Esperienza reale Racconto di fantasia L'escursione galeotta in Sardegna

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Dave35

Guest
Siamo una coppia milanese che ha superato i cinquant'anni, ma non lasciatevi ingannare dagli anni, siamo ancora pieni di vita e di energia. Mi considero una vera e propria milf, con curve che ricordano le dive felliniane; una figura sensuale che non passa inosservata, specialmente quando indosso l'abito giusto. Frequento assiduamente la palestra, mantenendo il mio corpo in forma e sempre desiderabile.
Nell'estate del 2017, abbiamo scelto la Sardegna come destinazione per le nostre vacanze, optando per La Maddalena. Durante i nostri quindici giorni lì, mio marito aveva organizzato un itinerario dettagliato di luoghi da visitare e tour da fare, tra cui una visita all'arcipelago della Maddalena. Appena giunti, mentre esploravamo le pittoresche stradine del villaggio, scorgemmo un'agenzia che offriva proprio l'escursione desiderata. Senza esitare, ci dirigemmo all'interno e prenotammo.
Il giorno dell'escursione, ci alzammo presto, diretti al porticciolo da dove la motonave ci avrebbe condotti tra le isolette. Una volta a bordo, cercavo un posto per sederci quando ci trovammo di fronte a due coppie di napoletani. Iniziò subito una piacevole conversazione. Uno di loro, un signore sulla sessantina con i capelli grigi e dal fisico tonico, si fece subito notare. Mi disse che ci aveva riconosciuti dalle serate trascorse in paese e al ristorante, complimentandosi con noi per essere una coppia affiatata. Nel frattempo, Bruno, amante della fotografia, era intento a catturare le bellezze circostanti con la sua macchina.
Durante le soste dell'escursione, quel signore, che si rivelò essere un professore, coglieva ogni opportunità per accompagnarci, condividendo la sua conoscenza dei luoghi. La sua moglie, però, cercava di persuaderlo a lasciarci un po' di privacy, sottolineando che forse desideravamo un momento da soli.
Persino quando ci fermammo in un’isoletta per una sosta con bagno di quasi un’ora, si trattenne con noi, ci portò lungo un sentiero da dove si potevano osservare tutte le spiagge dell’isola. Lungo il tragitto, più volte dovette aiutarmi ad arrampicarmi su per il sentiero con mio marito e devo dire che ogni volta che mi cingeva per i fianchi, lo faceva in modo deciso, provocandomi dei brividi lungo la schiena, ma anche lui aveva della reazioni, si notava dal rigonfiamento del suo costume a slip e la cosa non passò inosservata nemmeno al mio caro Bruno che ebbe anch’egli la sua bella erezione. Insomma fu subito chiara a tutti e tre come stavano le cose, il vecchio marpione aveva ottenuto il suo scopo, aveva capito che tipo di coppia eravamo e di esperienze del genere ne aveva e tanta, come avremmo scoperto da li a breve.
Infatti, due giorni dopo, in spiaggia come sempre, il professore non perdeva mai l’occasione per farci stare in compagnia sua e del suo clan, o meglio per fare in modo di avermi sempre vicina e studiarmi bene.
Dopo la splendida giornata trascorsa in loro compagnia, io e Bruno facemmo una bella nuotata ristoratrice del gran caldo e ritorno al nostro ombrellone dove, mentre eravamo sdraiati sui nostri lettini, cominciammo a parlare del professore, a fare osservazioni, Bruno era molto attento a tutti i movimenti di quell’uomo, aveva notato che le sue attenzioni mi piacevano e come se mi piacevano, quel maschio maturo cosi colto, ma allo stesso tempo deciso e tanto sicuro di se, era veramente irresistibile.
Mentre parlavamo tra noi, vedemmo una sagoma sopra le nostre teste, era lui che con fare molto sfacciato e mettendosi in modo sicuramente provocatorio con le mani nei fianchi e le gambe leggermente divaricate alle mie spalle, sopra la mia testa, quasi a farmi ombra con il suo uccello, ci chiese cosa avevamo intenzione di fare nei giorni a seguire, se volevamo fare altre escursioni e così trovò il pretesto per stare nuovamente con noi. Si erano fatte quasi le diciotto e la moglie con la coppia loro amica manifestarono l’intenzione di ritornare al villaggio, ma lui disse che sarebbe rimasto ancora in spiaggia in nostra compagnia.
Una volta soli, lo invitai a sedersi sul lettino dove ero sdraiata, seduto ai miei piedi continuammo a parlare per un po’ di luoghi da visitare ma poi, con molta abilità, l’argomento non so come finì per riguardare la famiglia, le coppie che si fanno le corna, le coppie aperte e cose del genere.
