suntopless

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Un altro racconto, spero interessante, che riporta (piĂą o meno fedelmente) alcune discussioni tra me e Yoko.
Ci farebbe molto piacere avere dei commenti / pareri sul contenuto del racconto ma anche su vostre eventuali esperienze analoghe.


Non ci avevo mai pensato prima. Poi per caso immaginai la scena. Da quel momento nella mia mente diventò un’ossessione. Sempre più forte, sempre più presente.
Al mare, ad inizio stagione, con la spiaggia semideserta le chiesi di togliersi il pezzo di sopra. Mi guardò sorpresa. Si guardò intorno. Chiuse gli occhi, mosse un poco le mani e mi accontentò. Uno splendido topless, il suo primo splendido topless.
Certo si vedeva che era imbarazzata. La spiaggia era semideserta, ma di persone ce n’erano. Vero anche che alcune altre donne erano in topless, ma per lei era la prima volta. Era tanto imbarazzata che quando si trattò di andare a fare il primo bagno, immediatamente si rimise il pezzo di sopra e fu nuovamente pronta per alzarsi ed andare verso la battigia ed il mare.
Tornati alle tovaglie non le chiesi nulla. Fu lei, spontaneamente, a rimettersi in topless. Sembrava questa volta più sicura, più sciolta, più rilassata. Di certo aveva potuto notare, mentre eravamo in acqua, le altre donne in topless che con tutta tranquillità ed in assoluta naturalezza passeggiavano sulla battigia oppure facevano il bagno anch’esse in topless.
Questa sua maggiore sicurezza la portò a non rimettere più quel giorno il pezzo di sopra del costume, anche per i successivi bagni.
Fu l’inizio. Da allora quasi sempre lei al mare, anche senza chiedermelo preventivamente, era solita slacciare il pezzo di sopra e restare in topless. Sia quando la spiaggia era semideserta, sia quando la stagione inoltrata fece ovviamente riempire di persone la spiaggia.
Ne parlammo a casa, più di una volta. Le chiesi perché mi avesse accontentato. E così facilmente, poi. Senza alcun bisogno di insistere. Mi confessò che qualche volta aveva pensato di mettersi in topless e chiesi perché. Perché non lo avesse fatto e perché non me lo avesse mai detto.
Giustamente mi rispose facendomi notare i miei precedenti comportamenti sempre pieni di gelosia.
Ma soprattutto le chiesi se il fatto di essere in topless la gratificasse, la facesse sentire bene.
Mi disse che le piaceva il calore del sole su tutto il corpo, su tutta la pelle. E poi finalmente anche lei poteva non avere più quegli antiestetici segni dell’abbronzatura.
Ma io intendevo altro. Intendevo riferirmi alle sensazioni che lei provava a mostrarsi mezza nuda. Volevo sapere cosa provava nell’essere guardata da altri uomini.
Mi deluse un po’. Mi disse che sì, era cosciente che gli altri uomini lì al mare le guardavano le tette, ma lei non pensava a questo. Anzi cercava di non pensarci. Perché fino a quando non pensava alla presenza di altri uomini si sentiva serena. Quando invece si fermava a pensare alla loro presenza si sentiva nuovamente in imbarazzo, in forte imbarazzo.
Insistetti. Volevo che mi dicesse se gli sguardi degli altri uomini la eccitassero, anche solo un po’.
Dopo un lungo discorrere, infine mi confessò che certamente gli sguardi degli altri uomini non potevano tutto sommato lasciarla indifferente. Un po’ la facevano sentire orgogliosa, ma non proprio come intendevo io.
Fu un primo passo. Ma la mia ossessione era un’altra. Non era semplicemente mostrare le sue tette in spiaggia. Volevo di più, molto di più.
Durante un momento di intimità le accennai la cosa. Per condividere il pensiero, non per altro. Ero sì ossessionato, ma non ero pienamente convinto neanch’io.
Lei quasi s’infuriò. Sembrò offesa al solo mio pensiero. Per qualche tempo non ne parlammo più.
