Esperienza reale Racconto di fantasia Le ragazze di oggi

MROBERTI

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Ciao a tutti, finalmente hotrovato un po di tempo e quindi torno a scrivere dopo qualche mese.

Mi chiamo Mario, ho 50 anni e mi piace condividere con voi storie che, per come le racconto, possono essere definite di fantasia ma che, come per il primo racconto, si basano su una base di verità.

A voi cercare di capire, se volete, il limite tra verità e fantasia.

Chiaramente i nomi che utilizzerò sono di pura fantasia.

Sono sposato con Anna da 20 anni, nel corso dei quali, abbiamo vissuto alti e bassi con tradimenti reciproci di cui siamo entrambi a conoscenza.

Io e Anna abbiamo due figlie, Francesca di 19 anni e Roberta di 17.

La storia che vi sto per raccontare è iniziata circa un anno fa, Francesca aveva da poco compiuto 18 anni.

Un giorno viene da me e mi dice:

Francesca: “Papà, Matilde sabato compie 18 anni e farà una grande festa, a me però piacerebbe festeggiarla anche tra di noi vista l’amicizia. Che ne dici se Domenica ceniamo tutti assieme anche con i suoi genitori?”

Matilde e Francesca sono amiche da sempre, Io e mia moglie siamo amici dei suoi da quando eravamo adolescenti e l’amicizia ha fatto si che anche le nostre figlie diventassero come sorelle.

“Per me nessun problema ma chiedi a mamma, lo sai non le piace essere interpellata per seconda”

Anna accetta di buon grado, telefoniamo Carlo e Maria (i nostri amici) e fissiamo per la domenica a cena da noi.

Arriva il sabato della grande festa, Francesca si sta ancora preparando e sento suonare il campanello.

Mi ricordo che Anna è uscita e Roberta è a casa di un’amica, faccio una corsa per andare ad aprire.

Apro la porta e mi trovo di fronte Matilde.

Rimango a bocca aperta, stivale sotto il ginocchio nero, calze a rete, una minigonna che copriva a malapena l’intimo e un top nero che sembrava un semplice reggiseno.

Matilde è una ragazza che non passa inosservata, 1,75, biondina, capelli lunghi e occhi verdi.

Dalla mamma ha preso un gran bel seno, una quarta, e un lato B da ragazza di 18 anni, sodo e ben formato.

Ho qualche secondo di vuoto poi mi riprendo:

“Scussa Matilde, entra, Francesca è sotto la doccia, come sempre è in ritardo. Ma accomodati pure”

Matilde: ”Il mio ragazzo ci aspetta in macchina, gli mando un messaggio che dovremmo aspettare qualche minuto”

Io: “ma se vuoi lo puoi far entrare, almeno lo conosco”

Matilde: ”No no lascia fare, non mi sembra il caso, e poi sarà già al telefono. Ci passa le ore”

Ci accomodiamo sul divano, le gambe di Matilde sono bellissime in quelle calze, mi accorgo che non la sto più guardando come la bambina di Carlo ma come una donna….. e che donna.

Matilde: “ti piace il mio vestitino per questa sera?”

Si alza, gira su se stessa mostrandosi e esitando sul lato B.

Io: “Molto carina, anche se forse un po’ troppo spogliata, no?”

Matilde: “Sai, ha detto la stessa cosa papà, siete proprio vecchi”

E si mette a ridere

Io: “Ma quale vecchio, io sono giovanissimo. Lo dico perché ci sono tanti malintenzionati in giro e volevo proteggere la mia figlioccia”

La conosco da una vita Matilde e l’ho sempre considerata una figlia aggiunta.

Matilde: ”Oh il mio secondo paparino premuroso”

Si alza e si getta sulle mie gambe buttandomi le braccia al collo.

Il profumo mi invade le narici, sento il suo seno contro il mio petto e quel culo sodo che si appoggia al mio pacco che in un attimo diventa di marmo.

Spero non si accorda della reazione.

Passano alcuni secondi interminabili, lei si stacca da me ma rimane a sedere sulle mie gambe.

Matilde: “Sai, hai proprio ragione, non sei vecchio come papà, avete la stessa età ma tu sembri almeno 10 anni più giovane”

Io: “Ti ringrazio ma non sono quelli che ti danno, ma quelli che hai realmente”

Scoppiamo in una risata, spero che possa aiutarmi a distrarmi ma senza successo.

Lei ridendo si muove e sfrega il suo culo proprio sul mio pacco.

Con il movimento la gonna si è alzata di quel tanto che basta a scoprire un fantastico perizzoma nero, con il davanti in leggera trasparenza.

