In giro con la bike.

andromed

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Romina si era sposata abbastanza giovane, aveva solamente 23 anni quando fece la promessa di eterno amore al proprio futuro consorte. Si erano conosciuti alla sua festa dei 18 anni e, in 5 anni, se lo ritrovò come marito. Fabio era un tipo molto sportivo, cinque anni più grande di lei, sarebbe divenuto elicotterista per la guardia di finanza, era sempre molto impegnato.

Romina, terminato liceo, non proseguì gli studi, considerando di avere una casa di proprietà in maremma e le buone prospettive di guadagno di Fabio, il padre fosse un Generale di corpo d’armata, decise di non andare nemmeno a lavoro, se non delle lezioni private per i ragazzini delle scuole medie.
La sua giornata si divideva tra le faccende di casa, la spesa e il doposcuola.

La sua più grande passione, trasmessa da Fabio, era la bike. Faceva di tutto con la sua fidata bicicletta, andava in palestra, a fare la spesa, a trovare le amiche e, almeno per un’oretta era solita girare senza meta per le campagne toscane, anche sotto la pioggia.
Il più delle volte quando girava riusciva a sgomberare la testa da ogni pensiero, per lei era una sorta di seduta zen. Ultimamente pensava alla sua situazione. Per quanto fosse rilassata e aveva tutto, non era del tutto soddisfatta di quella vita. I giorni ed i mesi cominciarono a susseguirsi sempre uguali e la monotonia cominciò a farsi spazio nella sua vita.

Erano passati solamente due anni da quando si era sposata e negli ultimi mesi Fabio cominciò a diventare insistente sul volere di diventare padre. Non che lei non volesse diventare madre ma non si sentiva ancora pronta. Fino ai 18 anni si era goduta la vita come tutte le ragazzine di quell’età. Le prime cotte, le prime limonate, le prime cazzate e rimasero purtroppo anche le ultime.

Per amore del suo Fabio, decise di rinunciare ad andare a Londra con le sue amiche per festeggiare il post diploma. Si divertirono tantissimo, conobbero tanti ragazzi e ragazze con cui rimasero in contatto per un eventuale prossimo viaggio. Alcune di loro si trasferirono a Londra, altre andarono all'Università. Romina rimase così in quella campagna che cominciava a starle troppo stretta e forse se ne rese conto troppo tardi.

Quel martedì mattina, Fabio era uscito molto presto, lei si alzò intorno alle 7 per fare colazione, guardò fuori dalla finestra, piovigginava, c’era ancora un po’ di foschia e l’aria era particolarmente frizzante per essere una giornata di fine aprile. Proprio in quei giorni, in cui prometteva a Fabio di non andare in giro con la bike perché pericoloso, lei amava invece fare l’esatto opposto, una piccola trasgressione ai suoi occhi.
Si spogliò per cambiarsi e mettersi comoda per andare in bici. Romina aveva davvero un gran bel fisico, una seconda soda e tutto il resto del corpo era davvero tonico. Prima di uscire si abbassò il ciclista, si mise seduta sul wc.

Lo scroscio della sua pioggia dorata rimbombava in quel bagno enorme, si controllò la fica depilata da poco, nonostante Fabio non aveva approvato quella scelta, un brufolo sotto pelle, proprio al di sopra delle grandi labbra, fece per romperlo e nel pulirsi scivolò con le dita un po’ più giù massaggiandosi lentamente, cominciò una lenta masturbazione, chiuse gli occhi, inclinò la testa indietro e divaricò ancora un po’ le gambe.
Andò avanti per qualche minuto, poi le dita cominciarono ad entrare dentro, prima una, poi due, ed infine tre. A quel punto accelerò il ritmo e con l’altra mano cominciò a stuzzicarsi i capezzoli turgidi sotto la maglietta. Ancora qualche minuto e venne con grossa soddisfazione. Aveva le gote rosse, leggermente sudata e affannata, fece un grosso respiro, poi tossì quasi a volersi dare un contegno. Si ricompose, uscì dal bagno, si mise la giacca anti-pioggia ed uscì di casa.

Cominciò a pedalare, assaporando quell'aria così pulita, respirò a pieni polmoni e pensò che avrebbe dovuto masturbarsi più spesso, le faceva davvero bene. Pedalò senza meta come era solita fare, incrociò un gruppetto di ciclisti, si salutarono e lei proseguì per la sua strada. Erano passati circa 10 minuti da quando aveva smesso di piovere, pensò di riposarsi. Amava sentire l’odore nell'erba bagnata, per cui scese dalla bike, la trascinò per qualche decina di metri sull'erba, l’appoggiò vicino ad un albero mettendogli un lucchetto.

