Esperienza reale Come riuscii a chiavare la madre della mia ragazza

Arachide

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infatti leggiamo la storia, non importa se sia vera, parzialmente vera o falsa...se è interessante la leggiamo comunque come fosse un libro o un film
Tanto in ogni caso non possiamo avere prove documentali quindi...
Certamente ma non capisco il senso di spacciarli per veri quando c'è la sezione racconti di fantasia che sono altrettanto validi
 

shbev

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Certamente ma non capisco il senso di spacciarli per veri quando c'è la sezione racconti di fantasia che sono altrettanto validi
Non lo so, forse lo scrittore facendole passare per vere pensa di attirare più lettori e farli appassionare a qualcosa di proibito. Ma ovviamente i lettori (spero ) sanno bene , che come giustamente hai scritto te, 9 storie su 10 sono di fantasia anche quando vengono inserite in esperienza reale, e le leggerebbero ugualmente anche col tag racconti di fantasia. La differenza la fa , com'è scritta una storia, non se sia vera o no
 

jackiewails

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SECONDA PARTE

Entrai nel bagno dei genitori, cosa non difficilissima da fare, in quanto i figli maschi non stavano a casa praticamente mai, e a pranzo eravamo quasi sempre in tre, perché o lei o il marito, avendo orari diversi, rientravano l'uno dopo l'altra. Il bagno dei genitori era nella loro camera da letto,era più piccolo rispetto a quello che usavamo tutti, situato nella zona notte ma vicino la stanza della mia fidanzata. Rispetto al resto della casa era un po' più "disordinato". In realtà, credo lo usasse per lo più lei perché praticamente vi erano prodotti femminili ovunque. Da trucchi, rossetti, prodotti per la pelle, per il viso, phon, asciugamani e accappatoio in bella vista. Presi subito ad annusare l'accappatoio, uhm aveva un profumo meraviglioso, tra il pulito e l'umido dava una sensazione spettacolare, tanto da farmi drizzare subito il cazzo, pensando di sborrarci sopra. Mentre continuavo a guardarmi intorno, scorsi, finalmente la tanto agognata cesta per la biancheria. La aprii è rimasi estasiato. Reggiseno, mutandine, calze, praticamente nella cesta vi era solo biancheria intima, il cui profumo mi mandava in visibilio, ma per assurdo, nemmeno un mutandine tipo tanga o perizoma, tutti dei semplici slippini, quasi fosse la biancheria di una ragazzina, tra l'altro pulitissima perché, evidentemente la signora usava i salva slip. Ne presi uno rosa ed uno bianco, afferrai il reggiseno e li midi nelle tasche, sperando non si notasse il gonfiore. Ero eccitatissimo, ma non potevo restare li dentro per molto tempo, la mia lei stava finendo di preparare in cucina e la madre o il padre sarebbero tornati a momenti. Mi cala i calzoni ed iniziai a menarmelo infilato nell'accappatoio, bastato o due minuti, vuoi la paura, vuoi l'eccitazione, e sborrami letteralmente, un fiume di sborra nell'accappatoio della madre, pulendomi per bene e rimettendo a posto non prima di aver strofinato la sborra tra le parti del l'accappatoio e pulendomi la mani sull'asciugamani del viso e del bidet. Tornai in salotto e mi sedetti sul divano guardando tranquillamente la tv. La mia ragazza mi chiese se volevo per secondo le patate accanto alla carne, io mi alzai e andai in cucina. La vidi intenta, tra i fornelli a cucinare e mi eccitai da morire pensando alla madre, avvicinandomi, l'abbracciai da dietro puntandole il cazzo duro come la pietra sul culo e strizzandole le tettone, aveva una spettacolare quarta, baciandola sul collo. "amore, daiiiiii che st per arrivare mamma" la cosa mi fece perdere la testa, in quanto, se avesse detto papà forse mi sarei limitato ad una toccata fugace. Invece la parola mamma fece scattare in me qualcosa di animalesco. L'afferrai per i fianchi, mentre continuavo a baciarle il collo, la girai, le midi una mano sulla spalla e la spinsi verso il basso mentre con l'altra mi abbassava i pantaloni, dopo averli slacciati. "amore nooo, dai, devo controllare la pasta, dai cha ha chiamato mamma e stanno tornando" le puntai il cazzo davanti al viso "amore ma ti escono goccioline, sei straeccitato" e sorridendo lo prese in bocca, mentre mi massaggiavo i coglioni, cosa che le piaceva tantissimo, da definire questo gesto il suo antistress. La sborrata fu piena e tremendamente calda, ero troppo eccitato, la mia fidanzata, ingoio' come sempre e te ne qualche secondo il caxxo ancora in bocca, usando i denti per mordicchiarlo leggermente, come piaceva a me. Io lo tolsi lentamente, e mi tirai su i calzoni, appagato come mai, dopo essere venuto due volte nel giro di 20 minuti, giuro, mai successo. Ma prima di chiudere i calzoni, ebbi un idea perversa, di quelle che ti vengono davvero solo nelle fantasie più assurde. Sgrullai il cazzo facendo uscire gocce di sburro sulla mano, poca roba, ma si sa, lo sperms è terribilmente appiccicoso, uscii dalla cucina, mi avvicinai al posto a tavola della madre(erano abitudinari per mia fortuna sedeva o sempre allo stesso posto "e imbrattai il tovagliolo messo al lato del piatto. Non