Esperienza reale Il ripetente (Covid, politica, calcio e tanti culi rotti...) - Storia lunga

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Diciottesima parte - L’inaugurazione


Il giorno in cui la mia vita è cambiata totalmente è stato il 3 dicembre 2019. Quel giorno a scuola vedevo Flavio quasi tormentato ma io avevo altri pensieri per testa. Dopo la festicciola interrotta con gli altri, io ero nel panico più totale per il mio problema di eiaculazione precoce mentre Miriam era sempre più audace e zoccola.

Mi raccontò così che durante un corso pomeridiano, uno di quelli che ti danno dei crediti, è stata seduto vicino ad Adrian che dopo un po’ ha fatto delle battutine su quanto successo a casa di Giada. La mia ragazza mi raccontò tutto e quando andò la volta successiva mi mandò una foto che si era messa una bella gonnellina scozzese, collant neri, stivali e un microperizoma. “Vediamo se gli piaccio vestita così ad Adrian” mi scrisse e io pensai a lungo cosa risponderle e poi scrissi “così si ricorda quanto sei troia”.

La andai a prendere a scuola all’uscita, programmata alle ore 17, ma alle 17.20 uscì Adrian che non mi vide e dopo cinque minuti lei da sola. Come lei salì in macchina mi dette un bacio e mi disse “porco lo senti il sapore della sborra di Adrian?”. Io balbettai un “c c cosaa?”, e lei ridendo mi disse di mettere in moto e di andare nel solito posto dove ci appartavamo.

Nessuno disse una parola, quando spensi lei mi tirò fuori il cazzo e iniziò a dire menandomelo “anche oggi ci siamo seduti vicino e ci siamo messi in fondo a tutti e.. ecco… poi non ti incazzare se faccio la troia con gli altri…” disse mentre le sborrai sulla mano dopo pochi secondi.

Io non dissi nulla e lei, leccando la mia sborra, riprese a raccontare “mi ha fatto i complimenti per la gonna e io gli ho sorriso; dopo un po’ ha iniziato ad accarezzarmi le gambe e io l’ho lasciato fare. Anche io ho iniziato a carezzarli il cazzo duro da sopra i pantaloni, poi lui è arrivato a toccarmi la fica da sotto la gonna.

“Tieni d’occhio il cellulare poi mi ha detto ed è uscito poco prima che la lezione finisse. Dopo un po’ mi ha scritto che mi aspettava in terzo B, al seminterrato, e sono scesa. Come sono entrata mi ha preso e mi ha girato contro il muro, ha alzato la gonna e abbassato collant e mutandine e poi mi ha preso a scopare da dietro con io a pecora e le mani appoggiate al muro”.

Non volevo crederci “hai goduto?” le ho chiesto con un filo di voce e lei “si… poi mi tappava le bocca con una mano e con l’altra mi sgrillettava ma io volevo strillare per quanto mi scopava forte la fica, sono venuta quasi subito poi mi sono fatta scopare ancora un po’ e poi l’ho fatto sborrare in bocca”.

Feci finta di stare al gioco e non feci una scenata ma le dissi che era un gran troia e che doveva scoparle il culo. Dentro di me però avrei voluto spaccare tutto, ma il peggio doveva ancora venire. Ecco quella mattina pensavo a Miriam e Adrian quando Flavio all’intervallo mi disse di seguirlo in una parte appartata della scuola.

Mi mostrò alcune chat tra Miriam e Maria che lui aveva hackerato alla sua ragazza: in pratica Miriam le diceva mi voleva bene ma che continuava a stare con me solo perché ero uno che le permetteva di fare la troia con gli altri, quando le ricapitava uno così.

“Amico io dovevo dirtelo - fece Flavio - ti sta prendendo per il culo”. Io allora gli raccontai di lei e Adrian e poi gli dissi “se lei sta con me solo perché la faccio scopare con gli altri, allora anche io starò con lei solo per poter scopare le altre”.

Da quel giorno il nostro rapporto di coppia cambiò per sempre: io la incitavo a fare la zoccola e le proponevo situazioni dove anche io potessi scopare con altre. Di questa nuova situazione però vi parlerò nel prossimo racconto visto che ora, come promesso, devo dirvi cosa stava succedendo al centro commerciale.

I lavori volarono e riuscirono a inaugurare la struttura prima di Natale proprio come sperato. Fu anche un evento politico, al quale presero parte anche tutti i futuri candidati delle liste di centrosinistra. La Chiappatti nonostante l’umiliazione subita, era inebriata da quella sensazione di potere: la gente la chiamava e cercava di raccomandarsi, quasi fosse scontato che a breve sarebbe diventata assessore.

Mario però la trattava malissimo ma lei abbozzava vista la prospettiva di una carriera politica anche a livello nazionale, visto che ebbe subito modo di farsi apprezzare dal partito a Roma. In particolare apprezzarono la sua disponibilità di recarsi in albergo nella stanza di un politico africano in visita nella capitale, importante per le questioni energetiche del Paese.

Quando entrò lo trovò in accappatoio al telefono e, come la vide, le fece il segno di succhiarglielo. La prof così fece e nonostante l’impegno il cazzo dell’uomo restava piccolo e molle. Ci volle molto per farli avere una erezione e, quando riattaccò, la scopò un po’ alla missionaria per poi venire dentro al preservativo.

Anche Ivo la volle provare, al pari di Marta la madre di Simone, con entrambe che vennero a trovarlo nella camera di albergo. La cosa però fece come ingelosire Isabel, la moglie del proprietario, che si era invaghita dell’uomo anche perché il marito non si fece molti scrupoli a iniziare a partecipare alle tresche organizzate da Mario.

Una volta Ivo tornò in hotel molto stanco e disse al proprietario di non voler cenare ma che Isabel poteva portargli una camomilla. Ivo non aveva secondi fini ma la donna subito si andò a mettere in mutandine e reggiseno e si presentò così in camera, venendo poi scopata nonostante la stanchezza dell’ex politico.

Isabel così ci rimase male quando vide prima Marta e poi la Chiappotti recarsi in camera dell’uomo, decidendo di “vendicarsi” iniziando a fare la civettuola con Mario che colse subito la palla al balzo.

Ivo conoscendo il faccendiere continuava a predicare calma, che dovevano divertirsi sì ma sempre con il basso profilo e che solo dopo le elezioni poteva iniziare a essere più sfacciato. Ivo non amava le orge, preferiva scoparsele da solo, mentre Mario e gli altri ospiti fissi dell’hotel (Paolo, Rob e Carlo) iniziarono a scoparsi a turno Isabel che ormai si faceva fare di tutto e, grazie ai cazzoni di Paolo e Rob, divenne molto più aperta.
Eva la figlia dei proprietari però tornò a vivere da loro per iniziare a lavorare per la società e questo complicava i piani di Mario. Prima che la ragazza arrivasse però volle fare una sorta di festicciola in attesa che le trovassero un appartamento. CONTINUA…
 

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Diciottesima parte - L’inaugurazione


Il giorno in cui la mia vita è cambiata totalmente è stato il 3 dicembre 2019. Quel giorno a scuola vedevo Flavio quasi tormentato ma io avevo altri pensieri per testa. Dopo la festicciola interrotta con gli altri, io ero nel panico più totale per il mio problema di eiaculazione precoce mentre Miriam era sempre più audace e zoccola.

Mi raccontò così che durante un corso pomeridiano, uno di quelli che ti danno dei crediti, è stata seduto vicino ad Adrian che dopo un po’ ha fatto delle battutine su quanto successo a casa di Giada. La mia ragazza mi raccontò tutto e quando andò la volta successiva mi mandò una foto che si era messa una bella gonnellina scozzese, collant neri, stivali e un microperizoma. “Vediamo se gli piaccio vestita così ad Adrian” mi scrisse e io pensai a lungo cosa risponderle e poi scrissi “così si ricorda quanto sei troia”.

La andai a prendere a scuola all’uscita, programmata alle ore 17, ma alle 17.20 uscì Adrian che non mi vide e dopo cinque minuti lei da sola. Come lei salì in macchina mi dette un bacio e mi disse “porco lo senti il sapore della sborra di Adrian?”. Io balbettai un “c c cosaa?”, e lei ridendo mi disse di mettere in moto e di andare nel solito posto dove ci appartavamo.

Nessuno disse una parola, quando spensi lei mi tirò fuori il cazzo e iniziò a dire menandomelo “anche oggi ci siamo seduti vicino e ci siamo messi in fondo a tutti e.. ecco… poi non ti incazzare se faccio la troia con gli altri…” disse mentre le sborrai sulla mano dopo pochi secondi.

Io non dissi nulla e lei, leccando la mia sborra, riprese a raccontare “mi ha fatto i complimenti per la gonna e io gli ho sorriso; dopo un po’ ha iniziato ad accarezzarmi le gambe e io l’ho lasciato fare. Anche io ho iniziato a carezzarli il cazzo duro da sopra i pantaloni, poi lui è arrivato a toccarmi la fica da sotto la gonna.

“Tieni d’occhio il cellulare poi mi ha detto ed è uscito poco prima che la lezione finisse. Dopo un po’ mi ha scritto che mi aspettava in terzo B, al seminterrato, e sono scesa. Come sono entrata mi ha preso e mi ha girato contro il muro, ha alzato la gonna e abbassato collant e mutandine e poi mi ha preso a scopare da dietro con io a pecora e le mani appoggiate al muro”.

Non volevo crederci “hai goduto?” le ho chiesto con un filo di voce e lei “si… poi mi tappava le bocca con una mano e con l’altra mi sgrillettava ma io volevo strillare per quanto mi scopava forte la fica, sono venuta quasi subito poi mi sono fatta scopare ancora un po’ e poi l’ho fatto sborrare in bocca”.

Feci finta di stare al gioco e non feci una scenata ma le dissi che era un gran troia e che doveva scoparle il culo. Dentro di me però avrei voluto spaccare tutto, ma il peggio doveva ancora venire. Ecco quella mattina pensavo a Miriam e Adrian quando Flavio all’intervallo mi disse di seguirlo in una parte appartata della scuola.

Mi mostrò alcune chat tra Miriam e Maria che lui aveva hackerato alla sua ragazza: in pratica Miriam le diceva mi voleva bene ma che continuava a stare con me solo perché ero uno che le permetteva di fare la troia con gli altri, quando le ricapitava uno così.

“Amico io dovevo dirtelo - fece Flavio - ti sta prendendo per il culo”. Io allora gli raccontai di lei e Adrian e poi gli dissi “se lei sta con me solo perché la faccio scopare con gli altri, allora anche io starò con lei solo per poter scopare le altre”.

Da quel giorno il nostro rapporto di coppia cambiò per sempre: io la incitavo a fare la zoccola e le proponevo situazioni dove anche io potessi scopare con altre. Di questa nuova situazione però vi parlerò nel prossimo racconto visto che ora, come promesso, devo dirvi cosa stava succedendo al centro commerciale.

I lavori volarono e riuscirono a inaugurare la struttura prima di Natale proprio come sperato. Fu anche un evento politico, al quale presero parte anche tutti i futuri candidati delle liste di centrosinistra. La Chiappatti nonostante l’umiliazione subita, era inebriata da quella sensazione di potere: la gente la chiamava e cercava di raccomandarsi, quasi fosse scontato che a breve sarebbe diventata assessore.

Mario però la trattava malissimo ma lei abbozzava vista la prospettiva di una carriera politica anche a livello nazionale, visto che ebbe subito modo di farsi apprezzare dal partito a Roma. In particolare apprezzarono la sua disponibilità di recarsi in albergo nella stanza di un politico africano in visita nella capitale, importante per le questioni energetiche del Paese.

Quando entrò lo trovò in accappatoio al telefono e, come la vide, le fece il segno di succhiarglielo. La prof così fece e nonostante l’impegno il cazzo dell’uomo restava piccolo e molle. Ci volle molto per farli avere una erezione e, quando riattaccò, la scopò un po’ alla missionaria per poi venire dentro al preservativo.

Anche Ivo la volle provare, al pari di Marta la madre di Simone, con entrambe che vennero a trovarlo nella camera di albergo. La cosa però fece come ingelosire Isabel, la moglie del proprietario, che si era invaghita dell’uomo anche perché il marito non si fece molti scrupoli a iniziare a partecipare alle tresche organizzate da Mario.

Una volta Ivo tornò in hotel molto stanco e disse al proprietario di non voler cenare ma che Isabel poteva portargli una camomilla. Ivo non aveva secondi fini ma la donna subito si andò a mettere in mutandine e reggiseno e si presentò così in camera, venendo poi scopata nonostante la stanchezza dell’ex politico.

Isabel così ci rimase male quando vide prima Marta e poi la Chiappotti recarsi in camera dell’uomo, decidendo di “vendicarsi” iniziando a fare la civettuola con Mario che colse subito la palla al balzo.

Ivo conoscendo il faccendiere continuava a predicare calma, che dovevano divertirsi sì ma sempre con il basso profilo e che solo dopo le elezioni poteva iniziare a essere più sfacciato. Ivo non amava le orge, preferiva scoparsele da solo, mentre Mario e gli altri ospiti fissi dell’hotel (Paolo, Rob e Carlo) iniziarono a scoparsi a turno Isabel che ormai si faceva fare di tutto e, grazie ai cazzoni di Paolo e Rob, divenne molto più aperta.
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in pratica la sorca muove il cielo, la terra e tutte le altre stelle
 
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Diciannovesima parte - Una strada senza ritorno

“E io che pensavo che fossi io quello strano, ma c’è una persona normale in questa città?”. Non scorderò mai la faccia che fece Leo quando gli spiegai la mia situazione e cosa avevo in mente. Poi aggiunse “sinceramente non mi aspettavo che fosse così Miriam quando l’ho conosciuta”, “neanche io” gli replicai.

Solo pochi mesi prima al mare me la ricordavo a scavare buche in spiaggia con le cuginette più piccole, ora invece i suoi unici pensieri sono legati agli uomini che si vorrebbe scopare nonostante sia la mia fidanzata.

“Se pensa solo ai cazzi, allora cercheremo di accontentarla, però devi promettermi che prima della fine della scuola la molli perché non vorrei mai che tu facessi la fine di Flavio”. Glielo promisi, ma intanto subii una umiliazione non da poco.

Poco prima di Natale successe che mia madre andò qualche giorno a Roma dai miei nonni lasciandomi solo. La madre di Miriam non le permise di restare a dormire la notte da me, ma dopo la scuola venne a casa e restò fino a dopo cena. Il problema è che quando arrivò mi disse che aveva preparato una sorpresa e dopo un po’ le arrivò uno squillo, apriì il portone e la porta di casa e poco dopo si materializzò Adrian con in mano una bottiglia di tequila.

