Le prime di tante altre corna..

uzzo81

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Era un lunedì pomeriggio, tornavo da un viaggio di lavoro pure se avevo detto a mia moglie che avrei fatto ritorno il giovedì perchè volevo farle una sorpresa.
In aeroporto le avevo comprato un vestito lungo con le spalle scoperte per l’estate che le sarebbe piaciuto tantissimo ed un piccolo girocollo semplice che sarebbe stato perfetto per quell’abito con l’abbronzatura.
Una volta atterrato in città la chiamai e, per dissimulare quello che avevo in mente, le dissi che ero impegnato e che non sarei arrivato prima del giovedì pomeriggio come già lei sapeva.
Lei, per non farmi pesare la cosa, mi parlava di quello che avremmo potuto fare nel fine settimana che stava arrivando e progettavamo di passare delle ore insieme finalmente.
Chiusi la telefonata con lei e andai a prendere l’auto per tornare a casa e farle la sorpresa che tanto avevo studiato.
Una volta entrato a casa, sapendo che lei fosse al lavoro, andai nello studio per nascondere i due pacchetti regalo. A quel punto, andai in camera da letto per togliermi giacca cravatta e mettermi in abiti più casual, accesi il PC per controllare delle mail e vidi che la linea della Wi-Fi si era interrotta.
A quel punto, pur non essendo un tecnico e non essendo espertissimo con la tecnologia, mi recai presso il locale del palazzo dove stanno i contatori elettrici e dove passano i cavi della fibra. Mentre controllavo distrattamente se le luci LED fossero accese sentivo qualcuno fare sesso dall’altra parte del muro e mi misi a ridere oltre che origliare.
Sapevo che il vano contatori fosse adiacente all’ufficio della palestra piuttosto famosa anche per la fama di grande playboy che accompagnava il proprietario.
Mi avvicinai al muro ancora di più poggiando l'orecchio alla parete ma anche senza sentivo distintamente la coppia scopare furiosamente.
Ho riconosciuto subito la voce di lui mentre chiedeva a lei di ripeterle che era una troia. Lei non parlava, godeva. Ad un tratto lui le dice “se non mi dici che sei una troia mi fermo e il mio cazzo te lo puoi scordare, sai quante altre fighe trovo appena esco da qua?” A quel punto, smise per qualche secondo di sfondarla e le chiese di nuovo “allora cosa sei?” E lei, che era in crisi d’astinenza da cazzo già da due secondi gli comincio a bisbigliare “sono una troia, sono una puttana, sono la tua puttana”. Lui a quel punto, disse “sei anche una pompinara?” E lei rispose stavolta ad alta voce “sì sono una pompinara”. Quest’ultima frase la disse talmente più forte e praticamente con la faccia contro il muro perché io, che stavo dall’altra parte del muro, la sentii perfettamente e rimasi gelato perché mi parve di riconoscere quella voce.
Mentre lui le diceva “quanto ti piace prenderlo nel culo da me, eh troia?...te lo sfondo questo culo”, io ancora pensavo alla voce di lei.
Sentivo i loro gemiti e le palle di lui che sbattevano sulle natiche di lei quando si sentì squillare un telefono e la suoneria la riconobbi.
Non volevo crederci finché la donna rispondendo al telefono non disse “Monica posso richiamarti più tardi sono un attimo occupata”. Monica è il nome della migliore amica di mia moglie e la voce che sentivo era proprio quella di mia moglie. Semmai ci fosse stato il dubbio di quello che stava succedendo il palestrato me lo tolse quando scopandola le disse “non godi così con quel cornuto di tuo marito. Non l’ha capito che ti scopiamo da un anno? Quand’è che torna il cornuto? Bene, così ti trova col culo sfondato e capisce di essere un cornuto”.
A quel punto si fermarono perché probabilmente lui stava per venire e infatti si sentì “apri la bocca che ti riempio..ingoia Troia, cosa sei tu?” E lei “una Troia”. Brava disse lui, e cosa piace alla Troia? La tua sborra. A quel punto feci quello che avrei dovuto fare prima, presi il telefono e la chiamai. Dall’altra parte del muro sentivo lo squillo del telefono di mia moglie. Adesso avevo la certezza che fosse lei che si stava facendo scopare in tutti i modi dal palestrato. Il telefono squillava ma lei non rispondeva, sentivo lui che mugolava. Prima ingoi tutta la mia sborra e poi richiami il cornuto, vero Troia? Mia moglie non rispondeva, probabilmente stava leccando il suo cazzo e la sborra che le aveva schizzato addosso.
Dopo un po’ ho sentito del rumore di sedie la serratura della porta aprirsi. Un attimo dopo ricevetti la tua telefonata, “amore scusa ho visto che mi hai chiamato ma ero con Monica che aveva bisogno di parlarmi. Non vedo l’ora di vederti”.
Quella è stata la prima di tante altre volte..
Lei è figa ma anche tanto troia, credetemi.
 

