Io ed Erika raggiungemmo la piscina del camping, parlando del più e del meno come ogni giorno. Non essendo propriamente alta stagione c'era pochissima gente, e anche l'orario giocava a favore della tranquillità, con sola poca gente a prendere il sole di mezzogiorno e gruppetti di bambini sugli scivoli. Dei nostri vecchi amici nemmeno l'ombra per ora.
Stendiamo gli asciugamani sul pavimento lastricato, e ci buttiamo in acqua a fare un breve bagno. Meglio così, perché la sola vista di mia cugina in costume mi stava facendo girare gli ormoni, e il durello era sempre in agguato. Almeno l'acqua fresca me lo raffrescherà un po' e non darà nell'occhio.
Una volta in acqua io ed Erika riprendiamo la nostra conversazione sulla scuola e sui nostri guai adolescenziali; mi chiede della sua amica Arianna, per la quale pochi mesi prima avevo avuto una cotta, ovviamente non corrisposta.
Per rinfrescarmi la testa prendo un grosso respiro e mi immergo completamente, per poi aprire gli occhi sott'acqua. Erika è di fronte a me, e il suo splendido corpo immerso nell'acqua è una visione pazzesca; il suo costume bianco le sta divinamente, e la fa sembrare una di quelle modelle che si vedono sui cataloghi di calzedonia.
Purtroppo non abbiamo molto tempo, ed è già ora di uscire dall'acqua per asciugarci e raggiungere i miei. Erika raggiunge il bordo vasca, e nel sollevarsi per uscire, la mutandina del costume le si abbassa leggermente, lasciandomi vedere mezza natica per un breve istante. La seguo con gli occhi incollati a quelle gambe stupende, mentre corre per andare ad asciugarsi.
In quel momento, spero che rimanga bagnata a lasciarsi asciugare dai raggi del sole. Purtroppo invece, conoscendo la sua natura freddolosa, si affretta ad avvolgersi nell'asciugamano, togliendomi ogni possibilità di sbirciare gli effetti dei brividi di freddo sul suo corpo. Il costume bianco quando è bagnato diventa quasi trasparente, e non posso lasciarmi scappare un'occasione del genere.
Ma niente da fare, Erika rimane arrotolata nel suo asciugamano. Ripenso a tutte le seghe che mi sono fatto nell'ultimo mese, e la mente mi suggerisce un'idea: andare sul discorso del dottor Cr****ti. Voglio capire cosa ha provato durante quella visita, consapevole che lei "non sa che io so".
Guardo stranito tra i passanti che si intravedono passeggiare al di là della recinzione del camping, verso il lungolago. "Ma quello là è..." esclamo con l'espressione di chi crede di aver riconosciuto un viso noto. Lei si gira seguendo il mio sguardo, cercando di capire a chi mi stessi riferendo.
"Ah, no... non è lui...", esclamo con tutta la falsità del mondo. "Chi?", mi chiede lei incuriosita. "No, c'era un signore che sembrava Cr****ti...", aggiungo, compiaciuto per la mia interpretazione da attore.
Erika fa una faccia disgustata, ma non dice nulla; ottimo, il mio piano stava funzionando, e stavo riuscendo ad entrare nel discorso.
"Sai chi è?" le domando facendo il finto tonto; "Si, il dottore..." risponde lei seccata. Dal tono della sua risposta traspariva uno stato di nervosismo, come se le avessi risvegliato un ricordo non piacevole; cosa che mi ha eccitato un sacco, perché confermava le parole di mia zia e che avevo origliato. Ora mi restava solo scavare nei fatti, ma sapevo di doverlo are in modo molto soft, senza prendere il discorso di petto.
"Perchè? Ti sta sui coglioni?" le domando, con il tono di chi non ha la più pallida idea delle circostanze. Lei rimane in silenzio, giocando con l'elastico dei capelli. "E' un porco schifoso..." mi dice dopo qualche attimo di silenzio, alzandosi innervosita.
Sapevo benissimo di aver toccato una corda molto sensibile, e un po' mi dispiaceva per lei; ma dall'altra parte la sola immagine che Cr****ti, un vecchio dottore ultrasessantenne, avesse fatto il porco con Erika, non so per qualche inspiegabile motivo mi eccitava. Volevo assolutamente saperne di più.
Mi alzo chiedendole il perché di quell'atteggiamento così rigido, ma lei sembrava scocciata.
"Scusa, non mi va di parlarne... andiamo, i tuoi ci staranno aspettando...".
Sento il sangue confluirmi verso il pisello, e sto avendo conferma che forse la mia fantasia campata per aria non era così poi campata per aria. "Dimmelo, cuginetta..." mi ripeto nella testa come un chiodo fisso... "Dimmi che ti ha fatto quel porco di Cr****ti"............