Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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"Non ti curar di loro, ma guarda e passa" questa citazione mi è assai cara,prendila come un mood di vita qui su phica.
Questo è il mio primo commento qua sul tuo 3d,perche di solito non riesco a scrivere causa ictus indotti dai tuoi racconti😜😜😜😜😜😜😜😜
 

tito81

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Un paio di giorni di tregua da tutti, poi c’è da organizzare il 25 aprile. Come ogni anno da questa parte, si va a fare la scampagnata con il gruppo.

Saremo una ventina tra ragazzi e ragazze che tutti gli anni si danno da fare per mangiare, bere e stare bene insieme.

Avevo chiesto a zia se Michela poteva aggregarsi con noi, ma aveva un meeting di atletica fuori città, per cui non se ne face niente. Ma avevo strappato un sì inaspettato per la settimana dopo. Cioè il primo maggio.

All’interno del gruppone ci si conosce tutti, ma poi ci sono i sottogruppi di persone che si frequentano più spesso , come nel caso mio e di Fabio.

Quella mattina ci ritrovammo vicino alla piazza del comune con la macchina. Si partiva da lì per essere sul posto una trentina di minuti dopo. Nel mentre si aspetta gli ultimi ritardatari, scambiamo due parole io e Fabio.

F: ti vedo raggiante fratello, hai raggiunto l’obiettivo?

A: si

F: è una gran topina come ti aspettavi?

A: anche meglio

F: sono contento per te… e anche per me a haha

A: per ora è presto per affidarla alle tue grinfie, questa settimana mi dedico a lei. E poi se continui così ad essere irruente rischi di rimanere a mani vuote.

F: ah ho capito, alla bambina gli piace la delicatezza e la dolcezza. Ci giocherò un po’ appena me lo consentirai.

A: forse già il primo maggio avrai un’occasione.

F: mooolto beeeneee:.. a proposito, ti è piaciuto lo spettacolo l’altra sera?

A: era una scopata a senso unico, sembrava una bambola

F: tu mi giudichi male, ma lei vuole così alla fine. Sono donne fredde, sono di natura cosi.

A.: ascolta, quello che dici sono stereotipi. Magari all’inizio sono così, ma poi dopo sono tutto un altra affare.

F: si si, guarda allora vai ora in macchina con Ekaterina, venite insieme al parco così, parlate di Russia, Ucraina e compagnia bella. Mi immagino 30 minuti di palle complete, come alla cena.

A: ma si può sapere che hai? Ti girano stamani?

F: ci ho discusso due minuti fa… ma lei vuole rimanere qui. Pensaci te. Io vado con i ragazzi in macchina.

Si inizia bene la giornata pensai.

Busso al vetro:

A: Ekaterina buongiorno, Fabio è andato con una macchina dei ragazzi.

E: che vada al diavolo. Mi accompagni a casa?

A: no. Eka, ascoltami, ora ti porto al parco, ti fai una bella girata, prendi aria buona, ti fai due risate con tutti noi e poi fai pace con Fabio. Non mi far passare una brutta giornata anche a me.

E: non voglio stare con lui oggi

Dovevo forzare un po’ la mano.

E: sono venuto, perché c’eri tu, avremmo parlato di tante cose. Mi piace ascoltarti.

E: allora vengo, ma per un po’ starò con te sui prati.

Aspettai che uscisse per chiudere a chiave la macchina. Quello che mi trovai di fronte fu uno spettacolo incredibile.

Vestiva una maglietta con le spalle scoperte e piuttosto larga sul seno, Niente reggiseno.

E poi quei legging stretti al culo, e finivano davanti con un bel camel toe.

Prese posto accanto a me e per i primi minuti non feci altro che guardare ossessivamente la sua fica così piena e le tette quasi al vento. Fortunatamente avevo gli occhiali da sole che nascondevano la mia attività di spy.



A: Eka , mi vuoi dire che avete fatto voi due?

E: il tuo amico pensa solo al sesso, cerco sempre di parlare di altro, ma lui dopo 5 minuti mi zittisce. Non sono una macchina, ho un anima anche io. Anche a me piace tantissimo il sesso ma c’è altro. Parlo della mia terra, mi mancano i miei, anche con tutti i problemi che hanno.

