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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
I racconti di mia moglie Laura
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<blockquote data-quote="Anabasis70" data-source="post: 19577689" data-attributes="member: 594040"><p>Ok, a grande richiesta (pare vero…), ecco la Parte due dei Racconti di mia moglie Laura.</p><p></p><p>Katia è una mia amica di infanzia, una gran furbacchiona, con un sacco di situazioni intriganti per le mani. Quando le ho confidato della rivelazione fattami da Laura, mi ha aiutato a concepire un piano fichissimo, ma veramente al limite della follia, per dare al mio amore le sensazioni che sembra bramare così profondamente.</p><p>In pratica, abbiamo pensato di organizzare una scena di stupro, nella quale due suoi amici fidati, professionisti del mondo del sesso a pagamento, ci avrebbero “aggredito”, per poi approfittare della mia povera mogliettina indifesa. Di primo acchito è sembrato tutta una grossa cavolata, con troppe variabili e troppi intoppi possibili. E se Laura si fosse spaventata sul serio? E se non fosse così desiderosa di una situazione così estrema? E se, se, se? Poi, lentamente, il piano ha preso forma e più pensiamo ai particolari, più mi piace, mi intriga e mi eccita.</p><p>Alla fine, arriviamo a questo risultato:</p><p>Week end lungo, con figli a carico nonni.</p><p>Prenoto una spa per me e lei in un posticino che mi consiglia Katia, oltre per il fatto che è incantevole e offre servizi di eccezionale qualità , si trova in mezzo alla natura, con diversi posti appartati in cui organizzare il nostro “piccolo show”.</p><p>Una volta deciso il luogo e l’ora, su una cartina turistica, prospettiamo che i due suoi amici fermino la nostra auto in qualche modo credibile, probabilmente facendo finta di avere il loro veicolo in panne. Fingono quindi una rapina ma poi si interessano più a Laura che al resto e … beh, le offrono una scopata magistrale, da esperti quali sono. Katia mi assicura che ci sanno fare davvero.</p><p>Definiamo ancora alcuni particolari, Katia li contatta e mi fa sapere il prezzo del servizio, da pagare direttamente a loro. Mi sta bene. Andata!! Giuro, da quel giorno, fino all’appuntamento, sono rimasto praticamente col cazzo in tiro, al solo pensiero della scena che ci aspetta e al week end nella spa, insieme al mio amore, con questa nuova eccitantissima esperienza insieme.</p><p>Io intanto preparo qualche tocco in più, voglio che tutto sia perfetto. Preparo i contanti con cui pagare i ragazzi in un vecchio portafogli e un cellulare mal funzionante, tanto per avere una bella rapina a completare il tutto.</p><p>Arriva il giorno del viaggio. Dico a Laura che le ho organizzato un sacco di sorprese che spero le piaceranno. Premetto però alcune semplici regole: Non deve stupirsi di niente, deve pensare a divertirsi come più si sente e, nel caso in cui dovesse esserci qualcosa che non le piace, basta dirlo esplicitamente e il motivo di disappunto sparisce all’istante. Che poi sono praticamente le stesse regole che valgono per me, nei confronti dei due “stalloni” di Katia!</p><p>Partiamo!</p><p>Arriviamo nella zona circostante la spa e io trovo facilmente la strada secondaria studiata insieme a Katia. Siamo perfettamente in orario, quindi il piano procede alla perfezione.</p><p>Laura effettivamente non capisce perché io stia lasciando la strada larga e comoda in favore di una senz’altro meno agevole, ma io le dico che è una scorciatoia e lei mi guarda con uno sguardo che dimostra intesa, purtroppo sta subodorando qualcosa, non è scema, ma non dice più nulla e la vedo distendersi.</p><p>E’ uno schianto, come al solito. E’ primavera, quindi ci si può abbigliare comodi. Lei indossa un abitino scollato con gonna sopra al ginocchio e un giubbetto di pelle, autoreggenti leggere e stivaletti alla caviglia con tallone aperto. Profuma di buono, come sempre. Ogni tanto allunga una mano e mi accarezza la coscia e tra le gambe, maliziosa, mordicchiandosi le labbra e chiacchierando distesa, con quel suo tono di voce da gatta che indica eccitazione.</p><p>Io non sto quasi più nella pelle, non vedo l’ora di incontrare i nostri due gigolo e anzi mi chiedo dove si siano cacciati, quando sento il rumore di una moto che ci segue e vedo nello specchietto una di quelle da fuoristrada, con a bordo due individui. Mi salta il cuore in gola e il cazzo nei pantaloni! Ci siamo, penso.