Esperienza reale Racconto di fantasia Nonna abusata, ma perdona.

PrincipeGoloso

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Mi chiamo Elisa, sono sindaca di una cittadina di 60000 abitanti, di professione Architetto, purtroppo divorziata dopo 25 anni di matrimonio in quanto il mio ex marito aveva intrapreso una relazione con una donna piĂą giovane e addirittura ebbe un figlio.

All’età di 55 anni mi colpisce un grave lutto, mia figlia Luna insieme al marito Claudio perdono la vita in un grave incidente d’auto, lasciano orfano il figlio unico Demetrio di anni 17.

Fu un periodo molto difficile; il trauma del lutto mi impedi di continuare a fare la sindaca, inoltre avendo preso in carico mio nipote - anch’egli molto provato dalla perdita dei genitori – gli impegni istituzionali mi avrebbero impedito di seguirlo come giusto.

Ripresi la professione di Architetto, lavorando solo per pochi clienti, amici piĂą che altro.

Gestire mio nipote non fu cosa semplice, un po per l’età(divenne maggiorenne) ma anche per il lutto mai accettato, tant’è lo feci seguire dalla psicologa, mia conoscente.

A scuola non rendeva, non socializzava neanche con i compagni di scuola. Trascorreva molto tempo leggendo, ascoltando musica, guardando la tv fino a tarda notte.

Cecavo di assecondarlo in ogni modo, gli parlavo sempre con tono pacato, ma capitava di rimproverarlo con toni aspri, l’intenzione era di scuoterlo. Ma l’unico risultato era che mi abbracciava forte, mi chiedeva di perdonarlo e singhiozzava un pianto soffocato.

Ero disperata, non sapevo come affrontare e risolvere il grave disagio di Demetrio.

Un giorno mi chiama la psicologa convocandomi in studio.

Psicologa: Ciao Elisa, come stai?

Io: Benino, mi preoccupa Demetrio, non migliora assolutamente;

Psicologa: Lo so, ti ho chiesto di venire in studio proprio per Demetrio; mi dispiace ma non lo posso piĂą seguire, sarebbe meglio farlo seguire da un professionista uomo, ti posso indicare qualche nome;

Io: Ma perchè, cosa è successo? Del fatto che non migliora non hai nessuna responsabilità lo capisco da sola che è un caso abbastanza complicato, occorre tempo;

Psicologa: Grazie Elisa, ma il problema si è aggravato; Demetrio manifesta pulsioni sessuali, è meglio lo segua un uomo;

Io: Addirittura?

Psicologa: Si, addirittura! Non dovrei farlo, ma a te lo dico in modo che abbia le informazioni corrette e comprendi l’entità del problema. Demetrio un giorno mi ha abbracciata, ha iniziato a palparmi i seni, il sedere; ho tentato di svincolarmi ma non riuscivo, ho avuto paura ed ho pensato di assecondarlo fino a doverlo masturbare. In effetti quando è venuto si è calmato. Ma io ero scossa.

Pensavo fosse un caso isolato; la seduta successiva tutto bene, ma nell’altra si è ripetuto l’episodio, ma mentre lo masturbavo si è alzato ed ha preteso che avessi un rapporto orale, è stato un po violento, mi ha messo con forza il pene in bocca. Ho dovuto assecondarlo e dopo qualche minuto è venuto, fortunatamente fuori dalla bocca.

Io: Noooo, mi dispiace, che vergogna(mi metto le mani ai capelli). Lo vuoi denunciare?;

Psicologa: Non preoccuparti Elisa, ma quale denuncia, povero ragazzo. Adesso capisci il problema e la mia decisione;

Io: Ma certo, lo devo rimproverare, che devo fare?

Psicologa: Niente, gli comunichi che cambierĂ  dottore.

Io: Va bene, non so come ringraziarti.

Esco il carnet degli assegni, le do 2000 euro.

Io: Ecco a te, scusami tanto, per favore perdonalo per quello che ti ha fatto;

Psicologa: Elisa ma è tanto questo denaro, non dovevi;

Io: Ti prego, non aggiungere altro. Sono a pezzi, vado via scusami.

Entro in auto, mi faccio un pianto dirotto, mai avrei pensato di sentirmi dire certe cose, gravissime tra l’altro.

Vado a casa, entro, ero ancora sconvolta. Demetrio era in cucina, stava mangiando. Non lo saluto nemmeno.

Demetrio: Ciao nonna, tutto bene?

Io: Ciao, avvicinati per favore. Devo cambiarti il dottore, la dottoressa mi ha detto che non potrĂ  piĂą seguirti, adesso cerco un dottore uomo.

Demetrio: Perchè? Io non voglio cambiare dottore.

Cerco una motivazione plausibile in modo che non capisca che conosco la triste veritĂ .

Io: Demetrio, si deve trasferire in un altra cittĂ ;

Demetrio: Ok, ma non voglio dottori uomini;

Io: Ma lei era l’unica donna, gli altri sono tutti uomini.

Demetrio: Ha, capisco, va bene.

Dopo una settimana trovo lo psicologo, un professore sui 50 anni, con ottime referenze. Lo accompagno fiduciosa che possa aiutarci, ma in primis Demetrio.

Passa qualche mese.

Io: Demetrio come va con il dottore, ti trovi bene?

Demetrio: Si nonna, abbastanza bene, è molto affettuoso;

Io: In che senso affettuoso?

Demetrio: Si lascia abbracciare, mi coccola, mi bacia, mi accarezza, facciamo dei giochi.

Ogni tre sedute andavo dal professore, chiedevo come andasse con Demetrio e mai lamentato, anzi mi lusingava di avere un bravo nipote.

Io: Che gioche fate?

Demetrio: Giochiamo con il corpo;

Io: Con il corpo?

Demetrio: Si, basta non parliamo piĂą, va tutto bene!

Un giorno, volevo capire e metto un registratore nello zaino di Demetrio. Lo accompagno dal professore e prima di farlo entrare le chiedo di entrare al tabacchi e comprarmi le sigarette; attivo il registratore e partono i 60 minuti di registrazione. Arriva, lo saluto.

Io: Tesoro, ci vediamo a casa, torna da solo, fai una passaggiata;

Demetrio: Ok nonna, ciao.

Tardo pomeriggio torna a casa, mangia qualcosa, va in camera, guarda la tv, arriva l’ora di cena.

Io: Tesoro tutto bene?

Demetrio: Sisi nonna, tu?

Io: Bene grazie, ti piace il pesce al forno?

Demetrio: Buonissimo nonna.

Finita la cena, si avvicina e mi abbraccia.

Demetrio: Vado in camera, vedo un film e poi dormo, sono stanco;

Io: Vai tesoro, buonanotte.

Verso mezzanotte entro in camera di Demetrio, dorme, cerco lo zaino e prendo il registratore. Scendo giĂą, metto le cuffie ed inizio a ascoltare.

Professore: Ciao Demetrio, come stai?

Demetrio: Bene prof, tu?

