utentelibero22
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Sono contento di aver trovato questa community, dove raccontare alcune delle mie esperienze più intime, oggi voglio raccontarvi com'è nato il mio fetish, proprio attraverso la mia storia più importante.
Ho fatto per due anni il filo a una ragazza "V" (il suo nome), all'epoca entrambi avevamo 15 anni e ci siamo rincorsi per molto molto tempo e, solo nell'estate dei nostri 17 anni abbiamo iniziato a conoscerci a fondo in ambito anche sentimentale.
V è sempre stata una ragazza sopra le righe; l'ho conosciuta in un camposcuola con l'oratorio in estate, quando con due amiche, quando la notte gli "animatori" erano oramai addormentati a sonno pieno e V spingeva le amiche a scappare per andare in cortile a vedere le stelle.
Io e V abbiamo sempre avuto sintonia, ci scambiavamo delle bellissime occhiate, ma forse a 15 anni eravamo troppo giovani per impegnarci in un rapporto più grande di noi.
La mia famiglia (al mio contrario) è molto credente e mi ha sempre fatto crescere in un ambito cristiano, quindi lontano dal fumo, dall'alcool, dalle droghe ecc
Per questo frequentavo il camposcuola ecclesiastico controvoglia, ma finalmente avevo trovato un modo per farmelo piacere, lei.
Io e V ci rincorriamo per tanto tanto tempo e due anni, proprio durante l'estate, cominciamo a capire che c'è qualcosa più della semplice amicizia, scappa un bacio in bus di nascosto, scegliamo di intraprendere una relazione.
Dopo 4 mesi, arriva il mio compleanno e lei vuole regalarmi la cosa più preziosa che le potesse appartenere a 17 anni: la sua prima volta.
Non sarò banale, ma neanche falso, la prima volta è andata uno schifo, come a tutti, prima esperienza per entrambi.
Il vero regalo è ciò che accade dopo.
V mi chiede di andare in terrazzo da me (casa indipendente in un piccolo paese del sud italia, in Basilicata ad essere precisi), porta con se la sua borsetta, indossa una mia camicia - manco fossimo in un film di quelli scontati, dove la ragazza indossa sempre la camicia del protagonista - e andiamo in terrazza.
V mi guarda con gli occhi lucidi e mi dice: ho comprato queste, voglio regalarti tutte le mie prime volte, compresa la mia prima sigaretta, la nostra se vuoi.
Io resto senza parole, senza neanche il coraggio di aprire bocca:
Lei si siede a gambe incrociate, sfila una sigaretta dal pacco appena aperto (una marlboro light, gli antichi pacchi da 10), stringe l'accendino, mi sorride e l'accende.
Alla prima boccata tossisce in un cliché incredibile, ma sorride e annuisce, me la porge, io ho solo il coraggio - a bocca letteralmente aperta - di dire no scuotendo la testa (tutt'oggi non fumo).
V fa durare quella sigaretta letteralmente un'eternità, ogni boccata mi portava in paradiso, ogni boccata mi faceva conoscere un nuovo mondo, ogni boccata mi stupiva, non immaginavo che la mia prima volta potesse passare rapidamente in secondo piano.
Lei era eccitata dall'idea della sua prima sigaretta e sempre sorridente, mi bacia.
In un fumoso bacio alla nicotina, che non scorderò mai.
Ho chiesto a V di esaudire qualsiasi mio desiderio riguardante lo smoking fetish e lei era sempre eccitata tanto quanto me.
Dopo una relazione di 3 anni, io e V ci lasciamo, divergenze fra le mie esigenze "artistiche" e le sue esigenze "universitarie".
Dopo soli 5 mesi dalla rottura, io e V continuiamo a sentirci sporadicamente, ci scriviamo messaggi concisi, io passo a prenderla e andiamo in auto in posti dove possiamo vedere le stelle, lei fumare, magari giocare fra noi, e io sognare di tornare con lei.
Questa tortura dura 4 anni.
Arriva il 2015, iniziamo le nostre nuove rispettive relazioni, ma tutt'oggi, ogni 20 settembre, giorno del suo compleanno, V mi invia una foto mentre fuma, a volte artistiche, a volte selfie, a volte semplicemente ritarda di un giorno perché vuol farmi passare una bruttissima 24h.
Ogni 12 marzo, al mio compleanno invece, da 6 anni è puntualissima, alle 00.00 mi invia una sua foto nella mia prima mail, una foto un po' più intima, dove fuma, di spalle, con la testa volta all'obbiettivo e la sigaretta fra le labbra.
