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<blockquote data-quote="Alessio Lucci" data-source="post: 19582798" data-attributes="member: 420692"><p>Mai avrei immaginato di tornare a scrivere su di noi. Mai avrei immaginato quello che è successo un paio di settimane fa. Eravamo invitati al matrimonio di una lontana parente di mia madre. La mia compagna per motivi di lavoro non ha potuto accompagnarmi alla cerimonia, mentre mio padre, che ha sempre odiato queste occasioni, ha trovato una scusa per non venire.</p><p></p><p>Mia madre mi ha così pregato di passare a prenderla e accompagnarla. Intorno alle 10 ero sotto casa dei miei. Mamma è scesa dopo una ventina di minuti, quindi è salita in auto stampandomi un bacio sulla guancia.</p><p></p><p>"Ciao Ale, scusa per il ritardo ma sai com'è...a una certa età il restauro richiede più tempo" mi ha detto ridendo.</p><p>"Ma smettila, che sei sempre bellissima" l'ho rincuorata.</p><p></p><p>In realtà è quello che penso. Oggi mamma ha ormai 62 anni ma non ha perso il suo sguardo magnetico, il suo charme, la sua eleganza e una sensualità innata che molte donne anche molto più giovani possono solo sognarsi. Durante il tragitto il suo profumo mi riempiva le narici. Indossava un abito verde scuro, lungo ma con uno spacco laterale abbastanza profondo che lasciava intravedere la coscia ricoperta da un sottile tratto di nylon. Ai piedi, smaltati anche quelli verde scuro, sandali con tacco color oro. A ogni semaforo sbirciavo furtivamente nella generosa scollatura.</p><p></p><p>"Smettila, Ale, sei sempre il solito" mi diceva mamma sorridente.</p><p>"Scusa, ma non è colpa mia, l'occhio cade..." cercavo di giustificarmi.</p><p>"Sì, certo, e qualcos'altro si alza" rispondeva dandomi un buffetto sulla guancia.</p><p>No, il nostro rapporto in tutti questi anni non è cambiato. </p><p></p><p>Ho lasciato mia madre davanti alla chiesa per andare a cercare parcheggio. Appena scesa dall'auto ho notato lo sguardo degli uomini presenti sul sagrato. Il fascino di mamma li stendeva sempre tutti. Da sempre. Notavo le occhiate, vogliose. E io li capivo bene. Abbiamo seguito la cerimonia seduti accanto. Mamma teneva le gambe accavallate, lasciando lo spacco leggermente aperto. Spesso abbassavo lo sguardo. La visione della sua gamba col tacco mi eccitava lentamente ma inesorabilmente.</p><p></p><p>Usciti dalla chiesa ho ripreso l'auto, mamma è salita e abbiamo raggiunto il ristorante. Lei commentava il matrimonio appena celebrato. Io non riuscivo a seguirla. Non pensavo che potesse prendermi ancora così tanto, dopo così tanti anni.</p><p></p><p>"Ale, ma che c'é? Mi ascolti?"</p><p>"Scusa, mamma...."</p><p>"Ci sono problemi con Chiara? Devi dirmi qualcosa? Ti vedo assente da tutta la mattina"</p><p></p><p>Potevo raccontarle una bugia ma le bugie non ci sono mai state. Non tra noi.</p><p></p><p>"Chiara non c'entra niente...."</p><p>"E allora? Dai, non farmi preoccupare"</p><p></p><p>Il luogo del ricevimento era un agriturismo abbastanza isolato, fuori città. Ho accostato in una strada sterrata. Senza uscita.</p><p>Non sapevo come dirglielo. Mamma mi guardava negli occhi: "Perché ti sei fermato?".</p><p>Ho preso le sue mani tra le mie, quindi le ho portate dolcemente all'altezza della mia patta. Mamma sentiva il cazzo duro sotto i pantaloni.</p><p></p><p>"Ale, che fai, dai...."</p><p>"O lo fai tu o dove farlo da solo appena arriviamo all'agriturismo"</p><p>Sapevo che non mi avrebbe detto di no. Non riesce a dirmi di no.