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Prendendo spunto da quanto ho raccontato sinteticamente in un altro post, voglio rendervi partecipi con il racconto dettagliato di questa esperienza reale che ho vissuto ormai parecchi anni fa. Spero possa essere un racconto interessante. Buona lettura!
Capitolo 1- Il bravo ragazzo
Anno 1999, primavera inoltrata, patente presa da pochi giorni. A scuola avevamo solo due ore di lezione, avrei avuto tutta la giornata libera; le mie tre sorelle maggiori erano tutte fuori tra lavoro ed università, lo stesso i miei genitori che sarebbero rientrati in serata come al solito. L’auto nuova di mio padre era parcheggiata in garage e la tentazione di andarci a fare un giretto in paese era troppo forte! Così, finita la lezione rientro velocemente a casa e mi fiondo in camera dei miei dove mio padre aveva le chiavi dell’auto. Mentre frugo nei cassetti del suo comodino sento entrare qualcuno dal portone. Mi fermo un attimo…è la voce di mia sorella che chiameremo Silvia (nome di fantasia). Capisco subito che non è da sola, sento infatti anche la voce di Alfonso (nome di fantasia) un ragazzo che frequentava da qualche tempo, suo coetaneo (all’epoca entrambi ventiseienni), entrambi ridevano e chiacchieravano. Resto un attimo paralizzato, non volevo mi beccasse mia sorella a frugare tra le cose di mio padre, in particolare pensai, se gli avrebbe riferito che avevo preso di nascosto le chiavi della sua nuovissima Opel Astra per andarci in giro dopo meno di un mese di patente!!! Avevo capito che erano lì per scopare, e, convinto salissero su in mansarda, rimasi fermo in silenzio ad aspettare: Una volta che sarebbero saliti io avrei avuto via libera…Ma le cose andarono in maniera diversa, perché i due “clandestini” avevano deciso di farlo comodi, e anziché usare il lettino di mia sorella nella nostra cameretta in mansarda, avevano pensato bene di usare il lettone di mamma e papà per dare sfogo alla loro passione. Lo capii quando li sentii avvicinarsi alla porta. Avevo un’unica via di fuga: il bagnetto di servizio in camera dei miei, da tempo ormai utilizzato solo come ripostiglio, lì di sicuro non sarebbero entrati. Questo stanzino non aveva una finestra esterna, ma prendeva luce dalla camera da letto attraverso un piccolo finestrino in alto separato da una tendina. A questo punto non mi restava che aspettare che avessero consumato il loro rapporto sperando in tempi brevi per poter uscire…Silvia a suo tempo aveva un bel fisico tonico con seno abbondante, che avevo già avuto modo di vedere scoperto poiché avendo camera insieme non si faceva problemi a cambiarsi davanti a me, un bel culetto sodo , gambe e piedi niente affatto male . Aveva il viso della classica brava studentessa, con capelli raccolti, occhiali e quasi mai trucco. Vestiva in maniera molto semplice, non attirava molti sguardi dei maschietti. Quella mattina aveva una maglietta a maniche corte un paio di jeans e scarpette in tela leggere. Anche Alfonso era un tipo gentile, molto timido e tranquillo, studente brillante di buona famiglia, insomma il classico fidanzato che tutti vorrebbero per la propria figlia o la propria sorella…In quel momento non ero eccitato, anzi, il sentimento prevalente in me era l’imbarazzo: Pensare che mia sorella stava per scopare proprio sotto al mio naso mi seccava abbastanza.
Capitolo 1- Il bravo ragazzo
Anno 1999, primavera inoltrata, patente presa da pochi giorni. A scuola avevamo solo due ore di lezione, avrei avuto tutta la giornata libera; le mie tre sorelle maggiori erano tutte fuori tra lavoro ed università, lo stesso i miei genitori che sarebbero rientrati in serata come al solito. L’auto nuova di mio padre era parcheggiata in garage e la tentazione di andarci a fare un giretto in paese era troppo forte! Così, finita la lezione rientro velocemente a casa e mi fiondo in camera dei miei dove mio padre aveva le chiavi dell’auto. Mentre frugo nei cassetti del suo comodino sento entrare qualcuno dal portone. Mi fermo un attimo…è la voce di mia sorella che chiameremo Silvia (nome di fantasia). Capisco subito che non è da sola, sento infatti anche la voce di Alfonso (nome di fantasia) un ragazzo che frequentava da qualche tempo, suo coetaneo (all’epoca entrambi ventiseienni), entrambi ridevano e chiacchieravano. Resto un attimo paralizzato, non volevo mi beccasse mia sorella a frugare tra le cose di mio padre, in particolare pensai, se gli avrebbe riferito che avevo preso di nascosto le chiavi della sua nuovissima Opel Astra per andarci in giro dopo meno di un mese di patente!!! Avevo capito che erano lì per scopare, e, convinto salissero su in mansarda, rimasi fermo in silenzio ad aspettare: Una volta che sarebbero saliti io avrei avuto via libera…Ma le cose andarono in maniera diversa, perché i due “clandestini” avevano deciso di farlo comodi, e anziché usare il lettino di mia sorella nella nostra cameretta in mansarda, avevano pensato bene di usare il lettone di mamma e papà per dare sfogo alla loro passione. Lo capii quando li sentii avvicinarsi alla porta. Avevo un’unica via di fuga: il bagnetto di servizio in camera dei miei, da tempo ormai utilizzato solo come ripostiglio, lì di sicuro non sarebbero entrati. Questo stanzino non aveva una finestra esterna, ma prendeva luce dalla camera da letto attraverso un piccolo finestrino in alto separato da una tendina. A questo punto non mi restava che aspettare che avessero consumato il loro rapporto sperando in tempi brevi per poter uscire…Silvia a suo tempo aveva un bel fisico tonico con seno abbondante, che avevo già avuto modo di vedere scoperto poiché avendo camera insieme non si faceva problemi a cambiarsi davanti a me, un bel culetto sodo , gambe e piedi niente affatto male . Aveva il viso della classica brava studentessa, con capelli raccolti, occhiali e quasi mai trucco. Vestiva in maniera molto semplice, non attirava molti sguardi dei maschietti. Quella mattina aveva una maglietta a maniche corte un paio di jeans e scarpette in tela leggere. Anche Alfonso era un tipo gentile, molto timido e tranquillo, studente brillante di buona famiglia, insomma il classico fidanzato che tutti vorrebbero per la propria figlia o la propria sorella…In quel momento non ero eccitato, anzi, il sentimento prevalente in me era l’imbarazzo: Pensare che mia sorella stava per scopare proprio sotto al mio naso mi seccava abbastanza.