Esperienza reale il colore rosa

paolox69

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Mentre inserisco le marce, volontariamente o involontariamente, l’esterno della mia mano sfiora la sua coscia, lei non si muove anzi oserei dire che quelle gambe divaricate sono un invito a farsi accarezzare.

Ha gli occhi chiusi, il sedile leggermente reclinato, dice causa mal di testa, non so se crederle, sembra dorma, forse come me pensa alla situazione, a come comportarsi a cosa fare. O forse pensa che a breve mi tira uno schiaffo e mi dice di smetterla. Che situazione, sono eccitato nel contempo ho paura di esagerare.

Ma come sono arrivato a questa situazione?

Stamattina

Peccato sia finito questo week stavo proprio bene qui, lontano dai pensieri e dal lavoro, il mare, il sole, le cene, e le notti, abbiamo passato tre notti stupende, non trovi?

Ma si dai, diciamo che hai raggiunto la sufficienza, il minimo sindacale.

Come il minimo sindacale, vieni qui che adesso ti faccio vedere.

Ahahah no dai che dobbiamo andare, e poi c’è gente, lo sai che siamo a pranzo da mia nonna, i miei arrivano da Milano.

E mi lasci cosi con la voglia.

He si questa volta si, dai aspetta che siamo a casa e promesso che mi sdebito


Quattro giorni fa


E così vai quattro giorni al mare con la mogliettina, dice con quell’aria maliziosa?

Be ogni tanto devo fare il bravo marito, rispondo sorridendo

Tu che fai questo week?

Sicuramente andiamo al cinema a vedere quell’ultimo film della Disney, mia figlia mi sta rompendo da mesi.

Sia io che mio marito non ne abbiamo voglia, ma bisogna accontentare anche lei, sabato sera invece usciamo a cena con una coppia di amici.

Mi siedo sulla scrivania, stiamo sorseggiando un caffè, lei sulla sedia si accarezza maliziosamente una coscia.

E magari dopo cena una bella scopata.

Be ci spero, visto che la figlia rimane dai nonni.

Perché tu vai al mare e non scopi con tua moglie?

Spero di si, però adesso avrei voglia di scopare te.

Sei il solito porco, dice sorridendo.

Non lo vuoi salutare prima che parta per questi quattro giorni?

Non riesco stasera lo sai, devo correre, ho i minuti contati.

Un pompino veloce, sei brava e farmi sborrare subito quando vuoi.

Hei smettila per chi mi hai preso, dice facendo la falsa offesa.

Ok allora niente, ci vediamo quando torno.

Mi mette una mano sulla coscia.

Solito posto, salgo sulla tua e facciamo in fretta.

Lo sapevo, non ce la fai proprio a stare senza il mio cazzo.

Stronzo, però settimana prossima mi scopi con calma e il motel lo paghi tu.

Promesso.



Ecco, questi attimi di pura passione e trasgressione è cio’ che manca a mia moglie, ha tutte le qualità per essere una ottima compagna e moglie, dolcezza, amore, serietà ma mai una trasgressione fine a se stessa. Una scopata in un posto insolito, un pompino in auto appunto, un uscita in autoreggenti, o che so io, niente di eccessivo, ma un po di pepe in piu’ non guasterebbe. E poi potrebbe permetterselo perché è proprio una bella donna. Forse è per questo che esistono le amanti, e Marika, una collega, attualmente è la mia donna da letto se così si puo’ dire, e io per lei sono lo sfogo alla sua routine quotidiana.



Siamo sposati da quattro anni, stiamo bene. Non ci manca niente, ma onestamente non sono un santo. Mi è sempre piaciuta l’arte della conquista, e le emozioni che una scopata extra matrimonio puo’ dare. Certe sensazioni e anche certe libertà Piaccio, lo so, sono simpatico e sfacciato il giusto. E mai andato oltre alla scopata fine a se stessa.


Stamattina


Sono stati quattro giorni e mezzo rilassanti al mare io e lei, soli soletti. Abbiamo staccato un po in questo afoso giugno. Stiamo tornando per il compleanno della nonna nel pavese, a casa di lei che generalmente vive con la figlia, sorella di mio suocero, ma che ha colto l’occasione per farsi il week in una SPA con un amica, sapendo che sarebbe passato il fratello. Certo avrei preferito starmene ancora qualche ora al mare, ma so che lei ci tiene e la nonna è sempre la nonna. E quindi torniamo dalla Toscana direzione un paesino sperduto in provincia di Pavia.



Oggi dopo pranzo​



Mamma tutto bene? In effetti la nonna di mia moglie è pallida, non ha quasi mangiato, ha detto che è da stamattina che non è in forze e mio suocero si sincera. Sembra sia solo male di stagione, anche se siamo a giugno, quindi di che stagione stiamo parlando? Forse non ha digerito qualcosa della colazione. Comunque non ha una bella cera. Che compleanno di merda penso. Per fortuna che siete venuti a trovarla, dico, pensate se stava da sola. In effetti aggiunge mio suocero. Mio suocero è in pensione, e di tempo ne ha da vendere, anche se non ha staccato del tutto, spesso accompagna un ex collega per consulenze di vario tipo. L’esperienza paga ama ripetere. Ma forse è un modo per far passare le giornate che risulterebbero noiose.

Senti Luisa, io mi fermo qui dalla mamma stasera e domani vedo come sta, se sta meglio aspetto mia sorella e poi torno, tanto siamo qui con due macchine, tu torni con i ragazzi.

I ragazzi saremmo io e mia moglie, mentre Luisa è mia suocera, piu’ giovane di mio suocero di sei anni.

Arianna, che sarebbe mia moglie aggiunge, be io ho ancora un paio di giorni di ferie, mando una mail al capo e mi fermo a sistemare a pulire un po e a tenere compagnia alla nonna poi domani torno con papà se va tutto bene, per te va bene mi chiede.

Lo sai che mi fermerei io ad aiutare, dice mia suocera, ma devo consegnare quella pratica domattina e devo anche discuterla.

Per me nessun problema dico, posso portarti a casa io, dico a Luisa, domani ho anche io un paio di appuntamenti che ho già fatto slittare piu’ volte. Sicuro che non ti scoccia amore, mi chiede Arianna quasi sottovoce, sottintendendo fare quel viaggio solo con mia suocera. Ma no tranquilla, e poi cosa sono un oretta di strada dai, e lo sai io con tua mamma mi trovo bene.

Bacio mia moglie, ci sentiamo stasera.

Luisa saluta la nonna e mio suocero, chiamami stasera e aggiornami su come sta.


Un quarto d’ora fa circa


Lo sapevo che usciva una giornata così, quella donna in un modo o nell’altro riesce sempre a rovinare le giornate. Non aveva una bella cera però, dico. No in effetti no, ma sembra quasi lo faccia apposta, ne avrei così da raccontare in 30 anni di matrimonio, però a 86 anni suonati qualche giornata in cui non si è a mille ci puo’ stare. Mia suocera ha 56 anni, ma ne dimostra minimo dieci in meno, a differenza di mio suocero che dimostra tutti i suoi anni e anche di piu’. Luisa è rimasta incinta di Arianna da fidanzata, e non ho mai capito se il loro sia e sia stato un matrimonio felice.

Mi è sempre piaciuta, sia come suocera che come donna, come carattere ma anche fisicamente, e piu’ di una volta ho fatto i pensieri piu assurdi su due lei. Devo dire che c’è stato subito un bel feeling tra di noi, ci siamo sempre capiti al volo come se lei avesse capito che tipo di uomo io sia, e forse che tipo di donna è stata o è lei.

Ora

E quindi adesso mentre le sto accarezzando il suo esterno coscia mi vengono in mente le situazioni vissute al limite dell’erotico, qualche battuta a doppio senso, quanto riteneva fortunata mia moglie ad avere un marito con quelle mani che sapevano fare qualsiasi cosa, sorridendo maliziosamente sul “qualsiasi cosa” , a quella volta che l’ho aiutata a sistemare i piatti nella credenza perché non ci arrivava e le ho “involontariamente” appoggiato il cazzo sul culo, a quando il Natale scorso nello scambio di auguri e baci invece di porgerci la guancia nessuno dei due si è girato troppo e le nostre labbra si sono sfiorate. Forse esagero, forse sono solo film che mi sto facendo, sono solo seghe mentali. Forse, ma quando mi ricapita un occasione del genere. Io ci provo penso, male che vada dico che ero sovrappensiero e pensavo di avere al mio fianco Arianna. La mia mano passa all’ interno della coscia, e inizio a fare su e giu’ accarezzandola. Ho il cuore a mille. Passa qualche secondo, lei non fa una piega, anzi se possibile allarga anche di piu le gambe. Se non è in invito a continuare non è neanche una richiesta a toglierla da lì.

Jeans, scarpe da tennis, una camicia estiva, labbra rosa, castana, una terza? Si una terza sicuramente. Mi ritrovo ad eccitarmi e sperare che il tragitto non finisca mai.

Invece finisce, e quando siamo quasi arrivati lei riapre gli occhi, dice che sta decisamente meglio che quell’oretta di relax le ha fatto bene. Io chiaramente, preso dalla vergogna, tolgo subito la mano. Due battute per coprire i pochi chilometri che rimangono e mi accosto ai bordi della strada per farla scendere.

Lei apre la portiera e si avvicina, grazie mi sussurra baciandomi sulle guance, ma prima di uscire si volta.

“senti siamo soli tutte e due e tu arrivi dal mare, sarai anche stanco, che dici vuoi fermarti a cena ti riposi un attimo e poi torni verso casa. Non aspettarti che mi metta a cucinare, ho due birre in frigo ordiniamo due pizze, almeno ci teniamo compagnia”. E ancora quel sorriso malizioso. Due secondi in cui i nostri occhi si dicono tutto, è invito a cena o altro? Perché no, mi sembra un ottima idea.

Ok allora entra, il cancello si apre con il telecomando, scendi pure nel garage dice. La seguo su per le scale, e guardo quel culo ondeggiare davanti ai miei occhi. Lo fa apposta, sta sculettando. O è sempre e solo fantasia. Sento lo stomaco in subbuglio, ora che faccio? Non è la solita “conquista” che se va male chi se ne frega. E’ mia suocera. Se ho capito male che figura di merda faccio, se invece ho capito bene e non ci provo, cazzo che occasione persa. Che situazione di merda. Francesco, ci sei? Mi ascolti?(Francesco sarei io)

Ah si scusa, ero un attimo sovrappensiero.

E che pensieri avrai mai, dai rilassati un po e ordina le pizze, guarda lì, c’è che il biglietto del pizzaiolo da cui ci serviamo di solito, io mi metto comoda e faccio una doccia.

Margherita per te giusto? Si risponde.

Si è tolta le scarpe, passa con un paio di pantaloncini e una maglietta in mano, vado in doccia poi se vuoi puoi farla anche tu, puoi prendere un paio di pantaloncini e una maglietta dal secondo cassetto del comò ci sono le cose estive di Guido,così stai comodo mentre mangiamo.

Faccio ok, con il pollice perché nel frattempo il pizzaiolo mi ha risposto. Ordino le pizze, da li ad un oretta dovrebbero portarle.

Sento l’acqua scendere, la immagino nuda sotto la doccia. Mi viene voglia di lei. Conosco la casa, chiaramente, ma non i cassetti. Vado in camera e apro il secondo del comò come mi ha detto.

Rimango a bocca aperta. Ma ha detto il secondo giusto? Lo chiudo lo riapro. E’ il cassetto del suo intimo. E guarda che mette. Che perizomi. Che completini. Non ci credo. Ho capito male io ma no ha detto proprio il secondo e non credo che lei non sappia dove tiene il suo intimo. L’ha fatto apposta sicuramente.

Che faccio. Ok vada come vada, io mi butto, piu’ chiaro di cosi. Sarei fesso a non provarci.

Passo davanti al bagno sento ancora l’acqua, la porta non è totalmente chiusa ma solo accostata.


Vaccanculo mi dico, entro, tra i vetri zigrinati vedo la sagoma del suo corpo, mi spoglio i miei vestiti a terra, apro la doccia. Scusami ma devi avermi detto il cassetto sbagliato non ho trovato i pantaloncini. Entro in doccia e la chiudo alle mie spalle, i nostri corpi si sfiorano. Ha la cuffia per i capelli.

Il tempo si ferma sopra di noi per un tempo indefinito. Questo è l’attimo in cui tutto si decide. E’ la sensazione di conquista o di sconfitta. Si copre il seno, Fra (che sarei io) ma cosa fai ma cos’hai capito. Ma la cadenza della sua voce non è di quelle che sta vivendo qualcosa di spiacevole o di non preventivato. Dimmi di andarmene, ed esco da qui subito ma sarebbe un peccato. Lo sai tu e lo so io. Sorride, baciami.

Quelle labbra rosa rimangono attaccate alle mie per non so quanto tempo e le lingue si avvinghiate l’una all’altra senza sosta. Mi accarezza il cazzo, chiude l’acqua e si inginocchia. E brava Arianna se l’è scelto proprio bello grosso dice prima che il mio cazzo sparisca nella sua bocca. Mi appoggio alla parete della doccia. Ci sa fare, glielo dico. Ho appena iniziato risponde. Però sono scomoda. Si alza, mi prende per mano, ci asciughiamo un po, sempre tra un bacio e l’altro, e mi porta in camera.

Ci sdraiamo riprendiamo da dove eravamo rimasti il mio cazzo nella sua bocca, e come se lo gusta.

Quanto è bello dice, mi lecca le palle mentre me lo sega, poi il buco del culo, ci infila la lingua, dopo mi infila un dito e riprende a spompinarmi. Rimango senza fiato un secondo, nessuna mai mi aveva infilato un dito nel culo. Sei proprio una gran pompinara sei nata per succhiare cazzi. Mi rendo conto che non è “Marika” con cui mi permetto di dire fare tutto. Scusa Luisa dico. Si avvicina alle mie labbra a letto non si chiede scusa, a letto vale tutto, o quasi. Quindi puoi dire cio’ che vuoi e fare cio’ che vuoi. La sdraio e le lecco la figa, è liscia, come me la immaginavo, ha una leggera striscia di peli verticali, sopra di essa. Un vezzo. Non si bagna parecchio come sua figlia o Marika, poi mi spiegherà che con l’età si tende a non bagnarsi facilmente.

Scopami, fammi sentire quel bel cazzo dentro, fammi sentire come lo usi. La penetro e inizio a scoparla, dura un po ci giriamo viene sopra me, osservo i movimenti del suo seno, che non sarà piu’ sodo come quello di una vent’enne ma cazzo che gran belle mammelle, si gira a ‘pecora, le lecco il buco del culo. Puoi scoparmi anche li dice, ma prendi il gel che c’è nel cassetto dietro di te, o se vuoi lasciarlo per la prossima volta come desideri. Mi avvicino alla sua faccia, quindi ci sarà una prossima volta ? Sorride, perché a te dispiacerebbe? Mi rimetto a scoparla, hai una figa stupenda dico, mentre sorrido tra me e me sborro e mi godo questo momento unico.

