Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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I tuoi paragrafi rivolti a quegli anni per farci capire ( ovviamente di chi è di quella generazione) come era vestita tipo non è a Rai sono morto.....e purtroppo mi fai venire in mente quegli anni in cui anch'io ho avuto esperienze simili.....ma come ti ho scritto in privato non belle. Grazie comunque per il tuo racconto. Per quanto riguarda il messaggio importante puoi mettere l'annuncio " Materiale non adatto ai deboli di cuore, finti moralisti, finti perbenismi e non provate a farlo a casa " 😂😂😂
Sei un grande
 
PRIMO MAGGIO, DOVE TUTTO EBBE INIZIO
Primo Maggio

Andai a prendere Michela di buon ora, salutai gli zii, e promisi loro che l’avrei riportata prima della mezzanotte, loro obbiettarono un po’, ma gli dissi che il posto era fuori mano e le ragazze del gruppo avevano anche organizzato una cena in casa e che avevano buttato già i soldi. Ci dissero cmq va bene.

Il punto di ritrovo era direttamente in questo bosco con prati immensi ai lati.

Fummo fortunati, perché aveva piovuto appena un poco la mattina presto e molta gente per paura che piovesse tutto il giorno aveva rinunciato alla scampagnata.

I ragazzi del gruppo avevano scelto un posto molto bello ma troppo scoperto, io e Fabio invece si optò per un posto molto intimo, con tante vegetazione intorno, un posto strategico per la sera. I ragazzi della comitiva protestarono

F: Ragazzi noi vi raggiungiamo tra poco, ma io dopo ho bisogno di riposare e me ne voglio stare lontano dai rumori.

A: E’ vero ragazzi, mi metto anche io qui, per dopo.

Mettemmo tre asciugamani per terra per prendere posto, ma non servivano, nessuno avrebbe occupato quell’area.

Raggiungemmo i ragazzi, un po’ di presentazioni di Michela al gruppo e già dopo alcuni minuti un paio di ragazzi vennero da me.

Li chiamavano simpaticamente Cip & Ciop, perché stavano sempre insieme, anche più di me e Fabio

Ma i loro nomi erano Luca e Stefano

L: Oh Antonio, ma la tua cugina è tanta roba, guarda lì che culetto sodo.

S: Ma è vero che ha 18 anni,

L: Raccontaci un po’ di lei

A: Ma nemmeno sotto tortura, io sono venuto qui per divertirmi, mica per subire un interrogatorio stile Gestapo, Lei è lì andate a chiedere voi

Naturalmente ero divertito, perché vedevo la cuginetta al centro delle attenzioni di tutti i maschietti della compagnia e non sapeva come gestire la situazione, ma era finalmente libera di comportarsi come voleva, nessun mamma e papà nelle vicinanze che controllavano.

Andò avanti per un po’ questa situazione, ma fu “salvata” dalle ragazze del gruppo che la portarono via ai tavoli per preparare.

Poi i soliti giochi , pallavolo, calcio e così via, Si mangiò veramente tardissimo, tanto e si bevve anche una quantità smodata di alcolici e vino. Molti erano provati dopo quel pranzo, fu una pennichella generale, fino a sera.

Io non avevo bevuto molto, perché sono sempre quello che guida e non mi volevo ammazzare da qualche parte contro un muro.

Mi girai per cercare dove si era addormentata Michela e dopo metri mi accorsi che stava dormendo come un sasso in posizione supina e accanto aveva soltanto Stefano. Non aveva bevuto molto, ma sapevo che anche un bicchiere di vino la metteva k.o. Anche mio zio mi disse una volta che lei aveva il sonno pesante.



M: Ho la testa che mi gira.

Fabio da marpione

F: Aspettiamo ancora che sia passata a tutti, anche io sono brillo.

Michela e Fabio erano a mezzo metro di distanza tutti e due sdraiati di pancia in verticale io invece ero in mezzo a loro ma dalle parte dei piedi in orizzontale. Ascoltavo attentamente senza mai entrare nella discussione. Mi misi un giacchetto che mi copriva gran parte del viso perché iniziava a fare freddo e poi volevo fare come l’uomo del primo racconto , far finta di dormire ma poi guardare a mezz’occhi.

F: finalmente ti posso chiedere scusa per il mio comportamento dell’altra volta

M: No dai non ti devi scusare è tutto passato, sono rimasta sorpresa dal trasporto che ci hai messo.

F: E’ che Antonio mi aveva detto che eri bella, e io non pensavo così tanto.

M: Grazie sei gentile.

F: Ti devo chiedere una cosa

M: Dimmi

F: io e Antonio ieri abbiamo comprato una cosa per te, perché non la metti?

Michela cercava il mio sguardo per un aiuto, ma si accorse che dormivo, io invece aguzzai la vista dai bottoni del giacchetto e osservai

M: No scordatelo, ma hai visto quanto è corto quel pantalone, sono praticamente con il culo di fuori. Per non parlare delle mutande che sono più grandi quasi del pantalone.

