Esperienza reale Cosi ebbe inizio, la nostra piccante parte di vita... ci raccontiamo!

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Seba e Marty

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Mamma mia che occasione ho perso! avrei indovinato e vinto il contest :( vabbe aspetto con ansia il prossimo!

Il racconto è super eccitante! sicuramente tutti gli altri hanno goduto dello spettacolo che ha offreto Marty!

Se le vostre vacanze sono sempre cosi mi offro volontario per aggregarmi alla vostra comitiva!
No non sono sempre cosi purtroppo. Ma ci son state occasioni anche più piccanti;)
 

marcoforte

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Direi che col prossimo capitolo che a breve pubblicheremo... qualcuno, anzi forse piu' di qualcuno ... sara' molto felice!
io sempre e a prescindere: se non sono emozioni forti, sono perle che ci permettono di conoscervi meglio. e la volta dopo, le emozioni sono ancora più intense ;)
:love: 💦 💦 🤣
 
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CAPITOLO 30: LA CENA DI SAN VALENTINO



Tutti si sarebbero immaginati un gennaio ed un inizio febbraio scoppiettante con i nostri “nuovi” amici. Non fu cosi. Non lo fu per scelta comune, tra me e Marty, e sinceramente non sappiamo neanche come si siano comportati gli altri ma pensiamo che non abbiano piu’ combinato nulla ma questo a noi poco importa.

Ci facemmo una serie di weekend assieme e sfruttammo anche il periodo di neve per poter fare qualche uscita sulle piste siccome entrambi amiamo lo sci.

Tutto nella norma, un rapporto normalissimo di coppia, senza eccessi, senza pazzie. Un po d’amore, quando si poteva, in auto, oppure se facevamo il weekend fuori per sciare, in stanza dell’hotel. Alla fine passarono giusto quelle 3 4 domeniche buone, considerando che 1 o 2 era con le sue cose, non si puo’ sempre essere dei martelli….

Dietro c’era un rapporto vero d’amore, non creato solo sul sesso! E tanto meno volevamo rischiare che questo prendesse il sopravvento in maniera animalesca.

Da li l’intenzione di entrambi di separarci un po’ dagli altri e viverci la nostra relazione come 2 innamorati. Nelle cose e nei gesti semplici.

Di li a poco, arrivo’ la giornata tanto agognata da noi maschi… San Valentino….

Sapete tutti quanto le tipe soprattutto, impazziscono per sta giornata. Prova a dimenticartela, e la figa la vedi tipo dopo 6 mesi, come l’anniversario (anzi quello balzi direttamente all’anno successivo).

Organizzai tutto, come al solito. Mi presentai con un bel vestito elegante, auto pulita, un bel mazzo di rose (chiaramente economicissimo) in mano, ed il locale per la cena già prenotato.

Scese e Sali’ in auto. Un cappotto lungo rosso, ricopriva completamente il suo corpo, il clima al 14 febbraio non è dei migliori.

Ci dirigemmo al ristorante prescelto. Location fighettina, molto elegante, per noi nuova, ma consigliata da amici per l’ottimo pesce di mare che servivano.

Appena entrati ci accolse un cameriere che ci invito’ a spogliarci dalle giacche che prese accuratamente e le mise in un guardaroba.

Finalmente potevo vederla per intero. Un bell’abito misto di grigi, molto appariscente e molto stretto e corto, andava a coprire interamente il suo corpo fino all’altezza del culo, appena poco sotto, terminava con una minigonna con delle balze in tulle, molto larga e a piu’ strati.

Ai piedi un paio di scarpe col tacco nere, le gambe rivestite con un collant abbastanza coprente scuro.

La serata fu molto piacevole ed il posto oltre che ottimo per le pietanze e ben curato sull’eleganza, fu anche molto romantico. Luci soffuse, candela al centro, servizio personale al tavolo. Insomma, nulla di cui lamentarsi anzi.

Fui molto furbo ed organizzai la serata in questo posto, non solo per la fantastica location, ma anche perché al di sopra dava la possibilità di pernottamento in stanze di un certo livello con vasca/doccia idromassaggio e quant’altro. Addirittura ai piani inferiori era pure possibile utilizzare la SPA.

Eravamo seduti tranquilli ancora a tavola, quando sentii lei, sotto la tovaglia (che era lunga ed elegante fino quasi a terra, bianca) allungare un piede ed iniziare a passarmelo sui polpacci. Non sentivo la scarpa infatti, se l’era tolta.

Poco dopo la vidi sforzarsi ed allungo’ tutta la sua gamba fino ad arrivare a metà della mia coscia…

S: cosa stai facendo?

M: ti stuzzico un po’, non si puo’?

S: qui a tavola cosi?

M: e perché no?

S: dai che se ci vede qualcuno facciamo anche una figuraccia in un posto cosi…

M: ma chi vuoi che veda, abbiamo la tovaglia lunga….

S: devi sempre avere ragione ne? (e sogghignai).

Prosegui un po’ e poi ritrasse il piede continuando a mangiare tranquillamente. Ma dopo un attimo torno’ alla carica…

M: vedessi cosa ho sotto…

S: se fai cosi, non puoi pretendere che io stia tranquillo

M: non lo starai di sicuro…

S: cosa hai sotto?

M: controlla tu stesso!

S: e come stramaledettamente cazzo faccio?

M: guarda sotto il tavolo e ti becchi un anticipo!