Si intravede la fichetta completamente rasata, rimango un secondo incantato.

Matilde: “Oh scusami, questa gonna non è fatta per stare seduti a ridere”

Si alza, lasciando il mio pacco gonfio oltre ogni misura, e vedo che ci butta l’occhio.

Cerca di ricomporsi ma nel farlo mi accorgo che non mi toglie gli occhi di dosso.

Si volta e mi mostra il culo completamente nudo avvolto nelle calze, le sistema e poi abbassa di nuovo la gonna.

Proprio in quel momento si apre la porta del bagno al piano di sopra

Francesca: ”Matiii 5 minuti e ci sono, ok?

Matilde: “Tranquilla, io e tuo padre ci stavamo ammazzando dalle risate”

Francesca: “Ma lascialo stare il vecchietto, vieni su che mi dai una mano”

Matilde, mi guarda, si stringe nelle spalle e si avvia per le scale.

Mentre le sale mi accorgo che le sto guardando di nuovo il culo.

Tempo 10 minuti scendono entrambe, anche Francesca non è molto vestita.

Mora come mia moglie, anche lei seno molto prosperoso, e un fisico da far invidia a molte ragazze della sua età, il tutto racchiuso in un tubino nero molto scollato sul dietro.

Io: “Cavolo, stasera farete strage”

Le due si guardano e ridono di gusto e in coro rispondono “Magari”

Fanno per uscire, mia figlia mi saluta con la mano mentre va via, come sempre non è molto fisica, Matilde torna indietro e mi da due baci sulle guance.

Matilde: “A domani e grazie per la festa che state preparando”

Io: “Non devi ringraziarmi è il minimo. Buon compleanno Matilde”

La guardo allontanarsi, il cazzo ancora in tiro e gli occhi sul culo.

Faccio per rientrare e la vedo salire in macchina, si volta e mi fa l’occhiolino.

La macchina parte.

Quando Anna rientra mi trova sul divano assorto nei miei pensieri

Ma possibile che si sia accorta?

Ma soprattutto, possibile che la sua sia stata una provocazione voluta?
 

mariodot

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Ciao a tutti, finalmente hotrovato un po di tempo e quindi torno a scrivere dopo qualche mese.

Mi chiamo Mario, ho 50 anni e mi piace condividere con voi storie che, per come le racconto, possono essere definite di fantasia ma che, come per il primo racconto, si basano su una base di verità.

A voi cercare di capire, se volete, il limite tra verità e fantasia.

Chiaramente i nomi che utilizzerò sono di pura fantasia.

Sono sposato con Anna da 20 anni, nel corso dei quali, abbiamo vissuto alti e bassi con tradimenti reciproci di cui siamo entrambi a conoscenza.

Io e Anna abbiamo due figlie, Francesca di 19 anni e Roberta di 17.

La storia che vi sto per raccontare è iniziata circa un anno fa, Francesca aveva da poco compiuto 18 anni.

Un giorno viene da me e mi dice:

Francesca: “Papà, Matilde sabato compie 18 anni e farà una grande festa, a me però piacerebbe festeggiarla anche tra di noi vista l’amicizia. Che ne dici se Domenica ceniamo tutti assieme anche con i suoi genitori?”

Matilde e Francesca sono amiche da sempre, Io e mia moglie siamo amici dei suoi da quando eravamo adolescenti e l’amicizia ha fatto si che anche le nostre figlie diventassero come sorelle.

“Per me nessun problema ma chiedi a mamma, lo sai non le piace essere interpellata per seconda”

Anna accetta di buon grado, telefoniamo Carlo e Maria (i nostri amici) e fissiamo per la domenica a cena da noi.

Arriva il sabato della grande festa, Francesca si sta ancora preparando e sento suonare il campanello.

Mi ricordo che Anna è uscita e Roberta è a casa di un’amica, faccio una corsa per andare ad aprire.

Apro la porta e mi trovo di fronte Matilde.

Rimango a bocca aperta, stivale sotto il ginocchio nero, calze a rete, una minigonna che copriva a malapena l’intimo e un top nero che sembrava un semplice reggiseno.

Matilde è una ragazza che non passa inosservata, 1,75, biondina, capelli lunghi e occhi verdi.

Dalla mamma ha preso un gran bel seno, una quarta, e un lato B da ragazza di 18 anni, sodo e ben formato.