Lei era vestita normale e senza trucco, iniziammo a bere e a parlare normalmente ma dentro di me ero incazzatissimo. Dopo un po’ mentre eravamo sul divano Miriam iniziò a toccarmi da sopra i pantaloni e poi come se nulla fosse me lo tirò fuori. Mi segava lentamente e poco dopo che divenne duro venni sulla sua mano.

“Vedi Adrian, questo è il problema di cui ti parlavo” disse lei, allora il ragazzo tirò fuori il cazzo avvicinandolo alla bocca della mia ragazza “Michè è un bel problema, ora ti faccio vedere come si fa” e Miriam iniziò a succhiarlo facendolo diventare subito duro.

Mi disse di riempire altri tre bicchieri e facemmo un altro brindisi, poi mi disse di spogliarmi e Miriam iniziò un doppio pompino degno della miglior puttana. Essendo già venuto ed essendo bello ubriaco, non venni subito e iniziai a gustarmi quella situazione.

Me la scopò violentemente a pecora sul divano mentre lei me lo ciucciava, “dai ora scopala tu così” mi disse ma come iniziai a pomparla mi venne da sborrare e lo feci dentro il preservativo.

“Ma no ma no, non ci siamo” fece lui ridendo e si riposizionò dietro di lei, scopandola questa volta senza preservativo. La sbatteva forte poi lei iniziò a cavalcarlo, venendo poco dopo urlando tutto il suo godimento.

Tutta paonazza e stravolta per l’orgasmo, iniziò succhiare velocemente il cazzo di Adrian che dopo qualche minuto le sborrò in bocca. “Prima lezione male mi fece, vediamo dopo come te la cavi con gli esami anali, ma ora ordina delle pizze che ho fame” mi fece.

Ci ricomponemmo e quando arrivò la pizza Adrian mi fece pagare, bevemmo delle brirre e mangiammo ma Miriam non la finì visto che l’altro le disse di andarsi a preparare che si era fatto tardi. La mia ragazza prese la borsa e andò in bagno a pulirsi l’intestino, mentre Adrian vedendo le foto di mia madre faceva complimenti e battute.

Quando lei uscì dal bagno aveva in mano del lubrificante, con l’altro che fece “dai finiamoci la tequila poi andiamo in camera della bella mammina”. Provai a protestare ma lei era già nuda a pecora sul lettone con Adrian che la leccava e le lubrificava il culo.

“Guarda come si fa” mi fece, si oliò il cazzo e lo fece scivolare nel culo di Miriam. Lei strillava e si sgrillettava da sotto, così decisi di ficcarglielo in bocca. La guardavo negli occhi e lei rideva e strillava contemporaneamente, con il ragazzo che però non spingeva più di tanto.

Dopo un paio di minuti mi cedette il posto e nonostante le due sborrate ero sufficientemente duro per incularla. Non mi sentivo di venire così mi feci audace e iniziai a spingere “tieni troia, è questo quello che volevi?”. “Sii siii amore così non fermarti ti prego” e grazie anche alla sua mano la feci avere un orgasmo potentissimo.

Lei si staccò rotolando sul letto “pausa maiali…”, ma Adrian non era della stessa opinione “ma quale pausa zoccola”, si mise altro olio e riprese a incularla a pecora questa volta molto forte. Iniziammo così ad alternarci dentro il suo culo scopandola fortissimo, con le sua urla che le avranno sentite tutto il palazzo.

Poi Adrian disse che aveva un’idea e ci portò in cucina “dai Michè sborriamo sulla pizza, farciamo la pizza per sta troia”. Ridemmo e prima io e poi lui sborrammo sul pezzo di pizza rimasto, con Miriam che poi se lo mangiò tutta ridendo.

Quando Adrian se ne andò lei rimase un po’ e poi la riaccompagnai. Ci baciavamo e lei mi chiedeva se mi era piaciuta la sorpresa “si” le feci “ma la prossima volta chiama anche qualche amica”.

Quando Mario chiamò Leo e Ivan per parlargli di una cosa, io ero in questa situazione ma non avevo ancora idea di quello che sarebbe successo due giorni prima di Natale. Come vi avevo detto Mario voleva realizzare una festicciola prima dell’inaugurazione, ma questo non gli fu possibile per una serie di motivi.

L’inaugurazione andò alla grande e tra i vari ospiti arrivarono anche un cantante e un influencer molto famosi tra i giovani, con i due che erano stati contattati direttamente da Ivan che li conosceva molto bene. Ai due oltre al cachet era stato prospettato anche un bel party con la G, ma dovettero rimandare a quel sabato poco prima di Natale.

La location era quella perfetta degli zingari ma poi ci fu la richiesta di Mario che era a conoscenza dei piani dei due ragazzi. “Mi piacerebbe anche a me scopare le vostre belle giovani troiette”, ma il faccendiare voleva qualcosa di più forte.

“Ok la G, magari per chi è più vecchio stile come me porterei anche la coca, però perché non facciamo qualcosa di epico così da far capire a tutti di cosa siamo capaci?”. I due alla fine accettarono a patto che Ivo, l’ex senatore padre di Ivan, non sapesse nulla altrimenti si incazzava.

Quando Mario espose la sua idea, furono d’accordo anche i due vip che però vollero mille euro a testa per il loro ruolo, stessa cifra poi per un calciatore famoso di colore che potevano portare. Mario che nell’albergo aveva ben nascosti dei sacchi pieni di contanti con dentro decine di migliaia di euro da poter utilizzare a piacimento, acconsentì e così si mise in moto la macchina organizzativa.

L’idea era quella di avere almeno dieci ragazze, da pagare mille euro o duemila euro se facevano anal. Oltre ai soldi le ragazze così sarebbero state allettate anche dallo scopare con i tre vip, con la promessa poi di collaborazioni social naturalmente in altre occasioni.

Le ragazze così sarebbero state accolte da Leo, Ivan e i tre vip, ma alla festa poi avrebbero partecipato anche venti uomini mascherati - con tanto di modificatore della voce - con una tuta nera che lasciava scoperto solo il cazzo e le palle. Il motivo ufficiale è che si trattava di amici dei vip, altri vip e professionisti importanti, che volevano mantenere l’anonimato.

La garanzia era che fossero tutti di Roma e non della nostra città, invece era solo un modo per garantire l’anonimato a Mario e agli altri della sua cricca. Ma non solo, in un secondo momento si sarebbero aggiunti molti altri uomini mascherati, in un primo momento nascosti nella parte alta della villa riservata agli uomini, nella convinzione che le ragazze nella confusione del momento non si sarebbero mai accorte dell’aumento del numero degli uomini.

Degli uomini ad alcuni veniva chiesto un contributo di 500 euro, altri invece erano invitati. Tra le ragazze il diktat di Mario fu che non voleva ragazze già del giro, ma novizie meglio se giovani “basta che siano maggiorenni mi raccomando”.

Miriam accettò subito al pari di Giorgia, che dette la disponibilità anche della sorella visto che il marito in quel fine settimana era fuori. Maria invece non era in città ma Flavio, pagando, fu aggiunto ai maschi di riserva al pari mio.

“Dovete cercare altre ragazze” disse Leo alle tre, “spiegatele la situazione senza fare nomi ma solo alludendo alle professioni e, per ogni ragazza che trovate e che per noi va bene, vi beccate ulteriori 500 euro. Passate parola e spiegatele bene tutto”. CONTINUA…
 

DivoGiulio

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Tremendo questo racconto Patrulla,ma non ci far aspettare troppo tempo per il prox capitolo,visto che prende delle pieghe veramente da film dark;)
(y)
 
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Ventesima parte - Gli uomini mascherati distruggono il culo della mia ragazza (e non solo)


Il nostro grande cambiamento era vissuto con particolare disagio da Simone (il nostro amico gay, figlio di Marta), noi gli raccontavamo tutto e lui assistette sbigottito a tutto questo sostanzialmente senza mai intervenire. In più in quel periodo tutti i problemi economici del padre erano esplosi e, nonostante il nuovo lavoro della madre, erano in grande difficoltà.

“Una ragazza ce l’avrei io” ci fece una sera mentre ne discutevamo al pub “è mia sorella Anna, sapete… economicamente non è un gran momento per noi”. Simone così si assicurò 500 euro e la sorella propose con successo una sua compagna d’università.

Il “colpaccio” però lo fece senza dubbio Miriam che convinse due sue compagne di squadra Nina (vedi episodio 13) e Yaril (episodio 14). La prima fu una cosa inaspettata visto che era fidanzatissima ma, oltre ai soldi, la intrigava molto conoscere meglio Leo e l’influencer che le è sempre piaciuto.

Franca, la sorella di Giada, trovò invece una amica che ha un bimbo piccolo in classe con suo figlio, mentre tutte le altre furono trovate da Adrian e dal cugino anche con alcune piacevoli sorprese.

In una sorta di recap queste furono le ragazze che accettarono di partecipare.

Miriam: la mia ragazza anche anal.
Giada: la nostra amica, anche anal.
Franca: 28 anni, bionda alta 1,60, magra con belle labbra di faccia assomiglia a Wanda Nara, zero tette ma un bel culo abbondante. Niente anal
Anna: 22 anni, castano chiaro alta 1,65, bellissima occhi azzurri e un viso molto dolce, corpo magro ma con un seno grande (quarta) e pieno anche se un po’ calante. Anche anal
Giulia: 21 anni amica di Anna, molisana e piccolina 1,50 è castano scura come gli occhi, viso carino e rotondo, fisico rotondo con due tettone enormi una settima naturale tanto che di recente le ha ridotte. Niente anal.
Roberta: una delle due ragazze della nostra scuola che ha fatto l’orgia con Leo e Adrian in gita, poco più alta e biondina con capelli a caschetto, fisico più sportivo con un bel culo sodo e una seconda marmorea assolutamente deliziosa. Anche anal.
Nina: 18 anni compagna di squadra di Miriam e anche della nostra scuola, alta 1,80 con i capelli castani lunghi e mossi, ha degli splendidi occhi chiari ma il resto del viso non è eccezionale, i lineamenti sono un po’ mascolini, con la bocca piccola e il naso un po’ tozzo, fisicamente invece è una statua: soda e muscolosa come il marmo, è una manza incredibile con una meravigliosa seconda abbondante marmorea, delle cosce da competizione e un culo tanto grande quanto sodo. Anche anal anche se vergine.
Yaril: 23 anni compagna di squadra di Miriam, cubana alta 1,77 è di carnagione scura, viso carino con labbra grandi ma naso un po’ tozzo, seconda di seno molto soda e vita stretta che fa da preludio a un culone grande, marmoreo e sporgente. Anche anal.
Ida: 27 anni amica di Franca, sposata con un bambino è alta 1,75, con i capelli tinti biondissimi e gli occhi neri, terza di seno appesantita dall’allattamento ma gran cosce e culo alto. Anche anal.
Eva: 19 anni è una delle amanti di Adrian ma soprattutto è la figlia della Chiappotti, piccolina alta 1,55 è mora con un taglio di capelli alla Cleopatra che le dà una faccia molto da porca, bella terza soda di tette ma soprattutto un culo abbondante e soffice. Anche anal.
Luna: 18 anni è la figlia di uno che doveva dei soldi a Igor, il cugino di Adrian, alta 1,70 bionda con occhi verdi splendidi ha zero tette ma un sedere abbondante. Ha accettato perché spinta dai genitori, prima di allora ha avuto solo poche esperienze con il suo ragazzo. Anche anal.

Per svariati motivi la festa fu fatta nel primo pomeriggio e il gong sarebbe scattato alle 17 per permettere poi a tutti e tutte di tornare a casa prima di cena. Per tre ore però l’unica regola sarebbe stata che sesso anale si sarebbe dovuto fare solo con le ragazze che avevano un braccialetto giallo.

Inutile dire quanto ero eccitato, visto che scopare in un colpo solo Anna, Nina, Franca e Yaril era un autentico sogno. I piani di Mario, Leo e gli altri però erano ben altri: nessuna pietà per le ragazze, tanto che furono invitati degli autentici tori cazzoni.

Oltre ai cinque “smascherati”, i venti mascherati ufficiali erano Mario, Adrian, Gianni (il candidato sindaco), Carlo (vedi 12° parte, uno dei responsabili del cc che viveva nell’hotel), Paolo (nipote di Mario, altro abitante dell’hotel con un cazzo enorme sia per lunghezza che larghezza), Giacomo (un comandante dei carabinieri), Rob (vedi 11° parte un ex sportivo di colore abbastanza famoso che avevano scelto come immagine del nuovo centro commerciale), Igor, Patrick (vedi 17° parte, l’amante di colore della Chiappotti Patrik un ragazzone del Gambia di 35 anni, lavora in un magazzino ed è grande, grosso e con una mazza lunga oltre 25 cm) mentre gli altri erano tutti imprenditori e professionisti locali, alcuni dei quali ritroveremo più avanti.

Quasi tutti questi vennero prese e portati da Armando l’autista - ex attore porno assai cazzuto che poi ha partecipato - mascherandosi in auto e arrivando già irriconoscibili il tutto per la privacy. Io e Flavio arrivammo subito in villa e ci vestimmo - la nostra maschera aveva una macchia rossa per distinguerla dai venti ufficiali -, poi iniziarono ad arrivare gli altri tra cui anche quelli che dovevano subentrare e che si vestirono sul momento.

Arrivarono diversi altri zingari, tutti bassi e tarchiati e con cazzi di media misura ma abbastanza larghi, arrivò Gaetano il proprietario dell’albergo, poi dei ragazzi di colore amici del calciatore e altri ragazzi amici invece degli altri due vip.

Soprattutto arrivò quel coglione di mio padre che era stato invitato da Mario visto che aveva iniziato a fare la “spia” sull’attuale giunta comunale: per fortuna non mi riconobbe visto che era mascherato, ma Flavio scoppiò in una risata incredibile quando lo vide.

Una volta arrivati tutti Armando l’autista andò con il van a prendere le ragazze che si erano cambiate - dopo essere state pagate - in un casolare vicino e arrivarono già tutte con cappotto e sotto tacchi alti e lingerie.

Leo intanto salì da noi e fornì a chi la voleva la G, poi una alla volta in bagno a prenderla. Come arrivarono dalle finestre in alto videro gli uomini mascherati che le guardavano entrare. “C’è la fidanzata di mio figlio e una suo amica!!” strillò subito mio padre che, invece che incazzarsi, si mise a ridere e Flavio con lui, mentre io ero allibito.

Le ragazze allora presero tutte la G anche loro ed erano tutte molto agitate ma anche eccitate, specie come fecero la conoscenza dei vip. Poi scesero i venti mascherati e Ivan fece le presentazioni.

Miriam era bellissima con i capelli tirati all’indietro e una lingerie rossa natalizia, tutte erano molto truccate ma senza dubbio spiccavano Nina e Yaril - con i tacchi arrivavano a 1,90 - oltre alle tettone di Giulia e alla bellezza di Anna.

