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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
La punizione
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<blockquote data-quote="feeet" data-source="post: 19662514"><p>Capitolo 8 - SERATA TRA AMICHE</p><p>Per la prima volta in tutta la settimana non devo leccarle i piedi durante le pausa pranzo. La passiamo infatti assieme a scegliere il vestito per la serata. La scelta ricade su un bell'abitino rosso che decide di indossare fin da subito: lei e Cinzia infatti si troveranno per un aperitivo subito dopo il lavoro, poi cena e giretto tra i bar del centro, questo è il programma. Con l'abito addosso che cade aderente sulle sue forme toniche, Marta è davvero sexy. Passa un po' di tempo a truccarsi e a pettinarsi i capelli mentre io la osservo con ammirazione. Alle volte mi chiedo come ho fatto a conquistare una donna così bella, sembra davvero troppo per me. In tutto ciò noto che ha ancora addosso gli stivali neri:</p><p>"Pensi di uscire con quelli stasera? Non sarebbero meglio un bel paio di decolletè?" le chiedo.</p><p>"Per la serata forse sì, ma ricordati che prima devo andare in ufficio. Non mi piace mettere i tacchi lì. E poi dai, vestita così e le decolletè non sarei troppo audace? Non vorrei ti ingelosissi troppo amore!" mi risponde facendomi l'occhiolino.</p><p>In effetti è vero, chissà quanti sguardi attirerà la mia bella mogliettina abbigliata in quel modo e per giunta fuori con un'amica! I suoi biondi capelli lunghi incorniciano un bel viso con due occhi glaciali. Il suo seno non troppo pronunciato è avvolto in un reggiseno push-up che spinge sotto il vestito e mette in bella mostra la collana con la chiavetta. Praticamente perfetta!</p><p>Mi saluta con un bacio e con un eccitante "Non aspettarmi sveglia!"</p><p>Per tutto il pomeriggio a lavoro ho il pensiero fisso su di lei, ci messaggiamo un po' ma noto che lei non risponde mai alle mie provocazioni, non tocca argomenti sexy nè tantomeno fa menzione della mia condizione. La cosa è un po' frustrante dato che a questo punto mi aspettavo foto o allusioni, la sua apparente normalità fa risultare ancora più strana una situazione che di certo normale non è. Mi comunica infine che Cinzia è arrivata e che non saprà quando vedrà i messaggi che le scriverò (da per scontato che io lo faccia, e in effetti non ha tutti i torti).</p><p>Rientrato a casa cerco di pensare ad altro, ma non è facile. Sento spesso accenni di erezioni e noto che le mie mutande sono molto bagnate. Non sento però dolore anche se sono praticamente sempre eccitato. Il mio pene si starà forse abituando alla prigionia?</p><p>Ovviamente provo a scriverle per chiederle notizie su cosa fa, dove si trova e via dicendo. Non vedo mai nè risposta nè doppia spunta su whatsapp. Che fastidio! Almeno mi raccontasse cosa sta facendo potrei godermela di più! La staranno guardando tutti? Cinzia la spingerà a troieggiare un po'? Già Cinzia, la sua amica più "zoccola", chissà cosa avrà detto a vederla agghindata così, sicuramente qualche battuta su di me l'avrà fatta. Cinzia infatti è una ragazza abbastanza aperta, basti pensare che l'abbiamo conosciuta perchè andava a letto con un nostro amico conosciuto in un bar. Non ha mai voluto legami stabili preferendo divertirsi. Ricordo bene i racconti molto dettagliati che faceva sulle perfomance dei suoi amanti, non tralasciava mai niente, nè pregi nè difetti. Andiamo molto d'accordo tra noi e sicuramente lei vede in Marta un'amica fedele a cui confidare ogni cosa. Che anche Marta la veda così? Le racconterà della mia punizione? Ho mille pensieri in testa, ma solo una certezza: sono eccitato. Preso da un raptus, invece di sfogarmi con una sega al computer come avrei fatto se fossi stato libero, decido di andare alla scarpiera e ammirare scarpe e tacchi del mio amore. Ne possiede molti, tra cui tanti, tantissimi stivali e stivaletti. Accarezzo qualche paio, provo a passare il tacco sopra la mia gabbietta per vedere se sento qualcosa. Non sento niente, ma il tacco inizia a bagnarsi col mio precum. A questo punto la butto sul servilismo più estremo sperando che poi lei apprezzi: inizio a riordinare e lucidare tutte le sue belle scarpe, assaporando anche l'odore di alcune di loro.