LA “DURA” LEGGE DEL CAZZO (seguito di “Doppia coppia svestita”) .
La scacchiera era apparecchiata e i pezzi in perfetto ma precario equilibrio… i successivi 15 secondi, in un modo o nell’altro, sarebbero stati pura deflagrazione.. Come sulle montagne russe, quando il trenino quasi si ferma prima di iniziare la sua vorticosa discesa. Un’eventuale fotografia avrebbe catturato questa scena: Davide è in piedi, schiena alla porta d’ingresso. Io sono in ginocchio davanti a lui, impegnata a sbottonarlo. Tre metri più in là, al centro della stanza, Stefania è piegata in avanti, i gomiti appoggiati al piano del tavolo. Vold le ha abbassato le mutandine. A mezza coscia, come piace a lui, naughty girl style. Con una mano si sta srotolando il preservativo sul cazzo (mi sono persa la sua apparizione, merda); le tiene l’altra premuta sulla schiena. Linguaggio del corpo: “ferma così, non muoverti. Ci sono quasi”. Un gesto che ben conosco. Quante volte mi ha tenuta così? Migliaia. Un gesto delicato ma deciso, perentorio. “Scusami, ma ora bisogna proprio che ti scopi”.
Avete presente il teorema del gatto di Schrodinger? Per via di un meccanismo che poteva rilasciare del veleno oppure no, l’animale, chiuso in una scatola, aveva le stesse probabilità di essere vivo o morto. 50% e 50%. Uno stallo. Un solo modo per superarlo. Aprire la scatola. Un’azione semplice, banale eppure in grado di stravolgere il modello matematico. La presenza dell’osservatore determina il fenomeno. Sollevando il coperchio e guardando all’interno, una delle opzioni sarebbe scesa allo 0%, l’altra sarebbe salita a 100%. La base della quantistica e delle teorie sul multiverso. Ebbene, probabilmente, in una qualche dimensione parallela - nello stesso istante - Davide si scuote, mi spinge indietro, grida a sua moglie di ricomporsi e ci caccia via in malo modo. Ma la versione di me che in questo momento sta scrivendo e che voi state leggendo accarezzandovi - spero - il pisello… non vive in quell’universo parallelo. In questo angolo dello spazio tempo, invece, io giro la testa di lato e…guardo nella scatola. Lo faccio per sincronizzarmi con Vold. Graffiti di un’antica complicità purtroppo perduta. Non stiamo per scopare con altra gente….noi scopiamo tra noi, usando altra gente. In genere, l’altra coppia fa lo stesso. Non stasera. L’inesperienza di Davide (Quella di Stefania è meno grave, lei deve solo darla, è ricevente…come me) richiede particolare cautela. È molto importante che io abbia il suo cazzo in bocca quando vedrà un uomo, sostanzialmente uno sconosciuto, infilarsi dentro sua moglie. E’ una cosa nuova per lui e potrebbe avere una reazione emotiva forte. Deve sentirsi protagonista, non umiliato. Sia ben chiaro…mi era anche simpatico ma a me di lui (come di tutti gli altri che ho preso, prima e dopo) me ne fregava ben poco, sessualmente parlando. Eravamo tutti li perché Voldemort voleva fottergli la moglie. Altrimenti a quest’ora, dopo essermi presa un sorbetto al limone corretto vodka al bar del campeggio, sarei già stata in tenda a dormire, cercando di digerire i gamberoni alla fanese, coi tappi alle orecchie per non sentire l’iconico russio di Vold, svenuto tre secondi dopo essere venuto. Capite ora come mai non posso accettare che faccia tutte queste scene se mi va di succhiare fuori un po’ di sperma dall’uccello di un forumista? Non può pretendere che io uniformi la mia sessualità, che pure gradisce vispa e disponibile, sui suoi escusivi desiderata. Senza considerare che invecchia. Non è colpa sua…ma invecchia. Hai voglia saperci fare…diventa sempre più difficile trovare una coppia disponibile. Posso io rinunciare a 15/20 anni di vita sessuale piena? È giusto chiedermelo? Ecco il senso del mio pompino a MB, del progetto scopata con l’uomo dell’est e via dicendo. Insomma…io sono Eleonora. Se voleva una compagna morigerata, il mondo è pieno di Stefania. Stefania! Ma la finirò mai questa storia? Dunque guardo, di sguincio. Faccio in tempo a vedere per un attimo il culetto di Stefania bello arrossato dalla giornata di sole in spiaggia. Vold si era offerto di metterle il solare…lei aveva fatto una risatina tignosa, come se fosse un’assurdità che nemmeno in un milione di anni avrebbe considerato. Del resto poche ore prima non voleva nemmeno stare nuda…guardala lì ora, a pochi attimi dal lasciarsi impalare. Dopotutto, quegli sfigatoni di chatpic, non hanno tutti i torti. Un po’ puttanelle lo siamo …e se la vostra donna non lo é…c’è poco da vantarvene. Peggio per voi. Non sapete cosa vi perdete.
Guardo allora quel tavolo e quasi scoppio a ridere rovinando tutto, quando sento Vold chiedere “Permesso?” Ma come “permesso”, mica sei sulle scale mobili. Affettato fino all’ultimo. Ma lui è così. Era…per quanto mi riguarda.