Poi, spinto dall’ossessione, ritornai sull’argomento. Tentai un approccio più distaccato, più ipotetico.
Lei era fermamente e convintamente decisa. Neanche voleva prendere in considerazione l’idea.
Ma riuscii a convincerla a parlarne in astratto, per ipotesi.
Le elencai i miei perché sì ed i miei perché no, non ne ero convinto neanch’io ancora e glielo confessai.
Lei questa volta educatamente mi ascoltò, ma il risultato finale fu lo stesso di prima:
“Non se ne parla nemmeno!”
Periodicamente tornai sull’argomento. Ed ogni volta lei era meno arrabbiata con me per quel che le proponevo. Non perché andava convincendosi, ma perché aveva capito che il mio desiderio non era ancora diventato una vera ed improrogabile necessità. Aveva capito che anch’io nutrivo tantissimi dubbi.
Ma a differenza delle prime volte in cui ne discutemmo, le volte successive cercavo di fare esprimere lei. Di farle dire, con tutta la calma del mondo, senza alcun bisogno di andare su tutte le furie, cosa ne pensava lei. E di non limitarsi ad un “No!” e basta. La convinsi ad articolare il suo no, a spiegarmi cosa non la convinceva.
Fu a questo punto che tutto cambiò.
Le posizioni, mia e sua, divennero molto più chiare. Differenti, ma molto più chiare. E per assurdo fu proprio lei, indirettamente, a far sì che io mi convincessi definitivamente nell’andare avanti ed insistere fino ad ottenere un sì anche da lei.
Nello spiegarmi il suo perché no inseriva a rafforzare la sua tesi, almeno così lei riteneva, alcuni argomenti che invece io ritenevo assolutamente ininfluenti.
La prima vera discussione che mi convinse fu più o meno così:
“Perché non lo faresti? Prova a spiegarmelo, prova ad argomentare il tuo rifiuto.”
“Il motivo è abbastanza semplice. Anzi i motivi sono piuttosto semplici. Innanzitutto mi vergognerei davanti ad un altro uomo a presentarmi tutta nuda. E poi farmi toccare. Addirittura fare l’amore con lui, con un estraneo: non penso che proverei piacere. Anzi penso proprio che sia durante che soprattutto dopo mi sentirei piena di un senso di schifo!”
“Ma sei sicura che non proveresti piacere? Nemmeno un po’? Prova a scindere l’aspetto fisico da quello mentale!”
“Beh, sì, forse come dici tu potrei provare sul momento, se abbastanza stimolata e se adeguatamente coinvolta nella situazione, un piacere fisico. E’ ovvio, è fuor di dubbio che la stimolazione sessuale, comunque fatta, provoca un immediato piacere. Ma non mi riferivo a questo. Mi riferivo al fatto che non proverei piacere nel fare questa esperienza.”
“Ed invece mi riferivo proprio al fatto fisico, per ora, come primo approccio alla discussione!”
“Allora ti dico di sì! Te lo ripeto, in quei frangenti è fuor di dubbio che proverei piacere ma tutto finirebbe lì!”
“Mi basta sapere questo, per ora.”
“Che intendi dire?”
“Intendo dire che per ora mi accontento che tu abbia ammesso che proveresti piacere. Ovviamente solo fisico, ma questo volevo sapere.”
“Solo questo?”
“Per questa volta sì! Sto maturando altro. Mi hai dato diversi spunti questa sera e la prossima volta ti elencherò tutta una serie di motivazioni che andranno a smontare una ad una le tue ritrosie.”
“E perché non parli subito?”
“Perché sai come sono fatto! Voglio prepararmi mentalmente un discorso perfetto, inattaccabile. Sai che mi piace vincere ed avere ragione. Mi piace che tu alla fine mi dia ragione e ti convinca anche tu!”
“Sì, lo so. Ti conosco bene. Ma questa volta puoi pensare a tutto ciò che vuoi: il risultato è sempre no!”
“Ok, non ti chiedo di esprimerti ora. Ti chiedo solo di pensare con il massimo della apertura mentale, come sai fare, a tutto quello che ti dirò la prossima volta!”
“Promesso! Ma non cambierò idea!”
Dopo qualche giorno, dopo avere pensato e ripensato qualche migliaio di volte al discorso da farle, ne riparlammo.
