Il prete (…della chiesa di fronte casa mia)

Lo_psi

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Io e mia moglie c’eravamo da poco trasferiti nella nuova abitazione che finalmente dopo tanti sacrifici eravamo riusciti ad acquistare. Sia io che lei siamo due impiegati, viviamo quindi di stipendio, conduciamo una vita semplice, tranne che per qualche segretuccio che mi guardo bene dal rivelarle.
Io e Margherita ci conosciamo dal primo anno delle superiori abbiamo praticamente la stessa età, 41 anni, ci siamo sposati giovanissimi perché lei è rimasta incinta, abbiamo parlato con le rispettive famiglie ed abbiamo deciso di sposarci. Ormai sono ventuno anni che siamo sposati, più sei anni in cui stavamo insieme, fanno 27 anni di vita comune.
Avere rapporti sessuali con la stessa donna per anni e anni, non è facile. Quando si conosce ogni cosa dell’altro, perfino i respiri e si riescono anche a contare i gemiti durante il rapporto, rimane poco che possa ancora entusiasmare.
Così i nostri rapporti sono andati sempre più scemando, il dialogo tra noi è buono, i problemi li condividiamo ma evitiamo di fare sesso.
Così io da qualche anno, per sentirmi ancora maschio, ho preso a frequentare le ragazze di strada. Non è una cosa che faccio spessissimo ma almeno una volta alla settimana faccio una scappata, dove so di poterle trovare.
I primi tempi mi sentivo in colpa verso mia moglie, quella santa donna che mai mi tradirebbe, poco per volta mi sono reso conto che da qualche parte dovevo pure sfogare ed ancora ho sufficienti energie per non chiudere la mia mascolinitĂ  in un armadio.
Ci sono alcuni vantaggi ad andare a pagamento: puoi scegliere la ragazza che ti pare, certo non puoi essere amato ma nemmeno ti trovi perseguitato da qualcuna che si sia infatuata di te. Sesso meccanico ma non ho trovato altre alternative.
Ci siamo trasferiti in un bel quartiere, tranquillo, con il giusto traffico, in zona ognuno si fa gli affari propri e si sta bene.
A poche centinaia di metri sullo stesso marciapiede che costeggia la mia abitazione c’è il liceo classico , in zona abbiamo tutto, distributore di benzina, supermercato, tabaccaio, banca e perfino la chiesa, anzi quest’ultima è proprio di fronte casa mia.
Non siamo mai stati molto praticanti ma credenti si, del resto come moltissimi italiani.
Due anni fa il vicinato ci accolse con gentilezza ma anche con discrezione e qui inizia la vera e propria storia:
Dopo circa un paio di mesi che abitavamo a casa nostra (la nostra unica figlia si era trasferita l’anno precedente in un’ altra città per studiare medicina), mia moglie una domenica mi propose di andare a messa.
Non ricordo nemmeno quanti anni fossero passati dall’ultima volta, decisi di accompagnarla proprio per essere gentile. Attraversammo la strada ed entrammo in chiesa.
Era abbastanza piccola ma sembrava anche antica, d’altra parte tutte le ville che la fiancheggiavano erano antiche, mentre di fronte dove abitavo io, erano tutte case di recente costruzione.
La chiesa era piena di persone, nonostante fossimo arrivati qualche minuto prima dell’inizio della funzione.
Chi disse la messa era un prete, alto e abbastanza robusto, il viso era simpatico. Dopo la messa, Margherita volle conoscerlo a tutti i costi, dicendo che fosse corretto che ci presentassimo in quanto eravamo i nuovi arrivati nel quartiere.
Fu garbato, aveva un timbro di voce forte, pensai che se avesse urlato avrebbe fatto tremare i vetri della struttura. Delle grandi mani, quando si rivolgeva a me sorrideva, notai invece che quando parlava con Margherita il suo viso diventava serio, quasi riottoso. Propose di darci del tu, però per lui era importante che davanti al suo nome Franco mettessimo sempre il padre, padre Franco. Va bè pensai, le stranezze della curia. Ci fece accomodare nel suo ufficio, dietro proprio la chiesa e ci fece alcune domande ed io pure gliene rivolsi qualcuna . Scoprii che da 15 anni era lì, che aveva una sorella suora e un fratello che insegnava teologia.
Una famiglia di religiosi…più lo guardavo, più non potevo fare a meno di notare la differenza del modo con cui si rivolgeva a me e quello con cui si rivolgeva a Margherita.
Pensai che fosse gay, se ne sentono tante in giro sui preti…
Quasi ordinò a Margherita di presentarsi il mercoledì pomeriggio in sagrestia perché vi sarebbe stato la raccolta della spesa (pasta,olio, caffè, latte, biscotti) che avrebbero distribuito ai poveri.
