FILM Porno soft - Erotici d'autore

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Justine ovvero le disavventure della virtù

🍿

Justine ovvero le disavventure della virtù è un film del 1969 di genere Horror/Drammatico, diretto da Jesús Franco, con Klaus Kinski, Romina Power, Maria Rohm, Rosemary Dexter, Jack Palance, Sylva Koscina. Titolo originale: Marquis de Sade: Justine.

Tratto dal romanzo Justine o le disavventure della virtù del Marchese de Sade.



Trama

Chiuso in carcere, il Marchese de Sade trascorre le giornate tra deliranti visioni che gli ispirano il manoscritto del romanzo dedicato alle avventure di Justine e Juliette, due giovani sorelle che vivono nella Francia del XVIII secolo. Rimaste improvvisamente orfane, Justine e Juliette sono costrette ad abbandonare il collegio per procurarsi da vivere. Le loro strade a questo punto si dividono: la bionda e viziosa Juliette va a lavorare nel bordello di Madame de Buisson, a Parigi, e di lì fa fortuna passando di delitto in delitto, uccidendo senza esitare chiunque si ponga sulla sua strada, per diventare infine la mantenuta di un Conte. La mora e virtuosa Justine invece si stabilisce a casa di Monsieur de Harpin, lavorando come sguattera, ma quando rifiuta le avances di viene accusata ingiustamente di furto, mandata in prigione e condannata a morte. Evasa in modo avventuroso al seguito della Madame Dubois, la più celebre delinquente di Francia, Justine deve difendersi dalla foia degli accoliti della donna che l'ha salvata. Finché, durante una fuga, ha la fortuna di imbattersi nel romantico pittore Raymond, che la ospita nella sua casa. Ricercata dalle guardie, Justine deve abbandonare il nido d'amore e nascondersi nel palazzo del marchese di Bressac, dove lavora come cameriera personale della marchesa. Il marchese, omosessuale, uccide la moglie e si libera della cameriera, che aveva messo a parte dei suoi progetti criminali, non prima però di averle impresso a fuoco sul petto la lettera "M", che al tempo costituiva il marchio dell'infamia. A Justine non resta che cercare ricovero in un convento, dove è accolta molto affettuosamente da fratello Antonello e dai confratelli. I frati tuttavia si rivelano ben presto un manipolo di sadici e iniziano a sottoporla a torture, come fanno da tempo alle altre giovani ospiti del convento. Approfittando di un incendio, Justine riesce anche questa volta a fuggire, ma è intercettata dalla Madame Dubois, che la costringe ad esibirsi nuda su un carro teatrale. Ma durante lo spettacolo, alla vista del marchio dell'infamia, il pubblico la addita come assassina. Justine è sul punto di essere arrestata, quando interviene a sorpresa la sorella Juliette, che la scorge da una carrozza e chiede al suo potente amante di farla liberare all'istante. Così, concluse le rispettive avventure, Justine e Juliette si riuniscono e, grazie alle scelleratezze della sorella, Justine riesce anche a coronare il suo sogno d'amore, abbandonando la scena mano nella mano con il pittore Raymond, suo futuro sposo.


Produzione

La sceneggiatura è firmata dal produttore Harry Alan Towers.
Il film venne girato nel 1968, quando Romina Power aveva 16 anni. Le riprese, durate sette settimane, ebbero luogo in Spagna. In particolare alcune scene furono girate nel celebre Parco Güell di Antoni Gaudí a Barcellona. Nel film l'ingresso del Parco Güell viene utilizzato come esterno della casa del pittore Raymond, mentre l'interno del parco stesso nel film viene utilizzato come location del convento di Frate Antonello e dei suoi sadici confratelli.


Critica

Alle prese con professionisti del crimine e aristocratici assassini, la povera orfana Justine patisce oltraggi e peripezie di ogni genere, attaccata ostinatamente alla sua ingenua virtù. Diretto da un prolifico regista madrileno che, sotto vari pseudonimi (Jess Frank, Robert Zinnermann, David Kuhne, Clifford Brown, Toni Falt, Frarik Hollman, ma il cui vero nome è Jesús Franco) era capace di girare anche 8 o 9 film all'anno, è uno stravagante pasticcetto sadomaso. Ispirato al romanzo Justine, ou les malheurs de la vertu (1791) di Donatien-Alphonse-François de Sade (1740-1814). (Morandini ⭐)

Ancora un film del regista spagnolo Jesús Franco con una giovanissima e bellissima Romina Power.


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv: In onda alle ore 21.20 su Cielo. (canale 26 del digitale terrestre).

oppure il link allo streaming (ITA) =



Buona visione

Per chi in questo periodo è costretto in casa e si annoia.

(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti sarà fatto)

Romina io me la farei anche adesso con qualche chilo in più è ancora più bella 😋😋😋
 

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Romina io me la farei anche adesso con qualche chilo in più è ancora più bella 😋😋😋
Quello di Romina è stato un errore di gioventù. Ma varrebbe la pena spendere qualche parola in più per il regista Jesus Franco, uno degli inventori del genere sexploitation, caratterizzato da una narrativa morbosa (tra vampiri, SS, iniziazioni sataniste) che vide tra le migliori interpreti la sua attrice principale, nonché musa ispiratrice e moglie, la bellissima catalana Lina Romay. Prima delle deriva porno degli anni 80, francamente trascurabile e decisamente brutta.
 
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Femmina


🍿

Femmina è un film del 1998 (ITA) di genere Drammatico/Thriller, con Monica Guerritore, Alberto Di Stasio, Roberto Farnesi, Sara Anticoli, Simona Caramelli, Massimo Alì. Durata 93 minuti.

Tratto da un soggetto di Giuseppe Patroni Griffi.


Trama

Sposata e madre di una bambina di sei anni, Silvia conduce una vita in apparenza tranquilla. Il marito fa un lavoro che lei non conosce bene ma ciò non la turba più di tanto. Passa le giornate in maniera pigra, finché una mattina, in un bar affollato, un giovane le rovescia sulla camicetta del caffè. Il giovane si scusa, cerca di rimediare, e Silvia all'improvviso sente scattare un'attrazione, di cui da tempo aveva perso il ricordo, una sensazione che non viveva da anni. Si rivedono e tra loro due comincia una relazione che si fa sempre più vitale, istintiva, selvaggia. S'incontrano in maniera clandestina, e lui una volta le chiede perché non divorzia. Lei risponde che il divorzio non è sufficiente, perché sente la necessità di cancellare completamente la vecchia immagine di sé stessa, e per farlo ha bisogno di un gesto estremo, uccidere il marito. Dopo qualche incertezza, i due mettono in atto un piano che però fallisce. Nella confusione, Alberto, il marito, uccide il giovane, poi nell'appartamento irrompono gli agenti del Servizio Segreto, del quale si scopre che il marito fa parte. A Silvia viene detto che tutto sarà messo a posto: il marito verrà inviato lontano in missione, e lei dovrà riprendere la vita di sempre. Vanno via, e Silvia rimane da sola sul divano di casa.




Critica

Moglie docile di un agente dei servizi segreti e madre di una bambina, Silvia scopre la propria femminilità a lungo repressa in una relazione con il bello e trucido Farnesi, ma il tradimento e la separazione non le bastano. Progetta di uccidere il marito che non ci sta, si sbarazza del rivale e la risottomette ai suoi doveri di sposa. Scritto da Giuseppe Patroni Griffi su un'idea della stessa M. Guerritore ("Almeno una volta nella vita ogni donna ha avuto la tentazione di disintegrare il proprio uomo..."), considerato stracult da Marco Giusti, è un melodramma erotico rischiosamente sopra le righe che rivela in M. Guerritore qualcosa di eroico come quando va in giro nuda al freddo per piazza Farnese a Roma sotto un cappottone da uomo. Si mette con scrupolo al suo servizio il siciliano G. Ferlito, cresciuto a Firenze dove ha fatto diversi medi e lungometraggi in video tra cui Contraccolpo (1989), Gabbiano d'oro a Bellaria. (Il Morandini ⭐⭐ )



Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 00.42 su Cine34. (canale 34 del digitale terrestre).


link streaming = https://rarefilms****/watch-femmina-1998/full-sv1.html

link scene nude = https://videocelebs.net/monica-guerritore-nude-femmina-1998.html


(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
 

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Femmina


🍿

Femmina è un film del 1998 (ITA) di genere Drammatico/Thriller, con Monica Guerritore, Alberto Di Stasio, Roberto Farnesi, Sara Anticoli, Simona Caramelli, Massimo Alì. Durata 93 minuti.