La G aveva iniziato a fare effetto e noi eravamo chiusi all’ultimo piano in attesa che ci venissero a chiamare. Flavio così si avvicinò a mio padre e gli fece “ma veramente c’è la fidanzata di tuo figlio?”, e lui “in chiappe e ossa ahahahahah”, allora il mio amico “e pensi di scopartela’ e lui “beh perché no, è stata pagata ahahahah”. Che stronzi tutte e due, anche se il mio pensiero era che come scendevo dovevo cercare subito a Nina o Anna.

Aprimmo la porta e si sentivano urla e gemiti incredibili, cercavo di riconoscere qualche voce tra le donne ma sentivo indistintamente solo delle urla animalesche che poi scoprimmo fossero di Luna: eccitata dalla G e praticamente quasi vergine, godeva come una ossessa mentre Carlo con il suo cazzo di normali dimensioni la scopava in una delle camere.

Tutti erano impazienti, fomentati dalla G o dalla coca e dalle urla che arrivavano da sotto. Finalmente arrivò Ivan nudo e con il cazzo in tiro “ora uno alla volta vi faccio scendere, poi quando vi richiamo non voglio esitazioni dovete subito risalire; le ragazze sono nelle stanze o nel salone, non ammucchiatevi e cercate di cambiare di continuo”.

Mio padre fu uno dei primi a scendere e io uno degli ultimi. Davanti a me scese un amico dell’influencer basso e palestrato ma aveva tirato fuori un cazzo bello lungo ma soprattutto molto largo, che lo picchiava sulla mano come se fosse una mazza.

Nel piano sotto c’erano tre camere occupate. Dentro la prima c’era appunto Luna che tutta paonazza veniva scopata a pecora mentre affondava il viso nelle lenzuola del letto. Nella seconda invece c’era Franca scopata da uno i cui gemiti erano strozzati da un bel cazzone ficcato in gola. Mi misi avvicinai e iniziai a toccarle quel culo su cui spesso avevo fantasticato, poi le porsi il cazzo e lei quasi come un automa iniziò a succhiarlo.

Mi staccai e lasciai i tre. Nella terza stanza c’era Roberta che cavalcava uno e ne masturbava un altro. Fissai le sue belle chiappette rotondo e sode, mi avvicinai le toccai e poi scesi al pieno terra.

Subito notai come una fila fuori da una porta: dentro c’era Nina scopata dal cazzo nero del calciatore, mentre ansimando e godendo si alternava a ciucciare diversi cazzi che le erano attorno. Troppa gente, ripasserò pensai.

Ugualmente affollata era la stanza dove erano Anna e Giulia: la prima urlava sotto i colpi alla missionaria amante della Chiappotti, mentre la seconda aveva una selva di mani che le toccavano le tettone che si muovevano sotto i colpi di Leo.

Arrivai così nel grande salone dove c’erano Eva, Yaril e Ida con diversi uomini attorno. Yaril era scopata a pecora dall’influencer che le schiaffeggiava il suo culone di marmo, Ida strillava e godeva presa in doppia da Armando e Mario mentre Eva era inculata dall’influencer e ciucciava un bel cazzone nero.

Chi come me era sceso dopo vagava di stanza e stanza ma io non riuscivo a trovare Miriam e Giada. Mi guardai intorno e vidi una persona che si puliva il cazzo uscire dal bagno. Così mi affacciai e vidi Giada che cavalcava uno che stava seduto sul cesso e Miriam appoggiata a gambe aperte su lavandino con uno che la scopava.

Riconobbi poi il fisico di mio padre che le era di fianco e le tormentava i capezzoli. “Dai fammela scopare a me ora sta troietta” e così la fece alzare, prese un po’ di olio da uno dei tubetti disseminati e senza troppe smancerie iniziò a incularla “hai il braccialetto giallo allora prenditelo tutto nel culo”.

Impietrito assistevo alla scena della mia fidanzata appoggiata a un lavandino e inculata furiosamente da mio padre che sembrava voleva spaccarla in due. “siiiiii cosiiiiiì, daiii daiii” lo incitava Miriam mentre uno iniziò a toccarle la fica facendola venire subito.

Decisi di ripassare da Yabril e quando riuscii a farmelo succhiare vidi che aveva la faccia piena di sborra. Fui fortunato e potetti scoparmela a pecora: la visione di quel culone grande e granitico che vibrava sotto i miei colpi mi fece arrivare al limite, così anche io mi sfilai e le sborrai in faccia.

Cercai un altro bagno per pulirmi poi arrivò Ivan che mi fece segno di risalire sopra. La stanza dove era Anna era colma di persone come quella di Nina, mentre Franca ora era scopata senza pietà da un nero lungo il corridoio: sotto di lei si era formata quasi una pozza per quanto stava squirtando. Prima di rientrare feci in tempo a notare Luna che urlava con le mani in faccia mentre uno le stava lentamente sverginando il culo.

Mi fecero restare un bel po’ nella stanza con altri che raccontavano quello che avevano fatto. Uno zingari in particolare si vantava per aver fatto quasi vomitare Eva ficcandole tutto il cazzo barzotto in gola. Poi tornò Ivan con altri e ci fecero riscendere.

Li trovai tutti nel salone e chi aveva il braccialetto giallo era inculata a pecora o in doppia, mentre Franca ne stava prendendo due in fica insieme e Giulia era ridotto a uno sborratoio: chi doveva venire si staccava e le imbiancava il viso e le tettone.

Così mi feci audace, la presi e la feci stendere supina iniziando a pomparla: le sue tettone piene di sborra ballavano all’impazzata, mentre altri continuavano ad avvicinarsi per sborrarle addosso. Poi mi fece il segno di staccarmi, chiuse gli occhi e iniziò a sgrillettarsi raggiungendo un orgasmo mentre riconobbi il cazzetto di Flavio che le sborrava sulle tette.

Ora volevo inculare Nina e la trovai sopra a Leo che da sotto la inculava ferocemente facendole rimbalzare le chiappone. La ragazza aveva ancora la forza di godere, feci lo spavaldo e come Leo si sfilò le penetrai il culo a pecora. Ecco un altro sogno realizzato, dovevo allargarle le chiappone per fare spazio tra quel culo, ma presto arrivò uno che voleva il mio posto.

Mi alzai e mi resi conto di cosa avevo intorno: le urla delle ragazze si univano tra di loro, vedi Miriam con la sborra nei capelli e in faccia inculata da quello che sarebbe stato il nostro sindaco. Giada invece si stava prendendo nel culo l’indicibile cazzo di Paolo mentre l’amante della Chiappotti, senza saperlo, era entrato nel club di chi aveva inculato sia la madre sia la figlia.

“Signori tra quindici minuti finiscono le danze” urlò a gran voce Ivan, così Mario prese Giada e la fece salire sopra di lui piantando il cazzo nel culo e fece “chi vuole metterlo pure in questo culo aperto?”. Subito arrivò uno e senza troppa fatica iniziarono una doppia anale con la mia amica.

Tutti erano lì a guardare e dopo un po’ Mario si tolse e fece “chi altro vuole provare?”. Nina non disse una parola ma il suo culo vergine fino a poco prima si ritrovò due cazzi dentro, con la stessa sorte che toccò anche a Ida, Eva e… Miriam!! La vedevo mentre godeva stesa sopra Adrian con un altro zingaro contemporaneamente nel culo, vidi Anna con la coda nell’occhio che era stesa e le sborrai addosso, poi Ivan mi fece cenno di risalire.

Quando fummo di nuovo tutti nella stanza mio padre fece “quella zoccola della ragazza di mio figlio ne ha presi due in culo e come ci godeva…”. Lo odiavo sempre più.

La sera cenammo tutti a casa di Flavio che era libera: Miriam era distrutta tanto che poi la sera le venne un po’ di febbre, aveva il culo ancora aperto così come Giada. Sentimmo poi per messaggio Franca che era tutta felice, Anna che era con Giuliachr aveva mal di stomaco per tutta la sborra bevuta, poi Yabril che a cena con i parenti aveva fatica a star seduta e Nina, con il fidanzato, che scrisse queste parole “tutto ok, mi sento come avessi una coda, come un palo nel culo… quando la prossima??”. CONTINUA…
 

sormarco

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Ventesima parte - Gli uomini mascherati distruggono il culo della mia ragazza (e non solo)


Il nostro grande cambiamento era vissuto con particolare disagio da Simone (il nostro amico gay, figlio di Marta), noi gli raccontavamo tutto e lui assistette sbigottito a tutto questo sostanzialmente senza mai intervenire. In più in quel periodo tutti i problemi economici del padre erano esplosi e, nonostante il nuovo lavoro della madre, erano in grande difficoltà.

“Una ragazza ce l’avrei io” ci fece una sera mentre ne discutevamo al pub “è mia sorella Anna, sapete… economicamente non è un gran momento per noi”. Simone così si assicurò 500 euro e la sorella propose con successo una sua compagna d’università.

Il “colpaccio” però lo fece senza dubbio Miriam che convinse due sue compagne di squadra Nina (vedi episodio 13) e Yaril (episodio 14). La prima fu una cosa inaspettata visto che era fidanzatissima ma, oltre ai soldi, la intrigava molto conoscere meglio Leo e l’influencer che le è sempre piaciuto.

Franca, la sorella di Giada, trovò invece una amica che ha un bimbo piccolo in classe con suo figlio, mentre tutte le altre furono trovate da Adrian e dal cugino anche con alcune piacevoli sorprese.

In una sorta di recap queste furono le ragazze che accettarono di partecipare.

Miriam: la mia ragazza anche anal.
Giada: la nostra amica, anche anal.
Franca: 28 anni, bionda alta 1,60, magra con belle labbra di faccia assomiglia a Wanda Nara, zero tette ma un bel culo abbondante. Niente anal
Anna: 22 anni, castano chiaro alta 1,65, bellissima occhi azzurri e un viso molto dolce, corpo magro ma con un seno grande (quarta) e pieno anche se un po’ calante. Anche anal
Giulia: 21 anni amica di Anna, molisana e piccolina 1,50 è castano scura come gli occhi, viso carino e rotondo, fisico rotondo con due tettone enormi una settima naturale tanto che di recente le ha ridotte. Niente anal.
Roberta: una delle due ragazze della nostra scuola che ha fatto l’orgia con Leo e Adrian in gita, poco più alta e biondina con capelli a caschetto, fisico più sportivo con un bel culo sodo e una seconda marmorea assolutamente deliziosa. Anche anal.
Nina: 18 anni compagna di squadra di Miriam e anche della nostra scuola, alta 1,80 con i capelli castani lunghi e mossi, ha degli splendidi occhi chiari ma il resto del viso non è eccezionale, i lineamenti sono un po’ mascolini, con la bocca piccola e il naso un po’ tozzo, fisicamente invece è una statua: soda e muscolosa come il marmo, è una manza incredibile con una meravigliosa seconda abbondante marmorea, delle cosce da competizione e un culo tanto grande quanto sodo. Anche anal anche se vergine.
Yaril: 23 anni compagna di squadra di Miriam, cubana alta 1,77 è di carnagione scura, viso carino con labbra grandi ma naso un po’ tozzo, seconda di seno molto soda e vita stretta che fa da preludio a un culone grande, marmoreo e sporgente. Anche anal.
Ida: 27 anni amica di Franca, sposata con un bambino è alta 1,75, con i capelli tinti biondissimi e gli occhi neri, terza di seno appesantita dall’allattamento ma gran cosce e culo alto. Anche anal.
Eva: 19 anni è una delle amanti di Adrian ma soprattutto è la figlia della Chiappotti, piccolina alta 1,55 è mora con un taglio di capelli alla Cleopatra che le dà una faccia molto da porca, bella terza soda di tette ma soprattutto un culo abbondante e soffice. Anche anal.
Luna: 18 anni è la figlia di uno che doveva dei soldi a Igor, il cugino di Adrian, alta 1,70 bionda con occhi verdi splendidi ha zero tette ma un sedere abbondante. Ha accettato perché spinta dai genitori, prima di allora ha avuto solo poche esperienze con il suo ragazzo. Anche anal.

Per svariati motivi la festa fu fatta nel primo pomeriggio e il gong sarebbe scattato alle 17 per permettere poi a tutti e tutte di tornare a casa prima di cena. Per tre ore però l’unica regola sarebbe stata che sesso anale si sarebbe dovuto fare solo con le ragazze che avevano un braccialetto giallo.

Inutile dire quanto ero eccitato, visto che scopare in un colpo solo Anna, Nina, Franca e Yaril era un autentico sogno. I piani di Mario, Leo e gli altri però erano ben altri: nessuna pietà per le ragazze, tanto che furono invitati degli autentici tori cazzoni.

Oltre ai cinque “smascherati”, i venti mascherati ufficiali erano Mario, Adrian, Gianni (il candidato sindaco), Carlo (vedi 12° parte, uno dei responsabili del cc che viveva nell’hotel), Paolo (nipote di Mario, altro abitante dell’hotel con un cazzo enorme sia per lunghezza che larghezza), Giacomo (un comandante dei carabinieri), Rob (vedi 11° parte un ex sportivo di colore abbastanza famoso che avevano scelto come immagine del nuovo centro commerciale), Igor, Patrick (vedi 17° parte, l’amante di colore della Chiappotti Patrik un ragazzone del Gambia di 35 anni, lavora in un magazzino ed è grande, grosso e con una mazza lunga oltre 25 cm) mentre gli altri erano tutti imprenditori e professionisti locali, alcuni dei quali ritroveremo più avanti.

Quasi tutti questi vennero prese e portati da Armando l’autista - ex attore porno assai cazzuto che poi ha partecipato - mascherandosi in auto e arrivando già irriconoscibili il tutto per la privacy. Io e Flavio arrivammo subito in villa e ci vestimmo - la nostra maschera aveva una macchia rossa per distinguerla dai venti ufficiali -, poi iniziarono ad arrivare gli altri tra cui anche quelli che dovevano subentrare e che si vestirono sul momento.

Arrivarono diversi altri zingari, tutti bassi e tarchiati e con cazzi di media misura ma abbastanza larghi, arrivò Gaetano il proprietario dell’albergo, poi dei ragazzi di colore amici del calciatore e altri ragazzi amici invece degli altri due vip.

Soprattutto arrivò quel coglione di mio padre che era stato invitato da Mario visto che aveva iniziato a fare la “spia” sull’attuale giunta comunale: per fortuna non mi riconobbe visto che era mascherato, ma Flavio scoppiò in una risata incredibile quando lo vide.

Una volta arrivati tutti Armando l’autista andò con il van a prendere le ragazze che si erano cambiate - dopo essere state pagate - in un casolare vicino e arrivarono già tutte con cappotto e sotto tacchi alti e lingerie.

