Esperienza reale Marty & Seba: così prosegui' la nostra storia di sesso ed amore... ci raccontiamo!!! PARTE 2 ... LA PARTE PIU' HOT!!!

Thenderos

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Eccoci qua, in pagina nuova usciremo con il nuovo capitolo ... il 57esimo per la precisione.
Siamo molto contenti, di vedere come anche se con fatica, abbiamo raggiunto un numero cosi impressionante di storie riguardo la nostra vita.
Purtroppo l' ultimo anno ci ha messo a dura prova. A dura prova nella nostra coppia per un sacco di motivi personali piuttosto difficili, che non vi neghiamo hanno portato ad allontanarci da qua parecchio e addirittura ad allontanarci ed avere parecchi problemi anche tra noi 2.
Quel poco che siamo riusciti a fare qui dentro l'abbiamo concentrato principalmente alla pubblicazione foto. Per mostrarci un po e soprattutto perchè di piu facile e veloce pubblicazione nel poco tempo che ci è rimasto.
Anche se il tempo è stato crudele e tiranno ed ogni volta Martina che stava editando la continuazione parte 2 del capitolo 56, doveva rileggersi tutto da capo per continuare a scrivere, finalmente ha terminato questo nuovo capitolo, che di fatto sancisce la chiusura della sua serata con Andrea.
Vi consigliamo per una continuità di lettura di andare a rileggervi il capitolo 56 a pagina 15 di questo thread, post n 366, in modo tale da avere una sfaccettatura completa della situazione.

scusateci tutti per la lunghissima attesa, ma sappiamo che ne sarete felici di questa continuazione e non tradiremo le attese!

un abbraccio a tutti

seba e marty
Speriamo di arrivare presto alla nuova pagina allora ahaha
 
OP
Seba e Marty

Seba e Marty

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Élite Fase 1
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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

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Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
 

Thenderos

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

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Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
Non c’era modo migliore per concludere questa domenica racconto come sempre bellissimo
 

Ahia82

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Uno spettacolo leggervi, mi sono immedesimato nella storia ed è quello che vorrei con la mia lei, ossia godere in maniera spensierata del sesso
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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

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Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
Come cominciare alla grande il lunedì! Una dedica appena fatta per Marty. La vostra mancanza si è fatta sentire ma questo racconto ha colmato qualsiasi cosa. GRAZIE
 

slap

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Eccoci qua, in pagina nuova usciremo con il nuovo capitolo ... il 57esimo per la precisione.
Siamo molto contenti, di vedere come anche se con fatica, abbiamo raggiunto un numero cosi impressionante di storie riguardo la nostra vita.
Purtroppo l' ultimo anno ci ha messo a dura prova. A dura prova nella nostra coppia per un sacco di motivi personali piuttosto difficili, che non vi neghiamo hanno portato ad allontanarci da qua parecchio e addirittura ad allontanarci ed avere parecchi problemi anche tra noi 2.
Quel poco che siamo riusciti a fare qui dentro l'abbiamo concentrato principalmente alla pubblicazione foto. Per mostrarci un po e soprattutto perchè di piu facile e veloce pubblicazione nel poco tempo che ci è rimasto.
Anche se il tempo è stato crudele e tiranno ed ogni volta Martina che stava editando la continuazione parte 2 del capitolo 56, doveva rileggersi tutto da capo per continuare a scrivere, finalmente ha terminato questo nuovo capitolo, che di fatto sancisce la chiusura della sua serata con Andrea.
Vi consigliamo per una continuità di lettura di andare a rileggervi il capitolo 56 a pagina 15 di questo thread, post n 366, in modo tale da avere una sfaccettatura completa della situazione.

scusateci tutti per la lunghissima attesa, ma sappiamo che ne sarete felici di questa continuazione e non tradiremo le attese!

un abbraccio a tutti

seba e marty
Fantstatici!!
 

marcoforte

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

LIKE E COMMENTI GRADITI COME SEMPRE


Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
quando si dice che è valsa la pensa aspettare... ;)
un altro splendido capitolo, coinvolgente e sensuale.
ha un unico "difetto": fa venire una smisurata voglia di Marty :ROFLMAO:
:love:💦
come sempre, grazie!
 

