Racconto di fantasia [Incesto] Io e mia sorella - “Operazione pelliccetta” (IV)

pollicino1

"Level 8"
Da 10 Anni su Phica.net
Élite Fase 3
Messaggi
22,587
Punteggio reazione
22,611
Punti
139
Posizione
Lazio

Io e mia sorella
“Operazione pelliccetta” (IV)



- “Mio unico amore”…
Così mi aveva apostrofato mia sorella non appena usciti dal sexy shop, saliti in auto e chiusi gli sportelli…
- “Sabato sera sarà un giorno indimenticabile per te, porcellino mio!”.
Mi schernii dicendole:
- “Lo so, la mia vulcanica puttanella, una scopata fa e mille ne pensa… o meglio, ne organizza…”.
- “Infatti”, replicò lei, divaricando leggermente le gambe e allo stesso tempo inarcando la schiena in un fremito di piacere, che a me non passò inosservato…
Si sollevò il suo splendido vestito da sera che aveva reindossato fino a lasciar scoperti gambe, cosce, fica e fianchi, non tralasciando di mostrarmi l’ombelico, ennesimo particolare che sapeva bene mandarmi in tilt ogni volta che mi dedicavo a leccarglielo…
Per un attimo, nessuno dei due disse più nulla… eravamo di nuovo entrambi eccitati al massimo…
Riprese lei a parlare:
- “Ma non ti interessa sapere cosa succederà sabato?”, mi disse un po’ delusa e mostrandomi quel viso da “bimba offesa”…
- “Certo! Non te l’ho chiesto perché sono sicuro che qualunque cosa sia sarà sicuramente l’ennesimo tuo capolavoro”…
- “Dunque… hai visto che bel boschetto sulla patatona della commessa del sexy shop? Beh, le ho chiesto se voleva divertirsi un po’ con noi… ah, lei sa che sei mio fratello…”
Alla sua precisazione rimasi di sasso:
- “Sei pazza?? Ok che ci eccitiamo a farci vedere come “peccatori” incalliti, ma non ti pare di aver esagerato?”.
E lei, dopo essersi fatta una risata che al solo sentirla me lo ha fatto venire durissimo:
- “Comunque, lei ha accettato e quello è l’importante… Così, io ho pensato di proporle un giochino… io e te la denudiamo, e poi le depiliamo completamente la fica… già me la immagino, deve essere bella cicciotta”…
E mentre mi esponeva il suo “piano”, si infilò un dito dentro la sua intimità…
Mi fermai (nel frattempo che lei parlava io avevo messo in moto e stavamo tornando a casa…), e la fissai negli occhi con la libidine che montava…
lei allora, tirando fuori quel dito me lo mostrò… tutto ricoperto di uno strato trasparente e viscido…
- “Non ho mai visto un diavolo di femmina come te, sempre così pronta ad “accendersi…”, le ho detto, prendendola per il polso e succhiandomi quel dito come un saporitissimo gelato…
- “Dicevo”, riprese, “che le ho proposto di rasargli la fica… e lei ha subito accettato…”.
Rimisi in moto la macchina e l’accompagnai a casa… lei scese, mostrandomi per un’ultima volta la sua farfallona… poi si abbassò il vestito…
Per me, lasciar andar via Giorgia fu un po’ un dispiacere, un po’ come se calasse il sipario su quell’autentico capolavoro che era stata quella giornata…

* * *

E arrivò finalmente Sabato… il giorno in cui avrei avuto il piacere di godermi due splendide femmine da letto… nello stesso frangente.

Ero un po’ titubante, mi tornò in mente la promessa che io e mia sorella ci facemmo molti anni fa: qualsiasi cosa fosse successa nelle nostre vite, i nostri corpi sarebbero stati per sempre patrimonio esclusivo l’uno dell’altra…
Mi parve come se la “tradissi”, benché lei sarebbe stata più che presente all’operazione…
E quando la mattina mi chiamò, gliene parlai… sghignazzò, come suo solito, e mi disse che poi ci avrebbe pensato lei a “purificare” il mio corpo di maschio che si era congiunto con un’altra femmina…
Restammo d’accordo che quella sera lei sarebbe andata a prendere la ragazza, e che poi io le avrei raggiunte a casa sua…
E così fù…

Arrivai che erano quasi le 19…
Il luogo dove abita mia sorella è perfetto per le nostre porcate, poiché è una villetta un po’ isolata… nessun orecchio particolarmente sensibile potrebbe ascoltare nulla…

Suono, e immediatamente il cancello si apre… lo richiudo già in preda all’eccitazione che però mi impongo di controllare per non sciupare tutto il “lavoro” di Giorgia…
Alla porta c’è la sorellina… completamente nuda e con indosso solo un paio di stivali neri al ginocchio… quelli che lei sa mi piacciono tanto e che mi diedero l’ennesima scarica di adrenalina…
Appena la vidi, l’abbracciai, la strinsi più forte che potei e ci baciammo… lingua a lingua… mentre una mia mano finì nella sua “micetta” che parve apprezzare…
- “Su dai, ho un po’ freddo”, tagliò a un certo punto mia sorella… entrammo nell’ingresso e lì mi fece spogliare… mi fece un brevissimo pompino tanto per non mostrare alla commessa il mio arnese moscio, e già che c’era lo scappellò e gli diede una energica succhiata…
L’effetto fu quello da lei sperato, tanto che quando mi fece entrare dalla ragazza, questa sgranò gli occhi… mi guardai tra le gambe… effettivamente il “lavoro” di Giorgia aveva dato buoni risultati!