Ho qualche secondo di vuoto poi mi riprendo:

“Scussa Matilde, entra, Francesca è sotto la doccia, come sempre è in ritardo. Ma accomodati pure”

Matilde: ”Il mio ragazzo ci aspetta in macchina, gli mando un messaggio che dovremmo aspettare qualche minuto”

Io: “ma se vuoi lo puoi far entrare, almeno lo conosco”

Matilde: ”No no lascia fare, non mi sembra il caso, e poi sarà già al telefono. Ci passa le ore”

Ci accomodiamo sul divano, le gambe di Matilde sono bellissime in quelle calze, mi accorgo che non la sto più guardando come la bambina di Carlo ma come una donna….. e che donna.

Matilde: “ti piace il mio vestitino per questa sera?”

Si alza, gira su se stessa mostrandosi e esitando sul lato B.

Io: “Molto carina, anche se forse un po’ troppo spogliata, no?”

Matilde: “Sai, ha detto la stessa cosa papà, siete proprio vecchi”

E si mette a ridere

Io: “Ma quale vecchio, io sono giovanissimo. Lo dico perché ci sono tanti malintenzionati in giro e volevo proteggere la mia figlioccia”

La conosco da una vita Matilde e l’ho sempre considerata una figlia aggiunta.

Matilde: ”Oh il mio secondo paparino premuroso”

Si alza e si getta sulle mie gambe buttandomi le braccia al collo.

Il profumo mi invade le narici, sento il suo seno contro il mio petto e quel culo sodo che si appoggia al mio pacco che in un attimo diventa di marmo.

Spero non si accorda della reazione.

Passano alcuni secondi interminabili, lei si stacca da me ma rimane a sedere sulle mie gambe.

Matilde: “Sai, hai proprio ragione, non sei vecchio come papà, avete la stessa età ma tu sembri almeno 10 anni più giovane”

Io: “Ti ringrazio ma non sono quelli che ti danno, ma quelli che hai realmente”

Scoppiamo in una risata, spero che possa aiutarmi a distrarmi ma senza successo.

Lei ridendo si muove e sfrega il suo culo proprio sul mio pacco.

Con il movimento la gonna si è alzata di quel tanto che basta a scoprire un fantastico perizzoma nero, con il davanti in leggera trasparenza.

Si intravede la fichetta completamente rasata, rimango un secondo incantato.

Matilde: “Oh scusami, questa gonna non è fatta per stare seduti a ridere”

Si alza, lasciando il mio pacco gonfio oltre ogni misura, e vedo che ci butta l’occhio.

Cerca di ricomporsi ma nel farlo mi accorgo che non mi toglie gli occhi di dosso.

Si volta e mi mostra il culo completamente nudo avvolto nelle calze, le sistema e poi abbassa di nuovo la gonna.

Proprio in quel momento si apre la porta del bagno al piano di sopra

Francesca: ”Matiii 5 minuti e ci sono, ok?

Matilde: “Tranquilla, io e tuo padre ci stavamo ammazzando dalle risate”

Francesca: “Ma lascialo stare il vecchietto, vieni su che mi dai una mano”

Matilde, mi guarda, si stringe nelle spalle e si avvia per le scale.

Mentre le sale mi accorgo che le sto guardando di nuovo il culo.

Tempo 10 minuti scendono entrambe, anche Francesca non è molto vestita.

Mora come mia moglie, anche lei seno molto prosperoso, e un fisico da far invidia a molte ragazze della sua età, il tutto racchiuso in un tubino nero molto scollato sul dietro.

Io: “Cavolo, stasera farete strage”

Le due si guardano e ridono di gusto e in coro rispondono “Magari”

Fanno per uscire, mia figlia mi saluta con la mano mentre va via, come sempre non è molto fisica, Matilde torna indietro e mi da due baci sulle guance.

Matilde: “A domani e grazie per la festa che state preparando”

Io: “Non devi ringraziarmi è il minimo. Buon compleanno Matilde”

La guardo allontanarsi, il cazzo ancora in tiro e gli occhi sul culo.

Faccio per rientrare e la vedo salire in macchina, si volta e mi fa l’occhiolino.

La macchina parte.

Quando Anna rientra mi trova sul divano assorto nei miei pensieri

Ma possibile che si sia accorta?

Ma soprattutto, possibile che la sua sia stata una provocazione voluta?
Rispondo alle domande, assolutamente si
 
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Domenica mattina, sono le 07:00 e ho dormito veramente poco.

La notte come chiudevo gli occhi sognavo Matilde, il suo sguardo malizioso che mi faceva eccitare.

Mi svegliavo e ero sempre con il cazzo duro.

Anche adesso sono molto eccitato, mi volto e vedo Anna ancora nel mondo dei sogni su un fianco che mi dà le spalle.

Mi avvicino a lei e inizio a toccarla sotto le coperte. Come sempre dorme in mutande e maglietta.

Sento che dice qualcosa ma sono parole che non capisco.