Quel giorno avevo programmato di fare di sera un giro in strada a cercare qualche ragazza ma dopo la messa e la conversazione con il prete, mi sentii in colpa solo ad averlo ripensato.
A Margherita nonostante tutto, gli aveva fatto una buona impressione il parroco, devo dire che anche a me non fosse dispiaciuto, non le dissi la mia idea che fosse gay perché si sarebbe potuta innescare una possibile discussione tra noi.
Margherita il mercoledì con un sacchetto della spesa andò in chiesa, io non pensai nemmeno lontanamente di accompagnarla.
Iniziò a frequentare la chiesa sempre più assiduamente, due volte a settimana i primi due mesi, poi tre volte e poi praticamente ogni giorno. Finite le ore d’ufficio, preparato il pranzo, sistemata la casa, verso le 17:00 usciva e rientrava alla 20:00. Io del resto rientravo a casa alle 13:30 circa per pranzare e riuscivo alle 15:00 per ritornare al lavoro.
Pensai quanto fossi fortunato ad avere una così brava moglie, quando si dice, casa e chiesa.
Io lavoravo in uno studio di commercialista, facevo in quello studio da anni il segretario ed i miei orari, sforavano di molto le 8 ore giornaliere che avrei dovuto fare. Spesso tornavo a casa alle 21:00 a volte anche dopo. Lo stipendio però era buono.
Mia moglie, rispondeva solo dietro a mia domanda, delle attività che svolgevano in chiesa. Preghiere di qua, preghiere di là, raccolta spesa, vendita del giornale “famiglia cristiana”, riunione tra “fedeli”, insomma solite cose.
Una domenica di alcuni mesi dopo mi decisi di riaccompagnare Margherita alla messa.
Padre Franco alla fine della funzione, mi vide, mi venne incontro e volle scambiare ancora qualche parola con me. Secondo me, da lì a poco quel prete ci avrebbe provato .
Appena Margherita diceva qualche parola, le labbra dell’uomo perdevano il sorriso e si contraevano. “Questo è proprio gay” pensai.
Padre Franco, iniziò a farci visita anche a casa, prima accompagnato da una donna, poi da un’altra, poi da solo occasionalmente, poi ad un certo punto per me diventò un fatto normale, tornare a casa e trovarlo sull’uscio della porta nell’intento di congedarsi.
Sempre gentile con me, sempre cerimonioso, accogliente. Secondo me era timido per provarci ma nulla mi toglieva dalla testa che fosse gay.
In uno studio di commercialista, per chi non lo sapesse, ci sono periodi di intenso lavoro e periodi in cui si è più liberi. Quel giorno alle 18:00 avevo già finito il mio lavoro, il dottore commercialista era andato via, la mia collega segretaria aveva chiesto un permesso per uscire prima, io chiusi l’ufficio ed andai a casa.
Presi l’ascensore, davanti la porta di casa mia, sentii la voce inconfondibile di Margherita, stavo per inserire la chiave nella serratura ed udii “baldracca”, poggiai l’orecchio sulla porta e sentii chiaramente “ ringrazia che sono le sette e non ho tempo, domani sarò qui alle 17:00 e deciderò come punirti”.
Mi si gelò il sangue, quella era la voce squillante di padre Franco ma com’era possibile che dava della “baldracca” a quella santa donna di mia moglie.
Entrai: la sua faccia si illuminò in un sorriso benevolo e mi disse “ih Massimo, ben arrivato, abbiamo appena finito con tua moglie di discutere il da farsi per domani e stavo proprio per andare”
Non credevo alle mie orecchie. “Ciao padre Franco”, diedi un casto bacio sulle labbra di Margherita che sembrava del tutto tranquilla.
Forse avevo sentito male? Stavo impazzendo?
Il prete prosegui il discorso: “ah questa chiesa, ci sono sempre tanti problemi e tanto da fare”
Margherita avevo notato, era diventata molto ossequiosa nei confronti di questo prete, pensavo che fosse attribuibile all’evidente antipatia che il parroco avesse verso le donne. Adesso iniziavo ad avere qualche dubbio.
A cena chiesi a Margherita, quasi fossero domande di rito e casuali come avesse trascorso il pomeriggio, chiesi perfino gli argomenti di discussioni fatti con padre Franco, evitai accuratamente di non destare sospetti. Mia moglie rispose con la massima tranquillitĂ , con razionalitĂ  e senza scomporsi.
Io ero certo di avere sentito quelle parole.
Il giorno dopo verso le 17:30 con una scusa la chiamai, non so perché lo feci, forse per sentirmi rassicurato.
Trascorse una settimana, presi una decisione, entrai in un negozio di investigazione e comprai diverse microcamere e microfoni. Spesi quasi mille euro…ma dovevo sapere.