</p><p>La moto ci affianca, ci guardano, ci superano. Fanno diverse centinaia di metri sulla stradina, poi la vedo rallentare, inclinarsi malamente e quasi rovinare a terra, prima di fermarsi. Sembra abbiano avuto un inconveniente di qualche tipo. Scendono e cominciano ad armeggiare al mezzo. Noi arriviamo in prossimità e io rallento. Del resto si sono messi praticamente di traverso, non potrei proseguire senza rischiare di travolgerli. Mi fanno cenno con le braccia. Mi fermo e abbasso il finestrino.</p><p>“Ehi, che succede? Avete problemi?”</p><p>Laura fa per protestare, ma io la tranquillizzo.</p><p>Sono due sconosciuti per lei e indossano il casco, con sotto un passamontagna protettivo. Il più grosso si avvicina, borbottando che la moto li ha lasciati per strada, ma arrivato ad un paio di metri dalla portiera tira fuori una pistola, puntandola su di me! Dall’altro lato, il suo compare più basso fa lo stesso verso Laura!</p><p>“Ora zitti e tirate fuori i soldi, se state buoni e collaborate non vi facciamo niente”</p><p>Laura si agita, io no, le metto una mano sulla coscia per calmarla e recito la mia parte.</p><p>“Non fate follie ragazzi, noi…”</p><p>“Stai zitto ti ho detto e non fare lo stronzo e di a quella cretina di calmarsi o finisce male, fuori i soldi!”</p><p>Io mi volto verso Laura, la vedo sinceramente spaventata, sicché le stringo la coscia e le faccio l’occhiolino sussurrandole</p><p>“Amore, qui mi sa che dobbiamo fare come vogliono, o finisce molto, molto male, o molto, molto bene, tu che ne dici? In tutti i casi, decidi tu…”</p><p>Lei mi guarda stupita, poi sembra capire tutto, riprende un po’ di colore e mi fa</p><p>“Tu sei un pazzo… sei un fottuto pazzo… ” ma nella sua voce è tornato il suo tono eccitato e io ammicco di nuovo per confermare.</p><p>Intanto tiro fuori il portafogli e il cellulare e il tizio grosso li afferra. L’altro però si avvicina a Laura e le dice brusco “E tu che fai bella? Non la tiri fuori la borsetta?” Io rimango stupito, ma poi il tale aggiunge “anzi, altro che borsetta… scendi un po’? Non ci posso credere…”.</p><p>Il suo amico mi pianta la pistola sotto al naso “tu stai sempre buono, ok? Vogliamo solo vedere come è messa la tua signora”.</p><p>Laura sembra sudata e ancora agitata, ma lentamente scende dalla macchina, alzando le mani quando il tale la minaccia con la pistola “ma guarda qua, allora non me lo sono immaginato..sei identica a Bebe Rexha, la cantante, quella gran porcona, e tu stai messa benissimo come lei” la apostrofa, divorandola con lo sguardo da tutte le angolazioni. “quanto me la vorrei scopare Bebe Rexha, la vorrei mettere a pecora e sfondarle quel suo bel culone, ma mi sa che il tuo è molto più bello, lo sai? Girati! Fammelo vedere! Ho detto girati!”</p><p>Vedo mia moglie voltarsi lentamente verso la macchina e guardarmi con un misto di ansia e eccitazione.</p><p>“Tirati su la gonna, fatti ammirare…” le dice il tale ed è chiaro che si sta arrapando come un riccio nel vedere questa splendida donna che non oppone resistenza, incarnare la femmina che desidera.</p><p>Laura lentamente afferra il bordo della gonna e la tira su, scoprendo quelle sue belle cosce tornite, coperte dalle autoreggenti, fino a mostrare uno di quei suoi slippini a tanga con i bordi ricamati, che coprono a malapena il bel ciuffetto di peli che corona la sua passerina e che si infilano impertinenti tra le sue belle chiappe sode e rotonde, con tutti i chiletti della maternità nei punti giusti.</p><p>Il tizio sembra trasalire, alla visione di tutto quel ben di dio. Allunga una mano e comincia a tastarle il culo, i fianchi, le cosce, strappando qualche gemito a mia moglie. Ad un certo punto la fa voltare bruscamente e la spinge contro la vettura, dal tettino aperto lo vedo accostarsi a lei e puntarle la pistola contro la bocca, fino a sfiorare le sue splendide labbra sporgenti e morbide “mi sa che sei una bella ninfomane, vero? Dimmi che sei una troia…” le intima, e sento Laura rispondere in un sussurro “sono…sono una troia”, “ripetilo”, “sono una troia”, “mi sa che vuoi una bella ripassata, vero? Tira fuori la lingua, lecca, lecca come faresti con un cazzo” le ordina, e vedo mia moglie aprire leggermente le labbra, sporgere piano la lingua e leccare la canna della pistola, dapprima goffamente, poi inclinando un poco la testa e regalando a quel ferro delle leccate sempre più erotiche. Io ho ormai il cazzo che sta per esplodere. Il tizio si toglie il casco, lasciandolo cadere a terra, e si tira su il passamontagna fino a scoprire il mento e la bocca, poi afferra Laura per i capelli sulla nuca e le pianta la lingua in bocca. Sento lei che mugola, ma non ci sento dentro troppo disappunto, anzi! Sento il rumore umido delle loro lingue che si arrotolano, le labbra che scivolano le une sulle altre e i respiri nasali eccitati.