F: e allora? siamo solo noi tre, anzi due, perché Antonio è nel mondo dei sogni.

M: no, dai io mi vergogno.

F: Ma di me ti vergogni? Non sei mica la prima che vedo in pantaloncini

M: ma io è la prima volta che me li metto.

A quel punto Fabio si avvicinò un attimo e gli prese la mano. Parlava a voce bassa

F: ok vuoto il sacco, te lo dico ora che mi viene il coraggio con l’alcool. (premio oscar per la recitazione, nota personale) Per me te sei bellissima e hai un corpo da favola unito da un visino da lolita, , con quella espressione da eterna insicura e da inesperta farai strage di ragazzi ma soprattutto di uomini maturi. Antonio mi ha detto che sei da infarto con quelli hotpants, , so che non avrai più la possibilità di metterli in pubblico per la restrizione dei tuoi genitori, e io se non li vedrò stasera che siamo soli, me ne pentirò per tutta la vita. E ti chiedo anche una cosa, togli le mutandine e metti solo quelli, non ti capiterà più di provare quell’emozione.

M: No dai le mutande no, mi vergogno troppo.

F: Ma sei in pantaloncini, dai ti prego.

E fece gli occhioni da bambi bastonato.

Il discorso funziono alla grande, la bimba si senti in colpa e camminò in direzione della busta, poi si mise dietro un arbusto e si spogliò.

Quando ritornò, la mia copertura quasi saltò perché era davvero fantastica. Si rimise per terra ma questa volta era di fianco a Fabio e ci si mise anche lui, erano faccia a faccia a meno di mezzo metro.

F: Si ho capito, ma cosi nascondi il sedere, ti puoi girare con la pancia in giù per un pochino?

Lei allora lo accontentò. Appena si girò Fabio ebbe un sussulto, il suo culo era perfetto e il cavallo molto fine dei jeans fecero intravedere la passerina di Michela.

M: Hai visto? Sei contento? Scusa ma sono un po’ in imbarazzo

F: E’ vero, non è giusto, bisogna essere alla pari.

E con un gesto veloce si tolse la maglia e la tuta dei pantaloni e rimase in boxer bianchi.

Fu Michela che questa volta ebbe un sussulto. Fabio avevo un fisico da nuotatore e aveva un pacco notevole.

F: Ora siamo pari mi sembra

M: se prima ero in imbarazzo ora lo sono doppiamente.

F: Ti va di toccarmi?

M: no ma che dici?

F: dai su che ti va lo vedo

M: Ma no guarda, io…

Fabio prese la mano di Michela e la portò sul petto.

M: Sono belli gonfi, sei davvero un bel ragazzo.

Cercò di ritrarsi ma Fabio prese delicatamente la mano di Michela e poi successivamente soltanto un dito della mano e lo guidò per tutti gli slip sopra l’asta. Poi lasciò Michela in completa autonomia.

Michela vide quel cazzo gonfiarsi a dismisura tra i boxer di Fabio, Lo guardava negli occhi ma ancora era indecisa su cosa fare.

Con la mano iniziò a tastare quel rigonfiamento.

F: sei brava e delicata, ma posso metterlo fuori? Inizia a farmi male con i boxer stretti.

Lei annui, e finalmente Fabio tirò fuori quel palo di carne.

Vidi chiaramente Michela mordersi le labbra, era segno che quello che guardava li piaceva

Il vino cmq aiutò molto.

M: Mamma mia come è grosso.

F: be anche Antonio non è messo male.

M: Si vero, pressappoco è lungo uguale ma il tuo e anche grosso in larghezza. Non che sia fine quello di Antonio ,è bello, ma questo è immenso.

Michela ancora una volta prese in mano quel bestione. Lo curava con cura, accarezzava le palle, lo stringeva alla base dell’asta, lo guardava come il cane guarda un osso gigante. Poi iniziò a segarlo piano piano. Fabio chiudeva gli occhi dalla goduria, poi li apriva velocemente per non perdersi lo spettacolo. Allungò la mano verso la testa di Michela e la baciò lungamente, stavano limonando dolcemente.

Mi sopresi che Fabio fosse così calmo, di solito andava come un treno, ma aveva capito che con la dolcezza avrebbe fatto breccia su Michela. Poi spostò finalmente la testa sul quel cazzo maestoso, e Michela aveva difficoltà a contenerlo.

M: Quasi non mi entra in bocca da quanto è largo, ma aumenta ancora è incredibile.

Allora leccò tutto quello che c’era da leccare: palle, asta, cappella, la lingua era instancabile e non aveva metà poi finalmente lo prese in bocca.

La difficolta aumentava e Fabio inizio a spingere sempre di più.