Piazzai una mattina di venerdì le microcamere in cucina, in salotto e in camera da letto. Mi ci vollero due giorni per capirne il corretto uso, l’autonomia delle riprese, la durata ecc. ecc.
Ebbi modo di provarle sia il sabato che la domenica. Lunedì le azionai, rividi le immagini, non successe nulla se non il vedere Margherita muoversi per casa e fare qualche normale telefonata.
Il martedì alle 16:30, (io ero rientrato allo studio alle 15:00), vidi entrare a casa mia padre Franco, rimasi sbigottito nel vedere da lì a poco mia moglie inginocchiarsi sul tappeto del salotto, dapprincipio pensai fosse una penitenza con annessa preghiera, invece no.
Padre Franco diceva: “peccatrice che non sei altra, voi donne usate questa bocca per peccare, fammi vedere come ti piace peccare, sgualdrina”.
Stavo sudando, le mie mani diventarono gelide e sudate, le dita dei piedi anche.
“si padre”
Margherita prese in bocca l’aggeggio di padre Franco e aiutandosi con una mano inizio a succhiarlo. Lui si teneva le mani sui fianchi e guardava soddisfatto.
Dopo tre minuti (lo vidi dalla registrazione) le disse: “ mettiti sul divano a gambe spalancate, porca”
Margherita come mai l’avevo vista prima, alzò fino all’ombelico la gonna, prese posto al centro del divano a tre piazze, e con un sorriso malizioso che mai avevo visto prima, tese le cosce e come una ballerina spalancò tipo a spaccata le gambe, con i piedi che stavano in su e che superavano le sue spalle.
“così va bene padre?” aveva un sorriso così sexy e provocante che se per un istante avessi dimenticato che si trattasse di Margherita, avrei potuto prendere il mio pisello tra le mani.
“con questa phica state distruggendo il mondo, non desiderate altro che fare uscire dello sperma a noi poveri uomini che siamo troppo fragili per resistere alla tentazione”.
“ è irresistibile padre, vero?”
“stai zitta cagna che il demonio vi ha messo al mondo per farci peccare. Non dire più una parola, zoccola”
Mi sembrava la scena di un film porno in costume con tanto di copione, invece quella era casa mia e quella “zoccola”, era mia moglie Margherita.
“ora ti prendi dentro questa verga”
“ma padre cosa mi fa. Mi sta punendo tutti i giorni.”
“taci, impertinente e prenditi questa vergata. ”
Lui, il prete, era in piedi messo “a torre di Pisa”, con le mani poggiate sulla spalliera del divano e mia moglie con le gambe spalancate, non vedevo più il suo viso, coperto dal busto dell’uomo . Il prete era con i suoi pantaloni grigi ancora indosso ma era evidente che avesse il pisello dentro mia moglie.
“subito in ginocchio che ti battezzo”
Mia moglie scattò dal divano ed in un secondo si trovò come nella posizione di partenza.
“non lasciare una goccia, che questo seme è di una anima candida che tu hai costretto al peccato”
Margherita la conoscevo, o almeno fino a quel momento avevo creduto di conoscerla. Lo sperma le faceva impressione, mi diceva sempre “che schifo”, io non ero mai riuscito ad ottenere quello che questo prete le stava facendo fare.
Margherita non lasciò una goccia (visibile). Il prete rimise il suo arnese dentro i pantaloni e chiuse la cerniera, mia moglie andò in bagno.
Li trovai poi con la telecamera, nella cucina. Mia moglie preparava il caffè e parlavano di una certa Cecilia, domani avrebbe fatto una penitenza. Ormai mi era chiaro il tipo di metodo del parroco. Mi chiesi come fossero giunti a tanto, come mia moglie ci fosse arrivata, da quanto tempo andasse avanti questa cosa.
Trovai ancora piĂą sbalorditivo il comportamento di mia moglie, quando ci ritrovammo a casa. Era la moglie di sempre, indaffarata, stanca, premurosa che badava a tutte le cose di casa. Con me era come sempre, ma proprio come sempre. Mi chiesi a quel punto quanti uomini avesse avuto a mia insaputa.
Il giorno dopo rividi il filmato, coglievo sempre piĂą dettagli, ora che nulla mi risultasse inaspettato alla visione.
Vedevo una intesa tra loro, non era stata plagiata, era pienamente consapevole. Rividi le immagini una volta di seguito all’altra. La seconda volta ebbi una erezione spontanea.
Gli incontri a casa mia proseguirono, la metodologia era sempre la stessa, il prete che puniva l’anima che lo faceva peccare. L’eiaculazioni avvenivano quasi tutte in bocca o sul seno.
C’erano delle frasi particolarmente toccanti, tipo: “queste mammelle con cui dovevi allattare e che hai usato per fare sfogare tuo marito, sei una porca incorreggibile”