</p><p>Il tizio grosso mi fa “Tua moglie è veramente una gran puttana, guarda come ci sta”, mi punta ancora la pistola, ma si sta strizzando il pacco, evidentemente ingrossato da un’erezione gigante.</p><p>Intanto un mugolio maschile attira di nuovo la mia attenzione sulla coppia, vedo che Laura ha abbassato le mani e sta accarezzando e stringendo il grosso rigonfiamento tra le gambe del tizio che la sta limonando avidamente. Lui intanto posa la pistola sul cofano e inizia a sbottonare il petto del vestitino di Laura. Scopre così un reggiseno a balconcino, che tiene su due sfere grosse e morbide, senza nascondere dei bei capezzoli larghi e duri, pronti per essere succhiati. Lui non ci pensa un attimo, ne afferra uno e comincia a lavorarselo di bocca, strappando un quieto gemito di piacere a Laura che, in estasi, piega indietro la testa e continua a segare lentamente il tizio da sopra i pantaloni.</p><p>Ormai la loro eccitazione è alle stelle, ma vengono interrotti dal più grosso, che apostrofa l’altro “Ehi, stai dimenticando chi ha la priorità qui!”, l’altro stacca la bocca da un capezzolo e tenta di protestare, ma il suo compare insiste “non rompere il cazzo o sai come finisce, tieni d’occhio il maritino qui e tu vieni qui” intima a Laura, mentre va ad afferrarla per un braccio, la strattona fin davanti alla macchina, perché io lo possa vedere bene, la costringe in ginocchio e, messosi a gambe larghe davanti a lei, si sbottona i pantaloni, cavandone un cazzo di tutto rispetto “avanti puttana, datti da fare, ho detto datti da fare, con quella bocca da sgualdrina”. Lo vedo afferrarla per i capelli e costringerle la testa verso il cazzo. Dopo una breve esitazione, la testa e le spalle di Laura iniziano un movimento di andata e ritorno ritmico. Lo sta spompinando, penso, mia moglie sta succhiando il cazzo di un altro uomo, lì davanti ai miei occhi. Finora avevo solo potuto immaginarla all’opera, ma vedere dal vivo la donna che amo, la madre dei miei figli, sottomettersi a quel trattamento, dare piacere con la bocca a uno sconosciuto senza opporre resistenza, mi fa realizzare quanto sia eccitante. Tanto quanto scoparla di persona.</p><p></p><p>Ma è solo l’inizio. Dopo alcuni lunghissimi minuti la tira su e la spinge con la pancia contro il cofano, di modo che mi ritrovo a guardarla direttamente in faccia. La sua espressione è di pura eccitazione, le labbra e il mento bagnati di saliva e gli occhi socchiusi. Lui le tira su la gonna, le schiaffeggia il culo, le tira via gli slip quasi a strapparglieli e la costringe rudemente ad allargare le gambe, dicendomi “ehi, cornuto, stai guardando, si? Guarda bene, mi sto per scopare la tua signora come una volgare cagna” e, dopo aver armeggiato un po’, lo vedo dare una forte spinta verso il bacino di Laura. Un grugnito lui, un gemito estatico lei, che spalanca la bocca e chiude gli occhi, in preda ad un evidente piacere. Il tale inizia a montarla con foga, ogni spinta sottolineata dallo schiocco del bacino contro i glutei, da un suo grugnito e da un gemito della ragazza. Lui, crudele, le ordina “di al tuo maritino cosa sto facendo”</p><p>e lei obbediente “mi stai scopando”,</p><p>“cosa ti sto facendo”,</p><p>“mi stai scopando forte”,</p><p>“come è il mio cazzo, diglielo”,</p><p>“è durissimo, mi sta sfondando, è più grosso del tuo”,</p><p>“digli che è un cornuto, avanti”,</p><p>“sei un cornuto, si, sei un cornuto, ah si continua! Non ti fermare! Guardami, cornuto, guarda come si fa scopare tua moglie!”.</p><p>Intanto sento che il compare basso ha avviato una riproduzione musicale, ha messo su una canzone della sua cantante preferita, ne posso cogliere qualche frase (<em>i got you...baby let me in…</em>), che va praticamente a dettare il ritmo della scopata, lì sul cofano della mia macchina.</p><p></p><p>Lo ammetto, quella scena è di una ingiustizia e di una volgarità incredibili, ma io mi ritrovo col cazzo in mano. Mi sto masturbando, mentre lo guardo abusare di Laura. Lei, bellissima, sensualissima, completamente sottomessa ad uno sconosciuto. Il suo giocattolo sessuale ormai. Il gorilla la fa girare sulla schiena, le tira su le gambe e se le appoggia alle spalle, poi la penetra di nuovo, la scopa senza pietà . Posso vedere gli stivaletti di Laura puntati verso il cielo ondeggiare avanti e indietro, poi le sue cosce vanno ad avvinghiarsi intorno alla vita di quel bastardo, le sue braccia gli circondano le spalle e lui la bacia, voracemente, vedo le loro lingue attorcigliarsi come due serpenti, la saliva colare sulle guance di mia moglie e lui che le afferra i capelli con entrambe le mani, mentre spinge, spinge, spinge il cazzo a fondo dentro di lei, fino a procurarle un orgasmo squassante, la vedo agitarsi e tremare, mentre i brividi di piacere percorrono tutto il suo corpo e lei urla di godimento.