Leo intanto salì da noi e fornì a chi la voleva la G, poi una alla volta in bagno a prenderla. Come arrivarono dalle finestre in alto videro gli uomini mascherati che le guardavano entrare. “C’è la fidanzata di mio figlio e una suo amica!!” strillò subito mio padre che, invece che incazzarsi, si mise a ridere e Flavio con lui, mentre io ero allibito.

Le ragazze allora presero tutte la G anche loro ed erano tutte molto agitate ma anche eccitate, specie come fecero la conoscenza dei vip. Poi scesero i venti mascherati e Ivan fece le presentazioni.

Miriam era bellissima con i capelli tirati all’indietro e una lingerie rossa natalizia, tutte erano molto truccate ma senza dubbio spiccavano Nina e Yaril - con i tacchi arrivavano a 1,90 - oltre alle tettone di Giulia e alla bellezza di Anna.

La G aveva iniziato a fare effetto e noi eravamo chiusi all’ultimo piano in attesa che ci venissero a chiamare. Flavio così si avvicinò a mio padre e gli fece “ma veramente c’è la fidanzata di tuo figlio?”, e lui “in chiappe e ossa ahahahahah”, allora il mio amico “e pensi di scopartela’ e lui “beh perché no, è stata pagata ahahahah”. Che stronzi tutte e due, anche se il mio pensiero era che come scendevo dovevo cercare subito a Nina o Anna.

Aprimmo la porta e si sentivano urla e gemiti incredibili, cercavo di riconoscere qualche voce tra le donne ma sentivo indistintamente solo delle urla animalesche che poi scoprimmo fossero di Luna: eccitata dalla G e praticamente quasi vergine, godeva come una ossessa mentre Carlo con il suo cazzo di normali dimensioni la scopava in una delle camere.

Tutti erano impazienti, fomentati dalla G o dalla coca e dalle urla che arrivavano da sotto. Finalmente arrivò Ivan nudo e con il cazzo in tiro “ora uno alla volta vi faccio scendere, poi quando vi richiamo non voglio esitazioni dovete subito risalire; le ragazze sono nelle stanze o nel salone, non ammucchiatevi e cercate di cambiare di continuo”.

Mio padre fu uno dei primi a scendere e io uno degli ultimi. Davanti a me scese un amico dell’influencer basso e palestrato ma aveva tirato fuori un cazzo bello lungo ma soprattutto molto largo, che lo picchiava sulla mano come se fosse una mazza.

Nel piano sotto c’erano tre camere occupate. Dentro la prima c’era appunto Luna che tutta paonazza veniva scopata a pecora mentre affondava il viso nelle lenzuola del letto. Nella seconda invece c’era Franca scopata da uno i cui gemiti erano strozzati da un bel cazzone ficcato in gola. Mi misi avvicinai e iniziai a toccarle quel culo su cui spesso avevo fantasticato, poi le porsi il cazzo e lei quasi come un automa iniziò a succhiarlo.

Mi staccai e lasciai i tre. Nella terza stanza c’era Roberta che cavalcava uno e ne masturbava un altro. Fissai le sue belle chiappette rotondo e sode, mi avvicinai le toccai e poi scesi al pieno terra.

Subito notai come una fila fuori da una porta: dentro c’era Nina scopata dal cazzo nero del calciatore, mentre ansimando e godendo si alternava a ciucciare diversi cazzi che le erano attorno. Troppa gente, ripasserò pensai.

Ugualmente affollata era la stanza dove erano Anna e Giulia: la prima urlava sotto i colpi alla missionaria amante della Chiappotti, mentre la seconda aveva una selva di mani che le toccavano le tettone che si muovevano sotto i colpi di Leo.

Arrivai così nel grande salone dove c’erano Eva, Yaril e Ida con diversi uomini attorno. Yaril era scopata a pecora dall’influencer che le schiaffeggiava il suo culone di marmo, Ida strillava e godeva presa in doppia da Armando e Mario mentre Eva era inculata dall’influencer e ciucciava un bel cazzone nero.

Chi come me era sceso dopo vagava di stanza e stanza ma io non riuscivo a trovare Miriam e Giada. Mi guardai intorno e vidi una persona che si puliva il cazzo uscire dal bagno. Così mi affacciai e vidi Giada che cavalcava uno che stava seduto sul cesso e Miriam appoggiata a gambe aperte su lavandino con uno che la scopava.

Riconobbi poi il fisico di mio padre che le era di fianco e le tormentava i capezzoli. “Dai fammela scopare a me ora sta troietta” e così la fece alzare, prese un po’ di olio da uno dei tubetti disseminati e senza troppe smancerie iniziò a incularla “hai il braccialetto giallo allora prenditelo tutto nel culo”.

Impietrito assistevo alla scena della mia fidanzata appoggiata a un lavandino e inculata furiosamente da mio padre che sembrava voleva spaccarla in due. “siiiiii cosiiiiiì, daiii daiii” lo incitava Miriam mentre uno iniziò a toccarle la fica facendola venire subito.

Decisi di ripassare da Yabril e quando riuscii a farmelo succhiare vidi che aveva la faccia piena di sborra. Fui fortunato e potetti scoparmela a pecora: la visione di quel culone grande e granitico che vibrava sotto i miei colpi mi fece arrivare al limite, così anche io mi sfilai e le sborrai in faccia.

Cercai un altro bagno per pulirmi poi arrivò Ivan che mi fece segno di risalire sopra. La stanza dove era Anna era colma di persone come quella di Nina, mentre Franca ora era scopata senza pietà da un nero lungo il corridoio: sotto di lei si era formata quasi una pozza per quanto stava squirtando. Prima di rientrare feci in tempo a notare Luna che urlava con le mani in faccia mentre uno le stava lentamente sverginando il culo.

Mi fecero restare un bel po’ nella stanza con altri che raccontavano quello che avevano fatto. Uno zingari in particolare si vantava per aver fatto quasi vomitare Eva ficcandole tutto il cazzo barzotto in gola. Poi tornò Ivan con altri e ci fecero riscendere.

Li trovai tutti nel salone e chi aveva il braccialetto giallo era inculata a pecora o in doppia, mentre Franca ne stava prendendo due in fica insieme e Giulia era ridotto a uno sborratoio: chi doveva venire si staccava e le imbiancava il viso e le tettone.

Così mi feci audace, la presi e la feci stendere supina iniziando a pomparla: le sue tettone piene di sborra ballavano all’impazzata, mentre altri continuavano ad avvicinarsi per sborrarle addosso. Poi mi fece il segno di staccarmi, chiuse gli occhi e iniziò a sgrillettarsi raggiungendo un orgasmo mentre riconobbi il cazzetto di Flavio che le sborrava sulle tette.

Ora volevo inculare Nina e la trovai sopra a Leo che da sotto la inculava ferocemente facendole rimbalzare le chiappone. La ragazza aveva ancora la forza di godere, feci lo spavaldo e come Leo si sfilò le penetrai il culo a pecora. Ecco un altro sogno realizzato, dovevo allargarle le chiappone per fare spazio tra quel culo, ma presto arrivò uno che voleva il mio posto.

Mi alzai e mi resi conto di cosa avevo intorno: le urla delle ragazze si univano tra di loro, vedi Miriam con la sborra nei capelli e in faccia inculata da quello che sarebbe stato il nostro sindaco. Giada invece si stava prendendo nel culo l’indicibile cazzo di Paolo mentre l’amante della Chiappotti, senza saperlo, era entrato nel club di chi aveva inculato sia la madre sia la figlia.

“Signori tra quindici minuti finiscono le danze” urlò a gran voce Ivan, così Mario prese Giada e la fece salire sopra di lui piantando il cazzo nel culo e fece “chi vuole metterlo pure in questo culo aperto?”. Subito arrivò uno e senza troppa fatica iniziarono una doppia anale con la mia amica.

Tutti erano lì a guardare e dopo un po’ Mario si tolse e fece “chi altro vuole provare?”. Nina non disse una parola ma il suo culo vergine fino a poco prima si ritrovò due cazzi dentro, con la stessa sorte che toccò anche a Ida, Eva e… Miriam!! La vedevo mentre godeva stesa sopra Adrian con un altro zingaro contemporaneamente nel culo, vidi Anna con la coda nell’occhio che era stesa e le sborrai addosso, poi Ivan mi fece cenno di risalire.

Quando fummo di nuovo tutti nella stanza mio padre fece “quella zoccola della ragazza di mio figlio ne ha presi due in culo e come ci godeva…”. Lo odiavo sempre più.

La sera cenammo tutti a casa di Flavio che era libera: Miriam era distrutta tanto che poi la sera le venne un po’ di febbre, aveva il culo ancora aperto così come Giada. Sentimmo poi per messaggio Franca che era tutta felice, Anna che era con Giuliachr aveva mal di stomaco per tutta la sborra bevuta, poi Yabril che a cena con i parenti aveva fatica a star seduta e Nina, con il fidanzato, che scrisse queste parole “tutto ok, mi sento come avessi una coda, come un palo nel culo… quando la prossima??”. CONTINUA…
Meno male che ci sei tu a rallegrare la domenica, altrimenti con la magica è un dolore.
 

mirkoscalise

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Bellissimo racconto.. Suburra ti fa Na sega, sarebbe stupenda realizzare una serie porno diretta dal sommo maestro Mario Salieri dal titolo Sisburra o sburra...
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patrulla

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Ventunesima parte - Il cattivo tenente

Premessa ter: soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca, voglio ribadire il mio totale disprezzo e orrore per ogni forma di violenza compiuta contro le donne. Purtroppo i fatti che da qui in avanti vi andrò a raccontare saranno ancora più duri e crudi e ci tenevo a ribadire come certi comportamenti siano vomitevoli e infimi.


Adesso che sono passati alcuni anni da quel periodo ho ben chiaro il perché delle normali ragazze di provincia, senza dubbio belle o molto belle ma sostanzialmente le classiche compagne o vicine della porta accanto, possano aver deciso di accettare a partecipare a una orgia del genere.

Il primo motivo sono i soldi: anche se Miriam o Giada vengono da famiglia normali, la classica media borghesia come la mia famiglia, l’idea di potersi mettere in tasca un bel gruzzoletto da poter spendere a piacimento (telefonini, vestiti, accessori etc…) non le lasciava indifferenti.

Poi c’è la droga e in questo caso la G: chi l’aveva già provata pensava solo a riprenderla e, chi invece non l’aveva mai fatto, era incuriosita e intrigata dai racconti. Questa cosa dava un grande potere a Leo e Ivan.

Infine c’era la possibilità di scoparsi bei fighi meglio ancora se vip, con il sogno poi magari di poterli frequentare anche in ambiti più “normali”. Pensate a una che posta una foto che sta a cena con un cantante o un calciatore famoso, come se fossero grandi amici, spesso è bastato questo per creare delle sorte di influencer locali.

Passato l’effetto della G però i postumi fisici di quell’orgia sfrenata si fecero sentire, con le protagoniste che passarono il Natale a camminare a gambe aperte o avere fastidio nel sedersi. Più durature se non permanenti furono però le conseguenze psicologiche, in questo caso però positive.

La G e quel modo di essere scopate aveva dato alle ragazze degli orgasmi incredibili e a loro detta quasi irripetibili. Nel caso di Miriam si venne a creare un meccanismo che, stando a quello che diceva, la portava a pensare che qualsiasi altra esperienza sessuale non avrebbe mai pareggiato quella vissuta quel pomeriggio.

Anche le altre chi più chi meno mantennero dentro di loro la stessa sensazione: alcune si tennero la cosa per sé, altre invece come “drogate” iniziarono a pensare con insistenza a ripetere cose del genere naturalmente a debita distanza di tempo viste i postumi fisici di quel tipo di sesso.

Adesso però vi voglio parlare di Giacomo, un poliziotto (erroneamente ho messo carabiniere nel racconto precedente) che ha preso parte all’orgia prenatalizia e che era una delle persone che si era presentata già camuffata.

Quando da Roma Mario, Ivo e tutta l’altra allegra brigata, hanno deciso di “conquistare” quella cittadina di provincia poco distante dalla Capitale, sapevano che per il loro intento avevano il bisogno del massimo apporto dei vari ras locali. Grazie anche alle soffiate degli zingari, di mio padre e di altri “traditori”, presto riuscirono a portare con le buone o con le cattive dalla loro parte alcune figure chiave della città.

Per dire l’inaugurazione del centro commerciale fu presenziata da padre Giorgio, un pezzo grosso della curia locale che però nascondeva il segreto di aver avuto per anni come amanti una biondina che, dopo alcuni pompini che gli aveva fatto durante il corso prematrimoniale, aveva continuato a scopare anche dopo il matrimonio alla faccia del cornuto del marito che poi, ho saputo, è anche un assiduo lettore di questa storia.

L’aver fatto partecipare all’orgia anche Giorgio - il loro candidato sindaco - lo rendeva ricattabile e ancora più un assoluto burattino nelle loro mani. Un periodo poi si venne a creare un problema con un giornale locale che, da sempre vicino alla storica amministrazione comunale, stava iniziando a fare articoli scomodi collegando gli interessi edilizi a quelli politici.

Mario i tutta fretta mise in piedi un giornale online chiamando alcuni professionisti da Roma, iniziando poi a fare pressioni sui grandi sponsor affinché finanziassero il loro giornale invece che l’altro: visto che tutti avevano capito che avrebbero vinto loro le elezioni, ci fu un repentino voltafaccia.

Il giornale “nemico” così si ritrovò in difficoltà anche a causa di alcune campagne social, curate da professionisti dello shit storming, che ne minarono la credibilità: in pochi mesi così il uovo giornale divenne il punto di riferimento dell’informazione cittadina dominando nel web. Anche nel centrodestra così iniziò a serpeggiare un grande pessimismo, con molti pezzi da novanta che mandarono avanti degli sherpa per capire se c’era spazio per salire sul carro del sicuro vincitore.

Importante poi fu l’aver stretto un rapporto - perverso mi permetto di dire - appunto proprio con Giacomo. A 55 anni compiuti è stato allontanato da Roma e sbattuto in provincia, ma di lui si diceva che fondamentalmente fosse intoccabile per via di alcuni segreti che custodiva gelosamente.

Altissimo e grosso, biondo ma ormai più bianco e con i pochi capelli rimasti legati in un codino retrò, anche in virtù del suo pizzetto biondo era soprannominato Hulk Hogan. Mario lo conosceva da tempo anche perché condividevano anche molti vizi.

Giacomo infatti è cocainomane cronico, sulla buona via dell’alcolismo, erotomane e sempre alla ricerca di soldi per pagare i suoi vizi. Irascibile e violento, in Questura praticamente faceva quello che voleva come se fosse intoccabile, andando spesso molto aldilà dei poteri consentiti dalla legge.