Quello che mi lasciava allibito era il modo di fare di mia moglie che francamente si comportava davvero come una maiala, con quei sorrisini, quegli sguardi, quella vocina da innocente che si metteva.
Davvero non avevo mai conosciuto quel tipo di Margherita …
Circa due mesi dopo, avevo raccolto una dozzina di filmati. Rimasi per due mesi indeciso sul da farsi, la prima volta avevo pensato di andare in chiesa e cambiargli i connotati, poi di svergognarlo davanti a tutti, poi di denunciarlo. Allo stesso tempo si intrufolò in me il desiderio di vedere dove arrivassero. A casa con mia moglie vivevo una situazione surreale, ovvero facevamo le cose di sempre, parlavamo allo stesso modo, più o meno con gli stessi discorsi, non facevamo sesso da tre mesi o più.
Quando decisi di mettere delle telecamere nell’ufficio del prete, gli feci visita. Alla prima occasione non ci fu modo di rimanere solo nella stanza ma alla seconda volta, vi erano due donne che dovevano confessarsi, io mi offrii di rimanere ad aspettarlo dentro la stanza.
C’era una certa fiducia, vista la confidenza (ci vedevamo spesso a casa mia), naturalmente per usare un eufemismo dato che di fatto condividevamo la stessa donna, mia moglie, anzi lui la “condivideva” molto più intensamente di me, quindi andò al confessionale e mi lasciò nella sua stanza ad attenderlo.
Misi sopra le decorazioni in legno di un armadio, una telecamera , con il legno marrone scuro si confondeva perfettamente. Molto aiutavano la lavorazione decorativa del legno intarsiato , poi ne misi una sull’attaccapanni.
Il pomeriggio successivo feci nuovamente visita al prete, raccolsi quello che dovevo prendere e tornai a casa.
Questa operazione la feci spesso quel mese, padre Franco con me era sempre molto garbato e ormai aveva un comportamento amichevole, io non potevo avere un atteggiamento diverso dal consueto per non insospettirlo.
Non trovai nei primi tre filmanti nulla di strano, nel quarto ed ultimo, vidi quattro donne, tra cui Margherita con le mutandine abbassate e lui che ne schiaffeggiava i glutei.
Poi lo vidi tirare fuori, quello che lui usava chiamare verga e poggiarlo su tutti e quattro i sederi, senza penetrarli. Poi, le fece mettere a cerchio e lui all’interno del cerchio dirigeva il suo pene nella bocca di ciascuna.
L’audio si sentiva male e con il suono distante, sufficiente comunque dal sentire chiaramente: “ incollate i vostri visi una sull’altra , che devo prendervi tutte e quattro, avide e ingorde, per questa settimana avete finito di farmi peccare”.
Non ero il solo a tenere d’occhio padre Franco, un marito mi aveva preceduto e mesi prima aveva portato il suo materiale al vescovo. La settimana successiva alla mia registrazione, padre Franco sparì, sostituito da un prete molto più anziano. Le notizie che arrivarono furono confuse, si disse che fosse morta sua sorella, poi che fosse stato trasferito in un paese non meglio precisato, poi ancora che avesse problemi con la salute. Alla fine conobbi il marito che aveva fatto le mie stesse operazioni. Mi disse che aveva minacciato il Vescovo di rendere di pubblico dominio le gesta del prete se non fosse stato immediatamente rimosso da quella chiesa.
Io parlai con Margherita, le mostrai tutti i filmati raccolti, scoppiò in lacrime singhiozzanti, mi raccontò da cima a fondo ogni passo di quella storia.
Padre Franco era partito dal chiederle come fosse il nostro rapporto coniugale, poi le chiese ogni quanto facessimo sesso, poi le chiese se quelle mammelle create da Dio per allattare, le avesse usate per un piacere carnale. Poi le disse di mostrarle quel seno del peccato. Poco per volta la cosa andò avanti e lei ammise che se la prima volta era rimasta turbata dallo scoprire il seno, le altre volte provò piacere nell’obbedire a quelle inconcepibili richieste.
La fece mettere seduta sulla scrivania e lui di fronte a lei sulla sua poltrona, le ordinò di mostragli “quella phica che portava al peccato” usò queste parole testualmente riportate da mia moglie.
Margherita era distrutta, era seriamente avvilita. Quello che successe da quel giorno in poi fu, un’impennata dei nostri rapporti sessuali (e non solo una impennata di quelli…). Adesso ero io il prete e mentre la possedevo, le dicevo una serie di parole irripetibili che davano ad entrambi tanta eccitazione. Io ordinavo, Margherita eseguiva. Anche con me aveva quello strano sorriso malizioso mai visto prima di allora.