Posso fumare chiedo? Si tranquillo poi apro, anzi fammi fare due tiri. Luisa non sapevo fumassi. Dopo aver fatto sesso mi piace fare due tiri, mi rilassa. Ha la testa appoggiata al mio petto e mi accarezza le palle. Sei proprio un bel ragazzo, e hai un cazzo stupendo. E tu sei una splendida donna. Si ma potrei essere tua mamma. Non direi, hai il fisico di una quarantenne ad esagerare, e cazzo se ci sai fare a letto. La sigaretta passa dalle mie labbra alle sue e nel tempo morto mi accarezza..

E’ stato un caso o era come dire, preventivato, chiedo. Prende fiato, quasi a pensare cosa dire. Mi sono toccata spesso pensandoti. La guardo. Non fare quella faccia, lo sai di essere un bel ragazzo, lo sai anche tu che parecchie donne cadrebbero ai tuoi piedi, e sicuramente cadono, e non solo ai tuoi piedi. E si sei stato una fantasia sessuale in alcune serate, quindi mentirei se non ti dicessi che ho sognato piu’ di una volta di avere un rapporto fisico con te. Poi certo erano fantasie, tra il dire e il fare ce ne passa. Ma quando mi hai appoggiato il tuo cazzo in cucina, che voglia che mi è venuta. Speravo si presentasse un occasione, anche se poi non sapevo come avrei agito, quella tua mano sulla coscia in auto, be ho capito che non sarebbe dispiaciuto neanche a te. Peccato per i pantaloni, se avevi la gonna sarebbe stato meglio, dico sorridendo. Sarai accontentato la prossima volta. Queste prossime volte stanno diventando parecchie, dovrai mantenerle tutte.

Suonano la campanello, le pizze. Arrivo dice, si infila pantaloncini e maglietta e si avvia. Vado in cucina e prendo due birre dal frigo. Ci sediamo sul divano le pizze sul tavolo a vetro. Ci volevano mi è venuta fame.

Parliamo un po di tutto, del suo lavoro, del mio del mio rapporto con Arianna del suo con Guido, certo non le dico di Marika, anche se credo lei abbia capito che non sia un santo, come io penso che Guido abbiamo un bel po di corna in testa. Sono in accappatoio, lei indossa pantaloncini e la maglietta.

Squilla il mio cellulare è Arianna.

Ciao amore dico, mia suocera sorride.

Si si siamo arrivati mi son fermato da tua mamma a mangiare una pizza.

Tra un poco parto, sono un po stanco

Mia suocera si inginocchia ai miei piedi e inizia a leccarmi il cazzo.

Faccio noooooo con la testa mentre ascolto e non ascolto piu’ mia moglie

A bene per fortuna, e quando torna la zia? Be immagino che sia debole.

Ah dorme..ahahah come doveva vigilare sulla nonna e si è addormentato.

Si dopo dico a tua mamma di chiamarlo, è in cucina a sistemare, a lavare i bicchieri e piatti credo, le vuoi parlare? Ah ok te la saluto io.

Bacio

Cazzo sei una troia lei dico, mi fai impazzire.

Ti fermi a dormire qui da me stanotte?
Come potrei dirti di no se me lo chiedi mentre hai il cazzo che entra ed esce dalla tua bocca.


Marika

E di un paio d’anni piu’ grandi di me siamo stati assunti da questa multinazionale con un paio di mesi di differenza. Facciamo lo stesso lavoro. Quindi fin dall’inizio c’è stata una sana competizione, non tanto sana a dire il vero. E’ una gran bella donna, forse assunta anche per questo, oltre al fatto che onestamente sa fare molto bene il suo lavoro, e chiaramente mette in capo tutto il suo fascino di donna per chiudere contratti, o per acquisire commesse. Io uso altri mezzi, anche perché le donne che decidono sono meno rispetto agli uomini, per mia sfortuna. Ad una riunione ci siamo scannati ed insultati per alcuni invasioni l’una nel lavoro dell’altra. Per un certo periodo ci siamo evitati, neanche buon giorno o buona sera, fino a che ci siamo trovati fianco a fianco sul tapirulan nella palestra al terzo piano del palazzo. Palestra aziendale. Sapendo di avere un po piu’ di torto, le ho chiesto scusa per il mio comportamento, che avrei sotterrato l’ascia di guerra, e per farmi e perdonare se me lo concedeva mi sarebbe piaciuto offrirle un aperitivo. Mi ha detto che accettava le scuse ma non aveva intenzione di andare oltre. Stronza, dico sottovoce, ma neanche tanto. Una mattina si presenta con un caffè, chiude la porta a chiave e dice, ok fuori tutto e ricominciamo da capo.

Sei una vipera.

Sei egocentrico.

Sei permalosa in maniera esagerata

Sei uno stronzo quando ti impegni, anzi anche senza impegnarti

Sei una che non guarda in faccia nessuno, calpesti i colleghi, mi fai pena.

Credi di essere migliore di me, invadi il mio territorio, hai bisogno dei tuoi trucchi per far credere di essere in gamba, ma vali meno di zero.

Perché sei bella e tutti si girano a guardarti non è che tutto ti è dovuto

Perché fai il simpaticone ti fa credere di essere simpatico, lascia che ti dica che stai sul cazzo a tutti

Sarai anche una bella figa ma sei algida come un pezzo di ghiaccio.

E pensare che sei un bel ragazzo questo te lo concedo, dovresti stare zitto e allora magari saresti passabile

E pensare che ti scoperei anche , ma credo che la scopa che ho in casa sia un po meno rigida di te.

La sera stessa in un motel neanche tanto di lusso il mio cazzo entrava in lei per la prima volta, circa sette mesi fa.



E così sei stato tutta notte senza mogliettina, potevi chiamarmi se ti sentivi solo.

E’ chiaramente una battuta, non ci siamo mai scritti ne chiamati fuori dagli orari di lavoro, comunque sempre sul cellulare aziendale. So che sembra ridicolo ma abbiamo un certo rispetto l’uno per la famiglia dell’altra e viceversa.

Io sto ancora pensando al week che è appena passato, sono al quanto rincoglionito, e mi chiedo se è successo davvero che per tre volte nell’arco di qualche ora mia suocera mi ha fatto sborrare.

Stamattina alle cinque abbiamo fatto la doccia insieme, entrambi dovevamo prepararci, io per tornare un attimo a casa a cambiarmi, abito ad una decina di km da lei, lei per prepararsi e ripassare la relazione, che anche se poteva sembrare una scusa bella e buona , era un impegno reale.

E quando le ho chiesto. E adesso? Mi ha semplicemente risposto, io son qui, non voglio incasinare il tuo matrimonio con mia figlia e ne tanto meno il mio con Guido. Quindi diciamo che se ogni tanto, facendo le cose con la testa, ti va di giocare, sai dove trovarmi.



Allora quando? Mercoledì o giovedi?

Tu come sei messa meglio quando è meglio tra lavoro e famiglia?

Per me giovedì.

Ok dico che mi fermo in palestra un paio d’ore, verso le 17.00? Ok Solito? Solito

Ho comprato un intimo nuovo, giovedì te lo mostro.

Splendida, e se poi te lo strappo per toglierlo?

Mi stai già eccitando. Ah ricordati, paghi tu il motel questa volta.



La giornata sta passando sono un po stanco devo ammetterlo Un messaggio da mia moglie.

La zia torna domani, ha avuto un impedimento, papà vorrebbe aspettarla per decidere cosa fare della nonna, potrei tornare in treno se vieni alla stazione a prendermi o fermarmi anche stanotte e tornare con lui domani. Che dici?

Direi che non ha senso tornare in treno , stai li con tuo papà e tua nonna. Torna pure domani. Io mi riposo e ti aspetto domani. Come sta la nonna?

Sta meglio grazie.

Si direi anche io che non ha senso, allora resto. Promesso che mercoledì mi sdebito, preparati, e preparalo.


Cazzo che settimana, accarezzo il cazzo da sopra i pantaloni. Straordinari questa settimana amico mio, gli dico.

Chiaramente la testa già viaggia in direzione suocera, avrà ricevuto anche lei la notizia? Che faccio la chiamo? O forse per ora basta così. Magari pensa che diventi troppo ossessivo.

Mentre sono assorbito dalle mie seghe mentali mi arriva un nuovo messaggio.

Ricevuta la notizia?, sembra che saremo soli anche stasera.

Se vuoi posso sdebitarmi di una delle due “prossime volte” o anche di tutte e due e ci aggiunge una serie di sorrisini
.

Usciamo a cena ti porto in un bel posto, alle nove da te, se ti va.

Certo che mi va risponde, preferenze sul vestiario?, oltre al fatto che devo portare la gonna?

No amo le sorprese, anzi si una si

Quando ho cercato nel cassetto dei pantaloncini di Guido ho visto un bel perizoma color argento trasparente con una farfalla ricamata, metti quello e il relativo reggiseno. Spero che Guido non esca con quell’intimo, visto che è il suo cassetto, e aggiungo i sorrisi.

Ti aspetto alle nove.



Cancello i messaggi con Luisa.

Lo so non ti arrabbiare, ieri tre, stasera ancora Luisa, domani Alessia si sdebita, mercoledì per ora risposo dai, giovedì Marika che fa i salti mortali. Ce la puoi fare? Dai promesso che nel week ti lascio dormire.


Sbrigati velocemente i due appuntamenti del pomeriggio, torno a casa, doccia, dormo un paio d’ore. Ci volevano. Scelgo l’abbigliamento, quando esco con una donna amo essere elegante e far vedere che mi sono preparato appositamente per lei, per quella sera. E vale anche per mia moglie, anche ora, quando usciamo a cena, mi piace prepararmi per lei, e lei per me, anche se come dicevo, non va mai oltre un certo limite.


Entro nel portone che si chiude alle mie spalle. Mi chiede di scendere in garage. Completo tailleur giacca corta, doppio petto e gonna mezza coscia lino, grigio chiaro con sfumature grigio scure, scarpe grigie che richiamano le sfumature scure del vestito, al ristorante scoprirò che indossa una camicetta in seta bianca a mezze maniche. Senza calze. Trucco impeccabile, leggero, quel rosa mi è sempre piaciuto. Quando la vedo avvicinarsi all’auto anche nella penombra della luce del garage rimango senza fiato. Non ci vede nessuno ma mai dire mai, certamente vedere suocera uscire così,e salire sull’auto del genero a qualcuno potrebbe far venire dei sospetti, specialmente se sa che ne moglie ne marito sono in zona. Sospetti, in questo caso reali. Sei bellissima dico. Grazie. Le nostre labbra si sfiorano. Anche tu sei splendido, mi fa piacere che ti sia preparato per uscire con me. Dove mi porti?


Prima di uscire ho telefonato in un paio di posti che conosco, un po fuori, che frequento per lavoro, sperando che il lunedì non fossero chiusi. Ho optato per un cascinale se così si può dire, con porticati all’aperto, un posto di medio alto livello. Frequento questi ambienti anche per lavoro, e amo portare le mie compagne, occasionali, moglie o suocera in questo caso, in posti all’altezza.

Il posto le piace, non c’era mai stata e anche il cibo mi fa fare bella figura, dopo un paio di bicchieri di vino il discorso chiaramente va dove deve andare. Il sesso.

Come mai ti depili i testicoli?

Da giovane, quando ancora non conoscevo Arianna, mi sono accorto che mi piace farmi leccare anche sotto li fino all’ano e chiaramente a volte i peli, per chi lecca, sono un impiccio. Quindi amo tenermi pulito.

Tu mi sembra abbia apprezzato stanotte.

Sorride, si molto. Anche Arianna apprezza?

Un mezzo sorriso si forma sulla mia bocca.

Sveliamo le carte dico?

Mi sembra che siamo già andati oltre.

Penso alla situazione, eccitante e nel contempo mi sento un po a disagio, è comunque la mamma di mia moglie.

Cerco di spiegarmi, non vorrei capissi male.

Amo Arianna, ci sto davvero un bene, se potessi tornare indietro è la donna che risposerei, e risposerei, e risposerei.

Ma?

Ma a letto non ha preso dalla mamma, ecco.

Mi guarda un secondo.

Che c’è?

Sto cercando di capire se è un complimento o un offesa nei miei confronti.

Ridiamo di gusto, verso dell’altro vino. E’ sicuramente un complimento .

Quindi ti depili per qualcun altra mi sembra di capire.

Non sono un santo e questo già lo avrai capito, se capita non mi tiro indietro, inutile negarlo. Ma non così spesso come magari ti immagini, e poi ora è diventata un abitudine depilarmi indipendentemente dal sesso, la ricrescita mi da fastidio.

E tu?

Si io mi depilo come avrai visto, e ride

Hai capito cosa voglio dire.

Si ho capito.

Diciamo che anche io non sono stata una santa. Sono rimasta incinta da giovane e anche tu non capire male, Arianna è la mia vita, ma mi è sempre piaciuto il sesso. Parlo di sesso fine a se stesso. Guido è un angelo, un uomo da sposare appunto ma, be forse Arianna a letto ha preso dal padre.

Guardandomi fisso negli occhi, aggiunge: mi piacerebbe continuare a frequentarti. Senza impegno, davvero. Se capita, se siamo soli, come in questi giorni, e tu non hai altro da fare, se sono libera anche io, vorrei sapessi che ci sono. Non fraintendere, potrei trovare qualcuno con cui passare una serata, come penso non abbia problemi a trovarla tu, ma mi piace farlo con te. E’ un gioco perverso ma eccitante.

Avrei voglia di baciarla, ma è meglio evitare in pubblico non si sa mai.

Questo vino mi fa venire caldo, si toglie la giacca. La camicia bianca liscia trasparire il reggiseno e tutto il suo pizzo ricamato, si intravedono i capezzoli.

Sei uno spettacolo Luisa, mi stai facendo eccitare solo guardandoti. E piacerebbe anche a me continuare a frequentarti, anzi diciamo le cose come stanno, amerei continuare a scoparti ogni volta fosse possibile.

Beviamo il caffè, chiedo se vuole altro

Si dice lei

Cosa?

Prende dalla borsa specchio e rossetto, si rifà leggermente il trucco.

Ti devo spiegare proprio tutto?

No no, pago e arrivo dico.

Che cazzo di suocera, penso.



Finalmente a letto. Sono morto a dir poco. Non ho dormito da lei. Forse sapevamo che doveva finire così e l’indomani ricominciare con la normale routine, o forse aveva già sistemato casa, cambiato lenzuola, ecc, dopo la notte precedente, o perché volevamo che non ci fosse un saluto formale, da quel punto di vista, ma un arrivederci a quando succederà dopo una bella scopata.

Ripenso a quando è salita in auto e ha leggermente abbassato il sedile, alzato la gonna e allargato le gambe. Ha chiuso gli occhi come è successo, sembra una vita fa, ieri pomeriggio, e io ho iniziato ad accarezzarla. Questa volta niente pantaloni a dividere la sua pelle dalla mia. Quella coscia liscia, la mano che arrivava al perizoma, poi riscendeva. Andiamo da te le ho chiesto? Sorride e senza aprire gli occhi chiede: dove porti di solito le tue conquiste? Avrei potuto mentire, dire che non lo facevo da tanto, o che non ho un posto fisso visto che capita così raramente, ma molto onestamente le ho risposto: conosco un paio di motel non molto lontani da qui. Portami in un motel, voglio sentirmi come una di quelle che porti solo per scopare. Voglio che mi usi. Ci sei mai stata le ho chiesto? Dove? In un motel.

