Devo ammettere che si, ero preoccupato. Magari lo sono ancora.
Passare da una storia a distanza, per quanto vissuta con la massima serietà e rispetto, ad una convivenza e, in tempi brevissimi, ad essere colleghi... Beh si, può spaventare. O meglio: mi hanno fatto spaventare, forse, i pensieri di altri.
Colleghi, addirittura. Stesso luogo di lavoro. Io e lei, sempre. In casa e fuori.
"... troppo tempo insieme"
"... vi verrete a noia"
... ecc ecc.
Premettendo che sono piuttosto convinto del rapporto che abbiamo, del legame forte che c'è tra noi, non posso non tenere in considerazione che dei cambiamenti così rapidi e netti possano anche nuocere ad una coppia che per anni si è frequentata solo durante i weekend. Per sporadici mesi di convivenza magari, ma sempre in situazioni pseudo-vacanziere. La vita di coppia, come ho potuto parzialmente apprendere in questo anno di convivenza, è ben diversa da quella di "fidanzati" ed ancor più da quella di "fidanzati a distanza".
E' passato poco più di un mese, da quando è stata assunta, ma il fatto che siamo in 2 uffici diversi forse ci ha permesso, almeno fin'ora, di non sentire molto il cambiamento.
So che è presto, ma le cose non dovrebbero cambiare: avremo poco, da interagire. Quindi, forse, reggeremo bene il colpo. Si spera.
Poco fa, per la prima volta, un avvenimento che, se da una parte non deve diventare consuetudine, mi ha fatto pensare che forse, averla come collega, potrebbe non esser poi tanto male. Una sorpresa.
Mi arriva una mail: "Vieni in bagno su, all'ultimo piano, tra 10 minuti"
Sorpreso.
Tutti sanno che stiamo insieme, ma ci teniamo a non passare da piccioncini, quindi restiamo sempre abbastanza distaccati.
"Bada, che io ci vado davvero" rispondo, credendo si trattasse di una delle sue solite battute provocatorie. Immaginando una risposta del tipo: ";-)"
Ironicamente, spesso le ho detto che non avrebbe mai avuto il coraggio di scopare in ufficio. Né soli, né in presenza dei colleghi.
"Vacci e tirati giù le mutande" ordina. Mi sta sfidando.
Così, inizio a contare i minuti. Sarà la voglia di un bacetto? Bisogno di affetto, di un abbraccio? Vuol dimostrarmi che mi sbaglio??
Vediamo... I 10 minuti passano velocemente, e ci troviamo nel bagno fissato. Lei, con un sorriso a furbetta stampato sul viso; i colleghi che potrebbero accorgersi del fatto che entriamo insieme... Sai che figure?!
Ce ne freghiamo, chiudo la porta. A chiave. "Oramai mi hai sfidato" penso. Mi bacia eroticamente, la lingua che spinge prepotentemente contro la mia, quasi in segno di sfida. Si, mi sfida. Mi sta sfidando?!
La abbraccio. Lei mi respinge, come se non le interessasse affatto la dolcezza. Strano. Solitamente non deve mai mancare, per lei. E' la principale dote che devo avere, la dolcezza. Scoparla si, ma come uno che la ama, mai come un oggetto del sesso.
Si abbassa davanti a me, guardandomi. Sfida.
Piegata sulle ginocchia, slaccia cintura e pantaloni, in silenzio. Tira giù tutto ciò che può essere di intralcio tra il mio sesso e la sua voglia, fino alle mie caviglie. Tra la sua voglia e la mia. Mi guarda, come soddisfatta dal gonfiarsi di un cazzo che conosce come le sue tasche.
Lo guarda, come sfidandolo.
Sento vagamente qualcuno che cammina nei pressi del bagno, ma nessuna preoccupazione può disturbare questo momento. La lingua sta esplorando le mie palle, come se non le avesse mai esplorate prima. Le mordicchia, le lecca, le succhia.
Quando, dopo poco, ad aver a che fare con la sua lingua è la mia cappella, mi rendo subito conto che l'eccitazione dovuta alla situazione insolita non mi permetterà a lungo di godere di questo momento.
Mi sento risucchiare. Mi sta sfidando, risucchiandomi.