Spero che sia stato di interesse e piacevole per il lettore. Ricordo che in home sopra "Racconti erotici" vi è "PhicaHelp sesso" , all'interno c'è il mio thread: "lo psicologo risponde". I miei ringraziamenti a tutti coloro che mi abbiano letto.
 

eretico50

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vero o fantasia ?

vero o fantasia ?


Dopo zie,suocere,cugine,cognate,mamme e figlie , sulle quali e' stato scritto di tutto....beh. il PRETE mancava......perciò siamo tutti curiosi come "gatti rossi" di sapere se è reale esperienza di vita o un racconto di fantasia...
Comunque bravo....
 

sormarco

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taranto

Dopo zie,suocere,cugine,cognate,mamme e figlie , sulle quali e' stato scritto di tutto....beh. il PRETE mancava......perciò siamo tutti curiosi come "gatti rossi" di sapere se è reale esperienza di vita o un racconto di fantasia...
Comunque bravo....

beh da psicologo risponde a commercialista aspassocon quanti lavori fai? o sono i racconti che ti fanno i pazienti oppure sei un bravissimo scrittore erotico. comunque bravo lo sei.
vado a vedere se hai scritto qualcos'altro delle cuginette
 
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peppegiuit

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Adesso ho capito...Lo psigologo è porcellone quasi quanto noi:rotfl2::fagiano::sega::eek:k!::pig::D:madsaw::fiufiu::embarasse:sbav::eek:ink::azz::lingua::cool::sux::closed::lol::victory:🤭:hand:
 
OP
Lo_psi

Lo_psi

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Ragazzi grazie, siete quelli che mi seguono maggiormente, e devo dire che le vostre osservazioni sono spesso pertinenti (vi ho letto anche in altri thread qua e là e mi fate ridere e sorridere ma sapete essere anche degli ottimi "pensatori"). Non vi rispondo e non per scappare alla domanda ma semplicemente perchè, ci possono essere parti di realtà e parti di fantasia oppure essere tutto l'uno o l'altro. La mente del resto, quando pensa lo fa nella realtà, la differenza la fa l'azione se sia stata compiuta o meno.
Peppegiut mi hai scoperto....pero sono a "quasi" non del tutto; eretico50 "i gatti rossi" :D; sormarco bella osservazione, sapevo che qualcuno avrebbe notato i lavori diversi (ma anche i nomi lo sono...e volutamente). A rileggerci.
 

billoballo

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Sei oltraggioso ;) e proprio queste oscenità rendono il racconto avvincente. Bravo! Il prete con le mani grandi e la voce che fa tremare i vetri è la cosa più accattivante. Certo che sapere di non aver accesso a tanta virilità la rende un desiderio incontenibile...ma ci ha pensato lui ad abusare della sua posizione (in tutti i sensi!) :) spero di leggerti ancora!
S.
 
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Lo_psi

Lo_psi

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Billabollo (non mi sono sbagliato nello scrivere) . Penso che domenica, salvo imprevisti, scriverò qualcosa su ciò che ti ha stimolato..voi...che amate i giardini...
 
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zumpappa

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ho letto il racconto e l'ho trovato scritto bene però mi ha urtato... ho odiato quel prete :)
 

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