Professore: Bene grazie. Raccontami, che hai fatto in questi giorni? Hai fatto amicizia con i compagni di classe?

Demetrio: Sisi, adesso comincio a parlare con qualcuno di loro, sono simpatici, mi aiutano negli studi. Agata in particolare ha deciso di sedere nel mio stesso banco, sono contento.

Sentire Demetrio raccontare quei fatti mi rende felice, continuo ad ascoltare.

Professore: Agata ti piace, cosa ti piace?

Demetrio: E’ una bella ragazza, ha dei seni enormi, vorrei toccarli, vorrei baciarla ma non posso, mi vergogno;

Professore: Perchè ti vergogni?

Demetrio: Non siamo soli! Senti prof, voglio giocare, posso?

Professore: Va bene, certo, vieni.

Sento dei passi, rumorini che non riesco a capire cosa fossero, improvvisamente la voce di Demetrio che dice “ bravo prof, succhialo, leccalo, siiii cosi “.

Intuisco cosa accade, mi cade il mondo addosso, fermo il registratore, tolgo le cuffie. Sono disperata, piango. Riaccendo il registratore, ascolto.

Demetrio: Prof, ti piace il mio cazzo?

Professore: Si, molto!

Demetrio: Continua, leccami la palle;

Professore: Siii, ummm.

Ero sconvolta!

Demetrio: Dai adesso sdraiati sul tavolo.

Sento rumore della fibia del pantalone, spostare oggetti e:

Demetrio: Allarga bene le gambe;

Professore: Siii, dai, entralo dentro, sfondami il culo;

Demetrio: Eccolo;

Professore: Ahia, un po pianino, spingilo dentro, siii;

Demetrio: Scusa prof, continuo?

Professore: Sisi, dai, forte, spingi forte, siiii, godo.

Ascolto quei dialoghi, mi metto la mano in bocca dallo stupore, allucinante quello che sento. Rumore di corpi che sbattono con ritmo cadenzato.

Demetrio: Siii, mi piace prof, godo;

Professore: Bravo, piĂą forte, scopami piĂą forte, ahhh, godo, con quel cazzone mi stai sfondando il culo;

Demetrio: Vengoooo, ahhhh, siiiii;

Professore: Siii, vengo anch’io, ummm.

Basta spengo, sono stupita, distrutta dal dolore, ma allo stesso tempo furiosa con quel porco del professore. Non riesco a dormire, penso e ripenso a come comportarmi. Bevo caffè e fumo.

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Alle prime luci dell’alba mi addormento, avrò dormito neanche un’ ora. Mi sveglio, ero stordita, non mi rendevo conto se avessi sognato ma visto il registratore sul comodino realizzo che era tutto vero, un reale incubo.

Mi alzo, vado in camera da Demetrio, dorme. Vedo il pc aperto, decido di avviarlo e trovo aperta una pagina porno; dico: “O mio Dio”.

Vado in cucina a prendere il caffè, dopo poco arriva Demetrio, fa colazione:

Io: Tesoro, fai in fretta, preparati, ti accompagno a scuola;

Demetrio: Ok nonna.

Usciamo, l’accompagno. Decido di affrontare il professore che non mi attendeva. Suono, la signorina mi apre e salgo in studio; non c’era nessuno, il professore mi riceve, entro:

Senza parlare gli do uno schiaffo, volano anche gli occhiali, gli esce sangue dal naso;

Professore: Signora, ho capito, mi faccia spiegare;

Io: Ti ammazzerei di botte brutto porco;

Professore: Signora mi ascolti, per favore; sono bisex e sposato, Demetrio è un bravissimo ragazzo, ritengo possa riprendersi senza particolari problemi. Dopo il trauma del lutto ha perso la propria identità che prima aveva grazie all’affetto dei genitori. Adesso la ritrova solo attraverso lo scambio di affetto fisico, carnale, ma non capisce che esiste un momento di transito, lui va al sodo.

Si deve aiutare a gestire l’emozione del rapporto affettivo, la gradualità del rapporto: fatto ciò ritengo che entro pochi mesi si riprenderà e gestirà con normalità i rapporti, inoltre maturerà il lutto.

Io: Senta, sarà come lei dice ma certamente non con il suo aiuto, mio nipote è etero, ne sono certa(pensavo alla psicologa e alla compagna di classe Agata);

Professore: Concordo signora, mi scuso, ma un passo avanti è stato fatto, almeno adesso socializza, non è poco.

Io: Sisi, addio!

Rientro a casa, lo sconforto è totale, mi sdraio sul divano e crollo, mi addormento.

Mi sento toccare la spalla, una voce: “ nonna, nonna, stai male?”. Apro gli occhi, era Demetrio.

Io: Ciao tesoro, nooo, sto benissimo, stanotte non ho dormito. Che ore sono?

Demetrio: Mezzogiorno, siamo usciti prima;

Io: Ahh, ok, preparo il pranzo. Prima ti devo parlare; mi ha chiamato il professore, mi ha detto che non hai piĂą necessitĂ  di fare le sedute;

Demetrio: Come non ho necessitĂ , ne ho eccome!

Io: Cosi mi ha detto, non preoccuparti, da adesso in poi ti aiuterò io;

Demetrio: Nonna, ma che dici, tu non puoi aiutarmi! Cazzo, perchè non capite!!

Va in camera sua e chiude sbattendo la porta. Capisco che da quel momento dovrò sostituirmi ai dottori, il come lo scoprirò.

Pranziamo, appena finito domando:

Io: Chi sono i compagni di classe che ti stanno simpatici?

Demetrio: Giovanni, Agata, Ines e Roberto;

Io: Invitali a venire a casa, studiate insieme e poi giocate un po alla play;

Demetrio: Ok, un giorno di questi li invito. Senti nonna, sei sicura che le visite dal dottore non sono necessarie?

Io: Certo tesoro, vedrai che insieme ne usciremo;

Demetrio: Dopo il nonno non hai avuto qualche altro uomo?.

Io: Si, c’era un signore che mi piaceva, ma dopo l’incidente di mamma e papà non ho più voluto vederlo;

Demetrio: Perchè?

Io: Ero troppo dispiaciuta e poi ormai c’eri tu da accudire;

Demetrio: Grazie nonna, ti voglio bene. Ma sei una bella donna, dovresti avere l’uomo da amare;

Io: Ahahahaha, ma ho te tesoro; non pensarle questa cose.

Demetrio: Mamma quando facevo la doccia mi insaponava la schiena, tu lo faresti?

Io: Se ne hai bisogno, certo tesoro.

Capi che tipo di rapporto aveva con la madre, forse questo ha accentuato il trauma del lutto; poverino, che tristezza.

Io: Tesoro, stai studiando, come va a scuola?

Demetrio: Poco nonna, non mi interrogano quasi mai;

Io: Mai? Mi sa che devo andare a fare una chiacchierata con i professori.

Arriva l’ora di cena, dopo un po di tv insieme, fino alla buonanotte.