Vorrei reagire, ma sono immobilizzato. In piedi.
Sembra di essere dentro un vortice, il vortice creato dalla sua bocca. Sospiro.
Nessun su e giù, nessuna mano ad aiutare una bocca voracissima del mio calore. Semplicemente un vortice. Una sfida.
Una sfida che continua per altri 2-3 minuti. Un vortice interrotto da qualche fugace indugio sui miei testicoli. I suoi occhi sempre rivolti sul mio membro, come se dovessero carpire ogni sua reazione. Qualche morsetto qua, qualche leccatina lì.
Ogni tanto cerca l'espressione della mia faccia. Non vuole dolcezza, vuole il mio godimento.
Io in piedi, lei seduta sulla tavoletta chiusa di un cesso. Una squallida situazione che, se non fosse stata creata dalla persona più dolce che io abbia mai conosciuto, potrebbe essere una scena di quei film di droga, sesso e violenza.
Il vortice, la sua bocca. Su e giù ora, sempre più velocemente. Si stacca, guardandomi negli occhi. La sua lingua stimola il mio frenulo, con dolcezza e decisione. Sorride. Mi rende partecipe della sua soddisfazione attraverso il sorriso. Soddisfazione nel vedermi pietrificato per un comportamento così inaspettato e porco. Brividi, situazione insolita. Eccitazione.
Quando ricado nel vortice della sua bocca, è solo questione di attimi. Su è giù, prepotentemente, con l'aiuto di una mano e l'altra mano ancorata ai miei testicoli.
Si alza, soddisfatta. Uno sguardo allo specchio, per esser sicura di non aver residui sul suo dolce viso. Un occhiolino, e mi lascia lì, da solo, in bagno.
Mi ha sfidato? Forse.
Ha vinto? Sicuramente. Le inaspettate uscite di una persona dolcissima riescono a farmi innamorare sempre di più.
Torno giù alla mia scrivania, passando davanti al suo ufficio.
Leggo una mail: "Questo è per farti capire che, anche se ti vedo sempre, la voglia di te non diminuisce".
Una sfida, si. Vinta da entrambi.
Passare da una storia a distanza, per quanto vissuta con la massima serietà e rispetto, ad una convivenza e, in tempi brevissimi, ad essere colleghi... Beh si, può spaventare. O meglio: mi hanno fatto spaventare, forse, i pensieri di altri.
Colleghi, addirittura. Stesso luogo di lavoro. Io e lei, sempre. In casa e fuori.
"... troppo tempo insieme"
"... vi verrete a noia"
... ecc ecc.
Premettendo che sono piuttosto convinto del rapporto che abbiamo, del legame forte che c'è tra noi, non posso non tenere in considerazione che dei cambiamenti così rapidi e netti possano anche nuocere ad una coppia che per anni si è frequentata solo durante i weekend. Per sporadici mesi di convivenza magari, ma sempre in situazioni pseudo-vacanziere. La vita di coppia, come ho potuto parzialmente apprendere in questo anno di convivenza, è ben diversa da quella di "fidanzati" ed ancor più da quella di "fidanzati a distanza".
E' passato poco più di un mese, da quando è stata assunta, ma il fatto che siamo in 2 uffici diversi forse ci ha permesso, almeno fin'ora, di non sentire molto il cambiamento.
So che è presto, ma le cose non dovrebbero cambiare: avremo poco, da interagire. Quindi, forse, reggeremo bene il colpo. Si spera.
Poco fa, per la prima volta, un avvenimento che, se da una parte non deve diventare consuetudine, mi ha fatto pensare che forse, averla come collega, potrebbe non esser poi tanto male. Una sorpresa.
Mi arriva una mail: "Vieni in bagno su, all'ultimo piano, tra 10 minuti"
Sorpreso.
Tutti sanno che stiamo insieme, ma ci teniamo a non passare da piccioncini, quindi restiamo sempre abbastanza distaccati.
"Bada, che io ci vado davvero" rispondo, credendo si trattasse di una delle sue solite battute provocatorie. Immaginando una risposta del tipo: ";-)"
Ironicamente, spesso le ho detto che non avrebbe mai avuto il coraggio di scopare in ufficio. Né soli, né in presenza dei colleghi.