Lo spettacolo che avevo davanti ai miei occhi era devastante, Un visino così giovane e innocente, che inglobava un cazzo di dimensioni incredibili.

F: Afferrami le palle da dietro e cerca di spingerlo tutto in gola

Michela ubbidiva

Lo voleva far sparire, e per un istante ebbe successo perché il buon Fabio spinse la testa della poverina contro quel missile. Usci da quella morsa con parecchia tosse. Era il segnale che la cappella era arrivata in gola.

F: ora riposati un poco

E si spostò dietro di lei ad ammirare quel culo magnifico. Prese la mano di Michi e la porto dietro la schiena a contatto con il suo cazzo.

F: Continua a segarmi ragazza

Poi con la mano spostò il filo del hot pants e ebbe visione della passera, che era visibilmente fradicia.

Ma fu rapito dal quel buco del culo pulsante e intatto.

Provò ad entrate con un dito, ma lei lo fermò

Fabio iniziò a leccarlo e riprovò di nuovo, ma ancora ebbe un rifiuto

M: L’ho promesso ad Antonio, quel buco è suo.

Ebbi un erezione potente, la frase mi inorgoglì tremendamente .

Fabio per un attimo capi che poteva osare, deve aver pensato in fretta che sei il buco era solo per me, l’altro poteva essere suo per stasera.

Allora provo ad osare

Si tuffò con la bocca dentro quel lago e ne fu pervaso

F: Hai una fica bella profumata Michi, ora ci sguazzo

Michela iniziò ad avere il fiato corto, apriva la bocca dal piacere.

Poi Fabio si staccò e iniziò con il dito un lento ditalino, poi ancora un altro e un altro. Tre dita contemporaneamente affondavano in quella cascata di umori.

Michela iniziava a gemere con una buona intensità.

Andò al livello successivo e prese la sua fava e la mise a contatto con la fica di Michela e il filo dei pantaloncini.

Lei ora era presa di brutto, sentiva l’asta a contatto che faceva su e giu.

Fabio pensò di andare al boss del livello.

Sbottonò gli hot pants e arrivò fino ai fianchi, a quel punto Michela si alzò appena per far sfilare i pantaloncini.

Quello era il segno che aveva il via libera

Appoggiò la cappella sulla fica piena si secrezioni e si fece spazio dolcemente. Era un su è giù continuo, e la larghezza dell’asta unita alla cappella possente erano a contatto totale con il clitoride.

Michela sussultò e si irrigidì, poi con il movimento continuo del membro , si sciolse.

E allentò le inibizioni che finora la costringevano al silenzio

M: Ho la fica larghissima, posso sentire tutto il tuo immenso cazzooooo

Ora urlava dal piacere, non si teneva più, mi tolsi il giacchetto, non resistevo all’eccitazione, guardai se ci fosse qualcuno, ma fortunatamente eravamo soli. Ma loro non si accorsero di niente.

Cambiarono posizione, e ora lei era sotto

Lui muoveva il bacino meglio di John Travolta, lei lo guardava negli occhi fisso. Poi si baciarono durissimo. Per un tempo interminabile scoparono in quella posizione

F: Voglio che tu venga sopra

Michela esegui, come una cagnolina

Da quella posizione Fabio dettava i colpi ma anche lei poteva gestire il ritmo e ci andarono giù pesante per almeno 5 minuti.

F:: Te la spacco quella passerina

F: girati e mettiti a pecora, mi dovrai implorare di smettere

Fabio partì con un martellamento continuo e con la coda dell’occhio vide che io ero sveglio, mi fece un cenno come se era tutto ok per me.

Con la mano gli feci il gesto di si

Con la mia benedizione Fabio divenne una furia, aveva un ritmo pazzesco, le palle arrivavano a toccare la fica di Michela, voleva dire che lo aveva preso tutto.

Michela come di consueto cedette di schianto sui gomiti e si appiattì prona, lui non cedette di un millimetro e continuo l’opera di bombardamento. Ora Michela aveva gli occhi socchiusi e non riusciva a parlare.

La riprese nuovamente per la testa e gli mise il cazzo in bocca. Gli scopò la bocca, erano colpi secchi e potenti e vedevo letteralmente la gola riempirsi della cappella. Lo aveva più e più volte preso tutto fino in fondo.

Poi di nuovo a pecora , con la schiena al massimo inarcata, gli prese i capelli e continuò da dove era rimasto.

La fica della cugina era viola, poi finalmente parti il tremolio delle gambe e venne per la prima volta in modo pazzesco, poi quasi svenne dalla stanchezza ,ma Fabio finalmente sborrò in faccia

Li lasciai cosi distesi, e io osservavo quella povera bambina con gli schizzi in faccia e con gli umori che colavano dalle gambe. Dopo una mezzoretta gli svegliai.
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prossimo capitolo, IL RITORNO IN MACCHINA
Con questo capitolo mi hai fatto venire il mal di palle cazzo...adesso mi devi presentare Michele che deve farmelo passare anche a me eheh
 
CAPITOLO: PRIMO ESAME DI MICHELA

Il prof mi aveva impressionato, era davvero una miniera di informazioni, ma a questo punto dovevo far si che Michela ritornasse all’ovile.