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

LIKE E COMMENTI GRADITI COME SEMPRE


Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
bellissimo capitolo!
 

Arrapaho91

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

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Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
Ci siete mancati tantissimo! Spero la situazione sia migliorata, intanto ❤️

Comunque c'è poco da fare: Marty si conferma sempre la migliore! 😍
 

Napoletano1994

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

LIKE E COMMENTI GRADITI COME SEMPRE


Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
Attesa Ampiamente ricompensata racconto sublime
Post automatically merged:

Eccoci qua, in pagina nuova usciremo con il nuovo capitolo ... il 57esimo per la precisione.
Siamo molto contenti, di vedere come anche se con fatica, abbiamo raggiunto un numero cosi impressionante di storie riguardo la nostra vita.
Purtroppo l' ultimo anno ci ha messo a dura prova. A dura prova nella nostra coppia per un sacco di motivi personali piuttosto difficili, che non vi neghiamo hanno portato ad allontanarci da qua parecchio e addirittura ad allontanarci ed avere parecchi problemi anche tra noi 2.
Quel poco che siamo riusciti a fare qui dentro l'abbiamo concentrato principalmente alla pubblicazione foto. Per mostrarci un po e soprattutto perchè di piu facile e veloce pubblicazione nel poco tempo che ci è rimasto.
Anche se il tempo è stato crudele e tiranno ed ogni volta Martina che stava editando la continuazione parte 2 del capitolo 56, doveva rileggersi tutto da capo per continuare a scrivere, finalmente ha terminato questo nuovo capitolo, che di fatto sancisce la chiusura della sua serata con Andrea.
Vi consigliamo per una continuità di lettura di andare a rileggervi il capitolo 56 a pagina 15 di questo thread, post n 366, in modo tale da avere una sfaccettatura completa della situazione.

scusateci tutti per la lunghissima attesa, ma sappiamo che ne sarete felici di questa continuazione e non tradiremo le attese!

un abbraccio a tutti

seba e marty
Non vi dovete certo giustificare quando poi pubblicate opere d'arte come quelle che ho appena letto
 

frangy

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

LIKE E COMMENTI GRADITI COME SEMPRE


Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
Wowwwwwwwwwwwwww :love: Bentornati e con voi è ........ bentornata la tortura a leggervi.......... vabbè, ma è una piacevole tortura :love:😛💦 p.s. aspettiamo il racconto di Seba con la Claudia...ovvio !!! :LOL::LOL:
 

Softhand

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Fantastici, è sempre uno spettacolo leggere questa storia (forse il racconto erotico a cui ho dedicato più seghe in assoluto), ma sono contento che abbiate in parte risolto i vostri problemi. Daje
 

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Cosa dire.... come al solito ci hai fatto vivere sensazioni veramente eccitanti. Sei unica e adesso aspetto il bis del tuo uomo
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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

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Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
PAZZESCA!!!!!
 

Maxtree

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Marty, Seba, racconto bellissimo come sempre. Bentornati e spero che le vostre situazioni si possano risolvere al meglio. Un abbraccio🌈👋
 

Emagt

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57) ANDREA: UNA SERATA DA SOLI ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO (scritto da Martina). PARTE 2

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Come dissi, l’invito fu inaspettato e mi prese in contropiede. Diciamo che la cosa la temevo un po. Si rischiava di andare oltre al semplice sesso. Ma messa con le spalle al muro accettai e decisi di lasciarmi andare vedendo come procedesse la serata.

Andrea mi caricò sul suo Bmw blu scuro e si diresse verso un locale fuori città.

Non conoscevo il posto, non ero mai stata e quindi fu tutta una novità.

Mentre andammo in la eravamo entrambi rilassati.

Andrea guidava la sua auto bellissima a marce automatiche e nel frattempo teneva la sua mano destra appoggiata sulle mie cosce.

Nel frattempo si riusci a parlare del piu e del meno, anche di quello che era appena successo in quella serata. Senza imbarazzo. Senza problemi, come se fosse una cosa normalissima. E riusci’ a mettermi a mio agio.

ANDREA: Ti è piaciuto stasera?

MARTY: è stato bellissimo.

ANDREA: veramente? Sii sincera, ti prego.

MARTY: si, mi è piaciuto. Mi hai fatto godere un sacco.