Totonnxt86

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Era un lunedì pomeriggio, tornavo da un viaggio di lavoro pure se avevo detto a mia moglie che avrei fatto ritorno il giovedì perchè volevo farle una sorpresa.
In aeroporto le avevo comprato un vestito lungo con le spalle scoperte per l’estate che le sarebbe piaciuto tantissimo ed un piccolo girocollo semplice che sarebbe stato perfetto per quell’abito con l’abbronzatura.
Una volta atterrato in città la chiamai e, per dissimulare quello che avevo in mente, le dissi che ero impegnato e che non sarei arrivato prima del giovedì pomeriggio come già lei sapeva.
Lei, per non farmi pesare la cosa, mi parlava di quello che avremmo potuto fare nel fine settimana che stava arrivando e progettavamo di passare delle ore insieme finalmente.
Chiusi la telefonata con lei e andai a prendere l’auto per tornare a casa e farle la sorpresa che tanto avevo studiato.
Una volta entrato a casa, sapendo che lei fosse al lavoro, andai nello studio per nascondere i due pacchetti regalo. A quel punto, andai in camera da letto per togliermi giacca cravatta e mettermi in abiti più casual, accesi il PC per controllare delle mail e vidi che la linea della Wi-Fi si era interrotta.
A quel punto, pur non essendo un tecnico e non essendo espertissimo con la tecnologia, mi recai presso il locale del palazzo dove stanno i contatori elettrici e dove passano i cavi della fibra. Mentre controllavo distrattamente se le luci LED fossero accese sentivo qualcuno fare sesso dall’altra parte del muro e mi misi a ridere oltre che origliare.
Sapevo che il vano contatori fosse adiacente all’ufficio della palestra piuttosto famosa anche per la fama di grande playboy che accompagnava il proprietario.
Mi avvicinai al muro ancora di più poggiando l'orecchio alla parete ma anche senza sentivo distintamente la coppia scopare furiosamente.
Ho riconosciuto subito la voce di lui mentre chiedeva a lei di ripeterle che era una troia. Lei non parlava, godeva. Ad un tratto lui le dice “se non mi dici che sei una troia mi fermo e il mio cazzo te lo puoi scordare, sai quante altre fighe trovo appena esco da qua?” A quel punto, smise per qualche secondo di sfondarla e le chiese di nuovo “allora cosa sei?” E lei, che era in crisi d’astinenza da cazzo già da due secondi gli comincio a bisbigliare “sono una troia, sono una puttana, sono la tua puttana”. Lui a quel punto, disse “sei anche una pompinara?” E lei rispose stavolta ad alta voce “sì sono una pompinara”. Quest’ultima frase la disse talmente più forte e praticamente con la faccia contro il muro perché io, che stavo dall’altra parte del muro, la sentii perfettamente e rimasi gelato perché mi parve di riconoscere quella voce.
Mentre lui le diceva “quanto ti piace prenderlo nel culo da me, eh troia?...te lo sfondo questo culo”, io ancora pensavo alla voce di lei.
Sentivo i loro gemiti e le palle di lui che sbattevano sulle natiche di lei quando si sentì squillare un telefono e la suoneria la riconobbi.
Non volevo crederci finché la donna rispondendo al telefono non disse “Monica posso richiamarti più tardi sono un attimo occupata”. Monica è il nome della migliore amica di mia moglie e la voce che sentivo era proprio quella di mia moglie. Semmai ci fosse stato il dubbio di quello che stava succedendo il palestrato me lo tolse quando scopandola le disse “non godi così con quel cornuto di tuo marito. Non l’ha capito che ti scopiamo da un anno? Quand’è che torna il cornuto? Bene, così ti trova col culo sfondato e capisce di essere un cornuto”.
A quel punto si fermarono perché probabilmente lui stava per venire e infatti si sentì “apri la bocca che ti riempio..ingoia Troia, cosa sei tu?” E lei “una Troia”. Brava disse lui, e cosa piace alla Troia? La tua sborra. A quel punto feci quello che avrei dovuto fare prima, presi il telefono e la chiamai. Dall’altra parte del muro sentivo lo squillo del telefono di mia moglie. Adesso avevo la certezza che fosse lei che si stava facendo scopare in tutti i modi dal palestrato. Il telefono squillava ma lei non rispondeva, sentivo lui che mugolava. Prima ingoi tutta la mia sborra e poi richiami il cornuto, vero Troia? Mia moglie non rispondeva, probabilmente stava leccando il suo cazzo e la sborra che le aveva schizzato addosso.
Dopo un po’ ho sentito del rumore di sedie la serratura della porta aprirsi. Un attimo dopo ricevetti la tua telefonata, “amore scusa ho visto che mi hai chiamato ma ero con Monica che aveva bisogno di parlarmi. Non vedo l’ora di vederti”.
Quella è stata la prima di tante altre volte..
Lei è figa ma anche tanto troia, credetemi.
E brava la troia
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Le prime che hai scoperto tu ma già era un anno che te la scopava/no
 