</p><p></p><p>Sentivo la mano di mamma abbassarmi la zip. Tirarmelo fuori e iniziare a muoversi lentamente. La sega è durata un paio di minuti. Mamma ha evitato che mi sporcassi raccogliendo lo sperma in un fazzoletto. </p><p></p><p>Senza dire una parola, ho rimesso in moto e abbiamo raggiunto il luogo del ricevimento. Abbiamo pranzato allo stesso tavolo, uno accanto all'altra, come mamma e figlio. Come se tra noi pochi minuti prima non fosse successo niente. </p><p></p><p>Anche durante il tragitto del ritorno verso casa tra noi non ci sono state parole. </p><p></p><p>"Ciao Ale"</p><p>"Ciao mamma"</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alessio Lucci, post: 19582798, member: 420692"] Mai avrei immaginato di tornare a scrivere su di noi. Mai avrei immaginato quello che è successo un paio di settimane fa. Eravamo invitati al matrimonio di una lontana parente di mia madre. La mia compagna per motivi di lavoro non ha potuto accompagnarmi alla cerimonia, mentre mio padre, che ha sempre odiato queste occasioni, ha trovato una scusa per non venire. Mia madre mi ha così pregato di passare a prenderla e accompagnarla. Intorno alle 10 ero sotto casa dei miei. Mamma è scesa dopo una ventina di minuti, quindi è salita in auto stampandomi un bacio sulla guancia. "Ciao Ale, scusa per il ritardo ma sai com'è...a una certa età il restauro richiede più tempo" mi ha detto ridendo. "Ma smettila, che sei sempre bellissima" l'ho rincuorata. In realtà è quello che penso. Oggi mamma ha ormai 62 anni ma non ha perso il suo sguardo magnetico, il suo charme, la sua eleganza e una sensualità innata che molte donne anche molto più giovani possono solo sognarsi. Durante il tragitto il suo profumo mi riempiva le narici. Indossava un abito verde scuro, lungo ma con uno spacco laterale abbastanza profondo che lasciava intravedere la coscia ricoperta da un sottile tratto di nylon. Ai piedi, smaltati anche quelli verde scuro, sandali con tacco color oro. A ogni semaforo sbirciavo furtivamente nella generosa scollatura. "Smettila, Ale, sei sempre il solito" mi diceva mamma sorridente. "Scusa, ma non è colpa mia, l'occhio cade..." cercavo di giustificarmi. "Sì, certo, e qualcos'altro si alza" rispondeva dandomi un buffetto sulla guancia. No, il nostro rapporto in tutti questi anni non è cambiato. Ho lasciato mia madre davanti alla chiesa per andare a cercare parcheggio. Appena scesa dall'auto ho notato lo sguardo degli uomini presenti sul sagrato. Il fascino di mamma li stendeva sempre tutti. Da sempre. Notavo le occhiate, vogliose. E io li capivo bene. Abbiamo seguito la cerimonia seduti accanto. Mamma teneva le gambe accavallate, lasciando lo spacco leggermente aperto. Spesso abbassavo lo sguardo. La visione della sua gamba col tacco mi eccitava lentamente ma inesorabilmente. Usciti dalla chiesa ho ripreso l'auto, mamma è salita e abbiamo raggiunto il ristorante. Lei commentava il matrimonio appena celebrato. Io non riuscivo a seguirla. Non pensavo che potesse prendermi ancora così tanto, dopo così tanti anni. "Ale, ma che c'é? Mi ascolti?" "Scusa, mamma...." "Ci sono problemi con Chiara? Devi dirmi qualcosa? Ti vedo assente da tutta la mattina" Potevo raccontarle una bugia ma le bugie non ci sono mai state. Non tra noi. "Chiara non c'entra niente...." "E allora? Dai, non farmi preoccupare" Il luogo del ricevimento era un agriturismo abbastanza isolato, fuori città. Ho accostato in una strada sterrata. Senza uscita. Non sapevo come dirglielo. Mamma mi guardava negli occhi: "Perché ti sei fermato?". Ho preso le sue mani tra le mie, quindi le ho portate dolcemente all'altezza della mia patta. Mamma sentiva il cazzo duro sotto i pantaloni. "Ale, che fai, dai...." "O lo fai tu o dove farlo da solo appena arriviamo all'agriturismo" Sapevo che non mi avrebbe detto di no. Non riesce a dirmi di no. Sentivo la mano di mamma abbassarmi la zip. Tirarmelo fuori e iniziare a muoversi lentamente. La sega è durata un paio di minuti. Mamma ha evitato che mi sporcassi raccogliendo lo sperma in un fazzoletto. Senza dire una parola, ho rimesso in moto e abbiamo raggiunto il luogo del ricevimento. Abbiamo pranzato allo stesso tavolo, uno accanto all'altra, come mamma e figlio. Come se tra noi pochi minuti prima non fosse successo niente. Anche durante il tragitto del ritorno verso casa tra noi non ci sono state parole. "Ciao Ale" "Ciao mamma" [/QUOTE]
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