ANDREA: sei veramente stupenda, e soprattutto bravissima!

MARTY: ho delle doti nascoste. Seba è stato molto bravo a formarmi!

ANDREA: direi proprio di si.

MARTY: cosa ti è piaciuto di piu?

ANDREA: fare delle differenze sarebbe assurdo. E’ stato cosi tutto stupendo, come anche le altre volte. Sei bravissima in tutto che dovrei fare delle esclusioni involontarie!

MARTY: ti ringrazio! Sei gentilissimo. Ma dai, son comunque certa che ci sia qualcosa che ti piaccia di piu di altre cose.

ANDREA: allora…. Vediamo… Facciamo che te la esplico cosi, perché ripeto è una dura e difficile scelta… Da canto mio, hai una figa bellissima, profumatissima e alquanto succulenta. Quindi il leccartela, mi manda letteralmente in estasi e mi fa crescere una voglia senza precedenti.

Da canto tuo, hai una abilità nel succhiarlo strepitosa, una dote non comune a tutte che ti viene veramente bene. Quello che pero’ piu mi stupisce e la maniera in cui riesci a fartelo mettere nel culo.

E’ una cosa paradisiaca, veramente goduriosa, hai un contatto pelle a pelle cosi stretto e sei cosi brava ad accoglierlo, che fidati, sono in poche cosi. E quindi tanto di cappello. Mio punto di vista sia chiaro, senza offesa.

MARTY: ah beh… direi che allora sei tanto uguale a Seba, son le stesse cose che dice lui. Quindi mi ritengo molto fortunata.

ANDREA: beh, ora tocca a te… cosa dici di me?

MARTY: beh anzitutto ti rinnovo i miei complimenti. Una persona che riesce a fare godere una donna, impresa sempre ardua, ha gia raggiunto il suo obiettivo.

Cosa posso dirti…. Hai un bel corpo, mi piace. E soprattutto, visto il punto focale della serata, sei ben dotato.

Diciamo che avere un cazzo come il tuo di buone dimensioni e soprattutto cosa che amo, depilato, facilita non poco la cosa e mi piace.

ANDREA: meglio io o meglio Seba?

MARTY: cosi mi metti in difficoltà caro mio.

ANDREA: Ma si, un semplice paragone nulla piu…

MARTY: Sincera? Non si puo’ paragonare. Seba sarà sempre meglio. Con lui c’è amore e questa cosa fidati che nell’atto fisico ha il suo perché. Te la cavi bene e sei ben dotato, forse qualcosa meno di Seba ma siamo li. Pero’ capisci che la parte testa e cuore mi faranno propendere sempre verso di lui. Questo non vuole sminuire te, anzi, ci si potrà divertire, ma giusto per essere chiari visto me lo hai chiesto.



Arrivammo al locale. Da vero galantuomo scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera. Prendendomi a braccetto mi accompagno dentro al ristorante. Era da tanto tempo non vivevo una scena cosi cavalleresca e devo dire che gli venne proprio bene.

Il mio cuore batteva a mille. Da una parte ero emozionata per un invito cosi, in un locale cosi bello. Dall’altra avevo una paura pazzesca… e se dentro avessimo trovato io o lui od entrambi, gente che conoscevamo? Cosa diamine avrebbero detto? Per fortuna una mia veloce occhiata in giro mi fece tranquillizzare vedendo il campo libero, pieno di visi sconosciuti.

Il cameriere ci accompagno ad un tavolo, un po d’angolo ma bellissimo, ben adornato e “chiccoso”.

Andrea si sedette contro la parete mentre io verso il lato sala, mostrando la mia schiena nuda scoperta a tutto il resto delle persone.

Andrea opto’ per una cena a base di pesce di mare, specialità della casa, accompagnata da una bella bottiglia di bianco, il tutto senza badare a spese. Non vi dico che ottima mangiata di lusso ci facemmo quella sera.

Ma il bello della serata e senza nessuna progettazione, non era ancora arrivato.

Tra una portata e l’altra parlavamo di tutto, ma Andrea, ogni due per tre, faceva cadere lo sguardo in mezzo al mio seno. Ok la scollatura corposa, ma non poteva andarmi in fissa come un animale arrapato.