Inizialmente non volle sentire le offerte di Mario “siete solo un branco di comunisti, mi fate schifo”, ma poi inseguito dai creditori ovvero gli zingari, con cui era in affari da tempo, fu convinto da Igor ad accettare di collaborare con Mario “quessi sono pieni di soldi, alle elezioni se prenderanno tutto e poi so matti, gli piace scopà”.

Durante l’orgia Giacomo era facilmente riconoscibile visto che era l’unico che non aveva un’erezione e barcollava: era troppo fatto e ubriaco per scopare e naturalmente non aveva preso la G o il viagra. Vi voglio però raccontare un episodio emblematico per farvi capire che tipo è.

Un ex collega gli aveva dato una soffiata che la moglie di un noto professionista della nostra città, ogni tanto si recasse a Roma dove in un appartamento al Centro si prostituiva non tanto per bisogno, ma più per il piacere di farlo con il marito che era consapevole ed eccitato dalla cosa.

Giacomo così riuscì a ottenere un appuntamento, si presentò e la trovò in tacchi e intimo, alta bionda e con un bel culone ancora sodo e piacente. Il seno era una terza rifatta abbastanza male, mentre il viso necessitava di abbondante trucco per celare i 50 anni della signora.

Quando lui la pagò lei si girò a mettere i soldi in un cassetto e, come si voltò, si ritrovò l’uomo che esibiva il suo distintivo. Disperata pur di non farsi sputtanare accettò di consegnare allo sbirro tutti i soldi e i gioielli che aveva, ficcandole poi il cazzo in bocca con violenza prima di incularla sul letto.

Quando non è a pezzi, Giacomo ha un cazzo duro di normali dimensioni, liscio e con una cappella grande. Per un periodo diventò il pappone di quella signora, estorcendo soldi anche al marito fino a che un superiore andò da lui e gli disse “basta, lascia stare che ti hanno denunciato e se non la tronchi subito io non posso insabbiare la cosa”.

Allora lo sbirro li lasciò perdere minacciandoli però se non ritiravano la denuncia. Ora che avete capito il tipo, immaginate cosa possono aver fatto in seguito Mario e Giacomo insieme una volta che tra i due si è venuta a creare una perfetta sintonia.
 

DivoGiulio

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Ogni volta che leggo un nuovo capitolo mi vengono i"tremori" sarà che di libri ne ho letti diversi su quella che si può definire il sottobosco della criminalità romana e zone limitrofe però raccontato da te Patrulla è veramente "un altro passo"complimenti sentiti(y)
😍
 
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Frankyfree

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Ogni volta che leggo un nuovo capitolo mi vengono i"tremori" sarà che di libri ne ho letti diversi su quella che si può definire il sottobosco della criminalità romana e zone limitrofe però raccontato da te Patrulla è veramente "un altro passo"complimenti sentiti(y)
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condivido il pensiero, comunque queste storie accadono un pò in tutti i posti.. dal paesino da 500 anime alle metropoli. Da ragazzo abitavo in un paesino toscano e le storie losche di sesso si sentivano eccome
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Il racconto come già detto mi piace moltissimo, l'unica cosa mi dispiace per Patrulla per la fine che ha fatto Miriam, a farsi sfondare il culo da tutti.. Logico che ormai è d'accordo ma secondo me c'è stato male visto che l'amava
 

sormarco

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condivido il pensiero, comunque queste storie accadono un pò in tutti i posti.. dal paesino da 500 anime alle metropoli. Da ragazzo abitavo in un paesino toscano e le storie losche di sesso si sentivano eccome
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Il racconto come già detto mi piace moltissimo, l'unica cosa mi dispiace per Patrulla per la fine che ha fatto Miriam, a farsi sfondare il culo da tutti.. Logico che ormai è d'accordo ma secondo me c'è stato male visto che l'amava
Tra l'amare e sposarla c'è n'è , poi lui era d'accordo quindi sapeva a ciò che andava incontro.
Poi sempre per la serie fosse stato un uomo a scoparne e aprirne come una cozza 3/4donne un fenomeno, una donna farsi aprire da 3/4 uomini non va bene.
Com'è la storia?
 
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Frankyfree

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Tra l'amare e sposarla c'è n'è , poi lui era d'accordo quindi sapeva a ciò che andava incontro.
Poi sempre per la serie fosse stato un uomo a scoparne e aprirne come una cozza 3/4donne un fenomeno, una donna farsi aprire da 3/4 uomini non va bene.
Com'è la storia?
per me non va bene in entrambi i casi quando si è fidanzati, da single invece per me entrambi possono fare le gang bang, per quanto mi riguarda
 
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Ventiduesima parte - Cosa fai a Capodanno?

Può sembrare strano ma dopo quel pomeriggio trovai una sorta di serenità che avevo perso da settimane. La testa era più sgombra, mi concentravo di più sullo studio e anche sulle mie passini musicali, ludiche e sportive. Il cambiamento fu che iniziai a percepire Miriam non più come l’amore della mia vita, ma come il mezzo per scoparmi più ragazze possibile facendo porcate inimmaginabili prima che Leo facesse il suo ingresso nella nostra classe.

Il problema del nostro gruppo è che alzammo subito tantissimo l’asticella, non ci fu uno scivolamento graduale ma una fiammata improvvisa che ci portò a ritenere quasi insoddisfacente cose che magari per altri potevano rappresentare il top della trasgressione.

Le vacanze di Natale le passai in grande tranquillità, con l‘unico fastidio che è stato un pranzo insieme a mio padre: come potevo dimenticare quello che aveva detto e soprattutto quello che ha fatto - e il modo - a Miriam? Fortunatamente i rapporti tra lui e mia madre erano sempre peggiori e me lo dovevo sopportare poco.

Avevo anche altri flash continui. Mentre eravamo in fila per entrare al cinema, ero dietro Miriam e guardandole il culo e mi imbambolai nel ripensarla con due cazzi dentro quel culo così giovane e al tempo stesso così invitante.

Con noi c’era anche Simone che in un momento che eravamo da soli mi fece “Michè, ti sei scopato mia sorella?”, rimasi un po’ spiazzato poi gli feci “Si… scusa”. “Almeno sei stato onesto, ti capisco” replicò e poi non tornò mai più sull’argomento.

Una sera al pub arrivò anche Adrian che ci fece “ragazzi mi meravigliate, ancora non mi avete detto niente della sorpresona che vi ho fatto in villa”. Noi lo guardavamo senza capire e allora lui fece “ma non sapete che Eva è la figlia della Chiappotti??”. Noi rimanemmo di sasso poi scoppiammo a ridere.

La Chiappotti aveva sempre supplicato Mario di tenere Leo, in quanto suo studente, fuori dalla loro storia, con il faccendiere che in cambio aveva chiesto però un trattamento di riguardo per il ragazzo. Lo stesso Mario non sapeva che Eva era sua figlia e lo venne a sapere solo dopo quando glielo disse Leo: l’uomo così gli raccontò tutta la vicenda della professoressa e lui se la tenne sempre per sé.

In quel periodo decidemmo di fare un gruppo Telegram con dentro oltre a noi (io, Miriam, Flavio, Maria e Giada) anche Franca, la sua amica Ida, Nina, Yaril, Roberta, Anna, Leo, Ivan e Adrian. Il nome era emblematico RIC, ovvero rotte in culo…

Maria che era assente quel pomeriggio si meravigliò delle due amiche “a me piace nel culo ma due insieme.. sarebbe troppo anche per me”, mentre Flavio stranamente se ne stava un po’ defilato: l’anima del gruppo chat erano Miriam, Giada e Adrian.

Adrian poi parlò con Eva dicendole che Miriam, Leo e Giada erano alunni della madre - non gli disse che io e Flavio eravamo presenti - così lei incontrò le due ragazze e si confidò: in fondo è una ragazza tranquilla, ma la irrequietudine era dovuta alla rigidità dei genitori. Se solo avesse saputo che quel cazzone enorme nero che l’ha scopata era dello storico amante della madre…

Anche Eva così entrò nella chat rasserenata del fatto che non avremo mai fatto la spia. A quel punto però si materializzò la domanda delle domande: cosa fare a Capodanno? Leo e Ivan erano in partenza per l’Egitto, mentre le ragazze fidanzate o sposate erano tutte impegnate.

Maria però premeva per fare qualche altra porcata con la G mentre Miriam e Giada ancora erano abbastanza provate e ci andavano caute. Tutte le partecipanti al gruppo però ricordavano con piacere diversi “cazzi” tra cui spiccava quello di Patrick, l’amante nero della Chiappotti.

Franca scrisse se qualcuno lo conosceva e anche altre, così come provavano a descrivere alcuni dei presenti più prestanti e vigorosi. Ci fu un conciliabolo tra noi uomini fuori chat e, essendo Patrick di Roma come Paolo altro che stando alle descrizioni dei vari cazzi era rimasto impresso, Leo prima di partire chiese a Mario se poteva contattarlo.

Quello fu il primo momento di contatto -aldifuori della festa - tra il nostro gruppo e quello di Mario, ma il discorso dopo un po’ ricadde anche su un altro argomento: la G. Leo e Ivan infatti sarebbero stati fuori per dieci giorni ma i due ragazzi erano timorosi a lasciare fare ad altri.

Le scorte abbondavano e così decisero di fare una cosa: lasciarono cinque flaconi di G in una scatola in giardino, istruendo poi Nicola il giardiniere che avrebbero potuto contattarlo delle persone e allora lui avrebbe dovuto consegnare i flaconi richiesti e si sarebbe potuto tenere poi la metà dei soldi.

Nicola volle sapere di preciso di cosa si trattasse e poi fece “ok ma voglio due flaconi per me”, poi si fece spiegare nel dettaglio le modalità di dosaggio, con i due che successivamente fecero lo stesso con Mario, me e Adrian prima di partire.

Così noi chiamammo Nicola e prendemmo due flaconi e lo stesso fece Mario: se ci fosse successo qualcosa, a venderci materialmente la G era stato Nicola e con questa mossa i due volevano pararsi il culo.

A Flavio invece spettò il compito di contattare Patrick, spiegarli chi fosse e chiedergli la disponibilità ad altre festicciole. Il ragazzo accettò dicendosi libero volendo per la notte di Capodanno che noi avevamo pensato di trascorrere a Roma dormendo nella casa di Flavio, la nostra futura dimora universitaria. Provammo a contattare anche Paolo ma aveva già un impegno.

Per capodanno eravamo io, Miriam, Flavio, Maria, Giada, Adrian, Roberta, Eva e Patrick. “Chiamiamo anche l’autista, ha un cazzo da favola e scopa da dio, poi così possiamo muoverci con il suo van” propose Giada e alla fine anche Armando si unì ma volle anche 200 euro.

Avevamo però un dilemma: se prendevamo la G non avremmo potuto bere o fumare molto.Visto che era Capodanno decidemmo di optare per una serata alcolica, la G l’avremmo usata in un’altra occasione.

Anche Mario e Nicola avevano bei programmi per Capodanno. Il primo lo avrebbe passato in hotel con un bel gruppetto, mentre il giardiniere parlò alla madre di Flavio di quella sostanza che aveva e se voleva provarla. Sara era molto titubante e così chiese parere a quelle amiche, compresa mia madre, a cui aveva parlato della tresca con Nicola.

La più interessata, per usare un eufemismo, fu Antonella che da anni con il marito praticava lo scambismo. Moglie di un dirigente, a oltre 50 anni è una biondona alta e tutta rifatta, dalle tettone che sembrano incollate alle labbra gonfie. Il culo invece è allenato dalla continua palestra mentre altra caratteristica è l’abbronzatura perenne. Nel complesso però di viso sembra quasi una trans anche per la voce resa roca dalle sigarette.

Antonella così spiegò alla madre di Flavio di aver partecipato a una festa con altre coppie dove hanno preso la G “Sara è una cosa indescrivibile… sei più eccitata ed euforica e ho avuto i migliori orgasmi della mia vita, poi se ti piace prenderlo dietro ti rilassa tutto il culo”.

Sara fu incuriosita da quelle parole che condivise anche con le altre, mia madre compresa. CONTINUA…
 
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Ventitreesima parte - Chi scopa il primo dell’anno…

Se ripenso alla spensieratezza di quella serata non posso fare a meno di rapportare il tutto alla tristezza dei mesi seguenti quando scoppiò la pandemia. Il giorno prima di Capodanno ci incontrammo tutti per organizzare e Flavio in un momento che eravamo solo noi mi disse “ma non mi dici niente delle nostre madri?”.

Cascai letteralmente dalle nuvole anche perché negli ultimi giorni non avevo più spiato il cell di mia madre. Allora lui mi fece leggere alcuni screen e capii che a Capodanno lei non sarebbe andata come mi aveva detto a casa di una sua vecchia amica di Roma.

A Roma ci andava veramente ma insieme a Lucio, il nostro vicino e suo amante, in compagnia di Nicola e della madre di Flavio che per l’occasione aveva lasciato il maritino - che quel giorno si dette per tutti malato - da solo a casa dicendogli che avrebbe trascorso la sera con il suo ganzo.

Entrambe le strane coppie avevano accettato di passare la serata con Antonella (vedi capitolo precedente) e il marito che andavano in una festa di altre coppie scambiste. Molto atteso era Nicola che avrebbe portato un flacone di G. Negli screen mia madre faceva molte domande a Sara specie sulla G, con le due che poi si promisero di non toccarsi tra di loro perché sarebbe stato troppo imbarazzante.

Anche Mario aveva un bel programmino ma qui prima devo fare una considerazione. Isabel la moglie del proprietario dell’hotel - Gaetano che aveva partecipato all’orgia da mascherato - era furiosa per due motivi. Per prima cosa era invaghita di Ivo (l’ex senatore e padre di Ivan) che però incontrava anche altre, in più era incazzata con il marito che era andato alla festicciola.

Gaetano le disse che come lei scopava gli altri anche lui voleva un po’ divertirsi, con la moglie che gli rispondeva di come lei era obbligata a farlo. Se non fosse tornata Eva la figlia a vivere momentaneamente con loro avrebbero finito i piatti da tirarsi.

A Capodanno così Gaetano cucinava in hotel e la moglie serviva, con Mario che aveva invitato anche Giacomo (il cattivo tenente) mentre degli ospiti fissi c’erano Carlo (vedi 12° parte, uno dei responsabili del cc che viveva nell’hotel) e Rob (vedi 11° parte un ex sportivo di colore abbastanza famoso che avevano scelto come immagine del nuovo centro commerciale).

A completare il gruppetto poi c’era Alice (capitolo settimo, la titolare dell’agenzia immobiliare) che aveva insistito per far conoscere a Mario la sua amica Tiziana, una mora alta e corpulenta - tipica cavallona mediterranea di 50 anni mora con delle belle coscione anche se con poco seno - che aveva bisogno di lavorare.