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Era dicembre, quella sera la società per la quale lavora mia moglie organizzava la rituale festa di Natale. Io, anche questa volta, arrivavo alla cena soltanto successivamente perché impegnato per affari di lavoro che mi avevano tenuto occupato fino a quell’ora. Una volta entrato al ristorante, mi avvicinai al tavolo della festa e diedi un bacio sulla guancia a mia moglie che era bellissima in un abito sagomato nero con una scollatura a goccia sul seno che la rendeva incredibilmente sexy ed elegante allo stesso tempo. Le sue labbra carnose e rosse del rossetto di Chanel che le avevo regalato erano un’attrazione per tutti i commensali maschi. Quasi alla fine della cena gli uomini si diressero verso la zona degli amari è delle malvasie e ridevano parlando delle vacanze e delle auto, alcuni colleghi di mia moglie chiedevano al loro boss come mai avesse comprato la sua ultima Supercar di quel colore e si facevano battute più o meno scherzose.

La serata volgeva al termine e io e mia moglie ci soffermavamo ancora qualche minuto con delle sue amiche e colleghe a parlare del più del meno e poi tornavamo a casa.

Passarono dei mesi e un giorno tornando a casa da un viaggio di lavoro andai a parcheggiare la mia auto nel box e vidi che qualche casella più avanti non c’era più la solita alfa che resisteva da più di un anno. Allora chiesi informazioni al responsabile del parcheggio perché volevo indagare se il posto auto che si era liberato fosse disponibile per essere affittato nuovamente. Il responsabile mi disse che in realtà da qualche mese era già stato preso da qualcun altro che lo utilizzava saltuariamente. Qualche settimana dopo, una mattina che avevo l’aereo molto presto scesi in garage e vidi che il posto auto era occupato da una gigantesca Range Rover color melanzana che quando tornai due giorni dopo non c’era più. Passò una settimana e per chiudere un lavoro dovetti andare fuori città e quindi anche quella mattina mi mossi presto per andare all’aeroporto e notai che mentre io facevo manovra per uscire dal box, la gigantesca range Rover entrava nel garage. Qualche giorno dopo, poi, mi capitò invece di essere invitato a cena da da un collega per parlare di lavoro e proprio mentre mi dirigevo a prendere la macchina vedevo parcheggiata di fronte casa la Range dal colore assurdo con i vetri oscurati.

