Esperienza reale Il ripetente (Covid, politica, calcio e tanti culi rotti...) - Storia lunga

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Premessa ter: se finora avete pensato che si tratta di un racconto “forte”, allora non avete idea di quello che vi racconterò da qui in avanti. Di conseguenza non posso che rinnovare l’invito a non proseguire nella lettura se pensate che certe situazioni possano essere per voi sconvenienti.

Non posso che ribadire poi il mio totale disgusto per ogni forma di coercizione sessuale, ma cercherò ugualmente di restare il più aderente possibile alla realtà dei fatti. Infine per comprendere al meglio alcune dinamiche, vi chiedo di fare uno sforzo e di ripensare a quei mesi bui che abbiamo passato durante la pandemia. Buona lettura.

Ventisettesima parte - Il Covid

Adesso che la pandemia - si spera - è ormai alle spalle la sensazione è che tutti noi non vogliamo ripensare a quello che abbiamo passato per due anni. Quando sono iniziate a circolare le notizie dei primi contagi in Italia era da poco passato il carnevale, con tutti che cercavamo di capire cosa stesse succedendo.

Da lì a ritrovarci tutti dentro casa impossibilitati a uscire tranne che fare spesa fu un attimo. Ricordo le settimane passate in casa con mia madre, lontano da Miriam, dagli amici e da mio fratello senza contare la forte apprensione per i nonni. Per fortuna la nostra cittadina non fu particolarmente martoriata dal virus, ma non mancarono di certo i contagi, i ricoveri e purtroppo anche i morti.

L’angoscia maggiore era quella di non sapere come potesse evolvere la situazione e, quando la pandemia si estese in tutto il mondo, di temere che il mondo non sarebbe più tornato a essere quello che era prima.

Ero annoiato dal dover essere sempre a casa, a seguire le lezioni online e di non poter vedere tutti gli altri proprio nel momento in cui me la stavo spassando alla grande. In più stando tutto il giorno insieme a mia madre che fu messa in smart working, non faceva che farmi ripensare a lei scopata in ogni modo non solo da Lucio, ma anche da Nicola e da Mario.

Miriam anche era preoccupata per la situazione in generale, ma soprattutto mi scriveva che “aveva una gran voglia di cazzo” e mi mandava foto e video mentre si masturbava in camera. Un sentore il suo che era comune a quello del resto del nostro gruppo.

Simone era senza dubbio quello più turbato. L’aver dovuto chiudere forzatamente la palestra è stato il colpo di grazie alle finanze familiari, con il padre letteralmente disperato. Leo e Ivan almeno avevano dello spazio vicino la casa per fare delle passeggiate, mentre Flavio era quello a cui sembrava fregasse meno di quel bordello.

Anzi come al suo solito cercò di sfruttare l’eccezionalità di quella situazione a suo favore visto il suo nuovo rapporto con Mario. Nonostante praticamente non si parlasse con sua madre, fu felice di riavere in casa sua sorella Luisa (vedi primo capitolo, è il prototipo del vaccone: alta e tendente all'ingrasso, è molto tonica ma come salta un po' di palestra tende a prendere qualche culetto, castana non molto bella di viso, da ragazza aveva una quarta naturale ma, dopo molto diete, era sflosciata così si è rifatta una quinta) insieme al coglione del marito.

Il padre infatti aveva avuto la soffiata da Mario che avrebbero chiuso tutta l’Italia e avvertì la figlia che decise di spostarsi nel villone dei genitori. Naturalmente sistemò spy cam per spiare la sorella e poi condivideva tutto scopate con il marito comprese: in verità non era granché sia perché le riprese erano molto mal posizionate sia perché i due, le rare volte che scoparono in quel periodo, erano poco passionali e fantasiosi. Però le riprese in bagno erano buone: Luisa è proprio un bel vaccone, che ogni tanto si sollazzava in doccia ficcandosi nella fica ben curata il deodorante.

In generale Flavio mi teneva informato di tutto e, quando poteva, condivideva materiale. Io facevo lo stesso con mia madre che si scriveva con Lucio e con Sara, la madre di Flavio. Tutti e tre erano preoccupati, anche perché non più ragazzini, in più anche a loro mancava quel sesso spinto degli ultimi tempi.

Da qui in poi però l’assoluto protagonista di questa storia diventerà Mario. Come detto loro vennero a sapere con un po’ di anticipo delle decisioni del governo e Ivo decise di fare i bagagli e di tornare nella sua bella casa di Roma. In hotel lo stesso fece Claudio, mentre oltre a Mario restarono anche Rob (che sostanzialmente non aveva dove andare, nonostante il suo passato da atleta professionista ora era da tempo sul lastrico e dipendeva in tutto da quella combriccola) e Paolo che aveva comunque da lavorare visto che il supermercato macinava come non mai, facendo registrare guadagni super al contrario degli altri negozi del centro commerciale costretti quasi tutti alla chiusura poco dopo aver aperto.

In hotel così arrivò fisso Armando - l’autista ex attore porno - che con il suo van oscurato scarrozzava chi ne necessitava, oltre a Eva che a malincuore decise di tornare dai suoi genitori visto che stava in un buco di monolocale.

Gaetano cucinava per tutti e la moglie teneva sistemato, la figlia invece ogni giorno doveva andare a lavoro. Quando furono diffuse le celebri immagini dei camion dell’esercito a Bergamo che portavano via i morti, Mario letteralmente impazzì in quanto non c’è altro modo per spiegare il suo comportamento da quel momento in poi.

“Moriremo tutti, questa è la fine del mondo” era il succo del suo ragionamento, così iniziò a peggiorare - se possibile - con il bere visto che la coca inizialmente non riusciva più a procurarsela. Ci pensò poi Giacomo - il cattivo tenente sosia di Hulk Hogan - a non far mancare mai la droga visto che lui poteva girare liberamente in quanto poliziotto. Di fatto Giacomo diventò una sorta di ospite aggiunto ma non fu il solo.

“Voglio solo spassarmela finché dura” ripeteva agli altri e, libero dai freni di Ivo perse ogni remora nel poter dare sfogo alla sua perversione. L’hotel da quel momento divenne il luogo di indicibili abusi e di ogni forma di perversione, come se si trattasse del Salò di Pasolini. Mario prese da parte Gaetano e Isabel e gli disse cosa sarebbe successo da lì a breve: avrebbe dato a loro e alla figlia la disponibilità di quello che in teoria era il suo appartamento, se invece fossero rimasti le donne - compresa la figlia - le avrebbe considerate come alla propria totale merceè sessuale.

Isabel così fece subito i bagagli e senza spiegare il vero motivo si portò con sé la figlia, Gaetano invece prese come scusa il dover badare all’hotel per restare: in realtà voleva restare per continuare a scopare con le altre. Mario invece passò a casa di Ivan e Leo e prese tutta la G che avevano, poi convinse Nicola a trasferirsi in hotel e lo stesso fece con Patrick: così radunò intorno a lui un gruppo di cazzoni depravati, e anche Igor e mio padre ogni tanto si univano.

Dai vari nascondigli riuscì a recuperare tutto il cash che aveva in giro e in più c’erano gli incassi del supermercato. Grazie all’ingresso sul retro dell’hotel, alla copertura di Giacomo, alla possibilità di poter uscire per motivi di lavoro e al van di Armando, in pratica continuava a fare come cazzo gli pareva. Riuscì anche a far entrare un pomeriggio Flavio per installare tutta una serie di telecamere: i video servivano per i suo piacere e per i ricatti, con il mio amico incaricato da remoto di gestire la cosa.

Flavio inoltre non faceva che incentivare quel comportamento scellerato, suggerendogli cose che all’uomo iniziarono a piacere tanto che il ragazzo divenne una sorta di suo “sceneggiatore”. In più lo slittamento delle elezioni gli aveva tolto anche molti impicci.

Quello che dovete cercare di ricordare, oltre che quella sensazione di incertezza per il futuro, è anche il disastro economico provocato dalla pandemia. Pensate solo alle tante modelle, pseudo influencer, promoter, ragazze immagine, parrucchiere, estetiste, personal trainer, commesse, precarie o imprenditrici che di colpo si ritrovarono senza stipendio.

Per Mario così fu come pescare in una vasca di allevamento pesci. La pandemia poi mutò i comportamenti anche di persone in qualche modo insospettabili. Quello che successe a Chiara, la fidanzata di mio fratello vedi venticinquesima parte, e che venni a sapere solo tempo dopo può essere definito emblematico a riguardo.

Non so se ricordate ma lei poco prima del Covid si era trasferita in Germania in una nota città universitaria per dare la tesi. Successe così che rimase bloccata in una sorta di dormitorio per studenti: un grande edificio con tutti appartamenti uguali, ognuno dei quali formato da quattro camere con bagno e poi un grosso spazio comune formato da cucina e soggiorno.

Rimase così nell’appartamento solo con Joanna, una ragazza di origine venezuelana ma da anni in Germania. Chiara era arrivata da poco quando le altre due inquiline riuscirono a “scappare” essendo tedesche, lei rimase con quella ragazza che nella sua stanza ospitava anche Kurt, un ragazzone alto e magro, biondissimo e pallido come uno spettro.

Una coppia molto strana visto che Joanna supera di poco il metro e mezzo, con una carnagione scura come i capelli e gli occhi. Un bel visino rotondo, una terza di seno non proprio florida ma in culone grosso e morbido. Chiara il tedesco lo parla ma non benissimo, con i tre che così comunicavano soprattutto in inglese.

Non ci volle molto che Chiara scoprì che qualcosa non andava con loro e, quando la cosa divenne palese, Joanna le confessò che per arrotondare la borsa di studio con il ragazzo aveva aperto una propria pagina su una nota piattaforma per adulti. La ragazza si metteva una mascherina e si mostrava in cam, da sola o mentre scopava con Kurt dotato di un bel salsicciotto lungo e largo.

“Basta che non mi fate passare guai e per me potete quello che vi pare” disse Chiara alla coinquilina che, a volte, riusciva a far entrare anche altri ragazzi per farsi scopare in gruppo. Chiara non disse nulla a mio fratello della cosa e con il tempo entrò in confidenza con la coppia. Joenna così iniziò a proporle di partecipare anche lei “guarda che ti pago eh, hai un bel sederone anche tu insieme facciamo il botto”.

Chiara rifiutava ridendo ma alla fine si convinse ad assistere a mentre loro erano in diretta. Chiusa la cam, Joanna le si avvicinò e iniziarono a baciarsi e poco dopo erano sul letto a lesbicare. Ricaricate le batterie, si unì anche Kurt con Chiara che eccitatissima si godette quel bel randello vista anche l’astinenza.

“Sei bella scatenata eh” le disse Joanna una usciti dalla doccia, con Chiara che dopo diverse settimane - e diverse scopate a tre - alla fine si fece convincere dalla ragazza a partecipare a una diretta proprio la sera prima che la coinquilina levasse le tende in quanto poteva fare ritorno a casa.

Chiara ordinò un passamontagna per essere sicura di non essere riconosciuta e firmò la liberatoria dopo averla letta per bene, poi quando la diretta era iniziata si fece annunciare come la “culona italiana”. Le due ragazze a pecora facevano bella mostra della loro merce, poi iniziarono a toccarsi e qui la ragazza di mio fratello ebbe il primo orgasmo. Quando Kurt entrò in scena, si dedicò quasi esclusivamente alla “novità”: per non far sentire la propria voce si ficcò le mutande in bocca mugolando oscenamente di piacere per tutto il tempo.

Alla fine Joanna le dette 500 euro e il mattino dopo si salutarono quasi piangendo: le due zozze rimasero comunque in contatto, per la sfortuna di mio fratello… CONTINUA
 

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Premessa ter: se finora avete pensato che si tratta di un racconto “forte”, allora non avete idea di quello che vi racconterò da qui in avanti. Di conseguenza non posso che rinnovare l’invito a non proseguire nella lettura se pensate che certe situazioni possano essere per voi sconvenienti.

Non posso che ribadire poi il mio totale disgusto per ogni forma di coercizione sessuale, ma cercherò ugualmente di restare il più aderente possibile alla realtà dei fatti. Infine per comprendere al meglio alcune dinamiche, vi chiedo di fare uno sforzo e di ripensare a quei mesi bui che abbiamo passato durante la pandemia. Buona lettura.

Ventisettesima parte - Il Covid

Adesso che la pandemia - si spera - è ormai alle spalle la sensazione è che tutti noi non vogliamo ripensare a quello che abbiamo passato per due anni. Quando sono iniziate a circolare le notizie dei primi contagi in Italia era da poco passato il carnevale, con tutti che cercavamo di capire cosa stesse succedendo.

Da lì a ritrovarci tutti dentro casa impossibilitati a uscire tranne che fare spesa fu un attimo. Ricordo le settimane passate in casa con mia madre, lontano da Miriam, dagli amici e da mio fratello senza contare la forte apprensione per i nonni. Per fortuna la nostra cittadina non fu particolarmente martoriata dal virus, ma non mancarono di certo i contagi, i ricoveri e purtroppo anche i morti.

L’angoscia maggiore era quella di non sapere come potesse evolvere la situazione e, quando la pandemia si estese in tutto il mondo, di temere che il mondo non sarebbe più tornato a essere quello che era prima.

Ero annoiato dal dover essere sempre a casa, a seguire le lezioni online e di non poter vedere tutti gli altri proprio nel momento in cui me la stavo spassando alla grande. In più stando tutto il giorno insieme a mia madre che fu messa in smart working, non faceva che farmi ripensare a lei scopata in ogni modo non solo da Lucio, ma anche da Nicola e da Mario.

Miriam anche era preoccupata per la situazione in generale, ma soprattutto mi scriveva che “aveva una gran voglia di cazzo” e mi mandava foto e video mentre si masturbava in camera. Un sentore il suo che era comune a quello del resto del nostro gruppo.

Simone era senza dubbio quello più turbato. L’aver dovuto chiudere forzatamente la palestra è stato il colpo di grazie alle finanze familiari, con il padre letteralmente disperato. Leo e Ivan almeno avevano dello spazio vicino la casa per fare delle passeggiate, mentre Flavio era quello a cui sembrava fregasse meno di quel bordello.

Anzi come al suo solito cercò di sfruttare l’eccezionalità di quella situazione a suo favore visto il suo nuovo rapporto con Mario. Nonostante praticamente non si parlasse con sua madre, fu felice di riavere in casa sua sorella Luisa (vedi primo capitolo, è il prototipo del vaccone: alta e tendente all'ingrasso, è molto tonica ma come salta un po' di palestra tende a prendere qualche culetto, castana non molto bella di viso, da ragazza aveva una quarta naturale ma, dopo molto diete, era sflosciata così si è rifatta una quinta) insieme al coglione del marito.

Il padre infatti aveva avuto la soffiata da Mario che avrebbero chiuso tutta l’Italia e avvertì la figlia che decise di spostarsi nel villone dei genitori. Naturalmente sistemò spy cam per spiare la sorella e poi condivideva tutto scopate con il marito comprese: in verità non era granché sia perché le riprese erano molto mal posizionate sia perché i due, le rare volte che scoparono in quel periodo, erano poco passionali e fantasiosi. Però le riprese in bagno erano buone: Luisa è proprio un bel vaccone, che ogni tanto si sollazzava in doccia ficcandosi nella fica ben curata il deodorante.

In generale Flavio mi teneva informato di tutto e, quando poteva, condivideva materiale. Io facevo lo stesso con mia madre che si scriveva con Lucio e con Sara, la madre di Flavio. Tutti e tre erano preoccupati, anche perché non più ragazzini, in più anche a loro mancava quel sesso spinto degli ultimi tempi.

Da qui in poi però l’assoluto protagonista di questa storia diventerà Mario. Come detto loro vennero a sapere con un po’ di anticipo delle decisioni del governo e Ivo decise di fare i bagagli e di tornare nella sua bella casa di Roma. In hotel lo stesso fece Claudio, mentre oltre a Mario restarono anche Rob (che sostanzialmente non aveva dove andare, nonostante il suo passato da atleta professionista ora era da tempo sul lastrico e dipendeva in tutto da quella combriccola) e Paolo che aveva comunque da lavorare visto che il supermercato macinava come non mai, facendo registrare guadagni super al contrario degli altri negozi del centro commerciale costretti quasi tutti alla chiusura poco dopo aver aperto.

In hotel così arrivò fisso Armando - l’autista ex attore porno - che con il suo van oscurato scarrozzava chi ne necessitava, oltre a Eva che a malincuore decise di tornare dai suoi genitori visto che stava in un buco di monolocale.