A notte fonda sento Demetrio che si lamenta, vado in camera sua, dormiva ma si lamentava, era agitato, forse sognava:

Io: Demetrio, Demetrio(lo sveglio), cos’hai?

Demetrio: Nonna, stavo sognando;

Io: Un brutto sogno?

Demetrio: Si, la dottoressa;

Io: Cosa?

Demetrio: Niente nonna, niente.

Passavano i giorni e quasi ogni notte si lamentava, lo svegliavo e poi riprendeva a dormire.

Una mattina mi chiama dal bagno, entro e “ nonna per favore mi insaponi la schiena?”, io “certo”; mentre lo insapono improvvisamente si gira, era in erezione, faccio finta di niente e mi dice” nonna anche davanti per favore”. Gli insapono il petto, mi prende la mano e la posiziona vicino il pene, continuo a insaponare come se nulla fosse, stavo per spostare la spugna, mi prende la mano e l’appoggia sul pene e mi stringe il palmo.

Capisco che vuole essere masturbato.

Io: Demetrio, adesso esco e puoi fare anche da solo!

Demetrio: Da solo?

Io: Sisi, da solo, come tutti i maschietti;

Demetrio: Ma...

Io: Niente ma, da solo, a dopo.

Esco dal bagno sconvolta, pensavo alle parole del professore. Origlio dietro la porta ma niente mi fa pensare che si stesse masturbando.

Trascorriamo un altra giornata come se nulla fosse successo. La notte mi svegliano le sue lamentele, vado in camera, si agitava, farfugliava parole incomprensibili, lo sveglio.

Io: Demetrio, svegliati.

Apre gli occhi, piange, mi tira a se.

Demetrio: Sognavo la mamma; per favore dormi con me.

Io: Va bene tesoro, il tempo che ti addormenti.

Mi sistemo a letto, gli do le spalle, lui si avvicina e si stringe al mio corpo. Nell’attesa che si addormentasse anch’io prendo sonno. Improvvisamente mi sveglio, sento che mi accarezza le gambe, poi sale fino al seno e mette la mano dentro la camicia da notte, inizia a palpare.

Sono impietrita, dico: “Demetrio”, lui mi risponde “si mamma”. Stava dormendo. Non riuscivo a muovermi, dire altro, ero sconvolta, nel suo subconscio quel corpo era di sua madre.

Continua a palpare entrambi i seni, poi scende giù, mi tocca la fica, mi allarga le gambe e continua a esplorare fino a entrare un dito nella vagina. Sento il membro che da dietro spinge, era eccitato e bagnato, avverto quell’umido.

Tento senza svegliarlo di svincolarmi, ma avevo il braccio destro che mi bloccava, tant’è che la mano destra mi palpava i seni, la mano sinistra mi teneva il fianco; avverto che il pene si faceva strada verso la vagina e d’un tratto un colpo secco ed entra, tutto, nella sua lunghezza.

Ho un sussulto, non riuscivo a credere che mio nipote mi stesse penetrando. GiĂ  in doccia avevo notato di un pene dalle misure non proprio normali, era dotato. Adesso quel membro lo sentivo dentro, in profonditĂ .

Lo stupore di quei momenti non lasciava spazio a qualsiasi eccitazione. Comincia a penetrare con foga, mi alza la gamba sinistra per dare colpi sempre piĂą vigorosi, lo sento in pancia

Pronuncio un flebile “Demetrio” e lui “ si mamma, mi piace, ti amo”. Ero stordita, stavo realizzando che mia figlia avesse avuto probabilmente rapporti incestuosi con il figlio. Mio nipote stava abusando del mio corpo pensando che fossi la madre, mi scopava con esperienza, ma brutale!

D’un tratto, mi mette a pancia in giù, mi prende dai fianchi e mi sistema a pecorina; inizia nuovamente a scoparmi con una certa foga, la posizione mi fa sentire quel membro in tutto il suo vigore. Avverto un po di piacere ma lo respingo mentalmente, afferro le lenzuola con entrambe la mani, stringo forte, mi escono lacrime.

Mentre si sfoga con colpi poderosi mi afferra i seni e li palpa stuzzicando i capezzoli, poi mi afferra dalle scapole, mi inarca la schiena e da colpi fortissimi, mi sfonda. Ansima, gode, si lascia andare a “ siii, sei mia “, ho un leggero gemito di piacere.

Finalmente viene, sento lo sperma che inonda la vagina, da gli ultimi colpi e si accascia lateralmente spostando anche me. Mentre respira con affanno mi dice “ti amo mamma, ti è piaciuto?”, non rispondo, ma insiste ed io “si tesoro, dormi adesso”. Dorme.

Mi alzo distrutta, faccio fatica a camminare, sento un forte bruciore giĂą, non essendo eccitata ho subito quel tipo di penetrazione con la vagina secca oltre a non fare sesso da molto tempo. Vado in doccia, poi in soggiorno, fumo come una dannata, non sapevo come affrontare la giornata. Finalmente mi addormento.

Mi sveglia una voce:

Demetrio: Ciao nonna, vado a scuola, svegliati.

Rispondo con la mano salutandolo. Continuo a dormire.

Dopo qualche ora mi sveglio, rimango ferma a riflettere, mi domando se possibile che mia figlia avesse potuto avere rapporti incestuosi con il figlio o che lui avesse fantasie sessuali. Ormai per quanto mi riguarda il danno era fatto, mio nipote aveva abusato del mio corpo ma aveva bisogno di aiuto; solo io potevo aiutarlo, almeno non rischiava qualche denuncia o peggio il carcere.

Mi alzo, faccio il caffè, mi vesto, faccio qualche telefonata e alle 13:30 circa, rientra dalla scuola.

Demetrio: Ciao nonna, tutto bene, ho una fame da lupo;

Io: Ciao, non mi chiamare piĂą nonna, ma Elisa;

Demetrio: Perchè?

Io: Perchè voglio cosi! Stanotte hai sognato tua mamma?

Demetrio: Si;

Io: Ricordi il sogno?

Demetrio: No;

Io: Sicuro?

Demetrio: No, sicuro;

Io: Mentre dormivi dicevi “mamma ti amo”, come mai?

Demetrio: Non ricordo;

Io: Forse sognavi che la mamma ti insaponava la schiena e davanti?

Demetrio: Forse;

Io: Lo faceva?

Demetrio: Si;

Io: Ti toccava anche il pene(appoggio la mano sulla patta)?

Demetrio: Si.

Io: Devi dimenticare quelle cose, ricorda la mamma quando non lo faceva. Hai capito?

Demetrio: Si, ok Elisa.

Il dubbio diventa realtà, c’era un rapporto incestuoso, il lutto ha causato un forte trauma a Demetrio, aveva perso un riferimento non solo del genitore, ma anche sessuale. Gli altri attorno a lui erano diventati esclusivamente oggetto di desiderio, di sfogo sessuale.

Preparo il pranzo, dopo ci sediamo sul divano, chiacchieriamo.