In un attimo mi studiai di far cadere volontariamente sotto il tavolo il tovagliolo che avevo appoggiato.

Mi chinai e alzai quindi la tovaglia per vedere di prenderlo, ma chiaramente le mie intenzioni erano altro.

Per poco non vomitai tutta la cena….

Era li al di la del tavolino, con le gambe completamente allargate. Un paio di autoreggenti (il suo primo ed unico paio di autoreggenti, comprate apposta per l’occasione e praticamente usate quasi mai in quanto le ritiene scomode….), la fasciavano fino all’inguine con un pizzo molto fine… e le mutandine… probabilmente a casa od in borsetta! Era completamente senza! Potei intravedere le sue grandi labbra schiacciate sulla gonnella contro la sedia!

Mi rialzai col mio tovagliolo. Per me la cena poteva anche andare a farsi benedire. Avevo solo un pensiero fisso…. Gambe, autoreggenti, no perizoma, scopare! Era tipo ridondante nella mia testa. Non connettevo altro!

Portammo comunque egregiamente a fine la cena, e veramente nulla da dire.

Finita la cena, ci mostrarono le chiavi della stanza (da me gia pagata) e ci indicarono la destinazione al terzo ed ultimo piano.

Gentilmente il cameriere ci diete i nostri 2 cappotti che mettemmo all’avanbraccio e ci avviammo verso l’ascensore a braccetto.

Una volta entrato dentro e chiuse le porte, l’eccitazione e la mia curiosità erano al massimo anche se il tragitto sarebbe stato piu’ corto del previsto. Ci sono dei momenti in cui vorresti che l’ascensore fosse di 40 piani!

S: adesso fammi vedere un po !

Mi guardo’ in faccia lato A ed alzo’ la gonnellina. Bellissima, la sua fighetta bella liscia usci tra le autoreggenti. Poi abbasso’ la gonnella e l’ascensore si apri.

Tempo di passare il corridoio e finalmente giungemmo nella nostra stanza. Non avevo badato tanto alla spesa ma sinceramente la trovai sopra la media (tant’è che pure successivamente tornammo un paio di volte nello stesso posto).

Un atrio ben arredato, dava sulla stanza, arredata come una piccola suite o stanza di lusso. Il particolare era ben ricercato.

In un angolo, una porta portava nel bagno con la toilette e la doccia, mentre dall’altra parte un'altra porta dava in una stanzetta con una bellissima vasca idromassaggio.

Appoggiammo le giacche e ci mettemmo un attimo sul divanetto a tirare il fiato. Sembra ridicolo ma eravamo pure pieni dal cibo e metterci subito a letto non ci sembrava una brillante idea.

S: stasera sei veramente bella amore mio!

M: anche tu. Quando ti metti cosi elegante mi fai impazzire. Dovresti farlo piu’ spesso.

S: certo dipende dalle occasioni e dove si va.

M: chiaramente. Non andiamo in montagna cosi!

S: e nelle occasioni come stasera è compreso anche il senza perizoma?

M: quello solo nelle occasioni speciali!

S: ricordo bene al mare! Quella sera mi hai tirato fuori di testa

M: vi ho tirato fuori di testa, visto che mi sa pure Andrea aveva intravisto qualcosa.

S: stasera ci starebbe un po di esibizionismo, messa cosi, non credi?

M: vorrei da una parte la serata con te piu’ romantica della mia vita e dall’altra… fare la porcellina!

S: sarebbe bello unire le 2 cose non credi?

M: si potrebbe, ma non mi viene in mente nulla… Fuori non è per nulla caldo.

S: potremmo fare come al mare, scendere nella hall e mentre beviamo qualcosa, fare un po di sano, vedo non vedo…

M: ci starebbe, ma lo giudico troppo rischioso. Se un domani torneremo visto che il posto merita, poi ci collegheranno sempre a questa cosa e non mi va molto.

S: potremmo anche uscire a ber qualcosa, magari li al *******, e poi rientrare qui in stanza fino domani che dici?

M: questo gia potrebbe essere piu’ interessante. Almeno ci sono tanti sconosciuti ed evitiamo figure.

Presi in parola la conferma alla mia proposta e quindi decidemmo di andarcene fuori.

Li a pochi chilometri c’è un bel locale, non un pub, e neanche una cantina da gente strana, senza pero’ essere il locale fighetto. Il classico posto normale dove tanta gente la sera si trova chi per bersi una birra, chi qualche cocktail. La vicinanza ad altri locali sulla stessa via, permette a gente di fare il giro e comunque a chi non trova da una parte, di poter entrare in un'altra, creando sempre un valido afflusso.

Arrivammo in loco e difatti come pensavamo iniziava ad essere pieno, nonostante erano appena le 10 di sera.

Essendo vicini all’entrata optammo per lasciare le 2 giacche in auto e “correre” verso l’entrata, onde evitare di prendere freddo ed avere allo stesso tempo le giacche scomode al seguito che magari si sporcavano con troppa gente.

Trovammo un tavolino libero e ci sedemmo, non faccia a faccia ma uno al lato dell’altro.

Ordinammo quindi da bere ed aspettammo l’arrivo del commensale.

M: adesso ti faccio vedere io.

Sopra il vestito era decisamente stretto e non era possibile abbassarlo e far vedere il seno, in compenso, sistemo’ bene le gambe e fece uscire bene tutta la balza di pizzo dell’autoreggente e parte dell’inizio chiappa.