Le abbasso le mutandine e le appoggio il mio cazzo di marmo tra le chiappe mentre con una mano inizio a toccarle il clitoride e con l’altra da sotto la maglietta cerco il suo seno prosperoso.

Ormai è sveglia lo sento dai capezzoli che stanno diventando duri.

Sempre a occhi chiusi mi sussurra un “le ragazze”

Io: “Ma sono le 7 figurati se sentono qualcosa e poi la loro camera è al piano di sopra.”

Sempre in questa posizione sento il mio cazzo che pian piano si avvicina all’entrata del suo culo.

Ad Anna piace molto l’anale e il suo lato B è molto abituato. Pian piano entro nel sul culo fino alle palle, lei inizia a goderne e mette la faccia sul cuscino per non farsi sentire.

Con una mossa degna di un lottatore la tengo stretta a me e mi butto all’indietro con le spalle sul letto.

Mi trovo Anna sopra con il cazzo tutto nel culo, le tette ormai al vento e le gambe allargate ai lati della mia figura.

Inizia a cavalcarmi mentre con la mano sinistra le sto martoriando il clitoride e con la destra strizzo i capezzoli da dietro.

Anna: “Si ti prego continua, lo voglio sentire tutto dentro di me”

Accelera il ritmo, so che non manca troppo, sta per venire.

Ho la mano bagnatissima, Anna dopo poco esplode

Anna: “Ah siii che bello, sto venendooooo”

Sento i suoi umori sulle gambe e sulla mano.

I muscoli anali si contraggono eccitandomi oltre ogni modo, poco tempo e scarico tutto il mio piacere nel suo culo.

Lei si accascia su di me, la stanza piomba nel silenzio.

Solo a quel punto sento un rumore venire dall’ingresso.

Poco dopo un rumore di passi per le scale.

Anna: “Ci hanno sentito”

Io: “Ci HA sentito, i passi erano di una persona. Ma il problema è…… chi?”

Aspettiamo qualche minuto ed io e Anna andiamo in bagno. Una piccola doccia a scendiamo per fare colazione.

Alle 11 la prima che scende è Francesca e dietro di lei Roberta.

Due facce assonnate che non lasciavano trasparire niente.

Francesca: “Papy oggi ho bisogno di un favore. Matilde non ha un passaggio e vorrei averla con me nel pomeriggio. Altrimenti sarebbe costretta a venire con i suoi alle 20”

Io: ”E devo andarci io? Non deve venire con il suo ragazzo?”

Francesca: “Sii buono quello, ieri hanno discusso tutta la sera e alla fine Mati l’ha mandato in culo. E ha fatto anche bene”

Io: “Vabbè se proprio devo…. Dille che alle 14 sono sotto casa. L’aspetto giù”

Alle 14 sono sotto casa dei genitori di Matilde, e lei è lì che aspetta.

Vestito a tubino nero molto corto, scollo anteriore molto pronunciato mentre dietro una cerniera copre tutta la schiena. Gambe avvolte in due calze scure ma non troppo.

Penso, “Molto eccitante”

Monta in macchina, si sporge verso di me e mi dà un bacio sulla guancia.

Matilde: “Grazie Mario, non avrei saputo come fare senza di te”

Io: “Ma figurati, quando Francesca mi ha raccontato non ho potuto dirle di no. Anzi, se hai bisogno di qualcosa, parlare o altro sappi che io ci sono.”

Matilde: “Grazie di cuore”

Nel dire quelle parole appoggia la mano sinistra sulla mia gamba, molto alta all’altezza della coscia e inizia a muoverla avanti e indietro.

Questo movimento che sfiora l’inguine mi eccita non poco e mi ritrovo con una prepotente erezione sotto la tuta da ginnastica.

Lei si muove verso di me per darmi un altro bacio sulla guancia ma nel movimento perde la presa sulla mia bamba e la sua mano scende di dorso sul mio cazzo ormai di marmo.

Matilde: “Scusami tanto Mario ti ho fatto male”

Nel dirlo si porta le mani alla bocca lasciando intravedere un leggero sorriso.

Io: “No figurati, ci vuole ben altro. Sono una roccia”

Matilde: “Eh sì, l’ho notato”

E scoppia in una fragorosa risata.

Anche io dopo un primo momento di imbarazzo scoppio a ridere.

Io: ”Non sono certo un insensibile. Il fascino femminile mi fa ancora effetto anche se sono anziano e potresti essere mia figlia”

Nel dire così accendo la macchina e parto.

Matilde appoggia di nuovo la mano sulla mia gamba.

Matilde: “Non sei vecchio te l’ho già detto. Sei più giovane tu di tanti miei coetanei.”