</p><p>Ecco, ora sta per venire lui, si tira su, la riporta in ginocchio, una mano serrata attorno a una ciocca di capelli, l’altra che smanetta velocemente lungo l’asta, la cappella puntata verso la bocca aperta di Laura, che lo incoraggia, tirando fuori la lingua e sussurrando “dammela, dammela, vienimi in gola, dai, sborrami in bocca, la voglio, la voglio…”, fino a quando un copioso getto la inonda dal mento fino a un sopracciglio, lei non può ritrarsi, neanche se volesse, così gli schizzi dopo sono più precisi e quasi tutti finiscono dritti nella sua bocca. La vedo ingoiare e passarsi la lingua sui denti e sulle labbra. L’ha bevuta tutta, con gusto. Ha ingoiato la sborra del suo violentatore. Lui glielo rimette in bocca, in modo che lei glielo pulisca per bene e sorbisca fino all’ultima goccia di sborra e lei esegue senza obiettare.</p><p>Il tizio si ritrae, rimette il cazzo nei pantaloni e riprende la pistola. E’ evidentemente il turno del fan del pop “ora tocca a me, puttana, vieni qui”. La fa mettere nuovamente con la pancia sul cofano “voglio sfondare il culo di Bebe Rexha, adesso ti sfondo il culo Bebe, hai capito?”. Vedo una nota di agitazione nello sguardo esausto di Laura, è chiaro che non sia sicura di volerlo, ma il tizio le sta già leccando il buco e sputandoci sopra diverse volte, poi tira fuori il suo arnese, sputando anche lì. Spinge una mano sulla schiena di mia moglie e inizia a forzarla da dietro. Lei geme, tra il preoccupato e il voglioso, non capisco, fino a quando la cappella del tizio inizia evidentemente a farsi strada nell’ano della ragazza. Lui spinge e la insulta, insulta me. Lei sta sentendo forse anche dolore, ma il piacere è maggiore. Lui la afferra di nuovo per i capelli e la costringe ad inarcarsi all’indietro, così le sue belle tette, ormai libere dal minuscolo reggiseno, iniziano ad ondeggiare al ritmo della scopata. Li sento urlare, lui “troia, puttana, ti piace nel culo? Dillo, di che ti piace nel culo! Dillo! Dillo al cornuto cosa ti sto facendo!!” e lei “si, si, sono la tua troia, mi stai inculando, mi stai aprendo il culo e tu guarda, cornuto, mi rompe il culo, sta allargando il culo di tua moglie”. Lui alza il volume della musica e continua a sodomizzarla con foga, fino a farla venire di nuovo, per poi venire a sua volta, direttamente nel culo di Laura. Lo vedo spingerle ben dentro il suo seme caldo, con pompate lunghe e violente, coronate dalle sue urla e da quelle della ragazza, fottuta e usata fino in fondo.</p><p></p><p>Quello che succede dopo, mi sembra tutt’ora frutto di un sogno. Abbasso lo sguardo e vedo che anch’io mi son sborrato addosso, guardando quella scena. Poi sento il rumore di una sirena lontana. Sento del tafferuglio, rialzo la testa e vedo i due che corrono verso la moto, la accendono e spariscono in un batter d’occhio. Poi il silenzio. Mia moglie è ancora lì, prona sul cofano, a gambe divaricate, ansimante, con la testa girata dall’altro lato. Esco finalmente dalla macchina, come in stato di trance, mi avvicino a lei e la vedo lì, con gli abiti sgualciti, il viso e il culo sporchi di sborra, gli occhi chiusi, il respiro che sta tornando regolare, pur se ancora colta da qualche improvviso brivido. Quando la tocco, lei mi guarda. Dopo un momento lungo un eternità , un sorriso si allarga tra quelle stupende labbra, ancora umide.</p><p>Sussurra “ti è piaciuto?”.</p><p>Rispondo “da impazzire, e a te?”.</p><p>“Mi sento leggera come una piuma e stremata, un’esperienza da brividi, mai avuti orgasmi così potenti”. Mi guarda intensamente “grazie…”.</p><p>Sento di amarla come non mai.</p><p></p><p>Ci ricomponiamo e ci apprestiamo a continuare il nostro viaggio. Risaliamo in macchina e partiamo. Per fortuna che ho studiato bene la mappa, perché il mio vero cellulare non prende, siamo in una zona non coperta evidentemente. Ora ci aspetta il fine settimana nella spa e le serate a fare sesso sotto il cielo stellato, ripensando alla nostra nuova esperienza, che chissà dove ci condurrà . Una cosa è certa però: da allora, quando Laura sente la musica di Bebe Rexha, le parte l’ormone a mille e deve scopare al più presto. Dice che la fa impazzire. Non so ancora se esserne entusiasta o preoccuparmi.</p><p></p><p>Ah si, ci sarebbe il consiglio che volevo da voi: ecco, quando siamo arrivati alla spa, mentre Laura era in doccia, mi sono collegato al wi-fi dell’albergo e mi è arrivata una mezza dozzina di chiamate e messaggi non letti.