IL CLUB DEGLI AMICI (Capitolo VII – La visita dalla ginecologa - prima parte)

suntopless

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Di seguito il settimo capitolo (di sedici) de "Il Club degli Amici", racconto pubblicato in contemporanea anche sul nostro blog.

Uno squillo al cellulare e Yoko rispose
“Sì, chi parla?”
“Buongiorno signora! Sono la segretaria della dottoressa Polella (cognome di fantasia).”
“Ah, sì, buongiorno anche a lei! Se mi chiama per l’appuntamento di domani, la ringrazio, ma non l’avevo dimenticato!”
“No, signora, non ho telefonato per ricordarle l’appuntamento. La volevo informare che c’è un piccolo problema.”
“Che problema? L’appuntamento deve saltare?”
“La dottoressa è dovuta partire ieri sera improvvisamente per un problema familiare quindi mi sto occupando di avvisare tutte le pazienti di oggi, domani e venerdì che la dottoressa non potrà riceverle.”
“A quando è possibile rinviare?”
“Vediamo! A causa degli appuntamenti precedentemente fissati la potrei inserire tra due settimane precise. Sempre di giovedì, sempre allo stesso orario.”
“E cosa devo fare? Per me va bene.”
“Oppure…”
“Oppure che?”
“Oppure, se per lei va bene, possiamo mantenere l’appuntamento di domani, ma con il dottor Gagliardo (cognome di fantasia anch’esso), un collega che la dottoressa ha incaricato per la sostituzione per le visite urgenti.”
L’indomani Yoko si presentò, come sempre puntuale, allo studio della dottoressa Polella. Non aveva mai effettuato una visita ginecologica con un dottore maschio, troppa vergogna! Ma la nuova Yoko era diversa! “E’ un uomo!” pensava “E chi se ne frega? E’ sempre un dottore!”.
Per la verità dopo avere ricevuto la telefonata della segretaria della dottoressa Polella e dopo aver accettato di farsi visitare dal sostituto della dottoressa, mi aveva immediatamente telefonato e mi aveva avvisato della novità. Io, tremendamente geloso in passato, contrariamente a quanto le avrei detto prima, le dissi la stessa identica cosa che adesso pensava anche lei
“Hai fatto bene ad accettare. E’ un dottore! Un semplice dottore! Chissà quante donne vede ogni giorno. Certo, magari non tutte belle come te. E poi che importa! La situazione è cambiata adesso.” e le confessai “Sotto sotto sai che mi sta venendo duro al solo pensiero: dopo mi racconterai tutto, vero?”
Aspettò pazientemente il suo turno insieme ad altre signore. La sala d’attesa era insolitamente affollata, c’erano alcune urgenze e poi il dottore aveva convogliato in quello studio anche le sue pazienti. C’era qualche uomo in sala d’attesa che aveva accompagnato la propria compagna incinta: l’emozione di seguire lo sviluppo del prossimo nascituro!
“Signora XXX (omissione doverosa del cognome!) può accomodarsi!”
Yoko aprì la porta, la richiuse alle proprie spalle ed immediatamente
“Mario? Tu?”
“Ciao Yoko! Accomodati!” rispose anch’egli sorpreso.
Il dottor Gagliardo, Mario Gagliardo, altri non era che il nostro Mario, nostro nel senso che era uno dei soci de Il Club degli Amici. L’imbarazzo di entrambi era evidente.
“Mario, non sapevo fossi ginecologo!”
“Ma come, John non ti ha detto nulla?”
“No, non mi ha detto nulla! Che avrebbe dovuto dirmi?”
“Che nella mia vita pubblica sono un ginecologo ad esempio! Lui sa tutto di me, come del resto degli altri soci del club!”
“Sì, hai detto bene! Lui sa tutto, ma io non mi sono mai voluta interessare alle scartoffie del club! Non ho mai voluto vedere le vostre schede personali!”
“Ah, capisco! Ma John sa che sei qui?”