Si erano fatte quasi le otto di sera ed eravamo rimasti solo noi in spiaggia, erano andati via anche quelli del lido e il professore, per tutto il tempo della conversazione, non aveva mai smesso di togliermi lo sguardo dal seno che, stando sdraiata di lato, era un po’ uscito dal costume lasciando intravedere l’areola.
Quasi inaspettatamente e senza che ce ne rendessimo conto, il vecchio marpione prese il nostro completo controllo, prese la mano di Bruno e se la posò sull’uccello dicendo di sentire come glielo faceva tirare quella vacca della moglie, mentre con l’altra mano mi palpava pesantemente la coscia e il culo.
Poi allontanò mio marito, tirò giù lo slip lasciando libero e mostrando fiero il suo uccellone duro e nodoso che avvicinò subito alle mie labbra e quasi mi costrinse a prenderglielo in bocca mentre ero sdraiata.
Rivolto a Bruno poi, in modo autoritario, gli ordinò di sfilarmi le braghe e prepararmi la figa per il suo cazzo. Continuava a insultarlo mentre mi scopava letteralmente in bocca. Ero quasi sfinita quando me lo tolse dalla bocca e mi penetrò con un colpo secco facendomi urlare dal dolore ma anche dall’improvviso piacere, mi possedeva con foga mentre Bruno, seduto sul lettino a fianco, si era tirato giù il costume e si masturbava come un ossesso a quella scena, non resistetti molto prima di avere i miei primi violentissimi orgasmi.
Il vecchio maiale ci sapeva proprio fare con le coppiette cuckold, si vedeva e come che ne aveva una grossa esperienza. Infatti, di li a poco, uscì dalla mia figa con mio grosso dispiacere, ne avevo ancora voglia e dopo aver fatto stendere mio marito sul lettino e avermi fatta mettere a pecorina con la figa sulla faccia di Bruno, gli ordinò di leccarmela, di leccare quella vacca della moglie, che gli avrebbe fatto vedere molto da vicino come un vero maschio fotteva una puttana come me.
Bruno era eccitatissimo e si agitava, si muoveva in continuazione stringendosi i testicoli con le gambe cercando di darsi piacere, visto che il prof. gli aveva proibito di masturbarsi e di pensare solo a ripulire la vagina di quella vacca di sua moglie.
Era bellissimo sentire la sua lingua tra le cosce, avevo una gran voglia di essere presa ancora ma il porco mi aveva negato questo piacere, allora allungai la mano sul cazzo di mio marito e cominciai a segarlo, subito sentii la sua lingua che diventava piĂą veloce e vogliosa, roteavo il bacino e lo spingevo verso il basso per sentirmi penetrata.
Il prof continuava a inveire contro il cornuto e a ordinargli di leccare meglio. Godevo di quel doppio piacere quando ho sentito la sua mano sculacciare pesantemente le mie natiche, quei colpi improvvisi e inaspettati mi procurarono un ulteriore orgasmo che non passò inosservato. Avvertii, mentre continuava a darmi della vacca, a mortificarmi, le sue dita dentro di me insieme alla lingua di Bruno, mi eccitava essere usata in quel modo selvaggio, dita che, improvvisamente, hanno penetrato il mio forellino.
Mi ero quasi abituata a sentirle dentro di me quando le sfilò per fare posto al suo cazzo, sentii il calore della sua cappellona sul buchetto e la pressione che faceva per penetrarmi, ebbi l’ennesimo orgasmo in un attimo pensando a quello stallone dentro di me e a mio marito che mi leccava da sotto e vedeva quel grosso uccello mentre mi profanava il secondo canale.
Mi scopò il culo con decisione, facendomi anche male per la troppa irruenza dettata dalla forte eccitazione. Sono stata posseduta per un tempo interminabile e quando lo sentii irrigidirsi dentro di me e avvertii il suo sperma che mi riempiva la pancia, urlai il mio piacere venendo nuovamente in bocca a mio marito che non aveva mai smesso di leccarmi la figa e le palle a quel magnifico stallone, nel contempo anche il mio dolce cornuto mi aveva imbrattata tutta la mano del suo sperma.
Rimase dentro di me quasi un minuto, si sentivano solo i nostri respiri affannosi che si univano alle onde del mare dopo il piacere raggiunto, poi avvertii il suo cazzo che lentamente usciva dal mio ano aperto da quella monta selvaggia e la mia pancia sgonfiarsi mentre si liberava della sua abbondante sborrata che mi colava lungo le cosce. Sperma che mio marito prontamente ripulì con la lingua come gli aveva ordinato il professore.
Quel vecchio depravato voleva stabilire la sua autoritĂ , il suo essere maschio dominante, il maschio alfa.

PS: Grazie per aver letto questo racconto. Se avete voglia di condividere le vostre idee o esperienze per racconti futuri, non esitate a contattarmi in privato.
