Esperienza reale Racconto di fantasia Quell'estate a Follonica

paletto77

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Come sempre nei miei racconti c'è una parte rale e una di fantasia.

Quell'estate avevamo preso un appartamento a Follonica, tramite una piattaforma per gli affitti brevi. Eravamo da soli, i figli con i nonni e noi a farci una vacanza di una settimana come ai vecchi tempi.
L'appartamento era in una palazzina piuttosto grande, c'erano svariati piani, ma l'appartamento era pulito e il mare non molto lontano, quindi andava benissimo.

Ovviamente, senza che ce ne fossero dubbi, Manuela fa amicizia con i due ragazzi dirimpettai. Pensavamo che fosse una coppia gay che vivesse in pianta stabile nell'appartamento di fronte al nostro. Andrea ed Alessio si chiamavano, la seconda sera che eravamo in quella casa ci invitarono a cena da loro. Ci siamo divertiti molto, i due ragazzi avevano entrambi una decina di anni in meno di noi, ma ci fecero sentire da subito completamente a nostro agio. A fine serata sembravamo amici da una vita. Ovviamente la sera dopo li invitammo a cena da noi e ripetemmo così il divertimento e l'allegria.

Di giorno in spiaggia e la sera a far casino con i nuovi amici, ci stavamo divertendo moltissimo.

Mi pare che fosse giovedì mattina, uscendo per andare al mare troviamo un biglietto sotto la porta d'ingresso. Era Alessio che ci invitava alla festa che stavano organizzando a casa loro quella sera. Ci sembrò un gesto davvero carino e Manuela scrisse sul biglietto che saremmo venuti volentieri e lo passò sotto la porta dei due ragazzi.

La giornata passò in allegria, con trepidante attesa dell'arrivo della sera. Manuela sembrava elettrizzata... ci raccontavamo “Ma sarà una festa gay?”, lo so che può sembrare un commento omofobo, ma vi assicuro che speravamo proprio che lo fosse, non eravamo mai stati a quel tipo di feste e solo il pensiero ci rendeva elettrizzati all'idea di festeggiamenti estremi e divertimento con musica alta e risate a non finire. Beh, lo so che è uno stereotipo, ma speravamo davvero che succedesse.

Arrivò la sera, Manuela si vestì con il suo tubino nero che mozzava il fiato. Le dissi “Amore, con quello addosso non so se riuscirò a non saltarti addosso a metà della festa!” lei mi sorrise, poi io continuai “ahahaha pensa che sarò l'unico, probabilmente, che lo guarderà con desiderio” e scoppiammo a ridere. Lei allora mi si avvicinò coma una gatta in calore e disse “Scommettiamo che rizzerò comunque qualche bell'uccello oltre al tuo?” io la guardai e già sbavavo “cosa scommettiamo?” lei rispose cambiano discorso “vai da Ale e Andrea, io finisco di lavare i piatti e arrivo”. Io la guardo stranito “ma che fai? Lascia perdere i piatti e andiamo insieme” e lei “forza, togliti dalle scatole e preparami un bel cocktail di quelli forti che piacciono a me”.

Io la osservo “ma sei seria? Dai andiamo insieme” e lei “no amore, devo anche finire di truccarmi e siamo già in ritardo, dai, almeno fai capire ad Ale e Andre che non ci siamo dimenticati. Forza! Esci”. Io a malincuore le diedi un bacio e uscii per andare dai ragazzi. Il frastuono della musica attraversava le mura della loro casa, si sentiva chiaramente il brano techno che stavano riproducendo allo stereo. Risate e casino arrivavano in egual misura. Già ridevo all'idea della baraonda. Busso, ma nessuno viene ad aprire. Aspetto qualche secondo e busso ancora, ma niente, allora suono il campanello e qualcuno mi apre. Luci stroboscopiche, musica altissima, gente che ballava, molti chiacchieravano nonostante il frastuono. Era proprio una bellissima festa come speravo che fosse.