Sorride, sempre a occhi chiusi, prende la mia mano e se la infila nelle mutandine, un mio dito entra nella figa, guarda che non li hanno inventati ieri per voi giovani, certo che ci sono stata,e aggiunge, anche li avessero inventati ieri ci sarei comunque stata, e non togliere quel dito da li finché non arriviamo.

Cazzo quindi continua a cornificare mio suocero, che cazzo di coppia che siamo.



Ciao amore ben tornata, come sta la nonna?

Mi bacia, come facciamo sempre da sempre. Bene credo, farà tutti gli esami del caso, ma ora c’è la zia magari papà torna ancora se c’è bisogno.

Smettila di sistemare, le dico, sei appena tornata.

Mi cambio faccio una doccia e cosa vuoi fare? Usciamo a cena? O stiamo qui tranquilli. Sei stanca?

No non sono stanca, ma non ho voglia di uscire. Domani riprendo anche io stiamo qui, faccio una pasta veloce, ho visto che hai fatto un po di spesa, dai ci arrangiamo.

Come vuoi, vieni in doccia con me?

L’ho appena fatta, mi porto avanti con la cena.

Risposte a cui sono abituato, so che per lei non c’è la malizia, mi sarebbe piaciuto far la doccia con lei, baciarla e accarezzarla. Ma non è la sua specialità.

Però mi fa una sorpresa, si presenta con il grembiule da cucina e basta il momento in cui mi serve la pasta. Le accarezzo le natiche. Hei non si toccala cameriera, dice. O se si tocca poi devi accontentarla, con una lauta mancia. Mi alzo la prendo in braccio, la porto in camera, la bacio, mi tolgo quel poco che indosso e sono pronto. Si mia moglie mi eccita, tremendamente. Mi eccita l’odore della sua pelle, la certezza che c’è, e il pensiero che sia mia moglie. A parte che è una gran bella donna davvero. L’abbraccio. Non smetto piu’ di baciarla. Lecco i suoi splendidi capezzoli, scendo a leccarle la figa, a differenza della mamma è completamente depilata. Mi accarezza i capelli. Ti sono mancata mi chiede? Ogni singolo attimo rispondo. E a lui sono mancata? Vuoi sentirlo come gli sei mancata? Vieni qui mi dice. Entro in lei, la bacio, ti amo mi sussurra mentre la scopo dolcemente. Anche io glielo dico, e non mento, è cio’ che provo per lei, amore. Lei geme molto, mentre lo fa, mi passa per la mente un pensiero, non ricordo se la mamma geme, dovrò approfondire mi dico. Porco penso, Lei si agita, sento le sue unghie nella mia schiena, si inarca, viene, vengo. Dovrei fartele piu’ spesso queste promesse, che devo sdebitarmi, è stato splendido. Vado un attimo a sciacquarmi dice, scaldi la pasta? SI certo. Mangiamo, parliamo, stiamo bene, finiamo sul divano abbracciati e ci svegliamo con un film che non è quello che avevamo iniziato a guardare. Amore andiamo a letto le dico, si lascia accompagnare senza aprire gli occhi.

Ed è mercoledì, il giorno di pausa, finalmente.



Non rimpiango niente, non posso fare quello che predica bene e razzola male. Mi è sempre piaciuto scopare. Non ho mai avuto problemi a trovare un occasione. Sono stato anche fidanzato con un paio di ragazze prima di Arianna , ma mai fedele. Con Arianna mi ero ripromesso di fare il bravo, ci siamo sposati poco dopo il fidanzamento. Tutti a prendermi in giro, gli amici, tra il lavoro che faccio e la mia indole di donnaiolo, nessuno ci credeva. Eppure ci ho provato.

Poco dopo il matrimonio avevo l’occasione di chiudere un grosso contratto, il futuro possibile cliente aveva ridotto a quattro i possibili fornitori e uno dei quattro eravamo noi. La mia azienda scelse me, perché alle spalle di questo imprenditore, disposto a metterci parecchi soldi, c’era la moglie una quarant’enne con due coglioni quadrati. Avevano fatto due piu due. Ma mi ero appena sposato e me lo ero ripromesso. Anche la concorrenza aveva fatto le proprie mosse, e se è vero che non è detto che una bella quarant’enne faccia caso all’estetica di chi ha di fronte, io non avevo fatto nulla per aggraziarmi ai suoi occhi da quel punto di vista. Certo la nostra proposta di investimento era davvero buona, e alla fine scelsero noi. E quello che fece pendere la bilancia dal lato nostro era che non avevo fatto il cascamorto con la moglie, e lei aveva gradito.

Due anni dopo al rinnovo del contratto me la son portata a letto, anzi a dire il vero lei ha portato a letto me.



Cazzo Marika e questo sarebbe il nuovo intimo? Cos’è non ti piace? Chiudi quelle gambe, ti vedono tutti.

Tutti chi? Stiamo bevendo un aperitivo veloce, prima di andare al motel, indossa un completo rosso ciliegia credo. Effettivamente la gente vede me e non lei, lei è di spalle rispetto all’andamento delle persone, però quelle gambe aperte senza alcun intimo e la figa in vista mi fanno morire. Si slaccia completamente la giacca e anche sopra è nuda, per un attimo la apre e mi mostra il seno. Cazzo Marika sei una troia esibizionista. Sei sempre una splendida sorpresa.

Ma quando ti sei spogliata? Non sarai andata dai clienti così? Si cosi tu non lavoreresti piu, sai quanti contratti chiuderei. No prima di uscire dall’ufficio in bagno, mi son tolta tutto. Per te, so che ti piacciono queste sorprese, e la tua mogliettina non ti accontenta mai. Lei è l’esatto contrario di mia moglie, non ha bisogno di nessun tipo di incoraggiamento, anzi a volte va tenuta a freno. Allora quel muscolo che hai in mezzo alle gambe è pronto per soddisfarmi o hai bisogno di bere altro?

Lascia la sua auto, sale sulla mia, prendo le chiavi della stanza, entriamo.

Non faccio in tempo a chiedere la porta è già nuda.

Ti scappa? So cosa vuole quando mi chiede così, so cosa si aspetta quando vuole andare a bere qualcosa prima di scopare e so che quando vuole andare in questo motel è perché ha la doccia grande e ci si puo quasi sdraiare. Entro di doccia, è completamente nuda seduta in un angolo. Mi inginocchio davanti a lei, sai cosa sei vero? Muove leggermente la testa su e giu’. E’ eccitata la vedo da come stringe le gambe e si tocca le cosce, ha vergogna ed è eccitata. Cosa sei le chiedo quasi sottovoce. Non mi va di dirlo. Le sputo in faccia, cosa sei? Un pisciatoio, un urinatorio,un cesso.

La prima volta che mi ha chiesto di urinarle addosso, è successo quando ha avuto la completa fiducia in me. L’ho coperta in ufficio, potevo fregarla, farla fuori, farla cacciare. Ed era ancora il periodo che ci odiavamo. Ma non mi andava, riconoscevo in lei le capacità, la forza, e poi ognuno ha le sue debolezze. La sua in quel periodo si chiamava cocaina. Quando è entrata in ufficio con i caffè e ci siamo detti di tutto, era qualche giorno dopo la riunione in cui avrei potuto rovinarla e non l’ho fatto. Non mi ha mai ringraziato, ne tantomeno io ho approfittato, ma in noi si è generata una fiducia che va al di la del sesso. E da li si è aperta anche alle sue piccole perversioni sessuali che chiaramente con il marito non riesce a fare. E l’urina è una di quelle.

Ti prego non in bocca, miagola. Ma so che è proprio li che la vuole. Le piscio in faccia il trucco cola, apri la bocca ordino. Poca però, implora. La piscia entra, non riesce a trattenerla, esce, si riempie il corpo, un po la ingoia, si masturba è eccitata, sono eccitato anche io le ultime gocce gliele svuoto direttamente infilandogli il cazzo in bocca. Le scopo la bocca, io in piedi lei seduta. Poi la alzo facciamo la doccia, ci baciamo. Ha voglia lo sento, ormai la capisco, si mette a pecora, aspetta me. So che posso entrare dove voglio, in queste sere ama essere a disposizione, non sempre è così, a volte domina lei, dirige, niente urina in quelle sere, anzi. Ormai abbiamo un linguaggio silenzioso, sappiamo come comportarci e cosa aspettarci. Marika è piu’ donne in una, fragile e forte, padrona e schiava, adulta e bambina, una donna seria, apprezzata sul lavoro, mamma e moglie impeccabile, sempre in ordine, ma anche esibizionista, puttana e urinatoio. Decido di entrare dietro, so che in queste serate lo preferisce, e piace anche a me. E le due ore passano, passano troppo in fretta e dopo un'altra doccia ( il fatto di dire ai rispettivi partner che andiamo in palestra, copre anche il fatto che torniamo a casa docciati), la riaccompagno all’auto. La bacio. Sei una dona incredibile le dico. Grazie a domani.



Son passati piu’ di due mesi da quella settimana incredibile, l’estate è alle spalle, al mare con la moglie e ogni tanto la visita di qualche amico in Toscana. Speravo anche mia suocera venisse a fare un giro ma ha scelto un'altra meta con suo marito, e forse è stato meglio così. Settembre è iniziato e la routine si farà solita, se parliamo di sesso sono completamente soddisfatto da mia moglie e spero di fare qualcosa anche con Marika, è da metà Luglio che non abbiamo una serata, ma la famiglia e le vacanze ci hanno un po penalizzato. Con mia suocera non c’è stato piu niente, da quel week pazzesco. Una paio di volte a cena a casa sua siamo stati bravi a non andare oltre le solite schermagli, come erano prima che succedesse, anzi forse anche da parte mia c’è stata la paura di rimanere solo con lei in qualche stanza.



Inventati qualcosa ho voglia di scoparti. Mi guardo in giro, sono nel giardino, e sto fumando. Siamo al matrimonio di una cugina di mia moglie. Stavo notando come tutte le donne ai matrimoni si vestono. Cazzo sembra un ritrovo di puttane esibizioniste. Lo so sono un porco e avrò la mente da porco, ma ditemi che ai matrimoni le donne non vanno per farsi notare. E io le noto, con discrezione, ma le noto.

Mia moglie è in bagno, il suocero, già allegro, sta dialogando con parenti vari, visto che è cugina da parte di lui, mia suocera mi coglie all’improvviso.

Ho voglia di scoparti, inventati qualcosa, Guido va in Svizzera due giorni per una consulenza, mercoledì e giovedì, trova il modo di infilare quello splendido cazzo nei miei buschi in quei due giorni. Penso che ha bevuto per parlarmi così. Arriva mia moglie, splendida cerimonia, vero?, anche il pranzo. Mamma tutto bene e papà dove l’hai perso?.Mia suocera la prende sottobraccio,andiamo Arianna, andiamo a cercare tuo padre prima che fa qualche danno.



Non ho mai dormito fuori casa per una scopata, per me un amante non è mai stata niente di piu che una cena e un motel, o poco piu’. Poi ognuno a casa sua, nessun coinvolgimento sentimentale, nessuna scusa per passare fuori casa la notte con un'altra donna, nessun “ci rivediamo se ti fa piacere” nessun risveglio con una faccia al mio fianco che non sia di Arianna. Lo so non fa di me un marito modello, o qualcosa di meglio di quel che sono, ma per me è solo un atto fisico fine a se stesso. Ma questa volta, be è una cosa in famiglia. E’ con la mamma. Non abbiamo molto tempo per noi. Mi capita di stare fuori casa una notte per lavoro, e per lavoro intendo per lavoro, un appuntamento sul tardi in un'altra regione o una cena di lavoro e un nuovo appuntamento il mattino dopo. Questa volta nessun appuntamento ma è la scusa che ho usato per Arianna.



Lei ha il suo lavoro sta facendo una bella carriera, mi chiede consigli io son felice nel vederla crescere professionalmente. Se lo merita tutto, ha studiato, si è impegnata. A breve farà questo viaggio a Londra, alla casa madre per capire e decidere cosa fare del suo futuro, viaggio che in modo o nell’altro cambierà la nostra vita, ma questo è un altro discorso. La informo che mercoledì avrò una cena di lavoro verso Verona e non so a che ora rientrerò, se fosse troppo tardi e qualche bicchiere mi annebbierà la lucidità mi fermerei a dormire in qualche albergo. Mi raccomando risponde, non farmi stare in pensiero, fermati a dormire se non te la senti. Mi sento un po in colpa,mi fermo a dormire con sua madre e lei si preoccupa.



L’ho conosciuta sfiorando le nostre competenze lavorative. Diciamo che il nostro è un lavoro simile, il suo piu’ di concetto e dirigenziale, il mio piu’ sul campo. Siamo sulla parte opposta della barricata, anche se è successo, appunto una volta di sfiorarci nelle attività lavorative. E fatale fu quella volta, e fatale fu lei con il suo comportamento. Non mi ha neanche notato, anzi. Ho pensato subito che fosse bellissima, e che dovevo conoscerla, e si vero, ho pensato che mi sarebbe piaciuto scoparla. Ero scapolo allora, uscivo da una breve relazione, pensavo al lavoro e al sesso. Non che adesso sia cambiato di molto. Comunque lei neanche uno sguardo. Per farla breve dopo quei tre giorni di full immersion a quella convention avremmo scambiato si e no tre parole. Continuavo a pensarci, dovevo conoscerla, ho chiesto poi in giro a clienti, fornitori, ecc, ecc se qualcuno se la ricordasse e la conoscesse e un giorno bingo ho saputo per chi lavorava. Ho iniziato a tampinarla, corteggiarla, e una e due e tre è uscita a cena, e ora siamo marito e moglie.



Al mattino sono andato in ufficio come sempre, non ho preso appuntamenti per quel giorno, lavoro in ufficio, telefonate, ho buttato giu’ qualche preventivo, ho atteso le 18.00 l’ora in cui sarei dovuto partire per la cena e l’ora in cui Luisa rientra dal lavoro. Mi arriva un messaggio, sono a casa, faccio una doccia, come mi vuoi? E’ già la seconda volta che me lo chiede, conosco quel genere di donna, me lo devo ricordare se mai usciremo una sera in piena libertà. Penserò a qualcosa.

Nuda, completamente nuda, sul letto, aprimi portone e garage, lascia la porta aperta, e fatti trovare nuda sul letto. Ah dimenticavo, metti il rossetto rosa. Come mai ti piace così tanto? Perchè da sempre quando avevi quel rossetto mi veniva voglia di mettertelo in bocca. E perché la prima volta che ti ho vista avevi quel rossetto. E rossetto rosa sia.