MARTY: cosa c’è ti sto ipnotizzando?

ANDREA: perché?

MARTY: continui a fissarmi le tette!

ANDREA: sei uno spettacolo e non riesco a farne a meno. Peccato quasi siamo in un ristorante!

MARTY: questo lo dici tu…

Non so cosa mi prese in quel momento, ma l’eccitazione della serata l’avevo veramente al massimo e mi lasciai andare in una pazzia…

Lasciai uscire il mio piede destro dalla scarpa ed alzai la gamba andando da sotto il tavolo a dirigerla verso le sue ginocchia.

Il tovagliato lungo ed elegante fino a terra, permetteva di nascondere qualsiasi movimento strano e questa cosa gioco’ a mio favore.

Riuscii ad incontrare con la pianta del mio piede le sue gambe e slittando un pelino avanti col culo, riuscii a scorrere un po’ piu in la, forzando la mia punta delle dita dei piedi lungo la sua coscia fino al suo inguine.

Riuscivo a mantenere con il viso, un’ espressione rilassata e come se nulla fosse, mentre lui notavo iniziava leggermente ad agitarsi.

Allungai ancora di piu’ la mia gamba e col piede passai l’inguine fino ad arrivare alla massima estensione, praticamente a toccare il suo cazzo.

Riuscii da sopra i pantaloni a sentirlo, lungo appoggiato verso la sua sinistra e ad “agganciarlo” con la piega delle dita anche se coperte dai collant.

ANDREA: ma che fai? Sei impazzita? (disse sottovoce)

MARTY: perché ti dispiace? (sogghignando).

ANDREA: certo che no, ma se ci vedono?

MARTY: non hai notato la tovaglia lunga?

Andrea fece un cenno di approvazione con gli occhi.

Io intanto con qualche difficoltà e cercando di non farmi “sgamare”, iniziai a muovere il mio piede lungo la sua protuberanza.

ANDREA: Marty mi stai facendo venire una voglia pazzesca!

Io sogghignai di nuovo sfidandolo.

ANDREA: Non senti come è diventato grosso?

MARTY: Lo sentirei meglio se lo tirassi fuori!

ANDREA: E poi?

MARTY: e poi ti farei vedere le stelle sotto il tavolo!

ANDREA: dai, lo sai che non si puo’…

MARTY: ti sfido e vediamo dove arrivi… se lo fai, c’è una sorpresa post cena… che dici?

ANDREA: Sei proprio brava a provocare!

Lo vedetti scendere con la mano sinistra sotto lo spigolo del tavolo, dalla parte contro il muro. Era un po ingoffato ma cercava di fare le cose con calma, nel frattempo parlando con me, per non farsi notare dalle poche persone presenti in sala, per fortuna non attaccate a noi, per quello che stava per fare.

Immagino si slacciò la cintura e penso anche la cerniera dei pantaloni, cercando di aprirli piu possibili nella zona pubica ma senza calarli. A quel punto riusci a calare un po i boxer, per fortuna di quelli morbidi, lo avevo visto uscire dalla doccia cosi e immagino con un colpo di mano, fece uscire il cazzo duro contro la sua pelle.

Poi sempre con la sua mano mi afferro’ il piede, appoggiato sempre su di lui e mentre mi parlava tranquillamente, inizio’ a massaggiarmelo da sopra i collant (che purtroppo non potevo sfilare, ma era molto bello).

Fu molto difficile riuscire a mantenere la calma in quel momento. Anche se la situazione l’avevo provocata io, ora la voglia era alle stelle e l’avrei scopato li sul tavolo, ma ovviamente ciò non era possibile.

Prese il suo cazzo con la mano e me lo appoggio’ sotto la pianta del piede.

Io iniziai a strusciarlo, facendo scorrere il mio piede destro lungo la sua cappella avanti ed indietro, soprattutto a livello di dita, molto delicatamente e senza fare movimenti bruschi, sia per non fargli male che soprattutto per non farci notare. Sarebbe stato un vero casino altrimenti.

Sentivo le mie calze sotto iniziare ad inumidirsi, segno che l’eccitazione gli stava facendo lubrificare la cappella.

Ma fummo presi alla sprovvista…. Si avvicino’ il cameriere…

CAM: Prego, i signori vogliono ordinare il dolce?