</p><p>A un certo punto sento il telefono che vibra... è lei! Vedo dall'anteprima sullo schermo che c'è un foto, con scritto sotto "Cinzia ti saluta tanto". Oddio avrà fatto una foto dei suoi stivali insieme alle scarpe di Cinzia per provocarmi? Chissà che scarpe ha? Dio che voglia che ho di venirle sui piedi! La realtà supera di gran lunga la mia fantasia. Si tratta di un primo piano delle due amiche: Marta ha un sorrisino beffardo, da gran stronza, mentre Cinzia sembra sul punto di scoppiare a ridere. Ma la cosa che ha provocato la mia erezione immediata (e nuovamente dolorosa) è il fatto che tengano entrambe in mano la mia chiavetta! Marta deve aver raccontato tutto a Cinzia! Ho molto, molto male là sotto adesso. L'eccitazione è alle stelle e un po' mi gira la testa. Cerco di respirare profondamente per riprendermi, ma è difficile. Riguardo la foto, zoommo sulla chiave. Oddio cosa succederà ora? Torneranno a casa e mi domineranno in due? Andranno in giro a conoscere altri uomini visto che ora Cinzia sa che io sono fuori uso? La testa torna a girare e dal nulla mi viene da prendere una della scarpe aperte di mia moglie e portarla al naso per inebriarmi del suo odore. Con l'altra cerco, strusciandola sul mio cazzo, di provocarmi piacere. Mia moglie è fuori con la sua amica single, che sa che sono rinchiuso in castità, mentre io sono a casa a lucidarle e annusarle le scarpe. Il cuore batte forte, non so cosa fare. Lascio perdere le scarpe e le rispondo:</p><p>"Ma le hai detto della gabbietta??"</p><p>"Dove siete?"</p><p>"Tornate a casa?"</p><p>"Cosa hai detto a Cinzia?"</p><p>E altri messaggi del genere. Inutile dire che non ricevo la benchè minima risposta.</p><p>Il resto della serata passa con me in preda a sensazioni strane: un misto di agitazione, gelosia, eccitazione e umiliazione. Finalmente sento la chiave aprire la porta, è tornata! Mi precipito all'ingresso e mi butto in ginocchio, tanto anche se c'è Cinzia non ho niente da perdere! O forse sì? Magari non le ha detto la verità e hanno solo fatto una foto stupida! Cosa sto facendo? Mentre penso a tutte queste cose lei alla fine entra: è da sola, per fortuna. Mi getto ai suoi piedi e le bacio gli stivali dandole così un molto servizievole benvenuto. Lei mi guarda tra il perplesso e lo stupito:</p><p>"Ti avevo detto di non aspettarmi sveglio, cosa fai ancora in piedi? è tardissimo..."</p><p>"Si scusa" e bacio lo stivale " non riuscivo a dormire" altro bacio "mi sei mancata tantissimo!"</p><p>"Oh che carino. Va beh visto che sei sveglio togliamo questi? Li ho addosso da stamattina, non ce la faccio più"</p><p>Obbedisco di gran fretta, assaporando aroma che esce dalla calzatura appena sfilata. Lei si fionda sul divano con il vestito rosso ancora addosso, lo alza e mi fa cenno di darmi da fare. Eseguo senza fare domande. Sento la sua figa umida sulle mie labbra, è molto umida, molto più del solito. Lecco con dolcezza e stranamente la sento venire praticamente subito. Anche lei deve essere stata molto eccitata, ma almeno lei può dare sfogo alle sue pulsioni contrariamente a me.</p><p>"Dai andiamo a dormire, sono distrutta. Ci mettiamo nel letto e voglio che mi lecchi i piedi finchè non mi addormento, li sento veramente pesanti"</p><p>Quando sono ai piedi del letto provo timidamente a chiederle cosa avessero fatto durante la serata. La sua risposta è una risata:</p><p>"Cavolo, quasi venti minuti, ho vinto io la scommessa! Cinzia diceva che non ne sarebbero passati nemmeno cinque prima che tu me lo chiedessi! Dai lecca e fammi dormire" </p><p>Mi spinge il piede sul volto e chiude gli occhi. L'odore quella sera è proprio forte, d'altra parte è stata tutto il giorno con quegli stivali addosso, senza toglierli nemmeno in pausa pranzo. Sudore e cuoio creano un mix inebriante, ma ricordo bene che ho pensato che quella fragranza fosse "arrogante". Non saprei definirla meglio: l'arroganza di chi non si fa problemi ad andare per la sua strada incurante di chi si trova di sotto. L'arroganza di una moglie che può permettersi di relegare all'astinenza forzata un marito. L'arroganza di una manipolatrice, l'arroganza del potere. Penso a tutto questo mentre le mie lunghe leccate percorrono le sudate suole della mia amata. Mi sento completamente in suo potere. Il cazzo non mi fa male, ma sento bagnato fin sopra ai pantaloni. Lecco le sue estremità per almeno mezz'ora, anche se lei si è addormentata da tempo.