Indipendenza

andromed

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Anna era ancora vergine quando conobbe Luigi, nonostante avesse 21 anni, non aveva avuto nessuna esperienza sessuale, se non dei castissimi baci. Fino a quando viveva con i genitori in Calabria, era sempre stata molto controllata. Suo fratello maggiore era la sua ombra e, alla fine, si convinse quasi che fosse giusto così.
Fortunatamente, vicino al paesino in cui viveva, non vi era nessuna universitĂ  importante e la presenza di una zia vedova a Torino, convinsero i genitori a farla studiare al Politecnico.
I primi mesi li passò studiando e non uscendo mai di casa, voleva dare il meglio di se e non voleva creare nessun disturbo alla zia che, seppur giovane, aveva perso il marito in un incidente stradale troppo presto.
Silvia, sua zia per l’appunto, aveva solamente 34 anni quando fu colpita da quella tragedia. In realtà, in cuor suo, fu una macabra liberazione, visto che quell'uomo di 12 anni più grande di lei, era una persona davvero pessima. Quando si conobbero, era un imprenditore ricco di fascino ma, il suo vizio di alzare troppo il gomito, lo portavano ad essere spesso una persona violenta e a pagarne le conseguenze era sempre Silvia, che, il più delle volte, era costretta a girar con gli occhiali da sole per coprire i segni di violenza lasciati dal marito.
Fu proprio l’alcol a fargli perdere il controllo dell’auto.
Quando Anna si trasferì a Torino, Silvia aveva 38 anni, portava ancora con se i segni del lutto ma, in realtà, era solo una parvenza. Tutti pensavano che fosse sola, tant’è che i parenti premevano per farla tornare giù in Calabria ma, lei, aveva le sue amicizie e qualche amichetto con cui trascorrere delle piacevoli ore insieme senza nessun impegno. La presenza di Anna, creò qualche problema logistico e confidarsi con la nipote poteva essere pericoloso ma presto si convinse che doveva farsene una ragione.
D’altra parte, vedere una bella ragazza, così trasandata e applicata al solo studio la faceva innervosire, così dopo i primi mesi di assoluto riserbo, Silvia, una sera a tavola, cominciò a riempirla di domande. Le risposte furono molto forbite e di cortesia.
“Anna ti va un po’ di vino?” chiese Silvia
“Meglio di no, quelle rare volte che ho bevuto mezzo bicchiere del vino di papà subito mi sono ubriacata” rispose Anna arrossendo
“Bene, è proprio quello che voglio, magari la smetti di rispondere da brava nipotina educata” concluse Silvia prendendo una bottiglia di Gabiano riserva.
Versò un paio di bicchieri abbondanti e ripreso a mangiare.
Intanto passarono svariati minuti, il vino sortì l’effetto sperato, Anna cominciò ad essere più rilassata e soprattutto più sincera. Apprendere della sua verginità non fu uno scandalo per Silvia, anche lei era rimasta vergine fino a 24 anni. L’unica differenza fu che altri buchi non lo rimasero affatto.
Il suo ragionamento fu molto semplice all'epoca, il marito avrebbe preso la sua verginità ma fino ad allora si sarebbe concessa per altre vie. Così, i ragazzi con cui si frequentò, ebbero la fortuna di poter violare il suo culo e la sua bocca in tutta tranquillità.
Un giorno, conobbe quest’uomo che all'età di 36 anni aveva ereditato una importante società di costruzioni dal defunto padre. Lei ne aveva quasi 24 e per far colpo su di lui gli diede il bene più prezioso che aveva, la verginità prematrimoniale. Lui accettò di buon grado, si frequentarono per un po’ e quando lui si dovette trasferire a Torino per la nuova sede, si sposarono trasferendosi definitivamente al nord.
“Ok sei vergine, anche io lo ero alla tua età ma, immagino che abbia accontentato i tuoi ragazzi in altro modo…….” riprese Silvia
“In realtà ho avuto solo due ragazzi ma ci siamo sempre e solo baciati” rispose Anna
Silvia si fece una grossa risata, pensando ad una risposta di comodo, poi la guardò meglio.