Gaetano cucinava per tutti e la moglie teneva sistemato, la figlia invece ogni giorno doveva andare a lavoro. Quando furono diffuse le celebri immagini dei camion dell’esercito a Bergamo che portavano via i morti, Mario letteralmente impazzì in quanto non c’è altro modo per spiegare il suo comportamento da quel momento in poi.

“Moriremo tutti, questa è la fine del mondo” era il succo del suo ragionamento, così iniziò a peggiorare - se possibile - con il bere visto che la coca inizialmente non riusciva più a procurarsela. Ci pensò poi Giacomo - il cattivo tenente sosia di Hulk Hogan - a non far mancare mai la droga visto che lui poteva girare liberamente in quanto poliziotto. Di fatto Giacomo diventò una sorta di ospite aggiunto ma non fu il solo.

“Voglio solo spassarmela finché dura” ripeteva agli altri e, libero dai freni di Ivo perse ogni remora nel poter dare sfogo alla sua perversione. L’hotel da quel momento divenne il luogo di indicibili abusi e di ogni forma di perversione, come se si trattasse del Salò di Pasolini. Mario prese da parte Gaetano e Isabel e gli disse cosa sarebbe successo da lì a breve: avrebbe dato a loro e alla figlia la disponibilità di quello che in teoria era il suo appartamento, se invece fossero rimasti le donne - compresa la figlia - le avrebbe considerate come alla propria totale merceè sessuale.

Isabel così fece subito i bagagli e senza spiegare il vero motivo si portò con sé la figlia, Gaetano invece prese come scusa il dover badare all’hotel per restare: in realtà voleva restare per continuare a scopare con le altre. Mario invece passò a casa di Ivan e Leo e prese tutta la G che avevano, poi convinse Nicola a trasferirsi in hotel e lo stesso fece con Patrick: così radunò intorno a lui un gruppo di cazzoni depravati, e anche Igor e mio padre ogni tanto si univano.

Dai vari nascondigli riuscì a recuperare tutto il cash che aveva in giro e in più c’erano gli incassi del supermercato. Grazie all’ingresso sul retro dell’hotel, alla copertura di Giacomo, alla possibilità di poter uscire per motivi di lavoro e al van di Armando, in pratica continuava a fare come cazzo gli pareva. Riuscì anche a far entrare un pomeriggio Flavio per installare tutta una serie di telecamere: i video servivano per i suo piacere e per i ricatti, con il mio amico incaricato da remoto di gestire la cosa.

Flavio inoltre non faceva che incentivare quel comportamento scellerato, suggerendogli cose che all’uomo iniziarono a piacere tanto che il ragazzo divenne una sorta di suo “sceneggiatore”. In più lo slittamento delle elezioni gli aveva tolto anche molti impicci.

Quello che dovete cercare di ricordare, oltre che quella sensazione di incertezza per il futuro, è anche il disastro economico provocato dalla pandemia. Pensate solo alle tante modelle, pseudo influencer, promoter, ragazze immagine, parrucchiere, estetiste, personal trainer, commesse, precarie o imprenditrici che di colpo si ritrovarono senza stipendio.

Per Mario così fu come pescare in una vasca di allevamento pesci. La pandemia poi mutò i comportamenti anche di persone in qualche modo insospettabili. Quello che successe a Chiara, la fidanzata di mio fratello vedi venticinquesima parte, e che venni a sapere solo tempo dopo può essere definito emblematico a riguardo.

Non so se ricordate ma lei poco prima del Covid si era trasferita in Germania in una nota città universitaria per dare la tesi. Successe così che rimase bloccata in una sorta di dormitorio per studenti: un grande edificio con tutti appartamenti uguali, ognuno dei quali formato da quattro camere con bagno e poi un grosso spazio comune formato da cucina e soggiorno.

Rimase così nell’appartamento solo con Joanna, una ragazza di origine venezuelana ma da anni in Germania. Chiara era arrivata da poco quando le altre due inquiline riuscirono a “scappare” essendo tedesche, lei rimase con quella ragazza che nella sua stanza ospitava anche Kurt, un ragazzone alto e magro, biondissimo e pallido come uno spettro.

Una coppia molto strana visto che Joanna supera di poco il metro e mezzo, con una carnagione scura come i capelli e gli occhi. Un bel visino rotondo, una terza di seno non proprio florida ma in culone grosso e morbido. Chiara il tedesco lo parla ma non benissimo, con i tre che così comunicavano soprattutto in inglese.

Non ci volle molto che Chiara scoprì che qualcosa non andava con loro e, quando la cosa divenne palese, Joanna le confessò che per arrotondare la borsa di studio con il ragazzo aveva aperto una propria pagina su una nota piattaforma per adulti. La ragazza si metteva una mascherina e si mostrava in cam, da sola o mentre scopava con Kurt dotato di un bel salsicciotto lungo e largo.

“Basta che non mi fate passare guai e per me potete quello che vi pare” disse Chiara alla coinquilina che, a volte, riusciva a far entrare anche altri ragazzi per farsi scopare in gruppo. Chiara non disse nulla a mio fratello della cosa e con il tempo entrò in confidenza con la coppia. Joenna così iniziò a proporle di partecipare anche lei “guarda che ti pago eh, hai un bel sederone anche tu insieme facciamo il botto”.

Chiara rifiutava ridendo ma alla fine si convinse ad assistere a mentre loro erano in diretta. Chiusa la cam, Joanna le si avvicinò e iniziarono a baciarsi e poco dopo erano sul letto a lesbicare. Ricaricate le batterie, si unì anche Kurt con Chiara che eccitatissima si godette quel bel randello vista anche l’astinenza.

“Sei bella scatenata eh” le disse Joanna una usciti dalla doccia, con Chiara che dopo diverse settimane - e diverse scopate a tre - alla fine si fece convincere dalla ragazza a partecipare a una diretta proprio la sera prima che la coinquilina levasse le tende in quanto poteva fare ritorno a casa.

Chiara ordinò un passamontagna per essere sicura di non essere riconosciuta e firmò la liberatoria dopo averla letta per bene, poi quando la diretta era iniziata si fece annunciare come la “culona italiana”. Le due ragazze a pecora facevano bella mostra della loro merce, poi iniziarono a toccarsi e qui la ragazza di mio fratello ebbe il primo orgasmo. Quando Kurt entrò in scena, si dedicò quasi esclusivamente alla “novità”: per non far sentire la propria voce si ficcò le mutande in bocca mugolando oscenamente di piacere per tutto il tempo.

Alla fine Joanna le dette 500 euro e il mattino dopo si salutarono quasi piangendo: le due zozze rimasero comunque in contatto, per la sfortuna di mio fratello… CONTINUA
Mi aspettavo le zozzerie più zozze , ma era solo il prologo.🍻 va beh alla prossima. 😜
 
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Ventottesima parte - La “zoccola zero”

Se per quanto riguarda la pandemia in Italia tanto si è parlato del “paziente zero” di Codogno, nella nostra città per lo sviluppo della nostra storia fu altrettanto centrale la figura di Iolanda, che potrebbe essere considerata come la nostra “zoccola zero”.

Passati i primi momenti degli aperitivi di gruppo in chat e delle canzoni cantate al balcone, restava la noia e l’inquietudine del momento che tutti noi stavamo vivendo. Nella nostra chat cercavamo di riderci su, scherzando su quella astinenza forzata a cui eravamo costretti. Organizzammo anche un paio di masturbate di gruppo ma dopo un po’ lasciammo stare anche perché ci furono delle novità.

Come ci fu il lockdown Marta si recò nell’ufficio di Mario - loro continuavano ad andare a lavoro visto il supermercato aperto al pari del centro commerciale - e gli spiegò del guaio che avevano con la palestra che era stata chiusa senza che ci fosse la minima idea di quando l’avrebbero potuta riaprire.

Gli chiese così se avesse agganci nella loro banca e se poteva dargli una mano, naturalmente “nel caso saprò ben ricompensare questo favore”. Marta finora era stata una sorta di “esclusiva” di Ivo che stravedeva per lei. Adesso però l’ex senatore era a Roma e Mario aveva la sua occasione.

“Sei fortunata, il direttore della banca è uno che sta dalla nostra parte, vedo quello che posso fare” disse l’uomo sogghignando e squadrando la donna dalla testa ai piedi, “però immagino che io debba essere a tua completa disposizione” fece lei, “bravissima, ma non solo, voglio che quel fascio di tuo marito mi mandi un messaggio ringraziandomi per l’interessamento, poi gli devi dire che gli scimmioni devono stare sugli alberi, non giocare a fare gli imprenditori, poi mi devi fare anche un altro favore”.

La fortuna di Mario è che spesso in qualche modo gli si ricombinano sempre delle situazioni, che lui è molto abile poi a poter sfruttare per il suo piacere. Le disse che avrebbe dovuto fare un video con il suo cellulare di lui che entrava nel van parcheggiato vicino al centro commerciale, aspettare poi che arrivasse una donna e riprenderla anche quando se ne andava.

Il suo piano era diabolico: avrebbe ripreso Iolanda che saliva sul van, in modo che poi Marta potesse “suggerire” alle più piacevoli donne e ragazze che lavoravano nel centro commerciale di essere disponibili con lui, perché poi Mario le avrebbe premiato nel lavoro. Il video era per dimostrare che la donna era stato con il faccendiere e non era solo una chiacchiera.

Iolanda è una bella donna cubana, sui 45 anni con il viso severo ma il corpo molto tonico (è una ex atleta). Suo marito è un dirigente che lavorava per loro e fui lui stesso a candidarsi per un posto a Milano dicendo che se volevano - conosceva molto bene i suoi polli - la moglie sarebbe stata disponibile con loro. Lui ottenne il posto e lei fu scopata da Ivo, da un dirigente di Roma e doveva farlo anche con Mario ma la pandemia bloccò tutto.

Il marito già si era trasferito e lei rimase bloccata, così Mario le disse “viene a fare spesa ma prima sali sul van che vedi parcheggiato dove scaricano le merci”. Lei così fece e Marta riprese il tutto, con la madre del mio amico che così iniziò a dire alle lavoratrici più piacenti “senti di devo dire una cosa, hai presente il dott xxx che ora è andato a Milano? Beh ecco il motivo della sua promozione guarda la moglie che va con Mario… io ti dico questo perché ci sono delle promozioni aperte, a me non viene in tasca niente ma volevo solo dirti che di solito se una ci sta con Mario quello mantiene sempre le promesse”.

Nel frattempo Mario ottenne un appuntamento con il direttore della banca. Riccardo ma per gli amici Orso, è un omone sulla cinquantina con i capelli brizzolati ricci, una barbetta ormai bianca e un vello che esce fuori dalla camicia quando non ha la cravatta. Alto e grosso ma non grasso, dirige quella filiale che è già in affare con il gruppo.

Ivo aveva preparato l’incontro ma dovevano parlare faccia a faccia lui e Mario. Il faccendiere fu molto diretto: chiese per il padre di Simone un trattamento di riguardo per la sua esposizione, dicendogli che questa sua generosità sarebbe stata molto apprezzata da loro.

Orso infatti già era in parola per piazzare suo figlio, ora all’università alla Luiss, nel futuro cda di una fondazione che a breve sarebbe stata messa in piedi per sponsorizzare l‘assegnazione di un importante evento sportivo mondiale nella nostra città. L’altra figlia, noto troione della città che non pochi imbarazzi aveva causato ai genitori, ora finalmente sembrava essersi calmata: trasferita anche lei a Roma insieme alle sue tettone siliconate che si era fatta, ora era da poco sposata.

Mario garantì per il figlio e aggiunse che, se volesse, Marta sarebbe stata ben lieta di ricompensarlo anche in un altro modo. L’uomo fu sorpreso della cosa e per un momento diede uno sguardo alla foto della moglie, non bellissima, sul tavolino, poi fece “la signora di certo non è una che passa inosservata, non sono indifferente al fascino femminile ma sono sposato e in più questo non mi pare il momento più adatto”.

“Questo sicuramente, comunque io farei in modo che la cosa avvenisse nella massima sicurezza e discrezione, l’offerta è sempre valida per un uomo distinto e potente come lei potrei trovare una fila di donne, dalle diciottenni a quelle più agè, ben disposte a incontrarla, anche nel completo anonimato”.

Il banchiere rimase interdetto, poi i due si salutarono e Orso qualche giorno dopo concesse un trattamento di assoluto favore al padre di Simone. Marta ringraziò Mario e lui le fece “dimmi le tue misure e la tua taglia, anche il numero di scarpe”. La donna rispose spiazzata e poi si sentì dire “sabato mattina invece che di venire al lavoro vieni in hotel, che ti voglio scopare per bene e farti conoscere alcuni amici”.

La donna seppur intimorita dalla cosa non potette che accettare e il sabato mattino si presentò entrando dalla porta sul retro. Era bellissima come sempre, con i capelli raccolti dietro e un trucco marcato ma elegante che si intravedeva da sotto la mascherina.

Flavio che registrava tutto per ordine di Mario, mi scrisse un messaggio “non puoi capire ci sta la madre di Simone, ora se la scopano tutti!!!”. La donna in hotel trovò Mario che le dette una serie di buste “vai a indossare queste cose e poi torno”, con il resto dei presenti (Paolo, Nicola, Patrick, Armando e Gaetano) che la squadravano estasiati da tanta bellezza e classe.

Dopo un po’ lei scese con una tutina azzurra trasparente e dei tacchi altissimi bianchi, sotto era nuda eccezion fatta per un microperizoma sempre celeste. La donna era spaventata per quel gruppo di uomini ma cercava di non far trapelare il suo stato d’animo, con i presenti che erano a bocca aperta di fronte a quello spettacolo.

“Vuoi un aiutino oppure pensi di poterci fare divertire anche senza?” disse Mario mostrando il flacone della G. La donna chiese cosa fosse e poi avute le delucidazioni accettò di prendere una dose. Fatta la sua bevutina, Mario la portò su un divano e iniziò a baciarla in maniera scena.

Gli altri si avvicinarono quasi con riverenza palpandola e leccandola. Come la G iniziò a fare effetto Marta iniziò a bagnarsi e a essere più sciolta e partecipativa. Gli uomini non sembravano avere fretta e aspettavano il loro turno per farsi sbocchinare.

Quando fu la volta di Partick, Mario le fece “chissà come sarebbe contento quel pezzo di merda di un razzista di tuo marito se ti vedesse ora”, con la donna che riusciva a mettersi in bocca molto meno della metà di quell’asta poderosa.

Quando iniziarono a scoparla la donna era circondata da cazzoni: tolto Gaetano e in parte Mario che comunque ha un ben cazzo nodoso, gli altri quattro sono dei calibri incredibilmente eccezionali.

La fica di Marta così fu martellata per diversi minuti, con la donna che godeva e si ficcava in bocca quelle mazze che le erano attorno. Quando iniziò a cavalcare da sopra Nicola venne graffiando l’uomo con le sue unghie, con Mario che così iniziò a oliarle il culetto.

Prima fu la volta di Mario e Gaetano che le prepararono il culo, poi la incularono anche gli altri. Se Patrick e Paolo furono gentili non spingendo troppo, Nicola iniziò a pistonarla senza pietà a pecora fino a quando lei si sfilò in avanti chiedendo una pausa. Tempo qualche minuto ed ebbe il secondo orgasmo: impalata su Patrick in fica e con il cazzo di Armando nel culo.

Gli uomini ridevano perché a forza di sbrodolare il cazzo di Patrick era diventato quasi bianco, con Mario che si piazzò davanti a lei ficcandole il cazzo in bocca mentre Marta godeva come una matta “troia di una zingara, ecco quello che ci vuole per te, puttana rumena ti insegniamo noi che non si devono fare i buffi”.

Dopo una quarantina di minuti le disse “basta vi prego, sborratemi addosso”, e uno alla volta iniziò a spompinarli con foga per farli sborrare sul viso e sulle tette. “Puttana zingara che non sei altro, guarda che troia che sei” le diceva Mario mentre il suo viso e il suo corpo ormai erano piene di sborra.

Prima che si andasse a lavare Mario le disse di mettersi a pecora e di allargarsi le chiappe “guardate che buco del culo che le abbiamo fatto a sta puttana rumena, fa tanto la signora e guarda come sta ridotta”. Umiliata e sfondata Marta andò a lavarsi e cambiarsi poi, mentre fece per andarsene, fu bloccata da Mario che era ancora nudo e con il pisello penzolante “se non ci procuri altre troie come te vi rimetto nei guai con la banca e ogni sabato questo è il trattamento che ti aspetta”.