Tratto da un soggetto di Giuseppe Patroni Griffi.


Trama

Sposata e madre di una bambina di sei anni, Silvia conduce una vita in apparenza tranquilla. Il marito fa un lavoro che lei non conosce bene ma ciò non la turba più di tanto. Passa le giornate in maniera pigra, finché una mattina, in un bar affollato, un giovane le rovescia sulla camicetta del caffè. Il giovane si scusa, cerca di rimediare, e Silvia all'improvviso sente scattare un'attrazione, di cui da tempo aveva perso il ricordo, una sensazione che non viveva da anni. Si rivedono e tra loro due comincia una relazione che si fa sempre più vitale, istintiva, selvaggia. S'incontrano in maniera clandestina, e lui una volta le chiede perché non divorzia. Lei risponde che il divorzio non è sufficiente, perché sente la necessità di cancellare completamente la vecchia immagine di sé stessa, e per farlo ha bisogno di un gesto estremo, uccidere il marito. Dopo qualche incertezza, i due mettono in atto un piano che però fallisce. Nella confusione, Alberto, il marito, uccide il giovane, poi nell'appartamento irrompono gli agenti del Servizio Segreto, del quale si scopre che il marito fa parte. A Silvia viene detto che tutto sarà messo a posto: il marito verrà inviato lontano in missione, e lei dovrà riprendere la vita di sempre. Vanno via, e Silvia rimane da sola sul divano di casa.




Critica

Moglie docile di un agente dei servizi segreti e madre di una bambina, Silvia scopre la propria femminilità a lungo repressa in una relazione con il bello e trucido Farnesi, ma il tradimento e la separazione non le bastano. Progetta di uccidere il marito che non ci sta, si sbarazza del rivale e la risottomette ai suoi doveri di sposa. Scritto da Giuseppe Patroni Griffi su un'idea della stessa M. Guerritore ("Almeno una volta nella vita ogni donna ha avuto la tentazione di disintegrare il proprio uomo..."), considerato stracult da Marco Giusti, è un melodramma erotico rischiosamente sopra le righe che rivela in M. Guerritore qualcosa di eroico come quando va in giro nuda al freddo per piazza Farnese a Roma sotto un cappottone da uomo. Si mette con scrupolo al suo servizio il siciliano G. Ferlito, cresciuto a Firenze dove ha fatto diversi medi e lungometraggi in video tra cui Contraccolpo (1989), Gabbiano d'oro a Bellaria. (Il Morandini ⭐⭐ )



Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 00.42 su Cine34. (canale 34 del digitale terrestre).


link streaming = https://rarefilms****/watch-femmina-1998/full-sv1.html

link scene nude = https://videocelebs.net/monica-guerritore-nude-femmina-1998.html


(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
La Guerritore è una garanzia (Scandalosa Gilda, Fotografando Patrizia, etc.). Attrice vera, oltretutto, formata a teatro a fianco del marito Gabriele Lavia.
 
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La commessa


🍿

La commessa è un film del 1975 (ITA) di genere Erotico-Commedia, diretto da Riccardo Garrone, con Femi Benussi, Yvonne Harlow, Tiberio Murgia, Giorgio Rocco, Sarah Crespi, Paola D'Egidio. Durata 102 minuti.


Trama

Le calde avventure di un massaggiatore per signore. Renato Morriconi si fa molto apprezzare dalle scatenate clienti dell’istituto di bellezza in cui lavora. A causa di una spagnola con tanto di guardia del corpo rischia, pero’, di perdere la propria virilita’…




Critica

Pessimo filmetto per voyeurs, privo di comicità e di pregio alcuno. Narra le imprese erotiche di un "massaggiatore" per signore. (⭐ )


"Nomen omen", perché questa pellicola non è stata fatta: è stata commessa. Affliggente commediaccia, neppure tanto scollacciata, che tocca uno dei punti più bassi della cinematografia italiana. Al suo confronto il decamerotico di Marino Girolami vale Quarto potere. Nulla la "vis comica" di Renato Cecilia (noto per la presenza in La donna della domenica), anche perché la sceneggiatura e la messa in scena sono di mortificante desolazione. La rapida apparizione della callipigia Femi Benussi non riesce a dare nessun credito alla deleteria pellicola. (B. Legnani su Il Davinotti)



Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo HD. (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming ITA = https://filmsenzalimiti.blog/la-commessa-1975/

link scene nude = http://it.ancensored.com/clip/La-commessa/Rita-Moscatelli/590e319963553c773e8b4597

http://it.ancensored.com/clip/La-commessa/Femi-Benussi/92809

http://it.ancensored.com/clip/La-commessa/Sarah-Crespi/92807

http://it.ancensored.com/clip/La-commessa/Yvonne-Harlow/92806

http://it.ancensored.com/clip/La-commessa/Paola-D-Egidio/92805


(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
 

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Malamore


🍿

Malamore è un film del 1982 (ITA) di genere Drammatico, diretto da Eriprando Visconti, con Jimmy Briscoe, Nathalie Nell, Antonio Marsina, Remo Girone, Leopoldo Trieste, Monica Scattini.


Trama

Friuli, autunno del 1917. Il nano Marcello Giammarco, figlio unico di un ricco avvocato, viene tenuto dal padre confinato in una maestosa villa di campagna nei dintorni di Palmanova. La villa si trova nelle retrovie italiane del fronte ed è stata parzialmente adattata a ospedale militare.
In quest'irreale atmosfera, tra servitori e moribondi, che precede la disfatta di Caporetto, il cortese e dignitoso Marcello cerca di condurre un'esistenza normale, inseguendo il sogno sentimentale di legarsi a Maria, una prostituta del locale postribolo.

La morte del padre, colpito accidentalmente da un colpo d'artiglieria durante la presa di Palmanova, investe Marcello della responsabilità sul grande patrimonio familiare, mentre la sua villa, dove continua ad abitare, diviene sede di un comando delle retrovie austriache. Anche il postribolo cambia usanze e clienti: ora tutti militari austriaci. In quei momenti d'estrema incertezza sociale e morale, il ricco patrimonio di Marcello diviene un obiettivo possibile e una speranza di rivincita per alcuni negletti, manovrati da uno scaltro profittatore, ai quali la guerra sembra avere tolto ogni futuro e ogni senso etico.





Curiosità

Realizzato tra grandi difficoltà economiche, determinate dalla non facile previsione d'incassi e limitato da un budget assai ristretto, il film mostra un'attenta ricostruzione del contesto epocale attraverso una minuziosa scelta dell'oggettistica, dei vestiario e delle uniformi militari. Notevole l'impiego di veicoli d'epoca originali, a motore e a trazione animale. Tra i molti pezzi di grande pregio spiccano una Lancia Tipo 51 Sport del 1908 e una Lancia Tipo 54 Torpedo del 1909, concesse dal Museo Vincenzo Lancia di Torino.






Critica

1915, in un paesino del Veneto, zona di guerra: un nano conosce tre soldati ricoverati in un ospedale militare di cui uno cieco e uno monco, che decidono di derubarlo con la complicità di una prostituta. Film amaro e asfittico, pesante e superficiale. Una cornice senza quadro. (Il Morandini ⭐⭐)




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.15 su Cielo HD. (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming ENG = https://ww1.m4uhd.cc/watch-movie-malamore-1982-256686.html

link scene nude = http://ancensored.com/clip/malamore/Serena-Grandi/58eccf8563553cca368b456d

http://ancensored.com/clip/malamore/Serena-Grandi/58ebc11963553c287a8b4585

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Sburrolino

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Malamore


🍿

Malamore è un film del 1982 (ITA) di genere Drammatico, diretto da Eriprando Visconti, con Jimmy Briscoe, Nathalie Nell, Antonio Marsina, Remo Girone, Leopoldo Trieste, Monica Scattini.