Ero da parte e da vedere era una cosa libidinosa. Notavo qualcuno da in mezzo alla sala allungare l’occhio sulla scosciatura e nel frattempo io e Marty ne parlavamo come se nulla fosse.

La sala si riempi piano piano di gente, vista anche la serata “particolare” tanti single maschi e femmine arrivarono in loco, chi per assistere alla partita e chi per bersi una birra o far serata con gli amici, mentre noi ce ne stavamo li belli tranquilli al tavolino.

La situazione era molto eccitante, lei esposta con le cosce dal tavolino e quelli che passavano da quel punto (non proprio vicino all’entrata ma nella sala principale), potevano notare la balza di pizzo dell’autoreggente.

Stavamo bevendo tranquillamente il nostro cocktail, quando il mio cervello si blocco’ e decise di fare un azzardo.

Allungai la mai mano sulla coscia da sotto il tavolino e mentre la guardavo negli’ occhi con il cocktail davanti, l’allungai fino a raggiungere, prima la balza dell’autoreggente e poi il suo monte di venere.

Lei allargo’ istintivamente un po’ le gambe e le mie dita arrivarono a toccarle e massaggiarle il clitoride.

Cercai di non destare sospetti, e per penetrarla lei si sarebbe dovuta inarcare e sdraiarsi un po’ ma con la troppa gente non era possibile ciò. In compenso le misi una voglia pazzesca addosso.

M: mamma mia non ce la faccio piu’. Vorrei quasi farlo qui sul tavolo.

S: non dirlo a me.

M: perché non rientriamo in stanza allora?

Ci alzammo e una volta passati dalla cassa, corremmo in auto per non prendere freddo e ripartire.

Fu bellissimo perché correndo davanti a me, la gonnella svolazzo’ a destra e a manca lasciando intravedere il culetto nudo ai pochi fumatori esterni presenti.

Salimmo in auto e ci dirigemmo all’hotel.

Arrivati, prendemmo le giacche e ci dirigemmo alla hall per prendere le nostre chiavi e finalmente salimmo al piano di sopra. Inutile spiegarvi cosa successe in ascensore. Oltre a limonarla pesantemente, le mie mani andarono ovunque. L’eccitazione era al massimo.

Uscimmo dall’ascensore, era circa la una passata. Le luci soffuse illuminavano leggermente tutto il corridoio e la nostra stanza si trovava piu’ o meno a metà di esso.

Diedi una sbirciata non ci fossero telecamere negli angoli e la feci incamminare davanti a me.

Mentre camminava e teneva la giacchetta all’avambraccio, si prese la gonnellina e se la alzo’ con le mani mostrandomi il suo culetto libero da ogni ostacolo. Il mio cazzo era durissimo!

Si avvicino’ alla porta ed inseri la scheda nell’apertura per far sbloccare la serratura. MA io nel frattempo mi chinai e con un colpo veloce, infilai la mia lingua tra le sue cosce.

Lei apri’ la porta e buttammo dentro le 2 giacche, lasciandoci libere le mani da vincoli.

M: lo facciamo qui nel corridoio?

S: non sarebbe male per iniziare!

Allargo’ bene le gambe, quasi all’ampiezza della porta e si appoggio’ con la testa ed il seno alla porta, facendo inarcare completamente il culo all’indietro.

Io alzai completamente la sua gonnella portando alla mia vista, tutto il suo culetto ben divaricato, dove si intravedevano bene gia le grandi labbra umidicce e quel buchetto sempre invitante.

Mi inginocchiai per bene ed iniziai a leccarla intensamente senza troppe presentazioni….

Alternavo la mia bocca e lingua alle mie mani, ed allargavo bene la via, pronta alla penetrazione.

Dopo un po’ di buon lavoro sia alla sua fighetta che al buco del culo mi alzi e la invitai a fare altrettanto.

Si giro’ e si mise in ginocchio’ sul pavimento. Prese la mia cintura e dopo averla aperta e slacciata, estrasse dai pantaloni il mio cazzo, che era veramente duro, visto la situazione.

Lo prese subito in bocca ed inizio’ a pompare. Dio’ pompava in maniera spettacolare, sentivo il mio cazzo entrarle completamente in bocca, ma lei lo faceva dolcemente, anche per il fatto che non voleva sbavare il vestito. Sarebbe stato un grosso problema.

Il posto era fantastico, la situazione anche, era tutto cosi eccitante ed allo stesso tempo emozionante, quando fummo interrotti….

Sentimmo l’ascensore aver raggiunto il piano, e praticamente 2 secondi dopo la porta si sarebbe aperta e noi non saremmo stati molto distanti…

Marty si alzo’ di colpo, io infilai la tessera in fondo alla serratura, facendo scattare la porta, lei entro’ di colpo ed io entrai con il busto girato dalla parte opposta rispetto all’ascensore, nella speranza che nessuno mi abbia visto l’arnese.

Entrammo al volo e chiudemmo di colpo la porta.

Il cuore non contava piu’ neanche i battiti. Ne il mio ne il suo. La pressione arteriosa era alle stelle.

Lei era in giro con una parte di gonna ancora alzata ed io col cazzo fuori e i pantaloni che mi scesero fino a metà coscia.

Sentimmo fuori nel corridoio camminare oltre la nostra stanza e qualcuno entrare piu’ in la.

Ormai non aveva piu’ senso tornare dove eravamo prima. La presi per la mano e la invitai ad alzarsi.