La donna affranta e confusa per la G ancora in circolo, lo guardò negli occhi, si rimise la mascherina e facendo un cenno di assenso con il capo se ne andò camminando a fatica sui tacchi che aveva. CONTINUA…
 
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Ventinovesima parte - Orso

“Cioè non puoi capire, l’hanno sfondata alla madre di Simone si è presa nel culo tutti quei cazzoni e come godeva…”. Questo fu il messaggio che Flavio mi mando, con il mio amico che aggiunse “non ho più sborra nelle palle per quante seghe mi sono fatto”.

Per Marta però non era di certo finita lì. Il lunedì seguente il direttore di banca chiese a Mario di incontrarsi. Il faccendiere lo ringraziò per le concessioni fatte al marito della donna, ma poi Orso fece “senti ho ripensato a quella proposta che mi hai fatto”.

L’uomo iniziò mille premesse che lui mai aveva tradito la moglie e che non è un tipo da queste cose, chiedendo la massima discrezione. Mario tagliò corto “ti vuoi scopare la signora? Come non capirti” e Orso scoppiò in una fragorosa risata.

“Ti faccio venire a prendere da un van tutto oscurato, poi l’autista va a prendere lei, te la scopi lì dentro e poi vi riaccompagna”. “Non se ne parla ho ancora il culo in fiamme, rimanda di qualche giorno” fece Marta, ma Mario fu categorico “non se nella posizione di poter mettere paletti”.

Mario si raccomandò con la donna “devi prendere tu l’iniziativa, fai la puttana che tu riesce naturale”, così il giorno stabilito Armando passò a prendere prima Orso, fermandosi poi in un parcheggio privato nei garage del centro commerciale dove salì Marta. L’uomo era imbarazzato e borbottò qualcosa, ma lei prese subito la situazione in mano spogliandosi “ti piaccio? Ora ti ringrazio per il favore che ci hai fatto”.

Così dicendo si avvicinò all’uomo bacandolo e tastandogli la patta gonfia, poi lo spogliò di sotto facendo uscire fuori un cazzo già duro: di lunghezza leggermente sopra la media, diciamo un 17-18 cm, era spaventosa la larghezza soprattutto alla base. Per farvi capire, tipo l’attore Remigio Zampa solo che il cazzo è un po’ più lungo,

Marta strabuzzò gli occhi e pensò “ci mancava solo questo…”, poi iniziò a leccarlo e a succhiarli la cappella visto che riusciva ad andare molto oltre vista la larghezza. L’uomo dopo un po’ prese un preservativo “speciale” e la fece sdraiare sul sedile iniziandola a penetrare.

La donna si stimolava e gemeva con Orso che dopo un po’ iniziò ad accelerare venendo poi nel preservativo. “Scusami, è un po’ che non lo facevo poi tu sei così bella…” disse l’uomo imbarazzato per la prestazione così breve, “non ti preoccupare, a me è piaciuto ugualmente” disse lei iniziandosi a rivestire e pensando “meno male, meglio andarsene prima che magari gli riviene duro”.

Più tardi Mario gli chiese se fosse andato tutto bene e l’uomo gli disse se il giorno dopo potevano vedersi, con Marta che già gli aveva fato in resoconto. Orso davanti al faccendiere lo ringraziò per aver organizzato l’incontro, poi gli fece “senti.. tu mi hai parlato anche di ragazze giovani, beh diciamo che non mi dispiacerebbero e naturalmente quando vuoi ti ricambierei qualsiasi favore, basta che mi garantisci che sono maggiorenni”.

“Si può fare” disse Mario e allora l’altro “mi avevi parlato anche di un modo per avere l’anonimato, come sarebbe?”, così il faccendiere gli parlò della maschera che volendo poteva alterare anche la voce, spiegandogli poi che queste ragazze però volevano essere pagate “ma non sono professioniste, solo normali studentesse o giovani lavoratrici”, “quello è l’ultimo dei problemi” rispose il banchiere.

Quella sera all’hotel gli ospiti stavano giocando a poker bevendo e fumando, con anche mio padre che era sgattaiolato dentro restando poi anche a dormire. Mario invece era impegnato a sentire Flario che aveva il compito di trovare una ragazza per Orso. Il mio amico così scrisse sulla nostra chat “chi di vi vuole fare un bella marchetta? Nel van, vi prende e vi riporta con uno mascherato, il prezzo lo decidete voi”.

Subito tutte le ragazze si dissero disposte, così Mario chiese a Patrick e Armando che ci conosceva meglio quale fosse la migliore. “Nina” risposero subito i due, ma poi mio padre fece “ma tra queste c’è anche la ragazza di mio figlio?”. Tutti furono spaesati, così mio padre mi descrisse e allora Armando fece “Miriam! Quindi tu saresti il padre di Michele?”, e mi padre rispose di si e allora Nicola “allora sei anche il marito di Daniela (mia madre)?”, “quasi ex marito prego, perchè?”.

Allora ci fu un chiarimento generale con mio padre che vene a sapere delle evoluzioni della quasi ex moglie “quella zoccola, con tutti i soldi che mi sta scucendo a fare la vittima, dobbiamo fargliela pagare..”. “Intanto credo che abbiamo una vincitrice, Miriam” fece Mario dicendo. Flavio ci comunicò la cosa e Miriam fece “ragà ma quanto posso chiedere?”. Alla fine convenimmo in 1 ora 500 euro con anal e venuta in faccia.

Ad Orso andò bene e la mia ragazza così disse che quel giorno sarebbe andata lei a fare spesa. Quando tornò molto tardi e tutta affaticata, la madre si preoccupò anche perché a lungo non rispose al telefono. “Ho incontrato degli amici e mi sono messa a parlare, lì non prende il cellulare scusa se ti sei preoccupata ma avevo bisogno di fare una chiacchierata”.

Quando Miriam salì sul van trovò un omone mascherato ad attenderla; la presenza di Armando la rassicurava ma era anche eccitata dal prendersi il cazzo dopo un periodo di astinenza. Era vestita curata ma normale ma sotto aveva intimo sexy, l’uomo le indicò una busta con dentro i soldi e lei la prese, li contò e li mise in borsa dove tirò fuori del gel lubrificante.

“Fammi vedere come sei fatta” disse Orso con la voce camuffata, la mia ragazza iniziò a spogliarsi mostrandosi in tutta la sua bellezza giovanile. L’uomo allora tirò fuori il cazzo già reso durissimo dal viagra, liberando pure gli enormi testicoli che sembravano una unica palla gigante.

Miriam sgranò gli occhi e Orso si mise a ridere “pensavi di scoparti qualche ragazzino? Vieni qua e succhialo” e lei subito obbedì. Se con Marta era stato quasi timoroso, adesso Orso poteva dare sfogo a tutte le sue fantasie per anni abortite. Sua figlia lo aveva sempre ossessionato, bella e spudoratamente troia anche con un paio di amici di famiglia: non ci vuole un gran psicologo per capire quali fossero le pulsioni del banchiere.

Lei leccava quel batacchio massaggiando le enormi palle, poi come lo imboccò l’uomo iniziò a spingere la testa della mia ragazza fino a che poteva. “Ti piace il cazzo del tuo paparino? Dai troietta fammi vedere cosa sai fare, guadagnateli questi soldi”.

Per diversi minuti la bocca di Miriam fu oscenamente abusata fino a che l’uomo non le sborrò in gola. Lei prese delle salviette e si pulì e poi le offrì all’uomo “puliscimelo tu il cazzo con la lingua”. Miriam allora riprese a leccare quel cazzo che restava sempre durissimo.

La mia ragazza si lubrificò anche la fica prima che Orso iniziasse a scoparla. Anche grazie al lubrificante del preservativo il cazzo le scivolò dentro ma lei sei sentiva spaccare a ogni colpo dell’uomo “te l’allarga bene bene questa fichetta, poi tocca al tuo bel culo”.

Quando lui si mise sul sedile e incitò lei a salire a cavalcioni, le entrò tutto il cazzo nella fica e l’uomo iniziò a martellarla da sotto furiosamente. Miriam senza G non era abituata a quelle dimensioni ma dopo un po’ iniziò ad adeguarsi a quel cazzo iniziando ad avere piacere.

Proprio mentre sentiva che l’orgasmo si avvicinava, l’uomo si tolse dalla fica e iniziò e giocare con il suo buchetto prendendo il lubrificante. Quando iniziò la penetrazione Miriam aveva dolore, stava a gambe oscenamente aperte sul sedile e provava a sgrillettarsi per sopportare meglio quel trattamento.

Orso riusciva a far entrare solo la cappella anche se, in altre situazioni, quel culo di cazzi ne aveva accolti anche due insieme. Nonostante le espressioni di sofferenza della ragazza, l’uomo continuava a spingere senza però esagerare “te lo spacco sto culetto, guarda come ti incula il tuo paparino”.

Dopo qualche minuto però l’uomo ebbe pietà e tornò a sfondarle la fica fino a quando venne nel preservativo. Miriam però, forse per non volere fare brutta figura, disse che se l’era goduto alla grande quel cazzone con le altre che commentarono “beata te…”.

Orso si mostrò entusiasta con Mario, dicendo però che lei non gradiva molto l’anal ma che si era divertito lo stesso. Mario allora si fece dare il contatto di Miriam e se la mangiò, dicendo che non doveva promettere cose che poi non poteva mantenere, bastava che all’inizio dicesse no nel culo.

“A me piace prenderlo nel culo ma quel cazzo è troppo largo, poi senza G è tutto più complicato”. “Mi hai fatto fare una brutta figura, ora devi rimediare” le disse Mario, con lei tutta timorosa “ve bene, cosa devo fare?”. CONTINUA…
 

sormarco

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Allora ci fu un chiarimento generale con mio padre che vene a sapere delle evoluzioni della quasi ex moglie “quella zoccola, con tutti i soldi che mi sta scucendo a fare la vittima, dobbiamo fargliela pagare..”
Sarebbe notevole in che maniera gliela farà pagare,visto che ora sa tutto:cool:
Hai prostàti l'ardua sentenza 😱😱😱 come si dice ad hoxford Ye fanno nculo come na capanna
 
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Ventinovesima parte - Vita da lockdown


“Ho paura di aver combinato un casino”. Quelle parole di Miriam mi preoccuparono non poco e poi lei mi raccontò del dialogo avuto con Mario. Cercai di tranquillizzarla ma lei era molto agitata anche in virtù della bugia detta in chat. Alla fine riuscii a convincerla che almeno una cosa poteva aggiustarla subito: raccontare a tutti come sono andate veramente le cose.

Così fece e alla fine aggiunse di essere pronta a sistemare le cose, con gli altri che cercavano di rincuorarla anche se Maria si capiva che era un po’ stizzita. “A me i soldi servono, spero che non abbia mandato tutto a puttane” commentò in separata sede al fidanzato.

Le ragazze chiesero maggiori informazioni su questo uomo mascherato, Miriam disse che in fondo anche se scurrile nelle parole è stato abbastanza gentile capendo la situazione cambiando buco. Di clienti alternativi del resto in quel momento non se ne scorgevano all’orizzonte.

Quello infatti era il periodo della massima paura: nella nostra città iniziarono a verificarsi i primi contagi e soprattutto tutti fummo colpiti per la morte di un nostro concittadino, molto noto e neanche troppo anziano, che da tempo viveva al Nord.

Mia madre per esempio era terrorizzata soprattutto per i genitori. Passava le giornate a guardare i tg, fare cyclette e ginnastica in casa - e io me la godevo con delle belle mise molto striminzite - e a scriversi porcherie con Lucio con tanto di foto della sua passera vogliosa. Nonostante la voglia però declinava ogni invito dell’uomo di salire da lui.

Anche Sara la madre di Flavio ebbe una reazione simile, mentre noi cercavamo solo di capire quale potesse essere il modo per riuscire a stare un po’ di tempo fuori di casa: del resto Leo e Ivan vivevano da soli e ci avrebbero potuto ospitare, ma poi a casa che scusa ci inventavamo?

Mentre Miriam era in attesa di capire come espiare le sue colpe, successe che la madre e il padre decisero di trasferirsi a casa dei nonni della mia ragazza per stare più vicini a loro che aveva diversi problemi: abitavano in campagna poco distante, così decisero di correre il rischio di essere fermati e multati.

A Miriam lasciarono dei soldi sulla ricaricabile - in realtà lei ne aveva molti di più occultati nella sua stanza - pregandola di fare la massima attenzione. Giada così chiese alla madre se poteva trasferirsi momentaneamente da lei “sta sola, ci facciamo compagnia a vicenda tanto non possiamo uscire” e, ottenuto il permesso, andò da lei occultando i vestiti nelle borse della spesa, sotto merendine e biscotti, e mettendo addosso più capi che potette.

Giada e Miriam così stavano assieme a casa della mia ragazza ed entrambe ne furono molto felici anche perché, senza genitori a controllare, potevano passare anche una notte fuori volendo. In più, per festeggiare la cosa, ci regalarono via chat anche un bello spettacolino lesbo.

Nell’hotel invece l’allegra combriccola era ormai dedita alla più totale dissolutezza. Mario era incazzato con Marta perché ancora non gli aveva procurato qualche donzella ma la donna ripeteva “ci sto lavorando, diverse sono disposte ma tutte hanno paura dei contagi e di farsi beccare mentre si spostano”.

Alla fine una accettò allettata dal fatto che si doveva decidere la nuova responsabile della sicurezza Covid, una posizione che prevedeva un buon scatto per quanto riguarda lo stipendio. “Tu mi assicuri che se io vado da lui poi mi promuove?” chiese la donna a Marta, e la madre di Flavio le ripeteva “si certissima, però tu di questo non devi mai parlare con lui sennò mandi tutto a puttane, gli devi dire che sei tu che lo vuoi scopare e poi devi pensare solo a farlo divertire, il resto verrà in automatico”.

La donna in questione è Dora, una signora di circa 55 anni assolutamente normale anche se senza dubbio di aspetto molto gradevole. Piccolina con i capelli a caschetto castano chiaro che incorniciano un bel viso anche giovanile e soprattutto dei magnifici occhi chiari, fisicamente è magra con il seno piccolo e segnato dalle due gravidanze e la pancia non proprio piatta. Si teneva però in forma con lo zumba insieme alle amiche e il suo punto di forza sono delle belle gambe tornite e un sedere abbondante che ancora sta bello su.

Lei è una persona molto tranquilla, si è sposata giovane e ha avuto subito due figli, poi quando sono cresciuti si è rimessa a lavorare entrando poi nel supermercato. Il marito è un piccolo artigiano - un rilegatore - molto tranquillo anche lui e gran lavoratore: la tipica persona che se potrebbe starebbe in bottega anche la domenica.

Il lockdown e la chiusura dell’attività dell’uomo hanno messo in allarme anche loro, anche se non avevano debiti e qualche soldo da parte c’era. Dora però si era convinta che quel compromesso fosse necessario per affrontare al meglio quel periodo così incerto. Quanto all’incontro si rifiutò di farlo nel van e preferì entrare nel retro in hotel che era lungo la strada per casa sua.

Arrivò così con gli abiti da lavoro - camicetta bianca, gonna blu scura fino al ginocchio e calze dello steso colore - celando il volto dietro la mascherina. Quando bussò la accolse Mario e la fece entrare “quindi tu sei Dora, Marta mi ha detto che hai una gran voglia di scopare con me, beh allora cercherò di non deluderti” disse ridendo mentre la donna era letteralmente pietrificata.

La prese per portarla in camera e, sentito il vociare degli altri ospiti, le disse “ti presento i miei amici poi ce ne andiamo in camera” e così facendo la portò nella sala mentre lei provava a protestare. “Lei è l’amica di cui vi parlavo, non disturbateci” e gli altri iniziarono a ridere e fare battute tipo film di Alvaro Vitali.

Mario prese sotto braccio la donna e la portò nella sua camera. “Vuoi qualcosa da bere?” le chiese e Dora scosse la testa, “dai un piccolo brindisi” e stappò una bella bottiglia di prosecco invitandola a togliersi il cappotto e la maschera. “Sei molto bella” le disse facendola arrossire, poi le riempì tre volte il bicchiere mentre le chiedeva di come andasse a lavoro e cose simili.

“Ah bene ci voleva questo brindisi, ora vieni qui che voglio scoparti” le disse avvicinandosi alla donna e iniziandola a cingere. Le palpava il culo con una mana mentre con l’altra le teneva la faccia ferma mentre la baciava. La donna era meccanica e tremava, così Mario la fece stendere sul letto e, alzata la gonna e sfilati i collant, le abbassò anche le mutandine iniziandola a leccare.

“No ti prego no” gli disse e lui “non ti piace fartela leccare?”, “no cioè non lo so, però non voglio” gli fece e allora Mario “in vita tua nessuno te l’ha mai leccata?” e la donna imbarazzata scosse la testa così l’uomo “ma non sei sposata?”. Così Dora le spiegò che con il marito aveva dei rapporti classici e non molto frequenti, senza preliminari.