Arrivò marzo e mi capitò una strana coincidenza, ero a pranzo con mia nipote che mi sfotteva di essere poco social e mi diceva “almeno un profilo Instagram lo puoi aprire, dai è facile… Io sarò la tua prima follower.” Per non farle torto e per la situazione allegra che si era creata accettai e così mi feci aprire il profilo. Qualche giorno dopo, mi trovavo al lavoro e in una pausa presi l’iPhone e iniziai a guardare messaggi e mail, quando in alto mi apparse il banner “persone che potresti conoscere su Instagram”. Pigiai sul banner e e mi si aprì tutta una serie di amici e conoscenti che in effetti erano già presenti su Instagram. Tra i profili che avrei potuto conoscere mi cadde l’occhio su quello del capo di mia moglie, c’erano Foto in motoscafo, foto in vacanza con l’ex moglie, e poi due o tre foto con lui appoggiato ad un grosso SUV color viola melanzana. Guardai bene le foto e si intravedeva soltanto parte della targa posteriore, in pratica le prime due lettere e i primi due numeri. Chiusi il cellulare e tornai a lavorare senza altri pensieri. Quella sera, a casa, mia moglie ancora non era arrivata, cominciai a spulciare tra le sue cose nella cabina armadio ma senza trovare nulla di particolare, finché in una scatola di scarpe trovai la confezione di una costosissima borsa. Mia moglie di tanto in tanto si toglie qualche sfizio ma questo era ben più che uno sfizio, questa era una borsa da tre o quattro zeri. Allora guardai meglio nel suo armadio e vidi della biancheria intima che non avevo avuto il piacere di vederle addosso. A un certo punto la porta di casa si aprì e richiusi tutto di fretta e le andai incontro per darle un bacio. Lei me ne diede uno fantastico e ci preparammo per cenare. Mentre le versavo del vino le dicevo che il giorno dopo sarei dovuto andare fuori città per sostituire un collega che aveva avuto un inconveniente dell’ultima ora. Lei mi chiese “domani?, a che ora dovresti partire?” E io le dissi per le 7:30.

A quel punto lei si alzò dalla tavola, fece una chiamata e torno subito a cenare. Le dissi a chi avesse chiamato e mi rispose che aveva chiamato sua sorella dato che oggi non le aveva potuto rispondere al telefono. L’indomani mattina alle 7:30 ero già in auto e mentre lasciavo l’area del parcheggio incrociavo il grosso SUV che stava per fare ingresso nel box, le lettere della targa erano quelle ma i numeri non riuscivo a distinguerli. Quando ero via da circa 20 minuti squillò il telefono ed era la sorella di mia moglie che chiedeva se poteva dare il mio numero ad un suo conoscente perché voleva un appuntamento al mio studio. Le dissi “certo, l’avresti potuto chiedere anche a Gabriella ieri sera quando vi siete sentite”. E lei rispose “veramente con tua con tua moglie non mi sento da un paio di giorni, è sempre di fretta e non ha mai un minuto per me”. Allora le dissi sei sicura che ieri sera non vi siete sentiti al telefono verso le 20?

E lei mi disse, si assolutamente e poi alle 20 ieri sera ero in palestra. A quel punto, non so perché, fermai la macchina è chiamai il collega che avrei dovuto sostituire dicendo che anche io avevo avuto un impegno inaspettato. Lui mi rispose che non era un problema, dato che tante volte lo avevo aiutato in passato e non mi ero mai tirato indietro. Allora, dato che non ero ancora fuori città, girai allo svincolo e tornai verso casa e man mano che mi avvicinavo correvo sempre di più. Quando fui sotto casa posteggiai l’auto nel box e il grosso SUV era anche lui parcheggiato a una ventina di metri dalla mia auto. Dal box presi l’ascensore e salii direttamente a casa. Quando fui davanti al portone di casa, non so perché ma cercai di fare meno rumore possibile, attraversai il corridoio e rivolsi lo sguardo alla cucina dove sull’isola erano poggiati il reggiseno di mia moglie è una camicia da uomo. Quando fui davanti davanti alla porta della camera da letto vidi il fondoschiena di un uomo che in ginocchio sul mio letto si stava inculando mia moglie. La inculava con colpi forti e decisi che ogni volta la facevano sobbalzare e lei godeva come una Troia. Vedevo la scena da dietro e sembrava davvero un film porno perché lei era davvero sguaiata e lui invece non aveva rispetto per il corpo di lei, era persino salito in piedi sul letto e aveva diretto il suo grosso cazzo, ben più grosso del mio, in verticale nel culo di mia moglie. Spingeva dall’alto verso il basso e ogni volta che il suo cazzo entrava nel buco di mia moglie lei gridava e si dimenava e diceva di essere solo una Troia che non poteva fare a meno di essere inculata ogni giorno dal suo cazzo. Lei crollò a tette in giù e lui prima si sedette sulle natiche di mia moglie e poi si distese sopra entrando e uscendo quella bestia che aveva in mezzo alle gambe nel culo di mia moglie che era immobile per il peso di lui che la schiacciava e per il pene che la stava sfondando. Era davvero un film porno. Con la stessa attenzione con cui era entrato a casa mi diressi verso l’uscita. Lì continuai a far scopare, erano amanti da tempo e lo sono ancora.
 