“Certo che lo sa! Sa che sono andata dalla dottoressa Polella, la mia ginecologa!”
“Non gli hai detto della sostituzione?”
“Sì, ma probabilmente non gli ho detto il tuo nome oppure non lo ha sentito lui!”
“E allora adesso che facciamo? Facciamo lo stesso la visita?”
Yoko evidentemente ancora imbarazzata
“Ma sai, mi vergogno un po’!”
“Di me? Ricordati che sono un dottore!”
“Sì, lo so, lo capisco! Ne vedi tante tu di donne nude!” ed accenna un sorrisetto “Ma noi ci conosciamo! Penso sia diverso!”
“Sì, certo che è diverso! Però, per la verità, è molto diverso dalla solita conoscenza!”
“Che intendi dire?”
“In realtà noi non ci conosciamo veramente! Abbiamo più volte fatto sesso insieme all’interno del club, ma non ci conosciamo effettivamente!”
“Beh, è vero! Che strana situazione! E poi, secondo il regolamento del club non dovremmo neanche frequentarci al di fuori, appunto, del club”
“Sì, le conosco anch’io le regole! Ma non ci stiamo in realtà frequentando! Semplicemente stai facendo una visita medica con una persona che casualmente è anche un socio del club, come te. Nulla di più!” e poi “Comunque, se non te la senti, per me non c’è alcun problema! Decidi tu!”
“Va bene, ormai che sono qui… facciamola questa visita!” Yoko si era finalmente decisa.
“Accomodati di là allora, il posto lo conosci. Arrivo tra un attimo, il tempo di finire di leggere la tua scheda.”
Yoko come di consueto si mette dietro il paravento e si spoglia togliendo gonna e mutandine. Nel frattempo Mario l’aveva raggiunta
“Ho letto che oggi dovresti togliere la spirale!”
“Sì, è da un po’ che ce l’ho!”
“Sì, ho letto.”
Yoko esce dal paravento, con la parte inferiore nuda, e cerca di posizionarsi sul lettino.
“Yoko, ho letto che oggi dovresti fare il solito controllo al seno! Facciamo anche quello?”
“Va bene!”
Si rialza e senza mettersi dietro al paravento si denuda anche la parte superiore: è completamente nuda!
Non appena posizionata sul lettino, Mario le si avvicina e prima ancora di cominciare ad esaminarle il seno nota i suoi capezzoli dritti e duri, evidente segno di una eccitazione.
“Tutto a posto, Yoko?”
Lei capisce al volo
“Sì, tutto a posto, ma la situazione sai…”
“Non c’è nessun bisogno di giustificarsi! E’ normale! E poi che credi? Anch’io, sotto il camice... insomma sono in evidente stato di agitazione!”
Mario comincia così a palparle il seno, professionalmente.
“Fai sempre l’autopalpazione, è vero? Sai che è importantissima!”
“Certo, finora credo che non ci siano problemi. Almeno, non mi sono accorta di nulla!”
“No, non preoccuparti. Dicevo così, tanto per parlare. Sembra tutto a posto!”
Nel frattempo non smetteva di palpare prima l’uno, poi l’altro seno! E dall’altro passava all’uno e ricominciava! Yoko ha sempre avuto un bellissimo seno: giusto di misura, sodo al punto giusto, con delle bellissime areole e degli altrettanto bellissimi capezzoli. Insomma un seno che non dispiaceva affatto tenere tra le mani!
Terminata l’opera Mario si andò a sedere sullo sgabellino per procedere alla visita ginecologica ed alla estrazione della spirale, così come previsto. Cominciò ad armeggiare lì nella vagina di Yoko che ovviamente era già un po’ bagnata.
“Dopo che ti avrò tolto la spirale non ne metteremo un’altra subito. Sarebbe preferibile stare un po’ senza!”
“Perché?”
“Perché hai una piccola irritazione.”
“Una irritazione?”