A: ma Fabio manda i soldi anche a casa tua.

E: lo apprezzo molto. Ma io sono qui ora. Sono rimasta colpita dall’uomo latino, lui è bellissimo. Ci sa fare con le donne a letto, ma non sa che cosa sia essere un gentiluomo.

A: che ti aspettavi da lui, che cambiasse? È fatto così, e di certo prima di te ha avuto tante storie e tutte quelle sono finite allo stesso modo. A me dispiace vederti così. Chi ti vede da fuori sembra che tu sia antipatica, fredda, ma parlando con te anche l’altro giorno, ho capito che non è così, sei estremamente romantica, ami la tua famiglia, il tuo paese. Lui è fortunato ma non lo vede.

Per trenta secondi non parlò, poi distolsi per un attimo lo sguardo dalla strada, vidi che mi fissava intensamente.

E: tu sei un ragazzo eccezionale, mi ha detto delle parole bellissime. Grazie.

Dopo circa 5 minuti , arrivammo in fila ad un passaggio a livello.

E: posso togliermi un attimo la cintura?

A: certo, tanto questo passaggio a livello ci sta una vita chiuso.

Si appoggiò sulla mia spalla e mi prese per sotto, il braccio.

E: posso stare un po’ così. Mi sento tanto vulnerabile. Ho bisogno di contatto.

Avevo una vista splendida sulle tette, così ritte , praticamente è come se non avesse avuto la maglietta. Ebbi un erezione massiccia. Tolsi gli occhiali e con la mano sinistra alzai delicatamente il suo mento. Quel occhi erano diamanti.

Ci baciammo intensamente , lei si abbassò la maglietta e portò la mia mano sul suo seno, aveva i capezzoli turgidi.

Poi all’improvviso disse

E: ti ho desiderato l’altro giorno mentre mi guardavi dal bagno.

BOOM

non sapevo che dire ero imbarazzato, allora la sensazione che avevo avuto in casa di Fabio che mi guardasse era vera, poi mi salvai in calcio s’angolo.

A: ero andato a lavarmi le mani, stavo per uscire, ma ti ho visto che ti spogliavi e devo essere onesto sono rimasto. Hai un corpo bellissimo. Dopo stavo per andare via dall’altra porta ed è successo quello che è successo.

E: nessun problema, era un rapporto come un altro, ma quando mi sono resa conto che tu eri dietro la porta, ho chiuso gli occhi e ho pensato solo a te.

Ci interruppe la macchina dietro che ci suonava. Il passaggio a livello si era aperto, feci per passare i binari e lei mi indicò invece una radura a sinistra...
Scrivi bene , complimenti
 
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Tanacca71

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Ragazzi, vi dico questo, devo trovare una scusa per riuscire ad andare da mia zia e chiederli gli album di Michela che vanno dal periodo 18/20 anni. Cosa posso inventarmi? Oggi stavo invece pensando all'episodio del Primo Maggio, e sarà uno dei più bollenti.
 

Mikyelino

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Ragazzi, vi dico questo, devo trovare una scusa per riuscire ad andare da mia zia e chiederli gli album di Michela che vanno dal periodo 18/20 anni. Cosa posso inventarmi? Oggi stavo invece pensando all'episodio del Primo Maggio, e sarà uno dei più bollenti.
Però così ci farai morire
 

tito81

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Ragazzi, vi dico questo, devo trovare una scusa per riuscire ad andare da mia zia e chiederli gli album di Michela che vanno dal periodo 18/20 anni. Cosa posso inventarmi? Oggi stavo invece pensando all'episodio del Primo Maggio, e sarà uno dei più bollenti.
Avete una nonna in comune ancora in vita o una parente lontana in comune? Gli dici che vuoi fare un calendario, album con le foto di voi da bambini/ ragazzi per lei.
E poi te lo ricopriamo di sborra
 
OP
T

Tanacca71

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Ekaterina
Mentre ci avviammo al posto indicato, stavo pensando che stavo cornificando il mio amico, anzi il mio migliore amico, lui certo aveva delle mire su Michela e nemmeno poche, ma almeno la trombata era concordata, qui cosa c’è di concordato?

