuto solo paura di prendere una trave ancora più grossa nei denti. Del resto se una manco risponde ad un sms o ad una telefonata significa che non è interessata. Perché posso capire rispondere in modo sintetico a distanza di ore, ma ignorare completamente no, a me dá molto fastidio. E non siamo più negli anni dove vigeva la scusa “ho finito il credito e il papino non mi fa la ricarica fino al mese prossimo”.
Non son voluto andare oltre, non ho voluto domandare, approfondire le sue volontà ed ho ritenuto superfluo doverle dire qualcosa di più.
Forse questa è stata la mia mossa più sbagliata, però ripeto, orgoglio e dignità.
😉😀
 
Ciao @redifiori, forse ho avuto solo paura di prendere una trave ancora più grossa nei denti. Del resto se una manco risponde ad un sms o ad una telefonata significa che non è interessata. Perché posso capire rispondere in modo sintetico a distanza di ore, ma ignorare completamente no, a me dá molto fastidio. E non siamo più negli anni dove vigeva la scusa “ho finito il credito e il papino non mi fa la ricarica fino al mese prossimo”.
Non son voluto andare oltre, non ho voluto domandare, approfondire le sue volontà ed ho ritenuto superfluo doverle dire qualcosa di più.
Forse questa è stata la mia mossa più sbagliata, però ripeto, orgoglio e dignità.
😉😀
In questo momento l'Inter sta provando a reggere gli attacchi continui del Barcellona e il risultato del 2-1. Detto questo, condivido la tua dignità ma l'orgoglio alla lunga non paga!
Non riesci a stare nei tempi lunghi di un corteggiamento. Vuoi tutto e subito ed è clamorosamente sbagliato!
(Inter 2 Barcellona 2! 😡)
Anche scherzando con Lei, hai il dovere di farla quella domanda che ti ho proposto!
Solo così puoi chiudere definitivamente o a sorpresa iniziare una probabile nuova vita!
Considerando che la tua Michela continua imperterrita a darti picche, senza nessuna speranza.
Se rimani sulle tue posizioni credo che tu abbia tutto da perdere... 🤔
 
Forse questa è stata la mia mossa più sbagliata, però ripeto, orgoglio e dignità.
😉😀

Ciao @Alibi84 , son d’accordo anch’io con @redifiori quando dice che la tua interruzione non gli è piaciuta…
Premetto che sono più giovane di te e non ho una situazione famigliare “delicata” come la tua, ma ti vorrei suggerire di tenere la tua posizione (corretta, perché non dobbiamo mai diventare gli zerbini di nessuno) lasciando comunque uno spiraglio aperto a Rebecca.
Mi spiego: fossi in te, rimarrei ancora un po’ staccato da lei per qualche giorno, vedi dove arriva, prova a capire se ti cerca anche un 1% più di prima …
Anche secondo me hai poco da perdere, e proprio per questo ti direi di tenere aperta la pista… può essere di aiuto anche a te stesso per capire cosa vai cercando anche nel breve periodo.
Condivido anch’io che forse ti eri già fatto un film su una situazione non ancora nata, ma ti capisco perché penso l’avrei fatto anch’io 😅😅
Comunque massimo rispetto, stai passando una situazione non facile…

Eeee… Sempre forza Inter fratè 👍🏼
 
@redifiori @bebo91 intanto gustiamoci una signora prestazione con il 3-3 finale, dove il loro terzo goal è nato da un calcio d’angolo inesistente dal momento che era fallo su dumfries.


Arrivò a casa dopo la palestra e Michela mi rivolge la parola in merito ad un problema del cane. Rispondo per pietà. Poi continua imperterrita a cercare un dialogo, una domanda strana riguardo ad una agenzia immobiliare, ma secondo me non per determinati scopi. Anche perché la casa dove abitiamo è solo sua..
Rispondo leggermente scocciato, poi mi metto a guardare la partita.


Non voglio passare per la persona che non ha pazienza e vuole tutto subito, sarebbe bello, ma sotto questo punto di vista non sono mai stato fortunato.
La mia incazzatura deriva dal fatto che lei oltre qualche battutina e frecciatina non ha mai dimostrato di cercarmi realmente. Questa è stata per me una certezza.
Se andiamo a rivedere al bar l’episodio dell’aperitivo, io al mattino le dico che se vuol parlare ci sono. Al pomeriggio mi manda la foto di un bicchiere, ma sono io che quasi mi autoinvito, sono io che insisto un pochino per raggiungerla. E mi sta bene che lei non mi chieda per prima di uscire, non sarebbe normale.
Le scrivo un sms il giorno dopo, mettendola per di più sul semisimpatico e non risponde.
Le telefono un paio di giorni dopo e non risponde.
Colgo l’occasione di andare in ufficio da lei, per di più la attendo per parlare faccia a faccia, rimane stupita di questo gesto, accetta di rivedermi ad un aperitivo.. che però non si riesce a concretizzare.
In battuta mi chiede del vino, io appositamente glielo faccio recapitare, mi ringrazia con un sms gelido, talmente gelido, che in confronto babbo natale vive ai Caraibi.
Pasqua, miei pochissimi giorni di ferie, rientro al lavoro dopo una settimana in cui non ci sentiamo, parliamo un minimo, nel pomeriggio le mando un sms, lo legge in meno di 2 minuti e manco risponde.
A me un atteggiamento così sta sul cazzo.
Mi vien da pensare che voglia per certi versi allontanarmi.
Perché un pò di bastone ed un po’ di carota! Così funziona…
Piuttosto scrivimi “hai una fantasia di merda nel mandare sms”, almeno mi scrivi qualcosa..
Ma non rispondere proprio per 2 volte a me dá fastidio!