“Sei seria? Oddio scusami, scusami….” disse Silvia incredula.
Ripresero a parlare ancora per un po’, Silvia cercò di far capire ad Anna di non essere così chiusa.
“La vita è una sola Anna, se trovi la persona con cui ti senti di farlo, non ci pensare due volte, lasciati andare” rimbrottò la zia.
A quel punto Silvia le confessò il brutto periodo passato con suo zio e l’ ammonì che con l’età molte cose andranno perse per sempre.
Forse furono quelle parole o il benestare della zia, a far rilassare Anna. Decise che non avrebbe solo studiato. Nei mesi successivi la zia ruppe quel guscio esterno per valorizzare la bellezza di Anna. Capelli ricci neri, bel visino, corporatura media, seno prosperoso. Ci fu un opera di disboscamento a vari livelli, dalle sopracciglia alle gambe passando per la fica.
Presero a fare shopping insieme, Anna fu dubbiosa rispetto a certi vestitini e certe scarpe ma lasciò fare alla zietta che sembrava molto presa. Aveva ereditato la società del marito e la casa, come unica erede, non le mancavano di certo i soldi.
Un giorno, durante un aperitivo con le amiche, Anna conobbe un ragazzo di nome Luigi.
Un ragazzaccio a dire la verità, l’esatto opposto del bravo ragazzo, almeno in apparenza. Capello lungo, tatuato, bel fisico, un po’ trasandato ma aveva un fascino davvero particolare. Parlarono per un bel po’.
Il resto del gruppo era molto più spregiudicato e questo metteva Anna in difficoltà, rendendosi conto del peso delle frasi che la zia le aveva detto tempo addietro. Il tasso alcolico si alzò notevolmente e cominciarono a farsi domande sempre più provocatorie, Anna dal canto suo, mentì spudoratamente alle mille domande che si accavallavano, non voleva fare una brutta figura, prese quasi gusto a farlo.
Quando tornò a casa si fece una doccia, si mise nel letto, erano le 22 circa e la zia non era ancora tornata. Pensava a quel Luigi, le piaceva molto ma aveva detto cose che l’avrebbero sputtanata in due secondi. Secondo la sua fantasia aveva avuto un bel po’ di ragazzi con cui aveva fatto sesso senza nessun tipo di tabù ed in posti assai stravaganti. Questo era grosso modo il riassunto delle bugie raccontate quella sera.
Mentre era presa da quel turbinio di pensieri, le palpebre si fecero pesanti, stava quasi per addormentarsi, quando sentì la zia rincasare. Stava quasi per alzarsi e salutarla ma qualcosa la bloccò, la sentì parlare a bassa voce e non era sola. Si rimise a letto, la porta della sua stanza era solo socchiusa. Si girò dall'altra parte facendo finta di dormire.
Senti qualcuno vicino alla porta, probabilmente la zia stava controllando che dormisse, poi il rumore della maniglia. Anna aspettò qualche minuto prima di girarsi, quando lo fece, vide che la zia, premurosamente le aveva chiuso la porta.
La stanza della zia era dall'altra parte della casa ed Anna era tremendamente curiosa di vedere cosa stesse combinando. Aspettò ancora un po’, dalla vetrata della porta vide spegnersi la luce del bagno, delle ombre, poi il silenzio ed infine il buio. Dopo una decina di minuti, Anna aprì la porta cercando di fare il meno rumore possibile, fu molto abile.
Piano piano, quasi come un soldato durante una missione in incognito, si avvicinò silenziosamente alla porta della stanza di Silvia. La porta era completamente in legno, per cui sia da dentro che da fuori non era possibile scorgere alcun ombra se non dalla fessura sotto di essa.
Stette un po’, poi sentì delle fievole risate e la zia che intimava qualcuno a non alzare troppo la voce, poi nuovamente il silenzio. Anna prese coraggio, si abbassò per guardare attraverso la serratura della porta. Non essendoci una chiave, fu abbastanza facile avere una buona visione. Scorgeva solo due busti, grosso modo dalla vita in giù. Uno era quello di Silvia, l’altro quello di un uomo.