Nel frattempo io mi ero convinto. Il mio desiderio ipotetico, sempre in bilico tra il sì ed il no, si era trasformato in una vera e propria esigenza. Lo volevo fare, volevo realizzarlo. Mi restava di convincere anche lei però.
“Questa volta parlo io!”
“Va bene, ti ascolto. Ma ti ripeto che sono sempre della stessa idea. Ne possiamo parlare quanto vuoi, ma la mia risposta è e sarà sempre negativa.”
“Vedremo!”
“Vedremo un corno! Abbiamo detto le scorse volte che ne parliamo, con tutta serenità, ma che non insisterai, non mi obbligherai mai a fare qualcosa che non mi aggrada.”
“Certo. E te lo ripeto! Non ti voglio obbligare, ma soltanto argomentare una serie di cose che ti convinceranno, nel senso buono del termine, ed alla fine mi darai ragione.”
“Sentiamo! Anche se ne dubito!”
“Innanzitutto ti chiedo di tenere scissi i due aspetti di questa situazione. E’ importante! Uno è l’aspetto fisico, materiale, l’altro l’aspetto affettivo, amoroso.”
“Ok!”
“Poni, per ipotesi, che io incontri una bellissima donna e che nel breve volgere di qualche ora riuscissi ad andarci a letto ed a fare con lei del sesso bellissimo e soddisfacente.”
“Cosa?”
“Sto ipotizzando, non cominciare!”
“Ah!”
“Come ti dicevo, quindi, pensa ad un evento del genere. Io a letto con una donna bellissima e con la quale riesco a fare del bellissimo sesso che mi riesce ad appagare tutta una serie di desideri più o meno repressi. Ebbene, pensi che dopo un evento del genere io riuscirei a lasciarti per mettermi con una donna simile? Se pensi questo ti sbagli e soprattutto svaluti me ed il nostro rapporto.”
“In che senso? Hai detto che la donna sarebbe bellissima, che faresti con lei del bellissimo sesso, poi me lo spieghi: noi facciamo del bruttissimo sesso? Perché dovresti lasciartela scappare?”
“Semplice! Perché seppure stupenda, per quella donna non avrei nessun sentimento. Quella donna per me sarebbe un eccezionale pezzo di donna, un bel pezzo di carne. Nulla più! Con te è diverso, io ti amo. E questo è sicuramente di più del semplice scopare. Include tutta una serie di sentimenti che vanno dall’amore al rispetto, alla stima, all’ammirazione, alla serenità ed un’altra infinità di altre cose positive.”
“E perché non ti dovresti innamorare di lei? Può darsi che questa donna ti riuscirebbe a dare, oltre al sesso, anche tutte queste altre cose. E forse anche meglio di me!”
“Può darsi! Ma non nell’immediato! Io questa donna, come ti dicevo, la conoscerei, mi interesserei a lei per il suo aspetto e poi me la porterei a letto. Terminato ciò non la rivedrei più! Non saprei mai se questa donna, oltre al sesso, sarebbe in grado di darmi altro. Non mi interesserebbe neanche saperlo!”
“Capito! Una scopata e via!”
“Esattamente! Come quando si va a puttane! Non è che ti innamori della puttana. Te la puoi scegliere bellissima, ti può far godere in maniera impensabile, ma poi tutto finisce lì. Anche se poi quella donna, che per mestiere, per scelta di vita o per chissà cos’altro, fa la puttana, nella vita privata potrebbe essere una donna eccezionale. Non mi interessa!”
“Ok! Ti potrei, ipoteticamente, concedere la vittoria in questo campo. Ti potrei dire che, in effetti, andando a letto con un altro, i miei sentimenti per te non cambierebbero minimamente.”
“Ok, già è qualcosa. E’ un passo avanti!”
“Sì, ma con l’altro aspetto come la metti?”
“L’altro aspetto che ho lasciato per dopo, e che quindi per te sembrerebbe più difficile da argomentare, in realtà è molto più semplice.”
“Davvero? Spiega!”
“Semplicissimo! Prima di me quanti altri uomini hai avuto?”
“Ma che c’entra?”
“Eccome se c’entra! Comunque non voglio sapere di preciso quanti ne hai avuti. Mi basta sapere che ne hai avuto almeno un altro prima di me!”
“Stronzo! Lo sai che prima di te ho avuto, come intendi tu, cioè sono stata a letto, solo altri tre uomini!”
