Esperienza reale La zia di sempre

Finita l'estate rientrai all'università. Nel periodo universitario per ovvi motivi gli svaghi erano diversi e ovviamente anche le scopate c'erano, eppure non mancava mai la sega dedicata alla zietta che non vedevo l'ora di rivedere. Finalmente reperire foto tramite i telefonini non era più impossibile come le fasi iniziali di questo racconto, quindi oltre al materiale visivo cominciai anche ad avere qualche foto. Durante uno dei miei periodi a casa, mi pare fosse nelle vacanze di Pasqua o una delle festività primaverili (25 aprile o 1maggio) siamo scesi sulla spiaggia perché c'era un tempo bellissimo per fare una passeggiata, ovviamente con tutti gli altri parenti al seguito. Io mi sedetti poco distante dalla battigia, avevo una tuta, e lei era anche seduta di lato vicino me, dopo un pò lei presa dal caldo si tolse scarpe e comincio a strusciarsi i piedi in relax, aveva una gonna che lasciava fuori buona parte delle gambe e finalmente quel giorno aveva una maglietta scollata e potevo intravedere benissimo il seno. Quel suo strusciarsi di piedi, che quel giorno avevano uno smalto rosso,unito alla visione del seno e delle sue gambe mi fecero eccitare particolarmente e il mio cazzo diventò di pietra. Purtroppo con la tuta era impossibile contenerlo, cercai di piegare la gamba per evitare che si vedesse e fin lì andò tutto bene, ma ad un tratto lei si alzò, nel movimento riusci a vedere in mezzo alle sue gambe nuovamente le mutandine che quel giorno erano di colore rosa chiaro e mi viene incontro tendendomi la mano per alzarmi e mi dice "dai che si stanno muovendo gli altri per fare due passi", non seppi tirarmi indietro ed una volta alzato la mia erezione gli fu ben visibile. Non disse nulla, ma guardò il mio cazzo e mi sorrise, quasi compiaciuta e al contempo orgogliosa di come potesse fare questo effetto su un ragazzo molto più giovane di lui. Era contenta di avermi rizzato il cazzo in quel modo. Probabile che nell'alzarsi lo fece apposta a mostrarmi tra le sue gambe e questa cosa mi eccitò ancor di più. Prese le scarpe in mano e si avviò davanti di me. Quel sorriso mi diede l'impressione che non avevo più a che fare con la zietta e basta, ma avevo a che fare con una zoccola. Aspettai di tornare a casa e le dedicai una grande sega.
 
Dopo quell’episodio al mare le cose cambiarono poiché lei sapeva o comunque aveva oramai intuito l’effetto che faceva su di me ed io oramai non riuscivo nemmeno a nascondermi più di tanto. Una sera decidemmo tutti quanti di andare ad un concerto di beneficenza presso un parco fuori città. Lei quella sera si presento con una gonna nera, maglietta con le paiette sul seno con una scollatura non troppo spinta, zeppe con lacci fino a poco sopra la caviglia, lo smalto sia delle mani che dei piedi era anche questa volta di un rosa delicato. Durante il viaggio io andai in macchina con loro anche perché ci dividemmo per evitare di andare con troppe macchine e mi misi dietro al guidatore sapendo ovviamente che lei stava davanti al posto passeggero così ho potuto scorgere le sue cosce davanti a me che si accavallavano. Quella sera devo dire la verità si era veramente dedicata al suo outfit, cosa che come dicevo non era solita fare nella quotidianità, al punto che cominciai quasi a pensare che quello era anche un modo per sentirsi osservata durante gli eventi pubblici. Probabile che gli sguardi degli altri, compresi il mio che oramai era costante, non li disdegnasse bensì la facevano sentire