Per un attimo comparve il volto della zia, intenta ad abbassare i pantaloni di quell'uomo che mostrò da tergo il suo culo peloso. Il viso della zia risalì nuovamente e vide chiaramente la mano di Silvia andare avanti ed indietro con ampi movimenti. Poi quell'uomo si stese sulla schiena mostrando qualcosa di enorme. Non ne aveva mai visto uno dal vivo, ma era certa che quello non fosse affatto uno normale.
Per un attimo aveva distolto lo sguardo per lo stupore, poi si avvicinò nuovamente al buco della serratura.
Anna era alquanto imbarazzata ma provò un brivido misto di stupore ed eccitazione vedendo la sua zietta presa a succhiare e leccare il sesso di quell'uomo. Per un attimo ebbe come l’impressione che la zia l’avesse scoperta, non voleva sbagliarsi ma addirittura le sembrò che le sorrise. Poi risalì, risero ancora farfugliando qualcosa di incomprensibile.
Vide il volto di quell'uomo, sembrava abbastanza giovane, non fece in tempo a vederlo bene che scomparve in mezzo alle gambe e sotto la gonna della zia. La sentì gemere contorcersi, quell'uomo doveva essere davvero in gamba. Silvia prese la testa di quell'uomo per allontanarla, poi si alzò, si tolse tutto quello che aveva addosso mostrando un corpo fantastico. L’uomo era sdraiato con quel bastone dritto, enorme, Silvia si mise su di lui accovacciandosi e ne fece entrare una metà buona.
“Non sarei per niente in grado di farlo” pensò Anna
La zietta cominciò ad essere meno attenta o forse sapeva della presenza di Anna, fatto sta che cominciò a godere scompostamente e a sussurrare parole inenarrabili mentre danzava su di lui. Con un gesto veloce, l’uomo la ribaltò. La zia aveva le gambe spalancate all'inverosimile e l’uomo, in tenuta, la sfondata con quell'enorme arnese, colpo dopo colpo fin quando la zia esplose in un poderoso orgasmo.
“Avranno finito” pensò scioccamente Anna che stava quasi per tornarsene in stanza.
Poi vide la zia mettersi a carponi, ma non vedeva l’uomo, per un attimo pensò che stava per uscire ma fu subito risollevata quando lo rivide con una bottiglietta in mano. Si mise dietro la cara zietta e cominciò a cospargere una specie di olio in mezzo ai suoi glutei. Per quanto Anna non fosse una esperta, capì esattamente quello che stavano per fare ma, la cosa che la scioccò di più era come avrebbe fatto a prendere quell'enorme coso ne culo. Deve fare un male cane, pensò.
Vide l’uomo prendere il suo arnese con una mano e puntare verso il buchetto della zietta. Sentì un piccolo gemito di Silvia, poi come se nulla fosse, vide quel mostro sparire dentro il culo della zia.
Anna aveva gli occhi sgranati, scioccati da quella scena. L’uomo cominciò a prenderla con forza, un susseguirsi di gemiti e urla di dolore si accavallarono per cinque interminabili minuti fino a quando l’uomo scaricò tutto il suo seme dentro di lei.
Anna pensò bene che fosse arrivato il momento di togliere il disturbo e tornarsene in camera, e così fece. Sprofondò nel letto, ancora scioccata per quello che aveva visto e serrando le gambe si rese conto che era davvero eccitata, andò per toccarsi la fica e con suo stupore sentì un po’ di liquido uscire dalla vagina.
Anche i capezzoli avevano subito una certa scossa da quella visione. Erano turgidi, quasi doloranti. Non riusciva a chiudere occhio, pensava e ripensava a quella scena, poi incuriosita, cominciò a leccarsi l’indice per un po’, si sputò sull'indice e il medio e scendendo con la mano cominciò lubrificarsi il buchetto del culo. Si abbassò il pantalone del pigiama i gli slip e tentò di far penetrare l’indice nel suo culetto inviolato. Cercò di rilassarsi quanto più possibile fin quando riuscì ad entrare, era una sensazione strana, sembrava quasi quasi che stesse per dover andare in bagno.
Fece uscire il dito, forse non era il modo corretto per farlo, si portò le dita sotto il naso per annusare, non sembrava ci fossero odori sospetti, decise di rimandare quella sperimentazione, la sensazione era troppo strana, si ricompose e cercò disperatamente di addormentarsi, fin quando non ci riuscì.