Film strani no, non me ne sono mai fatti. Anche perché ci sono di mezzo bambini da entrambe le parti, quindi non è che domani andiamo a convivere o in vacanza insieme.
Sono realista. Forse l’unica volta che ho leggermente sognato ad occhi aperti è stato immaginare di trovarmela fuori dal lavoro un pomeriggio con la scusa che una sua amica lavora dal tabaccaio di fronte a me.. e casualmente passasse di lì per prender le sigarette.. casualmente 😂
 
ho balzato un paio di pagine perchè speravo arrivasse una parte succosa che non è mai arrivata (a parte la tua incursione mentre dormivi) 😀
più che un racconto erotico sembra un post di sfogo, ci sta vista la situazione. ma poi scusa, rebecca non ti aveva detto già dall'inizio che non voleva essere una terza incomoda e che tu sei già sposato, ecc? mi sembrava chiaro il suo pensiero, o mi sono perso qualcosa?
 
In questo momento l'Inter sta provando a reggere gli attacchi continui del Barcellona e il risultato del 2-1. Detto questo, condivido la tua dignità ma l'orgoglio alla lunga non paga!
Non riesci a stare nei tempi lunghi di un corteggiamento. Vuoi tutto e subito ed è clamorosamente sbagliato!
(Inter 2 Barcellona 2! 😡)
Anche scherzando con Lei, hai il dovere di farla quella domanda che ti ho proposto!
Solo così puoi chiudere definitivamente o a sorpresa iniziare una probabile nuova vita!
Considerando che la tua Michela continua imperterrita a darti picche, senza nessuna speranza.
Se rimani sulle tue posizioni credo che tu abbia tutto da perdere... 🤔
Ali.....x me redifiuori ha ragione......nn ti ha risposto? le deduzioni le hai fatte tu sentendo solo la tua campana.......in fondo meglio vivere di rimorsi che di rimpianti......lei nn sa che sei in rotta dentro casa.....magari se lo sa si ammorbidisce e cambia il suo atteggiamento.....basta poco che ce vo'???? a proposito.......FORZA INTERRRRRRRRRRRRR...... mezzo ditone nn abbiamo fatto il 4-3
 
Ali.....x me redifiuori ha ragione......nn ti ha risposto? le deduzioni le hai fatte tu sentendo solo la tua campana.......in fondo meglio vivere di rimorsi che di rimpianti......lei nn sa che sei in rotta dentro casa.....magari se lo sa si ammorbidisce e cambia il suo atteggiamento.....basta poco che ce vo'???? a proposito.......FORZA INTERRRRRRRRRRRRR...... mezzo ditone nn abbiamo fatto il 4-3
Sa che c’è qualcosa che non va. Sono stato vago, era l’occasione dell’aperitivo, ed alla sua domanda “e tu come sei messo in casa?” Le avevo risposto con un “ti racconto la prossima volta, così sei costretta a rivedermi di nuovo”. Poi non mi ha più domandato nulla, ma le ho fatto capire che comunque non mi sento così impegnato. Poi visto anche quanto accaduto negli ultimi giorni..

Maledetta regola del fuorigioco, bastava che Mikh si tagliasse l’unghia dell’alluce.. 🤦‍♂️
 
Sa che c’è qualcosa che non va. Sono stato vago, era l’occasione dell’aperitivo, ed alla sua domanda “e tu come sei messo in casa?” Le avevo risposto con un “ti racconto la prossima volta, così sei costretta a rivedermi di nuovo”. Poi non mi ha più domandato nulla, ma le ho fatto capire che comunque non mi sento così impegnato. Poi visto anche quanto accaduto negli ultimi giorni..

Maledetta regola del fuorigioco, bastava che Mikh si tagliasse l’unghia dell’alluce.. 🤦‍♂️
bè sfortunati li ....ma sull'incrocio colpito da Yamal??? speriamo che al ritorno a S.Siro si emozioni e gli venga la tremarella con annesso attacco intestinale.......cmq sto facendo il tifo affinchè Rebecca abbia un illuminazione......
 
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