</p><p>Erano di Katia. </p><p>Si scusava, ma i suoi due amici avevano avuto un incidente d’auto, quella mattina, ed erano in ospedale. Nulla di grave, ma purtroppo il nostro piano era rovinato. Era mortificata.</p><p></p><p>Secondo voi, lo dico a Laura? </p><p>O no?</p><p></p><p>[MEDIA=youtube]uEJuoEs1UxY[/MEDIA]</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Anabasis70, post: 19577689, member: 594040"] Ok, a grande richiesta (pare vero…), ecco la Parte due dei Racconti di mia moglie Laura. Katia è una mia amica di infanzia, una gran furbacchiona, con un sacco di situazioni intriganti per le mani. Quando le ho confidato della rivelazione fattami da Laura, mi ha aiutato a concepire un piano fichissimo, ma veramente al limite della follia, per dare al mio amore le sensazioni che sembra bramare così profondamente. In pratica, abbiamo pensato di organizzare una scena di stupro, nella quale due suoi amici fidati, professionisti del mondo del sesso a pagamento, ci avrebbero “aggredito”, per poi approfittare della mia povera mogliettina indifesa. Di primo acchito è sembrato tutta una grossa cavolata, con troppe variabili e troppi intoppi possibili. E se Laura si fosse spaventata sul serio? E se non fosse così desiderosa di una situazione così estrema? E se, se, se? Poi, lentamente, il piano ha preso forma e più pensiamo ai particolari, più mi piace, mi intriga e mi eccita. Alla fine, arriviamo a questo risultato: Week end lungo, con figli a carico nonni. Prenoto una spa per me e lei in un posticino che mi consiglia Katia, oltre per il fatto che è incantevole e offre servizi di eccezionale qualità , si trova in mezzo alla natura, con diversi posti appartati in cui organizzare il nostro “piccolo show”. Una volta deciso il luogo e l’ora, su una cartina turistica, prospettiamo che i due suoi amici fermino la nostra auto in qualche modo credibile, probabilmente facendo finta di avere il loro veicolo in panne. Fingono quindi una rapina ma poi si interessano più a Laura che al resto e … beh, le offrono una scopata magistrale, da esperti quali sono. Katia mi assicura che ci sanno fare davvero. Definiamo ancora alcuni particolari, Katia li contatta e mi fa sapere il prezzo del servizio, da pagare direttamente a loro. Mi sta bene. Andata!! Giuro, da quel giorno, fino all’appuntamento, sono rimasto praticamente col cazzo in tiro, al solo pensiero della scena che ci aspetta e al week end nella spa, insieme al mio amore, con questa nuova eccitantissima esperienza insieme. Io intanto preparo qualche tocco in più, voglio che tutto sia perfetto. Preparo i contanti con cui pagare i ragazzi in un vecchio portafogli e un cellulare mal funzionante, tanto per avere una bella rapina a completare il tutto. Arriva il giorno del viaggio. Dico a Laura che le ho organizzato un sacco di sorprese che spero le piaceranno. Premetto però alcune semplici regole: Non deve stupirsi di niente, deve pensare a divertirsi come più si sente e, nel caso in cui dovesse esserci qualcosa che non le piace, basta dirlo esplicitamente e il motivo di disappunto sparisce all’istante. Che poi sono praticamente le stesse regole che valgono per me, nei confronti dei due “stalloni” di Katia! Partiamo! Arriviamo nella zona circostante la spa e io trovo facilmente la strada secondaria studiata insieme a Katia. Siamo perfettamente in orario, quindi il piano procede alla perfezione. Laura effettivamente non capisce perché io stia lasciando la strada larga e comoda in favore di una senz’altro meno agevole, ma io le dico che è una scorciatoia e lei mi guarda con uno sguardo che dimostra intesa, purtroppo sta subodorando qualcosa, non è scema, ma non dice più nulla e la vedo distendersi. E’ uno schianto, come al solito. E’ primavera, quindi ci si può abbigliare comodi. Lei indossa un abitino scollato con gonna sopra al ginocchio e un giubbetto di pelle, autoreggenti leggere e stivaletti alla caviglia con tallone aperto. Profuma di buono, come sempre. Ogni tanto allunga una mano e mi accarezza la coscia e tra le gambe, maliziosa, mordicchiandosi le labbra e chiacchierando distesa, con quel suo tono di voce da gatta che indica eccitazione. Io non sto quasi più nella pelle, non vedo l’ora di incontrare i nostri due gigolo e anzi mi chiedo dove si siano cacciati, quando sento il rumore di una moto che ci segue e vedo nello specchietto una di quelle da fuoristrada, con a bordo due individui. Mi salta il cuore in gola e il cazzo nei pantaloni! Ci siamo, penso. La moto ci affianca, ci guardano, ci superano. Fanno diverse centinaia di metri sulla stradina, poi la vedo rallentare, inclinarsi malamente e quasi rovinare a terra, prima di fermarsi. Sembra abbiano avuto un