Trama

Friuli, autunno del 1917. Il nano Marcello Giammarco, figlio unico di un ricco avvocato, viene tenuto dal padre confinato in una maestosa villa di campagna nei dintorni di Palmanova. La villa si trova nelle retrovie italiane del fronte ed è stata parzialmente adattata a ospedale militare.
In quest'irreale atmosfera, tra servitori e moribondi, che precede la disfatta di Caporetto, il cortese e dignitoso Marcello cerca di condurre un'esistenza normale, inseguendo il sogno sentimentale di legarsi a Maria, una prostituta del locale postribolo.

La morte del padre, colpito accidentalmente da un colpo d'artiglieria durante la presa di Palmanova, investe Marcello della responsabilità sul grande patrimonio familiare, mentre la sua villa, dove continua ad abitare, diviene sede di un comando delle retrovie austriache. Anche il postribolo cambia usanze e clienti: ora tutti militari austriaci. In quei momenti d'estrema incertezza sociale e morale, il ricco patrimonio di Marcello diviene un obiettivo possibile e una speranza di rivincita per alcuni negletti, manovrati da uno scaltro profittatore, ai quali la guerra sembra avere tolto ogni futuro e ogni senso etico.





Curiosità

Realizzato tra grandi difficoltà economiche, determinate dalla non facile previsione d'incassi e limitato da un budget assai ristretto, il film mostra un'attenta ricostruzione del contesto epocale attraverso una minuziosa scelta dell'oggettistica, dei vestiario e delle uniformi militari. Notevole l'impiego di veicoli d'epoca originali, a motore e a trazione animale. Tra i molti pezzi di grande pregio spiccano una Lancia Tipo 51 Sport del 1908 e una Lancia Tipo 54 Torpedo del 1909, concesse dal Museo Vincenzo Lancia di Torino.






Critica

1915, in un paesino del Veneto, zona di guerra: un nano conosce tre soldati ricoverati in un ospedale militare di cui uno cieco e uno monco, che decidono di derubarlo con la complicità di una prostituta. Film amaro e asfittico, pesante e superficiale. Una cornice senza quadro. (Il Morandini ⭐⭐)




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.15 su Cielo HD. (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming ENG = https://ww1.m4uhd.cc/watch-movie-malamore-1982-256686.html

link scene nude = http://ancensored.com/clip/malamore/Serena-Grandi/58eccf8563553cca368b456d

http://ancensored.com/clip/malamore/Serena-Grandi/58ebc11963553c287a8b4585

http://ancensored.com/clip/malamore/Nathalie-Nell/58ebe10a63553cb63c8b458b

http://ancensored.com/clip/malamore/Nathalie-Nell/58ebdea263553c11408b456f

http://ancensored.com/clip/malamore/Nathalie-Nell/58ebc4d563553ccb7e8b4592

http://ancensored.com/clip/malamore/Nathalie-Nell/58ebc45f63553c297a8b4581

http://ancensored.com/clip/malamore/catherine-ohotnikoff/58ebc3cb63553c5d698b457b

http://ancensored.com/clip/malamore/Monica-Scattini/58ebc1cc63553c5e058b45ad

http://ancensored.com/clip/malamore/elisabeth-kaza/58ebdc8063553cb6798b4596

http://ancensored.com/clip/malamore/cinzia-cavalieri/58ebd96363553ceb798b4578

http://ancensored.com/clip/malamore/cinzia-cavalieri/58ebc75163553c257a8b4580





(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
Di Eriprando Visconti ricordo i morbosissimi e controversi "La orca" e "Oedipus orca" con un giovanissimo Michele Placido e la bellissima Rena Niehaus.
 
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La casa del piacere


🍿

La casa del piacere è un film del 1994 (ITA) di genere Drammatico, diretto da Joe D'Amato, con Irina Kramer, Nick Nicholson, Marc Gosálvez, Liezl Santos. Durata 81 minuti.


Trama

Lord Hutton si reca a Manila per affari e trascorrere la luna di miele con la giovane e bellissima moglie Eleanor, ospiti del vecchio amico Xiao Chang. Ma al loro arrivo, scoprono che Xiao è morto da tre mesi e la coppia è costretta ad affidarsi a Lin Piao, giovane e aitante figlio del defunto, che non ha difficoltà a colpire le fantasie di Eleanor, già insoddisfatta da un matrimonio privo di ogni stimolo sessuale.
La donna, infatti, cede facilmente al raffinatissimo Lin, in uno sfrenato gioco erotico che la porterà a conoscere ogni aspetto del perverso e affascinante "amore orientale" e a concedersi, ormai priva di ogni inibizione, anche a più persone durante una singolare seduta in un atelier.
Tuttavia, Eleanor non sospetta ancora di essere spiata da una telecamera manovrata dal marito, inguaribile voyeur che ha comprato a caro prezzo la complicità di Lin Piao, bisognoso di denaro per sanare i grossi debiti ereditati.





Critica

Modesto softcore girato da Joe D'Amato con quattro lire e poca voglia. Il film è buono solamente per rifarsi gli occhi con il corpo di Irina Kramer nel ruolo di Lady Eleanor Sutton, una moglie che finisce per assecondare i vizi voyeuristici del marito a suon di incontri lussuriosi con estranei. Assistiamo praticamente sempre alle stesse scene e, peggior cosa, alle stesse inquadrature (il salottino dell'atelier, l'esterno della casa, la camera da letto), segnale che si doveva sfornare un prodotto in fretta e furia. D'Amato ha fatto di meglio.
MEMORABILE: "L'invisibile" telecamera posta nel salottino dell'atelier.
(Pinhead80 su Davinotti)


link streaming ITA = https://www.erogarga.com/la-casa-del-piacere-1994/





(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
 

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Amor idiota


🍿

Amor idiota è un film del 2004 (SPA) di genere Commedia/Drammatico, diretto da Ventura Pons, con Santi Millán, Mercè Pons, Marc Cartes, Jordi Dauder, Gonzalo Cunill, Andrea Fantoni. Durata 104 minuti.



Trama

Pere-Lluc è un uomo che ha deciso di non prendersi mai troppo sul serio e affronta la vita con una forte dose d'ironia e un po' di cinismo. Spesso le sue azioni sono incoerenti e strampalate ma lui sembra sempre non curarsene. Sin da piccolo ha elaborato una teoria del mondo nel quale non solo lui stesso, ma anche la maggior parte di chi lo circonda, sono perfetti idioti e ora che ha superato i trentacinque anni è convinto che tutti rimarranno così fino alla fine dei loro giorni. Una sera, completamente ubriaco, batte la testa contro una scala di alluminio che una ragazza sta usando per appendere dei festoni. Pere-Lluc cade a terra svenuto e quando si riprende, al suo fianco c'è Sandra, da cui rimane affascinato. Nei giorni successivi i due continuano a vedersi e lui si innamora perdutamente, del resto... non costa niente!




Curiosità

- Presentato in concorso al 55mo Festival di Berlino (2005) nella sezione "Panorama".




Critica

Magari se il regista avesse tenuto ferma la...cinepresa? Telecamera? Il cellulare? ...ecco, non mi sarebbe venuto mal di testa e gli occhi non si sarebbero incrociati a mo' di strabismo!! Qual'è il motivo di saltellare velocemente sulle varie inquadrature o sui volti degli attori, se non rompere le palle agli spettatori? Lo stesso errore che inizialmente facevo io, quando cercavo di riprendere, con la mia telecamerina, qualche scorcio di vacanza al mare. Velocemente di qua e di la e non si capiva nulla. Filmetto spagnolo, lui e' una specie di stalker ,finche' lei gliela molla, forse per disperazione. Tante scopate tra il lusco e il brusco e la fine da favola. Non so cosa c'è stato dopo la prima mezz'ora e fino all'ultima mezz'ora. Stavo riposando gli occhi. Regista se hai il ballo di San Vito, cambia mestiere. (perunavolta su Filmtv)





Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo (canale 26 del digitale terrestre) oppure su Netflix.


link scene = https://www.aznude.com/view/movie/a/amoridiota.html

http://it.ancensored.com/movies/video/Amor-idiota

Promo (ENG) =



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Maddalena


🍿

Maddalena è un film del 1971 di genere Drammatico/Romance, diretto da Jerzy Kawalerowicz, con Lisa Gastoni, Eric Woofe, Ivo Garrani, Paolo Bonacelli, Barbara Pilavin, Ermelinda De Felice. Durata 105 minuti.



