Andai a letto distrutto. Mi addormentai subito, ma la mattina dopo (era il 3 marzo) quando mi svegliai, ce l'avevo di nuovo durissimo non solo per il ricordo di quella notte, ma anche per il pensiero che l'avrei ricontattata. Ce li avevo così grossi che feci fatica a pisciare e a infilarmi slip e pantaloni. Quando arrivai in metropolitana mi facevano male. Le mandai un messaggio: "Ciao, Sarah. Sono in metropolitana". Subito mi rispose: "Ciao amo!!! Dormito bene stanotte?". "Pensando e sognando te". "Ce l'hai duro?". "Mi fanno anche male". "Stavolta non ti farò soffrire: ecco le due foto" e me le inviò. Ecco la prima:
"Guardando la prima", mi scrisse, "devi pensarmi così mentre tu, quando ci incontreremo, striscerai ai miei piedi...”. Sulla seconda:
mi scrisse: “Guardando la seconda voglio che tu pensi che così, con quella lingua insalivata ti leccherò l'asta del tuo cazzo prima di tagliartelo... sei in piedi o seduto?". "Seduto". "Bene, e adesso toccati la patta e datti una masturbata... pensami intensamente e guardando quelle foto pensa intensamente a quello che ti ho detto". Con la mano tremante le scrissi: "Si.. lo sto facendo... sono al limite". E subito Sarah mi scrisse: "SBORRA!!! E CHIAMAMI PADRONA!!!". Sborrai litri e litri di sperma negli slip nonostante la mostruosa eiaculazione di non molte ore prima. E dovetti contenere i sussulti del mio corpo per non destare sospetti nei pochi passeggeri che c'erano oltre a me sulla carrozza. Le scrissi: "HO SBORRATO, PADRONA!!!". "OTTIMO! E ora descrivimi la situazione che hai all'interno dei tuoi slip". "Ho i genitali inzuppati in un lago di sperma caldo e bollente che è anche fuoriuscito dagli slip, mi ha macchiato la patta e ha lasciato un filo umido sulle gambe dei pantaloni. E' tutto per te, Padrona". "Per tutto il giorno avrai nei tuoi slip me e il mio infinito erotismo. Te lo ricorderai per tutta la vita. Non so se avrai il coraggio di vedermi. Sai cosa ti farò se ti troverò davanti, VERO!!!???". "Si". "SI COSA!?". "SI, PADRONA!". "Bravo. E lo sarò per sempre. Ciao, amo. Mi mancheranno le tue palle e la tua dolcezza". "Anche tu, Padrona, con la tua bellezza e il tuo erotismo". "Love". "Love". E tutto finì. Fino a oggi. Come racconterò nella sesta parte.

"Guardando la prima", mi scrisse, "devi pensarmi così mentre tu, quando ci incontreremo, striscerai ai miei piedi...”. Sulla seconda:

mi scrisse: “Guardando la seconda voglio che tu pensi che così, con quella lingua insalivata ti leccherò l'asta del tuo cazzo prima di tagliartelo... sei in piedi o seduto?". "Seduto". "Bene, e adesso toccati la patta e datti una masturbata... pensami intensamente e guardando quelle foto pensa intensamente a quello che ti ho detto". Con la mano tremante le scrissi: "Si.. lo sto facendo... sono al limite". E subito Sarah mi scrisse: "SBORRA!!! E CHIAMAMI PADRONA!!!". Sborrai litri e litri di sperma negli slip nonostante la mostruosa eiaculazione di non molte ore prima. E dovetti contenere i sussulti del mio corpo per non destare sospetti nei pochi passeggeri che c'erano oltre a me sulla carrozza. Le scrissi: "HO SBORRATO, PADRONA!!!". "OTTIMO! E ora descrivimi la situazione che hai all'interno dei tuoi slip". "Ho i genitali inzuppati in un lago di sperma caldo e bollente che è anche fuoriuscito dagli slip, mi ha macchiato la patta e ha lasciato un filo umido sulle gambe dei pantaloni. E' tutto per te, Padrona". "Per tutto il giorno avrai nei tuoi slip me e il mio infinito erotismo. Te lo ricorderai per tutta la vita. Non so se avrai il coraggio di vedermi. Sai cosa ti farò se ti troverò davanti, VERO!!!???". "Si". "SI COSA!?". "SI, PADRONA!". "Bravo. E lo sarò per sempre. Ciao, amo. Mi mancheranno le tue palle e la tua dolcezza". "Anche tu, Padrona, con la tua bellezza e il tuo erotismo". "Love". "Love". E tutto finì. Fino a oggi. Come racconterò nella sesta parte.