ANDREA: a me un tiramisu della casa grazie.

MARTY: seguo il suo consiglio, vale anche per me.

Mentre il cameriere prendeva la comanda, continuavo a fargli strusciare il piede sul cazzo. Fu una situazione veramente eccitante.

ANDREA: Marty se continui cosi, mi fai venire qui al tavolo.

MARTY: e perché non vieni allora?

ANDREA: perché mi sporcherei tutto e ti sporcherei tutta e diventerebbe poi un grosso problema.

MARTY: vero, hai ragione.

Purtroppo, a malincuore, dovetti ritirare il mio piedino e rinfilarlo nella scarpa taccata, anche se sentivo la pianta del piede in calze bagnata.

Andrea riuscii ad arretrare un pelo con la sedia e a sistemarsi i calzoni.

Arrivo’ il dolce e lo mangiammo, poco dopo, da galantuomo si alzo’ ed ando’ a pagare completamente il conto e nonostante la mia insistenza nel dividere, non mi chiese neanche un centesimo.

Torno’ a prendermi a tavola e mi accompagno’ a braccetto fuori.

La serata fu talmente piacevole e divertente che non ci eravamo manco accorti si fosse gia fatta una certa ora.

ANDREA: Ti va di risalire da me?

MARTY: non ti offendere Andre, ma preferisco rientrare a casa, ho bisogno di riposare un po che dopo sta settimana è stato un vero delirio col lavoro e son stanchissima.

ANDREA: Ok, come vuoi, ti riaccompagno a casa.

Sali in macchina ed avvio’ il riscaldamento per tentare di creare un clima piu interessante all’interno dell’auto. Fuori era veramente bello freddo.

Si scaldo’ quasi subito la macchina ed il clima automatico porto’ subito un bel tepore all’interno. Si stava veramente bene.

Mi slacciai la giacca, apposta e mi ritrovai ancora col vestitino addosso. A dire il vero volevo provocarlo ancora un po’ ma non avevo voglia di andare a casa sua a ripetermi ancora per la solita cosa.

ANDREA: sei proprio stupenda Marty, sto vestito ti sta da dio.

MARTY: mi fa piacere. Grazie.

ANDREA: saresti ancora piu stupenda togliendo un po qualcosa.

Nel dirlo, aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia mentre guidava e la sposto verso la zona inguinale.

Allargai le gambe sul sedile per facilitargli la presa.

Infatti si sposto’ con le dita sopra il mio perizoma facendo arretrare completamente la minigonna ed inizio’ a massaggiarmi il monte di Venere da sopra i collant.

Calcava con forza la zona della clitoride e stavo iniziando a bagnarmi dall’eccitazione.

Decisi quindi di facilitargli la presa.

Mi piegai e tolsi le scarpe, lasciandole sul tappetino dell’auto, e visto comunque il buon clima all’interno, mi alzai la gonna e afferrando i collant, andai a tirarli e sfilarli, lasciandomi quindi con le gambe nude e solo il vestito addosso. Misi i collant in borsetta e mi risedetti correttamente sul sedile a gambe larghe.

MARTY: ecco forse ora ti viene un po’ piu comoda.

Riallungo’ la mano e la porto’ di nuovo sul mio perizoma bordeaux ed inizio’ a palparmi la vagina.

Anche io presa dall’enfasi, andai ad allungare la mia mano sul suo “pacco” e da sopra i pantaloni lo trovai gia duro. La cosa lo eccitava parecchio.

Lui intanto guidava ma aveva rallentato la velocità, probabilmente per dedicarsi maggiormente alla presa.

ANDREA: mamma mia, sento già il tuo perizoma bagnatissimo.

MARTY: e stasera ho particolarmente voglia.

Prese quindi con le dita il mio perizoma e cerco’ di tirarlo da una parte, permettendo alle grandi labbra di uscire allo scoperto completamente bagnate.

Io scivolai un po’ in avanti col culo per permettere una maggiore visione e facilità, e difatti dopo un attimo, fece scorrere due dita sulle grandi labbra e poi le spinse dentro il buco.

Le sentii scivolare dentro come un coltello caldo nel burro.