Andrea mi si avvicina e mi saluta, non capisco cosa dice, poi indica un tavolino con gli alcoolici e io annuisco. Vado subito a preparare qualcosa per me e per Manuela. Il frastuono è alto, mi guardo intorno e la gente si diverte, ma mi rendo conto che non conosco nessuno. Impossibile attaccar bottone con quel casino. Allora esco in terrazzo. Lì la musica è decisamente meno potente e riesco a scambiare due chiacchiere con una ragazza (o almeno credo che tale fosse) che stava fumano in terrazzo. Mi volto e vedo il nostro terrazzo, quello del nostro appartamento. Non lo avevo notato prima perché Alessio e Andrea hanno installato una specie di separé in legno con una pianta rampicante che non permette di vedere oltre, infatti riuscivo a vedere il nostro terrazzo solo sporgendomi un po'. “Cazzo i costumi” mi sono appena ricordato che Manuela mi aveva chiesto di ritirare i costumi che erano stati appesi ad asciugare sullo stendino in terrazzo.

Mi avvicino all'angolo del terrazzo, non c'era più la ragazza che era rientrata. Noto che adesso si vede la finestra della cucina. Vedo Manuela intenta a lavare i piatti. Mi sporgo un po' per chiamarla “Manu” dico a voce alta mentre gesticolo per attirare la sua attenzione. Niente, lava ancora i piatti. La guardo, è meravigliosa in quel tubino nero che si abbina perfettamente alla sua abbronzatura. Penso “E' meravigliosa nonostante i guanti gialli per lavare i piatti” e sorrido. Provo di nuovo a chiamarla “Manuuuu”, ma niente. Il frastuono della musica mi impedisce di riuscire ad attirare la sua attenzione.

Ad un certo punto la vedo che si volta, sembra ci sia qualcuno in casa. Sì, è Alessio. “Finalmente, la farà smettere di lavare quei cazzo di piatti e la farà venire alla festa”. Vedo che muovono la bocca e lei chiacchiera con lui, ma continua a lavare i piatti. Lui le si avvicina da dietro e l'abbraccia. “Se non fosse gay probabilmente lei lo avrebbe schiaffeggiato adesso”, ma l'abbraccio mi sembra tutt'altro che amichevole.

Alessio abbassa la mano e la infila tra le cosce di mia moglie. Lei chiude gli occhi e raddrizza leggermente la schiena. Io sgrano gli occhi, penso di essere preda di un delirio. Manuela divarica leggermente le gambe e Alessio ne approfitta per strofinare meglio le sue dita sulla vagina di mia moglie. Lui allora le alza il tubino fin sopra l'ombelico ed io mi chiedo “Per quale cazzo di motivo Manuela non ha le mutandine?” si vede benissimo la sua fica completamente depilata. Alessio inizia a un esperto massaggio che varia tra clitoride e il buchetto appena sotto. Lei non pensa più ai piatti. Gli occhi chiusi, ansima, le piacciono le attenzioni e le dita di Alessio. Si toglie i guanti da cucina. Lui con un gesto molto rapido le sfila dalla testa il tubino. In quel momento mi chiedo “E per quale cazzo di motivo non ha nemmeno il reggiseno?”. Manuela è bellissima. Nuda con addosso solo autoreggenti nere e scarpe nere con un tacco vertiginoso. La sua abbronzatura disegna una finissima fascia bianca che copre, di poco, la sua fica streatta e sempre vogliosa e degli archetti bianchi sulle grandi tette sode su cui emergono i suoi bellissimi capezzoli scuri. Lei è appoggiata con le mani al lavello di cucina, leggermente china in avanti, Alessio dietro di lei che usa le sue mani come strumento di tortura di piacere sul corpo della donna che amo. A lei piace e non sembra nemmeno provare un minimo di rimorso o vergogna nel sentire le mani di un altro uomo sul suo corpo. Le mani del ragazzo torturano le sue tette e indugiano sui capezzoli induriti.