“Certo che lo sapevo, ma volevo sentirtelo dire!”
“Perché?”
“Perché così cominci a ricordare le esperienze passate. Le esperienze con altri.”
“E perché?”
“Perché adesso stiamo parlando dell’aspetto fisico dell’operazione. Qualche giorno fa hai detto che mai ti mostreresti ad altro uomo, mai ti faresti toccare da altro uomo e meno che meno ci andresti a letto!”
“Sì. E lo ribadisco!”
“Però ti faccio notare che quando sei al mare non ti vergogni mica a mostrare le tette quando ti metti in topless!”
“Che c’entra! Al mare è diverso! Siamo in una spiaggia dove ci sono tante persone. Uomini, donne. Altre donne in topless. Vero, mi guarda qualcuno, ma non è mica la stessa cosa!”
“In parte sì! Perché è vero che la situazione, il luogo è diverso, ma sempre mezza nuda ti vedono gli altri uomini! Oppure ritieni la spiaggia una zona franca dove tutti gli uomini guardano senza malizia, senza fare apprezzamenti?”
“Te lo concedo! Voi uomini siete dei porci. Non appena vedete due tette cominciate a guardare ed a commentare tra di voi se siete in compagnia. Oppure se siete soli cominciate a fare anche pensieri sporchi!”
“Non incominciare con questa storia. Sai che non sempre, non in tutti i casi è così! E poi non è l’argomento di cui stiamo parlando, non divagare! Ma per inciso ti ricordo che spesso mi hai confessato che in alcuni casi, in alcune situazioni, l’essere guardata mezza nuda piaceva anche a te. Ti eccitava l’essere al centro di sguardi e pensieri sporchi, come li chiami tu!”
“Va bene! Continua tu!”
“Ritorniamo ai tuoi precedenti uomini.”
“No, non ritorniamo a loro! Non c’entrano nulla!”
“Ti ho detto che c’entrano! Sei stata a letto con loro oppure no?”
“Sì, ma era diverso!”
“Diverso perché? Ci hai fatto sesso o no?”
“Sì, ma allora ciascuno di questi uomini rappresentava per me l’amore. Ne ero innamoratissima. Magari mi sarò sbagliata! Ma allora credevo di amarli per davvero ed è stato naturale fare del sesso con loro.”
“Non metto in dubbio assolutamente che li amavi o credevi di amarli! Quel che a me importa ora, in questa discussione, è farti capire che in un modo o nell’altro sei stata con altri uomini. Che sei stata nuda con loro. Sei stata toccata, hai toccato. Hai fatto l’amore con loro. Ed addirittura, a differenza di quello che ti chiedo di fare io, ed è questo il punto centrale di tutta la mia argomentazione a favore, la cosa che ti dovrebbe convincere definitivamente ad accettare ed acconsentire alla mia richiesta, allora quando hai fatto sesso con questi uomini li amavi. Avevi un trasporto sentimentale, d’amore, con loro!”
“Sì! Ed è proprio questa la differenza! Il motivo per il quale ti dico che non c’entrano assolutamente nulla!”
“Ed è qui che ti sbagli! Seguimi nel mio ragionamento. Vediamo di riepilogare tutto il discorso fatto fino ad ora.”
“Dai!”
“Abbiamo diviso l’operazione in due aspetti: quello fisico e quello amoroso. Stavolta ne parliamo in ordine inverso. Abbiamo appurato, tu stessa mi hai dato ragione, che se io oppure anche tu andassimo a letto con qualcun altro non ci sarebbe alcuno strascico, alcuna conseguenza, dal punto di vista amoroso. Non ci innamoreremmo certo del nostro partner occasionale. L’amore è qualcosa di diverso. Qualcosa che nasce e si sviluppa, cresce con il tempo ed implica tanti aspetti della nostra persona e della nostra vita. Non può essere minimamente paragonato con una semplice scopata, né soprattutto ne potrebbe essere minimamente intaccato. Fin qui siamo d’accordo?”
“Sì!”
“Dal punto di vista fisico abbiamo visto che, anche se sembrerebbe il maggiore dei problemi, in realtà nel nostro caso non lo sarebbe affatto. In precedenza, nel tuo passato, hai avuto altre storie, altri uomini con i quali hai scopato. E tutto ciò non ha minimamente influito nel nostro successivo rapporto. Il passato è passato. Chi se ne importa. E’ una cosa superata!”