Lei si stese sull'erba per una decina di minuti, rilassandosi più che poteva. Poi si alzò per fare una piccola passeggiata a piedi nel boschetto adiacente. Si addentrò per un bel po’ quando intravide una tenda da campeggio, si fermò e pensò che sarebbe stato meglio tornare indietro ma ne era incuriosita.
Si spostò leggermente sulla sinistra, dietro un cespuglio. Aveva un’ottima visuale e da quella posizione difficilmente l’avrebbero vista. Per un attimo si sentì come una guardona ma pensò che almeno poteva avere anche lei qualche brivido di tanto in tanto.

Il fatto è che passarono quasi dieci minuti e sembrava che niente si muovesse in quella tenda, quando stava per andarsene sentì una voce di una donna, poi quella di un’altra ancora. Sembravano che parlassero in tedesco o almeno quella fu la sensazione di Romina. Nemmeno due minuti dopo uscì una ragazza. Altissima, capelli castani che andavano quasi nel rosso, indossava un pantaloncino corto che metteva in risalto delle gambe lunghissime toniche, ed una maglietta bianca senza nulla sotto visto che anche da una certa distanza erano visibili i suoi capezzoli, resi ancora più turgidi da quell'aria frizzante.

Questa ragazza si girò verso la tenda per chiamare l’amica, la quale uscì subito dopo. Sembravano quasi gemelle, se non che la seconda aveva i capelli ancora più chiari e fosse leggermente più bassa ma si somigliavano molto. Romina pensò che forse fossero sorelle ma fu smentita quasi subito quando presero a baciarsi. Si sentì imbarazzata ed eccitata allo stesso momento. Non aveva mai pensato ad altre donne ma se mai avesse dovuto fare sesso con una donna, quelle erano la perfezione.

Romina rimase immobile anche quando una delle due, la più bassa, s’incamminò verso di lei facendo un eclatante gesto alla compagna di dover fare la pipì. Romina si guardò intorno e si rese conto che il cespuglio dove si era riparata era probabilmente anche il loro bagno. Per un attimo annusò e guardò a terra se ci fosse altro ma sembrava pulito.

A circa 5 metri da lei, la tedesca si tolse il pantaloncino mostrandole una fica totalmente depilata, poi si girò di spalle e si accovacciò per fare la pipì. Risero fragorosamente quando le scappò qualcos'altro di rumoroso dal culo. Cominciò a muoversi su e giù come per scrollare le ultime gocce, si pulì con un fazzolettino e senza mettersi il pantaloncino tornò alla tenda. Era rimasta talmente affascinata da quel sedere che non si rese conto che la copiosa pioggia dorata depositata dalla tedesca, complice la discesa in cui si trovava, aveva raggiunto le sue scarpe.

Fece un movimento scomposto all'indietro senza pensarci che la portò a cascare rovinosamente a gambe all'aria, con conseguente tonfo udito dalle tedesche. In quell’attimo confuso, le sentì dire qualcosa, ovviamente non capendo una singola parola ma, alzando gli occhi si vide la più alta parata d’avanti con una mazza da baseball in mano.

“Sorry sorry sorry” furono le uniche parole che Romina riuscì a profferire.

Si avvicinò anche l’altra, si guardarono, lei abbassò la mazza, tranquillizzata dalla visione di quella ragazza.
Provarono a comunicare anche se Romina era un vero disastro con l’inglese ma alla fine capirono che non c’era niente di cui preoccuparsi o sentirsi minacciate.

Si presentarono, erano olandesi, e si chiamavano Aniek e Robina. Risero quando sentirono il nome di Romina, molto simile a Robina. Quindi non erano tedesche e, Romina, non aveva mai conosciuto delle olandesi. Passarono i minuti e Romina fu piacevolmente sorpresa che poi in inglese non se la cavava poi così male. Il problema era che di tanto in tanto le due ragazze si scambiavano battute in olandese e lei non capendo nulla, era curiosa di capire cosa si stessero dicendo, anche se aveva la sensazione che stessero parlando di lei o confabulando qualcosa.

Poi Aniek, la più alta delle due per intenderci, le chiese se le fosse piaciuto lo spettacolino di Robina. Romina arrossì e non sapendo cosa dire, prima si scusò nuovamente poi aggiunse che le trovava tutte e due davvero belle. Incassarono il complimento ringraziandola, poi Robina si mise alla sua sinistra.
Si trovava in mezzo a quelle due ragazze così belle da sembrare irreali. Poi Robina le prese il viso con le mani e le diede un bacio sulla bocca, mentre Aniek sulla destra approfittò del collo girato per baciarlo. Romina era nel panico, aveva il cuore a mille, non riusciva a smettere di pensare alla loro bellezza, abbassò leggermente lo sguardo ammirando da vicino quelle gambe così belle e toniche.