Infine c’eravamo noi con Roberta che però ci dette buca all’ultimo visto che le venne il ciclo che per lei era sempre molto doloroso. Ci portò Armando con il van e facemmo i bravi anche nella casa dove ci preparammo tutti iniziando già a bere. Io in verità non bevevo perché volevo comunque la G, mentre tutti gli altri decisero di fare una serata alcool e coca che aveva portato Adrian.

La sera andammo in un disco pub e non badammo a spese per cibo e bere - alle ragazze i soldi non mancavano dopo l’incasso della festa - con Patick che ci raggiunse al locale. Le ragazze vedendolo in viso un po’ ci rimasero, non è bellissimo, ma il pensiero di quel fisico e di quella mazza compensava il tutto.

Lui era sotto viagra come Armando e non beveva come me, gli altri invece erano belli ubriachi alla mezzanotte. Fatti i brindisi di rito della mezzanotte salimmo nel van per andare verso la casa, con Giada che si mise di fianco all’autista sbocchianndolo durante il tragitto e le altre che si fiondarono su Patrick.

Non mi ricordo chi, mi pare proprio Miriam, fece una foto di Maria che leccava il cazzone dell’amico di colore e poi anche a Giada, mandandola poi sulla nostra chat Telegram. Quando arrivammo a casa ci accorgemmo che anche gli altri stavano rispondendo alle nostre foto.

Leo e Ivan erano in un locale che brindavano con tre sventolone incredibili, Nina rispose alla foto con Patrick con un selfie in un bagno dove mostrava le tette scrivendo “mi manchi…”, Franca e Yaril mandarono foto del loro bel culo incorniciato da intimo rosso e Ida, mostrando anche i due buchi, scrisse che aveva il culo ancora aperto e non certo per colpa del marito…

Arrivati alla casa iniziammo a scopare già all’ingresso. Tutte cercavano Patrick che per un’ora martellò in fica chiunque le era attorno. Io mi concentrai su Maria che ancora non aveva testato e quelle tettone… madonna quanto erano grandi e dure e fui bravo a durare abbastanza per farmi una bella scopata.

Armando e Giada quasi si fecero una scopata per conto loro, con la nostra amica che urlava di piacere ma, quando l’autista provò a incularla, il suo cazzo smerdato scoraggiò gli altri a fare altrettanto. Un momento vidi Miriam che tremava per il piacere mentre Patrick la scopava a pecora, mi avvicinai e iniziammo a baciarci e fu eccitantissimo guardare la sua faccia stravolta mentre l’altro la sbatteva senza troppi riguardi.

Il tanto alcool e il down della coca però dopo un po’ mise ko quasi tutti, tanto che restammo io, Patrick e Armando a scoparci Eva, la figlia della Chiappotti, che non ne aveva mai abbastanza: la sua fica era apertissima e rossa, iniziò ad avere fastidio e comincio a spompinarci a turno fino a quando non le sborrammo a turno in faccia.

Nel frattempo mia madre e la madre di Flavio erano nel pieno di una orgia scambista, una ventina di persone in totale tutte coppie. Tutti fatti di G mia madre provò una doppia penetrazione e soprattutto il cazzone di Nicola, che la fece godere mentre la scopava da sotto. Per tutti fu una esperienza molto piacevole, che andrà a segnare il rapporto tra mia madre e quella di Flavio.

In hotel invece Eva, la figlia dei proprietari, aveva ospitato un’amica in una delle due camere poi entrambe andarono a una festa a casa di amici dove sarebbero anche rimaste a dormire. Giacomo lo sbirro quando vide quella bellezza caraibica con quelle tettone che premevano da sotto la maglia aderente rimase a bocca aperta, ma poi pensò alla madre che era a sua disposizione e si concentrò su di lei e sulle altre.

Anche qui tutti presero la G tranne Mario che imperterrito voleva farsi di coca e bere. Gaetano cucinava e ogni tanto si affacciava mentre ben presto la moglie rimase a servire in intimo, con le altre due già alle prese con i cazzi dei commensali. Causa una coca probabilmente tagliata con un lassativo, Mario dovette salire in camera per urgenti bisogni.

Nel frattempo sotto Carlo, Rob e Giacomo si scopavano le tre donne ma, quando Mario riscese dalla camera, vide una persona ferma all'inizio della rampa di scale che portava al salone a guardare Rob che con veemenza si scopava alla missionaria Alice tra urla animalesche.

Era Eva che, utilizzando l’ingresso dal retro e poi la scala esterna, era rientrata di nascosto per recuperare un pacchetto contenente del fumo che l’amica aveva lasciato nella sua camera. La ragazza assisteva impietrita alla scena senza che nessuna la vedesse, quando Mario la cinse da dietro mettendole una mano sulla bocca e un’altra sulle tette “ti piace guardare è troietta, hai visto che zoccole tua madre e le altre??”.

La ragazza non fece in tempo a realizzare che già l’uomo da dietro le aveva alzato il maglione iniziandole a palpare le tettone che fece fuoriuscire dal reggiseno. “Oddio che tette che ha, mai visto niente di simile” pensò Mario toccando quella sesta abbondante piena e soda come se fosse rifatta.

Mario le tirò giù i pantaloni, scostò le mutande e iniziò a scoparla da dietro mentre erano in piedi contro il muro “sei bagnata eh troietta, ti piaceva guardare…” le sussurrò mentre la pompava forte da dietro. Lei ansimava continuando a fissare l’orgia che si stava svolgendo in salone, quando la madre fece come per salire le scale provocando un fuggi fuggi della coppia.

Isabel si fiondò nelle scale di servizio e Isabel, insospettita dai rumori, salì le scale ma trovò solo Mario che a cazzo dritto iniziò a scoparla sul pianerottolo come stava facendo fino a un momento prima con la figlia.

Non si accorsero neanche della mezzanotte per quanto erano presi a scopare, con le tre che iniziarono anche a farsi inculare in maniera selvaggia. Anche Gaetano si era unito alle danze e Mario gli dava del cornuto mentre se lo faceva ciucciare dalla moglie che era inculata a sangue da Giacomo.

Anche Isabel iniziò a prendere a parole il marito “rompime il culo, fa vedere a mi marito come si scopa”. Quando Alice e Tiziana sfinite dissero che dovevano andare, gli altri tranne Mario presero altra G e continuarono a scopare e inculare Isabel in camera di Mario.

“Adesso stiamo pari” disse la donna al marito quando tornarono nel loro appartamento, per poi andare a fare una doccia anche per togliersi tutta la sborra che aveva in ogni parte del corpo. Il giorno dopo a colazione Isabel era uno straccio “ho bevuto un po’ troppo” si giustificò con la figlia che era in silenzio, incrociando ogni tanto lo sguardo con quello di Mario abbassandolo subito dopo.

Esclusa lei tutti avevamo passato una notte incredibile, ma ignoravamo che presto un virus chiamato Covid ci avrebbe sconvolto e esistenze. CONTINUA…
 
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Ventiquattresima parte - Definitivamente una puttana


Durante la serata di Capodanno avevo infranto un altro tabù: avevo scopato Maria, godendo pienamente di quelle tettone. Anche Flavio è stato più attivo ma sempre meno partecipe rispetto a noi altri. Anche mia madre poi aveva compiuto un bel passo in avanti, sperimentando la G e soprattutto un orgia di gruppo tra coppie scambiste. Stesso discorso poi per Gaetano e Isabel, i due proprietari dell’hotel, ormai proiettati nella loro nuova dimensione.

Il giorno dopo però ci fu un fatto. La Chiappotti accedendo ai social vide una foto postata dalla figlia mentre eravamo al pub in attesa della mezzanotte. Aveva detto ai genitori che sarebbe stata con noi e la madre, visto che anche se suoi studenti ci riteneva dei bravi ragazzi, non ebbe nulla da ridire.

Nella foto però oltre a noi c’era anche Patrick, l’amante di colore della madre, e per fortuna delle due donne il padre non aveva social sennò avrebbe riconosciuto insieme alla figlia colui che gli aveva rotto, letteralmente, il culo.

La Chiappotti quasi ebbe un mancamento, ma si sentì proprio male quando chiese spiegazioni a Mario e l’uomo francamente le disse tutto “Ah lei è tua figlia, non lo sapevo anche se ora che ci penso bene vi assomigliate… Patrick per tenerlo buono e rimediare alle tue cazzate l’ho fatto partecipare a una festicciola, dove c’erano delle ragazze che dietro compenso sono fatte scopare in ogni modo… tua figlio l’hanno portata gli zingari e lì ha conosciuto le altre e ha fatto conoscenza della mazza del neretto, se poi ci ha passato Capodanno insieme si vede che è piaciuta molto anche a lei quel nerchione”.

La nostra prof vomitò in bagno e faticò non poco a riprendersi. Sua figlia si era prostituita inseme ad alcune sue alunne, soddisfacendo tutte le voglie di un numero imprecisato di uomini mascherati. Quando si riebbe Mario provò a tranquillizzarla “non sapevo che era tua figlia sennò non l’avrei mai fatta partecipare, non posso rischiare una cosa del genere. Ora vado dallo zingaro e gli dico di scordarsela, tu però non dirle mai niente, comportati in maniera naturale e soprattutto devi fare lo stesso con i tuoi alunni, tanto pochi mesi e si diplomeranno”.

La donna annuì e se ne andò, tempestando poi l’uomo al cell per avere notizie. “Passa domani in ufficio, tutto ok” gli scrisse Mario, e così la Chiappotti il giorno dopo si presentò da lui “ho parlato con il capo degli zingari, tua figlia non farà più niente e nessuno le ronzerà intorno, però lui ha perso una puttana che gli faceva fare parecchi soldi e qualcuno deve sostituirla”.

La prof quasi ebbe un altro mancamento, poi fece “immagino che debba essere io a sostituirla” “bravissima, si vede che sei geniale” rispose l’uomo. “Mi devi giurare che quelle persone non avranno mai più a che fare con mia figlia” fece lei, e Mario gli dette la sua parola.

Così fu veramente: Adrian spiegò a Eva che sua madre era una candidata di punta e che non potevano rischiare di sputtanarla, la ragazza capì e non fece troppe storie “peccato, tanto di cazzi ne trovo a mazzi anche altrove”. Piccolo spoiler: poco prima del Covid si è fidanzata con uno, tranquillizzando molto la madre, ma questo poveretto di corna ne ha avute e ne ha tuttora veramente tante.

Anche Adrian e in particolare suo cugino Igor avevano altri piani. Avere tra le mani un manipolo di diciottenni belle, pulite e soprattutto porche che difficilmente dicevano no a qualcosa, era una sorta di tesoro che avevano tra le mani.

A metà gennaio così proposero a Miriam, Maria, Giada, Roberta e Nina, di incontrare tutte insieme un uomo in un hotel a metà strada tra Roma e la nostra città. Igor mise sul piatto mille euro a testa a patto però che facessero tutto quello che l’uomo voleva.

Essendo in gruppo le ragazze vinsero i timori ma Nina in quella data non poteva e Maria aveva il ciclo. La data però non era spostabile e così andarono in quattro con Maria che lo avrebbe preso solo nel culo. L’uomo che incontrarono era un pezzo grosso dei servizi, con lo zingaro che in questo modo voleva ingraziarselo per i suoi traffici.

Ero un po’ spaventato per quest’incontro visto che le ragazze sarebbero state sole, ma alla fine andò tutto ok. Quando Miriam tornò a casa era tranquilla e contenta, poi il giorno dopo prima di scuola mi raccontò tutto.

Ad accompagnarle fu Armando e le quattro andarono in camera con il titolare dell’hotel che prima volle vedere i loro documenti per sincerarsi che fossero maggiorenni. Arrivate nella stanza, si prepararono e aspettarono l’arrivo dell’uomo che dopo un po’ bussò.

Nella stanza fece l’ingresso un tipo alto e corpulento, sulla cinquantina con l’aspetto curato. Di viso però era abbastanza brutto e lui come le vide cominciò a palparle e a baciarle. Ecco baciare un uomo brutto e poi scoparci fu quello che fece diventare Miriam definitivamente una puttana: riuscire ad andare quasi con chiunque infatti è la grande differenza tra una che ha lo spirito da zoccola e una puttana di professione.

L’uomo sotto effetto di viagra aveva un cazzo normale e bello duro, sembrava impazzito in mezzo a quella carne giovane. Leccava e se lo faceva leccare incitando le ragazze con parole oscene. Fu molto vigoroso nel scoparle: Maria solo nel culo e le altre alternando i vari canali. Le ragazze lesbicavano tra di loro e alla fine anche loro ebbero diversi orgasmi, con l’uomo che sborrò tre volte in un paio di ore.

Alla fine furono tutti contenti. Con l’aggiunta di Nina quel quintetto prima del lockdown fece altri tre incontri tutti con la stessa modalità e con persone differenti: un’altra volta pagò Igor e le altre volte invece i clienti, tutta gente che poteva permettersi di sganciare mille euro per ogni ragazza pur di scopare in ogni modo delle splendide diciottenni.

Il paradosso per Miriam fu che aveva il problema di come nascondere i soldi e comprarsi le cose che voleva senza esagerare. Le ragazze così inventarono scuse di super offerte a Roma per giustificare i cellulari e i vestiti nuovi, ma tutte alla fine nascosero buona parte degli incassi “sotto il materasso”.

A me sinceramente non importava molto di quegli incontri, ero solo ogni volta preoccupato che tutto andasse liscio. Miriam fece regali anche a me ma soprattutto ero felice per le altre scopate con le altre che mi feci in un paio di altre occasioni in quel periodo.

Tra l’inizio dell’anno e il Carnevale però successero anche altre cose che credo sia interessante che vi racconti. CONTINUA…
 

DivoGiulio

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Quando finirà questo racconto(spero tardi) qualcuno lo dovrà mettere per forza in pdf,grande Patrulla,comincio a capire parecchie cose,legando i fatti(y)
 
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Venticinquesima parte - Il potere

Che cos’è per voi il potere? A me la prima cosa che viene in mente è soldi. Oppure ripensando tipo al Medioevo la facoltà di poter disporre quasi a piacimento delle vite dei sudditi, o avere una schiera di persone totalmente alla propria mercé.

Per Mario o Ivo (l’ex senatore) il potere invece è nel proprio telefonino. Non sono persone ricche anche se i soldi a disposizione di sicuro non gli mancano: possono permettersi abiti firmati o di togliersi tanti vizi, ma di certo non hanno la capacità economica di comprarsi uno yacht per esempio.

Di avere in garage una decina di auto di lusso neanche gli interessa, visto che se fosse per loro girerebbero a piedi o in taxi. Non hanno mai voluto tangenti, chi gliele offre viene messo alla porta, ma il loro potere è nella rete di relazioni che negli anni hanno costruito.