Il mattino seguente, quando si alzò per fare colazione, la zia aveva già preparato tutto, le diede un bacio sulla fronte ed il buongiorno. Sembrava di buon umore.
“Com'è andata ieri sera?” chiese Silvia.
“Ah bene bene, una serata tranquilla tra amici, sono tornata presto alla fine” rispose Anna.
“Qualche ragazzo carino che ti piace?” continuò la zia.
“Non saprei, uno c’è ma forse non sono il suo tipo” rispose amareggiata la nipote.
La zia volle sapere tutti i particolari, allorché Anna confessò che probabilmente per vergogna aveva raccontato qualche bugia di troppo. La zietta le fece notare che mentire proprio su quello, non era stata una idea saggia.
“I ragazzi da queste parti sono molto più smaliziati sai? Non che non ce ne siano anche giù da noi ma qui godono di più libertà” concluse Silvia.
“Zia non saprei proprio dove iniziare, sono un disastro lo so” disse Anna amareggiata.
“Ok dai, non ti preoccupare, lascia fare a me, ne riparliamo stasera, entrambe stiamo facendo tardi” disse ridendo Silvia.
Anna corse all'UniversitĂ  e la zia in ufficio.
Durante i corsi, Anna era molto distratta, pensava alle parole di sua zia e quello che aveva visto la sera prima.
“Spero che non si presenti con quell'uomo per farmi fare pratica, potrei rimanerci secca” pensò Anna, ridendo così vistosamente da far girare alcuni studenti che seguivano la lezione.
La sera, la zia preparò una deliziosa cenetta, c’era del vino a tavola. Ridevano, erano molto rilassate, poi Silvia si alzò, chiedendo alla nipote di chiudere gli occhi perché aveva una sorpresa per lei.
“Oddio ci siamo” pensò Anna terrorizzata chiudendo gli occhi.
“Ok adesso li puoi aprire” disse sua zia dopo nemmeno un minuto.
Aperti gli occhi, Anna vide un pacco regalo, lo scartò e rimase a bocca aperta quando vide il contenuto.
Era una specie di kit di inizializzazione di sesso fai da te. Ne aveva sentito parlare, sapeva che ci fossero tanti gadget dedicati al sesso ma mai si sarebbe sognata di possederne qualcuno.
“Hai rapinato un sexy shop?” chiese Anna arrossendo.
“Voglio insegnarti proprio tutto, partiamo soft, ok?” rispose la zia.
Anna da una parte si sentì sollevata, non sapeva cosa dire ma avere una persona di esperienza che le voleva bene così complice ed amica, era una occasione unica per uscire dall'anonimato. Fece un respiro profondo per scaricare l’ansia.
“Fatti una doccia ci vediamo in camera tua” disse Silvia
“Ah ok” rispose titubante la nipote che non si aspettava di dover iniziare subito il corso accelerato di sesso applicato. Corsi di giorno all'università e la sera con la zia. Dopotutto anche quello sarebbe stato uno studio.
Passò una mezz'oretta buona, Anna era nel suo letto, indossava il solito pigiama, sorrise quando vide il quadernetto da lontano pensando che forse le sarebbe servito per prendere appunti. Cercò di rilassarsi, dopotutto avrebbero fatto quattro chiacchiere, magari un po’ più spinte ma, ormai, si sentiva così in totale confidenza con sua zia che la considerava l’amica del cuore.
Silvia entrò indossando un babydoll mozzafiato, era bellissima, sprigionava una carica erotica impossibile da non notare, Anna la guardò incantata.
“Tanto per cominciare, togliti quell'orrendo pigiama, non credo che ci sia più imbarazzo tra di noi.” Disse Silvia.
Anna rimase per un attimo con il solo intimo, poi guardò la zia che le sorrise e le chiese di togliere tutto.
Era profondamente imbarazzata, nonostante si fosse mostrata semi nuda durante la ceretta, era una situazione del tutto diversa.
“Non ti imbarazzare, siamo tra donne” disse la zia cercando di rassicurarla.
In realtĂ , Anna era imbarazzata per quello che sarebbe successo dopo, di certo non sarebbero rimaste a chiacchierare. Eppure furono proprio le prime domande ad imbarazzarla tremendamente.