“Ma se neanche tu glielo succhi come gli viene duro a tuo marito”, “un po’ con la mano e un po’ fa da solo, di solito non ha problemi” fece lei ormai paonazza. “Allora oggi ti farò un bel corso accelerato ahahhaah” fece il faccendiere. Così riprese a leccarla con la donna inizialmente ferma e immobile con il viso dell’uomo che affondava tra le sue gambe.

Le riservò un bel trattamento penetrando quel fichino peloso - ma curato - anche con le dita e alla fine lei iniziò a gradire quel trattamento. Come iniziò a bagnarsi si spogliò mostrando un cazzo mezzo duro, poi si sdraiò sul letto e la mise nella posizione del 69 “dai ora ricambia il favore mentre finisco a mangiarti la patata”.

La donna gemeva e lentamente masturbava l’uomo mentre guardava fissa quel bel cazzo nodoso ormai diventato duro, “inizia a leccarlo poi prendilo in bocca lentamente come se fosse un calippo” le fece Mario, e Dora lentamente iniziò il suo primo pompino a 55 anni. L’uomo allora iniziò a mangiarsi letteralmente la fica della donna portandola all’orgasmo, con lei che poi si scansò quasi vergognandosene.

Mario allora iniziò ad accarezzarla mettendole il cazzo in mano, poi prese un preservativo e la fece mettere a pecora. “Sei bella stretta eh” le fece mentre la penetrò iniziando una lenta monta, con Dora che stringeva forte le lenzuola con le mani ed emetteva un lento gemito continuo tenendo gli occhi spalancati.

Aumentando sempre più la velocità fino a scoparla fino in fondo la pompò per dieci minuti buoni con la donna che godeva restando però sempre meccanica. Mario allora la arpionò iniziandola a stimolare con la mano e dopo qualche minuto la fece godere di nuovo. Poi la mese pancia all’aria e iniziò a scoparla furiosamente tenendole le gambe oscenamente divaricate.

Il lamento di piacere della donna ormai era rumoroso e dopo altri cinque minuti senza troppi complimenti Mario le ficcò il cazzo in bocca. Dora tentava di ciucciarlo ma era veramente impacciata, serrando poi la bocca quando l’uomo iniziò a sborrarle in faccia ricoprendola letteralmente.

Subito lei si alzò e si andò a lavare, poi senza dire una parola si rivestì, si ridette una sistemata e quasi a testa bassa chiese a Mario di accompagnarla all’uscita. Il mattino dopo Dora ebbe la comunicazione che era lei la nuova responsabile, ringraziando poi Marta di aver permesso l’incontro.

Quando Mario la incontrò al centro commerciale la prese in disparte “piaci molto ai miei amici, quando ci vieni a trovare?”, la donna allora imbarazzata farfugliò “non credo di essere la donna adatta, poi c’è il lavoro sto cavolo di covid…”. L’uomo allora la guardò in maniera severa “ah ho capito, tornate a lavorare allora e dimostra che te la meriti la promozione perché qui nessuno è indispensabile”. Allora lei spaventata “no no non volevo essere scortese, solo che per me è stato già troppo con te, figuriamoci con tutti gli altri”.

Mario non disse niente e se ne andò: i ragazzi in hotel iniziavano a rumoreggiare perché eccezion fatta per Marta, alla fine era solo lui a scopare. La sera allora fece agli amici “avete ragione, credo sia ora che iniziamo a divertirci tutti, cosa proponete?”.

Vista la difficoltà del momento nel reperire femmine fresche, non gli rimase che “ripiegare” su quelle già note e il nome di Miriam finì subito in cima alla lista dei desideri del gruppo.
 
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Trentesima parte - Una notte all’hotel

Alla fine il momento temuto da Miriam arrivò: Mario le scrisse quando poteva andare a fare spesa al centro commerciale così da parlare. Alla fine fu anche una sorta di liberazione con tutti noi altri che tutti eravamo in attesa di capire come si sarebbe evoluta la situazione. Dalla parte degli zingari infatti - che erano stati i primi a trovare clienti per le nostre ragazze - tutto taceva visto che avevano problemi più importanti: avevano carichi di droga fermi che non riuscivano a partire e tutto il resto per loro al momento era diventato secondario.

Il fatto che dentro di me mi sentivo più eccitato che preoccupato mi dette l’ulteriore conferma che il rapporto tra me e lei, almeno dal punto di vista sentimentale, era cambiato definitivamente e irrimediabilmente.

Miriam quando entrò nella stanza dovette farsi coraggio per non tremare; non aveva fatto nulla di male ma la dura reazione dell’uomo, il non sapere cosa avesse in mente e il peso di poter deludere gli altri, la tormentavano.

Mario la fece sedere e andò dritto al punto: lui insieme ai suoi amici volevano compagnia all’hotel aggiungendo che ci sarebbe stato anche l’uomo mascherato e un altro uomo mascherato, ovvero quel gran stronzo di mio padre. Dette le massime garanzie sanitarie e di privacy, dicendole che avrebbe voluto che lei e più sue amiche possibile passassero una notte in hotel: fino a mezzanotte sarebbero state a loro disposizione dal punto di vista sessuale, poi avrebbero potuto dormire lì perché la notte era troppo rischioso girare anche per loro.

“Per ogni ragazza ci sarà un regalo da 1.000 euro però non devono negare nulla, se volete c’è la G, tu invece prenderai solo 200 perché mi hai fatto fare una gran figura di merda ma qualcosa è giusto che prendi anche tu” fece Mario, che voleva pagarla per essere sicuro che tutte fossero lì per prostituirsi.

Miriam disse che per lei andava bene e che presto gli avrebbe fatto sapere per le altre. Subito ci fu il fermento in chat. Giada disse che lei c’era e anche Yabril: entrambe non dovevano rendere conto a nessuno visto che la prima stava da Miriam e la seconda viveva da sola. Nina invece disse che per lei purtroppo era troppo complicato, mentre Maria chiese un giorno di tempo per cercare di capire come fare.

L’atmosfera a casa di Maria era pesante: il Covid aveva fatto chiudere la lavanderia proprio poco dopo l’apertura e la madre al pari della sorella era angosciata, oltre che dalla pandemia in generale, anche dagli interrogativi sulla loro attività che era partita bene ma che ora era ferma.

Mario contattò anche la donna chiedendo se, a pagamento, insieme alla sorella fosse stata disponibile ad andare in hotel. Entrambe però erano timorose dal punto di vista sanitario e del fatto che erano troppi uomini per solo loro due, così dissero che al momento preferivano di no ma come le cose fossero migliorate…

Maria allora uscì allo scoperto anche perché il fatto che la madre e la zia fossero state “gentili” con Mario per aprire la lavanderia al centro commerciale era una sorta di segreto di Pulcinella in famiglia. Così la ragazza fece proprio il nome del faccendiere, dicendo alla madre insieme ad altre ragazze era stata invitata in hotel e che avrebbe incassato mille euro “io ci voglio andare, sono stufa di essere fare sempre la parte della pezzente”. La madre si mise a piangere e le disse “io ce la sto mettendo tutta per migliorare le cose, capisco come ti senti e la cosa mi strazia, ma non andare perché quegli uomini sono dei maiali e ti faranno delle cose che ti faranno star male”.

La donna ignorava che la figlia quelle cose le aveva già fatte, così le fece “tu sei maggiorenne io non posso impedirti di fare qualcosa, però ti supplico di non farlo se è per i soldi andrò io al posto tuo e poi te li darò a te fino all’ultimo centesimo”. Anche Maria scoppiò a piangere e poi abbracciandola le disse “no mamma, tu ti sei umiliata fin troppo, ho deciso che adesso tocca a me fare qualcosa per la famiglia”.

In realtà entrambe mentivano. Pina (la madre) non disdegnava per niente quei cazzi al pari della figlia, entrambe per soldi l’avrebbero ciucciato anche a un cavallo tanto che, dopo quell’episodio, le due entrarono perfettamente in sintonia sul come aumentare le entrate familiari.

Così Miriam comunicò a Mario che in totale erano in quattro però “la cosa va fatta a giorni, sennò a due può tornare il ciclo”. L’uomo chiese alle ragazze le misure e doveva capire solo quando Orso e mio padre potevano esserci e così riuscirono a organizzare in tempi record: tutte e quattro dovevano andare al supermercato il tardo pomeriggio, recarsi in un parcheggio privato sotterraneo e salire nel van dove ad attendere c’era Armando che poi le avrebbe riportate lì la mattina seguente.

Mario avvertì della cosa Flavio che doveva riprendere tutto soprattutto “quando Orso entra nella sua camera e si maschera” così che fosse chiara la sua presenza: visto il ruolo importante del banchiere, avere un elemento di ricatto poteva sempre essere utile.

Le ragazze furono puntuali ed erano felici per essersi riviste. Poi sottovoce iniziarono a parlare della cosa mentre nel van regnava il silenzio più totale rotto solo da Armando che provava a fare un minimo di conversazione. Quando arrivarono Armando le accompagnò nel salone dove c’erano i due uomini mascherati (orso e mio padre), Mario, Giacomo (lo sbirro), Gaetano (il proprietario dell’hotel), Patrick, Nicola, Rob e Paolo.

Mario le invitò a unirsi alla loro cena e loro molto imbarazzate accettarono. Gli uomini parlavano di attualità e le quattro ragazze mangiavano e, quando l’uomo a bruciapelo chiese “chi di voi prende la G?” tutte annuirono, “allora per voi solo acqua” fece lui ridendo. Finita la cena erano le 8 passate e Mario passò a loro la G e delle buste, accompagnandole poi nelle due doppie che le avrebbero ospitate “fate con comodo, preparatevi al meglio poi quando ci siete scendete sotto” disse il faccendiere dando a ognuna una busta con dentro i soldi pattuiti.

Gli uomini invece tranne Paolo che si fece anche lui la G preferirono chi il buon vecchio viagra e chi (Mario, Giacomo e Nicola) la altrettanto buon vecchia combo coca-alcool. Chi in un modo, chi nell’altro, quando le ragazze scesero tutti erano cotti a puntino. Come arrivarono furono accolte da un piccolo boato, con Mario che le portò al centro della stanza mostrandole agli uomini che si accomodarono nei divanetti.
Il volto adolescente di Miriam, bellissimo e con un filo appena di trucco, stonava con il suo fisico che era incorniciato da una sorta di tutina a rete che lasciava scoperta le parti in basso dove faceva capolino un mini perizoma mentre i seni erano liberi e spuntavano già dritti tra le maglie del “vestito”. Tutte erano vestite uguali, cambiava solo il colore della tutina, con tacchi altissimi che rendevano Yabril una autentica statua.

In mezzo Mario aveva posizionato due scatole “questo l’ho visto in un film porno, vediamo se voi siete altrettanto brave”, così l’uomo mostrò che dentro la prima scatola c’erano diversi flaconi di olio per massaggi e nell’altra dei falli di gomma. Stese un grosso telo a terra e poi fece “fateci un bello spettacolino, poi di cazzi ve ne diamo di veri” e così fece partire della musica tecno - senza esagerare con il volume - che stonava con quella situazione e quell’ambiente.

Le ragazze iniziarono a toccarsi e a giocare, baciandosi, toccandosi e oliandosi. I loro corpi giovani splendevano e dopo un po’ iniziarono a lesbicare penetrandosi con i falli e con le dita entrambi i buchi: un modo quello senza dubbio di penetrare le ragazze a quello che sarebbe accaduto nelle tre ore successive.

“Tuo padre è stato il primo a inculare Miriam” mi scrisse Flavio mentre io era con il cazzo in mano in camera. Di cazzi in mano, ma anche in bocca e nei vari orifizi ne avevano a iosa anche le ragazze che erano già partite per via della G. Gli uomini inizialmente furono gentili, godendosi a turno le bocche delle ragazze scopandole poi senza eccessiva foga.

Solo mio padre, anche per via delle sue dimensioni di certo molto meno importanti rispetto agli altri eccezion fatta per Gaetano e Giacomo, si era messo subito a inculare senza pietà Miriam strappandole urla di piacere: non era un cazzone, ma senza dubbio sapeva come scopare.

A Maria strapparono il vestitino all’altezza dei seni facendo uscire fuori quei meloni grandi e sodi che, tutti luccicanti, si muovevano all’impazzata sotto i colpi del maschio di turno. La sala era un concerto di gemiti delle ragazze, con tutti che quasi si fermarono quando Yabril indemoniata tipo esorcista iniziò a squirtare come un fontana grazie all’abile tocco di Armando.

Tutte le ragazze presto iniziarono a essere inculate, prendendosi dietro anche i cazzi più mostruosi. Orso inizialmente tra i più bloccati vista la situazione nuova per lui, passò molto tempo a riempire la piccola bocca di Giada e, quando prese a scoparla, le fece il culo tutto rosso per le pacche. Quando lei gli disse “ancora, non fermarti”, iniziò a martellarle la fica sculacciandola facendola venire mentre con le mani quasi strappava il cazzo dal corpo di Paolo per quanto stringeva forte per il piacere.

Il culo più ambito era senza dubbio quello di Yabril, una autentica opera d’arte, con le ragazze che dopo un po’ vennero tutte allineate e prese in doppia in contemporanea. Iniziarono le prime sborrate ma arrivati alla prima pausa molti dei maschietti ancora non erano mai venuti. Le ragazze furono mandate a rinfrescarsi, ripresero la G e poi vennero fatte inginocchiare circondate dai cazzi.

A turno gli uomini non se lo facevano succhiare, ma le scopavano letteralmente la gola quasi fino a farle vomitare. Poi ci fu una nuova oliata generale e poi tutte a culo in alto e quello fu il momento in cui ruppero definitivamente il culo alla mia ragazza.

Gli uomini si alternavano velocemente, uno al massimo due minuti dentro pompando a più non posso, poi un po’ di pausa e via un altro culo. Le ragazze non capivano più niente e si beccavano tutto nel culo anche cazzi spaventosi come quello di Patrick, di Paolo o di Nicola. Quello che più faceva strillare le ragazze però era quello di Orso che, per il diametro, era veramente impressionante.

La prima a chiedere una pausa fu proprio Miriam e tutte le altre seguirono a ruota, ma quel piccolo stop fu il momento buono per un ulteriore martirio delle loro bocche che iniziarono a raccogliere anche delle copiose sborrate a ripetizione. Tutto finito? Neanche per idea.

Maria ridotta a una maschera di sborra come le altre si chinò per raccattare le scarpe e prendere la volta della camera: abbassandosi mostrò a tutti il suo culo oscenamente aperto, con Mario che fece “ecco il traforo che ci servirebbe per attaccarci all’autostrada” e tutti a ridere, poi ancora “dove vai, guarda che abbiamo ancora più di mezzora per divertirci”.

Senza che si pulissero, vennero di nuovo lanciare sui divani e tutti ripresero a scoparle per loro fortuna soprattutto in fica per poi sborrare di continuo sui loro visi. Miriam non riusciva più a tenere gli occhi aperti per quanta sborra aveva sugli occhi, mentre Giada aveva il viso per metà nero per l’abbondante trucco tutto colato e per metà bianco per lo sperma ricevuto.

A Yabril invece iniziarono a sborrarle dentro il culo ormai ridotto a una caverna, con Mario che per finire fece “chi vuole guadagnarsi 200 euro extra mi segua in bagno” e si alzò solo Giada. L’uomo la fece posizionare con la faccia vicino a water e iniziò a pisciare sul viso della ragazza che come in trance iniziò anche ad aprire la bocca come ordinato dall’uomo.

Poi fu la volta di Giacomo e poi di Rob pisciarle addosso. Le ragazze raccattate le scarpe si avvicinarono claudicanti cercando di togliersi la sborra dagli occhi, assistettero alla scena per poi sollevare Giada e andare verso la camere. Giada a un tratto si fermò, andò indietro a riprendere i 200 euro e poi si rincamminò con le ragazze.

Le quattro si fecero una doccia poi crollarono a letto, giusto il tempo di scrivere in chat che tutto era andato ok. Quando al mattino si svegliarono tutte stavano abbastanza bene: oltre al sentirsi il culo aperto, il fastidio maggiore però era alla gola per il duro trattamento subito. Dopo un po’ bussò Armando che disse che quando volevano le avrebbe riportate.