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Era dicembre, quella sera la società per la quale lavora mia moglie organizzava la rituale festa di Natale. Io, anche questa volta, arrivavo alla cena soltanto successivamente perché impegnato per affari di lavoro che mi avevano tenuto occupato fino a quell’ora. Una volta entrato al ristorante, mi avvicinai al tavolo della festa e diedi un bacio sulla guancia a mia moglie che era bellissima in un abito sagomato nero con una scollatura a goccia sul seno che la rendeva incredibilmente sexy ed elegante allo stesso tempo. Le sue labbra carnose e rosse del rossetto di Chanel che le avevo regalato erano un’attrazione per tutti i commensali maschi. Quasi alla fine della cena gli uomini si diressero verso la zona degli amari è delle malvasie e ridevano parlando delle vacanze e delle auto, alcuni colleghi di mia moglie chiedevano al loro boss come mai avesse comprato la sua ultima Supercar di quel colore e si facevano battute più o meno scherzose.

La serata volgeva al termine e io e mia moglie ci soffermavamo ancora qualche minuto con delle sue amiche e colleghe a parlare del più del meno e poi tornavamo a casa.

Passarono dei mesi e un giorno tornando a casa da un viaggio di lavoro andai a parcheggiare la mia auto nel box e vidi che qualche casella più avanti non c’era più la solita alfa che resisteva da più di un anno. Allora chiesi informazioni al responsabile del parcheggio perché volevo indagare se il posto auto che si era liberato fosse disponibile per essere affittato nuovamente. Il responsabile mi disse che in realtà da qualche mese era già stato preso da qualcun altro che lo utilizzava saltuariamente. Qualche settimana dopo, una mattina che avevo l’aereo molto presto scesi in garage e vidi che il posto auto era occupato da una gigantesca Range Rover color melanzana che quando tornai due giorni dopo non c’era più. Passò una settimana e per chiudere un lavoro dovetti andare fuori città e quindi anche quella mattina mi mossi presto per andare all’aeroporto e notai che mentre io facevo manovra per uscire dal box, la gigantesca range Rover entrava nel garage. Qualche giorno dopo, poi, mi capitò invece di essere invitato a cena da da un collega per parlare di lavoro e proprio mentre mi dirigevo a prendere la macchina vedevo parcheggiata di fronte casa la Range dal colore assurdo con i vetri oscurati.

Arrivò marzo e mi capitò una strana coincidenza, ero a pranzo con mia nipote che mi sfotteva di essere poco social e mi diceva “almeno un profilo Instagram lo puoi aprire, dai è facile… Io sarò la tua prima follower.” Per non farle torto e per la situazione allegra che si era creata accettai e così mi feci aprire il profilo. Qualche giorno dopo, mi trovavo al lavoro e in una pausa presi l’iPhone e iniziai a guardare messaggi e mail, quando in alto mi apparse il banner “persone che potresti conoscere su Instagram”. Pigiai sul banner e e mi si aprì tutta una serie di amici e conoscenti che in effetti erano già presenti su Instagram. Tra i profili che avrei potuto conoscere mi cadde l’occhio su quello del capo di mia moglie, c’erano Foto in motoscafo, foto in vacanza con l’ex moglie, e poi due o tre foto con lui appoggiato ad un grosso SUV color viola melanzana. Guardai bene le foto e si intravedeva soltanto parte della targa posteriore, in pratica le prime due lettere e i primi due numeri. Chiusi il cellulare e tornai a lavorare senza altri pensieri. Quella sera, a casa, mia moglie ancora non era arrivata, cominciai a spulciare tra le sue cose nella cabina armadio ma senza trovare nulla di particolare, finché in una scatola di scarpe trovai la confezione di una costosissima borsa. Mia moglie di tanto in tanto si toglie qualche sfizio ma questo era ben più che uno sfizio, questa era una borsa da tre o quattro zeri. Allora guardai meglio nel suo armadio e vidi della biancheria intima che non avevo avuto il piacere di vederle addosso. A un certo punto la porta di casa si aprì e richiusi tutto di fretta e le andai incontro per darle un bacio. Lei me ne diede uno fantastico e ci preparammo per cenare. Mentre le versavo del vino le dicevo che il giorno dopo sarei dovuto andare fuori città per sostituire un collega che aveva avuto un inconveniente dell’ultima ora. Lei mi chiese “domani?, a che ora dovresti partire?” E io le dissi per le 7:30.