Trama

Maddalena è ormai stanca del suo noioso matrimonio con suo marito ed è per questo che, di notte, si dedica all'alcol, alle droghe e a svariati uomini, anche sconosciuti. Un giorno la donna incontra il nuovo sacerdote del paese e, visto il suo debole carattere, decide di sedurlo. Ma l'uomo di chiesa riuscirà a non cedere alle tentazioni di Maddalena?




Curiosità

Lisa Gastoni. Non c’è altra attrice, nel cinema italiano, che ha giocato altrettanto bene con la sensualità del proprio corpo non più ventenne, con la morbosità del suo personaggio di donna borghese decadente e lasciva, che ritorna in forme similari da Grazie zia (1967) a L’immoralità (1978, il suo addio al cinema prima della rentrée con Ozpetek), passando per Di Leo (La seduzione), Petroni (Labbra di lurido blu), ancora Samperi (Scandalo), persino Lattuada (L’amica) e ovviamente per questo delirio di pretenziosità e baroccheggiante languore che è il film italiano del grande Kawalerowicz. Operazione del tutto sfuggita di mano al regista polacco, che se ne è presto disinteressato lasciando ampi poteri decisionali ai produttori (Franco Clementi e Joseph Fryd), i quali ne hanno decretato lo stile già in fase di ripresa, con lo stesso Fryd che pare facesse da interprete-filtro tra il regista e Sergio Bazzini, revisore della sceneggiatura, traducendo in un modo che definire libero è mero eufemismo. Ovvio che il film abbia avuto dei “problemi” e sia sbarcato nelle sale con un ritardo di ben due anni dalla fine delle riprese, in pieno 1972. Di sicuro, il melò di questa ricca e annoiata signora borghese, che per svagarsi si fa portare un prete in casa la notte di capodanno dai suoi amici libertini, cercando in tutti i modi di sedurlo contro la sua volontà, non regge affatto e risulta confusissimo. Ogni interesse naufraga ben presto nel ripetitivo tira e molla tra i due, all’insegna di un conflitto tra cattolicesimo ed erotismo che pervade l’impianto intero (ovvio, con un titolo così…).

Si salva solo la gigantesca prova d’attrice della Gastoni, amplificata dai primi piani di Gabor Pogany che ne svelano la grande generosità e l’audacia anche fisica, ben oltre le aspettative. Il problema, semmai, è nel protagonista maschile Eric Woolfe, legnoso e inespressivo oltre il dovuto. Come prete che tenta di resistere alle tentazioni della carne è piuttosto ridicolo, e non stupisce che questa sia l’unica esperienza cinematografica della sua carriera. Per di più lo script non lo aiuta, e a un certo punto lo troviamo persino trasferito dalla sua parrocchia cittadina in una nuova chiesa ipermoderna ed elettronicamente automatizzata costruita sull’autostrada, di fronte a un autogrill della Pavesi (un’assurdità!), il tutto per sfuggire alle insidie di Maddalena, che ormai è diventata ossessiva oltre ogni limite… Per fortuna c’è Kim Arcalli al montaggio, che aiuta il film sfornando un incipit molto promettente, con la Gastoni che balla sensualissima e procace, su titoli di testa, accompagnata dalle ovvie note morriconiane (organo da chiesa e percussioni tribali), dietro controluci di chiaro sapore psichedelico che giocano a nascondere le scollature del suo vestitino. Come d’abitudine, Arcalli manomette anche la linearità della azioni, montando due volte, verso l’inizio e quasi alla fine, la sequenza dell’incidente in macchina con Ivo Garrani che resta ferito e la Gastoni, sua moglie, che lo lascia morire senza chiamare aiuto. E sempre Arcalli ricostruisce interamene la sequenza finale, la più bella del film, l’unica che resta davvero impressa allo spettatore (ma che forse arriva troppo tardi), con Maddalena che si concede alle onde del mare, nudissima, dopo aver convinto il prete a seguirla. Ma mentre lei si abbandona voluttuosa nell’acqua, convinta d’aver finalmente ottenuto quanto desiderava, lui non smette di nuotare sempre più a largo, senza mai voltarsi…

L’intervento di Kim gonfia la scena oltre la durata prevista, saccheggiando quasi tutto il metraggio disponibile e riempiendola di musica. Ne viene fuori qualcosa di molto passionale e carnale, che racchiude anche l’immagine più forte del film, con la Gastoni che tornata a riva, si rotola nuda tra le onde e la sabbia, disperata e ancora accesa dal desiderio, in quella che forse è la migliore sequenza della sua filmografia… Per girare con Kawalerowicz, l’attrice racconta di aver rifiutato Anonimo veneziano, nonostante un interesse pazzesco di Enrico Maria Salerno, che la riaccompagnava a casa tutti i giorni dal set di L’invasione di Yves Allégret, per leggerle la sceneggiatura e implorarle di accettare la parte. Paolo Bonacelli compare nei titoli di testa tra gli attori secondari, ma la sua parte si riduce a un paio di striminzite inquadrature nella sequenza iniziale, tanto da far pensare ad un qualche rivolgimento di montaggio che ha lasciato fuori altro materiale.





Critica

Bella donna che, in attesa di divorzio, s'è data alla deboscia vede in un giovane prete l'occasione per riscattarsi e lo stringe d'assedio. Ferito gravemente il marito in un incidente d'auto, lo lascia morire e va a confessarsi dal prete amato finché lo spinge a darsi la morte in mare, nuotando verso il largo. Penoso infortunio sul lavoro di un regista polacco con un onorevole passato, peraltro sopravvalutato. Tutto il peggio del cattolicesimo polacco più retrivo in un melodramma mistico-erotico.
(Il Morandini ⭐)


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming = https://cb01.taxi/stream/20000-maddalena-streaming-cb01.html

link scene = https://www.aznude.com/view/movie/m/maddalena.html

http://it.ancensored.com/movies/video/maddalena







(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
 

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Maddalena


🍿

Maddalena è un film del 1971 di genere Drammatico/Romance, diretto da Jerzy Kawalerowicz, con Lisa Gastoni, Eric Woofe, Ivo Garrani, Paolo Bonacelli, Barbara Pilavin, Ermelinda De Felice. Durata 105 minuti.



Trama

Maddalena è ormai stanca del suo noioso matrimonio con suo marito ed è per questo che, di notte, si dedica all'alcol, alle droghe e a svariati uomini, anche sconosciuti. Un giorno la donna incontra il nuovo sacerdote del paese e, visto il suo debole carattere, decide di sedurlo. Ma l'uomo di chiesa riuscirà a non cedere alle tentazioni di Maddalena?




Curiosità

Lisa Gastoni. Non c’è altra attrice, nel cinema italiano, che ha giocato altrettanto bene con la sensualità del proprio corpo non più ventenne, con la morbosità del suo personaggio di donna borghese decadente e lasciva, che ritorna in forme similari da Grazie zia (1967) a L’immoralità (1978, il suo addio al cinema prima della rentrée con Ozpetek), passando per Di Leo (La seduzione), Petroni (Labbra di lurido blu), ancora Samperi (Scandalo), persino Lattuada (L’amica) e ovviamente per questo delirio di pretenziosità e baroccheggiante languore che è il film italiano del grande Kawalerowicz. Operazione del tutto sfuggita di mano al regista polacco, che se ne è presto disinteressato lasciando ampi poteri decisionali ai produttori (Franco Clementi e Joseph Fryd), i quali ne hanno decretato lo stile già in fase di ripresa, con lo stesso Fryd che pare facesse da interprete-filtro tra il regista e Sergio Bazzini, revisore della sceneggiatura, traducendo in un modo che definire libero è mero eufemismo. Ovvio che il film abbia avuto dei “problemi” e sia sbarcato nelle sale con un ritardo di ben due anni dalla fine delle riprese, in pieno 1972. Di sicuro, il melò di questa ricca e annoiata signora borghese, che per svagarsi si fa portare un prete in casa la notte di capodanno dai suoi amici libertini, cercando in tutti i modi di sedurlo contro la sua volontà, non regge affatto e risulta confusissimo. Ogni interesse naufraga ben presto nel ripetitivo tira e molla tra i due, all’insegna di un conflitto tra cattolicesimo ed erotismo che pervade l’impianto intero (ovvio, con un titolo così…).

