No tengo ganas de estudiar

Bonner

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Che bella l'età del college, quando la gioventù è nella sua fase più bella, i ragazzi e le ragazze stanno cominciando a conoscere la vita un'esperienza alla volta, nella leggerezza dell'incoscienza e la voglia di esplorare ogni piccola opportunità e sfaccettatura di essa.
Feste, studio, amori, passioni...sono queste le uniche preoccupazioni dei teenager che hanno ancora tutto il tempo di vivere per davvero senza alcun peso ad aggravare i loro pensieri e le loro decisioni.
Erika ed Alessia, sono due diciasettenni, che esattamente come i loro coetanei, frequentano il college nella loro città natale, Sherbrooke, una cittadina del Canada nel sud del Quebèc, tanto grande quanto priva di vere attrattive e opportunità di intrattenimento per i più giovani. Tra gli studenti viene spesso chiamata la "Derry canadese" ed in effetti ha molte somiglianze con la spettrale cittadina immaginaria del Maine descritta in un celebre romanzo horror di Stephen King a partire dalle strade che procedono in un continuo sali e scendi, il fiume che attraversa la città spaccandola a metà e la folta vegetazione a tratti selvaggia che la circonda, per alcuni in modo armonioso, per altri del tutto minaccioso. In una città con così pochi svaghi non resta molto a due giovani teenagers per passare i loro pomeriggi se non trovandosi a casa dell'una o dell'altra. È proprio questo il loro caso, infatti come quasi ogni giorno, Erika è andata a casa della sua migliore amica di origini metà italiane e metà messicane. È proprio quest'ultima caratteristica ad accumularle, dato che anche Erika ha genitori messicani, entrambi, e si sono ritrovate ad avvicinarsi molto proprio mentre le loro coetanee le tenevano alla larga per le loro origini, ovviamente a differenza dei maschi non si sono mai fatti problemi a ronzare attorno alle due. Non che questo astio da parte delle coetanee abbia mai scalfito minimamente Erika, che col suo carattere ribelle e, pur nella sua femminilità, da maschiaccio, non si è mai curata dei pareri altrui, camminando sempre a testa alta con le sue zeppe a slanciare la sua bassa statura, gli abiti particolari, spesso dark e allo stesso tempo sexy e fottendosene se mettevano in risalto qualche dettaglio di troppo del suo corpo. Quel suo carattere l'ha più volte messa nei guai, tanto che l'ufficio della direttrice è diventato ormai una sua seconda casa per le volte che è stata richiamata o per delle risse, o per aver fumato nei bagni, a volte anche non soltanto semplici sigarette...ma questo suo carattere l'ha anche sempre messo al servizio della sua migliore amica difendendola lì dove lei non riusciva essendo molto più vulnerabile e spesso e volentieri prendendosi le colpe anche per lei (tanto una più, una meno...). Non si può comunque dire che l'abbia sempre tolta dalle castagne, anzi, tutto il contrario, molto spesso l'ha proprio trascinata nei guai nelle sue mille scorribande e motti di ribellione. Di certo non ci si annoia con lei nei paraggi. Quel pomeriggio dovevano studiare in preparazione di un difficile quanto noioso compito di algebra, materia della quale sono entrambe del tutto negate.
I libri sparsi sul letto, il quaderno si Erika, seduta sul materasso al fianco dell'amica, riempito più di disegnetti improvvisati che di veri appunti....-Uff che palle....senti che si fotta, tanto non ci capirò mai niente ...- Sbuffà improvvisamente l'ospite lanciando la penna sul materasso sconfortata e allo stesso tempo decisa a non voler proseguire oltre con lo studio -PIuttosto ho sentito che Jonathan alla fine del mese organizzerà una nuova festa...tu ci verrai vero??- esclama quasi con fare minaccioso, non dandole tante possibilità di risposta





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dagi

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Alessia è molto diversa. Non ha la forza e il carattere di Erika, anzi, tende a subire spesso le situazioni della vita. Si fida tanto di Erika, sa che è una buona amica già tante volte l'ha tolta dai guai. Si conoscono da tanto e nonostante questo nutre ancora un misto di ammirazione e quasi timore di Erika e del suo forte carattere. Ma le vuole bene, sa che sotto quell'aspetto da maschiaccio e quell'atteggiamento da dura si nasconde un cuore d'oro. Quel pomeriggio Alessia è arrivata di corsa a casa dopo la palestra, ha lanciato tutto nel ripostiglio e è corsa a farsi una doccia. Fra poco sarebbe arrivata Erika per studiare e doveva farsi trovare pronta. Quello stupido compito era noioso ma necessario superarlo. Finisce appena di lavarsi quando uscendo dalla doccia suona il campanello...eccola...Si mette addosso la prima cosa che trova e scalza va ad aprire. Dopo poco sono sedute una di fianco all'altra sul letto.
Presa dagli esercizi completamente immersa cercando di capirci qualcosa viene risvegliata dll domanda dell'amica -...Jonathan alla fine del mese organizzerà una nuova festa...tu ci verrai vero??-
Alessia alza la testa imbambolata, con il cuore che batte forte per l'ansia al pensiero di uscire e andare a quella -Una festa?! Sai che non mi ci trovo a mio agio...da Jonathan poi..dopo mezz'ora saranno tutti accoppiati a sbaciucchiarsi. Io finisco sempre per sentirmi il terzo incomodo.
 