I genitori erano rientrati dalla gita del camper e si apprestavano a festeggiare l’evento tutti insieme per raccontare la loro esperienza. Il luogo era in casa di Michela.

La cugina aveva la fortuna di abitare in una abitazione con piano terra e primo piano e sopra una ampia terrazza dove già a giugno si prendeva il sole.

Faceva molto caldo e io decisi di vestirmi abbasta leggero con una camicia a mezze maniche sbottonata per esaltare un po’ i pettorali, e dei pantaloni estivi. Poi occhiali da sole. Insomma facevo la mia figura. Dopo i saluti di rito chiesi dove stava Michela. Mi dissero che si sta cambiando in camera.

Finalmente venne giù con una vestitino con le spalle scoperte e la gonna molto corta, stile Non è la Rai per intenderci. L’esame non è per lei, è per me pensai

Saluti di rito, io mi avvicino per un bacetto innocente alla guancia e approfitto

A: se scendi così mi fa prendere un infarto

M: ho detto di darmi tregua, e ti presenti con i pettorali in bella vista, sei uno stronzo.

Non erano passati nemmeno 5 minuti e io facevo già fatica a contenermi.

Ma il mio intento era quello di far cedere subito la cugina

Gli zii ci avevano assegnato i posti a tavola accanto, invece la rottura di palle di mio cugino voleva stare accanto a me. Michela rideva poco più in là

Per il dopo pranzo ci trasferimmo in terrazza, c’era un bel gazebo. I genitori si misero sotto all’ombra, io invece mi defilai un po’ più in alto dove c’era una seconda terrazza molto più piccola dove si poteva prendere il sole.

Rimasi in pantaloni e la cugina mi raggiunse, per prendere il sole anche lei, ma rimanendo nel suo vestitino.

M: novità ?

A: ho parlato con il prof, é probabile che lui sia uno dei professori che vanno in gita

M: davvero?

A: si, sarai nelle sue mani per tre giorni.

M: grazie,ma sono un po’ preoccupata, senza il tuo aiuto come farò ad essere sicura che andrà tutto bene?

A: non sono io che ha deciso un periodo di pausa.

Era visibilmente preoccupata, ma non dissi niente della proposta che feci al prof, e nemmeno della mia presenza per ora. Però forzai un po’ la mano

A: so che non vuoi fare niente, ma mi sono meritato qualcosa per aver agevolato il tuo incontro?

M: ok ti spalmo la crema, però stai calmo

Mi tolsi anche i pantaloni e rimasi con gli slip.

M: ma sei scemo se ti vedono così?

A: ma chi ci vede ? I nostri sono nella terrazza di sotto e la casa più vicina alla tua sarà a 500 metri minimo

Iniziò a spalmare sul petto, io ero con gli occhiali da sole e controllavo il suo sguardo

Mi dava la crema molto velocemente, quasi non volesse più trovarsi in quella situazione li.

Comunque le sue mani mi fecero effetto subito, perché avevo il cazzo in tiro, e non avendo i boxer ma gli slip la cappella aveva fatto leggermente capolino sul lato destro.

Lei fece uno sbuffo e continuò con la crema, ma ormai il suo sguardo era sul mio pene.

Poi si morse le labbra e quello era un segno buono.

M: ok può bastare, così

E si mise a pancia sotto lei

Si stava trattenendo in modo assurdo

A: posso mettere un po’ di crema anche a te?

M: si, ok

Si tolse il vestitino

Sotto aveva un completino abbinato. Di intimo

Iniziai lentamente partendo dalle spalle e poi lungo tutta la schiena, lei sembrava rilassata.

Poi passai la crema dalle caviglie e alla gambe e pian piano il mio mirino erano le chiappe belle sode.

Mentre massaggiavo una parte di chiappa, con l’altra mano in modo leggerissimo presi la mutandina dal di sotto e la spostai appena per osservare la sua passerina, era leggermente bagnata. Avrei voluto tuffarmi con la bocca su quella fessurina.

A: piccola posso buttare un pochino più giù le mutandine appena per darti la crema più uniformemente?

M: solo un poco, non voglio rimanere con la fichetta troppo esposta al tuo sguardo.

A: come se non te la avessi mai vista.

M: la smetti per favore ? Dammi la crema e basta.

Era irritata

Abbassai gli slip leggermente sotto il buchetto del culo.

M: ma non è un po’ troppo abbassato?

A: no no tranquilla

Il suo buchetto svettava imperioso li davanti a me.