Si salva solo la gigantesca prova d’attrice della Gastoni, amplificata dai primi piani di Gabor Pogany che ne svelano la grande generosità e l’audacia anche fisica, ben oltre le aspettative. Il problema, semmai, è nel protagonista maschile Eric Woolfe, legnoso e inespressivo oltre il dovuto. Come prete che tenta di resistere alle tentazioni della carne è piuttosto ridicolo, e non stupisce che questa sia l’unica esperienza cinematografica della sua carriera. Per di più lo script non lo aiuta, e a un certo punto lo troviamo persino trasferito dalla sua parrocchia cittadina in una nuova chiesa ipermoderna ed elettronicamente automatizzata costruita sull’autostrada, di fronte a un autogrill della Pavesi (un’assurdità!), il tutto per sfuggire alle insidie di Maddalena, che ormai è diventata ossessiva oltre ogni limite… Per fortuna c’è Kim Arcalli al montaggio, che aiuta il film sfornando un incipit molto promettente, con la Gastoni che balla sensualissima e procace, su titoli di testa, accompagnata dalle ovvie note morriconiane (organo da chiesa e percussioni tribali), dietro controluci di chiaro sapore psichedelico che giocano a nascondere le scollature del suo vestitino. Come d’abitudine, Arcalli manomette anche la linearità della azioni, montando due volte, verso l’inizio e quasi alla fine, la sequenza dell’incidente in macchina con Ivo Garrani che resta ferito e la Gastoni, sua moglie, che lo lascia morire senza chiamare aiuto. E sempre Arcalli ricostruisce interamene la sequenza finale, la più bella del film, l’unica che resta davvero impressa allo spettatore (ma che forse arriva troppo tardi), con Maddalena che si concede alle onde del mare, nudissima, dopo aver convinto il prete a seguirla. Ma mentre lei si abbandona voluttuosa nell’acqua, convinta d’aver finalmente ottenuto quanto desiderava, lui non smette di nuotare sempre più a largo, senza mai voltarsi…

L’intervento di Kim gonfia la scena oltre la durata prevista, saccheggiando quasi tutto il metraggio disponibile e riempiendola di musica. Ne viene fuori qualcosa di molto passionale e carnale, che racchiude anche l’immagine più forte del film, con la Gastoni che tornata a riva, si rotola nuda tra le onde e la sabbia, disperata e ancora accesa dal desiderio, in quella che forse è la migliore sequenza della sua filmografia… Per girare con Kawalerowicz, l’attrice racconta di aver rifiutato Anonimo veneziano, nonostante un interesse pazzesco di Enrico Maria Salerno, che la riaccompagnava a casa tutti i giorni dal set di L’invasione di Yves Allégret, per leggerle la sceneggiatura e implorarle di accettare la parte. Paolo Bonacelli compare nei titoli di testa tra gli attori secondari, ma la sua parte si riduce a un paio di striminzite inquadrature nella sequenza iniziale, tanto da far pensare ad un qualche rivolgimento di montaggio che ha lasciato fuori altro materiale.





Critica

Bella donna che, in attesa di divorzio, s'è data alla deboscia vede in un giovane prete l'occasione per riscattarsi e lo stringe d'assedio. Ferito gravemente il marito in un incidente d'auto, lo lascia morire e va a confessarsi dal prete amato finché lo spinge a darsi la morte in mare, nuotando verso il largo. Penoso infortunio sul lavoro di un regista polacco con un onorevole passato, peraltro sopravvalutato. Tutto il peggio del cattolicesimo polacco più retrivo in un melodramma mistico-erotico.
(Il Morandini ⭐)


Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming = https://cb01.taxi/stream/20000-maddalena-streaming-cb01.html

link scene = https://www.aznude.com/view/movie/m/maddalena.html

http://it.ancensored.com/movies/video/maddalena







(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
Bellissima donna, bravissima attrice compagna dell'altrettanto grande Franco Nero.
 
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La fine dell'innocenza


🍿

La fine dell'innocenza è un film del 1976 (ITA-UK) di genere Drammatico, diretto da Massimo Dallamano, con Annie Belle, Felicity Devonshire, Ciro Ippolito, Maria Rohm, Charles Fawcett, Al Cliver. Durata 86 minuti.




Trama

La giovane e bellissima Annie è cresciuta insieme all'ambiguo Michael, il quale si è fatto passare come suo padre dopo la morte dei veri genitori della ragazza. I due si trasferiscono ad Hong Kong dove l'uomo viene arrestato e Annie viene affidata ad una coppia borghese che la conduce alla scoperta del sesso. La protagonista cerca di agguantare la libertà e trova un ideale rifugio presso un tempio buddista, dove è pronta a ricominciare la sua vita da zero.



Produzione

Il film è stato girato a Cervinia, Courmayeur Hong Kong e a Roma.



Colonna sonora

La colonna sonora, composta da Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera, è in parte ancora inedita. Ne è stato pubblicato solamente il 45 giri, che riscosse un buon successo, da Cinevox Record contenente il tema del film nella versione cantata da Linda Lee (nome d'arte di Rossana Barbieri, ex-cantante del gruppo Daniel Sentacruz Ensemble), su testo di Ciro Dammicco, e strumentale, suonato da "King" Alvin Set.



Distribuzione

Il film venne distribuito dalla Dear Film International il 19 febbraio 1976 (poco dopo Laure, anche se le riprese della pellicola di Dallamano furono effettuate in realtà prima di quelle del film prodotto da Assonitis) e doppiato dalla Cine Video Doppiatori, con la direzione di doppiaggio di Carlo Baccarini.



Critica

Vera e propria commistione di generi, il film di Dallamano mette insieme suggestioni che sembrano estrapolate da Lolita, Emmanuelle o dalla Justine di Sade, e inserisce il tutto in un contesto esotico (in una scena vediamo addirittura girare un film di kung-fu, genere esploso in Italia tre anni prima). Notava inoltre Alberto Pezzotta: «La fine dell'innocenza, sottilmente, non è tanto quella della verginità (su cui calcava il manifesto, con Annie che si copre i seni con la bambola e una mano che le slaccia i jeans) ma la perdita della fiducia ingenua nei confronti del mondo. [...] Tra i film dell'epoca, è di quelli con la maggiore esposizione di epidermidi e velli pubici. Per Dallamano è anche una scelta precisa per hardizzare una rappresentazione costretta al soft. Il nudo gratuito, che coinvolge tutte le attrici, anche secondarie, è così il prodotto di uno sguardo che sfonda i limiti che gli vengono imposti. E trova nel flou e nel kitsch la chiave per riappropriarsi di una fragranza di visione. Per altro subito ridimensionata da sberleffi autodistruttivi, piccole gag comiche [...] dove vediamo il sorriso di Dallamano, serenamente edonista, mai maniacalmente voyeur».




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming ITA = https://www.film1k.com/la-fine-dellinnocenza-1976.html

link scene nude = http://it.ancensored.com/nude-appearance/La-Fine-dell-innocenza/Annie-Belle/

http://it.ancensored.com/nude-appearance/La-Fine-dell-innocenza/Felicity-Devonshire/

http://it.ancensored.com/nude-appearance/La-Fine-dell-innocenza/Linda-Ho/



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La fine dell'innocenza


🍿

La fine dell'innocenza è un film del 1976 (ITA-UK) di genere Drammatico, diretto da Massimo Dallamano, con Annie Belle, Felicity Devonshire, Ciro Ippolito, Maria Rohm, Charles Fawcett, Al Cliver. Durata 86 minuti.