 

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Siamo una coppia milanese che ha superato i cinquant'anni, ma non lasciatevi ingannare dagli anni, siamo ancora pieni di vita e di energia. Mi considero una vera e propria milf, con curve che ricordano le dive felliniane; una figura sensuale che non passa inosservata, specialmente quando indosso l'abito giusto. Frequento assiduamente la palestra, mantenendo il mio corpo in forma e sempre desiderabile.
Nell'estate del 2017, abbiamo scelto la Sardegna come destinazione per le nostre vacanze, optando per La Maddalena. Durante i nostri quindici giorni lì, mio marito aveva organizzato un itinerario dettagliato di luoghi da visitare e tour da fare, tra cui una visita all'arcipelago della Maddalena. Appena giunti, mentre esploravamo le pittoresche stradine del villaggio, scorgemmo un'agenzia che offriva proprio l'escursione desiderata. Senza esitare, ci dirigemmo all'interno e prenotammo.
Il giorno dell'escursione, ci alzammo presto, diretti al porticciolo da dove la motonave ci avrebbe condotti tra le isolette. Una volta a bordo, cercavo un posto per sederci quando ci trovammo di fronte a due coppie di napoletani. Iniziò subito una piacevole conversazione. Uno di loro, un signore sulla sessantina con i capelli grigi e dal fisico tonico, si fece subito notare. Mi disse che ci aveva riconosciuti dalle serate trascorse in paese e al ristorante, complimentandosi con noi per essere una coppia affiatata. Nel frattempo, Bruno, amante della fotografia, era intento a catturare le bellezze circostanti con la sua macchina.
Durante le soste dell'escursione, quel signore, che si rivelò essere un professore, coglieva ogni opportunità per accompagnarci, condividendo la sua conoscenza dei luoghi. La sua moglie, però, cercava di persuaderlo a lasciarci un po' di privacy, sottolineando che forse desideravamo un momento da soli.
Persino quando ci fermammo in un’isoletta per una sosta con bagno di quasi un’ora, si trattenne con noi, ci portò lungo un sentiero da dove si potevano osservare tutte le spiagge dell’isola. Lungo il tragitto, più volte dovette aiutarmi ad arrampicarmi su per il sentiero con mio marito e devo dire che ogni volta che mi cingeva per i fianchi, lo faceva in modo deciso, provocandomi dei brividi lungo la schiena, ma anche lui aveva della reazioni, si notava dal rigonfiamento del suo costume a slip e la cosa non passò inosservata nemmeno al mio caro Bruno che ebbe anch’egli la sua bella erezione. Insomma fu subito chiara a tutti e tre come stavano le cose, il vecchio marpione aveva ottenuto il suo scopo, aveva capito che tipo di coppia eravamo e di esperienze del genere ne aveva e tanta, come avremmo scoperto da li a breve.
Infatti, due giorni dopo, in spiaggia come sempre, il professore non perdeva mai l’occasione per farci stare in compagnia sua e del suo clan, o meglio per fare in modo di avermi sempre vicina e studiarmi bene.
Dopo la splendida giornata trascorsa in loro compagnia, io e Bruno facemmo una bella nuotata ristoratrice del gran caldo e ritorno al nostro ombrellone dove, mentre eravamo sdraiati sui nostri lettini, cominciammo a parlare del professore, a fare osservazioni, Bruno era molto attento a tutti i movimenti di quell’uomo, aveva notato che le sue attenzioni mi piacevano e come se mi piacevano, quel maschio maturo cosi colto, ma allo stesso tempo deciso e tanto sicuro di se, era veramente irresistibile.
Mentre parlavamo tra noi, vedemmo una sagoma sopra le nostre teste, era lui che con fare molto sfacciato e mettendosi in modo sicuramente provocatorio con le mani nei fianchi e le gambe leggermente divaricate alle mie spalle, sopra la mia testa, quasi a farmi ombra con il suo uccello, ci chiese cosa avevamo intenzione di fare nei giorni a seguire, se volevamo fare altre escursioni e così trovò il pretesto per stare nuovamente con noi. Si erano fatte quasi le diciotto e la moglie con la coppia loro amica manifestarono l’intenzione di ritornare al villaggio, ma lui disse che sarebbe rimasto ancora in spiaggia in nostra compagnia.
Una volta soli, lo invitai a sedersi sul lettino dove ero sdraiata, seduto ai miei piedi continuammo a parlare per un po’ di luoghi da visitare ma poi, con molta abilità, l’argomento non so come finì per riguardare la famiglia, le coppie che si fanno le corna, le coppie aperte e cose del genere.