Il loro potere è nel fare favori, venendo poi ricompensati con altri favori e a volte, quando di mezzo c’è Mario, anche con del sesso. Hai bisogno che tuo figlio venga assunto? Non voglio soldi, devi solo votare chi dico io e magari poi ricambiare con altri favori. Vuoi diventare manager? Posso aiutarti, ma una volta nominato se ti chiedo di assumere qualcuno tu non puoi dirmi di no.

Dopo l’inaugurazione il centro commerciale stava andando benissimo, ma loro incassavano meno di quanto avrebbero potuto. Il motivo era semplice: era assunta molta più gente del dovuto, prezzi bassi e canoni quasi irrisori. I flussi di entrata comunque erano sopra le aspettative ed erano felici ugualmente: i grandi investitori stavano rientrando e in molti casi stavano ripulendo, il loro gruppo poi incassava restando in attivo.

Giusto per fare un esempio: invece che guadagnare 1 milione netto (cifra a caso) ne guadagnavano 700.000, in teoria perdevano quasi un terzo ma comunque l’incasso c’era ed era corposo. Al tempo stesso però avevano centinaia di persone che dovevano ringraziarli, che avrebbero votato per chi dicevano loro e magari accettato anche compromessi sessuali se richiesti.

Questo preambolo è necessario per capire le varie dinamiche di questa storia e per comprendere al meglio cosa successe nel mese che precedette il Covid. Voglio iniziare a raccontarvi partendo da una riunione che vedeva presenti uno strano gruppetto di persone.

Gli zingari avevano capito perfettamente come farsi amici potenti a Roma e le cinque diciottenni, tra cui la mia ragazza, erano un autentico tesoro nelle loro mani. Non a tutti però piace la fica e non tutti preferiscono le ragazze giovani a quelle più mature se non le cosiddette milf.

Al tempo stesso, anche Mario voleva sfruttare quella disponibilità di “carne” mettendo sul piatto la sua vasta rete di contatti. L’obiettivo comune era quello di aumentare il proprio potere (leggi sopra) per agevolare i rispettivi interessi e anche per divertirsi sessualmente. Ivo però era titubante: non voleva legarsi troppo agli zingari che erano delle figure ingombranti, soprattutto perché era convinto di poter vincere le elezioni anche senza di loro.

Alla fine disse a Mario “fai tu, io non voglio essere coinvolto, muoviti però con cautela e tienimi aggiornato”. Del gruppo dell’hotel così fu coinvolto direttamente solo Paolo che era quello meno esposto e in più, visto la sua extra dotazione, era gradito alla troia della mia ragazza e alle sue amiche.

A proposito di hotel devo chiudervi una parentesi. Eva la figlia dei proprietari dopo Capodanno era imbarazzatissima e accelerò di buon grado il suo trasferimento in un appartamento. Quando vedeva Mario abbassava lo sguardo e tirava diritto ma un giorno l’uomo la convocò nel suo ufficio.

“Sbaglio o mi stai evitando?” disse lui, “non credo che abbiamo molto da dirci” rispose lei. “Vedi i tuoi scopare con altri, ti fai scopare da me in corridoio e per te non abbiamo niente da dirci?”. Lei scoppiò a piangere “ma che sei un mostro?? Come fai a non capire lo shock che è stato per me… voglio solo pensare a me e dimenticare”.

Mario allora le raccontò tutta la storia lasciando la ragazza sbigottita “tu racconta qualcosa ai tuoi della nostra chiacchierata e siete tutti rovinati, ora vai a lavorare e dimostra che i pompini fatti da tua madre sono serviti a qualcosa”. La ragazza era impietrita e quasi barcollando se ne uscì.

Torniamo adesso a quella strana riunione. Nella villa degli zingari erano presenti Igor, Adrian, Armando l’autista, Mario, Giacomo (il cattivo tenente), Paolo, Samuel (un pr della zona molto noto e anche molto gay che aveva bisogno di soldi per pagare i suoi vizi) e… Flavio. Si proprio lui: dopo una chiacchierata tra Ivan e il faccendiere, il ragazzo aveva raccontato della sua abilità nelle riprese di nascosto. Io sconsigliai il mio amico a partecipare ma lui non mi volle ascoltare. Il piano che aveva in mente lo scoprii solo tempo dopo.

Mario metteva i contatti, Giacomo garantiva protezione, Paolo era il ragioniere, gli zingari mettevano soldi, location e tanto lavoro sporco, Samuel ragazze e ragazzi e Flavio disse che poteva registrare alcuni incontri senza che gli interessati se ne accorgessero. A teen stavano più che coperti, quanto ai bsx gli zingari avevano un ragazzo diciottenne di colore (Momo, molto carino ma anche educato, alto e magro con le treccioline e un bel batacchio, lavorava in un mercato della frutta che loro gestivano) che Adrian volle anche inserire nel nostro gruppo per la felicità delle ragazze fameliche di nerchia nera, poi Patrick poteva inculare chiunque e Samuel aveva un paio di ragazzi anche passivi.

In più Samuel poteva garantire molte ragazze che Flavio direbbe da 5 stelle (cubiste, ragazze immagine, influencer o pseudo tali). Per le milf Mario poteva contare su Isabel, la madre di Maria e la zia, oltre ad alcune dipendenti. Flavio però consigliò di contattare Nicola “è una tomba, è un cazzone che si scopa diverse signore dell’alta borghesia che fanno tutto quello che lui dice”.

Flavio così preparò il terreno con Nicola “non dire che Sara è mia madre, coinvolgi anche la bionda che ti sei scopato a Capodanno (mia madre, che bastardo) e vedrai che guadagnerai bei soldi e ti scorticherai il cazzo per quanto scoperai), poi fu Igor a farlgi visita per suggellare l’accordo.

Io invece in quel periodo ero molto tranquillo. A inizio anno si liberò un monolocale nel nostro palazzo di nostra proprietà: un seminterrato che tenevamo in affitto, poco luminoso ma carino con un salone/cucina, il bagno e una camera. Io quasi mi ci trasferii - mamma non voleva che restassi anche a dormire sennò si sarebbe sentita troppo sola - avendo così il luogo perfetto per scopare con Miriam: pian piano miglioravo, anche senza G duravo accettabilmente anche se non sempre.

Venne il compleanno di mia madre e per l’occasione tornò mio fratello con Chiara (vedi capitolo uno, la fidanzata una bella ragazza piccolina con zero tette ma un culone da fine del mondo, per non parlare degli occhi azzurri come il cielo in estate) che a giorni sarebbe partita per la Germania dove doveva restare tre mesi per dare la tesi. Restarono due notti a dormire e andarono nel seminterrato e io, per curiosità, piazzai un paio di camere nascoste.

La prima sera uscirono con me e andammo al pub dove c’erano gli altri. Chiara di carattere è una bella stronza, si vedeva che non aveva voglia di stare con un pischelletto come me ma si meravigliò al pub di come il nostro non era proprio un gruppo di sfigati. C’erano Ivan e Leo con due sventole appresso, anche Momo oltre a Adrian e tutto il gruppo storico. Alla fine si divertirono giocando con noi a Risiko e ci ubriacammo con birre a fiumi poi nel parcheggio ci scapparono anche un paio di canne.

Tornammo tutti e tre a casa belli finiti, ci salutammo e io corsi in camera a guardare cosa succedeva da loro: non rimasi deluso. Il culo di Chiara è immenso ma sodo, si buttarono subito a letto e quasi mi shoccò il linguaggio della ragazza di mio fratello.

Lui iniziò a leccarle la fica e lei “mangiamela porco mangiamela tutta, hai visto come mi guadavano gli amici di tuo fratello?? Tutti ora mi vorrebbero scopare al posto tuo… al neretto quasi gli scoppiava nei pantaloni”. Poi mi godetti il suo bel culo a pecora mentre ricambiava ciucciando mio fratello.

Lo spettacolo però fu quando la prese a pecorina, lei “scopami scopamiii, scopa la tua puttanaaa, guarda che puttana che sono” e cose del genere, mio fratello la scopava abbastanza forte dandole belle pacche sul culone con lei che lo incitava. Poi lo iniziò a cavalcare fino a godere urlando porcherie di ogni genere, poi lo fece sborrare con una sega mentre pomiciavano.

Anche la soddisfazione di vedere Chiara non solo nuda, ma anche scopare, me la tolsi ma a breve furono anche diverse altre le soddisfazioni. CONTINUA…
 
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peccato solo che ci vuole troppo tempo a scrivere, questiraconti sono come i pranzi ci vuole una giornata a prepararli e un'ora a spazzolarli.
a presto spero
 
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Ventiseiesima parte - Carnevale

Gli incontri fatti per Miriam e le altre erano remunerativi ma poco edificanti dal punto di vista sessuale. Le ragazze così erano ansiose di essere sfondate di nuovo da bei cazzoni il tutto sotto effetto della G: la volontà era quella di fare una bella festa di Carnevale ma non tutti potevano liberarsi la sera.

Il sabato mattina di Carnevale noi avevamo assemblea di istituto e anche quasi tutti gli altri potevano essere disponibili. Delle ragazze oltre a Miriam, Maria e Giada, potevano esserci anche Franca, Nina e Yaril (vedi capitolo 20). Per i maschi oltre la nostra cerchia (io, Flavio, Leo, Ivan e Adrian), le donne volevano dei super cazzoni.

Così risposero presente all’invito Paolo, Patrick e Momo. Le donne però ne volevano di più ma non potevamo invitare chiunque e, alla fine, si “accontentarono” di due zingari dal cazzo barzotto, con Adrian che mise a disposizione la villa mentre Ivan pensò alla G.

Quei giorni però avevo anche altri pensieri. Non scorderò mai il sabato prima di Carnevale: guardavo mia madre che un paio di volte a pranzo mi chiedeva a che ora uscivo per andare a giocare, ma lei non sapeva che io sapevo tutto. Aveva fretta di vestirsi da troia per andare insieme al suo scopamico Lucio a casa di Nicola dove li avrebbe attesi anche Sara, la mamma di Flavio: anche loro volevano riprovare la G che il giardiniere ancora teneva. L’uomo poi aveva proposto anche la presenza di un amico, Mario, e le due signore accettarono quando capirono che era uno che di certo se la sarebbe spifferata.

Nicola che ancora doveva dei favori a Flavio era disposto a fargli installata delle camere, ma la presenza di Mario bloccò il tutto. Il mio amico allora si appostò nascosto vicino la casa del giardiniere, filmando l’arrivo dei presenti. Poco prima che scendessi in campo, o meglio in panchina, mi mandò un breve video di mia madre che, su tacchi vertiginosi neri, calze nere e gonna cortissima sempre nera, in difficoltà sul quel terreno fangoso entrava nella baracca.

Stavo esplodendo e quando finimmo Flavio mi scrisse “sono ancora dentro”. Uscirono poco prima di cena e mia madre era sotto braccio a Mario e Lucio: le calze autoreggenti tute strappate e calate e il passo più che traballante. Sara aveva un passo simile ma un cappotto lungo la copriva quasi tutta. I messaggi che mia madre e la madre di Flavio si scambiarono quella sera furono emblematici e incredibili: al pub me ne andai in bagno a segarmi due volte.

Entrambe dicevano di avere il culo in fiamme: se Patrick come cazzo può assomigliare a Mandingo, Nicola senza dubbio a Nacho Vidal. “Nicola mi ha sfondato il culo ma anche Mario…” scrisse mia madre all’amica poi le mandò una foto dei buchi rossi e ancora aperti “secondo te è tutto ok?”. Lo stesso fece la madre di Flavio che lamentava anche dolore alla gola per i pompini troppo profondi.

Entrambe però ammisero di aver avuto orgasmi a ripetizione “ammazza che troie che siamo..” scrisse con faccine sorridenti mia madre, “ahahahah, vero io ho ancora voglia!” fece Sara e allora mamma “matta, io sto bene per un po’!”.

Nicola lo invitammo anche noi ma, come Armando e Igor, rifiutò perché la sera erano invitati a una festa che Mario dava in hotel altrettanto sporcacciona. Quella mattina arrivammo tutti abbastanza presto alla villa, prendemmo la G poi le donne si andarono a preparare. Quando scesero eravamo tutti sotto effetto.

Erano tutte in reggiseno, perizoma e tacchi, con il mio intento che era quello di scoparmi per bene Nina che sembrava una statua. Anche se noi maschietti eravamo di più, rispetto all’orgia mascherata i cazzi a disposizione erano molti meno.

Facemmo un breve brindisi poi le donne iniziarono a baciarsi e toccarsi, con noi che dopo qualche minuto ci unimmo dopo esserci spogliati. Franca fu subito felice di tenere a battesimo Momo, mentre Miriam riusciva a ingoiare poco più della cappella del cazzone di Paolo. Nina era tampinata da Leo e Adrian così mi buttai su Yaril godendomi quelle labbrone mentre palpavo il suo culone caraibico.

“Amore, inculami prima tu che così me lo prepari a sti cazzoni” furono le uniche parole che Miriam mi rivolse, ma in cambio riuscii a scoparmi per bene Nina che mi si attaccò anche a pomiciare tutta infoiata: le guardai quegli occhi celesti a non resistetti dal venirle sulla pancia.

Quando riprendemmo la G c’era anche chi non aveva ancora mai sborrato: Patrick si confermò come un autentico animale, ma anche i due zingari e Ivan non scherzavano. Momo invece nonostante la grande miccia era ancora bello impacciato. Il “secondo tempo” fu quello della distruzione anale delle presenti, eccezion fatta per Franca che anche quella volta non volle farselo sverginare.

Mettemmo vicini i culoni delle presenti e sembrava di stare in un video di Brazzers: non avrei saputo quale premiare, forse quello di Nina che sembrava disegnato o quello di Yaril, grosso e sporgente. Io alla fine li provai tutti: inculavo Miriam a pecora e sembrava di scoparle la fica quanto era aperto. Nonostante questo, solo Giada riuscì a prendersi bene in profondità nel culo i cazzoni di Patrick e Paolo.

Tutto il salone era un mix di urla e gemiti, La pelle nera di Yaril faceva risaltare la quantità di sborra che aveva in faccia e sul corpo, poi Giada urlò che ne voleva due in culo: essendo meno esperti rispetto ai presenti all’orgia mascherata, non fu una cosa facile visto che non poteva prendere i grossi calibri.

Alla fine ci riuscirono Ivan e uno zingaro, che poi replicarono con Nina ma non riuscì molto bene. Le urla maggiori però erano di Franca che veniva scopata alla missionaria senza pietà da Patrick, come il ragazzo si staccava, Leo la tirava per le gambe portandosela vicino per riservarle lo stesso trattamento.

Finimmo che era ora di pranzo, sborrando tutti in faccia alle ragazze: per me quella fu la quarta venuta. Quando Maria tornò a casa, non sapeva che la madre stava uscendo per recarsi dal parrucchiere in quanto la sera avrebbe ricevuto lo stesso trattamento in hotel.