Trama

La giovane e bellissima Annie è cresciuta insieme all'ambiguo Michael, il quale si è fatto passare come suo padre dopo la morte dei veri genitori della ragazza. I due si trasferiscono ad Hong Kong dove l'uomo viene arrestato e Annie viene affidata ad una coppia borghese che la conduce alla scoperta del sesso. La protagonista cerca di agguantare la libertà e trova un ideale rifugio presso un tempio buddista, dove è pronta a ricominciare la sua vita da zero.



Produzione

Il film è stato girato a Cervinia, Courmayeur Hong Kong e a Roma.



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Distribuzione

Il film venne distribuito dalla Dear Film International il 19 febbraio 1976 (poco dopo Laure, anche se le riprese della pellicola di Dallamano furono effettuate in realtà prima di quelle del film prodotto da Assonitis) e doppiato dalla Cine Video Doppiatori, con la direzione di doppiaggio di Carlo Baccarini.



Critica

Vera e propria commistione di generi, il film di Dallamano mette insieme suggestioni che sembrano estrapolate da Lolita, Emmanuelle o dalla Justine di Sade, e inserisce il tutto in un contesto esotico (in una scena vediamo addirittura girare un film di kung-fu, genere esploso in Italia tre anni prima). Notava inoltre Alberto Pezzotta: «La fine dell'innocenza, sottilmente, non è tanto quella della verginità (su cui calcava il manifesto, con Annie che si copre i seni con la bambola e una mano che le slaccia i jeans) ma la perdita della fiducia ingenua nei confronti del mondo. [...] Tra i film dell'epoca, è di quelli con la maggiore esposizione di epidermidi e velli pubici. Per Dallamano è anche una scelta precisa per hardizzare una rappresentazione costretta al soft. Il nudo gratuito, che coinvolge tutte le attrici, anche secondarie, è così il prodotto di uno sguardo che sfonda i limiti che gli vengono imposti. E trova nel flou e nel kitsch la chiave per riappropriarsi di una fragranza di visione. Per altro subito ridimensionata da sberleffi autodistruttivi, piccole gag comiche [...] dove vediamo il sorriso di Dallamano, serenamente edonista, mai maniacalmente voyeur».




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo (canale 26 del digitale terrestre).


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Leva lo diavolo tuo dal... convento


🍿

Leva lo diavolo tuo dal... convento è un film del 1973 (GER) di genere Erotico, diretto da Franz Antel, con Gabriele Tinti, Femi Benussi, Galliano Sbarra. Durata 92 minuti. Titolo originale: Frau Wirtins tolle Töchterlein.




Trama

Esecutore testamentario di una ricca nobildonna - Susanne Dalette marchesa di Sutherland - dagli avventurosi trascorsi sentimentali il giovane Vincent si reca al convento-collegio di San Gregorio per scoprire quale tra le ragazze di illegittimi natali ivi ospitate sia quella cui andranno i beni della defunta (Susanne è morta, per un accesso di risa - aveva scoperto una sua servetta mentre si concedeva a un becchino - prima di avergliene detto il nome). Le sole tra le allieve del collegio a ignorare il nome della loro madre sono cinque: Anselma, Clarissa, Piroska, Françoise e Susanna. Per dimostrargli di non essere indegne di Susanne e consentirgli in tal modo di capire quale di loro sia sua figlia, le prime tre raccontano a Vincent ispirate da alcuni romanzi erotici, spregiudicate storie di sesso di cui sarebbero state protagoniste mentre Françoise e Susanna non mostrano alcun interesse per l'eredità di Susanne. Divenuta sua moglie la prima, fuggita la seconda col giovane organista del convento, Vincent scopre che tutte e cinque le ragazze sono figlie di Susanne e tutte eredi della sua fortuna.



Produzione

Note: Ultima puntata della saga erotica in costume firmata da Franz Antel e interpretata da Teri Tordai e cominciata con "I dolci vizi della casta Susanna". Nella pellicola sono inseriti spezzoni da film precedenti della serie, in particolare da "Susanna... ed i suoi dolci vizi alla corte del re".




Distribuzione

- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 27/09/2018 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE DA 18 AI 14 ANNI.



Critica

Il capitolo conclusivo della saga della “casta” Susanna (il suo cognome è tutto un programma: “Dalet”…) si apparenta al decamerotico, suddividendo la storia in singoli episodi caratterizzati da una scurrilità superiore alla media e da quelli che sono i soliti punti di forza e di debolezza delle commedie di Antel: la fotografia elegante e curata di contro alla sceneggiatura àpode e farraginosa. Le cinque protagoniste (la nostra Femi Benussi in testa) si profondono in nudi integrali, mentre Teri Tordai preferisce all’occasione sensuali vedo e non vedo.
MEMORABILE: La sensuale danza della Tordai in osteria. (Homesick su Davinotti.com)




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda questa notte alle ore 02.12 su Cine 34 (canale 34 del digitale terrestre).


link streaming ITA =

link scene nude = http://it.ancensored.com/nude-appearance/Frau-Wirtins-tolle-T/Femi-Benussi/

http://it.ancensored.com/nude-appearance/Frau-Wirtins-tolle-T/Alena-Penz/

http://it.ancensored.com/nude-appearance/Frau-Wirtins-tolle-T/Marika-Mindzenthy/

http://it.ancensored.com/nude-appearance/Frau-Wirtins-tolle-T/Unknown/

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Leva lo diavolo tuo dal... convento


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Leva lo diavolo tuo dal... convento è un film del 1973 (GER) di genere Erotico, diretto da Franz Antel, con Gabriele Tinti, Femi Benussi, Galliano Sbarra. Durata 92 minuti. Titolo originale: Frau Wirtins tolle Töchterlein.




Trama

Esecutore testamentario di una ricca nobildonna - Susanne Dalette marchesa di Sutherland - dagli avventurosi trascorsi sentimentali il giovane Vincent si reca al convento-collegio di San Gregorio per scoprire quale tra le ragazze di illegittimi natali ivi ospitate sia quella cui andranno i beni della defunta (Susanne è morta, per un accesso di risa - aveva scoperto una sua servetta mentre si concedeva a un becchino - prima di avergliene detto il nome). Le sole tra le allieve del collegio a ignorare il nome della loro madre sono cinque: Anselma, Clarissa, Piroska, Françoise e Susanna. Per dimostrargli di non essere indegne di Susanne e consentirgli in tal modo di capire quale di loro sia sua figlia, le prime tre raccontano a Vincent ispirate da alcuni romanzi erotici, spregiudicate storie di sesso di cui sarebbero state protagoniste mentre Françoise e Susanna non mostrano alcun interesse per l'eredità di Susanne. Divenuta sua moglie la prima, fuggita la seconda col giovane organista del convento, Vincent scopre che tutte e cinque le ragazze sono figlie di Susanne e tutte eredi della sua fortuna.



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Note: Ultima puntata della saga erotica in costume firmata da Franz Antel e interpretata da Teri Tordai e cominciata con "I dolci vizi della casta Susanna". Nella pellicola sono inseriti spezzoni da film precedenti della serie, in particolare da "Susanna... ed i suoi dolci vizi alla corte del re".




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(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)

Le patate degli anni 70 erano insuperabili. Quel pelo così al naturale dava possenza e libidine :love:
 
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Nerone e Poppea


🍿

Nerone e Poppea è un film del 1982 (FRA, ITA) di genere Erotico/Drammatico, diretto da Bruno Mattei, con Piotr Stanislas, Françoise Blanchard, Gino Turini, Mario Novelli, Susanna Forgione, Caterina Catambrone. Durata 105 minuti.




Trama

La vita dell'imperatore romano Nerone viene qui rivissuta attraverso gli incontri con le donne che hanno giocato un ruolo fondamentale nella sua formazione sentimentale, come la madre Agrippina o la sensuale Poppea.




Produzione





Distribuzione


- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 16/06/2020 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE DA 18 AI 14 ANNI.

Date di uscita e riprese - Nerone e Poppea è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 29 Aprile 1982;
la data di uscita originale è: 22 Giugno 1983 (Francia).