“Il passato forse sì, ma quello che vuoi fare tu non sarebbe passato. Sarebbe una cosa che faremmo mentre stiamo insieme. Sarebbe un vero e proprio tradimento!”
“Hai ragione ed hai torto allo stesso tempo! Sì, riguardo ai tempi, non si tratterebbe di cose passate, di cose fatte prima di conoscerci e che quindi vengono convenzionalmente, e sottolineo convenzionalmente, cancellate come se non fossero mai accadute.”
“Perché dici convenzionalmente?”
“Perché ora, nel nostro tempo, nella nostra cultura, si ragiona così. Ma fino a qualche decennio fa non era così. Una donna, soprattutto, se non fosse stata più illibata mai avrebbe potuto sperare di accasarsi e di essere presa in moglie da un qualsiasi uomo.”
“Che discorsi antichi e maschilisti che fai!”
“Attenzione. Non sto facendo alcun tipo di discorso maschilista. Sto solo facendo un excursus storico per rispondere e ribattere ad alcune tue affermazioni.”
“Volevo ben credere!”
“Per quanto riguarda il tradimento bisogna ammettere che sembrerebbe che anche in questo caso tu abbia ragione. Ma non è così!”
“Come non è così!”
“Certo! Non si tratterebbe di un tradimento!”
“Ah no? Andare a letto con un altro uomo non sarebbe un tradimento?”
“No! Non sarebbe un tradimento e per almeno due motivi!”
“Due motivi? Quali?”
“Ti ricordo che in uno scambio di coppia non saresti solo tu ad andare a letto con un altro. Anche io andrei a letto con un’altra!”
“Quindi un doppio tradimento! Uno mio ed uno tuo!”
“No, invece! Quello che tu chiami un doppio tradimento in realtà sarebbe una sorta di pareggio.”
“Ho capito! Secondo te un corno che ti metto io sarebbe annullato da un corno che mi metti tu!”
“Esattamente! Più o meno!”
“Non sono completamente d’accordo! I due tradimenti non si annullano per niente, si sommano e restano sempre due tradimenti!”
“Perché tu li vedi come tradimenti ed è qui il tuo errore!”
“Perché, non sarebbero tradimenti?”
“No! Assolutamente no! E qui arriva il secondo motivo per cui non li chiamerei tradimenti.”
“Sentiamo!”
“Il tradimento cos’è? E’ sicuramente fare una cosa, qualsiasi cosa, in questo caso andare a letto con un altro uomo, senza che l’altro ne sia informato. Ma soprattutto senza che l’altro sia d’accordo. In questo caso no, poiché ci sarebbe un accordo preventivo di noi due, entrambi saremmo d’accordo nel provare questa esperienza. Quindi non faremmo nulla di nascosto. Anzi, se possibile, scoperemmo altre due persone proprio mentre ci troviamo insieme!”
“E quindi?”
“Quindi, ed è questo il succo di tutti i miei discorsi, devi cercare di pensare a tutta l’operazione non come ad un tradimento, ma soltanto come ad un gioco. Un gioco del quale conosciamo benissimo sin da subito le regole ed al quale partecipiamo convintamente nella consapevolezza che terminato il gioco tutto finisce lì e si ritorna alle proprie vite ordinarie!”
“Ma che stai dicendo? Un gioco!”
“Sì, proprio un gioco! Al quale parteciperemmo solo e soltanto per provare nuove sensazioni senza correre alcun rischio!”
“Come no!”
“Ricapitolando. Uno: non lo riterrei un tradimento perché fatto con il consenso di entrambi ed alla luce del sole, senza alcun sotterfugio. Due: non ci sarebbe alcuna implicazione sentimentale, affettiva. Questi altri due nemmeno li conosceremmo, quindi non ci importerebbe null’altro di questi due se non il fatto di ricevere e dare piacere. Tre: non sarebbe una assoluta novità andare a letto e scopare con un altro perché, in un modo o in un altro, in passato lo hai già fatto, seppure con motivazioni differenti. Ma il risultato è lo stesso.”
“Ed allora?”