Se era scafato forse si aspettava che succedesse qualcosa? O forse era tutto programmato? Fatto sta che mi sono sentito appena fuori posto.

Posteggiai di fianco ad un vecchio rudere era abbastanza distante dalla strada, ma era uno spazio aperto, insomma non era sicuro al 100%.

Detti una sbirciatina fuori dal mio lato guida, per un ultimo controllo, mi girai e… Ekaterina era soltanto in topless, mi guardava come un gatto guarda il paté dello sheba e non mangiava da tre giorni.

Poi ci spostammo nei posti dietro

Ho esitato, mai poi ho trovato il coraggio di dire qualcosa

A: Stiamo facendo una cazzata lo sai vero? E’ il mio migliore amico.

Non proferì parola, ma si girò a pecora, si tolse gli slip, con il buco del culo che puntava la mia faccia

Ecco, vi ricordate che appena 10 secondi fa avete letto la frase “ appena FUORI posto”

Non ci pensate più a quella cazzata, ero proprio nel GIUSTO posto.

Affondai la bocca in quelle labbra gonfie e intanto osservavo il suo buco imperioso che si contraeva

La leccavo con voracità, l’odore era gradevole, ma mai come la passerina della cugina.

Continuai nella leccata

A: Hai un culo da favola Eka, peccato non ho la macchina fotografica sennò era da fotografare e incorniciare.

E: Io vorrei sempre la tua lingua, sempre disponibile per le mie voglie.

E: ma ora voglio gustare quello che hai qui in mezzo

Lo prese in bocca in profondità, e si aspettava forse un trattamento violento come faceva Fabio, ma io la fermai per un istante

A: Eka, stai facendo sesso con me non con Fabio, se mi desideri come hai detto, voglio che tu ti goda il mio cazzo.

Mi baciò nuovamente, poi si posizionò sopra il mio cazzo e iniziò una lenta leccata dalle palle fino sotto la cappella, si muoveva su e giù con lentezza e ogni tanto mi lanciava delle occhiate per vedere se stavo godendo. Naturalmente, per me aveva gli occhi più belli del mondo e non solo godevo, ma ero presissimo

Poi spostò la mano sulla base dell’asta e si assicurò che tutta la cappella fosse bene in vista. La serrò dolcemente con le labbra prendendola per intero nella bocca. Poi si adagiò per bene sopra le mie gambe e mi fissò dritto negli occhi, cominciando a fare dei cerchi tutto intorno alla cappella.

I movimenti della lingua erano lenti e si aiutava molto con le labbra. La vedevo succhiare come se fosse attaccata ad un ciuccio per bambini. Poi i movimenti della lingua si fecero più veloci e sentivo stimolato la punta del pene, finché la lingua era fuori controllo e leccava con spostamenti velocissimi l’intera cappella.

A quel ritmo il cazzo si fece durissimo e lei mi disse:

E: Ora sei pronto per incontrare il paradiso? O vuoi sentire l’inferno?

A: basta che non mi fai stazionare troppo in purgatorio.

Facemmo una risata per stemperare la tensione che si era creata, non volevamo che finisse tutto cosi in fretta, ma si mise velocemente sopra accogliendo il cazzo in quella fichetta ultra bollente. Si sicuramente stavo assaggiando l’inferno infuocato, ed ero nei gironi dei lussuriosi. Mise le sue mani sul petto cercando di prendere tutta l’interezza del cazzo dentro di se, io ancora una volta la baciai appassionatamente.

E: Mi sorprendi sempre piu, non sono abituata a tutto questo trasporto emotivo che hai. Mi fai godere tanto e mi fai stare bene.

Alludeva sicuramente a Fabio, che almeno nel rapporto che vidi non la degnò di uno sguardo e nemmeno di un bacio.

Decisi di gustarmi tutto il suo corpo in quella posizione, mi spostai, allungando le gambe sui sedili posteriori, gli presi le mani nelle mie e lei si appiattì con le sue tette attaccate al mio corpo. In quella posizione limonammo dolcemente per un lungo periodo, mentre lei cadenzava il bacino spostandolo avanti e indietro continuamente. Sentivo le dita tra le mie, stringersi delicatamente tutte le volte che la fava andava in fondo alla sua fica. Poi si rialzò da quella posizione e si girò .Questa volta mi dava le spalle e con la schiena si porto in avanti.