Io: Vado in camera mia, quando ti chiamo, prima vai in doccia e dopo mi raggiungi;

Demetrio: Va bene Elisa.

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Lo chiamo, sento che va in bagno e fa la doccia, lava i denti, quando finito mi raggiunge in camera con l' accappatoio; lo aspetto a letto, in lingerie, truccata e profumata.

Io: Vieni tesoro;

Demetrio: Ma Elisa, cosa vuoi fare?

Io: Vieni ti ho detto, togli l’accappatoio e sdraiati;

Demetrio: Ma..

Io: Niente ma, non ti piaccio?

Demetrio: Certo che mi piaci, tra l’altro somigli tanto a un’attrice che ho visto in tv, Virna Lisi, la conosci?

Io: Certo che la conosco, ma io sono io! Vieni o no??!

Demetrio: Va bene.

Si toglie l’accappatoio, guardo quel bel ciondolo tra le gambe e allargo le braccia.

Io: Tesoro, baciami il collo, accarezzami dolcemente in tutto il corpo.

Inizia a baciarmi, mi accarezza i seni, il ventre; gli prendo il viso e lo bacio con la lingua, ricambia, poi gli bacio il collo, il petto, gli slinguo i cappezzoli e scendo giù fino all’ombellico, con la mano gli afferro il cazzo moscio.

Io: Spogliami.

Mi slaccia il reggiseno, mi sfila gli slip; mi allarga le gambe e fa per mettersi in posizione per scopare. Lo blocco.

Io: Leccami la fica tesoro.

Lascia le gambe divaricate e inizia a leccare dal ventre, scende sul monte di venere e inizia dalle labbra, affonda la lingua nel solco, la entra nella vagina.

Inizia a piacermi, godo, le prendo i capelli con entrambe le mani e sposto la testa per come mi piace che usi la lingua.

Io: Ti piace tesoro?

Demetrio: Siii, molto, sono eccitatissimo.

Gli guardo il cazzo ed era dritto, duro come il ferro, grande e lungo.

Io: Quando ti faccio una domanda rispondi e finisci con Elisa, devi pronunciare il mio nome;

Demetrio: Va bene Elisa;

Io: Adesso, dammi il cazzo in bocca;

Demetrio: Va bene Elisa.

Si posiziona lateralmente e mi avvicina la cappella alle labbra, le apro e inizio a leccare la cappella;

Io: Continua a toccarmi.

Con la mano sinistra mi palpa i seni e con le dita mi strizza i capezzoli, con la destra mi tocca la fica e mi masturba con un dito, io sempre con le gambe divaricate. Godiamo entrambi.

Demetrio: Siii, mi piace, sei una porca Elisa;

Io: Anche a me piace, sei un porco anche tu, siii, continua cosi, ahhh.

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Ero tanto bagnata, giĂ  venuta una volta; adesso volevo sentire quel cazzone dentro la fica, anche se ancora mi bruciava dopo la violenza della notte. Lo faccio sdraiare e ci monto sopra, posiziono il cazzo e lo faccio entrare piano, capisco che lui intende impalarmi immediatamente - a modo suo - ma lo blocco.

Io: Tesoro, fai fare a me;

Demetrio: Va bene Elisa.

Spingo il bacino in modo che mi entra, lo sento, brucia un po, spingo ancora, ne entra poco più di metà. Tenendomi con due mani sul suo petto inizio a cavalcarlo, provo un misto di bruciore e piacere, aumento il ritmo, sento che scivola bene ed il bruciore inizia a passare. Godo, mi piace sentirlo dentro, è grande, la vagina lo stringe a se. Anche lui inizia a montare da sotto, ma riesco a gestire la penetrazione.

Demetrio: Ohhh, si porcona, mi piace, è stretta, mi eccita;

Io: Siii, è bellissimo, se continua cosi mi puoi sfondare come piace a te.

Il ritmo aumenta, mi tiene i fianchi come una morsa e da colpi sempre piĂą forti. Di tanto in tanto sembra di sentirlo nello stomaco, ma godo, sto per venire. Vengo, lo faccio entrare tutto, muovo solo il bacino.

Io: Siiii, vengoooo, spingi, spingi forte, mi stai sfondando l’utero, siiiii.

Lui sente me godere in quel modo e viene, sento quelle spruzzate di sperma. Mi prende il viso e mi bacia, la lingua avvolge la mia. Respira con affanno mentre da gli ultimi colpi di cazzo. Sono sfinita, mi appoggio sul suo petto. Sento ancora le convulsioni del cazzo nella vagina e io ricambio stringendolo con gli stessi muscoli.

Demetrio: Fantastico, la sento che pulsa e stringe il cazzo. Elisa, mai provato nulla del genere, siii;

Io: Anche sento il tuo che pulsa, si gonfia e ritrae, siiii.

Dopo qualche minuto mi sposto, lo esco dalla vagina è moscio, lo metto in bocca e inizio a leccarlo, succhiarlo, masturbarlo. Lo stringo forte con la mano, non esce più nulla.

Penso che l’amplesso più bello degli ultimi 10 anni si è concluso; Demetrio ha fatto l’amore, il primo passo per evitare sesso d’istinto primordiale.

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Sento squillare il telefono, apro gli occhi, mi alzo a fatica, faccio piano per non svegliarlo; guardo l’ora, sono quasi le 18. Guardo il telefono, 5 chiamate perse, un amica, la richiamo: “ scusami Eli, stavo dormendo...si mio nipote potrebbe essere uscito o non sente perchè ascolta la musica con le cuffie”. Chiacchieriamo quasi venti minuti ma tento di chiudere la conversazione, sono esausta.

Ritorno in camera, non si è svegliato; vado in bagno, sciacquo il viso e quasi mi vergogno dell’amore incestuoso vissuto. Mi faccio forza pensando che tutto è vissuto per amore e per recuperare questo nipote in enorme difficoltà.

Mi spaventa molto piĂą pensarlo in carcere, subire un processo penale: per lui sarebbe la fine!

E’ vero, di quell’amore incestuoso ho goduto, partecipato sessualmente, ma sono anche donna. La notte prima avevo subito l’abuso sessuale ma lui non era conscio. Basta non ci voglio più pensare.

Faccio la doccia, giù mi brucia da morire, mi sistemo e metto una crema nella vagina. Vado in cucina per capire cosa preparare per cena. Vedo l’orario e decido di svegliarlo.

Io: Tesoro, sveglia è tardi;

Demetrio: Ciao Elisa, che ore sono?

Io: Quasi le sette di sera;

Demetrio: Cavolo! Dammi un bacio.

Gli do un bacio nella guancia e gli accarezzo i capelli.

Io: Dai alzati, vado a preparare la cena.

Sento che si alza, va in bagno poi in camera, ascolta musica senza cuffie; all’orario di cena lo chiamo.

Ceniamo, chiacchieriamo e d’un tratto mi chiede:

Demetrio: Elisa, ti è piaciuto pomeriggio?

Io: Certo, non l’avrei fatto. Cosa abbiamo fatto?