Scendendo i cinque incrociarono Isabel, la moglie di Gaetano, che era impietrita ferma nel salone d’ingresso: era andata per portare delle cose al marito ma trovò tutto come era stato lasciato la sera prima, con il bel salottino ridotto a una cloaca e quattro ragazze che furtive se ne uscivano dal retro. “Questa gliela faccio pagare” pensò la donna come incrociò lo sguardo del marito. CONTINUA…
 

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Trentesima parte - Una notte all’hotel

Alla fine il momento temuto da Miriam arrivò: Mario le scrisse quando poteva andare a fare spesa al centro commerciale così da parlare. Alla fine fu anche una sorta di liberazione con tutti noi altri che tutti eravamo in attesa di capire come si sarebbe evoluta la situazione. Dalla parte degli zingari infatti - che erano stati i primi a trovare clienti per le nostre ragazze - tutto taceva visto che avevano problemi più importanti: avevano carichi di droga fermi che non riuscivano a partire e tutto il resto per loro al momento era diventato secondario.

Il fatto che dentro di me mi sentivo più eccitato che preoccupato mi dette l’ulteriore conferma che il rapporto tra me e lei, almeno dal punto di vista sentimentale, era cambiato definitivamente e irrimediabilmente.

Miriam quando entrò nella stanza dovette farsi coraggio per non tremare; non aveva fatto nulla di male ma la dura reazione dell’uomo, il non sapere cosa avesse in mente e il peso di poter deludere gli altri, la tormentavano.

Mario la fece sedere e andò dritto al punto: lui insieme ai suoi amici volevano compagnia all’hotel aggiungendo che ci sarebbe stato anche l’uomo mascherato e un altro uomo mascherato, ovvero quel gran stronzo di mio padre. Dette le massime garanzie sanitarie e di privacy, dicendole che avrebbe voluto che lei e più sue amiche possibile passassero una notte in hotel: fino a mezzanotte sarebbero state a loro disposizione dal punto di vista sessuale, poi avrebbero potuto dormire lì perché la notte era troppo rischioso girare anche per loro.

“Per ogni ragazza ci sarà un regalo da 1.000 euro però non devono negare nulla, se volete c’è la G, tu invece prenderai solo 200 perché mi hai fatto fare una gran figura di merda ma qualcosa è giusto che prendi anche tu” fece Mario, che voleva pagarla per essere sicuro che tutte fossero lì per prostituirsi.

Miriam disse che per lei andava bene e che presto gli avrebbe fatto sapere per le altre. Subito ci fu il fermento in chat. Giada disse che lei c’era e anche Yabril: entrambe non dovevano rendere conto a nessuno visto che la prima stava da Miriam e la seconda viveva da sola. Nina invece disse che per lei purtroppo era troppo complicato, mentre Maria chiese un giorno di tempo per cercare di capire come fare.

L’atmosfera a casa di Maria era pesante: il Covid aveva fatto chiudere la lavanderia proprio poco dopo l’apertura e la madre al pari della sorella era angosciata, oltre che dalla pandemia in generale, anche dagli interrogativi sulla loro attività che era partita bene ma che ora era ferma.

Mario contattò anche la donna chiedendo se, a pagamento, insieme alla sorella fosse stata disponibile ad andare in hotel. Entrambe però erano timorose dal punto di vista sanitario e del fatto che erano troppi uomini per solo loro due, così dissero che al momento preferivano di no ma come le cose fossero migliorate…

Maria allora uscì allo scoperto anche perché il fatto che la madre e la zia fossero state “gentili” con Mario per aprire la lavanderia al centro commerciale era una sorta di segreto di Pulcinella in famiglia. Così la ragazza fece proprio il nome del faccendiere, dicendo alla madre insieme ad altre ragazze era stata invitata in hotel e che avrebbe incassato mille euro “io ci voglio andare, sono stufa di essere fare sempre la parte della pezzente”. La madre si mise a piangere e le disse “io ce la sto mettendo tutta per migliorare le cose, capisco come ti senti e la cosa mi strazia, ma non andare perché quegli uomini sono dei maiali e ti faranno delle cose che ti faranno star male”.

La donna ignorava che la figlia quelle cose le aveva già fatte, così le fece “tu sei maggiorenne io non posso impedirti di fare qualcosa, però ti supplico di non farlo se è per i soldi andrò io al posto tuo e poi te li darò a te fino all’ultimo centesimo”. Anche Maria scoppiò a piangere e poi abbracciandola le disse “no mamma, tu ti sei umiliata fin troppo, ho deciso che adesso tocca a me fare qualcosa per la famiglia”.

In realtà entrambe mentivano. Pina (la madre) non disdegnava per niente quei cazzi al pari della figlia, entrambe per soldi l’avrebbero ciucciato anche a un cavallo tanto che, dopo quell’episodio, le due entrarono perfettamente in sintonia sul come aumentare le entrate familiari.

Così Miriam comunicò a Mario che in totale erano in quattro però “la cosa va fatta a giorni, sennò a due può tornare il ciclo”. L’uomo chiese alle ragazze le misure e doveva capire solo quando Orso e mio padre potevano esserci e così riuscirono a organizzare in tempi record: tutte e quattro dovevano andare al supermercato il tardo pomeriggio, recarsi in un parcheggio privato sotterraneo e salire nel van dove ad attendere c’era Armando che poi le avrebbe riportate lì la mattina seguente.

Mario avvertì della cosa Flavio che doveva riprendere tutto soprattutto “quando Orso entra nella sua camera e si maschera” così che fosse chiara la sua presenza: visto il ruolo importante del banchiere, avere un elemento di ricatto poteva sempre essere utile.

Le ragazze furono puntuali ed erano felici per essersi riviste. Poi sottovoce iniziarono a parlare della cosa mentre nel van regnava il silenzio più totale rotto solo da Armando che provava a fare un minimo di conversazione. Quando arrivarono Armando le accompagnò nel salone dove c’erano i due uomini mascherati (orso e mio padre), Mario, Giacomo (lo sbirro), Gaetano (il proprietario dell’hotel), Patrick, Nicola, Rob e Paolo.

Mario le invitò a unirsi alla loro cena e loro molto imbarazzate accettarono. Gli uomini parlavano di attualità e le quattro ragazze mangiavano e, quando l’uomo a bruciapelo chiese “chi di voi prende la G?” tutte annuirono, “allora per voi solo acqua” fece lui ridendo. Finita la cena erano le 8 passate e Mario passò a loro la G e delle buste, accompagnandole poi nelle due doppie che le avrebbero ospitate “fate con comodo, preparatevi al meglio poi quando ci siete scendete sotto” disse il faccendiere dando a ognuna una busta con dentro i soldi pattuiti.

Gli uomini invece tranne Paolo che si fece anche lui la G preferirono chi il buon vecchio viagra e chi (Mario, Giacomo e Nicola) la altrettanto buon vecchia combo coca-alcool. Chi in un modo, chi nell’altro, quando le ragazze scesero tutti erano cotti a puntino. Come arrivarono furono accolte da un piccolo boato, con Mario che le portò al centro della stanza mostrandole agli uomini che si accomodarono nei divanetti.
Il volto adolescente di Miriam, bellissimo e con un filo appena di trucco, stonava con il suo fisico che era incorniciato da una sorta di tutina a rete che lasciava scoperta le parti in basso dove faceva capolino un mini perizoma mentre i seni erano liberi e spuntavano già dritti tra le maglie del “vestito”. Tutte erano vestite uguali, cambiava solo il colore della tutina, con tacchi altissimi che rendevano Yabril una autentica statua.

In mezzo Mario aveva posizionato due scatole “questo l’ho visto in un film porno, vediamo se voi siete altrettanto brave”, così l’uomo mostrò che dentro la prima scatola c’erano diversi flaconi di olio per massaggi e nell’altra dei falli di gomma. Stese un grosso telo a terra e poi fece “fateci un bello spettacolino, poi di cazzi ve ne diamo di veri” e così fece partire della musica tecno - senza esagerare con il volume - che stonava con quella situazione e quell’ambiente.

Le ragazze iniziarono a toccarsi e a giocare, baciandosi, toccandosi e oliandosi. I loro corpi giovani splendevano e dopo un po’ iniziarono a lesbicare penetrandosi con i falli e con le dita entrambi i buchi: un modo quello senza dubbio di penetrare le ragazze a quello che sarebbe accaduto nelle tre ore successive.

“Tuo padre è stato il primo a inculare Miriam” mi scrisse Flavio mentre io era con il cazzo in mano in camera. Di cazzi in mano, ma anche in bocca e nei vari orifizi ne avevano a iosa anche le ragazze che erano già partite per via della G. Gli uomini inizialmente furono gentili, godendosi a turno le bocche delle ragazze scopandole poi senza eccessiva foga.

Solo mio padre, anche per via delle sue dimensioni di certo molto meno importanti rispetto agli altri eccezion fatta per Gaetano e Giacomo, si era messo subito a inculare senza pietà Miriam strappandole urla di piacere: non era un cazzone, ma senza dubbio sapeva come scopare.

A Maria strapparono il vestitino all’altezza dei seni facendo uscire fuori quei meloni grandi e sodi che, tutti luccicanti, si muovevano all’impazzata sotto i colpi del maschio di turno. La sala era un concerto di gemiti delle ragazze, con tutti che quasi si fermarono quando Yabril indemoniata tipo esorcista iniziò a squirtare come un fontana grazie all’abile tocco di Armando.

Tutte le ragazze presto iniziarono a essere inculate, prendendosi dietro anche i cazzi più mostruosi. Orso inizialmente tra i più bloccati vista la situazione nuova per lui, passò molto tempo a riempire la piccola bocca di Giada e, quando prese a scoparla, le fece il culo tutto rosso per le pacche. Quando lei gli disse “ancora, non fermarti”, iniziò a martellarle la fica sculacciandola facendola venire mentre con le mani quasi strappava il cazzo dal corpo di Paolo per quanto stringeva forte per il piacere.

Il culo più ambito era senza dubbio quello di Yabril, una autentica opera d’arte, con le ragazze che dopo un po’ vennero tutte allineate e prese in doppia in contemporanea. Iniziarono le prime sborrate ma arrivati alla prima pausa molti dei maschietti ancora non erano mai venuti. Le ragazze furono mandate a rinfrescarsi, ripresero la G e poi vennero fatte inginocchiare circondate dai cazzi.

A turno gli uomini non se lo facevano succhiare, ma le scopavano letteralmente la gola quasi fino a farle vomitare. Poi ci fu una nuova oliata generale e poi tutte a culo in alto e quello fu il momento in cui ruppero definitivamente il culo alla mia ragazza.

Gli uomini si alternavano velocemente, uno al massimo due minuti dentro pompando a più non posso, poi un po’ di pausa e via un altro culo. Le ragazze non capivano più niente e si beccavano tutto nel culo anche cazzi spaventosi come quello di Patrick, di Paolo o di Nicola. Quello che più faceva strillare le ragazze però era quello di Orso che, per il diametro, era veramente impressionante.

La prima a chiedere una pausa fu proprio Miriam e tutte le altre seguirono a ruota, ma quel piccolo stop fu il momento buono per un ulteriore martirio delle loro bocche che iniziarono a raccogliere anche delle copiose sborrate a ripetizione. Tutto finito? Neanche per idea.

Maria ridotta a una maschera di sborra come le altre si chinò per raccattare le scarpe e prendere la volta della camera: abbassandosi mostrò a tutti il suo culo oscenamente aperto, con Mario che fece “ecco il traforo che ci servirebbe per attaccarci all’autostrada” e tutti a ridere, poi ancora “dove vai, guarda che abbiamo ancora più di mezzora per divertirci”.

Senza che si pulissero, vennero di nuovo lanciare sui divani e tutti ripresero a scoparle per loro fortuna soprattutto in fica per poi sborrare di continuo sui loro visi. Miriam non riusciva più a tenere gli occhi aperti per quanta sborra aveva sugli occhi, mentre Giada aveva il viso per metà nero per l’abbondante trucco tutto colato e per metà bianco per lo sperma ricevuto.

A Yabril invece iniziarono a sborrarle dentro il culo ormai ridotto a una caverna, con Mario che per finire fece “chi vuole guadagnarsi 200 euro extra mi segua in bagno” e si alzò solo Giada. L’uomo la fece posizionare con la faccia vicino a water e iniziò a pisciare sul viso della ragazza che come in trance iniziò anche ad aprire la bocca come ordinato dall’uomo.

Poi fu la volta di Giacomo e poi di Rob pisciarle addosso. Le ragazze raccattate le scarpe si avvicinarono claudicanti cercando di togliersi la sborra dagli occhi, assistettero alla scena per poi sollevare Giada e andare verso la camere. Giada a un tratto si fermò, andò indietro a riprendere i 200 euro e poi si rincamminò con le ragazze.

Le quattro si fecero una doccia poi crollarono a letto, giusto il tempo di scrivere in chat che tutto era andato ok. Quando al mattino si svegliarono tutte stavano abbastanza bene: oltre al sentirsi il culo aperto, il fastidio maggiore però era alla gola per il duro trattamento subito. Dopo un po’ bussò Armando che disse che quando volevano le avrebbe riportate.

Scendendo i cinque incrociarono Isabel, la moglie di Gaetano, che era impietrita ferma nel salone d’ingresso: era andata per portare delle cose al marito ma trovò tutto come era stato lasciato la sera prima, con il bel salottino ridotto a una cloaca e quattro ragazze che furtive se ne uscivano dal retro. “Questa gliela faccio pagare” pensò la donna come incrociò lo sguardo del marito. CONTINUA…
Minkia Isabel s'è incazzata che non l'hanno chiamata.
 
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Trentunesima parte - Consegna a domicilio


Quando le ragazze tornarono a casa in chat ci parlarono meglio della serata. Tutte e quattro erano concordi su una cosa: la prossima volta avrebbero chiesto più soldi, visto che la serata è stata parecchio impegnativa per loro.

Vollero sottolineare però di aver goduto soprattutto all’inizio e di non avere dei postumi invalidanti, ma che per la dotazione dei presenti e per il modo animalesco di scopare i soldi dovevano essere di più. In sostanza loro erano ben liete di replicare, però a un prezzo doppio.

Maria a casa sua trovò la madre che la aspettava in ansia. La ragazza le disse che era andato tutto ok rifiutandosi però di entrare nei particolari nonostante le insistenze della donna. Poi le dette una parte dei soldi incassati per saldare una fattura urgente e se ne andò in camera.

Io mi sentii privatamente con Miriam che mi rassicurò, dicendomi che ora con Mario era tutto sistemato. Come se nulla fosse poi lei e Giada si misero a studiare mentre in chat Franca, la sorella di Giada, era particolarmente attiva: esasperata dal marito in casa tutto il giorno e per giunta senza stipendio, cercava di spingere per fare un appuntamento anche lei che però aveva parecchi vincoli logistici e di orario.

Flavio allora si interessò e ne parlò con Mario. “Ci penso io” disse l’uomo, che aveva da poco avuto un incontro con Orso che, come drogato, chiedeva se ci fossero altre ragazze disponibili oppure altre festicciole in programma.

Alla fine si organizzò così: Franca sarebbe andata con Orso nel van fermo nel parcheggio privato del centro commerciale, dove avrebbe trovato anche una busta della spesa con le cose che aveva richiesto così da avere la scusa per uscire e avere tempo per fare altro in quell’ora.

Franca era contenta ma imparanoiata perché non sapeva quanto chiedere “io il culo non lo do, ho paura di chiedere troppo per 1 ora”. Alla fine la convinsero a chiedere 250 più la spesa fatta e Orso accettò subito, anche se avrebbe preferito una ragazza più giovane.

Organizzarono subito a Franca si presentò con un cappotto e un abito lungo, sotto ai quali nascondeva calze autoreggenti nere e un intimo curato dello stesso colore. Quando entrò si imbarazzò di vedere l’uomo mascherato di fronte a lei, poi mise in borsa la busta con i soldi e si spogliò come chiesto dall’uomo.

“Sei molto bella, ora fammi vedere come lo succhi” disse l’uomo tirando fuori dalla fessura della maschera il cazzo barzotto e le palle giganti. Franca più eccitata che intimorita alla vista del batacchio iniziò un bel pompino profondo alternato a delle leccate di gusto.

“Brava bravissima, si vede che ti piace succhiare il cazzo… dai leccalo tutto fai felice il tuo paparino” e si gustò per oltre dieci minuto quel trattamento. Disse a Franca di oliarsi la fica e di mettergli il preservativo, poi la mise a pecora e con quel magnifico culo davanti iniziò a pomparla subito senza troppi riguardi.

“Oddiiooo, cazzo mi sfondiiii dai dai oddiiioooo” urlava Franca che, poco dopo, venne aiutandosi con le dita. “Troia guarda che fica larga che hai, ora te la finisco a sfondare” diceva Orso mentre la sbatteva in maniera oscena.