Con la mia mano sinistra cercai con qualche difficoltà di slacciarle cintura e pantaloni e dopo averli aperti per bene davanti, infilai la mano sotto i boxer e riuscii ad afferrargli il cazzo.

Iniziai quindi a segarlo, facendolo uscire dai boxer.

La cosa era veramente eccitante, vedere lui guidare e nel frattempo riuscire a masturbarci a vicenda era una cosa sensazionale.

Ormai non mancava tantissimo a casa, era una questione forse di 10 minuti. Quindi decisi di fare il passo avanti, dovevo “ripagare” la gran cena.

MARTY: alza il braccio e pensa a guidare.

Stacco’ la mano dalla mia vagina riportandola verso il volante.

Io arretrai un po’ mettendo il culo lateralmente verso la portiera e mi chinai verso di lui passandogli sotto il braccio.

Ora si che avevo finalmente il suo cazzo davanti agli occhi che usciva fuori dai pantaloni.

Mi abbassai ancora un attimo e spalancando la bocca lo accolsi al mio interno.

La posizione, la comodità ed il momento, non permettevano un perfetto lavoro di bocca ma cercai di fare del mio meglio.

Iniziai a scorrere su e giu’ esclusivamente usando labbra e lingua.

Sentivo la sua cappella farsi spazio nella mia piccola bocca e scorrere sulla mia lingua iniziando a rilasciare il suo primo liquido seminale.

Inizia a pomparlo con decisione, ripeto in maniera un po’ goffa ma ce la misi veramente tutta e lui nel frattempo guidava in maniera molto pulita e lenta, quasi da godersi il momento.

Fu cosi che in un attimo, l’auto si fermo’ e si spense.

Rialzai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino. Non mi ero neanche accorta del tragitto che già eravamo arrivati sotto casa e lui parcheggio’ proprio sotto i nostri balconi.

ANDREA: ti prego Marty continua che sto godendo un sacco!

MARTY: ma sei impazzito? Siamo sotto casa dei miei, sotto le loro finestre! Ste cose non le faccio neanche con Seba.

ANDREA: e mi lasci qui cosi con la voglia addosso?

MARTY: vieni accompagnami dentro a casa. (gli risposi in tono molto perentorio).

Si riallacciò i pantaloni e venne ad aprirmi.

Io nel frattempo mi misi la giacca rossa per coprire il vestito e mi rimisi solo le scarpe, tanto l’entrata era vicina ed i collant li lasciai in borsa.

Mi accompagno’ all’entrata e gli feci gesto di entrare con me.

Entrammo nel pianerottolo d’entrata ed invece che salire verso il mio appartamento, lo presi per mano e scendemmo di un piano verso i box e le cantine.

MARTY: fai silenzio e non parlare con non dobbiamo fare rumore.

ANDREA: OK OK.

Le scale erano abbastanza fredde, ma tenendole chiuse tutto il giorno per fortuna non c’era il gelo esterno, altrimenti la cena mi rimaneva sullo stomaco.

Arrivammo nel sottoscala vicino ai garage e mi guardai attorno. Era piena notte e non c’era in giro nessuno, silenzio perfetto, dove anche un singolo passo si sarebbe sentito.

Mi avvicinai a lui e senza dire altro gli toccai di nuovo il cazzo da sopra i pantaloni. Presi cintura e cerniera e rislacciai tutto facendoli calare verso il basso.

Mi inginocchiai davanti a lui e prendendo i boxer feci calare fino le ginocchia pure quelli.

Il suo cazzo era ancora bello duro dalla gestione del pompino poco prima.

Ripresi quindi da dove avevo lasciato il mestiere. Lo presi in mano e segandolo dolcemente mi avvicinai con la bocca.

Dopo aver dato abbondanti leccate alla cappella, lo inglobai tutto al mio interno.

Ora si che riuscivo a gestire perfettamente il suo cazzo e farlo scorrere dentro di me a mio piacimento e dando il meglio dei miei pompini. Alternavo ritmi lenti a piu veloci, succhiate piu superficiali ad altre piu profonde fino alla gola.

Gli ciucciai ancora per un po, ma ora volevo terminare in altro la serata.

Mi alzai e girai di spalle verso di lui, appoggiandomi al muro. Avevo una voglia di essere scopata pazzesca.