apprezzata e probabilmente desiderata. Cosa che per una donna dai mille impegni casalinghi probabilmente riesce a dare una spinta di autostima non indifferente. Una volta arrivati lì ritirammo i nostri biglietti e ci mettemmo in fila, la fila era in un posto in cui l’illuminazione era molto bassa e devo dire che anche l’organizzazione lasciava a desiderare, così ci trovammo subito appiccicati l’uno all’altro. Erano tempi in cui fortunatamente non sapevamo nemmeno cosa era il covid e quindi stare così vicini tra estranei non destava nessun problema. Lì decisi di osare, era un’occasione propizia, alla fine essendo in pubblico non potevo fare molto, ma l’unica cosa che mi interessava sapere era la sua reazione di fronte a qualcosa che potesse metterla in imbarazzo. Così mi piazzai esattamente dietro di lei e piano piano cominciai ad avvicinarmi al suo culo con il mio cazzo in maniera delicata, fu un attimo che diventò durissimo e io insistetti. Pensai che se si fosse girata potevo dare la colpa alla gente dietro, ma se non si fosse girata glielo avrei potuto appoggiare deliberatamente. In quel momento l’unica cosa che volevo ottenere non era un atto sessuale, ma bensì il suo consenso, mi avvicinai sempre di più. Oramai il mio cazzo decisamente duro e eccitato si poggiava sul sul culo ed iniziai delicatamente a spingermi piano piano in avanti. Era impossibile che non lo sentisse, ma lei non disse nulla, non accenno minimamente a spostarsi. In quel momento capì che lei stava sentendo il mio cazzo dietro di lei e non si stava minimamente tirando indietro. Furono dei minuti in cui talmente fui vicino a lei le potevo sentire il suo odore. Quando ci sedemmo pronti per guardare lo spettacolo lei prima che iniziasse mi disse poggiandomi una mano sulla gamba: “e marika come mai non è venuta?” Marika è un nome di fantasia per una ragazza con cui mi stavi frequentando quel periodo. Io risposi “non siamo mica una coppia” e lei mi disse subito abbassando il tono della voce “magari ti calmava i tuoi bollenti spiriti” sorridendo e togliendo la sua mano dalla mia gamba. In quel momento realizzai che lei il mio cazzo se l’era fatto appoggiare e l’aveva sentito eccome. Quella sera rientrato uscì proprio con marika e mi feci una gran scopata, la feci venire ben due volte, ero eccitatissimo. La mia testa stava pensando solo a lei, alla mia zietta di sempre.
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Dopo quell’episodio al mare le cose cambiarono poiché lei sapeva o comunque aveva oramai intuito l’effetto che faceva su di me ed io oramai non riuscivo nemmeno a nascondermi più di tanto. Una sera decidemmo tutti quanti di andare ad un concerto di beneficenza presso un parco fuori città. Lei quella sera si presento con una gonna nera, maglietta con le paiette sul seno con una scollatura non troppo spinta, zeppe con lacci fino a poco sopra la caviglia, lo smalto sia delle mani che dei piedi era anche questa volta di un rosa delicato. Durante il viaggio io andai in macchina con loro anche perché ci dividemmo per evitare di andare con troppe macchine e mi misi dietro al guidatore sapendo ovviamente che lei stava davanti al posto passeggero così ho potuto scorgere le sue cosce davanti a me che si accavallavano. Quella sera devo dire la verità si era veramente dedicata al suo outfit, cosa che come dicevo non era solita fare nella quotidianità, al punto che cominciai quasi a pensare che quello era anche un modo per sentirsi osservata durante gli eventi pubblici. Probabile