“Allora, ti è piaciuto spiarmi in camera l’altra sera?” chiese con la zia beffardamente.
“Ehm…..oddio……allora non me lo sono immaginata…..che vergogna, scusa!” rispose balbettando Anna.
La risposta di Silvia fu ancora più imbarazzante. Con una mano le carezzò il seno e scese fino in mezzo alle cosce e poi le chiese: “Dopo ti sei toccata?”.
Anna fece un sussulto, non aveva mai sentito una mano diversa dalla sua in mezzo alle gambe, se non quelle professionali del ginecologo, solo quel semplice gesto l’aveva fatta andare su di giri.
Si rendeva conto che a quasi 22 anni suonati aveva represso per troppo tempo quella voglia. Prima o poi sarebbe scoppiata, e sarebbe stato meglio lasciarsi guidare da una persona esperta e che le volesse bene. Aprì leggermente le gambe, quasi a voler rassicurare sua zia e rispose: “No e sono stata una stupida a non farlo, non riuscivo a dormire”, “…….però ho provato a penetrare l’altro buco con un dito solo che l’ho trovato fastidioso, insomma come è possibile che……insomma…..era bello grosso…..” continuò imbarazzata ma curiosa di capire.
“Anna, una cosa per volta, per quello ci vuole preparazione e tempo, te sei ancora vergine…….a tal proposito ti dispiace se ti controllo?”
Anna annuì alla richiesta e si trovò la testa della zia tra le gambe che controllava la sua fica, l’aprì leggermente, l’imene era ancora intatto, sotto di esso sarebbero potute entrare si e non due dita al massimo ma il rischio di romperlo era molto alto. Anna provavo un certo piacere essere scrutata e sfiorata da mani non sue, riusciva a sentire il respiro della zia che soffiava sulle sue labbra.
“Hai capito la nipotina ti stai bagnando per così poco?” disse sorpresa la zia infilando leggermente il dito sotto l’imene.
“Oddio zia non ce la faccio più, è una tortura……..fai qualcosa ti prego” chiese esausta Anna
La zia con molta dolcezza, prese a leccarle le grandi labbra e ad accarezzarle il basso ventre, il monte di venere e il clitoride. Continuò per un po’, Anna era tremendamente eccitata ma la zia ad un certo punto si fermò.
“Anna, perché non dici la verità a quel Luigi, se pensi che possa valere la pena……..non vorrei sverginarti con le mani o con il dildo, è una scelta che non tocca a me”
“Semmai dovesse succedere qualcosa con quel ragazzo voglio essere libera di godermi il sesso con lui senza problemi, non voglio fare brutte figure e non accetto se o ma, capito zia?” rispose Anna un po’ alterata da quell'improvviso ripensamento da parte della zia.
“Ti prego continua a fare quello che stavi facendo, mi piaceva..” concluse Anna.
La prese a leccarla ed infilò un dito dentro di lei, cercando di fare attenzione ma sentiva la nipote desiderosa di essere definitivamente donna, per cui la penetrò con un secondo dito. Entrando ed uscendo vide del muco vaginale striato da filamenti rosa, quasi rossi, prese il dildo più piccolo che aveva e lo lubrificò per bene prima di inserirlo pian piano nella fica della nipote, sotto il suo sedere mise una asciugamano e continuò tra le leccate al clitoride e la penetrazione vaginale.
Cercò di non forzare troppo ma improvvisamente Anna facendo un movimento brusco con il sedere avanti, lanciò un urlo, la zia si fermò ma la nipote, con voce leggermente sofferente la pregò di continuare. Dopo qualche minuto raggiunse l’orgasmo.
Silvia tolse il dildo dalla fica e controllò l’imene, sembrava lacerato, di sangue ne uscì davvero poco, guardò Anna un po’ risentita e le disse “Non volevo che andasse così ma, dal punto di vista tecnico, non sei più vergine, ovviamente farlo con un uomo è un'altra cosa, da quel punto di vista sei ancora vergine”
La zia uscì dalla stanza, Anna rimase a gambe aperte, guardò il resto degli oggetti sul letto, ne prese uno un po’ più grande e lo indirizzò nuovamente nella fica. Fece un po’ di fatica a farlo entrare, sentiva dolore ma alla fine riuscì a sentirlo dentro anche se con molta difficoltà.