Nel dire così la mano si sposta, percorre tutta la coscia fino all’inguine e con il dorso sfiora il mio pacco e le palle.

La lascio fare, si fa sempre più intraprendente, e mette la mano sopra il pacco.

I pantaloni separano la mano dal mio cazzo, lei continua a massaggiare.

A un certo punto squilla il suo telefono, sposta la mano e risponde.

Matilde: “Franciiii si siamo quasi arrivati. Si lo so sono solo 7 km ma sai tuo padre come è lento in macchina”

Riaggancia proprio mentre imbocco il vialetto di casa.

Matilde: “Uffa, già arrivati.”

Io: “Forse è meglio così dai”

Matilde: “No proprio no. Magari riprendiamo il discorso uno di questi giorni no?”

Io: ”Magari si, chi può dirlo……. Mai dire mai”

Scendiamo di macchina cerco le chiavi proprio mentre la porta di casa si apre.

Anna e Roberta mi appaiono davanti.

Anna: “Porto Roberta a danza, oggi ha un piccolo saggio.”

Io: ”Vengo con te?”

Anna: “No guardati pure la partita in TV, vado da sola”

Entro in casa e Matilde dietro di me chiude la porta proprio mentre sentiamo:

Francesca: “Io vado a farmi una doccia…… Dieci minuti e sono con te Mati. Se vuoi aspettami in camera”

Mi volto e Matilde sorride.

Matilde: “Mai dire mai….”
 
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Vedo lo sguardo “birichino” di Matilde che non mi perde mai di vista mentre si va a sedere sul divano.

Poi con un gesto della mano mi fa cenno di accomodarmi vicino a lei.

Mi muovo ma non faccio in tempo a sedermi che la porta dietro di me si apre.

Anna e Roberta entrano ridendo a crepapelle.

Anna: “Tua figlia si è sbagliata, è domenica prossima il saggio. Meno male ha chiamato la sua amica mentre montavamo in macchina. Ci siamo risparmiate un viaggio inutile”

Io: ”Hai proprio ragione tesoro”

Mi giro verso Matilde che sta ridendo sotto i baffi.

Mi siedo sul divano e accendo la TV, mi metto a guardare la partita.

Matilde vicino a me e mia moglie seduta dall’altra parte.

Roberta se ne va in camera, visto che non ha il saggio ne approfitta per cambiarsi e uscire con le amiche.

Sono veramente in imbarazzo, Matilde, con le gambe accavallate, cerca di avere un contatto tutte le volte che si muove e/o sposta.

Meno male Francesca finisce la sua doccia e la chiama lasciandomi solo con mia moglie.

Anna: “Certo Matilde è sempre molto svestita….. sembra sempre alla ricerca della provocazione”

Io: “Dici? E di chi scusa, qui ci sono solo io e ho 50 anni. Non credo di essere il suo tipo”

Ci mettiamo a ridere, sempre che ci sia qualcosa di cui ridere.

Arriva l’ora di cena e con loro i genitori di Matilde.

Ci sediamo a tavola, lascio il posto da capotavola a Francesca e mi siedo alla sua sinistra di fronte ho Matilde.

Per tutta la cena non mi perde di vista, sento il suo piede nudo sulle mie gambe che risale fino a sfiorarmi il pacco.

Ride e fa finta di niente, scambiandosi battutine con Francesca.

Finita la cena ci accomodiamo sul divano, voglio proprio sorseggiarmi una bella grappa di fronte il camino.

Parliamo amabilmente quando Francesca se ne esce con

Francesca: “Papy Matilde può rimanere a dormire da noi? Abbiamo tanto spazio”

Io: “Non ci sono problemi se va bene anche a loro”

E indico Carlo e Susanna, Anche loro fanno cenno che non ci sono problemi

Io: “Però non fate confusione come l’ultima volta. Da una cert’ora in poi ognuno in camera sua”

La casa dove vivo è molto grande, ha un piano terra con un bagno e il reparto giorno/cucina.

Al primo piano c’è la mia camera con un bagno, uno studio e una seconda camera degli ospiti.

Al piano di sopra un terzo bagno e le due camere delle figlie con un’altra stanza adibita a studio per loro.

Alle 23 saluto Carlo e Susanna.

Io e Anna saliamo al primo piano.

Io: “Buonanotte, non fate confusione quando andate a letto, ok?”

Francesca: “Si si tranquillo, stiamo tutte e tre qui in camera mia fino alla fine del film e poi andiamo a letto anche noi”

Andiamo in camera e Anna si addormenta subito, io rimango un po’ a guardare la TV ma il sonno mi assale e mi addormento.