A quel punto lei si alzò dalla tavola, fece una chiamata e torno subito a cenare. Le dissi a chi avesse chiamato e mi rispose che aveva chiamato sua sorella dato che oggi non le aveva potuto rispondere al telefono. L’indomani mattina alle 7:30 ero già in auto e mentre lasciavo l’area del parcheggio incrociavo il grosso SUV che stava per fare ingresso nel box, le lettere della targa erano quelle ma i numeri non riuscivo a distinguerli. Quando ero via da circa 20 minuti squillò il telefono ed era la sorella di mia moglie che chiedeva se poteva dare il mio numero ad un suo conoscente perché voleva un appuntamento al mio studio. Le dissi “certo, l’avresti potuto chiedere anche a Gabriella ieri sera quando vi siete sentite”. E lei rispose “veramente con tua con tua moglie non mi sento da un paio di giorni, è sempre di fretta e non ha mai un minuto per me”. Allora le dissi sei sicura che ieri sera non vi siete sentiti al telefono verso le 20?

E lei mi disse, si assolutamente e poi alle 20 ieri sera ero in palestra. A quel punto, non so perché, fermai la macchina è chiamai il collega che avrei dovuto sostituire dicendo che anche io avevo avuto un impegno inaspettato. Lui mi rispose che non era un problema, dato che tante volte lo avevo aiutato in passato e non mi ero mai tirato indietro. Allora, dato che non ero ancora fuori città, girai allo svincolo e tornai verso casa e man mano che mi avvicinavo correvo sempre di più. Quando fui sotto casa posteggiai l’auto nel box e il grosso SUV era anche lui parcheggiato a una ventina di metri dalla mia auto. Dal box presi l’ascensore e salii direttamente a casa. Quando fui davanti al portone di casa, non so perché ma cercai di fare meno rumore possibile, attraversai il corridoio e rivolsi lo sguardo alla cucina dove sull’isola erano poggiati il reggiseno di mia moglie è una camicia da uomo. Quando fui davanti davanti alla porta della camera da letto vidi il fondoschiena di un uomo che in ginocchio sul mio letto si stava inculando mia moglie. La inculava con colpi forti e decisi che ogni volta la facevano sobbalzare e lei godeva come una Troia. Vedevo la scena da dietro e sembrava davvero un film porno perché lei era davvero sguaiata e lui invece non aveva rispetto per il corpo di lei, era persino salito in piedi sul letto e aveva diretto il suo grosso cazzo, ben più grosso del mio, in verticale nel culo di mia moglie. Spingeva dall’alto verso il basso e ogni volta che il suo cazzo entrava nel buco di mia moglie lei gridava e si dimenava e diceva di essere solo una Troia che non poteva fare a meno di essere inculata ogni giorno dal suo cazzo. Lei crollò a tette in giù e lui prima si sedette sulle natiche di mia moglie e poi si distese sopra entrando e uscendo quella bestia che aveva in mezzo alle gambe nel culo di mia moglie che era immobile per il peso di lui che la schiacciava e per il pene che la stava sfondando. Era davvero un film porno. Con la stessa attenzione con cui era entrato a casa mi diressi verso l’uscita. Lì continuai a far scopare, erano amanti da tempo e lo sono ancora.
Ma lei lo sa che tu sai che è una bella zoccoletta o continua a fare finta di niente?
 

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