In faccia era pallida per lo spavento, ma non so dove, riusci a tirare fuori la forza per sorridermi e dirmi…

M: ci è mancato un pelo!

S: forse !

E ci mettemmo a ridere entrambi.

La afferrai per il culo e la presi in braccio portandola e sdraiandola dolcemente sul letto. Mi misi sopra di lei ed iniziai a baciarla. Ormai mi ero messo in testa che era arrivato il momento di usare un po’ di romanticismo. Sia perché era san Valentino, ma anche per tranquillizzarla un poco.

Mi spogliai completamente, rimanendo nudo davanti a lei e pian piano afferrando il suo vestito per i fianchi glielo sfilai lungo il corpo fin sopra la testa.

Le slacciai anche il reggiseno grigio che indossava, praticamente lasciandola solo con quelle fantastiche autoreggenti addosso.

Inizia a baciarla dalla bocca e poi mi diressi in giu, passando per il suo corpo, poi lungo il suo seno, soffermandomi sui suoi capezzoli turgidi e poi scendendo dall’ombelico, arrivai fino all’altezza del clitoride.

Pian piano glielo leccavo ed inserivo le dita all’interno della sua vagina sempre piu’ bagnata.

Poco dopo mi chiese di ricambiare e allora sdraiandomi io sotto, ci mettemmo in posizione del 69.

Sentivo lei succhiare a fondo il mio cazzo, alternando succhiate profonde ad altre piu superficiali con l’aiuto della mano a segare.

Io nel frattempo mi concentravo sulla sua vagina che era dritta davanti ai miei occhi, insieme al suo culetto rosa, adornata da quel fantastico pizzo dell’autoreggente. Leccavo avidamente sia il suo frutto che il buco del culo.

Poco dopo iniziai a solleticarglielo con il dito medio e dopo lubrificando bene il tutto, inserii totalmente il mio dito all’interno del suo culetto.

Pensavo si opponesse, invece mi lascio fare, dandomi il permesso di masturbare figa e culo entrambi con le dita. Anche se nel culetto non ne misi piu’ di uno.

Forse poteva essere la serata giusta per provare ad incularla, ma non me la sentii, non volevo rompere quel momento cosi romantico che mancava da tanto tempo.

Si alzo’, prese lei uno dei miei preservativi e dopo avermelo calzato al cazzo, se lo infilo’ all’interno della sua figa calda, che era talmente bagnata che in un attimo entro’.

Inizio’ lei a cavalcioni a stare sopra e a dettare il ritmo. Era talmente in serata che in un attimo venne un paio di volte. La lasciai fare qualsiasi cosa volesse. La sentivo alternare forti penetrazioni a ritmo, allo strisciare il suo pube contro il mio forzando sul suo monte di venere. Io la afferravo per le chiappe e ogni tanto per le tette.

Finche non fu lei a chiedermi di prenderla a pecorina. Ama quella posizione, si sente dominata. E La amo pure io in quanto mi permette di vedere perfettamente aperto il suo bel culetto, cosa che io adoro!

Si adagio’ a pecora mettendo bene la testa appoggiata sul cuscino e il culo che svettava verso l’alto ed io mi posizionai dietro.

La sua figa grondava di umori. Diedi un paio di passate di lingua giusto per non perdere il vizio e poi mi avvicinai appoggiando il mio cazzo contro le sue labbra, e con una leggera spinta lo forzai al suo interno.

Iniziai da piano e poi sempre con piu’ foga a penetrarla fino in fondo, come piace a me e come apprezza lei.

Sentivo il mio scroto e le mie palle schiantarsi contro la sua figa sempre con piu’ forza.

Ormai il mio cazzo non reggeva piu’, sentii la mia cappella pulsare. Lo tolsi dalle sue viscere e dopo essermi tolto il goldone e averlo preso in mano, una bellissima sborrata le ricopri sia il buco del culo che la fighetta, colando anche un po’ sul letto ben sistemato.

Mi alzai ed andai ad accendere la vasca idromassaggio, dove poco dopo ci immergemmo fino al collo per un bellissimo bagno rilassante e tante coccole, segno che oltre ad essere 2 bei maialini, l’amore era ancora molto forte e ci dava buon spirito per proseguire le cose…
 

Arrapaho91

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CAPITOLO 30: LA CENA DI SAN VALENTINO



Tutti si sarebbero immaginati un gennaio ed un inizio febbraio scoppiettante con i nostri “nuovi” amici. Non fu cosi. Non lo fu per scelta comune, tra me e Marty, e sinceramente non sappiamo neanche come si siano comportati gli altri ma pensiamo che non abbiano piu’ combinato nulla ma questo a noi poco importa.

Ci facemmo una serie di weekend assieme e sfruttammo anche il periodo di neve per poter fare qualche uscita sulle piste siccome entrambi amiamo lo sci.

Tutto nella norma, un rapporto normalissimo di coppia, senza eccessi, senza pazzie. Un po d’amore, quando si poteva, in auto, oppure se facevamo il weekend fuori per sciare, in stanza dell’hotel. Alla fine passarono giusto quelle 3 4 domeniche buone, considerando che 1 o 2 era con le sue cose, non si puo’ sempre essere dei martelli….

Dietro c’era un rapporto vero d’amore, non creato solo sul sesso! E tanto meno volevamo rischiare che questo prendesse il sopravvento in maniera animalesca.

Da li l’intenzione di entrambi di separarci un po’ dagli altri e viverci la nostra relazione come 2 innamorati. Nelle cose e nei gesti semplici.