“Sì, ma non ti preoccupare! Una fesseria! Ti prescrivo una crema e guarirà tutto in fretta.” e poi “Ma non hai mai avuto fastidi ultimamente?”
“Sì, ma pensavo fosse dovuto al… troppo uso, diciamo così!”
“No, non c’entra nulla! E’ una piccola irritazione, ma siamo proprio agli inizi. Qualche settimana di cura con questa crema e passerà tutto!”
“Però che peccato!”
“Peccato che cosa?”
“Sai, senza spirale non me la sento di venire al club. Penso che dovrò rinunciare per un po’ ai nostri incontri… e mi dispiace!”
“Capisco, ci stavi prendendo gusto!” sorrise Mario “In effetti se non verrai al club sarà una grossa perdita per tutti noi maschietti!” e continuò a sorridere mentre continuava ad esaminare la vagina di Yoko.
“Sai che ti dico?”
“Cosa?”
“Lasciamo un bel ricordo!”
“Che significa? Spiegati!”
“Poiché per un bel po’ dovrò stare buona e calma penso che sia giusto dare un ultimo sfogo alle mie voglie!” Mario era perplesso “Ma sì, hai capito bene! Scopiamo qui! Adesso!” disse risoluta Yoko.
“Ma come facciamo?”
“Dai, una sveltina! Io sono già pronta! Tu calati solo i pantaloni e datti da fare!”.
Yoko, la mia Yoko, aveva appena pronunciato queste parole. Sì, proprio lei, un tempo timida ed impacciata, piena di vergogna e di inibizioni, aveva preso l’iniziativa ed aveva chiesto ad un uomo che non fossi io di scoparla! Certo, direte voi, lo aveva già fatto al club. E più di una volta. Ma ora non era al club e la situazione era totalmente differente.
Ovviamente Mario non se lo fece ripetere. Si calò pantaloni e mutande scoprendo il suo notevole cazzo dritto già da tempo e senza indugiare oltre passò ai fatti. Appoggiò la cappella alla fica di Yoko e con una facilità estrema dovuta al vistoso allagamento le scivolò dentro.
Cominciò a stantuffarla sempre più forte. A lui piaceva tanto quel momento. Ma anche lei stava godendo, probabilmente anche più di lui. Lui emetteva dei piccoli mugugni di piacere di tanto in tanto, lei invece cominciava a surriscaldarsi un po’ troppo. Cominciò con dei piccoli mugugni anche lei che ben presto si trasformarono in piccoli urli di piacere trattenuti a stento.
Non durò tantissimo, ma fu certamente potente ed emozionante. Mario le venne copiosamente dentro con un ultimo sussulto mentre Yoko anche lei stava avendo il suo secondo o terzo orgasmo con contestuale urletto finale.
Si calmarono abbastanza velocemente, visto il luogo dove si trovavano.
Mario, dopo averla velocemente ripulita, riprese immediatamente il suo lavoro con fare molto professionale. Terminato il suo compito, Mario si alzò
“Abbiamo finito! Tutto a posto! Ti puoi rivestire mentre vado ad aggiornare la tua scheda.”
Yoko si rivestì in fretta, senza neanche nascondersi dietro il paravento, offrendo così la possibilità di qualche ulteriore sguardo furtivo a Mario.
Accomodatasi di nuovo nella poltroncina davanti a lui, per rompere nuovamente il ghiaccio
“Non scriverai nella mia scheda tutto quanto?”
Scoppiarono entrambi in una sincera risata. E poi
“Grazie Mario per avermi accontentata!” sì, la mia Yoko stava ringraziando un uomo per averla scopata!
“Di nulla! E’ stato un piacere!”
“Sì, capisco. Ma sei stato professionale quando la situazione lo richiedeva e ti sei dimostrato anche un vero amico per la mia ulteriore voglia!”
“Ripeto! Non hai nulla da ringraziare! Se non mi fosse piaciuto non lo avrei mica fatto!”