Buon giorno signora, piacere sono Francesco. Finalmente ti conosco Arianna mi ha fatto una testa tanto. Piacere mio, che fai nella vita Francesco. Anzi no non dirmelo, ti conosco come un figlio ormai Arianna non fa che parlare di te, e poi avremo tempo spero per conoscerci meglio oggi godiamoci la giornata, a proposito hai visto mio marito. Lo conosci? Arianna hai già presentato papà a Francesco? Ma che gli hai fatto a questa figlia mia, prima era solo studio, lavoro, casa e ancora studio. No, suo marito ancora non lo conosco, non l’abbiamo trovato. Senti Francesco, non continuare a chiamarmi signora e a darmi del lei, già ho la mia età, ti prego dammi del tu, se no non cominciamo nel migliore dei modi. Arianna diglielo anche tu di darmi del tu. Ricordo ancora il vestito nocciola i capelli leggermente piu’ chiari di adesso, ero un po imbarazzato questo lo ricordo, era la prima volta che mi presentavo ai genitori di qualcuno da fidanzato. Aveva scelto Arianna un avvenimento un po informare per non esasperare la situazione, una festa di paese, abbiamo mangiato Street food, ascoltato una musica orrenda, e quando ha finito di cenare la mia futura suocera si è pulita e come l’ultima sera che ci siamo visti ha tolto specchio e rossetto dalla borsa, e quel rossetto era il rossetto rosa. Forse è iniziato tutto da li inconsciamente, la mia voglia di scoparla.



Mando un messaggio, son qui. Il portone si apre, poi si richiude alla mie spalle e cosi il garage. C’è la macchina di Guido ma non quella di Luisa l’ha lasciata sicuramente fuori per far spazio alla mia. Salgo eccitato da morire. Mi rendo conto solo ora quanta voglia avevo di rivederla e di scoparla.

La porta è aperta, c’è una musica di sottofondo, mi spoglio, mi avvio in camera. La luce è soffusa, ci sono delle candele accese. Cazzo ha voluto fare le cose in grande. Per un attimo penso che abbia optato per una serata soft, sentimentale. Io mi ero preparato a serata di sesso, una scopata senza fronzoli. Cazzo non si starà non dico innamorando, ma addolcendo. Eppure al matrimonio ha usato parole che non lasciavano dubbi “trova il modo di infilare quello splendido cazzo nei miei buchi”.

Mi avvicino verso un bicchiere di vino aperto sul comodino, in un bicchiere. Se aspetta lo porga a lei, invece mi siedo sulla poltrona di fianco al letto. Toccati puttana, come quando ti masturbavi pensandomi, fammi vedere come desideravi il mio cazzo. Porco, sei proprio un porco, inizia a toccarsi il seno. Ho voglia del tuo cazzo Francesco. Chiude gli occhi, inizio a pensare che quando chiude gli occhi si ecciti di piu, come le due volte in auto. Una mano va sulla figa, guardala, aspetta lo splendido cazzo che hai, ti piace la figa di questa puttana? Ne ha presi tanti sai di cazzi, ma come il tuo, il tuo Francesco mi fa morire. Ho voglia, sono in calore, due dita entrano in figa, e con l’altra mano si martella il clitoride. Ho messo il rossetto che ti piace tanto, perché sei un porco, perché ti eccita e ti viene voglia di riempirmi la bocca con quel cazzo, ho voglia di gustarmelo, facci cio’ che vuoi con questa bocca. Si toglie le due dita dalla figa e se le infila in bocca leccandole. Piega le gambe, mi scopi anche dietro vero? Mi fai male là dietro, ce l’hai grosso, ma è non vedo l’ora che mi penetri anche li, sono i tuoi buchi puoi farci cio’ che vuoi. Stringe la gambe, sta quasi per venire da sola. Mi eccita tremendamente e sapere che è mia suocera e vederla cosi puttana mi fa morire. Mi siedo al suo fianco, le riempio un bicchiere di vino. A cosa brindiamo chiede? A questa notte, all’incontro tra un porco e una puttana. Mi piace dice. Mi avvicino alle sue labbra. Le lecco, apre la bocca le lingue si cercano, non ci baciamo limoniamo e basta. Le accarezzo dolcemente la figa umida, geme leggermente. Si è truccata di tutto punto, come dovessimo uscire. Ti sei fatta bella per me. Prende la mia mano e come in auto accompagna due mie dita nella figa, chiude gli occhi. Inizio ad amare quell’espressione che si forma sul suo viso quando chiude gli occhi e entra in un mondo tutto sue di eccitazione. Mi son preparata per quel che mi hai lasciato fare. Non mi hai chiesto di mettermi un completino, sai quanti ne ho carini, o un bel tacco per venirti ad aprire la porta per poi girarmi e mostrarti come muovo bene il mio culetto. Potevi farmi una sorpresa. Amo ubbidire in certe situazioni. La bacio ora con forza, labbra contro labbra. Quando mi stacco le dico, sarà per la prossima volta, Sorride, mi fa piacere sentirtelo dire. Mi alzo in piedi al suo fianco, ce l’ha ad altezza viso. Quanto è bello dice, quanto è grosso. Mi accarezza i testicoli. Lecca la punta, poi lo lecca per tutta la sua lunghezza. Mi guarda negli occhi, aspetta me “amo ubbidire in certe situazioni”.

Lo sai perché ti ho fatto mettere il rossetto rosa vero? Si perché ti venire voglia di mettermelo in bocca. E allora datti da fare con quella bocca da pompinara. Il cazzo sparisce, mi chiedo come faccia, è in effetti grosso e lo so, sono state davvero poche quelle a cui l’ho visto sparire del tutto nella bocca. Tossisce, lo lecca, sembra una bambina davanti ad un gelato in peno agosto. E’ felice oltre che eccitata.

Mi sdraio, lei è sopra è uno splendido 69, e anche se faccio fatica a leccarla, mi piace. La sposto, la giro,alza le natiche leggermente, entro in figa,. Si cazzo, scopami. Colpi secchi decisi. Parlami mi dice. Dimmi che ti piace scoparmi. Mi piace tutto di te, sei una gran donna da letto. Dio che cazzo duro e grosso, lo sento tutto. Sei una gran troia lo sai? Si lo so, e tu mi fai diventare piu troia di quel che sono. Esco dalla figa, le lecco il buco del culo. Ci metto un dito, poi due, ci spunto sopra. C’è il gel nel comodino, ho proprio voglia di prenderlo anche li. Spalmo un po di gel, per farle piacere, ma credo che in quel culo ci sarei entrato tranquillamente anche senza. E inizio a montarla anche dietro. Non so quanto andiamo avanti, tra una posizione, un buco, una leccata un attimo di pausa, un altro buco. Prendilo in bocca le dico, lei capisce, è quasi piu’ felice di prima, inizia con una nuova veemenza, mi sega e mi spompina sino a che la inondo, viso bocca, lecca ingoia, rilecca. Riprendiamo fiato, sei uno spettacolo dice. Andiamo a lavarci un attimo. Facciamo una doccia, quella cuffia è molto sexy le dico. Sorride. Mi asciuga, l’asciugo. Ci sediamo in terrazza, lei ha una vestaglia, io in accappatoio, lo stesso dell’altra volta. Fa freschino, ma non freddo. Stiamo fumando, lei con un piede accarezza il mio cazzo. Mi eccita vederla fumare, non sapevo fumasse prima della prima scopata. Hai un cazzo da far invidia. Sei una donna che sa apprezzarlo, non tutte sanno soddisfarlo in pieno. Forse il riferimento è involontariamente ad Arianna, forse no. Lei sorride. Quando vuoi lo sai che son qui. E non pensare di offendermi, passa per quello che vuoi, un pompino una scopata, dieci minuti o una notte. Ho una certa età e sei il marito di mia figlia, e so che siamo l’uno per l’altra una scopata senza problemi, e non credere che piaccia solo a te. Hai mai scopato con uno della mia età le chiedo? Sorride, si certo quando avevo la tua età. Questa battuta pronta e ironia l’ho sempre apprezzata. Lo sai che voglio dire. No vado di pari passo con la mia età, diciamo sotto i 45/50 difficile che vada. Chi ti scopa abitualmente?,e non dirmi Guido. Guido non mi scopa quasi piu, forse un paio di volte l’anno. Quindi? Dico io. Curiosone. Fa un tiro sorride. Ho un amante che si puo’ definire fisso, anche se ora è quasi pura ginnastica da salotto, e uno un po piu’sporadico, con cui riesco ancora a godere. Non come con te stanotte, ma insomma ci sa fare. Mi guarda ma non chiede, ma è giusto che anche io sveli una parte dei mie segreti. Anche io frequento, anzi fino a poco fa frequentavo una ragazza, una collega abbastanza abitudinariamente, e poi be ci sono le occasioni o le occasionali come dir si voglia. Fai bene dice, alla tua età è giusto divertirsi. E vecchietta come me mai portata in qualche motel? Oltre a te? Esatto. No direi di no, diciamo che non è semplice trovare cinquantenni in forma come te. Ti ringrazio per la cinquantenne le ho passati da un po i cinquanta. Le sigarette son finite, andiamo mi chiede, dormi qui giusto? Io non ho problemi rispondo. Vuoi che vada a rifarmi il trucco, con il rossetto che ti piace tanto, o vuoi dormire? Cazzo penso, è proprio una donna da letto. Ti aspetto già pronto, anzi ti aspettiamo e stavolta chiudo io gli occhi io, fai tutto tu. Non addormentarti risponde, arrivo subito.



Ciao Marika tutto bene? Si benissimo direi, sono incinta. Quasi il caffè mi va di traverso, penso un secondo, non puo’ essere mio, ha avuto le sue cose dopo l’ultima volta e poi non l’ho piu vista, tiro un sospiro di sollievo. Volevo dirti, Fra, be vorrei fermarmi, sai con le nostre scorribande, almeno per un po, non so devo pensarci. L’abbraccio, Sono felice davvero. Non è stato preventivato, cioè un po si, abbiamo pensato che forse alla bimba serviva un fratellino, se arriva bene, se no pace, è per quello che da un po ti do buca. Marika sei una donna stupenda e lo sai, io so quanto hai lottato per essere la donna che sei, anche contro te stessa, io so che bella famiglia hai, e tu sai che ti voglio bene a modo mio. Fra non ti ho mai detto una cosa. Dimmi pure. Grazie.



Allora dico di si? Tre mesi passano amore, è la tua opportunità, e poi Londra è a un ora di volo, una volta torni tu, una volta vengo io. Tu hai sempre fatto di tutto perché nel lavoro io riuscissi a ritagliarmi il mio spazio, non mi hai mai detto un no, e io dovrei impedirti di prendere questa opportunità. Quindi conferma, vai là fai tutte le tue esperienze e tra tre mesi vediamo che ti propongono. Io ci sono e ci sarò, magari ci trasferiamo là insieme. Lo sai che sei il marito migliore che una donna possa chiedere vero?

Che dovrei provare? Sensi di colpa? Farmi pena? No sono davvero felice per l’opportunità di Arianna, ma allo stesso tempo penso che avrò piu’ tempo per scopare sua mamma. Baderai tu alla mamma e papà intanto che son via? Ecco sembra che mi abbia letto nella mente.


Chi cazzo suona il campanello a quest’ora. Guardo dallo spioncino, non ci credo. Apro.

E’ lei che ha chiamato per una escort di classe?

La guardo mentre si toglie il cappotto.

Rimango a bocca aperta.

Io a dire il vero ho prenotato una squillo da sbattere e che poi si tolga dal cazzo.

Allora direi di non perdere tempo.

Si inginocchia, mi abbassa la tuta e il mio cazzo si infila in quelle splendide labbra rosa.


To be continued…..maybe


Volevo spiegare che il Fra della storia (nome inventato come tutti nella storia e come i luoghi in cui l’ho ambientata), mi ha contattato, come avevo anticipato nel mio ultimo scritto, dopo aver letto qualcosa di mio qui. Voleva scrivessi la sua storia, o meglio parte di essa. Chiedo solo di non giudicarlo come persona. Come diceva qualcuno piu di duemila anni fa, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Detto questo è una storia vera, io l’ho incontrato tre volte e ci siamo anche scritti. Mi ha mostrato le foto delle tre donne, le foto delle sue nozze, in cui c’era moglie e suocera. Inoltre foto della moglie e della suocera nella routine quotidiana, ma anche nude, seminude e della suocera anche qualcosa di piu. Di Marika solo foto di gruppo di cene o di ufficio. Devo dire che son tutte e tre belle donne, molto belle e la suocera, be senza offesa Fra due botte gliele darei anche io, ma te l’ho già detto a voce. Dalle foto posso anche confermare che sotto è messo davvero bene, un po di invidia l’ho provata. E’ davvero un bell’uomo e simpatico al punto giusto, elegante anche quando è sportivo. Spero di aver reso giustizia a cio’ che mi ha raccontato, è stato piacevole ma non so se lo rifarei. E’ complicato, racchiudere tutto cio’ che qualcuno ti racconta in tempi e situazioni che abbiano una logica. Spero la storia piaccia a chi la leggerà, prendetela per quel che come sempre, una storia, un passatempo , spero di aver trovato alla fine una quadra. Perché to be coninued… ? perché il Fra in questione ha una serie di aneddoti e avventure che non ci sono state tutte qui.
 
Visto che per un mese nessuno s'è degnato di commentare.

Intanto grazie per aver portato "in una sola puntata" tutta la storia.
Qualcuno confonde la parte dei racconti per la zona sceneggiatura dei video da 60 secondi, buttando dieci righe ogni tanto e spezzando il flusso più di una trasmissione TV farcita alla morte di pubblicità, il che mi fa domandare: vuole attenzione o vuole raccontare una storia?

Con un po' di formattazione più ponderata (esempio... gli episodi fuori timeline in corsivo... o inserendo le interruzioni distinguibili) potrebbe essere ancora più facile da leggere. Ecco... magari la parte dei dialoghi più curata per capire chi parla e quando c'è il pensiero del personaggio che racconta. E qualche riga vuota di troppo...

Dal mio punto di vista queste vogliono essere critiche per rendere più fruibile il contenuto, riducendo la fatica e la possibile confusione nei salti di contesto e di tempo.

Il soggetto narrante è stato fortunato... su molti fronti.
 
Io inizio con scusarmi, avevo iniziato ma tra una cosa e l'altra, mi sono perso di finire di leggere. Complimenti a entrambi, davvero bello!
 
Visto che per un mese nessuno s'è degnato di commentare.

Intanto grazie per aver portato "in una sola puntata" tutta la storia.
Qualcuno confonde la parte dei racconti per la zona sceneggiatura dei video da 60 secondi, buttando dieci righe ogni tanto e spezzando il flusso più di una trasmissione TV farcita alla morte di pubblicità, il che mi fa domandare: vuole attenzione o vuole raccontare una storia?

Con un po' di formattazione più ponderata (esempio... gli episodi fuori timeline in corsivo... o inserendo le interruzioni distinguibili) potrebbe essere ancora più facile da leggere. Ecco... magari la parte dei dialoghi più curata per capire chi parla e quando c'è il pensiero del personaggio che racconta. E qualche riga vuota di troppo...

