Esperienza reale Quella volta con mia cugina in camper

Ciao a tutti, sono nuovo del forum, ma vorrei raccontare questa esperienza risalente alla lontana estate del 2001, quando all'età di 15 anni scoprii di essere un voyeurista nato con la tendenza a "metterci la zampa di nascosto". Prima di cominciare con il racconto però vorrei assicurarmi di non infrangere qualche linea guida o urtare qualche sensibilità, visto che (piccolo spoiler) dovrò raccontare di come palpeggiai di notte e di nascosto mia cugina, ai tempi quattordicenne; io ne avevo 15, quindi parliamo di un aneddoto adolescenziale, ma prima di beccarmi degli insulti vorrei essere sicuro di poterne parlare in scioltezza.
Assicuro la veridicità 100% del racconto senza voli pindarici, e mi piacerebbe poter far riemergere le mie emozioni di allora, quando ancora sbarbato e senza peccato, toccai per la prima volta con mano un corpo femminile (a sua insaputa). Se non ci sono osservazioni procedo. Grazie in anticipo

tranquillo, ho fatte all'incirca la stessa cosa con mia cugina (un anno più grande di me) tra 10 e 12.
Lo so! ...sono cresciuto molto malato per questo... :ROFLMAO:
 
sarà finito che se l'è sposata dai

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"Così mi fai preoccupare..."
"No, tranquillo, non mi ha nemmeno sfiorata se è quello che pensi..."
"Ah... no, beh... meglio così..."
"Cioè... nel senso... non dove pensi tu..."
"... non capisco"
"Si è limitato - per così dire - a tenermi la mano sui fianchi, mentre mi sentiva il cuore"
"Ah... e per quale motivo"
"A me lo chiedi?! Che ne so?! Te l'ho detto che è un porco!"
"Ma quindi non ti ha - passami il termine - molestata?"
"Sei scemo? Mi ha fatto togliere il reggiseno solo per il gusto di farlo e per te questa non è una molestia?"
"Si, si, ok... scusa, non intendevo dire quello"
"Guarda che non c'è bisogno di toccare esplicitamente per farla diventare una molestia"
"Certo, hai ragione... ma tu come hai reagito?"
"Ho aspettato che finisse, cosa potevo fare? Poi ovviamente l'ho detto alla mamma quando siamo uscite, ma si è messa a ridere e ha minimizzato l'accaduto"
"Beh, si, qualcosa poteva dirgli in effetti"
"Mi ha detto addirittura - Cosa credi? Che adesso che crescerai non ti dovrai mai far visitare da un ginecologo uomo? in quel caso cosa fai? non ti fai visitare? Dai eh, Erika, non dire scemate - "
"Si, ok, capisco il ragionamento, ma tu hai senz'altro le tue buonissime ragioni"
"Vorrei ben vedere..."

Alla fine non era andata come nella mia fervida immaginazione, ma poco mi importava. La sola idea che Erika fosse stata visitata mezza nuda da Cr****ti bastava per farmi eccitare come un cavallo. Oltretutto quella mano sul suo fianco riuscivo a immaginarmela molto chiaramente; il dottor C****ti non ha certo una mano fine, anzi. Sembra più la mano rovinata e callosa di un muratore più che di un medico, e l'idea che si fosse posata sulla pelle delicata di Erika mi faceva impazzire.

Quella stessa notte mi sveglio sudato; non ricordo che ora fosse, ma sicuramente piena notte visto che il precoce sole di giugno non filtrava ancora attraverso gli scuri del camper. I miei stavano palesemente dormendo, nel letto posto verso la cabina di guida. Mi volto verso la mia cuginetta, che sta dormendo profondamente, nel letto poco distante dal mio. Tutti gli oscuranti del camper sono abbassati, e c'è veramente buio pesto. Stavo probabilmente sognando la mano del dottor Cr***ti che si muove sul corpo della piccola Erika, sicuramente è per quello che mi sono svegliato. Quando vorrei che quella mano fosse la mia...
Mi siedo sul letto, cercando di essere leggero come un fantasma. Scivolo verso il letto di Erika, accucciato sulle ginocchia. Sta dormendo, lo avverto dal respiro profondo. Ormai i miei occhi si sono abituati al buio, e vedo palesemente da sagoma di mia cugina.
E' girata sul fianco, alla mia sinistra. Sopra di lei solo un lenzuolo leggero. Quando siamo andati a lavarci i denti, prima di andare a letto, ho visto il suo pigiamino. Una robina leggera di cotone, con un top e degli shorts. Sento che ho un'erezione pronta a partire. Che faccio? No, dai, non posso. E invece lo faccio.
Infilo la mano sinistra sotto il lenzuolo, e la appoggio sul suo corpo. Non capisco subito cosa sto toccando, probabilmente il suo fianco sinistro. Muovo la mano dolcemente, so che devo essere leggero come una piuma. Se si sveglia, è la fine. La fine di tutto. Devo essere invisibile.
Apro il palmo e faccio scivolare la mano seguendo il tessuto con cui sono a contatto. Ecco che si interrompe, e sento il cotone lasciar posto alla pelle morbida. Quella è la gamba di Erika, la coscia sinistra, sicuramente. E' la prima volta che tocco un corpo femminile, e mai avrei immaginato che sarebbe stato quello di mia cugina.
La sua coscia è morbida e dura al contempo, bellissima. Lei sembra non avvertire la mia mano, segno che posso spingermi oltre... devo solo decidere quale parte del suo corpo esplorare...
Ci fosse uno che conclude
 
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