Di li a poco, arrivo’ la giornata tanto agognata da noi maschi… San Valentino….

Sapete tutti quanto le tipe soprattutto, impazziscono per sta giornata. Prova a dimenticartela, e la figa la vedi tipo dopo 6 mesi, come l’anniversario (anzi quello balzi direttamente all’anno successivo).

Organizzai tutto, come al solito. Mi presentai con un bel vestito elegante, auto pulita, un bel mazzo di rose (chiaramente economicissimo) in mano, ed il locale per la cena già prenotato.

Scese e Sali’ in auto. Un cappotto lungo rosso, ricopriva completamente il suo corpo, il clima al 14 febbraio non è dei migliori.

Ci dirigemmo al ristorante prescelto. Location fighettina, molto elegante, per noi nuova, ma consigliata da amici per l’ottimo pesce di mare che servivano.

Appena entrati ci accolse un cameriere che ci invito’ a spogliarci dalle giacche che prese accuratamente e le mise in un guardaroba.

Finalmente potevo vederla per intero. Un bell’abito misto di grigi, molto appariscente e molto stretto e corto, andava a coprire interamente il suo corpo fino all’altezza del culo, appena poco sotto, terminava con una minigonna con delle balze in tulle, molto larga e a piu’ strati.

Ai piedi un paio di scarpe col tacco nere, le gambe rivestite con un collant abbastanza coprente scuro.

La serata fu molto piacevole ed il posto oltre che ottimo per le pietanze e ben curato sull’eleganza, fu anche molto romantico. Luci soffuse, candela al centro, servizio personale al tavolo. Insomma, nulla di cui lamentarsi anzi.

Fui molto furbo ed organizzai la serata in questo posto, non solo per la fantastica location, ma anche perché al di sopra dava la possibilità di pernottamento in stanze di un certo livello con vasca/doccia idromassaggio e quant’altro. Addirittura ai piani inferiori era pure possibile utilizzare la SPA.

Eravamo seduti tranquilli ancora a tavola, quando sentii lei, sotto la tovaglia (che era lunga ed elegante fino quasi a terra, bianca) allungare un piede ed iniziare a passarmelo sui polpacci. Non sentivo la scarpa infatti, se l’era tolta.

Poco dopo la vidi sforzarsi ed allungo’ tutta la sua gamba fino ad arrivare a metà della mia coscia…

S: cosa stai facendo?

M: ti stuzzico un po’, non si puo’?

S: qui a tavola cosi?

M: e perché no?

S: dai che se ci vede qualcuno facciamo anche una figuraccia in un posto cosi…

M: ma chi vuoi che veda, abbiamo la tovaglia lunga….

S: devi sempre avere ragione ne? (e sogghignai).

Prosegui un po’ e poi ritrasse il piede continuando a mangiare tranquillamente. Ma dopo un attimo torno’ alla carica…

M: vedessi cosa ho sotto…

S: se fai cosi, non puoi pretendere che io stia tranquillo

M: non lo starai di sicuro…

S: cosa hai sotto?

M: controlla tu stesso!

S: e come stramaledettamente cazzo faccio?

M: guarda sotto il tavolo e ti becchi un anticipo!

In un attimo mi studiai di far cadere volontariamente sotto il tavolo il tovagliolo che avevo appoggiato.

Mi chinai e alzai quindi la tovaglia per vedere di prenderlo, ma chiaramente le mie intenzioni erano altro.

Per poco non vomitai tutta la cena….

Era li al di la del tavolino, con le gambe completamente allargate. Un paio di autoreggenti (il suo primo ed unico paio di autoreggenti, comprate apposta per l’occasione e praticamente usate quasi mai in quanto le ritiene scomode….), la fasciavano fino all’inguine con un pizzo molto fine… e le mutandine… probabilmente a casa od in borsetta! Era completamente senza! Potei intravedere le sue grandi labbra schiacciate sulla gonnella contro la sedia!

Mi rialzai col mio tovagliolo. Per me la cena poteva anche andare a farsi benedire. Avevo solo un pensiero fisso…. Gambe, autoreggenti, no perizoma, scopare! Era tipo ridondante nella mia testa. Non connettevo altro!

Portammo comunque egregiamente a fine la cena, e veramente nulla da dire.

Finita la cena, ci mostrarono le chiavi della stanza (da me gia pagata) e ci indicarono la destinazione al terzo ed ultimo piano.

Gentilmente il cameriere ci diete i nostri 2 cappotti che mettemmo all’avanbraccio e ci avviammo verso l’ascensore a braccetto.

Una volta entrato dentro e chiuse le porte, l’eccitazione e la mia curiosità erano al massimo anche se il tragitto sarebbe stato piu’ corto del previsto. Ci sono dei momenti in cui vorresti che l’ascensore fosse di 40 piani!

S: adesso fammi vedere un po !

Mi guardo’ in faccia lato A ed alzo’ la gonnellina. Bellissima, la sua fighetta bella liscia usci tra le autoreggenti. Poi abbasso’ la gonnella e l’ascensore si apri.

Tempo di passare il corridoio e finalmente giungemmo nella nostra stanza. Non avevo badato tanto alla spesa ma sinceramente la trovai sopra la media (tant’è che pure successivamente tornammo un paio di volte nello stesso posto).

Un atrio ben arredato, dava sulla stanza, arredata come una piccola suite o stanza di lusso. Il particolare era ben ricercato.