inconveniente di qualche tipo. Scendono e cominciano ad armeggiare al mezzo. Noi arriviamo in prossimità e io rallento. Del resto si sono messi praticamente di traverso, non potrei proseguire senza rischiare di travolgerli. Mi fanno cenno con le braccia. Mi fermo e abbasso il finestrino. “Ehi, che succede? Avete problemi?” Laura fa per protestare, ma io la tranquillizzo. Sono due sconosciuti per lei e indossano il casco, con sotto un passamontagna protettivo. Il più grosso si avvicina, borbottando che la moto li ha lasciati per strada, ma arrivato ad un paio di metri dalla portiera tira fuori una pistola, puntandola su di me! Dall’altro lato, il suo compare più basso fa lo stesso verso Laura! “Ora zitti e tirate fuori i soldi, se state buoni e collaborate non vi facciamo niente” Laura si agita, io no, le metto una mano sulla coscia per calmarla e recito la mia parte. “Non fate follie ragazzi, noi…” “Stai zitto ti ho detto e non fare lo stronzo e di a quella cretina di calmarsi o finisce male, fuori i soldi!” Io mi volto verso Laura, la vedo sinceramente spaventata, sicché le stringo la coscia e le faccio l’occhiolino sussurrandole “Amore, qui mi sa che dobbiamo fare come vogliono, o finisce molto, molto male, o molto, molto bene, tu che ne dici? In tutti i casi, decidi tu…” Lei mi guarda stupita, poi sembra capire tutto, riprende un po’ di colore e mi fa “Tu sei un pazzo… sei un fottuto pazzo… ” ma nella sua voce è tornato il suo tono eccitato e io ammicco di nuovo per confermare. Intanto tiro fuori il portafogli e il cellulare e il tizio grosso li afferra. L’altro però si avvicina a Laura e le dice brusco “E tu che fai bella? Non la tiri fuori la borsetta?” Io rimango stupito, ma poi il tale aggiunge “anzi, altro che borsetta… scendi un po’? Non ci posso credere…”. Il suo amico mi pianta la pistola sotto al naso “tu stai sempre buono, ok? Vogliamo solo vedere come è messa la tua signora”. Laura sembra sudata e ancora agitata, ma lentamente scende dalla macchina, alzando le mani quando il tale la minaccia con la pistola “ma guarda qua, allora non me lo sono immaginato..sei identica a Bebe Rexha, la cantante, quella gran porcona, e tu stai messa benissimo come lei” la apostrofa, divorandola con lo sguardo da tutte le angolazioni. “quanto me la vorrei scopare Bebe Rexha, la vorrei mettere a pecora e sfondarle quel suo bel culone, ma mi sa che il tuo è molto più bello, lo sai? Girati! Fammelo vedere! Ho detto girati!” Vedo mia moglie voltarsi lentamente verso la macchina e guardarmi con un misto di ansia e eccitazione. “Tirati su la gonna, fatti ammirare…” le dice il tale ed è chiaro che si sta arrapando come un riccio nel vedere questa splendida donna che non oppone resistenza, incarnare la femmina che desidera. Laura lentamente afferra il bordo della gonna e la tira su, scoprendo quelle sue belle cosce tornite, coperte dalle autoreggenti, fino a mostrare uno di quei suoi slippini a tanga con i bordi ricamati, che coprono a malapena il bel ciuffetto di peli che corona la sua passerina e che si infilano impertinenti tra le sue belle chiappe sode e rotonde, con tutti i chiletti della maternità nei punti giusti. Il tizio sembra trasalire, alla visione di tutto quel ben di dio. Allunga una mano e comincia a tastarle il culo, i fianchi, le cosce, strappando qualche gemito a mia moglie. Ad un certo punto la fa voltare bruscamente e la spinge contro la vettura, dal tettino aperto lo vedo accostarsi a lei e puntarle la pistola contro la bocca, fino a sfiorare le sue splendide labbra sporgenti e morbide “mi sa che sei una bella ninfomane, vero? Dimmi che sei una troia…” le intima, e sento Laura rispondere in un sussurro “sono…sono una troia”, “ripetilo”, “sono una troia”, “mi sa che vuoi una bella ripassata, vero? Tira fuori la lingua, lecca, lecca come faresti con un cazzo” le ordina, e vedo mia moglie aprire leggermente le labbra, sporgere piano la lingua e leccare la canna della pistola, dapprima goffamente, poi inclinando un poco la testa e regalando a quel ferro delle leccate sempre più erotiche. Io ho ormai il cazzo che sta per esplodere. Il tizio si toglie il casco, lasciandolo cadere a terra, e si tira su il passamontagna fino a scoprire il mento e la bocca, poi afferra Laura per i capelli sulla nuca e le pianta la lingua in bocca. Sento lei che mugola, ma non ci sento dentro troppo disappunto, anzi! Sento il rumore umido delle loro lingue che si arrotolano, le labbra che scivolano le une sulle altre e i respiri nasali eccitati. Il tizio grosso mi fa “Tua moglie è veramente una gran puttana, guarda come ci sta”, mi punta ancora la pistola, ma si sta strizzando il