Ero in balia della sua mente. Per la prima volta era lei che dettava il gioco e il ritmo, Lo sguardo ormai fissava quel buco che pulsava sempre più, e allora decisi di usare gran parte dei suoi umori che erano colati sulla mia asta, per stimolare il suo buco pulsante. Giravo intorno, lo stuzzicavo, ma lei era più determinata a farmi vedere come voleva essere toccata.

E: Vai dentro, mettilo tutto dentro.

Ubbidì. Ero sopraffatto dal godimento, poi si girò appena, per incrociare i miei occhi.

E: ora ti porto in paradiso

Da quella posizione prese il cazzo e se lo portò al culo, la aiutai a divaricare le chiappe. La fava entrò con fatica all’inizio e lei fece una piccola smorfia.

E: Hai un cazzo come Fabio, bello lungo ma meno largo, non mi dispiace.

Poi dopo pochi secondi, iniziammo dei movimenti sincronizzati alla perfezione, come se fossimo amanti da anni. Il movimento andò avanti minuti.

E: Avevo ragione, quando prendo Fabio fa parecchio male, invece con te mi sto divertendo di più… e sto godendoooooo!!!

Mi stava illustrando tutte le differenze e tutto quello che sentiva sotto i miei colpi, ma per me era come ascoltare una che cerca di spiegarmi trigonometria mentre è ad un concerto dei Sepoltura.

A: sto venendooo Ekaterina.

E: Puoi venirmi dentro se vuoi.

A: Noo, sul visooo, voglio inondarti quel viso angelicoooo , prendilo tuttooooo.

Lo sperma si fece spazio sopra gli occhi e raggiunse anche parte dei capelli. Poi accontentai di nuovo Ekaterina rimettendo dentro il cazzo nel culo, finendo di sgocciolare quello che era rimasto. Ero esausto ma la russa non aveva finito le pulizia di casa e il mio sperma venne usato come crema di bellezza per il suo viso, mentre riprese in bocca il mio cazzo e lo pulì fino all’ultima goccia che avevo ancora dentro.

E: E’ stato come lo avevo desiderato, mi hai capito al volo senza parlare, abbiamo un intesa perfetta ed era la prima volta.

A: Se non fosse che dobbiamo raggiungere i ragazzi, inizierei di nuovo dove abbiamo finito. Chissà quando mi capiterá di rifarlo cosi.

E: Se ti sbrighi potresti non aspettare così tanto quanto pensi.

Riprendemmo il cammino. Giunti a destinazione il gruppo si stava preparando per mangiare .

Fabio mi venne incontro.

F: Ma che cosa è successo, ci stavamo preoccupando.

A: Non è stato facile convincere la tua ragazza, lei non ne voleva sapere di venire. Poi ho trovato gli argomenti giusti , ma noi dobbiamo parlare. Ora vai da lei e fai pace.

Io ero lontano da Ekaterina dal tavolo, ma molto spesso ci lanciavamo occhiate complici.

Mangiai con ingordigia, poi crollai in un sonno profondo, avevo lo stomaco pieno e le palle vuote. Fui svegliato dopo una paio d’ore di sonno. I suoni erano confusi, mi alzai per capire meglio, vidi Fabio fare l’amore con Katerina, questa volta sembravano calmi, io non volli disturbare e mi aggregai ai ragazzi.

Si fece sera e rientrammo a casa.

Feci tempo a chiamare Michela un minuto

M: Oggi mi è successa una cosa al campo di atletica domani quanto vengo da te ne parliamo ok?

Chissà che cosa era successo.
 
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sormarco

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L’inizio del percorso

Stavo aspettando impazientemente Michela, finalmente suonò la porta. Entrò con un gran sorriso

Chiusa la porta ci baciammo, ma lei era sicuramente su di giri. Dovetti frenare la sua voglia di raccontare l’episodio.