In un angolo, una porta portava nel bagno con la toilette e la doccia, mentre dall’altra parte un'altra porta dava in una stanzetta con una bellissima vasca idromassaggio.

Appoggiammo le giacche e ci mettemmo un attimo sul divanetto a tirare il fiato. Sembra ridicolo ma eravamo pure pieni dal cibo e metterci subito a letto non ci sembrava una brillante idea.

S: stasera sei veramente bella amore mio!

M: anche tu. Quando ti metti cosi elegante mi fai impazzire. Dovresti farlo piu’ spesso.

S: certo dipende dalle occasioni e dove si va.

M: chiaramente. Non andiamo in montagna cosi!

S: e nelle occasioni come stasera è compreso anche il senza perizoma?

M: quello solo nelle occasioni speciali!

S: ricordo bene al mare! Quella sera mi hai tirato fuori di testa

M: vi ho tirato fuori di testa, visto che mi sa pure Andrea aveva intravisto qualcosa.

S: stasera ci starebbe un po di esibizionismo, messa cosi, non credi?

M: vorrei da una parte la serata con te piu’ romantica della mia vita e dall’altra… fare la porcellina!

S: sarebbe bello unire le 2 cose non credi?

M: si potrebbe, ma non mi viene in mente nulla… Fuori non è per nulla caldo.

S: potremmo fare come al mare, scendere nella hall e mentre beviamo qualcosa, fare un po di sano, vedo non vedo…

M: ci starebbe, ma lo giudico troppo rischioso. Se un domani torneremo visto che il posto merita, poi ci collegheranno sempre a questa cosa e non mi va molto.

S: potremmo anche uscire a ber qualcosa, magari li al *******, e poi rientrare qui in stanza fino domani che dici?

M: questo gia potrebbe essere piu’ interessante. Almeno ci sono tanti sconosciuti ed evitiamo figure.

Presi in parola la conferma alla mia proposta e quindi decidemmo di andarcene fuori.

Li a pochi chilometri c’è un bel locale, non un pub, e neanche una cantina da gente strana, senza pero’ essere il locale fighetto. Il classico posto normale dove tanta gente la sera si trova chi per bersi una birra, chi qualche cocktail. La vicinanza ad altri locali sulla stessa via, permette a gente di fare il giro e comunque a chi non trova da una parte, di poter entrare in un'altra, creando sempre un valido afflusso.

Arrivammo in loco e difatti come pensavamo iniziava ad essere pieno, nonostante erano appena le 10 di sera.

Essendo vicini all’entrata optammo per lasciare le 2 giacche in auto e “correre” verso l’entrata, onde evitare di prendere freddo ed avere allo stesso tempo le giacche scomode al seguito che magari si sporcavano con troppa gente.

Trovammo un tavolino libero e ci sedemmo, non faccia a faccia ma uno al lato dell’altro.

Ordinammo quindi da bere ed aspettammo l’arrivo del commensale.

M: adesso ti faccio vedere io.

Sopra il vestito era decisamente stretto e non era possibile abbassarlo e far vedere il seno, in compenso, sistemo’ bene le gambe e fece uscire bene tutta la balza di pizzo dell’autoreggente e parte dell’inizio chiappa.

Ero da parte e da vedere era una cosa libidinosa. Notavo qualcuno da in mezzo alla sala allungare l’occhio sulla scosciatura e nel frattempo io e Marty ne parlavamo come se nulla fosse.

La sala si riempi piano piano di gente, vista anche la serata “particolare” tanti single maschi e femmine arrivarono in loco, chi per assistere alla partita e chi per bersi una birra o far serata con gli amici, mentre noi ce ne stavamo li belli tranquilli al tavolino.

La situazione era molto eccitante, lei esposta con le cosce dal tavolino e quelli che passavano da quel punto (non proprio vicino all’entrata ma nella sala principale), potevano notare la balza di pizzo dell’autoreggente.

Stavamo bevendo tranquillamente il nostro cocktail, quando il mio cervello si blocco’ e decise di fare un azzardo.

Allungai la mai mano sulla coscia da sotto il tavolino e mentre la guardavo negli’ occhi con il cocktail davanti, l’allungai fino a raggiungere, prima la balza dell’autoreggente e poi il suo monte di venere.

Lei allargo’ istintivamente un po’ le gambe e le mie dita arrivarono a toccarle e massaggiarle il clitoride.

Cercai di non destare sospetti, e per penetrarla lei si sarebbe dovuta inarcare e sdraiarsi un po’ ma con la troppa gente non era possibile ciò. In compenso le misi una voglia pazzesca addosso.

M: mamma mia non ce la faccio piu’. Vorrei quasi farlo qui sul tavolo.

S: non dirlo a me.

M: perché non rientriamo in stanza allora?

Ci alzammo e una volta passati dalla cassa, corremmo in auto per non prendere freddo e ripartire.

Fu bellissimo perché correndo davanti a me, la gonnella svolazzo’ a destra e a manca lasciando intravedere il culetto nudo ai pochi fumatori esterni presenti.

Salimmo in auto e ci dirigemmo all’hotel.

Arrivati, prendemmo le giacche e ci dirigemmo alla hall per prendere le nostre chiavi e finalmente salimmo al piano di sopra. Inutile spiegarvi cosa successe in ascensore. Oltre a limonarla pesantemente, le mie mani andarono ovunque. L’eccitazione era al massimo.