Poi se lo fece leccare di nuovo con Franca che se lo mangiava letteralmente quel cazzone per poi montarlo cavalcandolo come una furia. L’uomo se la godeva e la riempiva di sonore pacche sul sedere, poi la rimise a pecora iniziandola a fotterla tirandola per i capelli.

Franca non capiva più niente e iniziò a schiaffeggiarsi da sola il sedere per capire che gradiva quel trattamento: Orso non se lo fece ripetere e le chiappe gliele martoriò facendola venire di nuovo, prima di sborrarle copiosamente in bocca e in faccia. Lei ripulì tutto in maniera famelica per poi darsi una sistemata, rivestirsi, prendere le sue cose e salutare Orso “spero di rivederti presto mio bel cazzone”.

In chat scrisse poco dopo tutta entusiasta: aveva dolore a stare seduta a causa delle sculacciate, ma era raggiante perché non solo aveva goduto tantissimo durante la scopata, ma si era fatta pure pagare.

Anche Orso fu contento della ragazza e disse a Mario “tra di noi si è creata una bella collaborazione caro Mario, io credo che potremmo estenderla”. Così dicendo fece i nomi di diverse belle donne della zona che si trovavano in difficoltà ma lui, come direttore della banca, non poteva esporsi direttamente. “Ci penso io caro, ci penso io…” fece Mario, con Orso che poi lo salutò dicendo “mi è appena arrivata anche un’altra notizia, come ho conferma ti parlo anche di un’altra cosa”.

Tornando a casa Mario ricevette un messaggio da Isabel, la moglie di Gaetano il proprietario dell’hotel, che sostanzialmente diceva di volerla far pagare al marito, che era a sua completa disposizione ma che ora aveva il ciclo e quindi che sarebbe stata disponibile tra qualche giorno. L’uomo così le disse che avrebbe pensato a una bella sorpresina per il marito. Quanto a Eva, la figlia super tettona - più ancora della madre - di Isabel e Gaetano, Mario ogni tanto le scriveva ma lei il più delle volte neanche rispondeva.

Passarono qualche giorno e, essendo quasi il fine settimana anche se visto il lockdown ci spostava poco, in chat le ragazza dopo essersi riprese dalla serata in hotel ripresero a essere vogliose e a stuzzicare i maschietti.

Io ero tumulato in casa da mia madre, Ivan e Leo invece se ne stavano tranquilli nella loro villetta a leggere, fare passeggiate nei boschi vicini, allenarsi e guardare film, mentre Adrian disse a Miriam e Giada che se volevano poteva passare a trovarle.

“Ma come fai?” chiesero le due, “non preoccupatevi però poi mi dovete ospitare a dormire fino a lunedì”. Le due accettarono e la cosa a me non andò parecchio a genio anche perché Miriam non chiese minimamente il mio parere.

In chat così Adrian scrisse “vengo sabato alle 12, quando vi suono voi apritemi tutte in tiro altrimenti me ne vado”, aggiungendo poi che avrebbe avviato un video al momento del suo arrivo. Il suo piano era quello di vestirsi da rider, gli zingari avevano diverse divise e borse termiche che utilizzavano per travestirsi e consegnare la droga che era ripresa ad arrivare.

Adrian così mise il giubbino da rider e zaino termico in spalla andò con il motorino a casa della mia ragazza. Quando avviò la chat era sul pianerottolo, si assicurò che ci fosse nessuno poi si tirò fuori il cazzo già duro e lo nascose dietro una scatola. Quando le due aprirono erano entrambe e in tacchi, intimo e tutte truccate, e allora il ragazzo fece “ecco il vostro ordine che aspettavate” e così dicendo tolse il pacco mostrando il cazzo dritto.

Le due scoppiarono a ridere e poi lo tirarono letteralmente dentro la casa. Lo iniziarono a sbocchinare insieme dietro la porta chiusa, poi lo fecero spogliare e andarono in camera. Se pensate che serva un cazzo grande per far godere una donna vi sbagliate di grosso.

Adrian che ha un cazzo normalissimo - sui 16/17 cm - giusto un po’ più largo del normale, fece godere per tutto il pomeriggio le due ragazze. Anzi, vista la dotazione, le inculò a ripetizione praticamente per oltre un’ora, anche perché lui a scopare diventava sempre più bravo.

Io per la prima volta mi sentivo veramente geloso e umiliato. Vedevo la mia ragazza con quel cazzo ficcato fino alle palle in gola godere per il trattamento subito, per non parlare delle pomiciate e delle inculate degne di un film porno. In più mi era chiaro che Miriam avesse un debole per lui ma, ve lo ripeto ancora una volta, io non la mandavo a fanculo solo perché volevo scopare il più possibile prima di mollarla.

Andarono avanti per tutto il fine settimana e ogni tanto ci mandavano una foto o un breve video. Quello più assurdo fu di Miriam che cercava di ficcare tutta la mano nel culo di Giada, ma anche quello di loro due che mangiavano pasta alla “sborra” non era male.

Io chiuso nella mia camera mi sembrava di impazzire: già la situazione generale era quello che era, poi c’erano tutti che scopavano la mia ragazza e io chiuso a farmi le seghe. In più come cercavo magari di studiare un po’ sentivo la voce di mia madre e allora giù via a spararsela uguale magari dopo averla aiutata a fare le faccende.

Dovevo trovare il modo per rendere mia madre meno rigida e avere così qualche libertà in più, con l’idea migliore che ancora una volta venne a Flavio. CONTINUA…
 
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Trentaduesima parte - Orso scatenato

Mario ora che aveva in mano tantissime cose era sempre super indaffarato. Anche se le elezioni erano state rinviate, doveva gestire il candidato sindaco e gli aspiranti consiglieri come la Chiappotti - più volte invitata in hotel ma riluttante a causa della pandemia -, seguire le cose del centro commerciale e in più gestire anche tutte le altre sue “attività”.

Con Isabel che non aveva più le sue cose, aveva organizzato la vendetta della donna per prima cosa spedendo Gaetano quel giorno all’hotel che, seppur vuote, doveva comunque restare aperto. Prima però trovò il tempo per passare da Orso e fece bene.

Il banchiere andò subito al punto, spiegandoli che qualche mese fa un vecchio burbero era venuto da lui, chiedendoli di versare una ingente somma in contanti. Alle domande sulla provenienza, il vecchio ha iniziato a fare il vago, andandosene poi borbottando che allora quei soldi sarebbero tornati sotto la cuccia del cane.

Orso si era informato un po’ in giro ed è uscito fuori che quel vecchio è uno storico strozzino di Roma, che da qualche anno vive da solo in una casa isolata vicino a dove stanno Leo e Ivan. Qui da noi c’è una sua vecchia sorella suora e lui vive isolato da tutti andando solo ogni tanto nella capitale.

Adesso però sto vecchio è in ospedale ricoverato in terapia intensiva per Covid, così gli fece questa proposta “se hai dei ragazzi fidati, potreste andare a recuperare quei soldi tanto lui non li potrà mai denunciare, poi se crepa tanto meglio”. Stando a Orso la somma era superiore al milione di euro “io non voglio soldi, ma solo che poi tu mi fornisci le ragazze a gratis”.

Mario disse che ci pensava e intanto andò in hotel che stava per arrivare Isabel. Lì c’erano già Nicola, Rob, Armando, mio padre e Patrick, visto che Paolo era al centro commerciale e Giacomo di turno. La donna arrivò tutta sorridente e poi prese la G e andò a prepararsi e, in precedenza, aveva detto questo a Mario “sono a vostra totale disposizione, solo piano con l’anal vi prego”.

Mario così scrisse a Gaetano che stamattina in hotel c’era un troione che aveva detto “per un’ora fatemi quello che volete”. “Dai chi è” rispose lui e allora Mario gli scrisse “vuoi vedere una foto di quello che sta facendo?” e l’altro subito “siii certo”.

Gli arrivò così un video dove c’era la moglie, tutta truccatissima con tacchi altissimi e intimo striminzito, che era seduta sul divano mentre teneva per mano le nerchie di Nicola e Armando, con gli altri che da dietro le palpavano le tettone “caro il mio bastardo, ti stai divertendo eh da solo, adesso però mi diverto un po’ io”.

Gaetano ci rimase di stucco e ogni tanto gli arrivavano dei video o delle foto della moglie alle prese con i suoi amici. La donna visto il poco tempo si fiondò subito a ciucciare i cazzi e dopo una bella oliata subito si ritrovò scopata a pecora a turno.

Le sue urla di piacere si sarebbero sentite fino all’ultimo piano se ci fossero stati altri ospiti, con Mario che mandava qualche foto e video anche alla figlia della coppia “vedi come si diverte quella puttana di tua madre? Invece di fare spesa eccola che sta a fare”. La ragazza non gli rispose ma era sempre più scioccata anche per le dimensioni di quei cazzi che la madre si stava prendendo.

La donna aveva orgasmi a ripetizione e come al solito fu mio padre il primo a incularla. Iniziò subito fortissimo con Isabel che poi montò sopra Patrick e, con il cazzone del ragazzo piantato in fica, offriva in bella mostra il suo culo che venne scopato a ripetizione a turno dagli altri.

La donna era stravolta in preda a orgasmi continui. I presenti ormai erano una affiatatissima macchina del sesso, con anche i più dotati che iniziavano a incularla con vigore. Quando fu il turno di Mario, l’uomo puntò invece verso la fica provando a mettergliene due dentro la patata.

La donna cacciò un urlo e dopo una ventina di secondi si sfilò “cazzzoooo, voi siete matti mi sfondate così”, ma non ebbe il tempo di protestare che già ci riprovarono con Mario e mio padre e questa volta se li prendeva alla grande. Mio padre poi si levò e fu a Rob a prendere il suo posto come secondo cazzo nella fica.

Isabel urlava come indemoniata e fece sotto voce ad Armando “te che l’hai bello lungo, mettiti in piedi sopra di lei e prova a incularla” e poi fece il segno a mio padre di tenerle ferme le braccia. Armando così glielo mise nel culo mentre la donna ne aveva due in fica, con Mario che riprendeva tutto.

La donna ebbe un fortissimo orgasmo che quasi svenne, non accorgendosi che ormai si stavano alternando nei suoi buchi in ogni modo. Emetteva un urlo continuo quando senza riuscirci provarono e metterne tre nella fica oppure due in culo. Il finale fu che tutti sborrarono in un bicchiere e Isabel, con l’aria distrutta che con le ultime forze fece un sorriso “alla salute bastardo” e bevette tutto.

“Siete dei bastardi” scrisse Gaetano a Mario che rispose “la colpa è tua che ti fai beccare e che hai la moglie troia”, poi nel pomeriggio il faccendiere scrisse a Eva, la figlia dei due, se la madre riuscisse a camminare ben. “Siete solo un branco di maiali psicopatici, mi fate schifo”.

Isabel a casa disse che non si sentiva molto bene e dormì per quasi tutto il giorno, Ebbe postumi per un paio di giorni e un po’ si lamentò con Mario “ok che avevo detto completa disposizione, ma ho la fica come quando ho partorito e il culo ancora aperto e dolorante”. “Meglio” fece l’uomo “la prossima volta le prendi meglio due in fica o tre insieme”.

Quando la sera tornò Gaetano fu accolto da una sorta di boato, c’era anche Giacomo ma non mio padre. Alla fine lui accettò la cosa e iniziarono a scherzarci su. Poi Mario disse che aveva qualcosa da dire premettendo che “questa è una cosa che va fatta, chi non è d’accordo anche domani può andarsene”.

Poi spiegò la cosa e solo Paolo e Gaetano si tirarono indietro, tanto che il giorno dopo il ragazzo lasciò la camera e andò in un appartamento a disposizione della società. Alla fine elaborarono questo piano che misero in atto la sera dopo. Nicola e Armando, vestiti da operai con le tute arancioni che furono date da Igor lo zingaro, comunque ignaro dello scopo, di notte sarebbero andati a scavare. Patrick e Rob erano in due punti a fare da vedetta e Giacomo con la macchina con il lampeggiante era sulla strada davanti la casa. Mario poco distante teneva tutto sotto controllo.

Fortunatamente non passò nessuno e i due, dopo aver sedato il cane con dei bocconcini al sonnifero, iniziarono a scavare e presto trovarono una scatola di legno con dentro un mucchio di soldi dentro buste di plastica.

Euforici corsero verso Giacomo che fece “idioti richiudete la buca!!”, così tornarono indietro e una volta fatto ripresero la via dell’hotel riprendendo gli altri. La sorpresa però fu che di soldi non ce ne erano poco più di 1 milione, ma oltre 4,5 milioni tutte in banconote di grosso taglio.

Divisero così come Mario aveva stabilito prima anche se le cifre furono ben maggiori. Ognuno si prese 500.000 euro e il restante milione e mezzo lo tenne Mario come fondo cassa. Orso doveva essere ringraziato in maniera speciale.

Mario aveva bene in mente che regalo fare all’uomo, Eva, con il povero Gaetano che si disperava per non aver aderito anche se a lui gli dettero qualche decina di migliaia di euro che “avanzavano”. Della figlia Mario però non gli disse nulla, ma non fu facile convincerla.

Alla fine la ragazza fece “voglio mille euro, mezzora di orologio rapporti protetti, non mi deve baciare e niente anal o venuta in faccia”. “Tutto ok, per il bacio non preoccuparti ricordati che è mascherato”.

Quando Orso la vide salire nel van rimase senza parole: le due tettone entrarono prima di lei nonostante il cappotto. La ragazza fu molto fredda e si faceva palpare mal volentieri. Si rifiutò di succhiargli il cazzo ed, essendo completamente asciutta, ci volle parecchio gel per poter fare entrare un po’ il cazzone dell’uomo nella sua fica stretta.

Orso spingeva pianissimo e si concentrava su quelle tettone immense e dure, pi almeno ottenne una spagnola, fatta sempre controvoglia, sborrandole sul seno. Quando se ne andò il banchiere disse a Mario a bellezza e tette nulla da dire, però la prestazione era stata molto deludente.

Quando Armando tornò Mario gli fece “hai fatto quello che ti ho detto?”, e l’autista gli dette una cam nascosta che aveva ripreso tutto. “Il mio amico non si è divertito” le scrisse Mario, “problemi vostri” rispose lei. Allora Mario gli mandò un file dove si vedeva lei scopata dall’uomo.

“Io ti denuncio maledetto”, e allora lui “ma che vuoi denunciare, sei in una vettura privata c’era scritto che era videosorvegliata (falso), in più ho tutte le chat del nostro accordo, se vuoi che tutti sappiano che fai la puttana come vuoi, vedi quanto lavoro troverai”.

“Adesso ti insegno io a fare la puttana - continuò Mario - e quando avrò finito con te quello che fa tua madre sembrerà una roba da novizie”. La ragazza rispose solo con un “ti odio bastardo, mi stai rovinando la vita”, e allora lui “tu collabora e io sarò buono”.

Quella sera però arrivò una bella notizia sul telefono di Mario. “Il vecchio è morto” gli scrisse Orso, ora avevano la certezza che nessun altro avrebbe mai cercato quei soldi. CONTINUA…
 
F

Frankyfree

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Trentaduesima parte - Orso scatenato

Mario ora che aveva in mano tantissime cose era sempre super indaffarato. Anche se le elezioni erano state rinviate, doveva gestire il candidato sindaco e gli aspiranti consiglieri come la Chiappotti - più volte invitata in hotel ma riluttante a causa della pandemia -, seguire le cose del centro commerciale e in più gestire anche tutte le altre sue “attività”.

Con Isabel che non aveva più le sue cose, aveva organizzato la vendetta della donna per prima cosa spedendo Gaetano quel giorno all’hotel che, seppur vuote, doveva comunque restare aperto. Prima però trovò il tempo per passare da Orso e fece bene.

Il banchiere andò subito al punto, spiegandoli che qualche mese fa un vecchio burbero era venuto da lui, chiedendoli di versare una ingente somma in contanti. Alle domande sulla provenienza, il vecchio ha iniziato a fare il vago, andandosene poi borbottando che allora quei soldi sarebbero tornati sotto la cuccia del cane.

Orso si era informato un po’ in giro ed è uscito fuori che quel vecchio è uno storico strozzino di Roma, che da qualche anno vive da solo in una casa isolata vicino a dove stanno Leo e Ivan. Qui da noi c’è una sua vecchia sorella suora e lui vive isolato da tutti andando solo ogni tanto nella capitale.

