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Capitolo 1: Bar Mario
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gelato alla panna sul cazzo per la mia casta puttanella...
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<blockquote data-quote="renebel" data-source="post: 5468738" data-attributes="member: 223399"><p>Riprendiamo da dove eravamo rimasti.</p><p>Quindi, lei, mi si avvicina con uno sguardo da furbetta, con il flacone della panna in mano.... sfila il tappo rotondo e.... si infila il beccuccio in bocca. Quando la panna comincia a colarle dalle labbra, mi infila la lingua in bocca e comincia un bacio speciale. Il dolce della panna si mischia alla sua saliva in un bacio che dura qualche minuto. Intanto, lei nuda ed io in boxer, si struscia e muove il bacino assestando dei colpettini al mio pisello che vuole fuoriuscire dai boxer. Alla fine di quel bacio sensuale, dove la panna ormai era impiastricciata sulle guance e persino sul naso, si abbassa piano, mi bacia le spalle e scende, mi succhia i capezzoli e struscia le sue tettone sode sul pisello ormai di pietra. Mi abbassa i boxer ed ammira il mio arnese e ridendo mi dice: "Lo sentivo che era ben messo, ma non speravo così tanto..... sembra di ferro tant'è duro!!!" E così dicendo, si infila in bocca ancora il beccuccio della panna, si riempie la bocca e... si infila in bocca anche il pisellone, iniziando un pompino fantastico. La panna cola dappertutto ed ogni tanto, si infila il beccuccio in bocca per fare ancora il pieno. Non ne posso più. Se continua con quel ritmo, che seppur tranquillo ed ovattato dalla panna è comunque micidiale, rischio di finire in quattro e quattrotto, mischiando il mio sperma alla panna!!!!</p><p>Decido quindi di fermarla. "Vuoi mangiare solo tu?" le dico con una voce roca ed irriconoscibile. La sdraio sul letto, le bacio le tette, succhio i capezzoli turgidi e scendo. Scendo lasciando una bava di saliva dal seno sino all'ombelico. Afferro la panna che aveva appoggiato sul comodino e faccio una striscia di panna dall'ombelico sino alla fichetta ormai bagnata. "Adesso mangio io". E così comincio a leccare la panna per arrivare a leccare la fica, con lei che comincia ad ansimare. Mi ricordo che ci sono anche le fragole. Ne prendo una. La struscio dapprima sulle labbra della fica, poi le titillo il clitoride, ed infine la infilo tutta dentro. La fragola dentro la fica si spappola. Comincio a succhiarla. Quando questa è ormai solo un liquido dolce che cola, ne infilo un'altra e poi una terza, che dopo aver insaporito dei suoi umori e dei rimasugli di panna, tolgo e le infilo in bocca. La morde e la mangia. Due fragole io ed una lei. Fragole al sapore dolce di fica. L'eccitazione è ormai alle stelle e decido che è ora di infilare il pisello sempre più duro dentro questa fica fradicia. Naturalmente scivola dentro come se fosse tutta imburrata. Io sopra comincio a pomparla con forza. Ma lei, quasi senza sfilarselo, mi gira e passa sopra a cavalcare. Dapprima con movimenti lenti, avanti e indietro, poi circolari, ondeggiando il bacino e poi con veemenza. Intanto ansima sempre più forte. Mi tocca fermarla un paio di volte per non inondarla. E per prendere fiato, riprendiamo a giocare con fragole e panna. Finchè, con un'ultima cavalcata, quando la imploro di rallentare perchè altrimenti sborro, mi risponde: "Vieni dai che ormai si è fatto tardi e devo tornare a casa..." Faccio allora per toglierla da sopra per spruzzarla sulle tette o da qualche parte, comunque fuori dalla fica, ma lei: "Vienimi dentro, riempimi, tanto prendo la pillola..." Non me lo sono fatto ripetere e non ci ho messo un'altro minuto a riempirla tutta mentre le ancora cavalcava.... poi, spossati entrambi, si è coricata accanto. Per poco però, perchè s'era fatto davvero tardi, entrambi dentro la doccia, dove il mio pisello, grazie alle sue carezze con il bagnoschiuma della bustina del motel, riprendeva vigore.... ma era tardi.</p><p>Così la ho riaccompagnata al parcheggio del centro commerciale, alla sua macchina e, dopo un'altro bacio, è scappata a casa sua. In motel sono rimaste alcune fragole, una panna spray ormai ultimata e delle lenzuola tutte impiastricciate di umori vari. Chissà cosa avrà pensato la cameriera addetta alla pulizia della camera!!!!