contento feci la stessa cosa sulle posate, certo che essendo poca roba non si sarebbe né sentito né si sarebbe, la puttana della madre, accorta di nulla. Beh, in effetti nemmeno dopo 5 minuti arrivo' posò occhiali da sole e chiavi nel solito piatto sulla panca antica, ci salutò e andò subito in toelette "me la sto facendo addosso" furono le sue parole. Pantaloni di pelle neri, camicia che spuntava da sotto un maglioncino a collo largo, ma la camicia copriva la scollatura, nonostante i meloni sempre ben in evidenza, nella forma. Avevo una voglia folle di spiarla, ma mia lei mi chiamò per aiutarla a portare i piatti in tavola. Ero combattuto, da una parte volevo spiare la troia della madre(ormai ogni mio pensiero rivolto a lei era preceduto da o troia o puttana o simili) "amore arrivo, un attimino solo, credo di aver dimenticato Cell in toelette" disdire, mentre ero già a metà corridoio, ma in realtà fu il padre a salvarmi perché entrò è dopo avermi salutato con un bel sorriso, si diresse verso la cucina "vai pure in bagno a lavarti le mani, auro io con i piatti" ed io, sornione "grazie, arrivo subito" nella mia testa il pensiero fu un po' diverso "grazie, Test di cazzo, così mi godo quella puttana di tua moglie". La porta della camera da letto era socchiusa, entrai, cazzo non avevo vergogna né paura, la cosa mi stupí non poco, ed ero eccitato, come mai. In 10 secondi, credo di aver fatto duemila pensieri, sul violentarla in bagno tappandole la bocca. La porta del bagno chiusa, e la buco della serratura non di vedeva un cavolo, ma sentii chiaramente il rumore del bidet. Pensai, cavolo già ha fatto pipì? Comunque uscii di corsa tornando in salotto e sedendomi a tavola davanti ad un ottimo piatto di pasta al sugo. Lei tornò, e passando i accanto mise una mano sulla mia spalla. "tutto bene? Come è andata a scuola?" "si grazie, tutto bene, e a lei?" la troia ci teneva a che le dessi del lei, al contrario del padre. Consumammo un ottimo pranzo, con mia suocera che non faceva altro che vantare la figlia, dicendo che ero stato fortunato ad averla accanto, parlando del suo lavoro del cazzo, mentre il povero marito si è no riusciva a dire due parole. Si incazzò quando chiese se avevamo dato da mangiare ai gatti, perché la figlia disse che si era occupata della cucina ed io dissi che non lo sapevo. "in questa casa dobbiamo tutti renderci utili, invece di starcene seduti sul divano a guardare la tv", disse mentre si puliva la bocca con il tovagliolo " amore dopo una giornata di lavoro, vuoi che rientrati a casa i ragazzi pensino ai gatti? Daiiii, glielo diamo dopo pranzo" disse il marito. Io pensavo " brava, brava, pulisciti con la mia sborra". Giuro su Dio, per un attimo la vidi guardare il tovagliolo e subito guardare me. "ha ragione signora" dissi io, mi faccia vedere dove tiene i croccantini così ci penso io" "ecco, bravo" disse lei, una sua tipica espressione "ecco, bravo," la ripeteva spesso. Pensai se si fosse accorta del tovagliolo sborrato, del resto, lo sburro sulla carta di sente molto. Finimmo il pranzo, parlando al 90% del lavoro della madre. La mia ragazza, fece per alzarsi "vado a fare il caffè" " no, lascia lo faccio io" così faccio vedere dove tengo le cose dei fatti a lui(io)
Io la seguii in cucina, occhi piantati sul culo, mentre sentivo il suo profumo, ovviamente da gran puttana. Si chinò senza piegarsi sulle ginocchia, cosicché i pantaloni di pelle aderirono ancora di più al culo, e giuro, la testa mi pulsava, che temevo mi partisse un raptus incontrollato e le piazzasdi le mani su quel mappamondo. "vieni, guarda, quì" disse indicandomi la roba dei gatti, ovviamente io mi avvicinai tentando di starle il più possibile vicino al culo e riuscii a sfiorarlo con la mano, mentre mi faceva vedere i croccantini e i paté.
"mi raccomando, visto che vi piazzate ogni giorno a pranzo quí, almeno date la pappa si gatti" "signora se è un problema, da domani mangiamo a casa mia" risposi tranquillo " non fare la vittima, a noi fa piacere" disse notando che i miei occhi erano fissi sulle sue tettone. La troia si girò di nuovo e di mise a fare il caffè, feci per uscire quando disse " dai la pappa si gatti" ed io mi chinai a prendere l'occorrente.

Continua oggi pomeriggio
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Si, anche se lei ha 63 anni
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Ormai sono passati 8 anni, è un po' cambiata, comunque grazie, mi è stato fatto notare, ma per togliere il video è un casino. Ho fatto richiesta, ma la tempistica non è istantanea
Aspetto la continua di questo intrigante racconto, spero arrivi presto!
 

Luidicoppia

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Ma secondo voi è mai possibile che la prima volta che ti presenti a casa della tua ragazza la madre ti dica alle orecchie "Ho visto come mi guardavi il culo e le tette"??" .... Ma per favore!! Ovvio che certe storie se non sono completamente inventate sono quanto meno romanzate. Non dobbiamo sempre chiederci se sono la verità sacrosanta, dobbiamo solo immaginare che almeno ci sia un sottofondo di verità.
 

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