Iniziai a massaggiare delicatamente il culo e poi ogni volta che passavo vicino all’interno chiappe mi avvicinavo al suo buchetto

Lei sbuffava ancora cercando di stemperare la temperatura, ma non protestava.

Continuai e questa volta mi feci più deciso e con la punta dell’indice costeggiai giro giro tutto il bordo anale

Sentivo chiaramente che Michela ansimava

M: sei uno stronzo di prima categoria, lo sai vero?

Ti ho detto di darmi tregua, te invece non mi lasci in pace, per favore.

A: ma ti rendi conto del panorama pazzesco che mi trovo qui davanti?

M: e io allora? Secondo te non lo vorrei in questo momento? Ma ci sono i nostri parenti lì sotto.

Io se fossi in te mi conserverei per Simona

A: Simona?

M: viene oggi a trovarmi, gli ho detto che ci sei te.

A: e perché l’hai fatta venire oggi?

M: ti conosco perfettamente, lo sapevo che avresti provato a farmi cedere. E io mi conosco bene, non sono immune a te. E allora ho pensato che se doveva venirmi a trovare, magari ti occupavi di lei e mi lasciavi in pace.

Cazzo la cugina aveva passato l’esame, era riuscita a schivare tutti gli attacchi che gli avevo portato.

Però Simona era rimasta un opera incompiuta dal tempo del dopo discoteca. Non sapevo se era ritornata in forma dall’intervento che aveva subito, ma era una ghiotta occasione per stare insieme a lei nel pomeriggio.

Però prima di alzarmi e di ritornare alla mia sdraio da sole, abbassai ulteriormente le mutandine e affondai per una ventina di secondi la lingua su quella passerina umida.

La cugina rimase sorpresa ma non poté in nessun modo emettere un suono per via dei genitori di sotto.

Quei venti secondi furono un eternità, avvinghiai con entrambe le mani le chiappe di Michela, le spalancai e succhiai come un bidone aspira tutto.

Lei per quel breve lasso di tempo mi guardò con la bocca aperta dalla goduria e lo sguardo da truce assassina.

Poi mollai la presa

A: non ti incavolare, siamo pari adesso.


Mi rimisi alla mia sedia aspettando l’arrivo di Simona
Waiting SIMONAAAAAA
 
Ecco queste son le cose da raccontare, tutte le prime volte e le varie cose che magari lei s' inventava con i genitori, tutto questo succederà fin quando non si fidanzerà in casa, poi subentra il suo lui e di conseguenza tu sarai il suo tutore nominato dagli zii. Credo che andrà così ma non ce lo svelare e se c'è lo sveli vogliamo sapere comunque come ci arrivate.
Ben inteso che noi vogliamo, ma sei sempre tu che che decidi.
Un mio nipotino a fine anno: beh Nicolino sarai promosso ? Zio io sono bravo ma è la maestra che mette i voti.
Continuo a leggere come se fosse una drogaaaa non riesco a smettere appena ho un attimo sono qui...per capire cosa succederà sei un GRANDE
 
Buongiorno, oggi sarà un mini capitolo, che poi ci porterà ad approfondire aspetti più importanti prima della gita. Scusate ma come dice l’amico @miangamwien quando non è giornata, e ti fanno venire i giramenti di palle, poi i ricordi belli non si focalizzano.
ti ringrazio, ma siamo schiavi della figa... e se ne approfittano
 
Capitolo: secondo esame di Michela

Finalmente arrivò Simona

Tutti si precipitarono a salutarla

Domande prima di tutto sulla sua salute

Mi sembrava in forma

Ci mettemmo a sedere per un attimo tutti insieme a tavola, così i genitori approfittarono per far vedere le foto e per introdurre una novità succulenta.

Simona si mise seduta sulla sedia di Michela e dato che non c’erano più sedie libere presi al volo la cugina

A: viene qui con me cuginetta. Guardiamo le foto insieme.

Michela mi guardò e mi disse “stronzo” con i denti serrati. Era veramente arrabbiata, ma non poté fare niente in quella posizione e anzi fece un sorriso ai parenti di circostanza

Io volevo la cugina , mi mancava tutto di lei. Bramavo la sua fichetta

Iniziammo a sfogliare le foto

Mia mamma e mio padre erano a capotavola, i miei zii davanti a noi

Io a sinistra con mia cugina seduta sulla mia gamba sinistra e con le sue gambe appoggiate sulla destra e Simona sulla mia destra.

Delle foto in quella situazione non ne fregava niente, e fino a quel punto nemmeno a Simona.

Avevo preso la sua mano nella mia , lei mi guardava a tratti intensamente , comunque eravamo in situazione troppo pericolosa, ma tentai comunque si mettere la mia mano sulle sue gambe e poi piano piano risalire i suoi pantaloni.

Lei capí subito le mie intenzioni e divaricò leggermente le gambe per agevolarmi nell’operazione. Arrivai alla sua fichetta bella gonfia. Aveva un camel toe marcatissimo, con i legging che facevano vedere chiaramente la sua fessurina.