che gli sguardi degli altri, compresi il mio che oramai era costante, non li disdegnasse bensì la facevano sentire apprezzata e probabilmente desiderata. Cosa che per una donna dai mille impegni casalinghi probabilmente riesce a dare una spinta di autostima non indifferente. Una volta arrivati lì ritirammo i nostri biglietti e ci mettemmo in fila, la fila era in un posto in cui l’illuminazione era molto bassa e devo dire che anche l’organizzazione lasciava a desiderare, così ci trovammo subito appiccicati l’uno all’altro. Erano tempi in cui fortunatamente non sapevamo nemmeno cosa era il covid e quindi stare così vicini tra estranei non destava nessun problema. Lì decisi di osare, era un’occasione propizia, alla fine essendo in pubblico non potevo fare molto, ma l’unica cosa che mi interessava sapere era la sua reazione di fronte a qualcosa che potesse metterla in imbarazzo. Così mi piazzai esattamente dietro di lei e piano piano cominciai ad avvicinarmi al suo culo con il mio cazzo in maniera delicata, fu un attimo che diventò durissimo e io insistetti. Pensai che se si fosse girata potevo dare la colpa alla gente dietro, ma se non si fosse girata glielo avrei potuto appoggiare deliberatamente. In quel momento l’unica cosa che volevo ottenere non era un atto sessuale, ma bensì il suo consenso, mi avvicinai sempre di più. Oramai il mio cazzo decisamente duro e eccitato si poggiava sul sul culo ed iniziai delicatamente a spingermi piano piano in avanti. Era impossibile che non lo sentisse, ma lei non disse nulla, non accenno minimamente a spostarsi. In quel momento capì che lei stava sentendo il mio cazzo dietro di lei e non si stava minimamente tirando indietro. Furono dei minuti in cui talmente fui vicino a lei le potevo sentire il suo odore. Quando ci sedemmo pronti per guardare lo spettacolo lei prima che iniziasse mi disse poggiandomi una mano sulla gamba: “e marika come mai non è venuta?” Marika è un nome di fantasia per una ragazza con cui mi stavi frequentando quel periodo. Io risposi “non siamo mica una coppia” e lei mi disse subito abbassando il tono della voce “magari ti calmava i tuoi bollenti spiriti” sorridendo e togliendo la sua mano dalla mia gamba. In quel momento realizzai che lei il mio cazzo se l’era fatto appoggiare e l’aveva sentito eccome. Quella sera rientrato uscì proprio con marika e mi feci una gran scopata, la feci venire ben due volte, ero eccitatissimo. La mia testa stava pensando solo a lei, alla mia zietta di sempre.
 
Dopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
 
Dopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
Dai continua, ti prego!! 😍😍😍
 
Dopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
Sta storia la sto adorando 💦♥️
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Dopo quella serata magica il mio rapporto con lei non cambiò di una virgola. Lei oramai sapeva dell'attrazione che io provavo nei suoi confronti, ma non si è mai permessa di darmi qualche cenno o qualche provocazione. Rimaneva sempre in attesa di una mia mossa. E' li che ho capito che lei aveva la necessità di sentirsi desiderata, di sentirsi corteggiata o perlomeno provocata. Il problema è che le mie attenzioni non erano certo fatte di cioccolatini o pensieri amorevoli, bensì di sguardi arrapati e di voglia di toccarla e possederla ovunque. Lei questo lo sentiva e non lo disdegnava per nulla. Gli sguardi spesso e volentieri facevano ben capire di come lei apprezzasse quei miei stati di eccitazione nei suoi confronti.