Adesso però sto vecchio è in ospedale ricoverato in terapia intensiva per Covid, così gli fece questa proposta “se hai dei ragazzi fidati, potreste andare a recuperare quei soldi tanto lui non li potrà mai denunciare, poi se crepa tanto meglio”. Stando a Orso la somma era superiore al milione di euro “io non voglio soldi, ma solo che poi tu mi fornisci le ragazze a gratis”.

Mario disse che ci pensava e intanto andò in hotel che stava per arrivare Isabel. Lì c’erano già Nicola, Rob, Armando, mio padre e Patrick, visto che Paolo era al centro commerciale e Giacomo di turno. La donna arrivò tutta sorridente e poi prese la G e andò a prepararsi e, in precedenza, aveva detto questo a Mario “sono a vostra totale disposizione, solo piano con l’anal vi prego”.

Mario così scrisse a Gaetano che stamattina in hotel c’era un troione che aveva detto “per un’ora fatemi quello che volete”. “Dai chi è” rispose lui e allora Mario gli scrisse “vuoi vedere una foto di quello che sta facendo?” e l’altro subito “siii certo”.

Gli arrivò così un video dove c’era la moglie, tutta truccatissima con tacchi altissimi e intimo striminzito, che era seduta sul divano mentre teneva per mano le nerchie di Nicola e Armando, con gli altri che da dietro le palpavano le tettone “caro il mio bastardo, ti stai divertendo eh da solo, adesso però mi diverto un po’ io”.

Gaetano ci rimase di stucco e ogni tanto gli arrivavano dei video o delle foto della moglie alle prese con i suoi amici. La donna visto il poco tempo si fiondò subito a ciucciare i cazzi e dopo una bella oliata subito si ritrovò scopata a pecora a turno.

Le sue urla di piacere si sarebbero sentite fino all’ultimo piano se ci fossero stati altri ospiti, con Mario che mandava qualche foto e video anche alla figlia della coppia “vedi come si diverte quella puttana di tua madre? Invece di fare spesa eccola che sta a fare”. La ragazza non gli rispose ma era sempre più scioccata anche per le dimensioni di quei cazzi che la madre si stava prendendo.

La donna aveva orgasmi a ripetizione e come al solito fu mio padre il primo a incularla. Iniziò subito fortissimo con Isabel che poi montò sopra Patrick e, con il cazzone del ragazzo piantato in fica, offriva in bella mostra il suo culo che venne scopato a ripetizione a turno dagli altri.

La donna era stravolta in preda a orgasmi continui. I presenti ormai erano una affiatatissima macchina del sesso, con anche i più dotati che iniziavano a incularla con vigore. Quando fu il turno di Mario, l’uomo puntò invece verso la fica provando a mettergliene due dentro la patata.

La donna cacciò un urlo e dopo una ventina di secondi si sfilò “cazzzoooo, voi siete matti mi sfondate così”, ma non ebbe il tempo di protestare che già ci riprovarono con Mario e mio padre e questa volta se li prendeva alla grande. Mio padre poi si levò e fu a Rob a prendere il suo posto come secondo cazzo nella fica.

Isabel urlava come indemoniata e fece sotto voce ad Armando “te che l’hai bello lungo, mettiti in piedi sopra di lei e prova a incularla” e poi fece il segno a mio padre di tenerle ferme le braccia. Armando così glielo mise nel culo mentre la donna ne aveva due in fica, con Mario che riprendeva tutto.

La donna ebbe un fortissimo orgasmo che quasi svenne, non accorgendosi che ormai si stavano alternando nei suoi buchi in ogni modo. Emetteva un urlo continuo quando senza riuscirci provarono e metterne tre nella fica oppure due in culo. Il finale fu che tutti sborrarono in un bicchiere e Isabel, con l’aria distrutta che con le ultime forze fece un sorriso “alla salute bastardo” e bevette tutto.

“Siete dei bastardi” scrisse Gaetano a Mario che rispose “la colpa è tua che ti fai beccare e che hai la moglie troia”, poi nel pomeriggio il faccendiere scrisse a Eva, la figlia dei due, se la madre riuscisse a camminare ben. “Siete solo un branco di maiali psicopatici, mi fate schifo”.

Isabel a casa disse che non si sentiva molto bene e dormì per quasi tutto il giorno, Ebbe postumi per un paio di giorni e un po’ si lamentò con Mario “ok che avevo detto completa disposizione, ma ho la fica come quando ho partorito e il culo ancora aperto e dolorante”. “Meglio” fece l’uomo “la prossima volta le prendi meglio due in fica o tre insieme”.

Quando la sera tornò Gaetano fu accolto da una sorta di boato, c’era anche Giacomo ma non mio padre. Alla fine lui accettò la cosa e iniziarono a scherzarci su. Poi Mario disse che aveva qualcosa da dire premettendo che “questa è una cosa che va fatta, chi non è d’accordo anche domani può andarsene”.

Poi spiegò la cosa e solo Paolo e Gaetano si tirarono indietro, tanto che il giorno dopo il ragazzo lasciò la camera e andò in un appartamento a disposizione della società. Alla fine elaborarono questo piano che misero in atto la sera dopo. Nicola e Armando, vestiti da operai con le tute arancioni che furono date da Igor lo zingaro, comunque ignaro dello scopo, di notte sarebbero andati a scavare. Patrick e Rob erano in due punti a fare da vedetta e Giacomo con la macchina con il lampeggiante era sulla strada davanti la casa. Mario poco distante teneva tutto sotto controllo.

Fortunatamente non passò nessuno e i due, dopo aver sedato il cane con dei bocconcini al sonnifero, iniziarono a scavare e presto trovarono una scatola di legno con dentro un mucchio di soldi dentro buste di plastica.

Euforici corsero verso Giacomo che fece “idioti richiudete la buca!!”, così tornarono indietro e una volta fatto ripresero la via dell’hotel riprendendo gli altri. La sorpresa però fu che di soldi non ce ne erano poco più di 1 milione, ma oltre 4,5 milioni tutte in banconote di grosso taglio.

Divisero così come Mario aveva stabilito prima anche se le cifre furono ben maggiori. Ognuno si prese 500.000 euro e il restante milione e mezzo lo tenne Mario come fondo cassa. Orso doveva essere ringraziato in maniera speciale.

Mario aveva bene in mente che regalo fare all’uomo, Eva, con il povero Gaetano che si disperava per non aver aderito anche se a lui gli dettero qualche decina di migliaia di euro che “avanzavano”. Della figlia Mario però non gli disse nulla, ma non fu facile convincerla.

Alla fine la ragazza fece “voglio mille euro, mezzora di orologio rapporti protetti, non mi deve baciare e niente anal o venuta in faccia”. “Tutto ok, per il bacio non preoccuparti ricordati che è mascherato”.

Quando Orso la vide salire nel van rimase senza parole: le due tettone entrarono prima di lei nonostante il cappotto. La ragazza fu molto fredda e si faceva palpare mal volentieri. Si rifiutò di succhiargli il cazzo ed, essendo completamente asciutta, ci volle parecchio gel per poter fare entrare un po’ il cazzone dell’uomo nella sua fica stretta.

Orso spingeva pianissimo e si concentrava su quelle tettone immense e dure, pi almeno ottenne una spagnola, fatta sempre controvoglia, sborrandole sul seno. Quando se ne andò il banchiere disse a Mario a bellezza e tette nulla da dire, però la prestazione era stata molto deludente.

Quando Armando tornò Mario gli fece “hai fatto quello che ti ho detto?”, e l’autista gli dette una cam nascosta che aveva ripreso tutto. “Il mio amico non si è divertito” le scrisse Mario, “problemi vostri” rispose lei. Allora Mario gli mandò un file dove si vedeva lei scopata dall’uomo.

“Io ti denuncio maledetto”, e allora lui “ma che vuoi denunciare, sei in una vettura privata c’era scritto che era videosorvegliata (falso), in più ho tutte le chat del nostro accordo, se vuoi che tutti sappiano che fai la puttana come vuoi, vedi quanto lavoro troverai”.

“Adesso ti insegno io a fare la puttana - continuò Mario - e quando avrò finito con te quello che fa tua madre sembrerà una roba da novizie”. La ragazza rispose solo con un “ti odio bastardo, mi stai rovinando la vita”, e allora lui “tu collabora e io sarò buono”.

Quella sera però arrivò una bella notizia sul telefono di Mario. “Il vecchio è morto” gli scrisse Orso, ora avevano la certezza che nessun altro avrebbe mai cercato quei soldi. CONTINUA…
quanto mi piacerebbe vedere Eva.. da come la descrivi deve essere davvero bella e con due tettone enormi..
 
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quanto mi piacerebbe vedere Eva.. da come la descrivi deve essere davvero bella e con due tettone enormi..
Naturalmente non posso mettere foto, ma sia Yavril sia Eva - come la mandre - sono due bellezze caraibiche ma ben diverse. Yavril è alta e slanciata, di viso a due lineamenti meno carini con il naso un po' schiacciato e le labbra pronunciate. Ma per il resto è una statua con il sedo piccolo e sodo, la vita stretta e un culone marmoreo e sporgente.

Eva invece non ha un fisico da atleta o da modella come Yavril, è più piccola ma i lineamenti del viso sono molto più belli e soprattutto ha un sorriso veramente splendido anche se in questa storia ha pochi motivi per sorridere. Le gambe comunque sono magre e il culo sodo anche se poco pronunciato, le tette invece sono qualcosa di indescrivibile, servono due mani per reggerne una anche se ora rispetto al periodo della storia un po' sono iniziate a calare perché non si può sfuggire dalla gravità. La madre Isabel fisicamente è simile e anche lei è molto bella di viso, il seno però è un po' più piccolo anche se per l'età ugualmente eccezionale, in compenso per chi come me gradisce il culo è più pieno e ancora bello tosto.
 
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Frankyfree

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Naturalmente non posso mettere foto, ma sia Yavril sia Eva - come la mandre - sono due bellezze caraibiche ma ben diverse. Yavril è alta e slanciata, di viso a due lineamenti meno carini con il naso un po' schiacciato e le labbra pronunciate. Ma per il resto è una statua con il sedo piccolo e sodo, la vita stretta e un culone marmoreo e sporgente.

Eva invece non ha un fisico da atleta o da modella come Yavril, è più piccola ma i lineamenti del viso sono molto più belli e soprattutto ha un sorriso veramente splendido anche se in questa storia ha pochi motivi per sorridere. Le gambe comunque sono magre e il culo sodo anche se poco pronunciato, le tette invece sono qualcosa di indescrivibile, servono due mani per reggerne una anche se ora rispetto al periodo della storia un po' sono iniziate a calare perché non si può sfuggire dalla gravità. La madre Isabel fisicamente è simile e anche lei è molto bella di viso, il seno però è un po' più piccolo anche se per l'età ugualmente eccezionale, in compenso per chi come me gradisce il culo è più pieno e ancora bello tosto.
mamma mia.. grazie della descrizione.. che taglia porterà di reggiseno Eva? una 5?
 

sormarco

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Trentaduesima parte - Orso scatenato

Mario ora che aveva in mano tantissime cose era sempre super indaffarato. Anche se le elezioni erano state rinviate, doveva gestire il candidato sindaco e gli aspiranti consiglieri come la Chiappotti - più volte invitata in hotel ma riluttante a causa della pandemia -, seguire le cose del centro commerciale e in più gestire anche tutte le altre sue “attività”.

Con Isabel che non aveva più le sue cose, aveva organizzato la vendetta della donna per prima cosa spedendo Gaetano quel giorno all’hotel che, seppur vuote, doveva comunque restare aperto. Prima però trovò il tempo per passare da Orso e fece bene.

Il banchiere andò subito al punto, spiegandoli che qualche mese fa un vecchio burbero era venuto da lui, chiedendoli di versare una ingente somma in contanti. Alle domande sulla provenienza, il vecchio ha iniziato a fare il vago, andandosene poi borbottando che allora quei soldi sarebbero tornati sotto la cuccia del cane.

Orso si era informato un po’ in giro ed è uscito fuori che quel vecchio è uno storico strozzino di Roma, che da qualche anno vive da solo in una casa isolata vicino a dove stanno Leo e Ivan. Qui da noi c’è una sua vecchia sorella suora e lui vive isolato da tutti andando solo ogni tanto nella capitale.

Adesso però sto vecchio è in ospedale ricoverato in terapia intensiva per Covid, così gli fece questa proposta “se hai dei ragazzi fidati, potreste andare a recuperare quei soldi tanto lui non li potrà mai denunciare, poi se crepa tanto meglio”. Stando a Orso la somma era superiore al milione di euro “io non voglio soldi, ma solo che poi tu mi fornisci le ragazze a gratis”.

Mario disse che ci pensava e intanto andò in hotel che stava per arrivare Isabel. Lì c’erano già Nicola, Rob, Armando, mio padre e Patrick, visto che Paolo era al centro commerciale e Giacomo di turno. La donna arrivò tutta sorridente e poi prese la G e andò a prepararsi e, in precedenza, aveva detto questo a Mario “sono a vostra totale disposizione, solo piano con l’anal vi prego”.

Mario così scrisse a Gaetano che stamattina in hotel c’era un troione che aveva detto “per un’ora fatemi quello che volete”. “Dai chi è” rispose lui e allora Mario gli scrisse “vuoi vedere una foto di quello che sta facendo?” e l’altro subito “siii certo”.

Gli arrivò così un video dove c’era la moglie, tutta truccatissima con tacchi altissimi e intimo striminzito, che era seduta sul divano mentre teneva per mano le nerchie di Nicola e Armando, con gli altri che da dietro le palpavano le tettone “caro il mio bastardo, ti stai divertendo eh da solo, adesso però mi diverto un po’ io”.

Gaetano ci rimase di stucco e ogni tanto gli arrivavano dei video o delle foto della moglie alle prese con i suoi amici. La donna visto il poco tempo si fiondò subito a ciucciare i cazzi e dopo una bella oliata subito si ritrovò scopata a pecora a turno.

Le sue urla di piacere si sarebbero sentite fino all’ultimo piano se ci fossero stati altri ospiti, con Mario che mandava qualche foto e video anche alla figlia della coppia “vedi come si diverte quella puttana di tua madre? Invece di fare spesa eccola che sta a fare”. La ragazza non gli rispose ma era sempre più scioccata anche per le dimensioni di quei cazzi che la madre si stava prendendo.

La donna aveva orgasmi a ripetizione e come al solito fu mio padre il primo a incularla. Iniziò subito fortissimo con Isabel che poi montò sopra Patrick e, con il cazzone del ragazzo piantato in fica, offriva in bella mostra il suo culo che venne scopato a ripetizione a turno dagli altri.

La donna era stravolta in preda a orgasmi continui. I presenti ormai erano una affiatatissima macchina del sesso, con anche i più dotati che iniziavano a incularla con vigore. Quando fu il turno di Mario, l’uomo puntò invece verso la fica provando a mettergliene due dentro la patata.

La donna cacciò un urlo e dopo una ventina di secondi si sfilò “cazzzoooo, voi siete matti mi sfondate così”, ma non ebbe il tempo di protestare che già ci riprovarono con Mario e mio padre e questa volta se li prendeva alla grande. Mio padre poi si levò e fu a Rob a prendere il suo posto come secondo cazzo nella fica.

Isabel urlava come indemoniata e fece sotto voce ad Armando “te che l’hai bello lungo, mettiti in piedi sopra di lei e prova a incularla” e poi fece il segno a mio padre di tenerle ferme le braccia. Armando così glielo mise nel culo mentre la donna ne aveva due in fica, con Mario che riprendeva tutto.

La donna ebbe un fortissimo orgasmo che quasi svenne, non accorgendosi che ormai si stavano alternando nei suoi buchi in ogni modo. Emetteva un urlo continuo quando senza riuscirci provarono e metterne tre nella fica oppure due in culo. Il finale fu che tutti sborrarono in un bicchiere e Isabel, con l’aria distrutta che con le ultime forze fece un sorriso “alla salute bastardo” e bevette tutto.

“Siete dei bastardi” scrisse Gaetano a Mario che rispose “la colpa è tua che ti fai beccare e che hai la moglie troia”, poi nel pomeriggio il faccendiere scrisse a Eva, la figlia dei due, se la madre riuscisse a camminare ben. “Siete solo un branco di maiali psicopatici, mi fate schifo”.

Isabel a casa disse che non si sentiva molto bene e dormì per quasi tutto il giorno, Ebbe postumi per un paio di giorni e un po’ si lamentò con Mario “ok che avevo detto completa disposizione, ma ho la fica come quando ho partorito e il culo ancora aperto e dolorante”. “Meglio” fece l’uomo “la prossima volta le prendi meglio due in fica o tre insieme”.