Mi sveglio, sono le 01:23, spengo la TV e cerco di dormire ma devo andare in bagno.

Mi fa fatica ma se non vado non mi addormento.

Quando esco dal bagno mi accorgo di una luce provenire dalla camera degli ospiti.

La porta è socchiusa, mi avvicino incuriosito.

Rimango a bocca aperta, la lampada sul comodino è accesa, una luce non troppo forte illumina Francesca, completamente nuda, le gambe larghe e gli occhi chiusi in preda all’eccitazione.

Tra le sue gambe Matilde succhia la sua fica depilata.

Senza neppure accorgermene mi trovo la mano sulle mutande, il cazzo già duro.

Francesca e Matilde sembrando gemelle. Se non fosse per il colore dei capelli hanno due fisici molto simili.

Entrambe con una terza abbondante di seno (anche quarta direi), bello sodo con due capezzoli duri e gonfi.

Sotto una fica rasata e ben curata.

Matilde lecca e succhia la fica di Francesca avidamente aiutandosi con le dita che la penetrano.

Il respiro di Francesca è profondo, fa per muoversi, prende la testa Matilde e la tira verso di se, baciandola come se volesse sentire tutto il suo sapore dall’amica.

Sono una sopra l’altra, si muovono come stessero scopando usando le mani tra le loro gambe come giochi erotici.

Con il cazzo ormai fuori inizio a segarmi, devo essere sincero, non so neppure su quale delle due.

Inizio a sentire da li il rumore inconfondibile di due fiche bagnate.

Le loro mani si fermano, anche dalla mia posizione vedo le dita fradice di umori.

Matilde prende la mano di Francesca e se la porta alla bocca, mentre le porge la sua.

Eccitate da quel sapore, si posizionano a 69.

Francesca è sotto, Matilde sopra di lei sta per chinarsi sulla fica dell’amica quando guarda verso la porta e mi vede.

Fa un piccolo sorriso, tira fuori la lingua e si avventa sul clitoride di Francesca che per un attimo smette di succhiare e emette un gemito di piacere.

Rimangono alcuni minuti in quella posizione, poi Matilde si solleva, mi guarda di nuovo e, volgendosi di nuovo verso Francesca, la bacia.

Mentre la bacia la mano sinistra inizia a martoriare il clitoride gonfio dell’amica.

Lei non ce la fa più, si stacca dal bacio, i gemiti iniziano a essere ad un volume molto alto.

Matilde: “shhh non vorrai che ci sentano”

Francesca si gira verso di lei, appoggia la bocca sul suo braccio quasi a bendarsi, Matilde continua a penetrarla.

A un tratto un urlo soffocato proviene da Francesca, vedo chiaramente i suoi umori investire Matilde e bagnare le lenzuola.

Matilde la bacia, scende verso la fica e la lecca tutta.

Matilde: “Ti piace lo so, ormai ti conosco bene”

Francesca: “Sei fantastica, ma adesso tocca a me”

La voce è stravolta dal godimento, prende Matilde, la sbatte sul letto e in un lampo è tra le sue gambe.

Il culo di Francesca è verso di me, tondo, sodo e quel buchino……

Non resisto più e esplodo riversando in terra schizzi di sborra.

Mi riprendo un attimo, vado in bagno e prendo la carta, mi metto a pulire proprio mentre Matilde esplode tutto il suo piacere in faccia a Francesca urlando.

Francesca ha la faccia piena degli umori di Matilde, la guarda.

Francesca: “Sai che mi piace, vero?”

Sorride e la bacia appassionatamente.

Si staccano

Francesca: “Ti avranno sentito?”

Mentre sta per voltarsi verso di me, Matilde la prende e la bacia di nuovo, con la coda dell’occhio mi guarda.

Matilde: “No, tranquilla, i tuoi dormono alla grande”

Prima che si muovano, mi allontano, scendo le scale e vado nel bagno di sotto.

Appena sento il bagno sopra in funzione tiro anche io l’acqua.

Esco dal bagno e vado verso le scale.

Dal buio un sussurro

Matilde: “Magari è meglio vada prima io no?”

Mi giro e la vedo nell’ombra, una bottiglia d’acqua in mano.

Matilde: “Aveva sete, adesso è in bagno. Poi vado io”

Si avvicina, il corpo nudo, mi prende la testa con una mano e mi bacia con passione.

Sento il sapore della sua bocca, è il sapore di Francesca.

Le mie mani vanno istintivamente sul suo culo sodo, inizio a toccarlo.

Lei si stacca. Mi guarda, sorride e va verso le scale.