Così un giorno si presentò un'occasione molto particolare, quando rientravo dall'università infatti ero solito vedere qualche partita a casa sua ovviamente non con lei. Durante un ponte dell'immacolata mi ritrovai a casa da lei e c'era una partita di mercoledì, ancora lo ricordo, era champions league. Quella sera io sapevo che mio zio sarebbe arrivato a casa per ultimo anche perché finiva tardi a lavoro e tra l'altro aveva il compito di andare a prendere le pizze. Io prevedendo tutte queste situazioni mi presentai a casa verso le 8. Dissi che ero in giro e trovandomi in zona per evitare di andare a casa e tornare andai un pò in anticipo, lei sapeva che io ero oramai di casa e quindi non avevo bisogno di troppi convenevoli. La fortuna volle che appena arrivai lei mi disse, guarda accenditi pure la tv e prenditi se vuoi qualcosa da bere che io ho finito proprio ora di sistemare un pò casa e mi vado a fare una doccia, io feci come disse, ma nello stesso tempo la mia testa comincio a viaggiare e a tentarmi. Era il momento di osare ancora di più, cosi mi alzai dal divano e andai verso il bagno che lei aveva però chiuso a chiave in quanto sentì gli scatti della serratura non appena entrata. Così come lei apri l'acqua io mi avvicinai e come nel più classico dei classici feci quello che sognavo da tutta una vita, cercai in tutti i modi di vederla nuda, guardai attraverso la serratura e la vidi che si insaponava dentro la doccia, il vetro era satinato e quindi io non riuscivo a vedere nitidamente il suo corpo però si intravedevano benissimo le sue forme, mi misi comodo, e cominciai a toccarmi ed a segarmi. Lei nel frattempo si strusciava una spugna addosso per spargersi il sapone, quando fini finalmente uscì dalla doccia, prese subito l'asciugamano e se lo girò attorno al seno, io feci in tempo a vedere le sue tette spettacolari e il suo culo anche se solo di profilo, la figa la intravidì, era pelosa ma non esageratamente. Il suo seno aveva due capezzoli enormi, e le areole erano molto larghe, tipiche di una donna matura, ma molto arrapanti, aveva un culo con qualche accenno di cellulite, ai piedi uno smalto rosso, anche nel periodo invernale non rinunciava al suo smalto da zoccola. Purtroppo preso da un'eccitazione incontenibile sbattei con il ginocchio sulla porta, lei si girò di scatto, io mi spostai immediatamente.....
Sta storia la sto adorando 💦♥️
 
Furono momenti di panico, mi sali il cuore in gola, onestamente una parte di me voleva ovviamente che lei si accorgesse che io fossi lì così da vedere la sua reazione. Speravo in cuor mio che magari usciva da quel bagno nuda e si concedesse a me in una grande scopata memorabile. Eppure quando persi l’equilibrio e sbattei con il ginocchio sulla porta un po’ mi imbarazzai! Alla fine mi stavo comportando come un adolescente a spiare dalla serratura mentre lei era a fare la doccia, mi senti un po’ a disagio! Alla fine volevo anche farle percepire che ero diventato un uomo e non più un ragazzino alle prime armi. Quindi l’eccitazione si trasformò subito in una paura di essere stato beccato e di aver fatto la figura del moccioso. Lei fece la mossa inaspettata, chiamo il nome di mio zio che in questo caso per fantasia sarà Paolo. “Paolo sei arrivato?” Io li capi che avevo la chance di uscirne indenne e non dissi nulla. Mi rimisi il cazzo nei pantaloni e piano piano mi allontanai. Lei accese il phon e comincio ad asciugarsi i capelli. Non poteva essere mio zio perché era troppo presto, lei probabilmente pensò che o era tornato prima oppure pensò di aver sentito un rumore che in realtà non ci fu. Sta di fatto che lei si vestì, si preparò e venne sul divano. Aveva una gonna nera con calze nere non trasparenti, ciabatte, maglietta per stare in casa. Ovviamente mio zio non era arrivato. Lei non fece in tempo a domandarmi qualcosa sull’ università che sentimmo il cancello aprirsi, era arrivato mio zio con le pizze. Lei in quel momento si alzò, ma prima di allontanarsi verso la porta per aprire ecco la domanda che mi spiazzò totalmente “ti è piaciuto quello che hai visto prima?”. Era una domanda che mi lasciò di stucco. Io credevo di averla fatta franca ed invece fui beccato in pieno. Il suo sguardo però non fu certo di sdegno, ma fece quasi un sorriso di approvazione. Io ero praticamente rosso per essere stato beccato in pieno, ma dovevo ricompormi anche perché oramai stava entrando mio zio. Durante la cena non feci altro che pensare a quello che era successo. Lei invece era disinvolta. Lei era orgogliosa di se stessa e fu sciolta tutta la sera, quasi in un atmosfera di euforia. Io piano piano durante la serata ripresi coraggio e mi ricomposi. Quando andai via riuscì a trovare un momento in cui nessuno a parte lei mi poteva sentire e le dissi riprendendo coraggio “si mi è piaciuto molto”. Lei per salutarmi non mi diede il solito bacio di circostanza che si da poggiando guancia e guancia, ma bensì mi diede due baci a stampo sulle due guance. Tornai a casa, mi rilassai. Pensai a quello che vidi dal buco della serratura! Ma non riuscì a segarmi. Ero insoddisfatto. Oramai sentivo la necessità di spingermi oltre e quelle vacanze di natale oramai vicine erano l’occasione perfetta.
