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Markoooslade
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quelle tette sono sempre state la mia visione preferitaComplimenti..racconto top..mi arrapa da bestia la zietta mammellona!!![]()
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quelle tette sono sempre state la mia visione preferitaComplimenti..racconto top..mi arrapa da bestia la zietta mammellona!!![]()
Dai continua, ti prego!!Dopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
Sta storia la sto adorandoDopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
Sta storia la sto adorandoDopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
HaiFurono momenti di panico, mi sali il cuore in gola, onestamente una parte di me voleva ovviamente che lei si accorgesse che io fossi lì così da vedere la sua reazione. Speravo in cuor mio che magari usciva da quel bagno nuda e si concedesse a me in una grande scopata memorabile. Eppure quando persi l’equilibrio e sbattei con il ginocchio sulla porta un po’ mi imbarazzai! Alla fine mi stavo comportando come un adolescente a spiare dalla serratura mentre lei era a fare la doccia, mi senti un po’ a disagio! Alla fine volevo anche farle percepire che ero diventato un uomo e non più un ragazzino alle prime armi. Quindi l’eccitazione si trasformò subito in una paura di essere stato beccato e di aver fatto la figura del moccioso. Lei fece la mossa inaspettata, chiamo il nome di mio zio che in questo caso per fantasia sarà Paolo. “Paolo sei arrivato?” Io li capi che avevo la chance di uscirne indenne e non dissi nulla. Mi rimisi il cazzo nei pantaloni e piano piano mi allontanai. Lei accese il phon e comincio ad asciugarsi i capelli. Non poteva essere mio zio perché era troppo presto, lei probabilmente pensò che o era tornato prima oppure pensò di aver sentito un rumore che in realtà non ci fu. Sta di fatto che lei si vestì, si preparò e venne sul divano. Aveva una gonna nera con calze nere non trasparenti, ciabatte, maglietta per stare in casa. Ovviamente mio zio non era arrivato. Lei non fece in tempo a domandarmi qualcosa sull’ università che sentimmo il cancello aprirsi, era arrivato mio zio con le pizze. Lei in quel momento si alzò, ma prima di allontanarsi verso la porta per aprire ecco la domanda che mi spiazzò totalmente “ti è piaciuto quello che hai visto prima?”. Era una domanda che mi lasciò di stucco. Io credevo di averla fatta franca ed invece fui beccato in pieno. Il suo sguardo però non fu certo di sdegno, ma fece quasi un sorriso di approvazione. Io ero praticamente rosso per essere stato beccato in pieno, ma dovevo ricompormi anche perché oramai stava entrando mio zio. Durante la cena non feci altro che pensare a quello che era successo. Lei invece era disinvolta. Lei era orgogliosa di se stessa e fu sciolta tutta la sera, quasi in un atmosfera di euforia. Io piano piano durante la serata ripresi coraggio e mi ricomposi. Quando andai via riuscì a trovare un momento in cui nessuno a parte lei mi poteva sentire e le dissi riprendendo coraggio “si mi è piaciuto molto”. Lei per salutarmi non mi diede il solito bacio di circostanza che si da poggiando guancia e guancia, ma bensì mi diede due baci a stampo sulle due guance. Tornai a casa, mi rilassai. Pensai a quello che vidi dal buco della serratura! Ma non riuscì a segarmi. Ero insoddisfatto. Oramai sentivo la necessità di spingermi oltre e quelle vacanze di natale oramai vicine erano l’occasione perfetta.