Lei e la sorella infatti, insieme a Isabel la moglie del proprietario dell’hotel erano le grandi protagoniste della festicciola di Mario. Oltre a lui c’erano Nicola (doveva ricambiare il favore), Igor, Giacomo lo sbirro, Claudio e Rob gli altri due ospiti fissi dell’hotel insieme a Gaetano, il marito di Isabel.

C’erano però due diversivi. La Chiappotti presa dai dubbi, ma anche lei inebriata dal “potere” di essere cercata da tutti, alla fine confessò tutto, ma proprio tutto tutto al marito. Era pronta ad affrontare anche una separazione ma l’uomo si disperò dicendo che era tutta colpa sua e delle sue depravazioni.

Inoltre richiamò Patrick dicendogli che aveva voglia di lui e il ragazzo, dopo aver avuto l’ok da Mario, la rincontrò scopandola per bene. Quando Mario le disse “sabato sera ti faccio conoscere lo zingaro a cui manca una puttana”, per non farla sputtanare la fece entrare dal retro e salire in una camera.

Igor così se la scopò per bene davanti e dietro, poi scese e tornò con Nicola “ora voglio vedere fino a quando sei troia”. La donna non se lo fece ripetere e si gustò quel cazzone in ogni modo, facendosi inculare forsennatamente ed esplodendo in un orgasmo incredibile mentre la scopavano in doppia.

Sotto con Nicola che si era spostato non c’era un gran movimento. Gli uomini erano tutti ubriachissimi nonostante avessero a disposizione tre tettone da record. Giusto Rob doveva dividersi per farle divertire.

E Mario? Quel gran bastardo aveva scritto prima a Eva, la figlia super tettona dei padroni dell’hotel: “Abbiamo un discorso in sospeso io e te, quella bella scopata interrotta… vieni sul retro sabato alle 22, ti faccio vedere i tuoi come si divertono e poi ce ne andiamo in camera”. “Si tratta di una proposta o di un ordine” rispose lei, “a me gli ordini non piacciono” fece il faccendiere.

La ragazza doveva andare a una festa in maschera con gli amici, ma accettò di passare “alle 22.30 devo stare fuori però”. Si presentò con un cappotto lungo che facevano intravedere delle calze nere e un tacco nero non esagerato. Mario già alticcio e fatto la portò in camera ma prima, come la scorsa volta, la fece sostare lungo le scale a vedere i genitori scopare con gli altri.

Entrati in camera, si spaparanzò sul letto tirandosi fuori il cazzo semi duro “ora spogliati, fammi vedere cos’hai sotto”. La ragazza imbarazzatissima si tolse il cappotto mostrando un vestito di carnevale da suora, Mario si mise a ridere e le disse di continuare. Sotto aveva dei collant neri e un reggiseno nero contenitivo per reggere quelle due bombe.

L’uomo si fiondò addosso iniziandola a palparla, le liberò le tettone succhiandole e martoriandole poi la bittò sul letto, le strappò i collant e spostate le mutandine iniziò a leccarla. Eva un po’ si sciolse sotto i colpi della lingua di Mario, poi ebbe un sussulto quando questo la penetrò in un colpo solo.

Mentre la madre sotto succhiava il cazzo molle di Giacomo, la figlia supina doveva reggere le tettone che sballonzolavano come impazzite sotto i colpi di Msrio. La fece salire sopra poi per immergere la faccia in quel ben di dio con Eva, ormai sciolta, che venne gestendo lei la cavalcata. Come l’uomo se ne accorse le piantò il cazzo in mezzo alle tette e sborrò dopo una spagnola colossale.

Lei si ripulì, si vestì e fece per andarsene senza dire nulla, Mario la bloccò sull’uscio e la baciò ed Eva per un attimo ricambiò prima di staccarsi e andare via. L’uomo così se ne scese sotto e, recuperate le energie, dette una mano a Rob a scopare le tre vaccone che erano di sotto. Dopo un po’ si staccò e scrisse a Eva “il culo di tua madre era strettissimo quando l’ho conosciuta, ora invece va che è una meraviglia…”. “Fottiti” fu la risposta della ragazza ma, il giorno dopo quel folle sabato, tutti i tg parlavano di quel virus che dalla Cina ora era arrivato anche in Italia. CONTINUA…
 

sormarco

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Ventiseiesima parte - Carnevale

Gli incontri fatti per Miriam e le altre erano remunerativi ma poco edificanti dal punto di vista sessuale. Le ragazze così erano ansiose di essere sfondate di nuovo da bei cazzoni il tutto sotto effetto della G: la volontà era quella di fare una bella festa di Carnevale ma non tutti potevano liberarsi la sera.

Il sabato mattina di Carnevale noi avevamo assemblea di istituto e anche quasi tutti gli altri potevano essere disponibili. Delle ragazze oltre a Miriam, Maria e Giada, potevano esserci anche Franca, Nina e Yaril (vedi capitolo 20). Per i maschi oltre la nostra cerchia (io, Flavio, Leo, Ivan e Adrian), le donne volevano dei super cazzoni.

Così risposero presente all’invito Paolo, Patrick e Momo. Le donne però ne volevano di più ma non potevamo invitare chiunque e, alla fine, si “accontentarono” di due zingari dal cazzo barzotto, con Adrian che mise a disposizione la villa mentre Ivan pensò alla G.

Quei giorni però avevo anche altri pensieri. Non scorderò mai il sabato prima di Carnevale: guardavo mia madre che un paio di volte a pranzo mi chiedeva a che ora uscivo per andare a giocare, ma lei non sapeva che io sapevo tutto. Aveva fretta di vestirsi da troia per andare insieme al suo scopamico Lucio a casa di Nicola dove li avrebbe attesi anche Sara, la mamma di Flavio: anche loro volevano riprovare la G che il giardiniere ancora teneva. L’uomo poi aveva proposto anche la presenza di un amico, Mario, e le due signore accettarono quando capirono che era uno che di certo se la sarebbe spifferata.

Nicola che ancora doveva dei favori a Flavio era disposto a fargli installata delle camere, ma la presenza di Mario bloccò il tutto. Il mio amico allora si appostò nascosto vicino la casa del giardiniere, filmando l’arrivo dei presenti. Poco prima che scendessi in campo, o meglio in panchina, mi mandò un breve video di mia madre che, su tacchi vertiginosi neri, calze nere e gonna cortissima sempre nera, in difficoltà sul quel terreno fangoso entrava nella baracca.

Stavo esplodendo e quando finimmo Flavio mi scrisse “sono ancora dentro”. Uscirono poco prima di cena e mia madre era sotto braccio a Mario e Lucio: le calze autoreggenti tute strappate e calate e il passo più che traballante. Sara aveva un passo simile ma un cappotto lungo la copriva quasi tutta. I messaggi che mia madre e la madre di Flavio si scambiarono quella sera furono emblematici e incredibili: al pub me ne andai in bagno a segarmi due volte.

Entrambe dicevano di avere il culo in fiamme: se Patrick come cazzo può assomigliare a Mandingo, Nicola senza dubbio a Nacho Vidal. “Nicola mi ha sfondato il culo ma anche Mario…” scrisse mia madre all’amica poi le mandò una foto dei buchi rossi e ancora aperti “secondo te è tutto ok?”. Lo stesso fece la madre di Flavio che lamentava anche dolore alla gola per i pompini troppo profondi.

Entrambe però ammisero di aver avuto orgasmi a ripetizione “ammazza che troie che siamo..” scrisse con faccine sorridenti mia madre, “ahahahah, vero io ho ancora voglia!” fece Sara e allora mamma “matta, io sto bene per un po’!”.

Nicola lo invitammo anche noi ma, come Armando e Igor, rifiutò perché la sera erano invitati a una festa che Mario dava in hotel altrettanto sporcacciona. Quella mattina arrivammo tutti abbastanza presto alla villa, prendemmo la G poi le donne si andarono a preparare. Quando scesero eravamo tutti sotto effetto.

Erano tutte in reggiseno, perizoma e tacchi, con il mio intento che era quello di scoparmi per bene Nina che sembrava una statua. Anche se noi maschietti eravamo di più, rispetto all’orgia mascherata i cazzi a disposizione erano molti meno.

Facemmo un breve brindisi poi le donne iniziarono a baciarsi e toccarsi, con noi che dopo qualche minuto ci unimmo dopo esserci spogliati. Franca fu subito felice di tenere a battesimo Momo, mentre Miriam riusciva a ingoiare poco più della cappella del cazzone di Paolo. Nina era tampinata da Leo e Adrian così mi buttai su Yaril godendomi quelle labbrone mentre palpavo il suo culone caraibico.

“Amore, inculami prima tu che così me lo prepari a sti cazzoni” furono le uniche parole che Miriam mi rivolse, ma in cambio riuscii a scoparmi per bene Nina che mi si attaccò anche a pomiciare tutta infoiata: le guardai quegli occhi celesti a non resistetti dal venirle sulla pancia.

Quando riprendemmo la G c’era anche chi non aveva ancora mai sborrato: Patrick si confermò come un autentico animale, ma anche i due zingari e Ivan non scherzavano. Momo invece nonostante la grande miccia era ancora bello impacciato. Il “secondo tempo” fu quello della distruzione anale delle presenti, eccezion fatta per Franca che anche quella volta non volle farselo sverginare.

Mettemmo vicini i culoni delle presenti e sembrava di stare in un video di Brazzers: non avrei saputo quale premiare, forse quello di Nina che sembrava disegnato o quello di Yaril, grosso e sporgente. Io alla fine li provai tutti: inculavo Miriam a pecora e sembrava di scoparle la fica quanto era aperto. Nonostante questo, solo Giada riuscì a prendersi bene in profondità nel culo i cazzoni di Patrick e Paolo.

Tutto il salone era un mix di urla e gemiti, La pelle nera di Yaril faceva risaltare la quantità di sborra che aveva in faccia e sul corpo, poi Giada urlò che ne voleva due in culo: essendo meno esperti rispetto ai presenti all’orgia mascherata, non fu una cosa facile visto che non poteva prendere i grossi calibri.

Alla fine ci riuscirono Ivan e uno zingaro, che poi replicarono con Nina ma non riuscì molto bene. Le urla maggiori però erano di Franca che veniva scopata alla missionaria senza pietà da Patrick, come il ragazzo si staccava, Leo la tirava per le gambe portandosela vicino per riservarle lo stesso trattamento.

Finimmo che era ora di pranzo, sborrando tutti in faccia alle ragazze: per me quella fu la quarta venuta. Quando Maria tornò a casa, non sapeva che la madre stava uscendo per recarsi dal parrucchiere in quanto la sera avrebbe ricevuto lo stesso trattamento in hotel.

Lei e la sorella infatti, insieme a Isabel la moglie del proprietario dell’hotel erano le grandi protagoniste della festicciola di Mario. Oltre a lui c’erano Nicola (doveva ricambiare il favore), Igor, Giacomo lo sbirro, Claudio e Rob gli altri due ospiti fissi dell’hotel insieme a Gaetano, il marito di Isabel.

C’erano però due diversivi. La Chiappotti presa dai dubbi, ma anche lei inebriata dal “potere” di essere cercata da tutti, alla fine confessò tutto, ma proprio tutto tutto al marito. Era pronta ad affrontare anche una separazione ma l’uomo si disperò dicendo che era tutta colpa sua e delle sue depravazioni.

Inoltre richiamò Patrick dicendogli che aveva voglia di lui e il ragazzo, dopo aver avuto l’ok da Mario, la rincontrò scopandola per bene. Quando Mario le disse “sabato sera ti faccio conoscere lo zingaro a cui manca una puttana”, per non farla sputtanare la fece entrare dal retro e salire in una camera.

Igor così se la scopò per bene davanti e dietro, poi scese e tornò con Nicola “ora voglio vedere fino a quando sei troia”. La donna non se lo fece ripetere e si gustò quel cazzone in ogni modo, facendosi inculare forsennatamente ed esplodendo in un orgasmo incredibile mentre la scopavano in doppia.

Sotto con Nicola che si era spostato non c’era un gran movimento. Gli uomini erano tutti ubriachissimi nonostante avessero a disposizione tre tettone da record. Giusto Rob doveva dividersi per farle divertire.

E Mario? Quel gran bastardo aveva scritto prima a Eva, la figlia super tettona dei padroni dell’hotel: “Abbiamo un discorso in sospeso io e te, quella bella scopata interrotta… vieni sul retro sabato alle 22, ti faccio vedere i tuoi come si divertono e poi ce ne andiamo in camera”. “Si tratta di una proposta o di un ordine” rispose lei, “a me gli ordini non piacciono” fece il faccendiere.

La ragazza doveva andare a una festa in maschera con gli amici, ma accettò di passare “alle 22.30 devo stare fuori però”. Si presentò con un cappotto lungo che facevano intravedere delle calze nere e un tacco nero non esagerato. Mario già alticcio e fatto la portò in camera ma prima, come la scorsa volta, la fece sostare lungo le scale a vedere i genitori scopare con gli altri.

Entrati in camera, si spaparanzò sul letto tirandosi fuori il cazzo semi duro “ora spogliati, fammi vedere cos’hai sotto”. La ragazza imbarazzatissima si tolse il cappotto mostrando un vestito di carnevale da suora, Mario si mise a ridere e le disse di continuare. Sotto aveva dei collant neri e un reggiseno nero contenitivo per reggere quelle due bombe.

L’uomo si fiondò addosso iniziandola a palparla, le liberò le tettone succhiandole e martoriandole poi la bittò sul letto, le strappò i collant e spostate le mutandine iniziò a leccarla. Eva un po’ si sciolse sotto i colpi della lingua di Mario, poi ebbe un sussulto quando questo la penetrò in un colpo solo.

Mentre la madre sotto succhiava il cazzo molle di Giacomo, la figlia supina doveva reggere le tettone che sballonzolavano come impazzite sotto i colpi di Msrio. La fece salire sopra poi per immergere la faccia in quel ben di dio con Eva, ormai sciolta, che venne gestendo lei la cavalcata. Come l’uomo se ne accorse le piantò il cazzo in mezzo alle tette e sborrò dopo una spagnola colossale.

Lei si ripulì, si vestì e fece per andarsene senza dire nulla, Mario la bloccò sull’uscio e la baciò ed Eva per un attimo ricambiò prima di staccarsi e andare via. L’uomo così se ne scese sotto e, recuperate le energie, dette una mano a Rob a scopare le tre vaccone che erano di sotto. Dopo un po’ si staccò e scrisse a Eva “il culo di tua madre era strettissimo quando l’ho conosciuta, ora invece va che è una meraviglia…”. “Fottiti” fu la risposta della ragazza ma, il giorno dopo quel folle sabato, tutti i tg parlavano di quel virus che dalla Cina ora era arrivato anche in Italia. CONTINUA…
Che bella situazione, per me il paradiso in terra.
 

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