Era estremamente impacciata e le olandesi se ne resero conto cosicché Aniek con voce dolce le chiese “Are you ok? If is it a problem for you we can stop, ok?”

“No absolutely not, is just the first time for me…” rispose Romina sicura di voler provare qualcosa di diverso.

Mai parole furono più gradite da quelle ragazze smaliziate. Avrebbero guidato quella ragazza nel sentiero della perdizione. Non vollero sapere altro. Robina riprese a baciarla ma, questa volta, la sua lingua violò la sua bocca, Romina sentì un fremito lungo la schiena e contraccambiò quel bacio, così dolce e passionale.

Non sapeva se la temperatura fosse salita o quella situazione l’avesse accaldata, fatto sta che un calore pervase il suo corpo, cominciò quasi a sudare. Aveva un po’ troppe cose addosso, si tolse prima la giacca antipioggia e si rese conto che non era così linda e pulita, dopotutto in mattinata aveva pedalato un bel po’.

Quelle ragazze sembravano avere il dono di poter leggere la mente, perché mentre Romina pensava al fatto che fosse un po’ sudata, Aniek le disse che aveva un bell’odore e nel dirlo cominciò a morderle il lobo e ficcarle la punta della lingua nell’orecchio. Quella sensazione di bagnato la stavano facendo andare su di giri. Aniek sollevò la maglietta di Romina che non protestò minimamente e prese ad accarezzarle la schiena, poi a baciarla. Robina la baciava avanti sotto al collo, poi i seni ancora coperti dal reggiseno sportivo che mostrava due chiodi che l’olandese strofinò tra le dita.

Poi si abbassò ancora di più e prese a baciarle la pancia e a leccarle l’ombelico che usciva appena appena fuori. Poi Aniek la fece girare per baciarla avidamente con la lingua e Robina le fece alzare le braccia per sfilarle il reggiseno. Era semi nuda d’avanti a due sconosciute, non era mai stata così eccitata, avrebbe fatto qualsiasi cosa con quelle due divinità. Aniek prese a succhiarle i capezzoli, mentre sulla sua schiena nuda sentiva prima le mani di Robina che l’accarezzava poi, sfilandosi la maglietta, Robina passò abilmente i suoi capezzoli turgidi dietro la sua schiena.

Fu Romina questa volta a volersi girare, prima la baciò nuovamente tenendo i capezzoli di Robina tra le mani, poi quest’ultima si abbassò un po’, vista la differenza di altezza, per strofinare i suoi capezzoli contro quelli di Romina.
Aniek la prese per la mano e si infilarono nella tenda. Ben presto si trovarono tutte e tre nude con Romina al centro. Si toccavano l’una con l’altra, poi Aniek scese in mezzo alla gambe di Romina e prese a leccarla. Era in paradiso, strabuzzò gli occhi, non aveva mai pensato di poter vivere una sensazione così bella. Robina si mise a cavalcioni sulla testa di Romina mostrandole in tutto il suo splendore la sua fica. Aveva un odore stupendo ed un sapore leggermente aspro dato dalla pipì che aveva fatto poco prima. Quel sapore era davvero una libido, più la leccava più si bagnava e Aniek, in mezzo alle sue gambe, ne assaporava il nettare.

Aniek molto dolcemente la penetrò prima con un dito, poi con due ed infine con tre. Era un lago. Robina si muoveva sulla bocca e la lingua di Romina, la leccava tutta, assaporando anche il buchetto del culo.
Poi si diedero il cambio ma, questa volta, fecero in modo di formare una specie di ruota, stendendosi tutte sul fianco, Romina cominciò a leccare la fica di Aniek, la quale a sua volta leccava la fica della sua compagna, ed infine Robina assaporava la fica di Romina. L’odore delle loro fiche bagnate era così forte ed intenso che si sarebbe potuto sentire anche a metri di distanza dalla tenda. Come in una gara di nuoto sincronizzato, erano 3 macchine perfette che godevano l’una dell’altra all’unisono, avendo le stesse contrazioni, gli stessi spasmi, raggiungendo in un unico orgasmo corale.

Romina cominciò a ridere da sola, era contenta.

Rimasero per un po’ a coccolarsi e sbaciucchiarsi, del sesso così potente e tenero allo stesso momento, mai, avrebbe potuto pensare che ci fosse qualcosa di così bello ed eccitante.
Romina rimase con loro fino al primo pomeriggio, mangiarono qualcosa insieme, si raccontarono un po’ di storie e della loro vita. Da una parte le invidiava, giravano l’Europa in libertà e si divertivano, dall’altra parte si sentiva amareggiata perché, seppur di un solo anno, lei era anche più grande delle olandesi, eppure a confronto era una ragazzina senza esperienza.