Divaricai un po le gambe ed alzai prima la giacca sopra l’ombelico e poi il vestitino nero.

Praticamente il mio perizoma ed il mio culo uscirono allo scoperto davanti ai suoi occhi nella penombra.

Lui si abbassò in ginocchia, prese il mio perizoma facendole scorrere un dito dietro e me lo sposto da parte sulla chiappa destra.

ANDREA: madonna è fradicio!

Con le mani afferrò le mie chiappe e me le allargò ed in un attimo ci si fiondo’ in mezzo con la sua bocca.

La sua lingua inizio’ a passare su e giu, dentro e fuori nella mia vagina. Sentivo lo stimolo sul clitoride tantissimo.

Leccò un po’, non tantissimo e si rialzo’ mettendosi in piedi dietro di me.

Io mi chinai ulteriormente piegando la schiena e feci uscire tutto il mio culo verso di lui.

Un attimo dopo, senza troppo pensarci, sentii il suo cazzo appoggiarsi sulla fessura della mia figa e spingendo, entrare bello dritto e duro fino in fondo.

Ero bagnatissima, non fu difficile. In un attimo, in pieno silenzio e cercando di trattenere i versi e i rumori della “stantuffata”, inizio’ a penetrarmi avanti ed indietro come se non ci fosse un domani.

Sentivo il suo cazzo aprirmi letteralmente labbra figa e tutto il resto.

Aveva prima di penetrarmi, spostato il perizoma all’altezza delle mie ginocchia calandolo, ed ora tutte le goccioline del mio godimento stavano finendo su di esso.

Si era fatto tardi e l’eccitazione era veramente alle stelle, che il tutto si tramutò poco piu che ad una sveltina e visto il frangente, era proprio la mia intenzione.

ANDREA: Marty devo sborrare! (disse sotto voce).

MARTY: vienimi dentro.

Esattamente 2 secondi dopo, il suo cazzo si irrigidi ed una scarica di sperma con diversi colpi ando’ a riempire internamente la mia fighetta fradicia.

Lo sentii tutto riempirmi e scaricare il suo godimento e la sua tensione dentro di me.

Quando fini anche l’ultimo colpo, si ritiro’ facendo uscire il cazzo dal mio interno.

Io mi chinai ancora un po indietro e sentii parte dello sperma colarmi fuori e finire sul pavimento del corridoio sottoscala.

Presi il perizoma e me lo ritirai su contro la mia vagina ed abbassai gonna e giacca per non prendere ulteriore freddo.

Un paio di fazzolettini di carta e pulii velocemente il pavimento e lui si diede una passata al cazzo prima di rimetterlo a posto.

Mi guardò e mi diede un bacio stampo sulle labbra.

Risalimmo al piano terra e mi ringrazio’ per la stupenda serata passata, cosa che feci anche io.

Lo guardai pero’ e gli feci un regalo.

MARTY: tieni questo è per te. Me lo ridarai la prossima volta. Buonanotte!

Presi da sotto la gonna il mio perizoma che ora era tutto bello inzaccherato di umori, in quanto facendo su le scale, le mie labbra avevano lasciato andare gli ultimi colpi.

Sfilai il perizoma dalle caviglie e glielo porsi in mano.

Lo prese come un gioiello e se lo mise in tasca.

ANDREA: ti pensero’ tutta la notte, puoi starne certa! Buonanotte.

MARTY: buonanotte caro, alla prossima.

Usci di casa ed ando’ in auto mentre io rientrai in casa senza mutande.

Tempo di togliermi la giacca ed andai in bagno a darmi una rinfrescata veloce soprattutto li sotto.

Presi un nuovo completino e mi misi nel mio letto sotto le coperte.

Quella notte dormii veramente rilassata. Ero stata molto bene e felice di come fosse passata la serata.

L’unica cosa che mi chiesi fu… Chissà Seba cosa avrà combinato con Claudia?
Un altro capitolo stupendo... spero a breve che arriverà il continuo
 

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Marty Seba Bellissimo capitolo, come sempre non dovete spiegazioni a nessuno, come sempre tifo per voi ve vi auguro di che possiate risolvere le vostre taversie, vi comprendo bene avendo attraversato cose simili. Un abbraccio a voi
 

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