Racconto di fantasia IL TEMPO DELLE MELE

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Il respiro affannoso rompeva il silenzio assordante della stanza da letto. Con mia moglie non ci guardavano nemmeno in faccia, quella scopata fu fatta con odio, come se quella fosse l'unica via per evitare un confronto che sarebbe degenerato nel peggiore dei modi. Una volta rivestito, lasciai quella che per 20 anni, tra fidanzamento e matrimonio, è stata la mia compagna, amica e amante di sempre, la prima in assoluto con cui sono cresciuto e con il quale ho provato un amore fortissimo, uno di quelli che cantano nelle canzoni e che tutti immaginano di vivere; la guardavo con gli occhi lucidi e coperta di sperma. Diedi un'ultima occhiata alla televisione, presi il borsone e lasciai quella che era la mia casa per sempre... Ma torniamo indietro di un anno e mezzo, dove tutto ebbe inizio....

Io e Claudia eravamo una giovane coppietta sposata da poco, dopo 15 anni di fidanzamento di cui 5 di convivenza, convolammo a nozze per un forte desiderio di entrambi, ormai ben avviato sul piano lavorativo, mi ero assicurato di potermi prendere cura di entrambi dato che lei non lavorava, in attesa di una chiamata dentro qualche Istituto superiore. Claudia sin da quando eravamo ragazzini era molto legata a me come io a lei e infatti ci fidanzammo presto, 15 anni, perché a quei tempi non era bella come lo è diventata dopo lo sviluppo. Era la tipica secchiona e bruttina che veniva usata solo per farsi passare i compiti da fare a casa e quelli di classe e non era difficile arrivare a questo scopo, un paio di complimenti e ti potevi appropriare totalmente del suo intelletto, era magrolina con occhialoni, senza forme e abbastanza trasandata. Io, nel mio piccolo, avevo la mia cerchia di amici, tipi tranquilli senza troppi grilli per la testa, che anche in classe ci riunivamo tipo branco a parlare di anime e manga, calcio, donne, motori... Insomma, i classici 15enni. La prima volta che parlai con Claudia fu quando, con la corda al collo e sotto suggerimento del mio migliore amico, Nino, adottati la medesima tattica di tutti quanti, due complimenti e subito mi arrivano gli esercizi da copiare.... Mi dispiacque non poco del mio comportamento e così, alla ricreazione, la invitai a prendere qualcosa alle macchinette nella scuola e da lì cominciammo a parlare sempre e ad entrare anche in confidenza. In questo lasso di tempo le feci capire che veniva solo sfruttata e giorno dopo giorno lei usciva sempre di più dal suo guscio fino al fatidico giorno in cui scoppiò l'amore e cominciò questa idilliaca storia. Nonostante la distanza delle due città dove decidemmo di proseguire gli studi, io chimica e lei letteratura e filosofia, la nostra storia proseguiva a gonfie vele, ancor di più quando, in uno dei week end dove rientravamo entrambi, notai la trasformazione del auo corpo in una prorompente bomba sexy tutta curve:
- Ehi ehi ehi... E queste?
Dissi io guardandole le tette...
- Eh già...
Disse lei timidamente:
- Un po' in ritardo ma sono cresciuta anche io...
Nel mentre parlava io tastavo per vedere se fossero naturali oppure siliconate. Quella 5a era di una morbidezza e di un soffice mai provato prima:
- Questo è quello che si definisce un ottimo investimento! Io ti amo a prescindere da tutto, lo sai, ma ora come ora... Sento di amarti ancora di più!
- Ahahhahah ma quanto sei scemo! Be si sei molto fortunato devo dire...
Mi disse con un sorriso ammiccante. Mi prese e mi baciò per fare poi l'amore mischiato al sesso più bello della nostra vita.
Terminata l'università, cominciai a lavorare in uno studio privato di analisi mentre lei stava terminando gli ultimi esami e preparava la tesi. Per queste ragioni rientrammo nel nostro paesino quindi potemmo rifrequentarci assiduamente godendoci cene ed uscite che, per gli anni universitari, abbiamo dovuto sacrificare.