“Allora a questo punto ti chiedo di ripensare a ciascuno dei tre punti appena ricapitolati e di riesaminarli per bene. Se trovi qualcosa in contrario ad uno solo dei ragionamenti appena fatti ci soffermiamo e ne riparliamo. Altrimenti li diamo per acquisiti e passiamo a parlare di altri aspetti della situazione.”
“Come al solito, quando parli, mi irretisci. Riesci a convincermi pure delle cose che in realtà non mi aggradano. Però, a ben pensarci, non riesco a trovare nulla da obiettare ai tre punti riepilogativi.”
“Sono contento! Mi fa molto piacere. Credo che a questo punto siamo più avanti di quanto tu possa credere!”
“Sì, forse, ma non ancora convinta!”
“Giusto! Adesso però parliamo d’altro!”
“Di cos’altro vorresti parlare?”
“Finora abbiamo parlato solo degli eventuali aspetti negativi della situazione. Ma hai mai pensato che tutta questa situazione potrebbe anche avere dei lati positivi?”
“No, in realtà non ci ho pensato! E’ vero, forse presa da tutte le mie paranoie ho pensato solo ai lati negativi. Comincia a parlare dei lati positivi!”
“Sì, ma per far questo mi piacerebbe che lo facessimo mentre scopiamo.”
“Così? Su due piedi? All’improvviso?”
“Sì, lo sai che io sono sempre pronto. Basta che vedo un po’ della tua pelle e già sono pronto!”
“Lo so, porco!”
E cominciò a spogliarsi ed altrettanto feci anch’io.
Cominciammo ad amoreggiare. Cercai di essere lento nei preliminari. La baciavo lentamente dappertutto, la toccavo dappertutto. So che le piace. Durò a lungo, ma ancora non cominciavo a scoparla. Stavo cercando di farla eccitare all’ennesima potenza senza scoparla per davvero. Volevo che desiderasse essere scopata. Partecipava anche lei a questi preliminari ovviamente. Più volte tentò di dirigersi verso il mio pene e di indirizzarlo dentro sé. Ma ogni volta facevo in modo di sviare il tutto.
Finché, quando ritenni che era arrivata ad un elevatissimo grado di eccitazione, glielo infilai. Era bagnatissima ed il mio pene le scivolò dentro con estrema facilità. Cominciai a scoparla lentamente, molto lentamente.
“Adesso possiamo parlare degli aspetti positivi.”
“No, non adesso. Stai zitto e scopa!”
“No, proprio adesso. Forse solo adesso puoi capirli!”
“Ma non so se riuscirò ad ascoltarti. Tu parla!”
“Sei con gli occhi chiusi, lo so. Stai godendo. Prova a pensare che le stesse cose che ho fatto io per portarti fino a questo livello di eccitazione potrebbe farle anche uno sconosciuto. Prova a pensare che in questo momento non ti sto scopando io, ma uno sconosciuto. Un estraneo ti sta stantuffando, sempre di più. Oltre al normalissimo stato di eccitazione del momento potresti sicuramente aggiungerne dell’altro dovuto alla situazione nuova. Ed in più ascolta anche i miei mugolii di piacere. Ascoltali! Prova ad immaginare che i miei mugolii siano quelli di un altro. Di un altro che mentre ti sta scopando sta scoppiando di piacere. Sei bravissima a dare piacere, se ne accorgerà anche lui. E non potrai altro che esserne gratificata! E prova anche a pensare che in realtà i miei mugolii li senti veramente, ma non sopra di te. Li senti vicino a te, mentre anch’io sto scopando con un’altra donna, mentre anch’io sto godendo come un pazzo, ma senza te!”
“Sì, sì, sì! Vai più forte, vai! Scopami!”
Rotolammo un po’ nel letto finché lei non riuscì a svincolarsi da me. Mi salì sopra a smorzacandela e cominciò a dimenarsi in preda ad un delirio di piacere.
Terminata questa lunga scopata, piena di piacere e di soddisfazioni, restammo abbracciati al buio nel letto.
Sudati, stanchi, ma soddisfatti.
D’un tratto lei confessò:
“E’ vero! Questa volta ho goduto infinitamente, mi è piaciuto tantissimo. E questo forse grazie anche al fatto che come mi hai chiesto ho pensato di fare l’amore con un altro uomo. Ho immaginato un altro al posto tuo e devo confessare che sono andata in delirio!”
“Me n’ero accorto! Ansimavi come non mai! Ed allora qual è il responso? Accetti di provare?”
“Sì! Proviamo””
 
