Buongiorno.
Dico la mia e mi prendo il tempo necessario per farlo.
Premetto che il "pompino perfetto" secondo me è una figura retorica, una sorta di Sacro Graal laico da cercare ininterrottamente e magari non trovare (quasi) mai.
Dico questo perchè nessuno ne possiede la ricetta precisa.
I suoi ingredienti sono sfuggenti e sfumati, volatili e idealizzati. Come si rende l'ideale, utilizzando labbra e lingua? Non si sa. È un antico mistero. Talvolta trovi la strada del sublime per puro caso ma non è ripercorribile...perchè cambia.
Dovreste riempirlo voi forumisti maschi questo thread, non noi semplici degustatrici. Si evincerebbe subito che l'idea di "perfezione" legata alla pratica "pompino" è assai variegata, sfaccettata e non prescinde - per esempio - dal "dove", dal "come" e naturalmente dal "chi". Questioni che sfuggono al controllo di chi succhia, per quanto fuoriclasse possa essere. Voglio dire: per quel che ne so, magari Mariangela Fantozzi è la piú brava pompinara del mondo. Dubito tuttavia che accreditereste ai suoi lavori lo stigma della perfezione.
Cominciamo allora col dire che si tratta di valutazioni soggettive sulle quali mai vi mettereste d'accordo?
Oh, no...è molto peggio di così!
Perche anche lo stesso "soggetto" avrà istanze cangevoli e particolaristiche nel valutare la perfezione.
I portatori di cazzo tutti hanno diversi intendimenti a riguardo e diversi, di volta in volta, sono gli stili che prediligono.
Quello che lunedì è un pompino perfetto, il giorno dopo seppur ripetuto identico non avrá la stessa classificazione. Credo che le nostre difficoltà a mantenere lo standard maximo, non riguardino tanto l'approccio all'amato salamone - oggetto dal funzionamento elementare e di facile compiacimento - quanto alla ben più sibillina interpretazione del filmino che di volta in volta viene proiettato nel criptato cinema mentale del ricevente. Una volta siamo chiamate a trasmettere via bocca l'idea della porcaggine assoluta, consumate porno star; la volta dopo siamo preferite dolci e remissive gattine che danno tanti bei bacini all'uccellone dei nostri sogni. Nei giorni pari chiedete un approccio da sacerdotesse luciferine, vere vestali del cazzo che lo eleggono a sempiterno messia. In quelli dispari, no, si pretende l'immacolata intimidita fanciulla che MAI ne ha visti di coooosì graaaandi e di sicuro non riuscirà a ingollarlo tutto (ma DEVE farlo). E questi sono solo gli estremi; una semplificazione. Nei pompini non c'è bianco o nero ma un'infinita gamma di grigi.
Insomma, sono cazzi!
E allora si rinuncia? Oh no!
Si cerca quella perfezione. Ogni singola volta!
Sperimentando e collaudando. Divertendo e divertendosi. Offrendo la miglior approssimazione possibile.
E allora ecco gli ingredienti conosciuti: tecnica, esperienza, predisposizione e piacere nel dare piacere sono quattro delle cinque componenti fondamentali. Le prime due si acquisiscono col tempo e la pratica, le ultime due sono doti innate (è possibile simularle anche discretamente... Peró il cazzo si accorge della differenza).
Ma quel che conta davvero è la quinta: psicologica, empatica. Conta conoscere il bestione ma conta soprattutto conoscere il "portatore" che lo offre. Ascoltare le sue parole, anche quelle non pronunciate...e spesso saranno bizzose facezie; leggere i suoi movimenti anche quelli non visibili...e spesso saranno spasmi ridicoli. Pazienza. È un atto di devozione. Ci saranno altri proscenii su cui venir ricompensate.
Fondamentale, per esempio, è capire cosa bisogna fare della sborra. É il momento del massimo piacere, mica pizza e fichi. La mando giù, schioccando le labbra deliziata come a dire "altro che il nettare degli dei"? (ah, cazzo, volevo vederla sbrodolata sulle tette) oppure, appunto, lasciarla colare fuori guardandolo con gratitudine per avermi marcata? (la sputi? Ti fa schifo? Mi rifiuti?)
Poi devi fare i conti con la percezione di te che stai offrendo. Un maschio è un coacervo di insicurezze da governare. A me è andata tutto sommato bene ma non è sempre così. Ricordo il racconto di una mia collega: Una sera stava pompando di buona lena il marito, convinta di svolgere un egregio lavoro, quando - cercando il suo sguardo e un cenno d'approvazione, trovó invece occhi di ghiaccio severi. Si bloccó e chiese: "cos'è quella faccia, non lo sto succhiando bene?" Risposta: "Lo stai succhiando molto bene ma lo succhi da
troia e non da moglie". Un po' risentita, la mia collega ribattè prontamente: "Ah, si? E la tua amante come te lo succhia?" Risultó essere un assist perfetto: "Da
troia, ovvio. Ma che c'entra? Lei mica è mia moglie". Insomma ci sono un sacco di regole a cui noi bambine dobbiamo stare attente. Non è facile...ma se ti piace il cazzo, si fa.
Concludo.
Non è sempre possibile regalare il pompino perfetto.
La perfezione, come la felicità, si declina in attimi occasionali, rari e quindi preziosi. Se la perfezione diventasse la regola, poi non ci resterebbe che morire. Ecco che torniamo al Graal: cercarlo è molto più eccitante che trovarlo. Tuttavia credo sia possibile e doveroso provare SEMPRE a rendere perfetto ogni singolo pompino.
Non è obbligatorio prendere un cazzo in bocca, se lo si fa credo valga la pena di cercare di rendere l'esperienza rimarchevole.
Un pompino svogliato e "tirato via" è triste sia per chi lo fa sia per chi lo riceve. Meglio guardare un porno. O farsi un giro su Phica.net