</p><p></p><p>Continua...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="feeet, post: 19662514"] Capitolo 8 - SERATA TRA AMICHE Per la prima volta in tutta la settimana non devo leccarle i piedi durante le pausa pranzo. La passiamo infatti assieme a scegliere il vestito per la serata. La scelta ricade su un bell'abitino rosso che decide di indossare fin da subito: lei e Cinzia infatti si troveranno per un aperitivo subito dopo il lavoro, poi cena e giretto tra i bar del centro, questo è il programma. Con l'abito addosso che cade aderente sulle sue forme toniche, Marta è davvero sexy. Passa un po' di tempo a truccarsi e a pettinarsi i capelli mentre io la osservo con ammirazione. Alle volte mi chiedo come ho fatto a conquistare una donna così bella, sembra davvero troppo per me. In tutto ciò noto che ha ancora addosso gli stivali neri: "Pensi di uscire con quelli stasera? Non sarebbero meglio un bel paio di decolletè?" le chiedo. "Per la serata forse sì, ma ricordati che prima devo andare in ufficio. Non mi piace mettere i tacchi lì. E poi dai, vestita così e le decolletè non sarei troppo audace? Non vorrei ti ingelosissi troppo amore!" mi risponde facendomi l'occhiolino. In effetti è vero, chissà quanti sguardi attirerà la mia bella mogliettina abbigliata in quel modo e per giunta fuori con un'amica! I suoi biondi capelli lunghi incorniciano un bel viso con due occhi glaciali. Il suo seno non troppo pronunciato è avvolto in un reggiseno push-up che spinge sotto il vestito e mette in bella mostra la collana con la chiavetta. Praticamente perfetta! Mi saluta con un bacio e con un eccitante "Non aspettarmi sveglia!" Per tutto il pomeriggio a lavoro ho il pensiero fisso su di lei, ci messaggiamo un po' ma noto che lei non risponde mai alle mie provocazioni, non tocca argomenti sexy nè tantomeno fa menzione della mia condizione. La cosa è un po' frustrante dato che a questo punto mi aspettavo foto o allusioni, la sua apparente normalità fa risultare ancora più strana una situazione che di certo normale non è. Mi comunica infine che Cinzia è arrivata e che non saprà quando vedrà i messaggi che le scriverò (da per scontato che io lo faccia, e in effetti non ha tutti i torti). Rientrato a casa cerco di pensare ad altro, ma non è facile. Sento spesso accenni di erezioni e noto che le mie mutande sono molto bagnate. Non sento però dolore anche se sono praticamente sempre eccitato. Il mio pene si starà forse abituando alla prigionia? Ovviamente provo a scriverle per chiederle notizie su cosa fa, dove si trova e via dicendo. Non vedo mai nè risposta nè doppia spunta su whatsapp. Che fastidio! Almeno mi raccontasse cosa sta facendo potrei godermela di più! La staranno guardando tutti? Cinzia la spingerà a troieggiare un po'? Già Cinzia, la sua amica più "zoccola", chissà cosa avrà detto a vederla agghindata così, sicuramente qualche battuta su di me l'avrà fatta. Cinzia infatti è una ragazza abbastanza aperta, basti pensare che l'abbiamo conosciuta perchè andava a letto con un nostro amico conosciuto in un bar. Non ha mai voluto legami stabili preferendo divertirsi. Ricordo bene i racconti molto dettagliati che faceva sulle perfomance dei suoi amanti, non tralasciava mai niente, nè pregi nè difetti. Andiamo molto d'accordo tra noi e sicuramente lei vede in Marta un'amica fedele a cui confidare ogni cosa. Che anche Marta la veda così? Le racconterà della mia punizione? Ho mille pensieri in testa, ma solo una certezza: sono eccitato. Preso da un raptus, invece di sfogarmi con una sega al computer come avrei fatto se fossi stato libero, decido di andare alla scarpiera e ammirare scarpe e tacchi del mio amore. Ne possiede molti, tra cui tanti, tantissimi stivali e stivaletti. Accarezzo qualche paio, provo a passare il tacco sopra la mia gabbietta per vedere se sento qualcosa. Non sento niente, ma il tacco inizia a bagnarsi col mio precum. A questo punto la butto sul servilismo più estremo sperando che poi lei apprezzi: inizio a riordinare e lucidare tutte le sue belle scarpe, assaporando anche l'odore di alcune di loro. A un certo punto sento il telefono che vibra... è lei! Vedo dall'anteprima sullo schermo che c'è un foto, con