Demetrio: Sesso;

Io: No! Abbiamo fatto l’amore! Ci siamo baciati, abbracciati, desiderati;

Demetrio: Eh si Elisa, hai ragione, abbiamo fatto l’amore. Senti, quindi posso chiamarti Virna come l’attrice?

Io: Ti ho già detto di no! Io sono Elisa, Virna è una fantasia e tu non devi pensare alle fantasie!

Demetrio: Va bene, ho capito, ma sei bellissima come lei!

Io: No, lei è bellissima come me ahahahah! Da finisci la cena.

Finita la cena ci siediamo sul divano per guardare la tv, lui si sdraia poggiandosi sulle mie gambe, gli massaggio la testa ed i capelli.

Demetrio: Ummm che bello, rilassante.

Improvvisamente mi prende la mano e la bacia, si alza leggermente, mi accarezza il viso e mi bacia sulle labbra tenendomi la testa dalla nuca; non si stacca e mi apre la bocca con la lingua, ricambio per qualche secondo.

Io: Dai vediamo il film.

Rifletto sul gesto romantico che piacevolmente ho assecondato. Finito il film, mi sentivo stanca ma lui mi precede:

Demetrio: Elisa, andiamo a dormire?

Io: Va bene.

Prima andiamo in bagno, ci laviamo i denti, mettiamo qualcosa per la notte; lui in boxer ed io in camicia da notte senza slip per via del bruciore.

Durante la notte sento che mi cerca, mi palpa il seno, mi accarezza i fianchi e scende lungo le gambe; avverto che è eccitato, da dietro il cazzo mi spinge sul sedere. Mi bacia il collo, l’orecchio.

Io: Demetrio?

Demetrio: Si Elisa, ti desidero, ummm.

Quel modo di approcciarsi ed il chiamarmi per nome mi fa piacere, sta capendo come comportarsi in modo gentile, ma principalmente non nomina sua madre.

Ho troppo bruciore, non posso accontentarlo anche se quei modi mi eccitano. Mi giro e lo bacio con passione, poi scendo giĂą sul collo, con le unghie gli accarezzo il petto, la pancia, il ventre ed entro la mano nel boxer. Gli stringo il cazzo con una mano. Gode, ansima.

Demetrio: Ummm, quanto mi piaci, ti desidero.

Ricambia baciandomi, mi lecca il collo, mi palpa i seni con entrambe le mani, lecca e succhia i capezzoli. Mi eccito. Scende giĂą con la mano ma lo blocco.

Lo sistemo supino e gli dico “fai fare a me”; mi metto a cavalcioni, gli bacio il petto e scendo sempre più giù. Gli esco il cazzo dal boxer, ancora moscio, lo prendo in bocca e lo spompino con delicatezza, sento che cresce e si indurisce in bocca. Slinguo la cappella e tutto il cazzo fino ai coglioni, poi lo metto in mezzo ai seni e lo masturbo con una spagnola.

Demetrio: Siii, mi piace, continua, ummm;

Io: Si mi piace questo bel cazzone.

Lo metto in bocca, riesco solo la cappella e poco piĂą; lo masturbo con due mani e con i seni, alternando il pompino.

Sento che pulsa, sta venendo, aumento il ritmo sia del pompino che delle mani; mi prende la testa ma non la spinge, fa fare a me, asseconda i miei movimenti.

Inizia a contorcersi, respira con affanno.

Demetrio: Elisa, sto venendo, succhia piĂą forte, dai cosi, vengoooo.

Sento spruzzare dentro la bocca, almeno tre volte, una parte la ingoio il resto esce dalla bocca mentre continuo a spompinarlo e masturbarlo con vigore.

Demetrio: Siiii, che bello, brava, godo da impazzire;

Io: Siii bel cazzone, ummm, buono.

Lo strofino anche nel seno e capezzoli, sono eccitata.

Appena finito, si rilassa, mi appoggio al petto, lo bacio.

Io: Adesso dormiamo tesoro, buonanotte;

Demetrio: Buonanotte amore!

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Alle prime luci dell’alba mi addormento, avrò dormito neanche un’ ora. Mi sveglio, ero stordita, non mi rendevo conto se avessi sognato ma visto il registratore sul comodino realizzo che era tutto vero, un reale incubo.

Mi alzo, vado in camera da Demetrio, dorme. Vedo il pc aperto, decido di avviarlo e trovo aperta una pagina porno; dico: “O mio Dio”.

Vado in cucina a prendere il caffè, dopo poco arriva Demetrio, fa colazione:

Io: Tesoro, fai in fretta, preparati, ti accompagno a scuola;

Demetrio: Ok nonna.

Usciamo, l’accompagno. Decido di affrontare il professore che non mi attendeva. Suono, la signorina mi apre e salgo in studio; non c’era nessuno, il professore mi riceve, entro:

Senza parlare gli do uno schiaffo, volano anche gli occhiali, gli esce sangue dal naso;

Professore: Signora, ho capito, mi faccia spiegare;

Io: Ti ammazzerei di botte brutto porco;

Professore: Signora mi ascolti, per favore; sono bisex e sposato, Demetrio è un bravissimo ragazzo, ritengo possa riprendersi senza particolari problemi. Dopo il trauma del lutto ha perso la propria identità che prima aveva grazie all’affetto dei genitori. Adesso la ritrova solo attraverso lo scambio di affetto fisico, carnale, ma non capisce che esiste un momento di transito, lui va al sodo.

Si deve aiutare a gestire l’emozione del rapporto affettivo, la gradualità del rapporto: fatto ciò ritengo che entro pochi mesi si riprenderà e gestirà con normalità i rapporti, inoltre maturerà il lutto.

Io: Senta, sarà come lei dice ma certamente non con il suo aiuto, mio nipote è etero, ne sono certa(pensavo alla psicologa e alla compagna di classe Agata);

Professore: Concordo signora, mi scuso, ma un passo avanti è stato fatto, almeno adesso socializza, non è poco.

Io: Sisi, addio!

Rientro a casa, lo sconforto è totale, mi sdraio sul divano e crollo, mi addormento.

Mi sento toccare la spalla, una voce: “ nonna, nonna, stai male?”. Apro gli occhi, era Demetrio.

Io: Ciao tesoro, nooo, sto benissimo, stanotte non ho dormito. Che ore sono?

Demetrio: Mezzogiorno, siamo usciti prima;

Io: Ahh, ok, preparo il pranzo. Prima ti devo parlare; mi ha chiamato il professore, mi ha detto che non hai piĂą necessitĂ  di fare le sedute;

Demetrio: Come non ho necessitĂ , ne ho eccome!

Io: Cosi mi ha detto, non preoccuparti, da adesso in poi ti aiuterò io;

Demetrio: Nonna, ma che dici, tu non puoi aiutarmi! Cazzo, perchè non capite!!

Va in camera sua e chiude sbattendo la porta. Capisco che da quel momento dovrò sostituirmi ai dottori, il come lo scoprirò.