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Bonner

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Erika è sempre stata per Alessia, si può dire, l'antitesi del grillo parlante. È sempre stata la provocatrice, quella che la spinge a tirare fuori il carattere ed andare oltre le sue chiusure mentali e timidezze, spesso magari trasgredendo qualche regola. Inutile specificare che la prima sigaretta l'ha fumata a causa sua, così come il primo tiro di canna. Ma tutto l'hanno fatto in buona fede, con leggerezza, lì dove non ci sarebbero state particolari conseguenze se non gustarsi l'ebrezza del proibito e il senso di libertà che ne consegue. Anche in questo caso la ribelle aveva tutta l'intenzione di andare a divertirsi alla prossima festa e in qualche modo era sicura avrebbe convinto l'amica. La ascolta guardandola con i suoi grandi occhi e alle sue parole schiocca la lingua sul palato, per poi flettere lo sguardo in uno decisamente più provocatorio e a tratti malizioso -"Certo....e quanto scommettiamo che alla fine ti ritroverai con almeno tre bei ragazzi attorno pronti a tutto per portarti a letto a fine serata?"- la provoca sicura del suo pensiero. Infondo ha occhi per vedere e sa giudicare da se quanto la sua amica sia affascinante e soprattutto sexy -"E poi lo sai che se non vieni non ti parlerò più"- Le fa l'occhiolino, questa volta non credendoci nemmeno lei a quelle ultime parole, non avrebbe di certo rinunciato alla sua migliore amica, ma ogni arma è lecita per trascinarla fuori dalla sua maledetta tana
 

dagi

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Dopo l'ultima frase di Erika, Alessia scoppia a ridere insieme all'amica. Lo sa che scherza e che non la abbandonerà mai. Per un attimo però non trova le parole per rispondere. Resta ferma a fissare l'amica, il viso delicato e deciso, ipnotizzata da quell'occhiolino e dal sorriso sornione. Pensa a quanto Erika sia bella, forte e decisa, la invidia per un attimo! "..bei ragazzi pronti a fine serata"...."come no, pensa, se fossi bella quanto te!"..
"non succederà mai una cosa del genere, lo sai. Tutti i ragazzi della nostra scuola hanno occhi solo per le nostre amiche tettone...e per te!" pensò Alessia, dispiaciuta, anche se non capiva bene il motivo..."lo sai che soprattutto Jonathan ti sbava dietro da una vita".
In quel momento lascia cadere le pantofole e tira su i piedi nudi sedendosi a gambe incrociate sul letto. Tira un gran sospiro e evitando accuratamente di guardare negli occhi l'amica parla come liberandosi di un grande peso "e comunque lo sai che non ho mai baciato nessun ragazzo, figuriamoci se riuscirei a baciarne tre in una sola sera".
 

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Bonner

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Sa di essere una sorta di faro per la sua migliore amica, anche se a dire il vero non lo vorrebbe. A parte che odia avere delle responsabilità, figuriamoci nei confronti di qualcuno a cui tiene. Le dispiace soprattutto che Alessia si senta così in difetto nei suoi confronti, ben consapevole invece che questo non corrisponde alla realtà. Ha imparato col tempo a capirla, conoscere ogni suo pensiero, a partire dalle sue insicurezze, specie nell'autostima e quando si parla dell'altro sesso. È molto incostante nell'approccio a questo atteggiamento dell'amica, a volte è più comprensiva, altre le scatta quella voglia di svegliarla che la fa essere a tratti brusca, ma sempre in buona fede. Questa volta la sua reazione si limita ad uno sbuffo guardando un punto indefinito in alto, espressione di tutta la sua frustrazione e desolazione - "se ti dessi una svegliata ogni tanto ti renderesti conto di quanto sei figa e che quando passi non fanno che guardarti!"- la rimprovera cercando ancora una volta di farla ragionare. Per addolcire la pillola fa uno dei suoi sorrisetti che preannunciano una delle sue marachelle "Mica posso essere sempre io a fargliela pagare a chi ti prende in giro...capitando per PURO CASO nel bagno degli uomini quando c'è il suo fidanzato..." questa ancora non gliel'ha raccontata visto che è capitata proprio quel giorno dopo pranzo. Quella mattina, una delle solite ragazze aveva preso in giro Alessia mentre entrava a scuola, deridendola con tanto di commenti come se puzzasse, per la sola colpa di essere Messicana. Erika purtroppo ha assistito da lontano visto che la stava raggiungendo e la cosa l'ha fatta talmente infastidire che quando le è capitato di vedere nei corridoi il fidanzato della bulla, l'ha seguito fino in bagno e lì gli ha fatto un bel servizio orale, per il semplice gusto di fargliela pagare a chi aveva deriso la sua amica.
Inarca un sopracciglio poi, quando Alessia le fa notare che Jonathan le sbava dietro da una vita "Farebbe bene a comprarsi un rotolo di carta formato famiglia" commenta senza peli sulla lingua facendosi una bella risata, con la perfetta convinzione che quel ragazzo non avrà mai ciò che desidera visto che non le è mai andato troppo in simpatia e lei fa buon viso a cattivo gioco solo per poter partecipare poi alle feste. La osserva mettersi comoda sul letto mentre lei ha i piedi, con ancora i tacchi, sulla scrivania posta ai piedi del letto, tenendo perciò le gambe belle distese per non perdere la presa "Non che la statua da zoccola sia un premio per il quale andare fiere..." osserva pensierosa mettendosi poi a ridere "Bhe potevi baciare quella ragazza ieri al gioco della bottiglia. Almeno facevi un po' di pratica" la provoca con una malizia scherzosa "Poi vedi di quanti ragazzi attiravi l'attenzione..."
 

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