Esperienza reale Racconto di fantasia OVERLOOKING, CAMERA CON VISTA.

manuelrebelde99

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Da circa un anno e mezzo avevo deciso di rompere gli schemi e cambiare la mia vita radicalmente, pertanto decisi di ricominciare da capo in una grande città dove sempre mi ero trovato a mio agio e dove potevo contare su un nutrito gruppo di amicizie, si Barcellona era la meta ideale per rimettersi in gioco e iniziare tutto da capo.
Avevo trovato una stanza modesta nel quartiere Poble Sec lato MontJuic al quarto piano di un vecchio palazzo in Calle Nou de la Rambla tra la monumentale discoteca Apolo e la sala Plataforma , il che voleva dire avere un flusso ininterrotto di gente sotto casa a qualsiasi ora del giorno e della notte, una sorta di carnevale continuo che non aveva ma che sotto sotto mi piaceva da morire.
La mia stanza si affacciava direttamente sulla strada, da li potevo vedere sia lo svolgersi quotidiano di quel grande teatro che è la vita che come si sa non smette mai di riservarci sorprese.
Ero appena tornato dal lavoro, come sempre stanco e psicologicamente stremato, fare il cuoco non mi s'addiceva per niente, però come si suol dire di qualcosa si deve pur campare (anche se sapevo benissimo che non sarebbe durato per molto), così attivai la mia routine notturna, mi spogliai presi un bicchiere di coca cola lo misi sul piccolo tavolo del mio terrazzino e iniziai a fabbricarmi una sigaretta dall'aroma inconfondibile, sedendomi su quel balconcino vista Nou de la Rambla, che da tempo era diventato il mio rifugio contro i pensieri e lo stress.
Oltre che la strada dal mio balconcino si vedevano anche gli altri palazzi e senza grossi sforzi se le tende non erano abbassate si potevano spiare scene di ordinaria (e non) vita domestica, così poteva succedere che dall'altra parte del palazzo ti fischiassero per fare un brindisi in lontananza o più semplicemente scambiare un sorriso, oppure in determinate e sporadiche situazioni vedere anche scene di sesso.
Sinceramente ero abituato, essendo Barcellona una città molto giovane in termini di età e una meta molto ambita a livello turistico, a scene che da altre parti risulterebbero poco ordinarie e proprio quella sera il mio dolce fumare fu bruscamente interrotto da una visione che di ordinario aveva ben poco: Dal balconcino del palazzo difronte al mio si erano aperte le tende ed una ragazza davanti a me si stava muovendo con far sensuale in maglietta e mutande, il frastuono della strada mi impediva di capire se li dentro ci fosse in corso una festa che stava degenerando, ma di li a poco ebbi le idee più chiare su tutto.
La ragazza era bionda, bellissimi capelli biondi mossi, delle forme giunoniche ben modellate in un fisico che sembrava di una ventenne, un seno prosperoso che nonostante la distanza sembrava voler uscire dalla stretta maglietta, le sue gambe erano sode e la sua carnagione bianca, riuscivo a vederla bene nonostante non vi fosse molta luce dietro di lei, la sua visione mi provocò una sensazione di eccitazione così forte che praticamente rimasi bloccato tutto il tempo, mi erano capitate scene di piccolo esibizionismo per strada ma mai ad una distanza così ravvicinata, nemmeno il tempo di riprendere fiato e riaccendersi la sigaretta magica che la ragazza era già scomparsa dietro le tende.
La scenetta era stata assai divertente mi dissi tra me e me “questa mi mancava” ero pronto a riaccendermi la sigaretta quando un brivido caldo si impossessò ancora di me, lei era riapparsa questa volta completamente nuda!
Ero incredulo, basito ma sopratutto ECCITATO con una sensazione assai simile a quella che ti coglie la prima volta che ti masturbi ed hai un'eiaculazione, ero di nuovo paralizzato, stavolta lei era completamente alla mercè visiva di tutti quelli che avessero avuto l'occasione di alzare lo sguardo in quel pezzo di strada: il suo corpo era una vera e propria calamita di piacere che richiamava a se, a questo giro non potei far finta di niente, il mio cazzo era in tiro come forse non lo era da tempo, mi tolsi i pantaloncini spostai il tavolo mi misi comodo e iniziai a masturbarmi lentamente come solo le tue mani sanno fare.
I suoi movimenti erano sinuosi si accarezzava le gambe per poi passare ai fianchi ed ai seni, sicuramente c'era della musica dietro di lei e probabilmente non era da sola, fatto sta che continuavo a toccarmi guardandola e più lo facevo più mi saliva la tachicardia sia per l'eccitazione sia per la paura magari di essere visto da qualcun altro, ma sinceramente arrivato a quel punto della colossale figura di merda che avrei potuto fare non me ne fregava assolutamente più niente, quel mix di paura ed eccitazione aveva preso il sopravvento.
Lei non cessava di muoversi e toccarsi nel desiderio di essere vista nel pieno della sua provocazione, ma dalla strada i segnali non arrivavano anzi poca gente e un gruppo nutrito di persone all'uscita del bar accanto all'incrocio della strada, volendo non avrebbero potuto vederla, io nel frattempo ero già venuto per terra ma tanto l'eccitazione era forte in me che ero tornato di nuovo barzotto e di conseguenza a menarmelo come se non ci fosse un domani.
Non poteva durare per sempre, questa storia andava avanti da più di cinque minuti, sapevo che quelle tende sarebbero state richiuse e così fu questa volta per mano di un ragazzo probabilmente il suo ragazzo o più semplicemente a mio modesto avviso il lucky host che aveva rimorchiato questa venere caduta dal cielo.