Dal mio punto di vista queste vogliono essere critiche per rendere più fruibile il contenuto, riducendo la fatica e la possibile confusione nei salti di contesto e di tempo.

Il soggetto narrante è stato fortunato... su molti fronti.


Grazie mille intanto per il tempo che hai "perso" sia a leggere, che a darmi delle opinioni. (molto gradite fra l'altro)
Prima di inserirlo, mi son chiesto anche io le stesse cose. Se dovevo scrivere in corsivo alcune parti, se dovevo modificare qualcosa per rendere meno faticosa la lattura. Poi invece mi son detto che è proprio quello che volevo, cioè rendere faticosa la lettura, cioè volevo che chi la leggesse si prendesse del tempo impegnandosi a leggerla, e non come quando si sfoglia una rivista. Lo so che non ho scritto un trattato sulla filosofia greca, ci mancherebbe. Però volevo che ognuno ci mettesse del proprio, si impegnasse un po e appunto si prendesse del tempo in piu. L'unica cosa che modificherò, nel prossimo che andrò a pubblicare, sarà parte della punteggiatura, cercando di andare a capo quando cambia persona, o differenziare le parti pensate da quelle parlate per rendere allora si piu' comprensibile il dialogo. Forse quello aiuterà meglio a capire. A breve ne pubblicherò un altro, e mi piacerebbe, se lo leggerai, avere una tua opinione, nei modi e nei termini come sopra, cioè con educazione e sempre propositivamente. grazie
 
Io inizio con scusarmi, avevo iniziato ma tra una cosa e l'altra, mi sono perso di finire di leggere. Complimenti a entrambi, davvero bello!
Grazie a te ci mancherebbe, non c'è niente da scusarsi, se uno se la sente scrive a un commento, ecc, altrimenti legge e basta e io spero piaccia. Tutto qui. Grazie mille
 
racconto pazzesco, quello sicuramente scritto meglio.
Sembra un vero e proprio romanzo nella modalità.
Davvero curioso di leggere altri aneddoti di Fra.
 
Ora

Mentre inserisco le marce, volontariamente o involontariamente, l’esterno della mia mano sfiora la sua coscia, lei non si muove anzi oserei dire che quelle gambe divaricate sono un invito a farsi accarezzare.

Ha gli occhi chiusi, il sedile leggermente reclinato, dice causa mal di testa, non so se crederle, sembra dorma, forse come me pensa alla situazione, a come comportarsi a cosa fare. O forse pensa che a breve mi tira uno schiaffo e mi dice di smetterla. Che situazione, sono eccitato nel contempo ho paura di esagerare.

Ma come sono arrivato a questa situazione?

Stamattina

Peccato sia finito questo week stavo proprio bene qui, lontano dai pensieri e dal lavoro, il mare, il sole, le cene, e le notti, abbiamo passato tre notti stupende, non trovi?

Ma si dai, diciamo che hai raggiunto la sufficienza, il minimo sindacale.

Come il minimo sindacale, vieni qui che adesso ti faccio vedere.

Ahahah no dai che dobbiamo andare, e poi c’è gente, lo sai che siamo a pranzo da mia nonna, i miei arrivano da Milano.

E mi lasci cosi con la voglia.

He si questa volta si, dai aspetta che siamo a casa e promesso che mi sdebito



Quattro giorni fa


E così vai quattro giorni al mare con la mogliettina, dice con quell’aria maliziosa?

Be ogni tanto devo fare il bravo marito, rispondo sorridendo

Tu che fai questo week?

Sicuramente andiamo al cinema a vedere quell’ultimo film della Disney, mia figlia mi sta rompendo da mesi.

Sia io che mio marito non ne abbiamo voglia, ma bisogna accontentare anche lei, sabato sera invece usciamo a cena con una coppia di amici.

Mi siedo sulla scrivania, stiamo sorseggiando un caffè, lei sulla sedia si accarezza maliziosamente una coscia.

E magari dopo cena una bella scopata.

Be ci spero, visto che la figlia rimane dai nonni.

Perché tu vai al mare e non scopi con tua moglie?

Spero di si, però adesso avrei voglia di scopare te.

Sei il solito porco, dice sorridendo.

Non lo vuoi salutare prima che parta per questi quattro giorni?

Non riesco stasera lo sai, devo correre, ho i minuti contati.

Un pompino veloce, sei brava e farmi sborrare subito quando vuoi.

Hei smettila per chi mi hai preso, dice facendo la falsa offesa.

Ok allora niente, ci vediamo quando torno.

Mi mette una mano sulla coscia.

Solito posto, salgo sulla tua e facciamo in fretta.

Lo sapevo, non ce la fai proprio a stare senza il mio cazzo.

Stronzo, però settimana prossima mi scopi con calma e il motel lo paghi tu.

Promesso.



Ecco, questi attimi di pura passione e trasgressione è cio’ che manca a mia moglie, ha tutte le qualità per essere una ottima compagna e moglie, dolcezza, amore, serietà ma mai una trasgressione fine a se stessa. Una scopata in un posto insolito, un pompino in auto appunto, un uscita in autoreggenti, o che so io, niente di eccessivo, ma un po di pepe in piu’ non guasterebbe. E poi potrebbe permetterselo perché è proprio una bella donna. Forse è per questo che esistono le amanti, e Marika, una collega, attualmente è la mia donna da letto se così si puo’ dire, e io per lei sono lo sfogo alla sua routine quotidiana.



Siamo sposati da quattro anni, stiamo bene. Non ci manca niente, ma onestamente non sono un santo. Mi è sempre piaciuta l’arte della conquista, e le emozioni che una scopata extra matrimonio puo’ dare. Certe sensazioni e anche certe libertà Piaccio, lo so, sono simpatico e sfacciato il giusto. E mai andato oltre alla scopata fine a se stessa.


Stamattina


Sono stati quattro giorni e mezzo rilassanti al mare io e lei, soli soletti. Abbiamo staccato un po in questo afoso giugno. Stiamo tornando per il compleanno della nonna nel pavese, a casa di lei che generalmente vive con la figlia, sorella di mio suocero, ma che ha colto l’occasione per farsi il week in una SPA con un amica, sapendo che sarebbe passato il fratello. Certo avrei preferito starmene ancora qualche ora al mare, ma so che lei ci tiene e la nonna è sempre la nonna. E quindi torniamo dalla Toscana direzione un paesino sperduto in provincia di Pavia.



Oggi dopo pranzo​



Mamma tutto bene? In effetti la nonna di mia moglie è pallida, non ha quasi mangiato, ha detto che è da stamattina che non è in forze e mio suocero si sincera. Sembra sia solo male di stagione, anche se siamo a giugno, quindi di che stagione stiamo parlando? Forse non ha digerito qualcosa della colazione. Comunque non ha una bella cera. Che compleanno di merda penso. Per fortuna che siete venuti a trovarla, dico, pensate se stava da sola. In effetti aggiunge mio suocero. Mio suocero è in pensione, e di tempo ne ha da vendere, anche se non ha staccato del tutto, spesso accompagna un ex collega per consulenze di vario tipo. L’esperienza paga ama ripetere. Ma forse è un modo per far passare le giornate che risulterebbero noiose.

Senti Luisa, io mi fermo qui dalla mamma stasera e domani vedo come sta, se sta meglio aspetto mia sorella e poi torno, tanto siamo qui con due macchine, tu torni con i ragazzi.

I ragazzi saremmo io e mia moglie, mentre Luisa è mia suocera, piu’ giovane di mio suocero di sei anni.

Arianna, che sarebbe mia moglie aggiunge, be io ho ancora un paio di giorni di ferie, mando una mail al capo e mi fermo a sistemare a pulire un po e a tenere compagnia alla nonna poi domani torno con papà se va tutto bene, per te va bene mi chiede.

Lo sai che mi fermerei io ad aiutare, dice mia suocera, ma devo consegnare quella pratica domattina e devo anche discuterla.

Per me nessun problema dico, posso portarti a casa io, dico a Luisa, domani ho anche io un paio di appuntamenti che ho già fatto slittare piu’ volte. Sicuro che non ti scoccia amore, mi chiede Arianna quasi sottovoce, sottintendendo fare quel viaggio solo con mia suocera. Ma no tranquilla, e poi cosa sono un oretta di strada dai, e lo sai io con tua mamma mi trovo bene.

Bacio mia moglie, ci sentiamo stasera.

Luisa saluta la nonna e mio suocero, chiamami stasera e aggiornami su come sta.


Un quarto d’ora fa circa


Lo sapevo che usciva una giornata così, quella donna in un modo o nell’altro riesce sempre a rovinare le giornate. Non aveva una bella cera però, dico. No in effetti no, ma sembra quasi lo faccia apposta, ne avrei così da raccontare in 30 anni di matrimonio, però a 86 anni suonati qualche giornata in cui non si è a mille ci puo’ stare. Mia suocera ha 56 anni, ma ne dimostra minimo dieci in meno, a differenza di mio suocero che dimostra tutti i suoi anni e anche di piu’. Luisa è rimasta incinta di Arianna da fidanzata, e non ho mai capito se il loro sia e sia stato un matrimonio felice.

Mi è sempre piaciuta, sia come suocera che come donna, come carattere ma anche fisicamente, e piu’ di una volta ho fatto i pensieri piu assurdi su due lei. Devo dire che c’è stato subito un bel feeling tra di noi, ci siamo sempre capiti al volo come se lei avesse capito che tipo di uomo io sia, e forse che tipo di donna è stata o è lei.

Ora

E quindi adesso mentre le sto accarezzando il suo esterno coscia mi vengono in mente le situazioni vissute al limite dell’erotico, qualche battuta a doppio senso, quanto riteneva fortunata mia moglie ad avere un marito con quelle mani che sapevano fare qualsiasi cosa, sorridendo maliziosamente sul “qualsiasi cosa” , a quella volta che l’ho aiutata a sistemare i piatti nella credenza perché non ci arrivava e le ho “involontariamente” appoggiato il cazzo sul culo, a quando il Natale scorso nello scambio di auguri e baci invece di porgerci la guancia nessuno dei due si è girato troppo e le nostre labbra si sono sfiorate. Forse esagero, forse sono solo film che mi sto facendo, sono solo seghe mentali. Forse, ma quando mi ricapita un occasione del genere. Io ci provo penso, male che vada dico che ero sovrappensiero e pensavo di avere al mio fianco Arianna. La mia mano passa all’ interno della coscia, e inizio a fare su e giu’ accarezzandola. Ho il cuore a mille. Passa qualche secondo, lei non fa una piega, anzi se possibile allarga anche di piu le gambe. Se non è in invito a continuare non è neanche una richiesta a toglierla da lì.

Jeans, scarpe da tennis, una camicia estiva, labbra rosa, castana, una terza? Si una terza sicuramente. Mi ritrovo ad eccitarmi e sperare che il tragitto non finisca mai.

Invece finisce, e quando siamo quasi arrivati lei riapre gli occhi, dice che sta decisamente meglio che quell’oretta di relax le ha fatto bene. Io chiaramente, preso dalla vergogna, tolgo subito la mano. Due battute per coprire i pochi chilometri che rimangono e mi accosto ai bordi della strada per farla scendere.

Lei apre la portiera e si avvicina, grazie mi sussurra baciandomi sulle guance, ma prima di uscire si volta.

“senti siamo soli tutte e due e tu arrivi dal mare, sarai anche stanco, che dici vuoi fermarti a cena ti riposi un attimo e poi torni verso casa. Non aspettarti che mi metta a cucinare, ho due birre in frigo ordiniamo due pizze, almeno ci teniamo compagnia”. E ancora quel sorriso malizioso. Due secondi in cui i nostri occhi si dicono tutto, è invito a cena o altro? Perché no, mi sembra un ottima idea.

Ok allora entra, il cancello si apre con il telecomando, scendi pure nel garage dice. La seguo su per le scale, e guardo quel culo ondeggiare davanti ai miei occhi. Lo fa apposta, sta sculettando. O è sempre e solo fantasia. Sento lo stomaco in subbuglio, ora che faccio? Non è la solita “conquista” che se va male chi se ne frega. E’ mia suocera. Se ho capito male che figura di merda faccio, se invece ho capito bene e non ci provo, cazzo che occasione persa. Che situazione di merda. Francesco, ci sei? Mi ascolti?(Francesco sarei io)

Ah si scusa, ero un attimo sovrappensiero.

E che pensieri avrai mai, dai rilassati un po e ordina le pizze, guarda lì, c’è che il biglietto del pizzaiolo da cui ci serviamo di solito, io mi metto comoda e faccio una doccia.

Margherita per te giusto? Si risponde.

Si è tolta le scarpe, passa con un paio di pantaloncini e una maglietta in mano, vado in doccia poi se vuoi puoi farla anche tu, puoi prendere un paio di pantaloncini e una maglietta dal secondo cassetto del comò ci sono le cose estive di Guido,così stai comodo mentre mangiamo.

Faccio ok, con il pollice perché nel frattempo il pizzaiolo mi ha risposto. Ordino le pizze, da li ad un oretta dovrebbero portarle.

Sento l’acqua scendere, la immagino nuda sotto la doccia. Mi viene voglia di lei. Conosco la casa, chiaramente, ma non i cassetti. Vado in camera e apro il secondo del comò come mi ha detto.

Rimango a bocca aperta. Ma ha detto il secondo giusto? Lo chiudo lo riapro. E’ il cassetto del suo intimo. E guarda che mette. Che perizomi. Che completini. Non ci credo. Ho capito male io ma no ha detto proprio il secondo e non credo che lei non sappia dove tiene il suo intimo. L’ha fatto apposta sicuramente.

Che faccio. Ok vada come vada, io mi butto, piu’ chiaro di cosi. Sarei fesso a non provarci.

Passo davanti al bagno sento ancora l’acqua, la porta non è totalmente chiusa ma solo accostata.


Vaccanculo mi dico, entro, tra i vetri zigrinati vedo la sagoma del suo corpo, mi spoglio i miei vestiti a terra, apro la doccia. Scusami ma devi avermi detto il cassetto sbagliato non ho trovato i pantaloncini. Entro in doccia e la chiudo alle mie spalle, i nostri corpi si sfiorano. Ha la cuffia per i capelli.

Il tempo si ferma sopra di noi per un tempo indefinito. Questo è l’attimo in cui tutto si decide. E’ la sensazione di conquista o di sconfitta. Si copre il seno, Fra (che sarei io) ma cosa fai ma cos’hai capito. Ma la cadenza della sua voce non è di quelle che sta vivendo qualcosa di spiacevole o di non preventivato. Dimmi di andarmene, ed esco da qui subito ma sarebbe un peccato. Lo sai tu e lo so io. Sorride, baciami.

Quelle labbra rosa rimangono attaccate alle mie per non so quanto tempo e le lingue si avvinghiate l’una all’altra senza sosta. Mi accarezza il cazzo, chiude l’acqua e si inginocchia. E brava Arianna se l’è scelto proprio bello grosso dice prima che il mio cazzo sparisca nella sua bocca. Mi appoggio alla parete della doccia. Ci sa fare, glielo dico. Ho appena iniziato risponde. Però sono scomoda. Si alza, mi prende per mano, ci asciughiamo un po, sempre tra un bacio e l’altro, e mi porta in camera.