La zia entrò nuovamente in stanza e quando la vide in quello stato le disse “Lascia stare quel coso, ho chiamato un mio amico” disse la zietta premurosa.
“Co…cosa? Aspetta chi quello dell’altra sera?” chiese preoccupata Anna.
“Non ti preoccupare è un ragazzo discreto che ho conosciuto in chat, sa essere molto dolce nonostante l’attrezzatura in dotazione, ha soli 24 anni ma mi fa impazzire, è davvero bravo e carino.”
Anna non poteva crederci, sembrava che la zia avesse chiamato quel tipo per punirla, forse era stata sgarbata?
“Ovvio che non i obbliga nessuno, se non ti va puoi sempre guardarci mentre lo facciamo” disse la zia, poi continuò “In realtà voglio proprio che guardi ed impari, ovviamente se poi ti va, puoi partecipare”
Passarono una ventina di minuti quando sentirono bussare alla porta. Anna prese il lenzuolo per coprirsi mentre Silvia andrò ad aprirlo in babydoll.
“Wow Silvia, sei uno schianto come al solito” disse Alessandro.
Così si chiamava, si presentarono, lui sembrava quasi un professionista ma agli occhi di Anna appariva anche come un bellissimo ragazzo, con un fisico scolpito ed ovviamente un cazzo enorme. Sembrava anche molto simpatico e dolce.
Anna era seduta sul bordo del letto, Silvia si sedette di fianco e Alessandro avanzò minaccioso, abbassandosi i pantaloni e poi gli slip. Era floscio ancora ma per Anna era già enorme così, Silvia le prese la mano e glielo fece accarezzare. Anna sembrava timorosa, quasi come se stesse sfiorando un bestia feroce che in qualsiasi momento avrebbe potuta attaccarla.
Effettivamente bastarono pochi secondi per veder crescere quel mostro. Con la sapiente guida della zia, Anna cominciò a segarlo e senza che nessuno le disse niente, cominciò a leccargli la cappella, poi fu la volta della zia a prenderlo in bocca che dopo poche pompate passò lo passò alla nipotina che la imitò alla perfezione, poi insieme, quel ragazzo si gustava dall'alto, la visione di due lingue che lo leccavano per bene.
Era diventato enorme, Silvia guardò la nipote e disse “Non vorrei deluderti ma un cazzo così, non credo che ne vedrai tanti in giro, quindi non ci rimanere male quando lo farai con Luigi, anche perché se ti piace ti farà godere comunque”.
Anna annuì sorridendo alla zia, spalancò la bocca e prese a succhiarlo con una certa soddisfazione.
“Ha del talento la nipotina” disse Alessandro
“Tale zia……” rispose Silvia ridendo
Silvia poi fece stendere Alessandro sul letto e chiese ad Anna di mettersi a cavalcioni su di lui senza cercare nessuna penetrazione. Silvia si mise dietro la nipotina, prese il cazzo di Alessandro e lo puntò dritto sull'apertura della fica di Anna.
“Ora piano piano prova a prendere solo la punta senza farlo entrare”
Anna eseguiva a comando. Era molto bagnata e cercò di prenderne un po’ dentro. Non fu facile ma riuscì a sentirlo. Cominciò ad andare leggermente su e giù mentre la zia guidava il cazzo con la sua mano.
Man mano riuscì a prenderne sempre di più e cominciò a spingere più forte. Non avrebbe rischiato di essere impalata grazie alla mano della zia e questo la faceva stare tranquilla. La sua vagina ne richiedeva ancora. Erano entrati grosso modo una decina di centimetri o poco più ma per lei furono più che sufficienti per raggiungere nuovamente l’orgasmo, grazie anche alla circonferenza notevole di quel cazzo.
Silvia si avvicinò per prendere in bocca quel cazzo ed assaporare gli umori della nipote, poi si mise a cavallo di Alessandro e fece entrare buona parte del suo membro nella sua fica, almeno 5-6 cm in più rispetto alla nipote, ne rimanevano fuori comunque ancora un bel po’.
Ad occhio e croce doveva misurare almeno 22 cm, pensò Anna ma, era la circonferenza ad essere spaventosa. La zietta prese cavalcarlo ferocemente, Anna si gustava quella scena in prima fila, aveva appena raggiunto l’orgasmo ma era nuovamente eccitata, forse non aveva mai smesso di esserlo per tutto quel tempo.