Uscimmo dall’ascensore, era circa la una passata. Le luci soffuse illuminavano leggermente tutto il corridoio e la nostra stanza si trovava piu’ o meno a metà di esso.

Diedi una sbirciata non ci fossero telecamere negli angoli e la feci incamminare davanti a me.

Mentre camminava e teneva la giacchetta all’avambraccio, si prese la gonnellina e se la alzo’ con le mani mostrandomi il suo culetto libero da ogni ostacolo. Il mio cazzo era durissimo!

Si avvicino’ alla porta ed inseri la scheda nell’apertura per far sbloccare la serratura. MA io nel frattempo mi chinai e con un colpo veloce, infilai la mia lingua tra le sue cosce.

Lei apri’ la porta e buttammo dentro le 2 giacche, lasciandoci libere le mani da vincoli.

M: lo facciamo qui nel corridoio?

S: non sarebbe male per iniziare!

Allargo’ bene le gambe, quasi all’ampiezza della porta e si appoggio’ con la testa ed il seno alla porta, facendo inarcare completamente il culo all’indietro.

Io alzai completamente la sua gonnella portando alla mia vista, tutto il suo culetto ben divaricato, dove si intravedevano bene gia le grandi labbra umidicce e quel buchetto sempre invitante.

Mi inginocchiai per bene ed iniziai a leccarla intensamente senza troppe presentazioni….

Alternavo la mia bocca e lingua alle mie mani, ed allargavo bene la via, pronta alla penetrazione.

Dopo un po’ di buon lavoro sia alla sua fighetta che al buco del culo mi alzi e la invitai a fare altrettanto.

Si giro’ e si mise in ginocchio’ sul pavimento. Prese la mia cintura e dopo averla aperta e slacciata, estrasse dai pantaloni il mio cazzo, che era veramente duro, visto la situazione.

Lo prese subito in bocca ed inizio’ a pompare. Dio’ pompava in maniera spettacolare, sentivo il mio cazzo entrarle completamente in bocca, ma lei lo faceva dolcemente, anche per il fatto che non voleva sbavare il vestito. Sarebbe stato un grosso problema.

Il posto era fantastico, la situazione anche, era tutto cosi eccitante ed allo stesso tempo emozionante, quando fummo interrotti….

Sentimmo l’ascensore aver raggiunto il piano, e praticamente 2 secondi dopo la porta si sarebbe aperta e noi non saremmo stati molto distanti…

Marty si alzo’ di colpo, io infilai la tessera in fondo alla serratura, facendo scattare la porta, lei entro’ di colpo ed io entrai con il busto girato dalla parte opposta rispetto all’ascensore, nella speranza che nessuno mi abbia visto l’arnese.

Entrammo al volo e chiudemmo di colpo la porta.

Il cuore non contava piu’ neanche i battiti. Ne il mio ne il suo. La pressione arteriosa era alle stelle.

Lei era in giro con una parte di gonna ancora alzata ed io col cazzo fuori e i pantaloni che mi scesero fino a metà coscia.

Sentimmo fuori nel corridoio camminare oltre la nostra stanza e qualcuno entrare piu’ in la.

Ormai non aveva piu’ senso tornare dove eravamo prima. La presi per la mano e la invitai ad alzarsi.

In faccia era pallida per lo spavento, ma non so dove, riusci a tirare fuori la forza per sorridermi e dirmi…

M: ci è mancato un pelo!

S: forse !

E ci mettemmo a ridere entrambi.

La afferrai per il culo e la presi in braccio portandola e sdraiandola dolcemente sul letto. Mi misi sopra di lei ed iniziai a baciarla. Ormai mi ero messo in testa che era arrivato il momento di usare un po’ di romanticismo. Sia perché era san Valentino, ma anche per tranquillizzarla un poco.

Mi spogliai completamente, rimanendo nudo davanti a lei e pian piano afferrando il suo vestito per i fianchi glielo sfilai lungo il corpo fin sopra la testa.

Le slacciai anche il reggiseno grigio che indossava, praticamente lasciandola solo con quelle fantastiche autoreggenti addosso.

Inizia a baciarla dalla bocca e poi mi diressi in giu, passando per il suo corpo, poi lungo il suo seno, soffermandomi sui suoi capezzoli turgidi e poi scendendo dall’ombelico, arrivai fino all’altezza del clitoride.

Pian piano glielo leccavo ed inserivo le dita all’interno della sua vagina sempre piu’ bagnata.

Poco dopo mi chiese di ricambiare e allora sdraiandomi io sotto, ci mettemmo in posizione del 69.

Sentivo lei succhiare a fondo il mio cazzo, alternando succhiate profonde ad altre piu superficiali con l’aiuto della mano a segare.

Io nel frattempo mi concentravo sulla sua vagina che era dritta davanti ai miei occhi, insieme al suo culetto rosa, adornata da quel fantastico pizzo dell’autoreggente. Leccavo avidamente sia il suo frutto che il buco del culo.

Poco dopo iniziai a solleticarglielo con il dito medio e dopo lubrificando bene il tutto, inserii totalmente il mio dito all’interno del suo culetto.

Pensavo si opponesse, invece mi lascio fare, dandomi il permesso di masturbare figa e culo entrambi con le dita. Anche se nel culetto non ne misi piu’ di uno.

Forse poteva essere la serata giusta per provare ad incularla, ma non me la sentii, non volevo rompere quel momento cosi romantico che mancava da tanto tempo.