Quando la sera tornò Gaetano fu accolto da una sorta di boato, c’era anche Giacomo ma non mio padre. Alla fine lui accettò la cosa e iniziarono a scherzarci su. Poi Mario disse che aveva qualcosa da dire premettendo che “questa è una cosa che va fatta, chi non è d’accordo anche domani può andarsene”.

Poi spiegò la cosa e solo Paolo e Gaetano si tirarono indietro, tanto che il giorno dopo il ragazzo lasciò la camera e andò in un appartamento a disposizione della società. Alla fine elaborarono questo piano che misero in atto la sera dopo. Nicola e Armando, vestiti da operai con le tute arancioni che furono date da Igor lo zingaro, comunque ignaro dello scopo, di notte sarebbero andati a scavare. Patrick e Rob erano in due punti a fare da vedetta e Giacomo con la macchina con il lampeggiante era sulla strada davanti la casa. Mario poco distante teneva tutto sotto controllo.

Fortunatamente non passò nessuno e i due, dopo aver sedato il cane con dei bocconcini al sonnifero, iniziarono a scavare e presto trovarono una scatola di legno con dentro un mucchio di soldi dentro buste di plastica.

Euforici corsero verso Giacomo che fece “idioti richiudete la buca!!”, così tornarono indietro e una volta fatto ripresero la via dell’hotel riprendendo gli altri. La sorpresa però fu che di soldi non ce ne erano poco più di 1 milione, ma oltre 4,5 milioni tutte in banconote di grosso taglio.

Divisero così come Mario aveva stabilito prima anche se le cifre furono ben maggiori. Ognuno si prese 500.000 euro e il restante milione e mezzo lo tenne Mario come fondo cassa. Orso doveva essere ringraziato in maniera speciale.

Mario aveva bene in mente che regalo fare all’uomo, Eva, con il povero Gaetano che si disperava per non aver aderito anche se a lui gli dettero qualche decina di migliaia di euro che “avanzavano”. Della figlia Mario però non gli disse nulla, ma non fu facile convincerla.

Alla fine la ragazza fece “voglio mille euro, mezzora di orologio rapporti protetti, non mi deve baciare e niente anal o venuta in faccia”. “Tutto ok, per il bacio non preoccuparti ricordati che è mascherato”.

Quando Orso la vide salire nel van rimase senza parole: le due tettone entrarono prima di lei nonostante il cappotto. La ragazza fu molto fredda e si faceva palpare mal volentieri. Si rifiutò di succhiargli il cazzo ed, essendo completamente asciutta, ci volle parecchio gel per poter fare entrare un po’ il cazzone dell’uomo nella sua fica stretta.

Orso spingeva pianissimo e si concentrava su quelle tettone immense e dure, pi almeno ottenne una spagnola, fatta sempre controvoglia, sborrandole sul seno. Quando se ne andò il banchiere disse a Mario a bellezza e tette nulla da dire, però la prestazione era stata molto deludente.

Quando Armando tornò Mario gli fece “hai fatto quello che ti ho detto?”, e l’autista gli dette una cam nascosta che aveva ripreso tutto. “Il mio amico non si è divertito” le scrisse Mario, “problemi vostri” rispose lei. Allora Mario gli mandò un file dove si vedeva lei scopata dall’uomo.

“Io ti denuncio maledetto”, e allora lui “ma che vuoi denunciare, sei in una vettura privata c’era scritto che era videosorvegliata (falso), in più ho tutte le chat del nostro accordo, se vuoi che tutti sappiano che fai la puttana come vuoi, vedi quanto lavoro troverai”.

“Adesso ti insegno io a fare la puttana - continuò Mario - e quando avrò finito con te quello che fa tua madre sembrerà una roba da novizie”. La ragazza rispose solo con un “ti odio bastardo, mi stai rovinando la vita”, e allora lui “tu collabora e io sarò buono”.

Quella sera però arrivò una bella notizia sul telefono di Mario. “Il vecchio è morto” gli scrisse Orso, ora avevano la certezza che nessun altro avrebbe mai cercato quei soldi. CONTINUA…
quindi avevano avuto l'eredità
 
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Trentatreesima parte - La ricompensa per Orso

Se questa storia fosse un film hollywoodiano a questo i protagonisti inizierebbero a scannarsi tra di loro per cercare di entrare in possesso dell’intero bottino. Invece i nostri “eroi” non solo evitarono di entrare in conflitto tra di loro, ma quell’evento li andò a unire nonostante fino a qualche mese prima fossero dei perfetti sconosciuti. Per limitare qualsiasi discussione, fu messa la regola che ogni giorno ognuno poteva giocarsi a carte al massimo 100 euro.

Mario era il leader indiscusso e tutti si fidavano di lui continuando anche a prendere ordini. L’uomo solo una cosa tenne nascosta agli altri: Eva, la figlia di Isabel e Gaetano, i proprietari dell’hotel. Gaetano una volta fece a Mario “mia moglie ok, però tieni mia figlia fuori da questa storia altrimenti ti ammazzo e poi mi ammazzo io”.

Mario come ben sappiamo approfittò anche di lei però la tenne sempre fuori dalle cose dell’hotel e dagli altri, eccezion fatta per Orso. Inoltre con lei preferì non esagerare perché si vedeva che ci stava molto male per questa storia.

Eva però doveva essere in qualche modo “punita” per come si era comportata con Orso. “Scegli o a gratis ti fai scopare anche il culo da me e l’uomo mascherato oppure vieni in hotel e fai divertire tutti quanti”. La ragazza protestò minacciando tragedie, poi fece “va bene con te e quello, però mi devi giurare che poi scomparite dalla mia vita”.

Eva così si ripresentò al van e quando entrò trovò Mario e Orso con la maschera. “Caro mio come promesso ecco di nuovo questa troietta che vuole farsi perdonare per la scorsa volta” e così dicendo le alzo la maglia mostrando quelle tettone immense e dure.

Questa volta la ragazza fu più partecipativa nella speranza di chiudere lì la faccenda, a pecora succhiava Orso non disdegnando delle passate in mezzo alle tettone, mentre Mario da dietro la leccava e le lubrificava i buchi.

Messo un preservativo puntò dritto verso il buchino della ragazza che cacciò un urlo secco “pianooo pianooo, per favore pianoooo” disse mentre con la mano cercava di giostrare la velocità della monta. Mario per una volta fu gentile anche perché Eva di bocca ci stava dando parecchio dentro.

Senza sfilarsi dal suo culo la fece montare sopra Orso iniziando così una doppia molto lenta, con il banchiere che era come soffocato da quelle tettone spiaccicate sul suo volto. Eva gemeva e Mario iniziò ad aumentare il ritmo dell’inculata “lo vedi che ti piace zoccoletta, ora te lo apro per bene”.

Dopo qualche minuto Eva strillava come un’ossessa, fino a che si sfilò gettandosi a gambe aperte sul sedile iniziandosi a sgrillettare toccandosi con l’altra mano le tette: dopo poco venne bagnando tutto il tappetino, con i due uomini che assistettero alla scena quasi di sasso, per poi avvicinarsi e sborrare in faccia e sulle tette alla ragazza che non disdegnò di leccare la sborra dei due.

Più tardi Mario le scrisse che era stata fantastica, ma lei rispose “allora non ci siamo capiti, io per te non esisto più”. Nel frattempo, in chat era arrivata una richiesta precisa per Nina: l’uomo mascherato voleva incontrarla, il prezzo lo faceva lei.

La ragazza chiese 500 ma più di mezzora non poteva stare, Mario comunque accettò lo stesso visto che i soldi non mancavano e voleva regalare a Orso anche l’ultima troietta del nostro gruppo che non aveva ancora scopato.

Quando Nina entrò nel van Orso fu colpito dai suoi occhi chiari che brillavano da sopra la mascherina: normalmente gli occhi sono l’ultima cosa che uno le nota, ma in quell’occasione illuminavano il mezzo.

Nina visti i racconti delle altre era molto eccitata visto che stava a stecchetto da un po’, così mostrò subito il suo giovane corpo che sembrava essere disegnato. “Che bel cazzone che hai uomo mascherato” disse lei quando lo sbottonò per iniziare a poi a sbocchinarlo lentamente.

Nonostante la bravura della ragazza, il tempo era poco e Orso la volle subito scopare prima a pecora e poi alla missionaria. Nina godeva e lo incitava, poi venne quando montò sopra di lui gestendo lei la cavalcata.

Orso allora iniziò a martellarla furiosamente facendola sobbalzare, provocandole poi un secondo orgasmo ravvicinato fortissimo. L’uomo però voleva anche incularla ed erano rimasti solo pochi minuti. Iniziò così a oliarla e poi piano a pecora glielo ficcò dietro.

Il magnifico culo di Nina che in altre circostanze se ne era presi anche due dietro insieme, faticava ora a ricevere quella mazza barzotta venendo “salvata” dalla sua sveglia “tesoro mi dispiace veramente ma c’è mia madre che mi viene a riprendere”, iniziando così a succhiarlo con voracità fino a farlo sboccare tutto in gola.

“Benvenuta nel club dell’uomo mascherato, com’è quel cazzone nel culo?” le scrisse poi Miriam in chat e lei “impegnativo, ma in fica mi ha fatto godere come una cagna…”. Le ragazze però erano anche incazzate con Adrian, visto che il ragazzo aveva scritto che aveva altre 50 ragazze anche di Roma pronte a prostituirsi, con la mia ragazza e le altre furiose per la presenza di tutta quella concorrenza

Anche Mario scrisse a Orso come fosse andata e l’uomo si disse molto soddisfatto. “Questo è il mio modo per dirti grazie - gli fece Mario - ma ti giuro che è solo l’inizio”.

Intanto in hotel una volta facendo bene i conti spuntarono fuori 23.000 euro “dispari”, allora Nicola propose “usiamoli per fare una festicciola, in fondo non abbiamo ancora festeggiato a dovere…”.

Con 3.000 euro ci presero della coca che gli fu portata da Adrian in versione fattorino: signori, ma oltre alla polverina non vi interesserebbero anche delle ragazze, noi figli di una zingara ne abbiamo più di cinquanta, tutte non professioniste, che vorrebbero guadagnare qualche soldo”.

“Ragazzo - fece Mario ridendo - tu mi piaci, per te ci sono 20.000 euro ma ci devi meravigliare, se ci riuscirai ti faremo ricco….” CONTINUA
 

sormarco

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Trentatreesima parte - La ricompensa per Orso

Se questa storia fosse un film hollywoodiano a questo i protagonisti inizierebbero a scannarsi tra di loro per cercare di entrare in possesso dell’intero bottino. Invece i nostri “eroi” non solo evitarono di entrare in conflitto tra di loro, ma quell’evento li andò a unire nonostante fino a qualche mese prima fossero dei perfetti sconosciuti. Per limitare qualsiasi discussione, fu messa la regola che ogni giorno ognuno poteva giocarsi a carte al massimo 100 euro.

Mario era il leader indiscusso e tutti si fidavano di lui continuando anche a prendere ordini. L’uomo solo una cosa tenne nascosta agli altri: Eva, la figlia di Isabel e Gaetano, i proprietari dell’hotel. Gaetano una volta fece a Mario “mia moglie ok, però tieni mia figlia fuori da questa storia altrimenti ti ammazzo e poi mi ammazzo io”.

Mario come ben sappiamo approfittò anche di lei però la tenne sempre fuori dalle cose dell’hotel e dagli altri, eccezion fatta per Orso. Inoltre con lei preferì non esagerare perché si vedeva che ci stava molto male per questa storia.

Eva però doveva essere in qualche modo “punita” per come si era comportata con Orso. “Scegli o a gratis ti fai scopare anche il culo da me e l’uomo mascherato oppure vieni in hotel e fai divertire tutti quanti”. La ragazza protestò minacciando tragedie, poi fece “va bene con te e quello, però mi devi giurare che poi scomparite dalla mia vita”.

Eva così si ripresentò al van e quando entrò trovò Mario e Orso con la maschera. “Caro mio come promesso ecco di nuovo questa troietta che vuole farsi perdonare per la scorsa volta” e così dicendo le alzo la maglia mostrando quelle tettone immense e dure.

Questa volta la ragazza fu più partecipativa nella speranza di chiudere lì la faccenda, a pecora succhiava Orso non disdegnando delle passate in mezzo alle tettone, mentre Mario da dietro la leccava e le lubrificava i buchi.

Messo un preservativo puntò dritto verso il buchino della ragazza che cacciò un urlo secco “pianooo pianooo, per favore pianoooo” disse mentre con la mano cercava di giostrare la velocità della monta. Mario per una volta fu gentile anche perché Eva di bocca ci stava dando parecchio dentro.

Senza sfilarsi dal suo culo la fece montare sopra Orso iniziando così una doppia molto lenta, con il banchiere che era come soffocato da quelle tettone spiaccicate sul suo volto. Eva gemeva e Mario iniziò ad aumentare il ritmo dell’inculata “lo vedi che ti piace zoccoletta, ora te lo apro per bene”.

Dopo qualche minuto Eva strillava come un’ossessa, fino a che si sfilò gettandosi a gambe aperte sul sedile iniziandosi a sgrillettare toccandosi con l’altra mano le tette: dopo poco venne bagnando tutto il tappetino, con i due uomini che assistettero alla scena quasi di sasso, per poi avvicinarsi e sborrare in faccia e sulle tette alla ragazza che non disdegnò di leccare la sborra dei due.

Più tardi Mario le scrisse che era stata fantastica, ma lei rispose “allora non ci siamo capiti, io per te non esisto più”. Nel frattempo, in chat era arrivata una richiesta precisa per Nina: l’uomo mascherato voleva incontrarla, il prezzo lo faceva lei.

La ragazza chiese 500 ma più di mezzora non poteva stare, Mario comunque accettò lo stesso visto che i soldi non mancavano e voleva regalare a Orso anche l’ultima troietta del nostro gruppo che non aveva ancora scopato.

Quando Nina entrò nel van Orso fu colpito dai suoi occhi chiari che brillavano da sopra la mascherina: normalmente gli occhi sono l’ultima cosa che uno le nota, ma in quell’occasione illuminavano il mezzo.

Nina visti i racconti delle altre era molto eccitata visto che stava a stecchetto da un po’, così mostrò subito il suo giovane corpo che sembrava essere disegnato. “Che bel cazzone che hai uomo mascherato” disse lei quando lo sbottonò per iniziare a poi a sbocchinarlo lentamente.

Nonostante la bravura della ragazza, il tempo era poco e Orso la volle subito scopare prima a pecora e poi alla missionaria. Nina godeva e lo incitava, poi venne quando montò sopra di lui gestendo lei la cavalcata.

Orso allora iniziò a martellarla furiosamente facendola sobbalzare, provocandole poi un secondo orgasmo ravvicinato fortissimo. L’uomo però voleva anche incularla ed erano rimasti solo pochi minuti. Iniziò così a oliarla e poi piano a pecora glielo ficcò dietro.

Il magnifico culo di Nina che in altre circostanze se ne era presi anche due dietro insieme, faticava ora a ricevere quella mazza barzotta venendo “salvata” dalla sua sveglia “tesoro mi dispiace veramente ma c’è mia madre che mi viene a riprendere”, iniziando così a succhiarlo con voracità fino a farlo sboccare tutto in gola.

“Benvenuta nel club dell’uomo mascherato, com’è quel cazzone nel culo?” le scrisse poi Miriam in chat e lei “impegnativo, ma in fica mi ha fatto godere come una cagna…”. Le ragazze però erano anche incazzate con Adrian, visto che il ragazzo aveva scritto che aveva altre 50 ragazze anche di Roma pronte a prostituirsi, con la mia ragazza e le altre furiose per la presenza di tutta quella concorrenza

Anche Mario scrisse a Orso come fosse andata e l’uomo si disse molto soddisfatto. “Questo è il mio modo per dirti grazie - gli fece Mario - ma ti giuro che è solo l’inizio”.

Intanto in hotel una volta facendo bene i conti spuntarono fuori 23.000 euro “dispari”, allora Nicola propose “usiamoli per fare una festicciola, in fondo non abbiamo ancora festeggiato a dovere…”.

Con 3.000 euro ci presero della coca che gli fu portata da Adrian in versione fattorino: signori, ma oltre alla polverina non vi interesserebbero anche delle ragazze, noi figli di una zingara ne abbiamo più di cinquanta, tutte non professioniste, che vorrebbero guadagnare qualche soldo”.

“Ragazzo - fece Mario ridendo - tu mi piaci, per te ci sono 20.000 euro ma ci devi meravigliare, se ci riuscirai ti faremo ricco….” CONTINUA
Minkia che giro di sporche capitarci dentro sarebbe il paradiso
 

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