pacco, evidentemente ingrossato da un’erezione gigante. Intanto un mugolio maschile attira di nuovo la mia attenzione sulla coppia, vedo che Laura ha abbassato le mani e sta accarezzando e stringendo il grosso rigonfiamento tra le gambe del tizio che la sta limonando avidamente. Lui intanto posa la pistola sul cofano e inizia a sbottonare il petto del vestitino di Laura. Scopre così un reggiseno a balconcino, che tiene su due sfere grosse e morbide, senza nascondere dei bei capezzoli larghi e duri, pronti per essere succhiati. Lui non ci pensa un attimo, ne afferra uno e comincia a lavorarselo di bocca, strappando un quieto gemito di piacere a Laura che, in estasi, piega indietro la testa e continua a segare lentamente il tizio da sopra i pantaloni. Ormai la loro eccitazione è alle stelle, ma vengono interrotti dal più grosso, che apostrofa l’altro “Ehi, stai dimenticando chi ha la priorità qui!”, l’altro stacca la bocca da un capezzolo e tenta di protestare, ma il suo compare insiste “non rompere il cazzo o sai come finisce, tieni d’occhio il maritino qui e tu vieni qui” intima a Laura, mentre va ad afferrarla per un braccio, la strattona fin davanti alla macchina, perché io lo possa vedere bene, la costringe in ginocchio e, messosi a gambe larghe davanti a lei, si sbottona i pantaloni, cavandone un cazzo di tutto rispetto “avanti puttana, datti da fare, ho detto datti da fare, con quella bocca da sgualdrina”. Lo vedo afferrarla per i capelli e costringerle la testa verso il cazzo. Dopo una breve esitazione, la testa e le spalle di Laura iniziano un movimento di andata e ritorno ritmico. Lo sta spompinando, penso, mia moglie sta succhiando il cazzo di un altro uomo, lì davanti ai miei occhi. Finora avevo solo potuto immaginarla all’opera, ma vedere dal vivo la donna che amo, la madre dei miei figli, sottomettersi a quel trattamento, dare piacere con la bocca a uno sconosciuto senza opporre resistenza, mi fa realizzare quanto sia eccitante. Tanto quanto scoparla di persona. Ma è solo l’inizio. Dopo alcuni lunghissimi minuti la tira su e la spinge con la pancia contro il cofano, di modo che mi ritrovo a guardarla direttamente in faccia. La sua espressione è di pura eccitazione, le labbra e il mento bagnati di saliva e gli occhi socchiusi. Lui le tira su la gonna, le schiaffeggia il culo, le tira via gli slip quasi a strapparglieli e la costringe rudemente ad allargare le gambe, dicendomi “ehi, cornuto, stai guardando, si? Guarda bene, mi sto per scopare la tua signora come una volgare cagna” e, dopo aver armeggiato un po’, lo vedo dare una forte spinta verso il bacino di Laura. Un grugnito lui, un gemito estatico lei, che spalanca la bocca e chiude gli occhi, in preda ad un evidente piacere. Il tale inizia a montarla con foga, ogni spinta sottolineata dallo schiocco del bacino contro i glutei, da un suo grugnito e da un gemito della ragazza. Lui, crudele, le ordina “di al tuo maritino cosa sto facendo” e lei obbediente “mi stai scopando”, “cosa ti sto facendo”, “mi stai scopando forte”, “come è il mio cazzo, diglielo”, “è durissimo, mi sta sfondando, è più grosso del tuo”, “digli che è un cornuto, avanti”, “sei un cornuto, si, sei un cornuto, ah si continua! Non ti fermare! Guardami, cornuto, guarda come si fa scopare tua moglie!”. Intanto sento che il compare basso ha avviato una riproduzione musicale, ha messo su una canzone della sua cantante preferita, ne posso cogliere qualche frase ([I]i got you...baby let me in…[/I]), che va praticamente a dettare il ritmo della scopata, lì sul cofano della mia macchina. Lo ammetto, quella scena è di una ingiustizia e di una volgarità incredibili, ma io mi ritrovo col cazzo in mano. Mi sto masturbando, mentre lo guardo abusare di Laura. Lei, bellissima, sensualissima, completamente sottomessa ad uno sconosciuto. Il suo giocattolo sessuale ormai. Il gorilla la fa girare sulla schiena, le tira su le gambe e se le appoggia alle spalle, poi la penetra di nuovo, la scopa senza pietà . Posso vedere gli stivaletti di Laura puntati verso il cielo ondeggiare avanti e indietro, poi le sue cosce vanno ad avvinghiarsi intorno alla vita di quel bastardo, le sue braccia gli circondano le spalle e lui la bacia, voracemente, vedo le loro lingue attorcigliarsi come due serpenti, la saliva colare sulle guance di mia moglie e lui che le afferra i capelli con entrambe le mani, mentre spinge, spinge, spinge il cazzo a fondo dentro di lei, fino a procurarle un orgasmo squassante, la vedo agitarsi e tremare, mentre i brividi di piacere percorrono tutto il suo corpo e lei urla di godimento. Ecco, ora sta per venire lui, si tira su, la riporta in