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="renebel, post: 5468738, member: 223399"] Riprendiamo da dove eravamo rimasti. Quindi, lei, mi si avvicina con uno sguardo da furbetta, con il flacone della panna in mano.... sfila il tappo rotondo e.... si infila il beccuccio in bocca. Quando la panna comincia a colarle dalle labbra, mi infila la lingua in bocca e comincia un bacio speciale. Il dolce della panna si mischia alla sua saliva in un bacio che dura qualche minuto. Intanto, lei nuda ed io in boxer, si struscia e muove il bacino assestando dei colpettini al mio pisello che vuole fuoriuscire dai boxer. Alla fine di quel bacio sensuale, dove la panna ormai era impiastricciata sulle guance e persino sul naso, si abbassa piano, mi bacia le spalle e scende, mi succhia i capezzoli e struscia le sue tettone sode sul pisello ormai di pietra. Mi abbassa i boxer ed ammira il mio arnese e ridendo mi dice: "Lo sentivo che era ben messo, ma non speravo così tanto..... sembra di ferro tant'è duro!!!" E così dicendo, si infila in bocca ancora il beccuccio della panna, si riempie la bocca e... si infila in bocca anche il pisellone, iniziando un pompino fantastico. La panna cola dappertutto ed ogni tanto, si infila il beccuccio in bocca per fare ancora il pieno. Non ne posso più. Se continua con quel ritmo, che seppur tranquillo ed ovattato dalla panna è comunque micidiale, rischio di finire in quattro e quattrotto, mischiando il mio sperma alla panna!!!! Decido quindi di fermarla. "Vuoi mangiare solo tu?" le dico con una voce roca ed irriconoscibile. La sdraio sul letto, le bacio le tette, succhio i capezzoli turgidi e scendo. Scendo lasciando una bava di saliva dal seno sino all'ombelico. Afferro la panna che aveva appoggiato sul comodino e faccio una striscia di panna dall'ombelico sino alla fichetta ormai bagnata. "Adesso mangio io". E così comincio a leccare la panna per arrivare a leccare la fica, con lei che comincia ad ansimare. Mi ricordo che ci sono anche le fragole. Ne prendo una. La struscio dapprima sulle labbra della fica, poi le titillo il clitoride, ed infine la infilo tutta dentro. La fragola dentro la fica si spappola. Comincio a succhiarla. Quando questa è ormai solo un liquido dolce che cola, ne infilo un'altra e poi una terza, che dopo aver insaporito dei suoi umori e dei rimasugli di panna, tolgo e le infilo in bocca. La morde e la mangia. Due fragole io ed una lei. Fragole al sapore dolce di fica. L'eccitazione è ormai alle stelle e decido che è ora di infilare il pisello sempre più duro dentro questa fica fradicia. Naturalmente scivola dentro come se fosse tutta imburrata. Io sopra comincio a pomparla con forza. Ma lei, quasi senza sfilarselo, mi gira e passa sopra a cavalcare. Dapprima con movimenti lenti, avanti e indietro, poi circolari, ondeggiando il bacino e poi con veemenza. Intanto ansima sempre più forte. Mi tocca fermarla un paio di volte per non inondarla. E per prendere fiato, riprendiamo a giocare con fragole e panna. Finchè, con un'ultima cavalcata, quando la imploro di rallentare perchè altrimenti sborro, mi risponde: "Vieni dai che ormai si è fatto tardi e devo tornare a casa..." Faccio allora per toglierla da sopra per spruzzarla sulle tette o da qualche parte, comunque fuori dalla fica, ma lei: "Vienimi dentro, riempimi, tanto prendo la pillola..." Non me lo sono fatto ripetere e non ci ho messo un'altro minuto a riempirla tutta mentre le ancora cavalcava.... poi, spossati entrambi, si è coricata accanto. Per poco però, perchè s'era fatto davvero tardi, entrambi dentro la doccia, dove il mio pisello, grazie alle sue carezze con il bagnoschiuma della bustina del motel, riprendeva vigore.... ma era tardi. Così la ho riaccompagnata al parcheggio del centro commerciale, alla sua macchina e, dopo un'altro bacio, è scappata a casa sua. In motel sono rimaste alcune fragole, una panna spray ormai ultimata e delle lenzuola tutte impiastricciate di umori vari. Chissà cosa avrà pensato la cameriera addetta alla pulizia della camera!!!! [/QUOTE]
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