A: Mettiamo le cose in chiaro. Si farà tutte le cose del mondo qui, ma devi ricordare che devi studiare, perché la fine dell’anno scolastico è vicina e se vuoi convincere mamma a farti mandare da me devi progredire nello studio. Qui abbiamo libertà assoluta. Ok?

M: ok, va bene

Ci mettemmo a studiare, ma lo sforzo era immane. Mentre ripeteva gli esercizi, io stavo guardando le sue tette. In quell’istante lei poteva scrivere sul quaderno le massime di frate indovino, io non mi sarei accorto di nulla.

Lei era molto più applicata di me, ma aveva anche lei dei pensieri nella testa e cosi con la scusa di non aver capito, mi montò sulle gambe. A quel punto mi dovetti applicare veramente al foglio, ma con la mano destra indugiai sotto la maglietta, lei mi facilitò l’operazione sganciandosi il reggiseno.

Raggiunsi le sue tette belle piene e iniziai a soppesarle, mentre lei si mise la penna sulle labbra. Ormai il sangue scese rapidamente all’uccello, e mi resi conto che non riuscì più a seguire il quaderno. Gli esercizi per un tratto mi sembravano scritti in aramaico antico.

Tolsi la maglietta, e la visione di quel seno mi fece capitolare. Affondai la bocca su quelle tette perfette. E intanto iniziai a rovistare tra le sue cosce.

A: togliti tutto porcellina

M: Porcellina? Ma Anto io…

A: Stai zitta e fallo

Non so cosa mi prese, forse avevo subito in modo passivo il rapporto di Ekaterina, che ci stava, perché non avevo voglia che lei pensasse a me come a un Fabio 2.0, ma con Michela volevo comandare il gioco.

A: Si certo, bella porcellina, mi sei venuta sulle gambe per capire la lezione…

Ero già carico, la impalai con una certa convinzione, lei fece una smorfia piuttosto marcata, ma io continuai con dei colpi ben assestati, il suo viso era un mix di godimento e insicurezza.

Arretrai con la sedia mi alzai in piedi e la presi in braccio senza staccarmi da lei. Non era una piuma, come Ekaterina, era molto alta e aveva un fisico sportivo, ma cmq resistetti abbastanza in quella posizione, con colpi profondi.

M: E’ bello, è bello, oddio lo sento tutto, mi sembra di averlo in golaaa!!

Continuai ancora e la portai finalmente sul letto e la volai letteralmente ormai dolente alle braccia.

A: ora prendilo in bocca dai, fammi sentire come pompi bene

Lei esegui di gran voglia, e per la prima volta si spinse molto più giù del solito, voleva arrivare alla base, ma ero troppo lungo per lei, continuò comunque ancora a provarci .

Poi memore del pompino sublime di Eka, dettai le istruzioni per far sì che Michela eseguisse lo stesso lavoro.

A: Prendi solo la cappella, serra le labbra appena sotto e poi muovi lentamente la lingua in tutte le direzioni.

Esegui con passione, non poteva essere ai livelli di Eka, era appena all’inizio, ma si applicava cercando di farmi felice.

Ogni variazione del tema, lei lo applicava ed era una spugna del comprendere cosa volevo.

Avevo voglia di penetrarla ancora, la misi sotto gli sollevai le gambe, appoggiandole sulle mie spalle e inizia a dei ritmi indiavolati. Volevo godermi lo spettacolo del suo viso. Per almeno una decina di minuti alternai colpi decisi e lenti ad altrettanti accennati ma veloci.

M: Mamma mia quanto lo sento, ho la passera in fiamme, non ti fermare, sento che sto esplodendo, dai, dai, daiiiiiiiiiii

Aumentai il ritmo vertiginosamente, non riusciva più a parlare, emetteva soltanto monosillabi, fino a che tirò un urlo poderoso e venne allagando tutto.

Si spostò all’indietro, le gambe erano fuori controllo, il tremolio raggiunse anche tutto il corpo, le orbite all’indietro, la bocca aperta, era uno spettacolo vederla godere .

Era esausta, ma continuava a toccarsi le bocce

Venni proprio in mezzo alle tette, con un getto potente che prese anche gran parte del collo. Poi crollai anche io acconto a lei.