Matilde: “Se senti un colpo di tosse puoi salire”

Sparisce, dopo poco il segnale.

Salgo, mi soffermo verso la camera ormai buia….. dal buio

Matilde: “A domani”
 

Dehoras

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Bello! l'ultimo episodio mi ha ricordato un film di Salieri (non ricordo il titolo) dove in padre spia la figlia con l'amica e dopo si unisce alla festa...
 
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MROBERTI

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E’ lunedì mattina, la sveglia mi riporta alla realtà.

Mi ritrovo nel letto solo, Anna sicuramente sarà già partita per il lavoro, come sempre, non mi vuol svegliare troppo presto e quindi mi lascia dormire.

Le ragazze hanno finito la scuola da qualche giorno quindi figurati se si svegliano prima delle 11.

Io, lavoro da casa da ormai 3 anni e quindi me la prendo proprio comoda.

Come un lampo mi tornano alla mente le immagini di ieri sera, rimango nel letto ripensando a quei corpi nudi e a quanto era eccitante ammirarli.

Non so se l’eccitazione tra le mutande è dovuta alla voglia di andare in bagno o altro, comunque sia sono le 8:15, è meglio iniziare a prepararsi.

Vado in bagno, mi faccio la barba e una doccia al volo.

Mi metto le mutande e mi avvicino alla porta per tornare in camera a vestirmi.

Apro e mi trovo Matilde davanti in mutande e reggiseno nero che poco lasciano all’immaginazione.

Matilde: “Buongiorno Mario, già sveglio?”

Io: ”Beh, mi stavo preparando per lavorare…. Tu piuttosto, non sei stanca dopo la nottata che hai passato?”

Forse il mio sguardo ha detto più delle parole

Matilde: “Non ti preoccupare né io né Francesca siamo lesbiche se è quello che pensi. E’ che in momenti di carestia ci piace dedicarci al piacere tra di noi. E’ un problema?”

Io: “Niente è un problema, contente voi…..”

Matilde: “A dire il vero io sono più contenta quando lo faccio con un Uomo”

Mentre pronuncia quelle parole si avvicina a me come volesse entrare in bagno, quando mi affianca la mano va a toccarmi la gamba, lei si ferma e rimane in quella posizione.

Non so cosa è scattato in me, sarà stata l’eccitazione che in quei giorni Matilde stava smuovendo in me, ma non ci ho più visto.

La prendo per un braccio e la tiro dentro al bagno, chiudendo la porta con l’alta.

Una volta chiusa mi volto verso di lei, Matilde ha un’espressione molto furba di chi sta ottenendo quello che vuole.

La appoggio al muro, con una mano le slaccio il reggiseno e due tette sode escono e rimangono perfettamente dritte.

Prendo o la sua mano e la infilo sotto le mie mutande.

L’espressione di Matilde passa dal furbo al sorpreso.

Non mi sono mai lamentato delle mie dimensioni, ho un bell’arnese come dice mia moglie, 19cm con uno spessore e una cappella di dimensioni di non poco conto.

Matilde: “Cavolo che sorpresa e chi se lo sarebbe mai immaginato che sotto sotto avrei trovato una sorpresa così grande.”

Si mette a ridere, io mi eccito ancora di più.

Con la mano inizia a massaggiarmi il cazzo ormai di marmo.

Alterna massaggi a mano aperta a una vera e propria sega chiudendo la mano mentre con la faccia si volta verso di me e inizia a limonarmi.

Io intanto son una mano sono entrato sotto le sue mutandine, la fica è completamente depilata e già si sta bagnando.

Con il medio mi faccio largo tra le labbra, Matilde si blocca, smette di baciarmi e appoggia la testa sulla mia spalla.

Piano piano entro con il dito nella sua fica, lei come reazione stringe tra le mani il mio cazzo.

Una volta dentro la sua fichetta con la mano inizio a penetrarla piano piano.

Il respiro di Matilde si fa affannoso.

Esco dalla sua fichetta ormai fradicia, inizio a dedicarmi al suo clitoride già bello duro.

Matilde alza la testa, mi guarda e con la mano ferma la mia.

Estrae la mano bagnata dalle se mutandine e la porta alla mia bocca.

L’odore di lei è sulle mie mani e adesso anche nella mia bocca.

Intanto, sempre tenendo il cazzo in mano, inizia piano piano a inginocchiarsi.

Passa dal collo al petto, con la lingua gioca con i miei capezzoli.

Arriva al ventre, il mio cazzo è a pochi centimetri dalla sua bocca che si sta aprendo per accoglierlo.

Francesca:”Matiiiii la colazione è pronta! Quanto ci metti in bagno? Su, scendi che dobbiamo andare”

Matilde si blocca.