Pranziamo, appena finito domando:

Io: Chi sono i compagni di classe che ti stanno simpatici?

Demetrio: Giovanni, Agata, Ines e Roberto;

Io: Invitali a venire a casa, studiate insieme e poi giocate un po alla play;

Demetrio: Ok, un giorno di questi li invito. Senti nonna, sei sicura che le visite dal dottore non sono necessarie?

Io: Certo tesoro, vedrai che insieme ne usciremo;

Demetrio: Dopo il nonno non hai avuto qualche altro uomo?.

Io: Si, c’era un signore che mi piaceva, ma dopo l’incidente di mamma e papà non ho più voluto vederlo;

Demetrio: Perchè?

Io: Ero troppo dispiaciuta e poi ormai c’eri tu da accudire;

Demetrio: Grazie nonna, ti voglio bene. Ma sei una bella donna, dovresti avere l’uomo da amare;

Io: Ahahahaha, ma ho te tesoro; non pensarle questa cose.

Demetrio: Mamma quando facevo la doccia mi insaponava la schiena, tu lo faresti?

Io: Se ne hai bisogno, certo tesoro.

Capi che tipo di rapporto aveva con la madre, forse questo ha accentuato il trauma del lutto; poverino, che tristezza.

Io: Tesoro, stai studiando, come va a scuola?

Demetrio: Poco nonna, non mi interrogano quasi mai;

Io: Mai? Mi sa che devo andare a fare una chiacchierata con i professori.

Arriva l’ora di cena, dopo un po di tv insieme, fino alla buonanotte.

A notte fonda sento Demetrio che si lamenta, vado in camera sua, dormiva ma si lamentava, era agitato, forse sognava:

Io: Demetrio, Demetrio(lo sveglio), cos’hai?

Demetrio: Nonna, stavo sognando;

Io: Un brutto sogno?

Demetrio: Si, la dottoressa;

Io: Cosa?

Demetrio: Niente nonna, niente.

Passavano i giorni e quasi ogni notte si lamentava, lo svegliavo e poi riprendeva a dormire.

Una mattina mi chiama dal bagno, entro e “ nonna per favore mi insaponi la schiena?”, io “certo”; mentre lo insapono improvvisamente si gira, era in erezione, faccio finta di niente e mi dice” nonna anche davanti per favore”. Gli insapono il petto, mi prende la mano e la posiziona vicino il pene, continuo a insaponare come se nulla fosse, stavo per spostare la spugna, mi prende la mano e l’appoggia sul pene e mi stringe il palmo.

Capisco che vuole essere masturbato.

Io: Demetrio, adesso esco e puoi fare anche da solo!

Demetrio: Da solo?

Io: Sisi, da solo, come tutti i maschietti;

Demetrio: Ma...

Io: Niente ma, da solo, a dopo.

Esco dal bagno sconvolta, pensavo alle parole del professore. Origlio dietro la porta ma niente mi fa pensare che si stesse masturbando.

Trascorriamo un altra giornata come se nulla fosse successo. La notte mi svegliano le sue lamentele, vado in camera, si agitava, farfugliava parole incomprensibili, lo sveglio.

Io: Demetrio, svegliati.

Apre gli occhi, piange, mi tira a se.

Demetrio: Sognavo la mamma; per favore dormi con me.

Io: Va bene tesoro, il tempo che ti addormenti.

Mi sistemo a letto, gli do le spalle, lui si avvicina e si stringe al mio corpo. Nell’attesa che si addormentasse anch’io prendo sonno. Improvvisamente mi sveglio, sento che mi accarezza le gambe, poi sale fino al seno e mette la mano dentro la camicia da notte, inizia a palpare.

Sono impietrita, dico: “Demetrio”, lui mi risponde “si mamma”. Stava dormendo. Non riuscivo a muovermi, dire altro, ero sconvolta, nel suo subconscio quel corpo era di sua madre.

Continua a palpare entrambi i seni, poi scende giù, mi tocca la fica, mi allarga le gambe e continua a esplorare fino a entrare un dito nella vagina. Sento il membro che da dietro spinge, era eccitato e bagnato, avverto quell’umido.

Tento senza svegliarlo di svincolarmi, ma avevo il braccio destro che mi bloccava, tant’è che la mano destra mi palpava i seni, la mano sinistra mi teneva il fianco; avverto che il pene si faceva strada verso la vagina e d’un tratto un colpo secco ed entra, tutto, nella sua lunghezza.

Ho un sussulto, non riuscivo a credere che mio nipote mi stesse penetrando. GiĂ  in doccia avevo notato di un pene dalle misure non proprio normali, era dotato. Adesso quel membro lo sentivo dentro, in profonditĂ .

Lo stupore di quei momenti non lasciava spazio a qualsiasi eccitazione. Comincia a penetrare con foga, mi alza la gamba sinistra per dare colpi sempre piĂą vigorosi, lo sento in pancia

Pronuncio un flebile “Demetrio” e lui “ si mamma, mi piace, ti amo”. Ero stordita, stavo realizzando che mia figlia avesse avuto probabilmente rapporti incestuosi con il figlio. Mio nipote stava abusando del mio corpo pensando che fossi la madre, mi scopava con esperienza, ma brutale!

D’un tratto, mi mette a pancia in giù, mi prende dai fianchi e mi sistema a pecorina; inizia nuovamente a scoparmi con una certa foga, la posizione mi fa sentire quel membro in tutto il suo vigore. Avverto un po di piacere ma lo respingo mentalmente, afferro le lenzuola con entrambe la mani, stringo forte, mi escono lacrime.

Mentre si sfoga con colpi poderosi mi afferra i seni e li palpa stuzzicando i capezzoli, poi mi afferra dalle scapole, mi inarca la schiena e da colpi fortissimi, mi sfonda. Ansima, gode, si lascia andare a “ siii, sei mia “, ho un leggero gemito di piacere.

Finalmente viene, sento lo sperma che inonda la vagina, da gli ultimi colpi e si accascia lateralmente spostando anche me. Mentre respira con affanno mi dice “ti amo mamma, ti è piaciuto?”, non rispondo, ma insiste ed io “si tesoro, dormi adesso”. Dorme.

Mi alzo distrutta, faccio fatica a camminare, sento un forte bruciore giĂą, non essendo eccitata ho subito quel tipo di penetrazione con la vagina secca oltre a non fare sesso da molto tempo. Vado in doccia, poi in soggiorno, fumo come una dannata, non sapevo come affrontare la giornata. Finalmente mi addormento.

Mi sveglia una voce:

Demetrio: Ciao nonna, vado a scuola, svegliati.

Rispondo con la mano salutandolo. Continuo a dormire.

Dopo qualche ora mi sveglio, rimango ferma a riflettere, mi domando se possibile che mia figlia avesse potuto avere rapporti incestuosi con il figlio o che lui avesse fantasie sessuali. Ormai per quanto mi riguarda il danno era fatto, mio nipote aveva abusato del mio corpo ma aveva bisogno di aiuto; solo io potevo aiutarlo, almeno non rischiava qualche denuncia o peggio il carcere.