M: Giurami che mi farai godere sempre cosi, ti giuro che qualsiasi cosa tu vorrai farmi fare lo farò senza fiatare, giura Antonio, perché sto impazzendo.

A: Giuriamolo insieme.

E cosi facemmo.

Per me era un lasciapassare alle mie voglie più sfrenate ma sono sicuro che lei le avrebbe accettate tutte.

Poi per prendere un po’ di fiato e riposarmi, iniziai a raccogliere con un dito lo sperma colato e lo posai dolcemente su tutte le labbra.

A: Non lo leccare Michi, lascialo riposare sulla tua bocca. E’ venuto il momento di raccontarmi cosa è successo ieri. Ma non ti togliere quegli schizzi sulla bocca.

M : Ieri mattina abbiamo avuto questo meeting con altri gruppi, provenienti da tutta la regione. In men che non si dica si annuvolò abbastanza velocemente, molti di noi stavano gareggiando in diverse discipline, ad certo punto uno scroscio terribile ci colpi in pieno, corremmo tutti e cercammo riparo,chi negli spogliatoi chi sotto i tetti o in posti di fortuna.

Io ero più vicina allo spogliatoio e corsi velocemente, cosicché ero stata una delle prime ad entrare, ma quasi tutti ebbero il primo pensiero di entrare, cosi una folla enorme si accalco velocemente spingendomi fino alle fine del muro. Ero pressata e iniziammo ad urlare che ci facessero un po’ di spazio, almeno per respirare. Alla fine si creò un piccolo spazio dove almeno potevamo muovere le braccia.

Dopo poco meno di minuto mi sento poggiare una mano sul culo, cerco di girare la testa, e riesco a malapena a vedere un bel ragazzo, credo della mia età che mi fissava, non riuscivo a divincolarmi, e cercai di togliere la sua mano, ma mi bloccò.

Ad un tratto sentii da sotto i pantaloncini le sue dita che si facevano spazio nelle mie mutande e in battibaleno le avevo sopra la mia passera. Mi bloccai all’istante e non fui in grado di respingerlo, avevo il suo dito dentro la fica e stava stantuffando in modo intenso, io e lui eravamo in fondo alla stanza e tutti erano impegnati a guardare fuori per vedere se smetteva di piovere. Lui prese coraggio quando senti la mia fica bagnarsi a quei movimenti.

Avevo il cazzo che in attimo divenne duro, sia per il racconto della cugina sia perché parlava con la sborra colante dalle labbra.

M: Mi prese la mano bloccata, me la portò dietro la schiena e senti il suo cazzo sulla mia mano. Mi guidò in una sega mentre le dita divennero due dentro la fica. Smise di piovere e la fiumana di gente cominciò a scorrere, fino a svuotare lo spogliatoio. Sentivo il suo cazzo pulsare il modo vertiginoso. Non avevo forze per poter uscire, le mie gambe erano un tutt’uno con il pavimento, poi in un attimo mi girò come una trottola mi abbassò violentemente il corpo e mi sborrò in faccia. Lui usci dalla stanza, io rimasi li in quella posizione per qualche secondo, poi cercai un bagno per pulirmi il viso.

A: Per cui è stata come una violenza

M: Per un attimo ho avuto paura, ma poi sentire quelle dita cosi frenetiche dentro di me, mi hanno eccitato tantissimo, se lui non fosse venuto cosi velocemente le lo avrei preso sicuramente in bocca.

BOOM BOOM BOOM

A quelle parole, il cazzo mi scoppio di nuovo e immaginai subito che la sborra sopra le sue labbra fossero del ragazzo.

A: Sei proprio un troietta cara cuginetta.

M: Sei tu che mi fai venire voglia. E’ da quando sono arrivata a casa ieri sera, che non vedevo l’ora di arrivare qui oggi per farmi scopare per bene da te.

A: Allora ti accontento subito

Segue stasera
intanto per ora come vi sembra la cugina?
Ehhh... Già ninfomane ai primordi, sei stato davvero un'apripista eccezionale in tutti i sensi😍😍😍😍😍😍😍😍😍
 

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