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Ho letto tutto di un fiato.. bellissimo racconto!
Unica parola mi viene al momento.. sei stato tremendo!
 

sormarco

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taranto
come gli altri racconti, fantastico!!!! ma l'asso nella manica è yoko che è una donna che sa ragionare e capire, e sopratutto godersi la vita bravi
 
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suntopless

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Ho letto tutto di un fiato.. bellissimo racconto!
Unica parola mi viene al momento.. sei stato tremendo!

Grazie! Hai letto anche gli altri miei racconti?

come gli altri racconti, fantastico!!!! ma l'asso nella manica è yoko che è una donna che sa ragionare e capire, e sopratutto godersi la vita bravi

Ti ringrazio! Come sempre sei molto gentile!


Grazie! Prova a leggere anche gli altri miei racconti.... e fammi sapere!
 
OP
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suntopless

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No! non ho molto tempo per leggerli tutti, ti devo dire la veritĂ  che l'ho letto per il titolo! :D
Appena posso leggerò gli altri.

Ed io aspetterò "pazientemente" che tu li legga! Ovviamente mi farà piacere leggere qualche altro tuo commento.
 
OP
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suntopless

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Letto ieri, non posso che farti i complimenti per la fantasia e lo stile. Bravo!

Grazie! Ed ovviamente invito anche te a leggere, ove non lo avessi giĂ  fatto, gli altri miei racconti. E magari mi fai sapere cosa ne pensi lasciandomi qualche commento.
 

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