Ci sdraiamo riprendiamo da dove eravamo rimasti il mio cazzo nella sua bocca, e come se lo gusta.

Quanto è bello dice, mi lecca le palle mentre me lo sega, poi il buco del culo, ci infila la lingua, dopo mi infila un dito e riprende a spompinarmi. Rimango senza fiato un secondo, nessuna mai mi aveva infilato un dito nel culo. Sei proprio una gran pompinara sei nata per succhiare cazzi. Mi rendo conto che non è “Marika” con cui mi permetto di dire fare tutto. Scusa Luisa dico. Si avvicina alle mie labbra a letto non si chiede scusa, a letto vale tutto, o quasi. Quindi puoi dire cio’ che vuoi e fare cio’ che vuoi. La sdraio e le lecco la figa, è liscia, come me la immaginavo, ha una leggera striscia di peli verticali, sopra di essa. Un vezzo. Non si bagna parecchio come sua figlia o Marika, poi mi spiegherà che con l’età si tende a non bagnarsi facilmente.

Scopami, fammi sentire quel bel cazzo dentro, fammi sentire come lo usi. La penetro e inizio a scoparla, dura un po ci giriamo viene sopra me, osservo i movimenti del suo seno, che non sarà piu’ sodo come quello di una vent’enne ma cazzo che gran belle mammelle, si gira a ‘pecora, le lecco il buco del culo. Puoi scoparmi anche li dice, ma prendi il gel che c’è nel cassetto dietro di te, o se vuoi lasciarlo per la prossima volta come desideri. Mi avvicino alla sua faccia, quindi ci sarà una prossima volta ? Sorride, perché a te dispiacerebbe? Mi rimetto a scoparla, hai una figa stupenda dico, mentre sorrido tra me e me sborro e mi godo questo momento unico.

Posso fumare chiedo? Si tranquillo poi apro, anzi fammi fare due tiri. Luisa non sapevo fumassi. Dopo aver fatto sesso mi piace fare due tiri, mi rilassa. Ha la testa appoggiata al mio petto e mi accarezza le palle. Sei proprio un bel ragazzo, e hai un cazzo stupendo. E tu sei una splendida donna. Si ma potrei essere tua mamma. Non direi, hai il fisico di una quarantenne ad esagerare, e cazzo se ci sai fare a letto. La sigaretta passa dalle mie labbra alle sue e nel tempo morto mi accarezza..

E’ stato un caso o era come dire, preventivato, chiedo. Prende fiato, quasi a pensare cosa dire. Mi sono toccata spesso pensandoti. La guardo. Non fare quella faccia, lo sai di essere un bel ragazzo, lo sai anche tu che parecchie donne cadrebbero ai tuoi piedi, e sicuramente cadono, e non solo ai tuoi piedi. E si sei stato una fantasia sessuale in alcune serate, quindi mentirei se non ti dicessi che ho sognato piu’ di una volta di avere un rapporto fisico con te. Poi certo erano fantasie, tra il dire e il fare ce ne passa. Ma quando mi hai appoggiato il tuo cazzo in cucina, che voglia che mi è venuta. Speravo si presentasse un occasione, anche se poi non sapevo come avrei agito, quella tua mano sulla coscia in auto, be ho capito che non sarebbe dispiaciuto neanche a te. Peccato per i pantaloni, se avevi la gonna sarebbe stato meglio, dico sorridendo. Sarai accontentato la prossima volta. Queste prossime volte stanno diventando parecchie, dovrai mantenerle tutte.

Suonano la campanello, le pizze. Arrivo dice, si infila pantaloncini e maglietta e si avvia. Vado in cucina e prendo due birre dal frigo. Ci sediamo sul divano le pizze sul tavolo a vetro. Ci volevano mi è venuta fame.

Parliamo un po di tutto, del suo lavoro, del mio del mio rapporto con Arianna del suo con Guido, certo non le dico di Marika, anche se credo lei abbia capito che non sia un santo, come io penso che Guido abbiamo un bel po di corna in testa. Sono in accappatoio, lei indossa pantaloncini e la maglietta.

Squilla il mio cellulare è Arianna.

Ciao amore dico, mia suocera sorride.

Si si siamo arrivati mi son fermato da tua mamma a mangiare una pizza.

Tra un poco parto, sono un po stanco

Mia suocera si inginocchia ai miei piedi e inizia a leccarmi il cazzo.

Faccio noooooo con la testa mentre ascolto e non ascolto piu’ mia moglie

A bene per fortuna, e quando torna la zia? Be immagino che sia debole.

Ah dorme..ahahah come doveva vigilare sulla nonna e si è addormentato.

Si dopo dico a tua mamma di chiamarlo, è in cucina a sistemare, a lavare i bicchieri e piatti credo, le vuoi parlare? Ah ok te la saluto io.

Bacio

Cazzo sei una troia lei dico, mi fai impazzire.

Ti fermi a dormire qui da me stanotte?
Come potrei dirti di no se me lo chiedi mentre hai il cazzo che entra ed esce dalla tua bocca.


Marika

E di un paio d’anni piu’ grandi di me siamo stati assunti da questa multinazionale con un paio di mesi di differenza. Facciamo lo stesso lavoro. Quindi fin dall’inizio c’è stata una sana competizione, non tanto sana a dire il vero. E’ una gran bella donna, forse assunta anche per questo, oltre al fatto che onestamente sa fare molto bene il suo lavoro, e chiaramente mette in capo tutto il suo fascino di donna per chiudere contratti, o per acquisire commesse. Io uso altri mezzi, anche perché le donne che decidono sono meno rispetto agli uomini, per mia sfortuna. Ad una riunione ci siamo scannati ed insultati per alcuni invasioni l’una nel lavoro dell’altra. Per un certo periodo ci siamo evitati, neanche buon giorno o buona sera, fino a che ci siamo trovati fianco a fianco sul tapirulan nella palestra al terzo piano del palazzo. Palestra aziendale. Sapendo di avere un po piu’ di torto, le ho chiesto scusa per il mio comportamento, che avrei sotterrato l’ascia di guerra, e per farmi e perdonare se me lo concedeva mi sarebbe piaciuto offrirle un aperitivo. Mi ha detto che accettava le scuse ma non aveva intenzione di andare oltre. Stronza, dico sottovoce, ma neanche tanto. Una mattina si presenta con un caffè, chiude la porta a chiave e dice, ok fuori tutto e ricominciamo da capo.

Sei una vipera.

Sei egocentrico.

Sei permalosa in maniera esagerata

Sei uno stronzo quando ti impegni, anzi anche senza impegnarti

Sei una che non guarda in faccia nessuno, calpesti i colleghi, mi fai pena.

Credi di essere migliore di me, invadi il mio territorio, hai bisogno dei tuoi trucchi per far credere di essere in gamba, ma vali meno di zero.

Perché sei bella e tutti si girano a guardarti non è che tutto ti è dovuto

Perché fai il simpaticone ti fa credere di essere simpatico, lascia che ti dica che stai sul cazzo a tutti

Sarai anche una bella figa ma sei algida come un pezzo di ghiaccio.

E pensare che sei un bel ragazzo questo te lo concedo, dovresti stare zitto e allora magari saresti passabile

E pensare che ti scoperei anche , ma credo che la scopa che ho in casa sia un po meno rigida di te.

La sera stessa in un motel neanche tanto di lusso il mio cazzo entrava in lei per la prima volta, circa sette mesi fa.



E così sei stato tutta notte senza mogliettina, potevi chiamarmi se ti sentivi solo.

E’ chiaramente una battuta, non ci siamo mai scritti ne chiamati fuori dagli orari di lavoro, comunque sempre sul cellulare aziendale. So che sembra ridicolo ma abbiamo un certo rispetto l’uno per la famiglia dell’altra e viceversa.

Io sto ancora pensando al week che è appena passato, sono al quanto rincoglionito, e mi chiedo se è successo davvero che per tre volte nell’arco di qualche ora mia suocera mi ha fatto sborrare.

Stamattina alle cinque abbiamo fatto la doccia insieme, entrambi dovevamo prepararci, io per tornare un attimo a casa a cambiarmi, abito ad una decina di km da lei, lei per prepararsi e ripassare la relazione, che anche se poteva sembrare una scusa bella e buona , era un impegno reale.

E quando le ho chiesto. E adesso? Mi ha semplicemente risposto, io son qui, non voglio incasinare il tuo matrimonio con mia figlia e ne tanto meno il mio con Guido. Quindi diciamo che se ogni tanto, facendo le cose con la testa, ti va di giocare, sai dove trovarmi.



Allora quando? Mercoledì o giovedi?

Tu come sei messa meglio quando è meglio tra lavoro e famiglia?

Per me giovedì.

Ok dico che mi fermo in palestra un paio d’ore, verso le 17.00? Ok Solito? Solito

Ho comprato un intimo nuovo, giovedì te lo mostro.

Splendida, e se poi te lo strappo per toglierlo?

Mi stai già eccitando. Ah ricordati, paghi tu il motel questa volta.



La giornata sta passando sono un po stanco devo ammetterlo Un messaggio da mia moglie.

La zia torna domani, ha avuto un impedimento, papà vorrebbe aspettarla per decidere cosa fare della nonna, potrei tornare in treno se vieni alla stazione a prendermi o fermarmi anche stanotte e tornare con lui domani. Che dici?

Direi che non ha senso tornare in treno , stai li con tuo papà e tua nonna. Torna pure domani. Io mi riposo e ti aspetto domani. Come sta la nonna?

Sta meglio grazie.

Si direi anche io che non ha senso, allora resto. Promesso che mercoledì mi sdebito, preparati, e preparalo.


Cazzo che settimana, accarezzo il cazzo da sopra i pantaloni. Straordinari questa settimana amico mio, gli dico.

Chiaramente la testa già viaggia in direzione suocera, avrà ricevuto anche lei la notizia? Che faccio la chiamo? O forse per ora basta così. Magari pensa che diventi troppo ossessivo.

Mentre sono assorbito dalle mie seghe mentali mi arriva un nuovo messaggio.

Ricevuta la notizia?, sembra che saremo soli anche stasera.

Se vuoi posso sdebitarmi di una delle due “prossime volte” o anche di tutte e due e ci aggiunge una serie di sorrisini
.

Usciamo a cena ti porto in un bel posto, alle nove da te, se ti va.

Certo che mi va risponde, preferenze sul vestiario?, oltre al fatto che devo portare la gonna?

No amo le sorprese, anzi si una si

Quando ho cercato nel cassetto dei pantaloncini di Guido ho visto un bel perizoma color argento trasparente con una farfalla ricamata, metti quello e il relativo reggiseno. Spero che Guido non esca con quell’intimo, visto che è il suo cassetto, e aggiungo i sorrisi.

Ti aspetto alle nove.




Cancello i messaggi con Luisa.

Lo so non ti arrabbiare, ieri tre, stasera ancora Luisa, domani Alessia si sdebita, mercoledì per ora risposo dai, giovedì Marika che fa i salti mortali. Ce la puoi fare? Dai promesso che nel week ti lascio dormire.


Sbrigati velocemente i due appuntamenti del pomeriggio, torno a casa, doccia, dormo un paio d’ore. Ci volevano. Scelgo l’abbigliamento, quando esco con una donna amo essere elegante e far vedere che mi sono preparato appositamente per lei, per quella sera. E vale anche per mia moglie, anche ora, quando usciamo a cena, mi piace prepararmi per lei, e lei per me, anche se come dicevo, non va mai oltre un certo limite.


Entro nel portone che si chiude alle mie spalle. Mi chiede di scendere in garage. Completo tailleur giacca corta, doppio petto e gonna mezza coscia lino, grigio chiaro con sfumature grigio scure, scarpe grigie che richiamano le sfumature scure del vestito, al ristorante scoprirò che indossa una camicetta in seta bianca a mezze maniche. Senza calze. Trucco impeccabile, leggero, quel rosa mi è sempre piaciuto. Quando la vedo avvicinarsi all’auto anche nella penombra della luce del garage rimango senza fiato. Non ci vede nessuno ma mai dire mai, certamente vedere suocera uscire così,e salire sull’auto del genero a qualcuno potrebbe far venire dei sospetti, specialmente se sa che ne moglie ne marito sono in zona. Sospetti, in questo caso reali. Sei bellissima dico. Grazie. Le nostre labbra si sfiorano. Anche tu sei splendido, mi fa piacere che ti sia preparato per uscire con me. Dove mi porti?


Prima di uscire ho telefonato in un paio di posti che conosco, un po fuori, che frequento per lavoro, sperando che il lunedì non fossero chiusi. Ho optato per un cascinale se così si può dire, con porticati all’aperto, un posto di medio alto livello. Frequento questi ambienti anche per lavoro, e amo portare le mie compagne, occasionali, moglie o suocera in questo caso, in posti all’altezza.

Il posto le piace, non c’era mai stata e anche il cibo mi fa fare bella figura, dopo un paio di bicchieri di vino il discorso chiaramente va dove deve andare. Il sesso.

Come mai ti depili i testicoli?

Da giovane, quando ancora non conoscevo Arianna, mi sono accorto che mi piace farmi leccare anche sotto li fino all’ano e chiaramente a volte i peli, per chi lecca, sono un impiccio. Quindi amo tenermi pulito.

Tu mi sembra abbia apprezzato stanotte.

Sorride, si molto. Anche Arianna apprezza?

Un mezzo sorriso si forma sulla mia bocca.

Sveliamo le carte dico?

Mi sembra che siamo già andati oltre.

Penso alla situazione, eccitante e nel contempo mi sento un po a disagio, è comunque la mamma di mia moglie.

Cerco di spiegarmi, non vorrei capissi male.

Amo Arianna, ci sto davvero un bene, se potessi tornare indietro è la donna che risposerei, e risposerei, e risposerei.

Ma?

Ma a letto non ha preso dalla mamma, ecco.

Mi guarda un secondo.

Che c’è?

Sto cercando di capire se è un complimento o un offesa nei miei confronti.

Ridiamo di gusto, verso dell’altro vino. E’ sicuramente un complimento .

Quindi ti depili per qualcun altra mi sembra di capire.

Non sono un santo e questo già lo avrai capito, se capita non mi tiro indietro, inutile negarlo. Ma non così spesso come magari ti immagini, e poi ora è diventata un abitudine depilarmi indipendentemente dal sesso, la ricrescita mi da fastidio.

E tu?

Si io mi depilo come avrai visto, e ride

Hai capito cosa voglio dire.

Si ho capito.

Diciamo che anche io non sono stata una santa. Sono rimasta incinta da giovane e anche tu non capire male, Arianna è la mia vita, ma mi è sempre piaciuto il sesso. Parlo di sesso fine a se stesso. Guido è un angelo, un uomo da sposare appunto ma, be forse Arianna a letto ha preso dal padre.

Guardandomi fisso negli occhi, aggiunge: mi piacerebbe continuare a frequentarti. Senza impegno, davvero. Se capita, se siamo soli, come in questi giorni, e tu non hai altro da fare, se sono libera anche io, vorrei sapessi che ci sono. Non fraintendere, potrei trovare qualcuno con cui passare una serata, come penso non abbia problemi a trovarla tu, ma mi piace farlo con te. E’ un gioco perverso ma eccitante.