 
Furono momenti di panico, mi sali il cuore in gola, onestamente una parte di me voleva ovviamente che lei si accorgesse che io fossi lì così da vedere la sua reazione. Speravo in cuor mio che magari usciva da quel bagno nuda e si concedesse a me in una grande scopata memorabile. Eppure quando persi l’equilibrio e sbattei con il ginocchio sulla porta un po’ mi imbarazzai! Alla fine mi stavo comportando come un adolescente a spiare dalla serratura mentre lei era a fare la doccia, mi senti un po’ a disagio! Alla fine volevo anche farle percepire che ero diventato un uomo e non più un ragazzino alle prime armi. Quindi l’eccitazione si trasformò subito in una paura di essere stato beccato e di aver fatto la figura del moccioso. Lei fece la mossa inaspettata, chiamo il nome di mio zio che in questo caso per fantasia sarà Paolo. “Paolo sei arrivato?” Io li capi che avevo la chance di uscirne indenne e non dissi nulla. Mi rimisi il cazzo nei pantaloni e piano piano mi allontanai. Lei accese il phon e comincio ad asciugarsi i capelli. Non poteva essere mio zio perché era troppo presto, lei probabilmente pensò che o era tornato prima oppure pensò di aver sentito un rumore che in realtà non ci fu. Sta di fatto che lei si vestì, si preparò e venne sul divano. Aveva una gonna nera con calze nere non trasparenti, ciabatte, maglietta per stare in casa. Ovviamente mio zio non era arrivato. Lei non fece in tempo a domandarmi qualcosa sull’ università che sentimmo il cancello aprirsi, era arrivato mio zio con le pizze. Lei in quel momento si alzò, ma prima di allontanarsi verso la porta per aprire ecco la domanda che mi spiazzò totalmente “ti è piaciuto quello che hai visto prima?”. Era una domanda che mi lasciò di stucco. Io credevo di averla fatta franca ed invece fui beccato in pieno. Il suo sguardo però non fu certo di sdegno, ma fece quasi un sorriso di approvazione. Io ero praticamente rosso per essere stato beccato in pieno, ma dovevo ricompormi anche perché oramai stava entrando mio zio. Durante la cena non feci altro che pensare a quello che era successo. Lei invece era disinvolta. Lei era orgogliosa di se stessa e fu sciolta tutta la sera, quasi in un atmosfera di euforia. Io piano piano durante la serata ripresi coraggio e mi ricomposi. Quando andai via riuscì a trovare un momento in cui nessuno a parte lei mi poteva sentire e le dissi riprendendo coraggio “si mi è piaciuto molto”. Lei per salutarmi non mi diede il solito bacio di circostanza che si da poggiando guancia e guancia, ma bensì mi diede due baci a stampo sulle due guance. Tornai a casa, mi rilassai. Pensai a quello che vidi dal buco della serratura! Ma non riuscì a segarmi. Ero insoddisfatto. Oramai sentivo la necessità di spingermi oltre e quelle vacanze di natale oramai vicine erano l’occasione perfetta.
Hai 💉🆎🅱️ mi son distratto un attimo e sono caduto dal filo del rasoio dove ci stai tenendo 😆😆😆
 
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