Ebbi una potente erezione.

La cugina a quel punto mise il suo braccio destro attorno al mio collo e si adagiò con la testa un po’ sulla mia spalla.

Zia: guarda loro belli, sareste da foto così.

A: ci vogliamo bene, le ripetizioni e le uscite ci hanno cementato come rapporto.

Tutti felici e ripresero a sfogliare le foto.

Ci sussurrammo all orecchio delle frasi

M: smetti, non resisto più.

A: non è colpa mia, mi hai detto di occuparmi di Simona e lo sto facendo.

M: si,ma ora ho un palo qui sotto, praticamente sulla mia fichetta.

Simona mise la sua mano sopra la mia , accompagnando il movimento sulla sua topina

Michela aveva deciso a quel punto di cambiare posizione e si era messa completamente sul cazzo, in posizione centrale. Non persi tempo. Avevo la sinistra libera e misi la mano sulla coscia sinistra.

Poco dopo mi ritrovai sulle mutandine.

Per la prima volta maneggiavo due passerine insieme. Una cosa incredibile.

La cugina aveva ceduto, non oppose resistenza.

Ora lei e Simona si guardavano e avevano capito che cosa stavo facendo con le loro passerine.

Stavano ridendo .

Non avrei resistito a lungo, ma eravamo in una situazione ultra pericolosa.

Poi gli zii presero parola

“Abbiamo da comunicarvi una cosa, abbiamo parlato con i tuoi genitori Simona e di comune accordo, ci piacerebbe che tu venissi con noi in vacanza quest’estate. Per far compagnia a Michela e sopratutto per farti fare un po’ di vacanza relax dopo quello che hai passato”

Alla notizia, premetti su entrambe le fichette, per far capire alle sue amiche che la cosa mi eccitava un casino

La risposta dell ragazze non tardò ad arrivare

Simona mi strinse la mano nella mia e premette ancor di più sulla sua fichetta, la cugina raggiunse le sue mutandine e le spostò di lato permettendomi di arrivare direttamente a pelle .

Ormai la situazione era quasi fuori controllo e allora decisi di alzarmi e mi incamminai di nuovo sulla terrazza.

A: io vado a prendermi gli ultimi scampoli di sole, scusatemi.


Ero vittima dello mia stessa voglia , trenta secondi in più e sarebbe stato fatale
 
Capitolo: secondo esame di Michela

Finalmente arrivò Simona

Tutti si precipitarono a salutarla

Domande prima di tutto sulla sua salute

Mi sembrava in forma

Ci mettemmo a sedere per un attimo tutti insieme a tavola, così i genitori approfittarono per far vedere le foto e per introdurre una novità succulenta.

Simona si mise seduta sulla sedia di Michela e dato che non c’erano più sedie libere presi al volo la cugina

A: viene qui con me cuginetta. Guardiamo le foto insieme.

Michela mi guardò e mi disse “stronzo” con i denti serrati. Era veramente arrabbiata, ma non poté fare niente in quella posizione e anzi fece un sorriso ai parenti di circostanza

Io volevo la cugina , mi mancava tutto di lei. Bramavo la sua fichetta

Iniziammo a sfogliare le foto

Mia mamma e mio padre erano a capotavola, i miei zii davanti a noi

Io a sinistra con mia cugina seduta sulla mia gamba sinistra e con le sue gambe appoggiate sulla destra e Simona sulla mia destra.

Delle foto in quella situazione non ne fregava niente, e fino a quel punto nemmeno a Simona.

Avevo preso la sua mano nella mia , lei mi guardava a tratti intensamente , comunque eravamo in situazione troppo pericolosa, ma tentai comunque si mettere la mia mano sulle sue gambe e poi piano piano risalire i suoi pantaloni.

Lei capí subito le mie intenzioni e divaricò leggermente le gambe per agevolarmi nell’operazione. Arrivai alla sua fichetta bella gonfia. Aveva un camel toe marcatissimo, con i legging che facevano vedere chiaramente la sua fessurina.

Ebbi una potente erezione.

La cugina a quel punto mise il suo braccio destro attorno al mio collo e si adagiò con la testa un po’ sulla mia spalla.

Zia: guarda loro belli, sareste da foto così.

A: ci vogliamo bene, le ripetizioni e le uscite ci hanno cementato come rapporto.

Tutti felici e ripresero a sfogliare le foto.

Ci sussurrammo all orecchio delle frasi

M: smetti, non resisto più.

A: non è colpa mia, mi hai detto di occuparmi di Simona e lo sto facendo.

M: si,ma ora ho un palo qui sotto, praticamente sulla mia fichetta.