scritto sotto "Cinzia ti saluta tanto". Oddio avrà fatto una foto dei suoi stivali insieme alle scarpe di Cinzia per provocarmi? Chissà che scarpe ha? Dio che voglia che ho di venirle sui piedi! La realtà supera di gran lunga la mia fantasia. Si tratta di un primo piano delle due amiche: Marta ha un sorrisino beffardo, da gran stronza, mentre Cinzia sembra sul punto di scoppiare a ridere. Ma la cosa che ha provocato la mia erezione immediata (e nuovamente dolorosa) è il fatto che tengano entrambe in mano la mia chiavetta! Marta deve aver raccontato tutto a Cinzia! Ho molto, molto male là sotto adesso. L'eccitazione è alle stelle e un po' mi gira la testa. Cerco di respirare profondamente per riprendermi, ma è difficile. Riguardo la foto, zoommo sulla chiave. Oddio cosa succederà ora? Torneranno a casa e mi domineranno in due? Andranno in giro a conoscere altri uomini visto che ora Cinzia sa che io sono fuori uso? La testa torna a girare e dal nulla mi viene da prendere una della scarpe aperte di mia moglie e portarla al naso per inebriarmi del suo odore. Con l'altra cerco, strusciandola sul mio cazzo, di provocarmi piacere. Mia moglie è fuori con la sua amica single, che sa che sono rinchiuso in castità, mentre io sono a casa a lucidarle e annusarle le scarpe. Il cuore batte forte, non so cosa fare. Lascio perdere le scarpe e le rispondo: "Ma le hai detto della gabbietta??" "Dove siete?" "Tornate a casa?" "Cosa hai detto a Cinzia?" E altri messaggi del genere. Inutile dire che non ricevo la benchè minima risposta. Il resto della serata passa con me in preda a sensazioni strane: un misto di agitazione, gelosia, eccitazione e umiliazione. Finalmente sento la chiave aprire la porta, è tornata! Mi precipito all'ingresso e mi butto in ginocchio, tanto anche se c'è Cinzia non ho niente da perdere! O forse sì? Magari non le ha detto la verità e hanno solo fatto una foto stupida! Cosa sto facendo? Mentre penso a tutte queste cose lei alla fine entra: è da sola, per fortuna. Mi getto ai suoi piedi e le bacio gli stivali dandole così un molto servizievole benvenuto. Lei mi guarda tra il perplesso e lo stupito: "Ti avevo detto di non aspettarmi sveglio, cosa fai ancora in piedi? è tardissimo..." "Si scusa" e bacio lo stivale " non riuscivo a dormire" altro bacio "mi sei mancata tantissimo!" "Oh che carino. Va beh visto che sei sveglio togliamo questi? Li ho addosso da stamattina, non ce la faccio più" Obbedisco di gran fretta, assaporando aroma che esce dalla calzatura appena sfilata. Lei si fionda sul divano con il vestito rosso ancora addosso, lo alza e mi fa cenno di darmi da fare. Eseguo senza fare domande. Sento la sua figa umida sulle mie labbra, è molto umida, molto più del solito. Lecco con dolcezza e stranamente la sento venire praticamente subito. Anche lei deve essere stata molto eccitata, ma almeno lei può dare sfogo alle sue pulsioni contrariamente a me. "Dai andiamo a dormire, sono distrutta. Ci mettiamo nel letto e voglio che mi lecchi i piedi finchè non mi addormento, li sento veramente pesanti" Quando sono ai piedi del letto provo timidamente a chiederle cosa avessero fatto durante la serata. La sua risposta è una risata: "Cavolo, quasi venti minuti, ho vinto io la scommessa! Cinzia diceva che non ne sarebbero passati nemmeno cinque prima che tu me lo chiedessi! Dai lecca e fammi dormire" Mi spinge il piede sul volto e chiude gli occhi. L'odore quella sera è proprio forte, d'altra parte è stata tutto il giorno con quegli stivali addosso, senza toglierli nemmeno in pausa pranzo. Sudore e cuoio creano un mix inebriante, ma ricordo bene che ho pensato che quella fragranza fosse "arrogante". Non saprei definirla meglio: l'arroganza di chi non si fa problemi ad andare per la sua strada incurante di chi si trova di sotto. L'arroganza di una moglie che può permettersi di relegare all'astinenza forzata un marito. L'arroganza di una manipolatrice, l'arroganza del potere. Penso a tutto questo mentre le mie lunghe leccate percorrono le sudate suole della mia amata. Mi sento completamente in suo potere. Il cazzo non mi fa male, ma sento bagnato fin sopra ai pantaloni. Lecco le sue estremità per almeno mezz'ora, anche se lei si è addormentata da tempo. Continua... [/QUOTE]
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