ginocchio, una mano serrata attorno a una ciocca di capelli, l’altra che smanetta velocemente lungo l’asta, la cappella puntata verso la bocca aperta di Laura, che lo incoraggia, tirando fuori la lingua e sussurrando “dammela, dammela, vienimi in gola, dai, sborrami in bocca, la voglio, la voglio…”, fino a quando un copioso getto la inonda dal mento fino a un sopracciglio, lei non può ritrarsi, neanche se volesse, così gli schizzi dopo sono più precisi e quasi tutti finiscono dritti nella sua bocca. La vedo ingoiare e passarsi la lingua sui denti e sulle labbra. L’ha bevuta tutta, con gusto. Ha ingoiato la sborra del suo violentatore. Lui glielo rimette in bocca, in modo che lei glielo pulisca per bene e sorbisca fino all’ultima goccia di sborra e lei esegue senza obiettare. Il tizio si ritrae, rimette il cazzo nei pantaloni e riprende la pistola. E’ evidentemente il turno del fan del pop “ora tocca a me, puttana, vieni qui”. La fa mettere nuovamente con la pancia sul cofano “voglio sfondare il culo di Bebe Rexha, adesso ti sfondo il culo Bebe, hai capito?”. Vedo una nota di agitazione nello sguardo esausto di Laura, è chiaro che non sia sicura di volerlo, ma il tizio le sta già leccando il buco e sputandoci sopra diverse volte, poi tira fuori il suo arnese, sputando anche lì. Spinge una mano sulla schiena di mia moglie e inizia a forzarla da dietro. Lei geme, tra il preoccupato e il voglioso, non capisco, fino a quando la cappella del tizio inizia evidentemente a farsi strada nell’ano della ragazza. Lui spinge e la insulta, insulta me. Lei sta sentendo forse anche dolore, ma il piacere è maggiore. Lui la afferra di nuovo per i capelli e la costringe ad inarcarsi all’indietro, così le sue belle tette, ormai libere dal minuscolo reggiseno, iniziano ad ondeggiare al ritmo della scopata. Li sento urlare, lui “troia, puttana, ti piace nel culo? Dillo, di che ti piace nel culo! Dillo! Dillo al cornuto cosa ti sto facendo!!” e lei “si, si, sono la tua troia, mi stai inculando, mi stai aprendo il culo e tu guarda, cornuto, mi rompe il culo, sta allargando il culo di tua moglie”. Lui alza il volume della musica e continua a sodomizzarla con foga, fino a farla venire di nuovo, per poi venire a sua volta, direttamente nel culo di Laura. Lo vedo spingerle ben dentro il suo seme caldo, con pompate lunghe e violente, coronate dalle sue urla e da quelle della ragazza, fottuta e usata fino in fondo. Quello che succede dopo, mi sembra tutt’ora frutto di un sogno. Abbasso lo sguardo e vedo che anch’io mi son sborrato addosso, guardando quella scena. Poi sento il rumore di una sirena lontana. Sento del tafferuglio, rialzo la testa e vedo i due che corrono verso la moto, la accendono e spariscono in un batter d’occhio. Poi il silenzio. Mia moglie è ancora lì, prona sul cofano, a gambe divaricate, ansimante, con la testa girata dall’altro lato. Esco finalmente dalla macchina, come in stato di trance, mi avvicino a lei e la vedo lì, con gli abiti sgualciti, il viso e il culo sporchi di sborra, gli occhi chiusi, il respiro che sta tornando regolare, pur se ancora colta da qualche improvviso brivido. Quando la tocco, lei mi guarda. Dopo un momento lungo un eternità , un sorriso si allarga tra quelle stupende labbra, ancora umide. Sussurra “ti è piaciuto?”. Rispondo “da impazzire, e a te?”. “Mi sento leggera come una piuma e stremata, un’esperienza da brividi, mai avuti orgasmi così potenti”. Mi guarda intensamente “grazie…”. Sento di amarla come non mai. Ci ricomponiamo e ci apprestiamo a continuare il nostro viaggio. Risaliamo in macchina e partiamo. Per fortuna che ho studiato bene la mappa, perché il mio vero cellulare non prende, siamo in una zona non coperta evidentemente. Ora ci aspetta il fine settimana nella spa e le serate a fare sesso sotto il cielo stellato, ripensando alla nostra nuova esperienza, che chissà dove ci condurrà . Una cosa è certa però: da allora, quando Laura sente la musica di Bebe Rexha, le parte l’ormone a mille e deve scopare al più presto. Dice che la fa impazzire. Non so ancora se esserne entusiasta o preoccuparmi. Ah si, ci sarebbe il consiglio che volevo da voi: ecco, quando siamo arrivati alla spa, mentre Laura era in doccia, mi sono collegato al wi-fi dell’albergo e mi è arrivata una mezza dozzina di chiamate e messaggi non letti. Erano di Katia. Si scusava, ma i suoi due amici avevano avuto un incidente d’auto, quella mattina, ed erano in ospedale. Nulla di grave, ma purtroppo il nostro piano era rovinato. Era mortificata. Secondo voi, lo dico a Laura? O no? [MEDIA=youtube]uEJuoEs1UxY[/MEDIA] [/QUOTE]
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