Vold cerca il mio sguardo, sorride. Le allarga appena l’interno coscia; per schiudere il fiorellino. “Era già bagnatissima” mi avrebbe detto dopo. In un attimo le scivola dentro, lentamente, fino in fondo. Sento un suono simile a quello di una lattina che viene aperta. Deve avere a che fare con l’aria compressa.
Dice “aaaaah”. Anche lei dice “aaaaah”.
Mi fa pensare a un nuotatore che torna a respirare dopo un’immersione in apnea.
La prima botta in una figa che non conosci. Il cazzo che si scappella, centimetro dopo centimetro, facendosi strada all’interno di una passera “straniera”. Spingendolo tutto, finché ce n’é. C’é qualcosa al mondo che vi piace di più, maialoni miei? Oppure possiamo vederla anche dal punto di vista di Stefania…dal MIO punto di vista. Perché sono eccitatissima in quel momento e so che quel che vedo sta per succedere anche a me. Sono la prossima. Sentirmi riempita, posseduta. Catturata in una situazione da cui potrò uscire solo dopo essere stata sporcata. Dove vorrà sborrarmi questo tipo dopo aver fatto tutti i suoi porci comodi? Tento un pronostico: sulle tette. Sono troppo più grosse di quelle di sua moglie (peraltro deliziose). Gliele ho messe in faccia per dieci ore…non ne potrà più. Vorrà imbiancarmele. Lasciarmi il suo marchio. Di sicuro me la spalmerò tutta addosso. Voglio tornare alla tenda sgocciolando.
Intanto Vold è decisamente dentro. Ce l’ha fatta.
Quel gran porco del mio fidanzato se ne sta scopando un’altra.
Perché vederlo mi eccita e mi rende orgogliosa? Cosa ho di sbagliato?
Rimane fermo qualche secondo, godendosi la trincea conquistata. Poi le prende i fianchi, appoggiando le mani dove c’é il solito - banale - tatuaggetto a forma di greca. Vold dice che è come un manubrio. Dice che le donne se lo fanno per suggerire come vogliono essere prese. So che in questo momento ha il cazzo durissimo, tutto teso in avanti, spinto in profondità . Più che può. Tra qualche istante comincerà a pomparla. Prima piano, poi forte. Con me non fa così. È ancora più stronzo. Me ne infila pochi centimetri, e gioca avanti e indietro. Lentamente. Giusto la cappella. Mi dice che gli dispiace ma che non può infilarne di più. Dice che non me lo merito. Il glande gioca con la parte interna del clitoride…potrei godere già cosi. È il motivo per cui i non dotati dicono “non contano le dimensioni, conta saperlo usare”. Come se chi ha un cazzo lungo e grosso, automaticamente non lo sapesse usare. Potrei godere già così, dunque…ma non voglio godere così. Lo voglio tutto dentro. È una tortura. Mi dice di provare a chiederglielo per favore. Lo chiedo per favore. Mi dice che no, non basta; di provare a implorarlo. Lo imploro. Mi chiede cosa sono disposta a fargli, dopo, se me lo da’ fino in fondo. Tutto, maledizione. Ti faccio tutto quello che vuoi. Vuoi incularmi? vuoi che mi infili il dildo mentre lo fai? vuoi pisciarmi in bocca? No, aspetta…ti faccio la combo! Volete sapere come è la mia “combo”? Con una mano gli faccio una super sega mentre gli lecco le palle e con il ditino dell’altra gli entro nel culo a massaggiare la prostata. Mica male, no?
Voi non me lo dareste, con un programma del genere?
Sborra a fontana, quando faccio così.
Se è sdraiato finisce negli occhi… i suoi, non i miei.
Insomma, faccio tutto! Ma adesso scopami. Sbattimi più forte che puoi. Macché. Me ne infila solo un altro paio di centimetri. Poi si ritrae. Dice “no, così è troppo, non posso dartene di più”. Sono esasperata. Vorrei piangere.
“A meno che…”
“A meno di che cosa, bastardo”.
“Voglio una confessione. Raccontami una porcata che hai fatto e che ancora non so”. Lui davvero pensa che io gliene abbia fatte di cotte e di crude (di corna)…ma non è vero. E men che mai taciute. D’accordo, lo sapete, ci sono le eleseghe della buonanotte e, ok,…magari un pompinetto qui e là ci è scappato.
Però, sono cose alla voce “varie ed eventuali”, non l’ordine del giorno.
Saranno mica queste le cose gravi, no? No?
Non ho confessioni, maledizione.
Ma se non mi invento qualcosa è capace di andare avanti così per ore.
E allora qualcosa mi invento. Così si ingrifa e mi da’ “quello che mi merito”.
Gli racconto che mi sono lasciata toccare da sotto le mutandine, sull’autobus…ecco che ho fatto una
cam zozza con qualche phicomane e le loro ragazze…oppure che ho dato a un amico la password della app che gestisce le telecamere di sicurezza di casa, così che possa sbirciarmi mentre mi spoglio o mi tocco
(ehm, questa, a dirla tutta… 😬).
Poi, alla fine cede…mi penetra. Ecco la mia dose di cazzo. Finalmente!
Mi sbatte, mi fotte, mi scopa, mi chiava, mi monta, mi copre.
Godo in pochi secondi. Un orgasmo lunghissimo; vaginale, non clitorideo.
Sono un’eiaculatrice precoce. Sotto con la “combo” ora. Se la è meritata.
(Segue e - giuro - finisce)
TUTTIFRUTTI (regolamento al post 3602)
13 agosto - Foto 18 (vale UN punto)
Dove è la PHICA?