Si insinuò in lei l’idea di partecipare, era attratta da qual cazzo che entrava ed usciva, le palle grosse, gonfie, non seppe resistere.
“Ne ho ancora voglia” disse senza vergogna la nipotina ormai senza contegno.
Alessandro non se lo fece ripetere due volte, guardò Silvia che con un cenno annuì e si fece da parte. Anna si stese a gambe aperte, pronta ad accogliere quella meraviglia che aveva in mezzo alle gambe. Il ragazzo la penetrò gentilmente, per quanto possibile, e cominciò a pomparla. Questa volta riuscì ad entrare più in profondità ed Anna si sentì squarciare ma tanto era l’eccitazione che passò quasi subito in secondo piano.
La sollevò per le gambe, Anna si sentiva in preda alla devastazione, Alessandro percepì la sua difficoltà quando vide un po’ di sangue sul suo cazzo. Ormai era completamente sfondata. Questa cosa lo eccitò tremendamente, uscì subito ormai prossimo a svuotare le palle, e lo fece indirizzando gli schizzi su quel splendido seno. I primi 4 fiotti furono così potenti da raggiungere anche il volto di Anna, la quale colta di sorpresa chiuse gli occhi. Un orgasmo forte e potente, sembrava non finire mai.
Quando riaprì gli occhi vide la zietta intenta a pulire e raffreddare quella mazza infuocata.
Alessandro andò in bagno, Silvia si accasciò sul letto ed abbracciò la nipotina baciandola in fronte, nonostante fosse sporca di sperma. Dopo un po’ Alessandro rientrò in stanza e prese per vestirsi, salutò e se ne andò.
“Allora?” chiese la zia
“Wow, non so che dire, mi sento uno straccio ma soddisfatta……è normale che abbia ancora voglia di farlo?” disse la nipotina.
“Una volta provato non si torna più indietro, tranquilla che da oggi in poi avrai che divertirti.”
Alessandro prese a frequentare regolarmente la stanza di Anna per qualche settimana, quasi tutte le sere.
Anna imparò velocemente ad usare le proprie abilità ed il proprio corpo. Per arrivare pronta all'incontro con Luigi si fece aprire anche il culo da quell'enorme pezzo di carne.
Poi finalmente cominciò ad uscire con quello che sarebbe divenuto il suo ragazzo per un paio d’anni. Ovviamente la dotazione di Luigi non era nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Alessandro ma, nonostante questo, Anna raggiunse orgasmi altrettanto belli se non di più.
In questi due anni non rimase fedele, si divertiva spesso con la zietta e qualche suo amico ma, quello era solo sesso. Quando però Luigi cominciò a tagliarsi i capelli e voler fare il bravo ragazzo per vivere una vita insieme, Anna si sentì soffocata e lo lasciò. Dopotutto aveva quasi 24 anni ad un passo dalla laurea e da una futura indipendenza economica e sessuale, doveva recuperare tutto il tempo perso.
 
OP
A

andromed

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Ho conosciuto una ragazza di nome Anna che dalla Sicilia si è trasferita a casa di una zia molto giovane che era rimasta vedova.
Una ragazza molto timida e chiusa che con il passar del tempo è diventata molto "aperta" e zoccoleggiava un pò con tutti.
Tutto il resto è frutto della mia immaginazione!
Ciao e grazie!


P.S. I fatti non si sono svolti a Torino
 

Solar_Sysm

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Sarebbe bello leggere dei seguiti, sai?

Ho conosciuto una ragazza di nome Anna che dalla Sicilia si è trasferita a casa di una zia molto giovane che era rimasta vedova.
Una ragazza molto timida e chiusa che con il passar del tempo è diventata molto "aperta" e zoccoleggiava un pò con tutti.
Tutto il resto è frutto della mia immaginazione!
Ciao e grazie!


P.S. I fatti non si sono svolti a Torino

L'hai conosciuta nel senso che ci sei andato a letto, o cosa?

E perché non racconti qualcuna di queste aperture e zoccoleggiamenti?
 

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