"Vacci e tirati giù le mutande" ordina. Mi sta sfidando.
Così, inizio a contare i minuti. Sarà la voglia di un bacetto? Bisogno di affetto, di un abbraccio? Vuol dimostrarmi che mi sbaglio??
Vediamo... I 10 minuti passano velocemente, e ci troviamo nel bagno fissato. Lei, con un sorriso a furbetta stampato sul viso; i colleghi che potrebbero accorgersi del fatto che entriamo insieme... Sai che figure?!
Ce ne freghiamo, chiudo la porta. A chiave. "Oramai mi hai sfidato" penso. Mi bacia eroticamente, la lingua che spinge prepotentemente contro la mia, quasi in segno di sfida. Si, mi sfida. Mi sta sfidando?!
La abbraccio. Lei mi respinge, come se non le interessasse affatto la dolcezza. Strano. Solitamente non deve mai mancare, per lei. E' la principale dote che devo avere, la dolcezza. Scoparla si, ma come uno che la ama, mai come un oggetto del sesso.
Si abbassa davanti a me, guardandomi. Sfida.
Piegata sulle ginocchia, slaccia cintura e pantaloni, in silenzio. Tira giù tutto ciò che può essere di intralcio tra il mio sesso e la sua voglia, fino alle mie caviglie. Tra la sua voglia e la mia. Mi guarda, come soddisfatta dal gonfiarsi di un cazzo che conosce come le sue tasche.
Lo guarda, come sfidandolo.
Sento vagamente qualcuno che cammina nei pressi del bagno, ma nessuna preoccupazione può disturbare questo momento. La lingua sta esplorando le mie palle, come se non le avesse mai esplorate prima. Le mordicchia, le lecca, le succhia.
Quando, dopo poco, ad aver a che fare con la sua lingua è la mia cappella, mi rendo subito conto che l'eccitazione dovuta alla situazione insolita non mi permetterà a lungo di godere di questo momento.
Mi sento risucchiare. Mi sta sfidando, risucchiandomi.
Vorrei reagire, ma sono immobilizzato. In piedi.
Sembra di essere dentro un vortice, il vortice creato dalla sua bocca. Sospiro.
Nessun su e giù, nessuna mano ad aiutare una bocca voracissima del mio calore. Semplicemente un vortice. Una sfida.
Una sfida che continua per altri 2-3 minuti. Un vortice interrotto da qualche fugace indugio sui miei testicoli. I suoi occhi sempre rivolti sul mio membro, come se dovessero carpire ogni sua reazione. Qualche morsetto qua, qualche leccatina lì.
Ogni tanto cerca l'espressione della mia faccia. Non vuole dolcezza, vuole il mio godimento.
Io in piedi, lei seduta sulla tavoletta chiusa di un cesso. Una squallida situazione che, se non fosse stata creata dalla persona più dolce che io abbia mai conosciuto, potrebbe essere una scena di quei film di droga, sesso e violenza.
Il vortice, la sua bocca. Su e giù ora, sempre più velocemente. Si stacca, guardandomi negli occhi. La sua lingua stimola il mio frenulo, con dolcezza e decisione. Sorride. Mi rende partecipe della sua soddisfazione attraverso il sorriso. Soddisfazione nel vedermi pietrificato per un comportamento così inaspettato e porco. Brividi, situazione insolita. Eccitazione.
Quando ricado nel vortice della sua bocca, è solo questione di attimi. Su è giù, prepotentemente, con l'aiuto di una mano e l'altra mano ancorata ai miei testicoli.
Si alza, soddisfatta. Uno sguardo allo specchio, per esser sicura di non aver residui sul suo dolce viso. Un occhiolino, e mi lascia lì, da solo, in bagno.
Mi ha sfidato? Forse.
Ha vinto? Sicuramente. Le inaspettate uscite di una persona dolcissima riescono a farmi innamorare sempre di più.
Torno giù alla mia scrivania, passando davanti al suo ufficio.
Leggo una mail: "Questo è per farti capire che, anche se ti vedo sempre, la voglia di te non diminuisce".
Una sfida, si. Vinta da entrambi.
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