Pinuccio95

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Vi è mai capitato di avere una collega snob a lavoro? Una di quelle precisine e perfettine, che vogliono apparire sempre perfette e sono pronte a lamentarsi di ogni piccola imperfezione, abituate a stare nel lusso e ad avere tutte le comodità.


Ecco, Lavinia è così. È una mia collega d'ufficio, lavoriamo in stanze vicine. Ha quasi 40 anni, è alta, magra, con i capelli scuri spesso legati in una coda. A vederla ha una quarta di seno, sempre messa in mostra con vestitini attillati che mettono in risalto anche il suo sedere sodo. Di viso non è un granché, e quel suo atteggiamento snob mi dà ai nervi. Sarebbe proprio da metterla in riga a colpi di cazzo.


Pensavo proprio a queste parole, ieri mattina, mentre andavo al bagno in ufficio. Ed ecco che mi passa davanti Lavinia, con un vestitino nero e una cinta in vita che esalta le sue curve. Ha un portamento elegante e raffinato, e se potessi le darei una gran pacca sul culo. Le passo davanti e neanche ricambia il mio saluto. Andasse a farsi fottere.


La giornata passa tra una pratica e l'altra, ma sono pieno di lavoro e mi preparo a fare qualche ora di straordinario. Piano piano l'ufficio si fa sempre più silenzioso, e penso di essere l'ultimo rimasto. Dopo aver terminato i lavori, devo solo stampare dei fogli e firmarli e poi posso andare a casa. Mi dirigo verso la stampante e passo davanti alle stanze vuote dei miei colleghi. O meglio, sono quasi tutte vuote. Tutte tranne una. Quella di Lavinia.


È piegata davanti all'armadio, con il vestitino un po' tirato su a scoprire le sue lunghe cosce snelle. Il cuore inizia a battermi forte nel petto, e i pantaloni iniziano a farsi stretti sul davanti. Mi avvicino piano, e pregusto la sua fighetta calda che tanto desidero. Non c'è nessun altro oltre a noi. Lei è di spalle rispetto a me, e sposta delle carte alla ricerca di qualcosa che non riesce a trovare. Succede tutto in un attimo. Prendo il coraggio e mi avvicino a lei. Con la mano sinistra le afferro il seno e con la destra le tocco la passera dietro le mutandine. Lei inizialmente fa resistenza, e allora stringo di più la presa mentre con le dita mi faccio più insistente. "Che cazzo fai" mi dice girando la testa. "Ti metto in riga" le dico muovendo le dita sempre con più foga. Ha un gemito, e capisce che in realtà non le dispiacerebbe scoparmi. Inizia a calmarsi e muove il bacino assecondando le mie dita. Sposto la mano sinistra verso la sua bocca e mi succhia indice e medio, vorticando la lingua. Il mio cazzo si ingrandisce sempre di più, e allora glielo appoggio dietro. Mi muovo avanti e indietro, strusciandomi sulle sue mutandine. È arrivato il momento di fare sul serio.


La prendo e la faccio girare. Le infilo la lingua in bocca, le tolgo la cinta e le alzo il vestito fino alle tette. Le slaccio il reggiseno lasciandole libere. Sono belle sode e con due capezzoli grandi. Immergo la testa lì dentro, succhiandole e mordendole, e le stringo con le mani tastandole con foga. Lei ormai ha scelto di farsi scopare e non oppone più resistenza. La prendo e la sbatto a pancia in giù sulla scrivania, le abbasso le mutandine scoprendo la sua fighetta. Ha delle labbra carnose e leggermente pelose. Mi immergo nelle sue nudità, leccandola e assaporando i suoi liquidi. Lei geme e avvicina con insistenza il sedere alla mia faccia. Continuo ancora per un po'. Poi mi tiro su e la prendo per la coda, voglio sottometterla. Mi abbasso i pantaloni e glielo infilo senza esitazione riempiendola completamente. Inizio a martellarla forte, con ritmo e intensità. Ogni colpo è una punizione per lei, e con la mano destra stringo e tiro i suoi capelli. Ora voglio vedere le sue tettone. La giro e ammiro il suo corpo maturo. Ha una striscetta di pelo tra le gambe, da cui inizio a poggiarmi fino a raggiungerle la figa. Glielo metto dentro e continuo a pomparla. Le tette fanno su e giù e lei tira indietro più volte gli occhi e la testa. Non mi interessa farla godere, voglio solo farle abbassare la cresta e mettere in chiaro chi comanda.


Inizio a rallentare i colpi, non resisterò ancora per molto a scoparla, ha davvero un gran fisico e asseconda i miei movimenti con gusto. La faccio mettere per terra e le sbatto il cazzo in bocca. Ha il viso sudato, e il trucco le sta colando dalla faccia. Mi succhia la capella e le palle, usa la lingua per farmi godere e ci riesce alla grande. È abituata a prenderlo in bocca. Poi si prepara ad accogliere il mio seme sulle tette, e inizia a segarmi sempre più forte. La sborro tutta, i fiotti sono carichi e forti. Le prendo la testa e la porto sul mio cazzo, per farle prendere in bocca gli ultimi schizzi. Beve il mio seme con gusto e si lecca le labbra. Il suo sguardo soddisfatto mi fa impazzire, mentre i miei respiri affannati si calmano.


Il telefono squilla e mi riporta alla realtà. Sono vestito e seduto alla mia scrivania. Guardo l'orario sullo schermo del computer: è ora di tornare a casa. L'ufficio si è svuotato e sto per andarmene. Avrei davvero voluto scoparmi Lavinia per metterla in riga. Ma resterà solo una fantasia.


Preparo la borsa e accetto la triste realtà. Percorro il corridoio per andare all'uscita. Passo davanti alla sua stanza. La vedo. È piegata davanti all'armadio e cerca qualcosa.
 

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