Matilde: “Arrivo. Non è colpa mia è tuo padre che lo teneva occupato. E’ uscito adesso”

Sorride, da un piccolo bacio sulla cappella violacea dall’eccitazione, si alza.

Matilde: “Mi spiace, c’è sempre qualcosa che ci interrompe. Sarà per la prossima volta”

Non mi lascia neppure rispondere, mi volta e mi accompagna alla porta del bagno.

Esco e lei la chiude dietro di me, in quello stesso momento Roberta scende l’ultimo gradino e arriva al mio stesso piano.

Roberta: “Ciao Papy tutto ok?”

Viene verso di me, io ho ancora l’odore di Matilde su di me.

Io: “Si si tutto ok”

Mi smarco da dei andando deciso verso la camera.

Io: “Scusa ma devo vestirmi, il lavoro mi aspetta. Non sono mica come voi io”

Mi metto a ridere e Roberta ride con me.

Roberta: “Io il mio l’ho già fatto, adesso festa per tre mesi”

Io: “Beate voi”

Chiudo la porta e mi accorgo che ho ancora un’eccitazione importante sotto le mutande.

Impossibile non notarla, cazzo.

Da dietro la porta sento Roberta bussare alla porta del bagno.

Roberta: “Mati, io scendo. Muoviti che ti lasciamo a casa oggi”

Lascio che tutte e tre scendano e esco di camera pronto per il lavoro.

In cucina le tre avevano già finito e Francesca mi aveva già preparato colazione.

Francesca: “Noi andiamo in piscina, torniamo nel pomeriggio. Ciao papy”

Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia.

Si stacca e si sofferma un attimo vicino a me.

Francesca: “Che buon odore che hai oggi. Ma devi lavorare o cosa……”

Chissà cosa aveva sentito.

Io: “Io lavoro e se non mi muovo faccio anche tardi. Vi consiglierei di andare anche a voi. Su forza che l’acqua vi attende”

Le tre si avviano verso la porta, Matilde torna indietro e mi bacia sulla guancia.

Matilde: “Grazie di tutto Franco, mi ospitate sempre”

Io: “Ma scherzi, lo facciamo sempre volentieri. Il posto c’è e poi siete a casa non avete impegni di scuola”

Mi accorgo che Matilde per darmi il bacio si è appoggiata con una mano alla sedia e con l’altra sulla mia gamba e con le dita è andata a cercare il mio cazzo.

Io: “Torna quando vuoi.”

Francesca”: “Tranquillo, poi stasera ti racconto che idea ho avuto”

Matilde si allontana, le sento bisbigliare mentre escono.

Rimango solo in casa, un’eccitazione importante tra le mutande.

Ho bisogno di sfogarmi, salgo e trovo in bagno l’intimo di Matilde (lo ha “scordato” li).

Prendo le mutandine e le porto al naso, i suoi odori mi inondano.

Con l’altra mano prendo il reggiseno e lo avvolgo al mio cazzo.

Inizio a segarmi di brutto, alterno l’odore al sapore, leccando le mutandine come se fossero la sua fica.

Non resisto molto, quando sto per venire porto le mutandine alla cappella.

I primi schizzi imbrattano completamente le mutandine, poi il reggiseno e qualcosa finisca per terra.

Sono spossato.

Appena mi riprendo, prendo l’intimo e lo lavo per togliere le tracce, pulisco tutto e torno giù a lavorare ormai appagato.

La sera Francesca e Roberta mi rivelano il loro desiderio.

Visto che la casa che abbiamo al mare è abbastanza grande (abbiamo una camera per tutti), vogliono invitare Matilde con noi in ferie.

Io: “Ma proprio l’anno che volevamo fare due mesi al mare? Lo sapete, Io lavoro in smart ad eccezione delle 3 settimane di ferie e quindi sarei sempre presente ma mamma quando non è in ferie non c’è”

Anna: “Vabbè, che vuoi che sia, quando esco vi raggiungo. Almeno la sfruttiamo quella casa”.

Io: “Vabbè, contente voi…. Accetto! Tutti al mare. Sempre che vada bene a Carlo e Susanna, e poi mi dovete dare una mano visto che spesso sarò solo”

Francesca: “A loro già chiesto, per loro è ok. Quindi è confermato. Tra 9 giorni si parte tutti. Vado a dirlo a Matilde”

Francesca e Roberta spariscono tra gridolini di gioia.

Guardo Anna e mi stringo nelle spalle

Io: “Addio privacy”

Anna ride.

Anna: “In qualche modo faremo”

Io: “speriamo”

E’ si speriamo proprio…………………
 

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