Si alzo’, prese lei uno dei miei preservativi e dopo avermelo calzato al cazzo, se lo infilo’ all’interno della sua figa calda, che era talmente bagnata che in un attimo entro’.

Inizio’ lei a cavalcioni a stare sopra e a dettare il ritmo. Era talmente in serata che in un attimo venne un paio di volte. La lasciai fare qualsiasi cosa volesse. La sentivo alternare forti penetrazioni a ritmo, allo strisciare il suo pube contro il mio forzando sul suo monte di venere. Io la afferravo per le chiappe e ogni tanto per le tette.

Finche non fu lei a chiedermi di prenderla a pecorina. Ama quella posizione, si sente dominata. E La amo pure io in quanto mi permette di vedere perfettamente aperto il suo bel culetto, cosa che io adoro!

Si adagio’ a pecora mettendo bene la testa appoggiata sul cuscino e il culo che svettava verso l’alto ed io mi posizionai dietro.

La sua figa grondava di umori. Diedi un paio di passate di lingua giusto per non perdere il vizio e poi mi avvicinai appoggiando il mio cazzo contro le sue labbra, e con una leggera spinta lo forzai al suo interno.

Iniziai da piano e poi sempre con piu’ foga a penetrarla fino in fondo, come piace a me e come apprezza lei.

Sentivo il mio scroto e le mie palle schiantarsi contro la sua figa sempre con piu’ forza.

Ormai il mio cazzo non reggeva piu’, sentii la mia cappella pulsare. Lo tolsi dalle sue viscere e dopo essermi tolto il goldone e averlo preso in mano, una bellissima sborrata le ricopri sia il buco del culo che la fighetta, colando anche un po’ sul letto ben sistemato.

Mi alzai ed andai ad accendere la vasca idromassaggio, dove poco dopo ci immergemmo fino al collo per un bellissimo bagno rilassante e tante coccole, segno che oltre ad essere 2 bei maialini, l’amore era ancora molto forte e ci dava buon spirito per proseguire le cose…
S-T-R-A-O-R-D-I-N-A-R-I!

Bello tornare in intimità dopo le emozioni di gruppo, ma senza mai rinunciare al rischio ed alle provocazioni. Siete una super coppia, vi si vuole bene! :love:

P.s. Non manca molto: il buchetto è pronto! :asd:💦💦💦
 
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Bello tornare in intimità dopo le emozioni di gruppo, ma senza mai rinunciare al rischio ed alle provocazioni. Siete una super coppia, vi si vuole bene! :love:

P.s. Non manca molto: il buchetto è pronto! :asd:💦💦💦
Grazie mille carissimo, come sempre!
Si si lo sto allenando per bene!
 

marcoforte

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ecco, subito pronti a smentirmi unendo le due cose, il lato romantico con quello prettamente erotico ;)
bello lasciarsi emozionare dalla descrizione di come la Marty abbia regalato piacevoli visioni ai bevitori e bellissimo cogliere l'amore, l'intimità e la passione che vi siete reciprocamente regalati in stanza.
un altro ottimo capitolo, ma non avevo dubbi che fosse diversamente!
grazie! :love: :love: 💦 💦
 
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ecco, subito pronti a smentirmi unendo le due cose, il lato romantico con quello prettamente erotico ;)
bello lasciarsi emozionare dalla descrizione di come la Marty abbia regalato piacevoli visioni ai bevitori e bellissimo cogliere l'amore, l'intimità e la passione che vi siete reciprocamente regalati in stanza.
un altro ottimo capitolo, ma non avevo dubbi che fosse diversamente!
grazie! :love: :love: 💦 💦
E' stato un bel mix di emozioni quella sera li. Veramente
 

Milos678

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Wow se fosse stato nella stessa sera autoreggenti e anale sarei potuto scoppiare 😁(il top del top sarebbe dp e autoreggenti, anche se non era questa la situazione; comunque io avviso 😁😜). Comunque davvero meraviglioso, grazie ancora. 😊💪🏻
 
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Wow se fosse stato nella stessa sera autoreggenti e anale sarei potuto scoppiare 😁(il top del top sarebbe dp e autoreggenti, anche se non era questa la situazione; comunque io avviso 😁😜). Comunque davvero meraviglioso, grazie ancora. 😊💪🏻
Abbiamo pensato alla tua salute e quella sera ho solamente tastato il terreno.
Dovete convincere la Marty a mettere le autoreggenti piu spesso!
 

mr.pinky

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come sempre un bellissimo capitolo.
Che spettacolo la corsa fuori col culetto al vento!!🤩🤩🤩🍑🍑🍑
Per non parlare di quello che avete fatto in corridoio....
....WOW
chissà se non si fosse aperto l'ascensore dove sareste arrivati......🙈🙈:eek:
 
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Che spettacolo la corsa fuori col culetto al vento!!🤩🤩🤩🍑🍑🍑
Per non parlare di quello che avete fatto in corridoio....
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chissà se non si fosse aperto l'ascensore dove sareste arrivati......🙈🙈:eek:
Ci sarebbe piaciuto scoprirlo, ma gli imprevisti son sempre dietro l'angolo!
 
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wow.. è incredibile come riusciate a descrivere momenti così intimi ed intensi del vostro rapporto..
e come riuscite ad alternare momenti di amore puro ad attimi di follia esibizionistica
siete davvero unici:love:
Grazie David!
Ce la mettiamo sempre tutta a descrivere i dettagli. a volte non è cosi semplice
 

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