Andavamo davvero a gonfie vele, sotto ogni punto di vista: amore, sesso, complicità, avevamo tutto, anche alla sua laurea quando decise di farsi fotografare col mio cazzo in bocca e la corona d'alloro in testa. Il più delle volte si faceva sborrare nelle coppe del reggiseno perché diceva di amare il caldo dello sperma sui capezzoli, altre volte si faceva scopare nel bagno di casa sua mentre i suoi ci attendevano per la cena; poi sul piano umano e sentimentale lei era la mia ancora di salvezza ogni volta che affrontavo qualcosa che mi sconfortava. Insomma eravamo felicissimi.
Una volta laureata anche lei, fece immediatamente domanda per le supplenze senza mai ricevere risposte:
- Amore ma che ne dici se ci trasferiamo in città?
- E tu come fai col lavoro?
- Andiamo al nord... Li c'è più possibilità per entrambi, vedrai che ce la caveremo immediatamente.
- Non lo so amore... Ho paura...
- Facciamo così: quando vorrai, dimmelo e mi metto subito alla ricerca di un lavoro.
Dopo l'ennesimo mese di silenzio, Claudia prese coraggio e mi propose il trasferimento. Iniziai a mandare candidature per multinazionali che cercavano nel settore chimico e non dovetti attendere molto prima di ricevere una risposta. Claudia mi accompagnò al primo colloquio, era bellissima e di sicuro non passava inosservata: vestito nero fino a metà coscia con stivali fin sotto il ginocchio, capelli lisci scuri e due occhioni chiari risultati dal filo di eyeliner nero intorno. Quel vestito le risaltava ogni sua forma, grande nonostante fosse esile di corporatura, che attirava sguardi e commenti anche osceni, lei era spaventata in quanto era la prima volta in città mentre io, fiero e sicuro della mia donna, mi sentivo un re ammirato. Inutile dire che il colloquio andò benissimo e quindi, tornati in albergo, festeggiamo nel ristorante e concludemmo con una scopata in grande stile, tanto grande che, per festeggiare, Claudia mi donò il suo meraviglioso culo permettendomi così di stantuffarla nel migliore dei modi.
A due settimane dopo il colloquio, l'azienda mi richiamò per firmare il contratto e così prendemmo la palla al balzo per iniziare a traslocare. Organizzammo tutto per quel giorno, giungemmo a Milano con due ore di anticipo, il tempo di cominciare a scaricare il furgone, lavarmi e presentarmi alla firma del contratto:
- Spero che si troverà bene qui da noi.
- Ne sono certo, signore...
- Benvenuto a bordo
Il presidente mi tese la mano e io ricambiai con gli occhi lucidi di felicità.
Stavo vivendo un sogno e non vedevo l'ora di tornare a casa.
Una volta rientrato, Claudia piangeva per la felicità:
- Eeeeh addirittura i lacrimoni... Hahahahha
- Amore... Non ci credo....
- Nemmeno io!
Mi abbracciò forte a se!
- Sposami! Non me ne frega della grande cerimonia! Spostiamoci adesso!
- Eh!?!
- Si! Sposami ti prego!
Le diedi un bacio appassionato.
- Ti sposo!
Comunicammo la notizia e così passato un annetto, una volta preso confidenza in azienda, feci le dovute comunicazioni e mi fecero conciliare le ferie col matrimonio così da fare il viaggio di nozze.
La festa fu grande e bellissima, eravamo felici e spensierati e nonostante lei non lavorasse, io scalavo le posizioni nell'azienda così da guadagnare molto bene e poter vivere a Milano. Ero l'uomo più felice del mondo... Dopo 5 anni, Claudia non si era sciupata per niente anzi diventava sempre più bella, io non potevo dire lo stesso, un giorno a ora di pranzo, con occhi lucidi, mi pose il cellulare sotto gli occhi... Era la mail di convocazione in un istituto milanese che la chiamava per un anno di supplenza per una maternità...
Felicissimi, andammo a festeggiare come era nostro solito fare.
Arrivo presto il suo primo giorno di scuola, decisi di accompagnarla e dopo averle dato il bacio di buon augurio la guardai nel suo tallieur e i suoi tacchi alti allontanarsi da me per la prima volta...
Guardai l'istituto nella sua interessa per una decina di secondi e mi avviai al mio lavoro...

CONTINUA
 

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