Si erano fatte quasi le otto di sera ed eravamo rimasti solo noi in spiaggia, erano andati via anche quelli del lido e il professore, per tutto il tempo della conversazione, non aveva mai smesso di togliermi lo sguardo dal seno che, stando sdraiata di lato, era un po’ uscito dal costume lasciando intravedere l’areola.
Quasi inaspettatamente e senza che ce ne rendessimo conto, il vecchio marpione prese il nostro completo controllo, prese la mano di Bruno e se la posò sull’uccello dicendo di sentire come glielo faceva tirare quella vacca della moglie, mentre con l’altra mano mi palpava pesantemente la coscia e il culo.
Poi allontanò mio marito, tirò giù lo slip lasciando libero e mostrando fiero il suo uccellone duro e nodoso che avvicinò subito alle mie labbra e quasi mi costrinse a prenderglielo in bocca mentre ero sdraiata.
Rivolto a Bruno poi, in modo autoritario, gli ordinò di sfilarmi le braghe e prepararmi la figa per il suo cazzo. Continuava a insultarlo mentre mi scopava letteralmente in bocca. Ero quasi sfinita quando me lo tolse dalla bocca e mi penetrò con un colpo secco facendomi urlare dal dolore ma anche dall’improvviso piacere, mi possedeva con foga mentre Bruno, seduto sul lettino a fianco, si era tirato giù il costume e si masturbava come un ossesso a quella scena, non resistetti molto prima di avere i miei primi violentissimi orgasmi.
Il vecchio maiale ci sapeva proprio fare con le coppiette cuckold, si vedeva e come che ne aveva una grossa esperienza. Infatti, di li a poco, uscì dalla mia figa con mio grosso dispiacere, ne avevo ancora voglia e dopo aver fatto stendere mio marito sul lettino e avermi fatta mettere a pecorina con la figa sulla faccia di Bruno, gli ordinò di leccarmela, di leccare quella vacca della moglie, che gli avrebbe fatto vedere molto da vicino come un vero maschio fotteva una puttana come me.
Bruno era eccitatissimo e si agitava, si muoveva in continuazione stringendosi i testicoli con le gambe cercando di darsi piacere, visto che il prof. gli aveva proibito di masturbarsi e di pensare solo a ripulire la vagina di quella vacca di sua moglie.
Era bellissimo sentire la sua lingua tra le cosce, avevo una gran voglia di essere presa ancora ma il porco mi aveva negato questo piacere, allora allungai la mano sul cazzo di mio marito e cominciai a segarlo, subito sentii la sua lingua che diventava piĂą veloce e vogliosa, roteavo il bacino e lo spingevo verso il basso per sentirmi penetrata.
Il prof continuava a inveire contro il cornuto e a ordinargli di leccare meglio. Godevo di quel doppio piacere quando ho sentito la sua mano sculacciare pesantemente le mie natiche, quei colpi improvvisi e inaspettati mi procurarono un ulteriore orgasmo che non passò inosservato. Avvertii, mentre continuava a darmi della vacca, a mortificarmi, le sue dita dentro di me insieme alla lingua di Bruno, mi eccitava essere usata in quel modo selvaggio, dita che, improvvisamente, hanno penetrato il mio forellino.
Mi ero quasi abituata a sentirle dentro di me quando le sfilò per fare posto al suo cazzo, sentii il calore della sua cappellona sul buchetto e la pressione che faceva per penetrarmi, ebbi l’ennesimo orgasmo in un attimo pensando a quello stallone dentro di me e a mio marito che mi leccava da sotto e vedeva quel grosso uccello mentre mi profanava il secondo canale.
Mi scopò il culo con decisione, facendomi anche male per la troppa irruenza dettata dalla forte eccitazione. Sono stata posseduta per un tempo interminabile e quando lo sentii irrigidirsi dentro di me e avvertii il suo sperma che mi riempiva la pancia, urlai il mio piacere venendo nuovamente in bocca a mio marito che non aveva mai smesso di leccarmi la figa e le palle a quel magnifico stallone, nel contempo anche il mio dolce cornuto mi aveva imbrattata tutta la mano del suo sperma.
Rimase dentro di me quasi un minuto, si sentivano solo i nostri respiri affannosi che si univano alle onde del mare dopo il piacere raggiunto, poi avvertii il suo cazzo che lentamente usciva dal mio ano aperto da quella monta selvaggia e la mia pancia sgonfiarsi mentre si liberava della sua abbondante sborrata che mi colava lungo le cosce. Sperma che mio marito prontamente ripulì con la lingua come gli aveva ordinato il professore.
Quel vecchio depravato voleva stabilire la sua autoritĂ , il suo essere maschio dominante, il maschio alfa.

PS: Grazie per aver letto questo racconto. Se avete voglia di condividere le vostre idee o esperienze per racconti futuri, non esitate a contattarmi in privato.
Meraviglioso
 

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