Simona mise la sua mano sopra la mia , accompagnando il movimento sulla sua topina

Michela aveva deciso a quel punto di cambiare posizione e si era messa completamente sul cazzo, in posizione centrale. Non persi tempo. Avevo la sinistra libera e misi la mano sulla coscia sinistra.

Poco dopo mi ritrovai sulle mutandine.

Per la prima volta maneggiavo due passerine insieme. Una cosa incredibile.

La cugina aveva ceduto, non oppose resistenza.

Ora lei e Simona si guardavano e avevano capito che cosa stavo facendo con le loro passerine.

Stavano ridendo .

Non avrei resistito a lungo, ma eravamo in una situazione ultra pericolosa.

Poi gli zii presero parola

“Abbiamo da comunicarvi una cosa, abbiamo parlato con i tuoi genitori Simona e di comune accordo, ci piacerebbe che tu venissi con noi in vacanza quest’estate. Per far compagnia a Michela e sopratutto per farti fare un po’ di vacanza relax dopo quello che hai passato”

Alla notizia, premetti su entrambe le fichette, per far capire alle sue amiche che la cosa mi eccitava un casino

La risposta dell ragazze non tardò ad arrivare

Simona mi strinse la mano nella mia e premette ancor di più sulla sua fichetta, la cugina raggiunse le sue mutandine e le spostò di lato permettendomi di arrivare direttamente a pelle .

Ormai la situazione era quasi fuori controllo e allora decisi di alzarmi e mi incamminai di nuovo sulla terrazza.

A: io vado a prendermi gli ultimi scampoli di sole, scusatemi.


Ero vittima dello mia stessa voglia , trenta secondi in più e sarebbe stato fatale
Grazie.....👍👍👍
 
Capitolo: secondo esame di Michela

Finalmente arrivò Simona

Tutti si precipitarono a salutarla

Domande prima di tutto sulla sua salute

Mi sembrava in forma

Ci mettemmo a sedere per un attimo tutti insieme a tavola, così i genitori approfittarono per far vedere le foto e per introdurre una novità succulenta.

Simona si mise seduta sulla sedia di Michela e dato che non c’erano più sedie libere presi al volo la cugina

A: viene qui con me cuginetta. Guardiamo le foto insieme.

Michela mi guardò e mi disse “stronzo” con i denti serrati. Era veramente arrabbiata, ma non poté fare niente in quella posizione e anzi fece un sorriso ai parenti di circostanza

Io volevo la cugina , mi mancava tutto di lei. Bramavo la sua fichetta

Iniziammo a sfogliare le foto

Mia mamma e mio padre erano a capotavola, i miei zii davanti a noi

Io a sinistra con mia cugina seduta sulla mia gamba sinistra e con le sue gambe appoggiate sulla destra e Simona sulla mia destra.

Delle foto in quella situazione non ne fregava niente, e fino a quel punto nemmeno a Simona.

Avevo preso la sua mano nella mia , lei mi guardava a tratti intensamente , comunque eravamo in situazione troppo pericolosa, ma tentai comunque si mettere la mia mano sulle sue gambe e poi piano piano risalire i suoi pantaloni.

Lei capí subito le mie intenzioni e divaricò leggermente le gambe per agevolarmi nell’operazione. Arrivai alla sua fichetta bella gonfia. Aveva un camel toe marcatissimo, con i legging che facevano vedere chiaramente la sua fessurina.

Ebbi una potente erezione.

La cugina a quel punto mise il suo braccio destro attorno al mio collo e si adagiò con la testa un po’ sulla mia spalla.

Zia: guarda loro belli, sareste da foto così.

A: ci vogliamo bene, le ripetizioni e le uscite ci hanno cementato come rapporto.

Tutti felici e ripresero a sfogliare le foto.

Ci sussurrammo all orecchio delle frasi

M: smetti, non resisto più.

A: non è colpa mia, mi hai detto di occuparmi di Simona e lo sto facendo.

M: si,ma ora ho un palo qui sotto, praticamente sulla mia fichetta.

Simona mise la sua mano sopra la mia , accompagnando il movimento sulla sua topina

Michela aveva deciso a quel punto di cambiare posizione e si era messa completamente sul cazzo, in posizione centrale. Non persi tempo. Avevo la sinistra libera e misi la mano sulla coscia sinistra.

Poco dopo mi ritrovai sulle mutandine.

Per la prima volta maneggiavo due passerine insieme. Una cosa incredibile.

La cugina aveva ceduto, non oppose resistenza.

Ora lei e Simona si guardavano e avevano capito che cosa stavo facendo con le loro passerine.

Stavano ridendo .

Non avrei resistito a lungo, ma eravamo in una situazione ultra pericolosa.