“Sì, però quello che volevo veramente dirti è che oggi è stata una situazione strana seppure bella e, permettimi, anche un po’ frettolosa e scomoda!”
“E allora?”
“Allora ho deciso di darti un premio!”
“Che premio?”
“La prossima volta che ci incontreremo al club vienimi a cercare tra i vari gruppetti che di solito si formano. Ti regalerò il mio culo!”
“Non vedo l’ora!”
Seguirono i consueti commiati e finalmente Yoko uscì fuori dalla stanza.
Non appena fuori ebbe di sopra gli occhi di tutti i presenti nella sala d’attesa. Era evidente che gli astanti avevano sentito chiaramente tutto. Un istante di panico la colse, pieno di vergogna e di voglia di sprofondare lì, immediatamente. L’istante successivo raccolse le sue rimanenti forze, si rivolse alla segretaria e le consegnò il denaro della visita. Prese subito la ricevuta che era già pronta e fece per andarsene.
“Signora XXX (bene! Così tutti ora potevano ricordare meglio il suo cognome, alla faccia della privacy!) aspetti! Le devo dare il resto!”
“No, grazie. Lo tenga pure per l’ottimo servizio!” ed uscì immediatamente senza rendersi conto dell’infelice frase che aveva appena pronunciato. Tutti avevano udito quel che era successo e lei oltre alla visita stava anche lasciando una abbondante mancia per il servizio ricevuto! Quale servizio? Quello che le aveva appena fornito il dottore scopandola per bene?
La stessa sera, a casa, mentre eravamo appena andati a letto, Yoko mi raccontò tutto l’accaduto. Compresi tutti i minimi particolari, tutte le sensazioni, le emozioni. Non mi nascose nulla, soprattutto non mi nascose che era stata lei a prendere l’iniziativa!
E’ inutile dire che ero incazzatissimo! Yoko, per la prima volta, mi aveva tradito. Sì, per la prima volta! Ma come? direte. Ma se ha scopato chissà con quanti altri uomini lì al club! Giusto: al club! Il club era una cosa differente. Lì ci andavamo l’uno con il consenso dell’altra. Eravamo entrambi presenti e coscienti di quello che stavamo facendo e di quello che il nostro compagno stava facendo! Ma in questa occasione con Mario era tutto diverso! Innanzitutto io non c’ero. Vero, sapevo che era andata da un ginecologo uomo, per la prima volta, ma non che stavano scopando a mia insaputa! E poi, colmo dei colmi, non capivo e mi faceva imbestialire ancora di più quella promessa finale: quella del volergli regalare il culo! Ma come? Io, tuo marito, ogni volta dovevo insistere fino allo sfinimento per avere quel tuo magnifico culo e tu me lo concedevi rarissimamente, tanto poco che il tuo buco era ancora strettissimo, sembrava quasi vergine, e tu ora lo promettevi così ad un altro? Come premio di che cosa poi? Di averti scopata? Me ne capitassero di situazioni simili a me!
Non devo nascondere però che, oltre ad essere quasi al colmo della rabbia, ero allo stesso tempo eccitatissimo. La mia Yoko, la mia nuova Yoko, si era trasformata in maniera incredibile: stava proprio diventando una puttana! O forse già lo era?. Ero lì che le gridavo contro, tanto che lei sembrava, dopo un primo momento in cui mi aveva raccontato tutto presa dalla eccitazione e certa del mio compiacimento, sicuramente dispiaciuta. Stava quasi per mettersi a piangere ed implorare il mio perdono. Ma io avevo il cazzo durissimo. La presi, la strinsi, non resistevo più, la baciai intensamente, le feci scivolare il babydoll, la girai e mi appropriai del suo culo. Come ad affermare la mia proprietà! La pompai a lungo e lei non fece alcuna resistenza, anzi, contrariamente al solito, sembrava le piacesse abbastanza.

CONTINUA . . .

Capitolo VIII
 
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