Avrei voglia di baciarla, ma è meglio evitare in pubblico non si sa mai.

Questo vino mi fa venire caldo, si toglie la giacca. La camicia bianca liscia trasparire il reggiseno e tutto il suo pizzo ricamato, si intravedono i capezzoli.

Sei uno spettacolo Luisa, mi stai facendo eccitare solo guardandoti. E piacerebbe anche a me continuare a frequentarti, anzi diciamo le cose come stanno, amerei continuare a scoparti ogni volta fosse possibile.

Beviamo il caffè, chiedo se vuole altro

Si dice lei

Cosa?

Prende dalla borsa specchio e rossetto, si rifà leggermente il trucco.

Ti devo spiegare proprio tutto?

No no, pago e arrivo dico.

Che cazzo di suocera, penso.



Finalmente a letto. Sono morto a dir poco. Non ho dormito da lei. Forse sapevamo che doveva finire così e l’indomani ricominciare con la normale routine, o forse aveva già sistemato casa, cambiato lenzuola, ecc, dopo la notte precedente, o perché volevamo che non ci fosse un saluto formale, da quel punto di vista, ma un arrivederci a quando succederà dopo una bella scopata.

Ripenso a quando è salita in auto e ha leggermente abbassato il sedile, alzato la gonna e allargato le gambe. Ha chiuso gli occhi come è successo, sembra una vita fa, ieri pomeriggio, e io ho iniziato ad accarezzarla. Questa volta niente pantaloni a dividere la sua pelle dalla mia. Quella coscia liscia, la mano che arrivava al perizoma, poi riscendeva. Andiamo da te le ho chiesto? Sorride e senza aprire gli occhi chiede: dove porti di solito le tue conquiste? Avrei potuto mentire, dire che non lo facevo da tanto, o che non ho un posto fisso visto che capita così raramente, ma molto onestamente le ho risposto: conosco un paio di motel non molto lontani da qui. Portami in un motel, voglio sentirmi come una di quelle che porti solo per scopare. Voglio che mi usi. Ci sei mai stata le ho chiesto? Dove? In un motel.

Sorride, sempre a occhi chiusi, prende la mia mano e se la infila nelle mutandine, un mio dito entra nella figa, guarda che non li hanno inventati ieri per voi giovani, certo che ci sono stata,e aggiunge, anche li avessero inventati ieri ci sarei comunque stata, e non togliere quel dito da li finché non arriviamo.

Cazzo quindi continua a cornificare mio suocero, che cazzo di coppia che siamo.



Ciao amore ben tornata, come sta la nonna?

Mi bacia, come facciamo sempre da sempre. Bene credo, farà tutti gli esami del caso, ma ora c’è la zia magari papà torna ancora se c’è bisogno.

Smettila di sistemare, le dico, sei appena tornata.

Mi cambio faccio una doccia e cosa vuoi fare? Usciamo a cena? O stiamo qui tranquilli. Sei stanca?

No non sono stanca, ma non ho voglia di uscire. Domani riprendo anche io stiamo qui, faccio una pasta veloce, ho visto che hai fatto un po di spesa, dai ci arrangiamo.

Come vuoi, vieni in doccia con me?

L’ho appena fatta, mi porto avanti con la cena.

Risposte a cui sono abituato, so che per lei non c’è la malizia, mi sarebbe piaciuto far la doccia con lei, baciarla e accarezzarla. Ma non è la sua specialità.

Però mi fa una sorpresa, si presenta con il grembiule da cucina e basta il momento in cui mi serve la pasta. Le accarezzo le natiche. Hei non si toccala cameriera, dice. O se si tocca poi devi accontentarla, con una lauta mancia. Mi alzo la prendo in braccio, la porto in camera, la bacio, mi tolgo quel poco che indosso e sono pronto. Si mia moglie mi eccita, tremendamente. Mi eccita l’odore della sua pelle, la certezza che c’è, e il pensiero che sia mia moglie. A parte che è una gran bella donna davvero. L’abbraccio. Non smetto piu’ di baciarla. Lecco i suoi splendidi capezzoli, scendo a leccarle la figa, a differenza della mamma è completamente depilata. Mi accarezza i capelli. Ti sono mancata mi chiede? Ogni singolo attimo rispondo. E a lui sono mancata? Vuoi sentirlo come gli sei mancata? Vieni qui mi dice. Entro in lei, la bacio, ti amo mi sussurra mentre la scopo dolcemente. Anche io glielo dico, e non mento, è cio’ che provo per lei, amore. Lei geme molto, mentre lo fa, mi passa per la mente un pensiero, non ricordo se la mamma geme, dovrò approfondire mi dico. Porco penso, Lei si agita, sento le sue unghie nella mia schiena, si inarca, viene, vengo. Dovrei fartele piu’ spesso queste promesse, che devo sdebitarmi, è stato splendido. Vado un attimo a sciacquarmi dice, scaldi la pasta? SI certo. Mangiamo, parliamo, stiamo bene, finiamo sul divano abbracciati e ci svegliamo con un film che non è quello che avevamo iniziato a guardare. Amore andiamo a letto le dico, si lascia accompagnare senza aprire gli occhi.

Ed è mercoledì, il giorno di pausa, finalmente.



Non rimpiango niente, non posso fare quello che predica bene e razzola male. Mi è sempre piaciuto scopare. Non ho mai avuto problemi a trovare un occasione. Sono stato anche fidanzato con un paio di ragazze prima di Arianna , ma mai fedele. Con Arianna mi ero ripromesso di fare il bravo, ci siamo sposati poco dopo il fidanzamento. Tutti a prendermi in giro, gli amici, tra il lavoro che faccio e la mia indole di donnaiolo, nessuno ci credeva. Eppure ci ho provato.

Poco dopo il matrimonio avevo l’occasione di chiudere un grosso contratto, il futuro possibile cliente aveva ridotto a quattro i possibili fornitori e uno dei quattro eravamo noi. La mia azienda scelse me, perché alle spalle di questo imprenditore, disposto a metterci parecchi soldi, c’era la moglie una quarant’enne con due coglioni quadrati. Avevano fatto due piu due. Ma mi ero appena sposato e me lo ero ripromesso. Anche la concorrenza aveva fatto le proprie mosse, e se è vero che non è detto che una bella quarant’enne faccia caso all’estetica di chi ha di fronte, io non avevo fatto nulla per aggraziarmi ai suoi occhi da quel punto di vista. Certo la nostra proposta di investimento era davvero buona, e alla fine scelsero noi. E quello che fece pendere la bilancia dal lato nostro era che non avevo fatto il cascamorto con la moglie, e lei aveva gradito.

Due anni dopo al rinnovo del contratto me la son portata a letto, anzi a dire il vero lei ha portato a letto me.



Cazzo Marika e questo sarebbe il nuovo intimo? Cos’è non ti piace? Chiudi quelle gambe, ti vedono tutti.

Tutti chi? Stiamo bevendo un aperitivo veloce, prima di andare al motel, indossa un completo rosso ciliegia credo. Effettivamente la gente vede me e non lei, lei è di spalle rispetto all’andamento delle persone, però quelle gambe aperte senza alcun intimo e la figa in vista mi fanno morire. Si slaccia completamente la giacca e anche sopra è nuda, per un attimo la apre e mi mostra il seno. Cazzo Marika sei una troia esibizionista. Sei sempre una splendida sorpresa.

Ma quando ti sei spogliata? Non sarai andata dai clienti così? Si cosi tu non lavoreresti piu, sai quanti contratti chiuderei. No prima di uscire dall’ufficio in bagno, mi son tolta tutto. Per te, so che ti piacciono queste sorprese, e la tua mogliettina non ti accontenta mai. Lei è l’esatto contrario di mia moglie, non ha bisogno di nessun tipo di incoraggiamento, anzi a volte va tenuta a freno. Allora quel muscolo che hai in mezzo alle gambe è pronto per soddisfarmi o hai bisogno di bere altro?

Lascia la sua auto, sale sulla mia, prendo le chiavi della stanza, entriamo.

Non faccio in tempo a chiedere la porta è già nuda.

Ti scappa? So cosa vuole quando mi chiede così, so cosa si aspetta quando vuole andare a bere qualcosa prima di scopare e so che quando vuole andare in questo motel è perché ha la doccia grande e ci si puo quasi sdraiare. Entro di doccia, è completamente nuda seduta in un angolo. Mi inginocchio davanti a lei, sai cosa sei vero? Muove leggermente la testa su e giu’. E’ eccitata la vedo da come stringe le gambe e si tocca le cosce, ha vergogna ed è eccitata. Cosa sei le chiedo quasi sottovoce. Non mi va di dirlo. Le sputo in faccia, cosa sei? Un pisciatoio, un urinatorio,un cesso.

La prima volta che mi ha chiesto di urinarle addosso, è successo quando ha avuto la completa fiducia in me. L’ho coperta in ufficio, potevo fregarla, farla fuori, farla cacciare. Ed era ancora il periodo che ci odiavamo. Ma non mi andava, riconoscevo in lei le capacità, la forza, e poi ognuno ha le sue debolezze. La sua in quel periodo si chiamava cocaina. Quando è entrata in ufficio con i caffè e ci siamo detti di tutto, era qualche giorno dopo la riunione in cui avrei potuto rovinarla e non l’ho fatto. Non mi ha mai ringraziato, ne tantomeno io ho approfittato, ma in noi si è generata una fiducia che va al di la del sesso. E da li si è aperta anche alle sue piccole perversioni sessuali che chiaramente con il marito non riesce a fare. E l’urina è una di quelle.

Ti prego non in bocca, miagola. Ma so che è proprio li che la vuole. Le piscio in faccia il trucco cola, apri la bocca ordino. Poca però, implora. La piscia entra, non riesce a trattenerla, esce, si riempie il corpo, un po la ingoia, si masturba è eccitata, sono eccitato anche io le ultime gocce gliele svuoto direttamente infilandogli il cazzo in bocca. Le scopo la bocca, io in piedi lei seduta. Poi la alzo facciamo la doccia, ci baciamo. Ha voglia lo sento, ormai la capisco, si mette a pecora, aspetta me. So che posso entrare dove voglio, in queste sere ama essere a disposizione, non sempre è così, a volte domina lei, dirige, niente urina in quelle sere, anzi. Ormai abbiamo un linguaggio silenzioso, sappiamo come comportarci e cosa aspettarci. Marika è piu’ donne in una, fragile e forte, padrona e schiava, adulta e bambina, una donna seria, apprezzata sul lavoro, mamma e moglie impeccabile, sempre in ordine, ma anche esibizionista, puttana e urinatoio. Decido di entrare dietro, so che in queste serate lo preferisce, e piace anche a me. E le due ore passano, passano troppo in fretta e dopo un'altra doccia ( il fatto di dire ai rispettivi partner che andiamo in palestra, copre anche il fatto che torniamo a casa docciati), la riaccompagno all’auto. La bacio. Sei una dona incredibile le dico. Grazie a domani.



Son passati piu’ di due mesi da quella settimana incredibile, l’estate è alle spalle, al mare con la moglie e ogni tanto la visita di qualche amico in Toscana. Speravo anche mia suocera venisse a fare un giro ma ha scelto un'altra meta con suo marito, e forse è stato meglio così. Settembre è iniziato e la routine si farà solita, se parliamo di sesso sono completamente soddisfatto da mia moglie e spero di fare qualcosa anche con Marika, è da metà Luglio che non abbiamo una serata, ma la famiglia e le vacanze ci hanno un po penalizzato. Con mia suocera non c’è stato piu niente, da quel week pazzesco. Una paio di volte a cena a casa sua siamo stati bravi a non andare oltre le solite schermagli, come erano prima che succedesse, anzi forse anche da parte mia c’è stata la paura di rimanere solo con lei in qualche stanza.



Inventati qualcosa ho voglia di scoparti. Mi guardo in giro, sono nel giardino, e sto fumando. Siamo al matrimonio di una cugina di mia moglie. Stavo notando come tutte le donne ai matrimoni si vestono. Cazzo sembra un ritrovo di puttane esibizioniste. Lo so sono un porco e avrò la mente da porco, ma ditemi che ai matrimoni le donne non vanno per farsi notare. E io le noto, con discrezione, ma le noto.

Mia moglie è in bagno, il suocero, già allegro, sta dialogando con parenti vari, visto che è cugina da parte di lui, mia suocera mi coglie all’improvviso.

Ho voglia di scoparti, inventati qualcosa, Guido va in Svizzera due giorni per una consulenza, mercoledì e giovedì, trova il modo di infilare quello splendido cazzo nei miei buschi in quei due giorni. Penso che ha bevuto per parlarmi così. Arriva mia moglie, splendida cerimonia, vero?, anche il pranzo. Mamma tutto bene e papà dove l’hai perso?.Mia suocera la prende sottobraccio,andiamo Arianna, andiamo a cercare tuo padre prima che fa qualche danno.



Non ho mai dormito fuori casa per una scopata, per me un amante non è mai stata niente di piu che una cena e un motel, o poco piu’. Poi ognuno a casa sua, nessun coinvolgimento sentimentale, nessuna scusa per passare fuori casa la notte con un'altra donna, nessun “ci rivediamo se ti fa piacere” nessun risveglio con una faccia al mio fianco che non sia di Arianna. Lo so non fa di me un marito modello, o qualcosa di meglio di quel che sono, ma per me è solo un atto fisico fine a se stesso. Ma questa volta, be è una cosa in famiglia. E’ con la mamma. Non abbiamo molto tempo per noi. Mi capita di stare fuori casa una notte per lavoro, e per lavoro intendo per lavoro, un appuntamento sul tardi in un'altra regione o una cena di lavoro e un nuovo appuntamento il mattino dopo. Questa volta nessun appuntamento ma è la scusa che ho usato per Arianna.



Lei ha il suo lavoro sta facendo una bella carriera, mi chiede consigli io son felice nel vederla crescere professionalmente. Se lo merita tutto, ha studiato, si è impegnata. A breve farà questo viaggio a Londra, alla casa madre per capire e decidere cosa fare del suo futuro, viaggio che in modo o nell’altro cambierà la nostra vita, ma questo è un altro discorso. La informo che mercoledì avrò una cena di lavoro verso Verona e non so a che ora rientrerò, se fosse troppo tardi e qualche bicchiere mi annebbierà la lucidità mi fermerei a dormire in qualche albergo. Mi raccomando risponde, non farmi stare in pensiero, fermati a dormire se non te la senti. Mi sento un po in colpa,mi fermo a dormire con sua madre e lei si preoccupa.