Si scambiarono i contatti e, Romina, le diede una mano a smontare la tenda. Insieme si incamminarono verso la strada principale. La sua bike era esattamente dove l’aveva lasciata. Si salutarono e nella strada di ritorno verso casa, Romina si sentì triste, le veniva quasi da piangere. Arrivò a casa, si buttò sotto la doccia e subito dopo collassò sul letto.

Le emozioni erano contrastanti, poi sorrise, pensò che tutto dipendeva da lei, dopotutto se voleva provare emozioni forti, poteva tranquillamente trovarle e gestirle. Aveva tanto tempo libero.

Per qualche giorno, quasi come in una sorta di rito propiziatorio, Romina si recò nel luogo dove aveva incontrato le olandesi. Si sfilava i pantaloncini che portava senza biancheria intima, e cominciava a strusciarsi sul sellino della bike, chiudeva gli occhi e pensava a quei momenti.
Divennero amiche su Facebook e spesso chattavano su Skype e di tanto in tanto si masturbavano insieme con la webcam. Quella cosa la spinse alla ricerca di ragazze bisessuali, magari impegnate o sposate. Non voleva nessuna complicazione. Quella doppia vita la rese molto più consapevole del proprio corpo e di se stessa. Anche Fabio ne guadagnò molto, ritrovandosi un’amante perfetta a letto e molto più disinvolta.

Finalmente Romina si sentì felice, sulla sua bike libera di sognare il successivo incontro, libera di fantasticare.
 

slalom

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Bel racconto!
Anche mia moglie va spesso a correre o in mountain bike con pantaloncini arrapanti e niente sotto; spero che prima o poi torni piena di sborra.
 

Fantocci

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Bel racconto e scritto decisamente bene. La cosa che ho molto apprezzato è il non coinvolgimento di altri uomini. Romina confinando questa suo momento privato a sole donne si allontana dal banale tradimento con un altro uomo lasciando suo marito l'unico uomo della sua vita. Comunque le biker hanno sempre dei fisici spettacolari, ne conosco alcune e sono delle vere e proprie statue di marmo.
 

slalom

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Bel racconto e scritto decisamente bene. La cosa che ho molto apprezzato è il non coinvolgimento di altri uomini. Romina confinando questa suo momento privato a sole donne si allontana dal banale tradimento con un altro uomo lasciando suo marito l'unico uomo della sua vita. Comunque le biker hanno sempre dei fisici spettacolari, ne conosco alcune e sono delle vere e proprie statue di marmo.

Si, spesso le biker hanno un fisico da urlo. Idem per alcune podiste, da perdere la testa!
 
OP
A

andromed

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Grazie! Anche in questo caso ho preso spunto dalla vita reale. I nomi e il luogo sono inventati perchè è una cosa che mi è stata confidata dalla diretta interessata e non mi va di sputtanarla. La storia non è andata proprio così ma resta il fatto che lei da quando ha provato il sesso con un altra donna, diciamo che ha preso questo vizietto.
Saluti
 

rud1985

Lo Svangamaroni
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Svangopoli
Mi è piaciuto moltissimo Andromed

Tralasciando che ho (un po' piĂą di) un debole per corpi femminili che si "attorcigliano"

Se mi dici l'albero preciso ci mando lamimoglie a fare una pedalata
 

sormarco

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Romina si era sposata abbastanza giovane, aveva solamente 23 anni...............................................................
Finalmente Romina si sentì felice, sulla sua bike libera di sognare il successivo incontro, libera di fantasticare.

complimenti allo scrittore ma complimenti anche all'amica che gli ha fatto la confidenza di quell'incontro. non ti ha raccontato altro?

Bel racconto!
Anche mia moglie va spesso a correre o in mountain bike con pantaloncini arrapanti e niente sotto; spero che prima o poi torni piena di sborra.

beh vito la tua foto in firma e il tuo tread non credo che sia molto difficile che lo faccia, non tanto per lei ma per renderti felice 🤭
come si fa per entrare ..... nella vostra cerchia di amici?
 

slalom

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beh vito la tua foto in firma e il tuo tread non credo che sia molto difficile che lo faccia, non tanto per lei ma per renderti felice 🤭
come si fa per entrare ..... nella vostra cerchia di amici?

Non è come dici!! Non ci sono più i bikers e i podisti di una volta...
A dirla tutta il problema non riguarda solo loro; recentemente ha perso una scommessa, penitenza farsi mettere le mani addosso da un collega sposato, bruttino, non giovanissimo. Ci è mancato poco che fallisse... non entro nei dettagli perché qui nessuno crederebbe a una sola parola.
 

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