Mi alzo, faccio il caffè, mi vesto, faccio qualche telefonata e alle 13:30 circa, rientra dalla scuola.

Demetrio: Ciao nonna, tutto bene, ho una fame da lupo;

Io: Ciao, non mi chiamare piĂą nonna, ma Elisa;

Demetrio: Perchè?

Io: Perchè voglio cosi! Stanotte hai sognato tua mamma?

Demetrio: Si;

Io: Ricordi il sogno?

Demetrio: No;

Io: Sicuro?

Demetrio: No, sicuro;

Io: Mentre dormivi dicevi “mamma ti amo”, come mai?

Demetrio: Non ricordo;

Io: Forse sognavi che la mamma ti insaponava la schiena e davanti?

Demetrio: Forse;

Io: Lo faceva?

Demetrio: Si;

Io: Ti toccava anche il pene(appoggio la mano sulla patta)?

Demetrio: Si.

Io: Devi dimenticare quelle cose, ricorda la mamma quando non lo faceva. Hai capito?

Demetrio: Si, ok Elisa.

Il dubbio diventa realtà, c’era un rapporto incestuoso, il lutto ha causato un forte trauma a Demetrio, aveva perso un riferimento non solo del genitore, ma anche sessuale. Gli altri attorno a lui erano diventati esclusivamente oggetto di desiderio, di sfogo sessuale.

Preparo il pranzo, dopo ci sediamo sul divano, chiacchieriamo.

Io: Vado in camera mia, quando ti chiamo, prima vai in doccia e dopo mi raggiungi;

Demetrio: Va bene Elisa.

CONTINUA
molto bello
 
OP
PrincipeGoloso

PrincipeGoloso

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Passano i mesi, Demetrio sta certamente meglio, frequenta qualche ex compagno di classe, la notte dorme e non ha più incubi, noto comportamenti da adulto; anche sessualmente è delicato, nel senso che non va più al sodo, gli piacciono i preliminari, riceverli e darli. Ma quando è molto eccitato non si risparmia a colpi di cazzo - mazza direi – e fare da porco. Ma è giusto, a noi donne piace!

Un giorno, parlando del più o meno, affrontai l’argomento spinoso:

Io: Senti tesoro, noto che piaci molto ad Agata, ma tu non le dai confidenza, non ti piace? Io la trovo molto carina;

Demetrio: Elisa sto molto bene con te, perchè dovrei iniziare storie con altre donne? Poi è piccola, di età intendo;

Io: Perchè con altre donne potrai, prima o poi, farti una famiglia; con me no certamente!

Immaginavo la sua risposta, anche questo aspetto è uno strascico delle sue esperienze, non sane e belle purtroppo! Dovevo trovare una soluzione.

C’era anche il problema della scuola, lo avrebbero ovviamente bocciato; quindi cercai una scuola privata e lo iscrissi, lo ritirai dall’ attuale scuola ed a giugno avrebbe fatto gli esami per l’ammissione al V° anno. Costo quasi 4000 euro, ma non avevo alternativa, non era il caso - nel suo caso – ripetesse il IV°.

Cercai un insegnante donna, una delle tante persone che facevano supplenze da anni in attesa di cattedra. La trovai di 35 anni, di bell’aspetto, un buon curriculum.

Ne parlammo:

Io: Demetrio come sai a giugno avrai l’esame di ammissione nel tuo nuovo istituto, rimangono 5 mesi; ho trovato l’insegnante privata, mi raccomando di impegnarti molto seriamente. Non mi deludere!

Demetrio: Va bene Elisa, mi impegnerò tanto ; poi ultimamente ho riflettuto, vorrei diventare magistrato, quindi proseguirò con giurisprudenza;

Io: Ma tesoro, è difficilissima la facoltà di giurisprudenza. Sono sincera: non ti vedo studiare ogni giorno per anni ed affrontare simile difficoltà!

Demetrio: Fai male Elisa, fai malissimo.

Si alza, si avvicina, mi prende il mento con due dita e mi da bacetti sulle labbra, mi accarezza il viso e continua con il bacio, cerca la lingua, io ricambio volentieri con quel modo gentile e romantico. Sposta la bocca sul collo, continua con i bacetti, ritorna alla mia lingua; poggia la mano sul seno e fa una leggera pressione.

Percepisco l’esito dell’approccio, lo fermo.

Io: Tesoro non possiamo, abbiamo appuntamento dal notaio per sistemare la successione con i tuoi genitori;

Demetrio: Accidenti avevo dimenticato, devo rinunciare a Elisa, la sosia di Virna Lisi, ahahah;

Io: La vuoi smettere con questa Virna Lisi, mi fai incazzare(sorrido)!

Demetrio: Ma è la verità, anzi, tu sei molto più bella e bona; anche i miei amici lo dicono;

Io: Cosa?

Demetrio: Che sei una gran fica, hihihih;

Io: E tu li lasci dire queste cose?

Demetrio: E che dovrei fare il geloso? Lo dicono educatamente, ci rido sopra; ma so che ti scoperebbero volentieri ahahaha;

Io: Ma sei un porco, vergognati(sorrido). Dai preparati e andiamo.

L’attrazione che Demetrio ha nei miei confronti mi lusinga ma so che è sbagliato e peggio a lungo andare!

Andiamo dal Notaio, la successione è quasi pronta: 400 mila euro tra conti correnti, libretti di risparmio, investimenti in titoli di stato e polizze assicurative che liquideranno ulteriori 200 mila euro. Inoltre c’è la bella villa del valore di 500 mila euro.

Rifletto e penso a quanto gli devo stare vicina, evitare che sperperi denaro o che si faccia prendere in giro da qualcuno. Ma lui stesso uscendo dal Notaio dice “ Elisa, tutto ciò che ha elencato il Notaio è nostro e pensi tu a gestire ogni cosa. Io non ci capisco un cazzo”.

Questa affermazione mi lasciò serena, risposi: “ tesoro piano piano ti farò comprendere tutto, stai tranquillo. E parla come si deve!”

Lo stesso pomeriggio andammo al centro commerciale a fare un po di spesa; si fermò nella vetrina di Yamamay.

Demetrio: Elisa, guarda quel completino intimo, ti starebbe benissimo, dai compralo;

Io: Ma che dici, andiamo;

Demetrio: O entri tu o entro io e dico alla commessa che è per te;

Io: Nooo, ma tu sei pazzo;

Demetrio: Sisi, pazzo e eccitato ahhahah;

Io: Lo stesso colore?

Demetrio: Prendine 3, rosso, nero e bianco;

Io: Ho capito, sei pazzo furioso; va bene entro e li prendo;

Demetrio: Siiii, stasera metti quello rosso;

Io: Ah ecco, hai prenotato la tua serata da porco(sorrido)?

Demetrio: Siiii, ummm.

Quel suo modo di fare pazzerello mi stupiva ma allo stesso tempo mi piaceva, mi faceva sentire nuovamente giovane.