La ragazza… ah si, si chiamava Adele… ci aspettava in piedi, in mezzo alla stanza… le sue forme generose che avevo già avuto la ventura di apprezzare al sexy shop, erano malcelate in un reggiseno a balconcino bianco candido che rischiava di esplodere, riuscendo a stento a contenere due mammelle enormi… sotto, un perizoma minuscolo – scelto appositamente, credo – leopardato, lasciava fuoriuscire tracce di quel ragguardevole boschetto che di lì a poco sarebbe stato oggetto delle nostre attenzioni…
Infine, portava un paio di calze a righe sottili bianco-rosso-nero-rosa che le arrivavano fino a mezza coscia, tipo autoreggenti…

Adele, su cenno di Giorgia, fece un rapido giro su se stessa, e si fermò dandomi le spalle… Ennesimo spettacolo!!!! Una sottilissima strisciolina di tessuto che si incuneava, sparendo in mezzo alle chiappe, non mi impedì di ammirare un culo monumentale, tonico, alto, incredibilmente bello…

Guardai mia sorella, che ricambiò lo sguardo… le sorrisi, e lei, sottovoce con un sorrisino che diceva tutto, mi disse: “questo è il mio regalino per te”…

Ci avvicinammo alla ragazza che continuava a darci le spalle, e Giorgia le slacciò il reggiseno… quelle spalle nude me lo fecero tornare in assoluta erezione, figurarsi quando Adele si voltò e ancheggiando si abbassò le mutandine… Temetti di sborrarle dall’eccitazione, per quanto era bella… un enorme triangolo peloso ricopriva la sua fica… ricciolini che sembravano acconciati apposta…

Giorgia e Adele si sdraiarono sul letto… mai avevo visto tanta abbondanza tutta assieme… Mia sorella, con calma, le domandò se era sempre d’accordo a fare quello che avevano stabilito… la commessa, senza parlare, annuì ed accarezzò il basso ventre di Giulia, la quale si alzò e si allontanò per alcuni istanti… Ricomparve con degli oggettini in mano… una piccola bacinella piena d’acqua; un paio di forbicine di quelle usate per tagliare le pellicine; un rasoio da barba; un tubetto di schiuma, un piccolo asciugamani ed una crema…
Posò il tutto su un tavolinetto al lato del letto, e si sdraiò nuovamente vicino alla ragazza…

Adele era veramente molto pelosa, mi avvicinai a lei e andai inavvertitamente a sfiorare con la cappella quel magnifico boschetto; ne ricevetti come una scossa elettrica… lei se ne accorse… ebbe un fremito… ero quasi dispiaciuto di dover eliminare tutto quel ben di dio… il pelo per me è come la quintessenza della femmina…

Mia sorella aiutò la commessa a divaricare le gambe, affondò le sue dita fino a trovare le grandi labbra, le saggiò per bene, alzò lo sguardo verso di me e mi disse: “sbrighiamoci, la cagnetta è già bella fradicia”…
Poi, mi porse le forbicette… Iniziai la “potatura”, prima controvoglia, e poi man mano che si scopriva alla mia vista il “tesoro” che vi era celato sotto, con sempre maggiore eccitazione… ricciolo dopo ricciolo, a terra cominciava a formarsi una coltre nero corvino, mentre il suo basso ventre cominciava a mostrarsi nel suo assoluto incanto…

La vista della fessurina fremente, le labbra carnose, mi mandarono nuovamente in tilt… sospesi l’operazione un istante, per non rischiare, esaltato com’ero, di ferirle un “gioiello” così incantevole… e alcune gocce del mio seme caddero sugli ultimi ricciolini superstiti.

Ripresi, ma fui fermato da mia sorella… Giorgia mi prese di mano le forbicine, e spalmandosene un poco sulle dita di una mano, iniziò a ricoprire la peluria superstite con della schiuma da barba…
Prima fu il monte di venere a scomparire alla vista, poi la bianca e fresca spuma nascose anche labbra, perineo, inguine e ano…

Ero letteralmente incantato a quella visione… mia sorella che non si era mai rasata la fica, ora disboscava la patata di un’altra femmina (e che femmina!)…

Mi porse la lametta, una di quelle “usa-e-getta”, ed io iniziai l’opera… man mano che scendevo a rimuovere la schiuma, mi accorgevo che sotto restava una bellissima superficie liscia e chiara (altrove, Adele era abbronzatissima, ma lì sole o lampade non avevano portato i loro benefici effetti)… procedevo con cautela, quasi con religiosa attenzione e con il timore di farle male…

A lavoro ultimato, mi fermai e tornai ad incrociare lo sguardo di Giorgia… si stava toccando… e la mia mano andò sull’asta del mio cazzo ad iniziare una sega stupenda…

Ma la sorellina mi interruppe sul più bello… non era ancora arrivato il momento di pensare a me stesso… mi mise in mano una spugnetta, avvicinò alla ragazza una bacinella colma d’acqua, ed io capii che dovevo sciacquare tutta la zona interessata dalla schiuma… In poco tempo, la commessa non aveva più nemmeno un pelo “lì sotto”… era tutta bella pulita…

Allora Giorgia la asciùgò per bene facendo uso del soffice asciugamani che aveva portato e le versò sopra una crema contro le irritazioni… che dire, un lavoro in sincronia e alla perfezione!!!

Lasciammo Adele da sola qualche minuto, a riprendersi… era visibilmente soddisfatta di quella attenzione ricevuta…
Stando sul ciglio della porta, la osservavamo con cupidigia… io e Giorgia eravamo “affamati” di lei… del suo corpo perfetto…

La sorellina mi bisbigliò all’orecchio, con malizia:
- “Vai… è tua”…
Ero titubante, non volevo commettere alcuno sbaglio… da come mi muovevo poteva dipendere tutto… “volevamo” scoparla… godere noi e far godere lei… ma di questo vi dirò nel prossimo capitolo…



 
Ultima modifica:

Top Bottom