L’ho conosciuta sfiorando le nostre competenze lavorative. Diciamo che il nostro è un lavoro simile, il suo piu’ di concetto e dirigenziale, il mio piu’ sul campo. Siamo sulla parte opposta della barricata, anche se è successo, appunto una volta di sfiorarci nelle attività lavorative. E fatale fu quella volta, e fatale fu lei con il suo comportamento. Non mi ha neanche notato, anzi. Ho pensato subito che fosse bellissima, e che dovevo conoscerla, e si vero, ho pensato che mi sarebbe piaciuto scoparla. Ero scapolo allora, uscivo da una breve relazione, pensavo al lavoro e al sesso. Non che adesso sia cambiato di molto. Comunque lei neanche uno sguardo. Per farla breve dopo quei tre giorni di full immersion a quella convention avremmo scambiato si e no tre parole. Continuavo a pensarci, dovevo conoscerla, ho chiesto poi in giro a clienti, fornitori, ecc, ecc se qualcuno se la ricordasse e la conoscesse e un giorno bingo ho saputo per chi lavorava. Ho iniziato a tampinarla, corteggiarla, e una e due e tre è uscita a cena, e ora siamo marito e moglie.



Al mattino sono andato in ufficio come sempre, non ho preso appuntamenti per quel giorno, lavoro in ufficio, telefonate, ho buttato giu’ qualche preventivo, ho atteso le 18.00 l’ora in cui sarei dovuto partire per la cena e l’ora in cui Luisa rientra dal lavoro. Mi arriva un messaggio, sono a casa, faccio una doccia, come mi vuoi? E’ già la seconda volta che me lo chiede, conosco quel genere di donna, me lo devo ricordare se mai usciremo una sera in piena libertà. Penserò a qualcosa.

Nuda, completamente nuda, sul letto, aprimi portone e garage, lascia la porta aperta, e fatti trovare nuda sul letto. Ah dimenticavo, metti il rossetto rosa. Come mai ti piace così tanto? Perchè da sempre quando avevi quel rossetto mi veniva voglia di mettertelo in bocca. E perché la prima volta che ti ho vista avevi quel rossetto. E rossetto rosa sia.



Buon giorno signora, piacere sono Francesco. Finalmente ti conosco Arianna mi ha fatto una testa tanto. Piacere mio, che fai nella vita Francesco. Anzi no non dirmelo, ti conosco come un figlio ormai Arianna non fa che parlare di te, e poi avremo tempo spero per conoscerci meglio oggi godiamoci la giornata, a proposito hai visto mio marito. Lo conosci? Arianna hai già presentato papà a Francesco? Ma che gli hai fatto a questa figlia mia, prima era solo studio, lavoro, casa e ancora studio. No, suo marito ancora non lo conosco, non l’abbiamo trovato. Senti Francesco, non continuare a chiamarmi signora e a darmi del lei, già ho la mia età, ti prego dammi del tu, se no non cominciamo nel migliore dei modi. Arianna diglielo anche tu di darmi del tu. Ricordo ancora il vestito nocciola i capelli leggermente piu’ chiari di adesso, ero un po imbarazzato questo lo ricordo, era la prima volta che mi presentavo ai genitori di qualcuno da fidanzato. Aveva scelto Arianna un avvenimento un po informare per non esasperare la situazione, una festa di paese, abbiamo mangiato Street food, ascoltato una musica orrenda, e quando ha finito di cenare la mia futura suocera si è pulita e come l’ultima sera che ci siamo visti ha tolto specchio e rossetto dalla borsa, e quel rossetto era il rossetto rosa. Forse è iniziato tutto da li inconsciamente, la mia voglia di scoparla.



Mando un messaggio, son qui. Il portone si apre, poi si richiude alla mie spalle e cosi il garage. C’è la macchina di Guido ma non quella di Luisa l’ha lasciata sicuramente fuori per far spazio alla mia. Salgo eccitato da morire. Mi rendo conto solo ora quanta voglia avevo di rivederla e di scoparla.

La porta è aperta, c’è una musica di sottofondo, mi spoglio, mi avvio in camera. La luce è soffusa, ci sono delle candele accese. Cazzo ha voluto fare le cose in grande. Per un attimo penso che abbia optato per una serata soft, sentimentale. Io mi ero preparato a serata di sesso, una scopata senza fronzoli. Cazzo non si starà non dico innamorando, ma addolcendo. Eppure al matrimonio ha usato parole che non lasciavano dubbi “trova il modo di infilare quello splendido cazzo nei miei buchi”.

Mi avvicino verso un bicchiere di vino aperto sul comodino, in un bicchiere. Se aspetta lo porga a lei, invece mi siedo sulla poltrona di fianco al letto. Toccati puttana, come quando ti masturbavi pensandomi, fammi vedere come desideravi il mio cazzo. Porco, sei proprio un porco, inizia a toccarsi il seno. Ho voglia del tuo cazzo Francesco. Chiude gli occhi, inizio a pensare che quando chiude gli occhi si ecciti di piu, come le due volte in auto. Una mano va sulla figa, guardala, aspetta lo splendido cazzo che hai, ti piace la figa di questa puttana? Ne ha presi tanti sai di cazzi, ma come il tuo, il tuo Francesco mi fa morire. Ho voglia, sono in calore, due dita entrano in figa, e con l’altra mano si martella il clitoride. Ho messo il rossetto che ti piace tanto, perché sei un porco, perché ti eccita e ti viene voglia di riempirmi la bocca con quel cazzo, ho voglia di gustarmelo, facci cio’ che vuoi con questa bocca. Si toglie le due dita dalla figa e se le infila in bocca leccandole. Piega le gambe, mi scopi anche dietro vero? Mi fai male là dietro, ce l’hai grosso, ma è non vedo l’ora che mi penetri anche li, sono i tuoi buchi puoi farci cio’ che vuoi. Stringe la gambe, sta quasi per venire da sola. Mi eccita tremendamente e sapere che è mia suocera e vederla cosi puttana mi fa morire. Mi siedo al suo fianco, le riempio un bicchiere di vino. A cosa brindiamo chiede? A questa notte, all’incontro tra un porco e una puttana. Mi piace dice. Mi avvicino alle sue labbra. Le lecco, apre la bocca le lingue si cercano, non ci baciamo limoniamo e basta. Le accarezzo dolcemente la figa umida, geme leggermente. Si è truccata di tutto punto, come dovessimo uscire. Ti sei fatta bella per me. Prende la mia mano e come in auto accompagna due mie dita nella figa, chiude gli occhi. Inizio ad amare quell’espressione che si forma sul suo viso quando chiude gli occhi e entra in un mondo tutto sue di eccitazione. Mi son preparata per quel che mi hai lasciato fare. Non mi hai chiesto di mettermi un completino, sai quanti ne ho carini, o un bel tacco per venirti ad aprire la porta per poi girarmi e mostrarti come muovo bene il mio culetto. Potevi farmi una sorpresa. Amo ubbidire in certe situazioni. La bacio ora con forza, labbra contro labbra. Quando mi stacco le dico, sarà per la prossima volta, Sorride, mi fa piacere sentirtelo dire. Mi alzo in piedi al suo fianco, ce l’ha ad altezza viso. Quanto è bello dice, quanto è grosso. Mi accarezza i testicoli. Lecca la punta, poi lo lecca per tutta la sua lunghezza. Mi guarda negli occhi, aspetta me “amo ubbidire in certe situazioni”.

Lo sai perché ti ho fatto mettere il rossetto rosa vero? Si perché ti venire voglia di mettermelo in bocca. E allora datti da fare con quella bocca da pompinara. Il cazzo sparisce, mi chiedo come faccia, è in effetti grosso e lo so, sono state davvero poche quelle a cui l’ho visto sparire del tutto nella bocca. Tossisce, lo lecca, sembra una bambina davanti ad un gelato in peno agosto. E’ felice oltre che eccitata.

Mi sdraio, lei è sopra è uno splendido 69, e anche se faccio fatica a leccarla, mi piace. La sposto, la giro,alza le natiche leggermente, entro in figa,. Si cazzo, scopami. Colpi secchi decisi. Parlami mi dice. Dimmi che ti piace scoparmi. Mi piace tutto di te, sei una gran donna da letto. Dio che cazzo duro e grosso, lo sento tutto. Sei una gran troia lo sai? Si lo so, e tu mi fai diventare piu troia di quel che sono. Esco dalla figa, le lecco il buco del culo. Ci metto un dito, poi due, ci spunto sopra. C’è il gel nel comodino, ho proprio voglia di prenderlo anche li. Spalmo un po di gel, per farle piacere, ma credo che in quel culo ci sarei entrato tranquillamente anche senza. E inizio a montarla anche dietro. Non so quanto andiamo avanti, tra una posizione, un buco, una leccata un attimo di pausa, un altro buco. Prendilo in bocca le dico, lei capisce, è quasi piu’ felice di prima, inizia con una nuova veemenza, mi sega e mi spompina sino a che la inondo, viso bocca, lecca ingoia, rilecca. Riprendiamo fiato, sei uno spettacolo dice. Andiamo a lavarci un attimo. Facciamo una doccia, quella cuffia è molto sexy le dico. Sorride. Mi asciuga, l’asciugo. Ci sediamo in terrazza, lei ha una vestaglia, io in accappatoio, lo stesso dell’altra volta. Fa freschino, ma non freddo. Stiamo fumando, lei con un piede accarezza il mio cazzo. Mi eccita vederla fumare, non sapevo fumasse prima della prima scopata. Hai un cazzo da far invidia. Sei una donna che sa apprezzarlo, non tutte sanno soddisfarlo in pieno. Forse il riferimento è involontariamente ad Arianna, forse no. Lei sorride. Quando vuoi lo sai che son qui. E non pensare di offendermi, passa per quello che vuoi, un pompino una scopata, dieci minuti o una notte. Ho una certa età e sei il marito di mia figlia, e so che siamo l’uno per l’altra una scopata senza problemi, e non credere che piaccia solo a te. Hai mai scopato con uno della mia età le chiedo? Sorride, si certo quando avevo la tua età. Questa battuta pronta e ironia l’ho sempre apprezzata. Lo sai che voglio dire. No vado di pari passo con la mia età, diciamo sotto i 45/50 difficile che vada. Chi ti scopa abitualmente?,e non dirmi Guido. Guido non mi scopa quasi piu, forse un paio di volte l’anno. Quindi? Dico io. Curiosone. Fa un tiro sorride. Ho un amante che si puo’ definire fisso, anche se ora è quasi pura ginnastica da salotto, e uno un po piu’sporadico, con cui riesco ancora a godere. Non come con te stanotte, ma insomma ci sa fare. Mi guarda ma non chiede, ma è giusto che anche io sveli una parte dei mie segreti. Anche io frequento, anzi fino a poco fa frequentavo una ragazza, una collega abbastanza abitudinariamente, e poi be ci sono le occasioni o le occasionali come dir si voglia. Fai bene dice, alla tua età è giusto divertirsi. E vecchietta come me mai portata in qualche motel? Oltre a te? Esatto. No direi di no, diciamo che non è semplice trovare cinquantenni in forma come te. Ti ringrazio per la cinquantenne le ho passati da un po i cinquanta. Le sigarette son finite, andiamo mi chiede, dormi qui giusto? Io non ho problemi rispondo. Vuoi che vada a rifarmi il trucco, con il rossetto che ti piace tanto, o vuoi dormire? Cazzo penso, è proprio una donna da letto. Ti aspetto già pronto, anzi ti aspettiamo e stavolta chiudo io gli occhi io, fai tutto tu. Non addormentarti risponde, arrivo subito.



Ciao Marika tutto bene? Si benissimo direi, sono incinta. Quasi il caffè mi va di traverso, penso un secondo, non puo’ essere mio, ha avuto le sue cose dopo l’ultima volta e poi non l’ho piu vista, tiro un sospiro di sollievo. Volevo dirti, Fra, be vorrei fermarmi, sai con le nostre scorribande, almeno per un po, non so devo pensarci. L’abbraccio, Sono felice davvero. Non è stato preventivato, cioè un po si, abbiamo pensato che forse alla bimba serviva un fratellino, se arriva bene, se no pace, è per quello che da un po ti do buca. Marika sei una donna stupenda e lo sai, io so quanto hai lottato per essere la donna che sei, anche contro te stessa, io so che bella famiglia hai, e tu sai che ti voglio bene a modo mio. Fra non ti ho mai detto una cosa. Dimmi pure. Grazie.



Allora dico di si? Tre mesi passano amore, è la tua opportunità, e poi Londra è a un ora di volo, una volta torni tu, una volta vengo io. Tu hai sempre fatto di tutto perché nel lavoro io riuscissi a ritagliarmi il mio spazio, non mi hai mai detto un no, e io dovrei impedirti di prendere questa opportunità. Quindi conferma, vai là fai tutte le tue esperienze e tra tre mesi vediamo che ti propongono. Io ci sono e ci sarò, magari ci trasferiamo là insieme. Lo sai che sei il marito migliore che una donna possa chiedere vero?

Che dovrei provare? Sensi di colpa? Farmi pena? No sono davvero felice per l’opportunità di Arianna, ma allo stesso tempo penso che avrò piu’ tempo per scopare sua mamma. Baderai tu alla mamma e papà intanto che son via? Ecco sembra che mi abbia letto nella mente.


Chi cazzo suona il campanello a quest’ora. Guardo dallo spioncino, non ci credo. Apro.

E’ lei che ha chiamato per una escort di classe?

La guardo mentre si toglie il cappotto.

Rimango a bocca aperta.

Io a dire il vero ho prenotato una squillo da sbattere e che poi si tolga dal cazzo.

Allora direi di non perdere tempo.

Si inginocchia, mi abbassa la tuta e il mio cazzo si infila in quelle splendide labbra rosa.


To be continued…..maybe


Volevo spiegare che il Fra della storia (nome inventato come tutti nella storia e come i luoghi in cui l’ho ambientata), mi ha contattato, come avevo anticipato nel mio ultimo scritto, dopo aver letto qualcosa di mio qui. Voleva scrivessi la sua storia, o meglio parte di essa. Chiedo solo di non giudicarlo come persona. Come diceva qualcuno piu di duemila anni fa, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Detto questo è una storia vera, io l’ho incontrato tre volte e ci siamo anche scritti. Mi ha mostrato le foto delle tre donne, le foto delle sue nozze, in cui c’era moglie e suocera. Inoltre foto della moglie e della suocera nella routine quotidiana, ma anche nude, seminude e della suocera anche qualcosa di piu. Di Marika solo foto di gruppo di cene o di ufficio. Devo dire che son tutte e tre belle donne, molto belle e la suocera, be senza offesa Fra due botte gliele darei anche io, ma te l’ho già detto a voce. Dalle foto posso anche confermare che sotto è messo davvero bene, un po di invidia l’ho provata. E’ davvero un bell’uomo e simpatico al punto giusto, elegante anche quando è sportivo. Spero di aver reso giustizia a cio’ che mi ha raccontato, è stato piacevole ma non so se lo rifarei. E’ complicato, racchiudere tutto cio’ che qualcuno ti racconta in tempi e situazioni che abbiano una logica. Spero la storia piaccia a chi la leggerà, prendetela per quel che come sempre, una storia, un passatempo , spero di aver trovato alla fine una quadra. Perché to be coninued… ? perché il Fra in questione ha una serie di aneddoti e avventure che non ci sono state tutte qui.
Mi era sfuggito.
Per fortuna, altrimenti avrei perso un racconto bello come pochi.
Grazie.
 
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