Poi gli zii presero parola

“Abbiamo da comunicarvi una cosa, abbiamo parlato con i tuoi genitori Simona e di comune accordo, ci piacerebbe che tu venissi con noi in vacanza quest’estate. Per far compagnia a Michela e sopratutto per farti fare un po’ di vacanza relax dopo quello che hai passato”

Alla notizia, premetti su entrambe le fichette, per far capire alle sue amiche che la cosa mi eccitava un casino

La risposta dell ragazze non tardò ad arrivare

Simona mi strinse la mano nella mia e premette ancor di più sulla sua fichetta, la cugina raggiunse le sue mutandine e le spostò di lato permettendomi di arrivare direttamente a pelle .

Ormai la situazione era quasi fuori controllo e allora decisi di alzarmi e mi incamminai di nuovo sulla terrazza.

A: io vado a prendermi gli ultimi scampoli di sole, scusatemi.


Ero vittima dello mia stessa voglia , trenta secondi in più e sarebbe stato fatale
che culo! doppia dose di fregna per te
 
Capitolo: secondo esame di Michela

Finalmente arrivò Simona

Tutti si precipitarono a salutarla

Domande prima di tutto sulla sua salute

Mi sembrava in forma

Ci mettemmo a sedere per un attimo tutti insieme a tavola, così i genitori approfittarono per far vedere le foto e per introdurre una novità succulenta.

Simona si mise seduta sulla sedia di Michela e dato che non c’erano più sedie libere presi al volo la cugina

A: viene qui con me cuginetta. Guardiamo le foto insieme.

Michela mi guardò e mi disse “stronzo” con i denti serrati. Era veramente arrabbiata, ma non poté fare niente in quella posizione e anzi fece un sorriso ai parenti di circostanza

Io volevo la cugina , mi mancava tutto di lei. Bramavo la sua fichetta

Iniziammo a sfogliare le foto

Mia mamma e mio padre erano a capotavola, i miei zii davanti a noi

Io a sinistra con mia cugina seduta sulla mia gamba sinistra e con le sue gambe appoggiate sulla destra e Simona sulla mia destra.

Delle foto in quella situazione non ne fregava niente, e fino a quel punto nemmeno a Simona.

Avevo preso la sua mano nella mia , lei mi guardava a tratti intensamente , comunque eravamo in situazione troppo pericolosa, ma tentai comunque si mettere la mia mano sulle sue gambe e poi piano piano risalire i suoi pantaloni.

Lei capí subito le mie intenzioni e divaricò leggermente le gambe per agevolarmi nell’operazione. Arrivai alla sua fichetta bella gonfia. Aveva un camel toe marcatissimo, con i legging che facevano vedere chiaramente la sua fessurina.

Ebbi una potente erezione.

La cugina a quel punto mise il suo braccio destro attorno al mio collo e si adagiò con la testa un po’ sulla mia spalla.

Zia: guarda loro belli, sareste da foto così.

A: ci vogliamo bene, le ripetizioni e le uscite ci hanno cementato come rapporto.

Tutti felici e ripresero a sfogliare le foto.

Ci sussurrammo all orecchio delle frasi

M: smetti, non resisto più.

A: non è colpa mia, mi hai detto di occuparmi di Simona e lo sto facendo.

M: si,ma ora ho un palo qui sotto, praticamente sulla mia fichetta.

Simona mise la sua mano sopra la mia , accompagnando il movimento sulla sua topina

Michela aveva deciso a quel punto di cambiare posizione e si era messa completamente sul cazzo, in posizione centrale. Non persi tempo. Avevo la sinistra libera e misi la mano sulla coscia sinistra.

Poco dopo mi ritrovai sulle mutandine.

Per la prima volta maneggiavo due passerine insieme. Una cosa incredibile.

La cugina aveva ceduto, non oppose resistenza.

Ora lei e Simona si guardavano e avevano capito che cosa stavo facendo con le loro passerine.

Stavano ridendo .

Non avrei resistito a lungo, ma eravamo in una situazione ultra pericolosa.

Poi gli zii presero parola

“Abbiamo da comunicarvi una cosa, abbiamo parlato con i tuoi genitori Simona e di comune accordo, ci piacerebbe che tu venissi con noi in vacanza quest’estate. Per far compagnia a Michela e sopratutto per farti fare un po’ di vacanza relax dopo quello che hai passato”

Alla notizia, premetti su entrambe le fichette, per far capire alle sue amiche che la cosa mi eccitava un casino

La risposta dell ragazze non tardò ad arrivare

Simona mi strinse la mano nella mia e premette ancor di più sulla sua fichetta, la cugina raggiunse le sue mutandine e le spostò di lato permettendomi di arrivare direttamente a pelle .

Ormai la situazione era quasi fuori controllo e allora decisi di alzarmi e mi incamminai di nuovo sulla terrazza.

A: io vado a prendermi gli ultimi scampoli di sole, scusatemi.


Ero vittima dello mia stessa voglia , trenta secondi in più e sarebbe stato fatale
Questo è quello che hai pensato del tuo cazzo nel momento che hanno fatto l'annuncio.
Di la verità 😉
 

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