Rincorrersi fa malissimo, ma V continua a farmi sognare come quella prima boccata.
Sarà per sempre il nostro feticcio segreto
Ho fatto per due anni il filo a una ragazza "V" (il suo nome), all'epoca entrambi avevamo 15 anni e ci siamo rincorsi per molto molto tempo e, solo nell'estate dei nostri 17 anni abbiamo iniziato a conoscerci a fondo in ambito anche sentimentale.
V è sempre stata una ragazza sopra le righe; l'ho conosciuta in un camposcuola con l'oratorio in estate, quando con due amiche, quando la notte gli "animatori" erano oramai addormentati a sonno pieno e V spingeva le amiche a scappare per andare in cortile a vedere le stelle.
Io e V abbiamo sempre avuto sintonia, ci scambiavamo delle bellissime occhiate, ma forse a 15 anni eravamo troppo giovani per impegnarci in un rapporto più grande di noi.
La mia famiglia (al mio contrario) è molto credente e mi ha sempre fatto crescere in un ambito cristiano, quindi lontano dal fumo, dall'alcool, dalle droghe ecc
Per questo frequentavo il camposcuola ecclesiastico controvoglia, ma finalmente avevo trovato un modo per farmelo piacere, lei.
Io e V ci rincorriamo per tanto tanto tempo e due anni, proprio durante l'estate, cominciamo a capire che c'è qualcosa più della semplice amicizia, scappa un bacio in bus di nascosto, scegliamo di intraprendere una relazione.
Dopo 4 mesi, arriva il mio compleanno e lei vuole regalarmi la cosa più preziosa che le potesse appartenere a 17 anni: la sua prima volta.
Non sarò banale, ma neanche falso, la prima volta è andata uno schifo, come a tutti, prima esperienza per entrambi.
Il vero regalo è ciò che accade dopo.
V mi chiede di andare in terrazzo da me (casa indipendente in un piccolo paese del sud italia, in Basilicata ad essere precisi), porta con se la sua borsetta, indossa una mia camicia - manco fossimo in un film di quelli scontati, dove la ragazza indossa sempre la camicia del protagonista - e andiamo in terrazza.
V mi guarda con gli occhi lucidi e mi dice: ho comprato queste, voglio regalarti tutte le mie prime volte, compresa la mia prima sigaretta, la nostra se vuoi.
Io resto senza parole, senza neanche il coraggio di aprire bocca:
Lei si siede a gambe incrociate, sfila una sigaretta dal pacco appena aperto (una marlboro light, gli antichi pacchi da 10), stringe l'accendino, mi sorride e l'accende.
Alla prima boccata tossisce in un cliché incredibile, ma sorride e annuisce, me la porge, io ho solo il coraggio - a bocca letteralmente aperta - di dire no scuotendo la testa (tutt'oggi non fumo).
V fa durare quella sigaretta letteralmente un'eternità, ogni boccata mi portava in paradiso, ogni boccata mi faceva conoscere un nuovo mondo, ogni boccata mi stupiva, non immaginavo che la mia prima volta potesse passare rapidamente in secondo piano.
Lei era eccitata dall'idea della sua prima sigaretta e sempre sorridente, mi bacia.
In un fumoso bacio alla nicotina, che non scorderò mai.
Ho chiesto a V di esaudire qualsiasi mio desiderio riguardante lo smoking fetish e lei era sempre eccitata tanto quanto me.
Dopo una relazione di 3 anni, io e V ci lasciamo, divergenze fra le mie esigenze "artistiche" e le sue esigenze "universitarie".
Dopo soli 5 mesi dalla rottura, io e V continuiamo a sentirci sporadicamente, ci scriviamo messaggi concisi, io passo a prenderla e andiamo in auto in posti dove possiamo vedere le stelle, lei fumare, magari giocare fra noi, e io sognare di tornare con lei.
Questa tortura dura 4 anni.
Arriva il 2015, iniziamo le nostre nuove rispettive relazioni, ma tutt'oggi, ogni 20 settembre, giorno del suo compleanno, V mi invia una foto mentre fuma, a volte artistiche, a volte selfie, a volte semplicemente ritarda di un giorno perché vuol farmi passare una bruttissima 24h.
Ogni 12 marzo, al mio compleanno invece, da 6 anni è puntualissima, alle 00.00 mi invia una sua foto nella mia prima mail, una foto un po' più intima, dove fuma, di spalle, con la testa volta all'obbiettivo e la sigaretta fra le labbra.
Rincorrersi fa malissimo, ma V continua a farmi sognare come quella prima boccata.
Sarà per sempre il nostro feticcio segreto