Critica

Per cavalcare finché ancora crepita e scalpita il drago scandalistico, Mattei s'accoda al caligoleggiare pallido ma assorto proprio no. Ancora la stessa Storia da Novella2000 a.C., il cui plagio ricade pure sui quotes ("come vorrei che il popolo avesse una testa sola per decapitarlo!"). Guadagna in estetismi inusuali per il regista (si veda il calligrafismo fotografico), ma è anche meno trucido turpe scabroso licenzioso di quanto il sotto-filone esige. Formalmente mancherebbe tutto il resto, ma che vogliamo farci, son quisquilie. Il completista si prepari a recitare l'atto di dolore. ( Schramm su Davinotti.com)




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 23.20 su Cielo. (canale 26 del digitale terrestre).


link streaming FRA = https://ita.xhamster.com/videos/nerone-e-poppea-1982-8330859

link streaming ING = https://tubepornclassic.com/videos/148913/nerone-e-poppea/






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Elena sì... ma di Troia


🍿

Elena sì... ma di Troia è un film del 1973 (ITA) di genere Commedia, diretto da Alfonso Brescia, con Don Backy, Peter Landers, Pupo De Luca, Barbara Betti, Howard Ross, Margaret Rose Keil. Durata 94 minuti.




Trama

Ottone e Savio, vagabondi provenienti dall'Etruria, si ritrovano sulle sponde dell'Antica Grecia in cerca di pane e di avventure....



Produzione

Il film è una parodia della figura di Elena di Troia.




Distribuzione

- PIERO LERI E' ACCREDITATO COME PETER LANDERS, RENATO ROSSINI COME HOWARD ROSS.- - LA REVISIONE MINISTERIALE DEL SETTEMBRE 2005 HA CAMBIATO IL DIVIETO AI MINORI DI 18 IN 14.



Critica

"Il regista, ispirandosi ai personaggi del poema di Omero, ha costruito un'insulsa e sconnessa successione di situazioni strane, senza alcun nesso logico tra loro, e ripetute con monotonia. Nessun mordente hanno le espressioni attualizzanti che vorrebbero essere satiriche. È un film volgare, sia per il linguaggio sboccato, sia per la gratuità e sconvenienza di un certo erotismo di bassa lega, eccessivamente sottolineato". (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 76, 1974).




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda questa notte alle ore 00.52 su Cine 34 (canale 34 del digitale terrestre).


link streaming ITA = https://mediasetinfinity.mediaset.it/movie/elenasimaditroia/elena-si-madi-troia_F003561703000101

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La campagnola bella


🍿

La campagnola bella è un film del 1976 (ITA) di genere Commedia, diretto da Luca Delli Azzeri (Mario Siciliano), con Franca Gonella, Femi Benussi, Gianni Dei, Filippo Torriero, Carla Calò, Riccardo Garrone. Durata 95 minuti.




Trama

In un paesino dell’Italia centrale tutti i notabili, invece di dedicarsi ai problemi contingenti,cercano di spassarsela con le donne disponibili di turno, una delle quali è la prostituta Felicetta, un’altra la giovane Letizia. Le due, in un primo tempo in balia dei lascivi compaesani, si vendicano in seguito legandosi a due giovani e aitanti militari accampatisi nei pressi del paese.



Produzione





Distribuzione





Critica


"Commedia scollacciata d'ambiente campagnolo che si fa apprezzare più che altro per la genuinità verace; le vicende del paesello, tra satira sociale, amanti, corna e tradimenti, sono orchestrate in modo frammentario ma ben rese da un cast di caratteristi e bellezze d'epoca, anche se l'inclusione dei militari - con le solite gag popolari nella commedia del periodo - risulta piuttosto forzata e regala i momenti più puerili. Sempre belle la Gonella e la Benussi, Dei più serio del solito, scatenato Garrone; umorismo semplice semplice e senza pretese ma nel complesso si lascia vedere.". (Herrkinski su Davinotti).




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda questa notte alle ore 03.37 su Cine 34 (canale 34 del digitale terrestre).


link streaming ITA = https://www.film1k.com/la-campagnola-bella-1976.html

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No moriré sola​


🍿

No moriré sola è un film del 2008 (SPA, ARG) di genere horror, diretto da Adrián García Bogliano, con Andres Aramburu, Gimena Blesa, Leonardo Canga, Leonardo Cuchetti. Durata 84 minuti.
Titolo internazionale: I’ll Never Die Alone

‼️ATTENZIONE = è un film molto crudo non adatto ad un pubblico facilmente impressionabile ‼️





Trama

Carol, Leanor, Yasmín e Moira sono quattro ragazze in tour automobilistico tra le campagne argentine: qualcosa sembra andare storto fin da subito, quando si imbattono in una ciclista ferita sul ciglio della strada. Presto vengono adocchiate da un gruppo di bracconieri, i quali ci mettono un attimo a trascinarle all’interno del bosco. L’inizio di un baratro fatto di violenza, stupri e sadismo assortito.




Produzione

Adrián García Bogliano è un regista originario di Madrid ma attivo da anni in centro e sud America. “Here Comes The Devil” (2012) e “Scherzo Diabolico” (2015) sono due produzioni messicane abbastanza apprezzate, ma lo ricordiamo all’opera anche in un segmento dell’antologia horror “The ABCs Of Death” (2012).
Con “No Moriré Sola” facciamo un salto all’indietro non indifferente: Bogliano gira in Argentina (nelle zone rurali attorno a La Plata) con un budget minimo, ispirandosi palesemente ai celebri rape & revenge degli anni settanta. Durante i titoli di testa, il regista cita (in una sorta di ringraziamento spirituale) una serie infinita di opere a lui care, ritenute fondamentali per lo sviluppo del suo cinema (ovviamente troviamo “L’Ultima Casa A Sinistra”, “Non Violentate Jennifer”, “Ms. 45”, “La Casa Sperduta Nel Parco” ma anche prodotti underground meno conosciuti, come “Night Of Fear”, una marcia pellicola australiana del 1972).




Distribuzione





Critica


In “No Moriré Sola” l’originalità è poca cosa ed è tutto già visto, inclusa la polizia inetta nelle ricerche (“L’Ultima Casa A Sinistra”). Bogliano però conosce bene le regole del gioco: usa la luce del sole come una bianca e accecante gabbia che si insinua tra quei cespugli, utilizza uno score musicale straniante e inquietante, crea quelle atmosfere vintage che ci riportano indietro di almeno trent’anni e in più non trascura l’aspetto della vendetta, a cui dedica una lunga ed efferata conclusione. La pellicola si esaurisce dopo neppure novanta minuti, ma esiste in circolazione una extended sleaze version nella quale le sequenze degli stupri si protraggono fino a trenta minuti, mettendosi in competizione per durata con la violenza sessuale record vista in “Non Violentate Jennifer” (1978).
Nonostante i limiti di budget, il film (conosciuto anche con il titolo internazionale “I’ll Never Die Alone”) riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo tra i rape & revenge più disturbanti del nuovo millennio, grazie a un approccio old-school veramente azzeccato. I difetti ovviamente non mancano (la recitazione non è delle migliori) e si fa fatica a trovare qualche particolarità che non sia stata già assaporata in passato, ma “No Moriré Sola” è un fulgido esempio di horror a basso costo realizzato con passione e dedizione alla causa. Un b-movie in pieno stile grindhouse, un incubo da vivere fino in fondo. (Paolo Chemnitz su cinemaestremo.wordpress.com)


L'obiettivo di Bogliano era evidentemente omaggiare il genere rape & revenge e l'influenza dei classici (su tutti il cult Non violentate Jennifer) non è dissimulata in alcun modo, non fosse per l'ambientazione Argentina, comunque abbastanza generica essendo in campagna. La lunga scena rape non aggiunge nè toglie molto a quanto visto in passato e la parte revenge è sotto le aspettative; scene silenziose e inutilmente protratte e una fotografia a basso costo e piena di riverberi denotano il budget irrisorio. Il cuore c'è, il film un po' meno. (Herrkinski su Davinotti).




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv.


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Mal di pietre

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Mal di pietre è un film del 2016 (FRA, BEL) di genere Drammatico/Romance, diretto da Nicole Garcia, con Marion Cotillard, Louis Garrel, Alex Brendemühl, Brigitte Roüan, Victoire Du Bois, Aloïse Sauvage. Durata 120 minuti. Titolo originale: Mal de pierres.