Rimasi seminudo sul balcone e con le palpitazioni ancora a mille, pensando già al momento intenso che era stato a livello emozionale, stremato come se l'avessi scopata con avidità quella troia, mi rimisi a sedere riaccesi quello che era rimasto della sigaretta magica e riniziai a fumare certo che avrei passato una notte dolcemente insonne, ma quella sera la parola tranquillità era uscita per un attimo dal vocabolario e così rieccola riapparire nuda al balcone.
A questo giro no, “non ce la faccio più” mi dissi a me stesso, il cuore tornò a pompare come nei peggiori fartlek e d'istinto lanciai un grido “Hey!” seguito da un forte fischio, è stato un attimo di stupida ed incontrollata follia, fatto sta che lei si fermò si sporse ancora di più sul balcone e mostrandomi i suoi seni mi fece cenno con la mano di andare da lei, non pensai, mi vestì velocemente presi le chiavi chiusi la porta e in pochi secondi ero già sulla porta d'ingresso del suo edificio che era chiusa.
Il momento di forte eccitazione che stavo vivendo non mi fece perdere d'animo tornai indietro ma lei alla finestra non c'era più e con lei si erano chiuse anche le tende, “wow it's over” pensai, non so il campanello, la porta non è aperta e la troia se l'è svignata come in un finale stile film di Lino Banfi con la Fenech, ma non era tempo per i pensieri negativi del resto erano solo le due di notte ed era chiaro che qualcosa sarebbe successo.
Dopo cinque minuti scarsi vedo la luce delle scale accendersi, mi precipito diretto sulla porta non tenendo conto che il mio abbigliamento non era da gran gala e che forse potevo essere confuso come un malvivente, fatto sta che la ragazza che uscì dalla porta neanche mi guardò in faccia abbattendo così il primo ostacolo verso il paradiso.
Sicuramente avevo avuto una buona intuizione la musica minimal che proveniva dalle scale ad un volume altissimo ne era la risposta, non fu difficile raggiungere l'appartamento, adesso tra me e il piacere c'era una porta di legno anni cinquanta, dovevo solo osare e vedere cosa sarebbe successo, con la totale cognizione di: 1) essere cacciati 2) essere scambiato per un loro amico e quindi preso di mira dato il volume altissimo che proveniva dalla stanza 3) varie ed eventuali situazioni negative. Obiettivamente non c'era più tempo per pensare e così suonai, non so quanto tempo passò ma sicuramente avevo una percezione diversa del tempo i secondi mi sembrarono minuti ed il tempo dilatarsi inesorabilmente, sinceramente sapevo di fare una cazzata gigantesca che poteva finire veramente male ma al contempo l'unicità della situazione mi aveva portato li davanti pertanto era solo questione di attendere e sperare e nell'eventualità andarsene.
La porta si schiuse lentamente al ritmo incalzante della musica si fece largo la sua presenza in tutta la sua bellezza unita ad un'ondata di calore come se avessi fatto scalo a Cartagena de las Indias a Dicembre su un volo proveniente da Oslo, era nuda davanti a me!
Il tempo di un sorriso e le nostre lingue erano erano già unite in un profondo e torbido bacio, più cercavo di staccarmi dalla sua bocca e più mi tirava verso di lei, con le mani cercavo di accarezzarle tutto ciò che potevo avidamente, appena possibile mi attaccai ai suoi grossissimi capezzoli come un bambino affamato fa con la madre, dalle poche parole che diceva e dalla sua cadenza sembrava americana, i suoi gemiti aumentavano mentre le sue dita sgraffiavano la mia pelle con una certa veemenza, “fucking pig!” gridò nel corridoio sporco e vetusto di questo piccolo appartamento catalano.
Non avevo la benché minima idea se ero solo o se vi fossero altre persone oltre lei e il presunto ragazzo nella casa, ciò che a me era chiaro è che ero in questo corridoio assaporando gli umori di questa giovane cagna in calore impazzendo di piacere: D'improvviso si staccò dal mio corpo si abbassò verso il mio cazzo e con forza mi abbassò i pantaloncini e senza indugio alcuno iniziò a mangiarmi il cazzo come se fosse l'ultimo che avrebbe visto.
Più la guardavo succhiare e più la sensazione di vuoto all'inguine si faceva forte, l'emozione aveva completamente preso il sopravvento ed ero prossimo a venire anche se cercavo di resistere in tutti i modi dato che una situazione così difficilmente mi sarebbe ricapitata, nel mentre i miei gemiti di piacere si facevano sentire con la coda dell'occhio vidi una sagoma nell'ombra toccarsi il cazzo con intensità, nemmeno il tempo di dire qualcosa che dall'oscurità sentì arrivare queste parole:
“sborra e vattene”, non c'era tempo per i convenevoli no... la musica risuonava più forte e con lei anche la sua bocca sul mio pisello che esplose dentro un po' dentro la sua bocca e po' sulla sua folta chioma bionda, c'era un forte odore di sesso adesso in quella casa, dall'ombra uscì questo ragazzo che prese la ragazza per mano e la portò in camera sua e prima che io potessi aprire bocca facendomi l'occhiolino mi disse “adesso vai” e così feci senza esitare un attimo.
Lesto mi rivestì e tornai a casa dove la luce sul loro balcone si era spenta e le tende nuovamente chiuse, rimasi un po alla finestra giusto il tempo di capire che il treno della magia era passato definitivamente ma questa volta senza nessun rimpianto.
Quella ragazza non si è più mostrata su quel balcone, probabilmente è stata il regalo di una notte d'eccesso mentre il ragazzo ho avuto modo di vederlo più volte nei bar del mio quartiere ma oltre che uno sfuggevole sguardo niente di più.
Resta una forte emozione figlia di coincidenze e chissà di desideri che se ben coltivati prima o poi si avverano.
 

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