Finito al centro commerciale propongo di mangiare cinese, lui ne era contento e andammo al ristorante. Entrammo e l’accoglienza fu calorosa.

Ristoratrice: Ohhh Elisa che piacere e onore averti qui, sono contenta; lui è Demetrio, ma quanto è cresciuto. Dai accomodatevi, penso io a tutto.

Io: Grazie cara, anche a me fa piacere rivederti.

Ci portano ogni tipo di assaggio, dall’antipasto al dessert, prosecco a volontà e per finire sakè.

Ristoratrice: Elisa avrei piacere che fossi mia ospite;

Io: No cara, sei molto gentile ma non posso accettare, è da tantissimo tempo che non vengo, fossi una cliente abituale forse. Tieni la carta.

Va alla cassa, ritorna con lo scontrino e mi restituisce la carta. Solo 80 euro, si è pagato solo il prosecco. Ci salutiamo con affetto, ringrazio e andiamo via.

Demetrio: Ma perchè non hai accettato, è stata gentilissima;

Io: Tesoro, non mi sentivo di accettare, hai sentito no?

Demetrio: Mahhh, forse troppo prosecco ahahaha;

Io: Spiritoso, ma forse è vero ahahahah;

Demetrio: Ahahaha, ti adoro!

Rientriamo a casa, mi siedo subito sul divano, sento che mi gira la testa.

Io: Vado a fare la doccia, mi serve, accidenti al prosecco ahahaha;

Demetrio: Ahahaha, vai, ti raggiungo.

Entro in doccia, acqua tiepida, più sul freddo. Sento Demetrio che usa l’acqua.

Io: Che fai?

Demetrio: La barba;

Io: A quest’ora? Il prosecco ehh?

Demetrio: Ahahah, forse, ahahahaha.

Ad un tratto apre la porta della doccia e entra.

Demetrio: Ma è fredda;

Io: Va bene cosi credimi.

Ci insaponiamo testa e corpo, giochiamo un po. Improvvisamente mentre era alle mie spalle mi prende un seno e mi bacia sul collo, aggiunge l’altra mano e mi tiene per entrambi i seni; mi bacia sul collo a destra e sinistra, mi stringe i capezzoli, poi sposta una mano sul collo, sale sul viso, continua a baciare e succhiare l collo; scende la mano sul monte di venere. Mi gira e mi bacia con passione, la lingua cerca la mia e si intrecciano.

Massaggia i seni, io prendo il cazzo in mano, era già abbastanza duro, inizio a masturbarlo lentamente. Continuiamo a baciarci, a toccarci. Chiudo l’acqua.

Io: Tesoro andiamo in camera;

Demetrio: Vai tu, metti il completino, ti raggiungo;

Io: Ok.

Indosso l’intimo davanti allo specchio, sono eccitata, mi tocco giù e sento umido, ho un brivido di piacere, metto il dito umido degli umori in bocca. Mi sento strana, forse l’effetto dell’alcool.

Lui entra, è nudo. Si avvicina all’orecchio.

Demetrio: Sei meravigliosa.

Mi bacia sul collo, mi accarezza il seno, entra la lingua nella mia bocca, ci baciamo con passione. Tengo il cazzo in mano, non resisto. Lo bacio sul petto, con la lingua sfioro il corpo e scendo giĂą; mi inginocchio, con due mani lo scappello, bacio il prepuzio e lo metto in bocca, spingo fino alle tonsille, inizio a spompinarlo con vigore.

Lui ansima, gode, mi osserva dallo specchio mentre il cazzo mi scompare nella bocca e lo masturbo con due mani.

Demetrio: Elisa, mi fai impazzire, siiii;

Io: Ti piace? Anche a me, ummm.

Malgrado le dimensioni lo volevo ingoiare il piĂą possibile, mi sforzavo e mi eccitava sentire quel muscolo che mi riempiva la bocca quasi soffocandomi.

Mi fa alzare e sdraiare sul letto, mi sfila il perizoma, si abbassa e inizia a slinguare la fica, il clitoride, affonda la lingua nella vagina, mi inarca leggermente e lecca il buco del culo. Mi sposta al centro del letto, mi bacia, sposta il ricamo e mi prende il capezzolo con due dita, lo stringe, poi si avvicina con la bocca e lo succhia.

Scende una mano, mi allarga le gambe e infila un dito, poi due e inizia a masturbarmi.

Demetrio: Ummm, mi piaci un casino;

Io: Siii, anche tu, mi fai impazzire, ummm, mi sento una porca con te.

Entra il dito ben umido nel buco del culo(ho un sussulto), mi piace; lo entra e esce con vigore, poi rientra nella fica con due dita e masturba velocemente, si sente lo sciacquettio degli umori.

Io: Vengoooo, siiiiii, ancora.

Gli stringo la mano che mi masturba, lo bacio come indemoniata. Rientra il dito nel culo e fa come masturbarmi, entra e esce velocemente. Godo.

Demetrio:Oggi voglio anche il culo;

Io: Va bene ummm, ma fai piano.

Si posiziona al centro delle mie gambe e mi penetra, entra prima la cappella e pian piano tutto il cazzo; non c’erano ostacoli, ero fradicia. L’ effeto ventosa di quel cazzone mentre mi scopava causava rumore di sciacquio che eccitava molto a entrambi.

Io: Siii, dai, scopami forte, ummm;

Demetrio: Siiii, ti sfondo tesoro.

Cambia posizione e si mette di spalle, mi alza la gamba sinistra che tiene con il braccio e inizia nuovamente a scoparmi, lo sento bene in profondità, ho l’impressione che mi sfonda l’utero. Godo come una matta.

Lo esce e lo posiziona nel buco del culo, entra la cappella, sento dolore ma resisto, entra ancora un po, il dolore aumenta ma resisto. Lo esce, mi scopa davanti e poi lo rimette dietro, entra piĂą facilmente, meno dolore e piĂą piacere. Sentire quel cazzone nel culo mi eccita.

Io: Siii, bravo, sfondami, piĂą forte, spingi piĂą forte, siiii;

Demetrio: Godooo, godooo, siiii.

Cambia posizione, mi mette a pecorina e inizia a scoparmi sia il culo che la fica, mi palpa i seni, strizza i capezzoli, mi mette un dito in bocca che succhio. Sembrava un bufalo inferocito, mi tiene aperto il culo con entrambe le mani, e le mie tenevano strette le sue, sentivo colpi poderosi di cazzo attutiti dalle mie natiche in un rumore costante.

Io: Vengo tesoro,vengo, siiii;

Demetrio: Anch’io siiii.

Si svuota completamente nel culo, si adagia sulla mia schiena che bacia. Poi mi adagia sul letto, si sdraia accanto, mi accarezza la testa.

Io: E’ stato bellissimo tesoro, sei speciale;

Demetrio: Tu sei una donna speciale, riesci a farmi godere come mai accaduto e mai accadrà con nessun’altra donna! Ti amo.

CONTINUA
 

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