Il film è un adattamento del romanzo Mal di pietre della scrittrice italiana Milena Agus ed è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2016.



Trama

La bella Gabrielle, cresciuta in un paesino di campagna, deve sottostare alle rigide regole della vita rurale e i suoi genitori hanno già deciso il suo matrimonio. La ragazza viene mandata a vivere con José, il suo futuro sposo, ma Gabrielle sta vivendo un inferno personale. Quando deve sottoporsi a delle cure termali per un problema ai reni, Gabrielle conosce l'affascinante tenente André Sauvage e tra i due scoppia l'amore.


Trama estesa

Gabrielle è una ragazza per la quale la famiglia sta cercando una sistemazione. La giovane si occupa di letteratura e incontra regolarmente un professore di lettere che le dà dei consigli e del quale Gabrielle si innamora. Una sera, arriva per la giovane una bruciante delusione: alla festa del paese, vede il professore insieme ad un'altra; quando poi lei lo chiama in disparte per leggergli dei versi di sapore erotico che aveva scritto per lui, egli la respinge. Disperata, la giovane dà in escandescenze davanti a tutto il paese.

La famiglia è preoccupata e la madre cerca di trovare un rimedio; ad un certo punto la madre pensa a un matrimonio tra Gabrielle e un certo José, fino a quel punto una persona priva di mezzi finanziari. Questi però potrebbero essere messi a disposizione dalla famiglia di lei per poi mandare avanti una piccola impresa di costruzioni. Mentre José sarebbe d'accordo, la ragazza è totalmente contraria all'idea. Messa alle strette, Gabrielle viene però costretta dalla madre ad accettare il progetto; sa infatti che in caso contrario verrebbe internata in una clinica psichiatrica a Marsiglia. Finisce quindi per sposare José, che in fondo è un uomo buono e onesto. Dal canto suo, la famiglia spera che in questo modo la donna smetta di fare parlare di sé e diventi agli occhi di tutti una donna rispettabile, a maggior ragione pensando al fatto che sono veramente in molti a pensare che Gabrielle sia pazza.

In teoria, i due coniugi avrebbero patteggiato una relazione senza rapporti sessuali. Dato che però Gabrielle si rende conto che i bordelli frequentati dal marito costano cifre non indifferenti, si offre di fornire lei i servizi di cui egli fruisce dalle prostitute.

Una dottoressa spiega alla coppia che Gabrielle non può rimanere incinta a causa dei calcoli renali e propone un soggiorno in uno stabilimento termale, Quando Gabrielle viene poi ricoverata in una casa di cura in Svizzera per curare i calcoli, incontra André Sauvage, un tenente dell'esercito francese rientrato dalla guerra d'Indocina a causa di diverse ferite. L'incontro fatale fa rinascere in lei il desiderio di un amore assoluto e totale e tra i due si stabilisce una relazione.

Incinta, dopo la cura la donna rientra in Francia e ricomincia la vita di tutti i giorni. Dichiara però al marito che il bambino non è suo, ma di André. Ha intenzione di stabilirsi altrove insieme a quest'uomo, che comunque dopo il soggiorno in sanatorio non ha mai risposto alle lettere di Gabrielle. Viene poi il giorno in cui tutte le missive scritte dalla donna tornano alla mittente, con grande dolore di Gabrielle. La protagonista, molti anni più in là, verrà comunque a sapere che André è morto poco dopo aver lasciato il sanatorio svizzero.

Solo alla fine della vicenda emerge che l'amore passionale tra lei e André era stato solo frutto dell'immaginazione, forse folle, della protagonista. Era stato del resto lo stesso André a confidare a José il fatto di essere rimasto impotente in seguito alle ferite riportate durante la guerra. I due uomini si erano infatti casualmente conosciuti su una terrazza appartata del sanatorio; il bambino, quindi, è di sicuro del marito anche se la moglie lo aveva attribuito ad André.

Quando Gabrielle viene a sapere della morte dell'amato, José, nel ruolo di marito e di padre del bambino ormai grandicello, le rivela di essere sempre stato al corrente di tutta la situazione senza però averglielo detto. Aveva deliberatamente scelto la strada del silenzio per non turbarla privandola della sua illusione. È solo a questo punto, dopo tanti anni, che pare per la prima volta prospettarsi una nuova vita in comune, forse più serena.





Produzione

2016 - Festival di Cannes
Candidatura per la Palma d'oro

2017 - Premio César
Candidatura al miglior film
Candidatura alla migliore regia a Nicole Garcia
Candidatura alla migliore attrice protagonista a Marion Cotillard
Candidatura al migliore adattamento a Nicole Garcia e Jacques Fieschi
Candidatura alla migliore fotografia a Christophe Beaucarne
Candidatura ai migliori costumi a Catherine Leterrier
Candidatura al miglior montaggio a Simon Jacquet
Candidatura al miglior sonoro a Jean-Pierre Duret, Sylvain Malbrant e Jean-Pierre Laforce



Distribuzione




Critica


L'origine è il romanzo omonimo della scrittrice sarda Milena Angus, però Nicole Garcia ne sposta l'azione nella campagna provenzale anni '50. Avendo dato prova di una sensualità imbarazzante per la famiglia, Gabrielle è costretta a sposare un brav'uomo che non ama. Quando i calcoli renali (il "mal di pietre") richiedono il suo ricovero in un sanatorio alpino, la donna si accende di passione per un altro degente: il tenente Sauvage, bello e malinconico, gravemente ferito in Indocina. Mélo di "amour fou" che si autodichiara fieramente tale, un omaggio alla tradizione romanesca apparentemente fuori-moda. Solo per quanto riguarda la storia, però, che allinea situazioni già viste. Al contrario, la forma filmica rivela una consapevolezza meta-testuale molto moderna: le inquadrature sono composte con estrema esattezza; così come i gesti degli attori e le battute di dialogo, per nulla melodrammatici. In una parte per la quale un'attrice potrebbe uccidere, Cotillard si candida ad anti-eroina romantica del decennio.
(Roberto Nepoti Da La Repubblica, 13 aprile 2017)





Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda oggi alle ore 21.20 su Cielo HD. (canale 26 del digitale terrestre).

link streaming ITA = https://cb01.day/mal-di-pietre-hd-2016/

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Pacchetto

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La campagnola bella


🍿

La campagnola bella è un film del 1976 (ITA) di genere Commedia, diretto da Luca Delli Azzeri (Mario Siciliano), con Franca Gonella, Femi Benussi, Gianni Dei, Filippo Torriero, Carla Calò, Riccardo Garrone. Durata 95 minuti.




Trama

In un paesino dell’Italia centrale tutti i notabili, invece di dedicarsi ai problemi contingenti,cercano di spassarsela con le donne disponibili di turno, una delle quali è la prostituta Felicetta, un’altra la giovane Letizia. Le due, in un primo tempo in balia dei lascivi compaesani, si vendicano in seguito legandosi a due giovani e aitanti militari accampatisi nei pressi del paese.



Produzione





Distribuzione





Critica


"Commedia scollacciata d'ambiente campagnolo che si fa apprezzare più che altro per la genuinità verace; le vicende del paesello, tra satira sociale, amanti, corna e tradimenti, sono orchestrate in modo frammentario ma ben rese da un cast di caratteristi e bellezze d'epoca, anche se l'inclusione dei militari - con le solite gag popolari nella commedia del periodo - risulta piuttosto forzata e regala i momenti più puerili. Sempre belle la Gonella e la Benussi, Dei più serio del solito, scatenato Garrone; umorismo semplice semplice e senza pretese ma nel complesso si lascia vedere.". (Herrkinski su Davinotti).




Potete vederlo più comodamente quando lo ripassano in tv. In onda questa notte alle ore 03.37 su Cine 34 (canale 34 del digitale terrestre).


link streaming ITA = https://www.film1k.com/la-campagnola-bella-1976.html

link inizio =





(P.S. I link sono presi da google ma se qualcuno ritiene che debbano essere tolti segnalatelo agli amministratori)
Questo sembra carino, ma non funziona il link...
 

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