Dopo un tempo che mi parve infinito lui la gira di scatto e le infila la lingua in bocca tenendole la testa ferma inclinata leggermente indietro tirandole i capelli rossi. Lei si abbandona a lui, occhi chiusi e accoglie la lingua di lui massaggiandogliela con la sua. Vedo la mano di Manuela scendere impudente e infilarsi nei pantaloni corti di Alessio. Lui le lascia i capelli e lei, liberata dalla presa, si inginocchia davanti a lui, scioglie il nodo dei pantaloncini e li tira giù insieme ai boxer di lui. Espone così alla luce delle lampadine della cucina il cazzo duro di Alessio. Un oggetto non indifferente, lei lo accarezza, poi gli si avvicina con il viso, gli dà due baci alla base, appena sopra i testicoli, poi inizia a baciarlo salendo fino alla punta, dove, al posto dell'ultimo bacio, apre la bocca e lo ingoia con piacere mentre con la mano sinistra lo sega leggermente. Lui si appoggia al tavolo da cucina, chiude gli occhi e sembra sospirare di piacere. Mentre è in quella posizione posa la sua mano sinistra sulla nuca di mia moglie mentre lei lo stava già pompando da vera troia. Manuela fa dei pompini da manuale. Se volesse saprebbe far venire un uomo in pochi secondi, ma è chiaro che se lo vuole gustare, le piace il cazzo di Alessio e lo vuole far godere per bene.

Cinque minuti, Manuela non demorde, succhia quel glande come se fosse un lecca-lecca di miele. Passano dieci minuti e la situazione non cambia. Ogni tanto lui le dice qualcosa, lei annuisce, ma non capisco cosa si dicano. Dopo un'infinità di tempo lui inizia a irrigidirsi, lei inizia a pomparlo più forte. Lui le spinge ancora la mano sulla nuca e lo vedo avere un orgasmo in bocca a mia moglie. Lei continua a pomparlo, lui è in estasi e sta chiaramente riversando la sua sborra calda nella gola della donna che ama me.

Pompino finito, lui però la prende, le dà un bacio. Lei gli dice qualcosa ed io subito comprendo “Cazzo, ha ingoiato tutto la troia” lui allora la gira e la sbatte distesa sul ventre sul nostro tavolo in cucina. Lei ride compiaciuta. Lui si china dietro di lei e le passa la lingua su ano e fica allargandole i glutei. Lei lo aiuta tenendosi il gluteo sinistro ben tirato. Lui si rialza, il suo cazzo è ancora duro come il marmo e penetra mia moglie. Vedo perfettamente dalla mia visuale. Entra dentro di lei con un gesto unico e senza incontrare la minima resistenza. Entra fino in fondo, fino a che i due corpi non sono perfettamente uniti, mentre lui è dentro mia moglie.

Lei inarca la schiena con un linguaggio del corpo che grida chiaramente e senza alcun ombra di dubbio “Cazzo che meraviglia!!”.

Lui inizia a stantuffarla con veemenza. Lei gode e non lo nasconde. Vedo Alessio che scopa mia moglie con grande abilità. Io ho il cazzo di marmo e vorrei segarmi da morire, ma ovviamente non posso farlo. Manuela viene, non ci sono dubbi, ha un orgasmo potente e il suo corpo è sconquassato dai brividi di piacere. Lui le alza la gamba sinistra e la appoggia sul tavolo e lei lo asseconda. Vedo la fica di mia moglie e il suo ano ben esposti. Lui le sputa sul buco del culo e appoggia il suo cazzo sullo stesso forellino. Lei si irrigidisce, ma lui la stà dominando e mia moglie non si ribella. La tiene bloccata sul tavolo con le sue forti mani mentre inizia a penetrarle l'ano che si dilata via via mentre lui entra lentamente con il suo cazzo duro. L'ano di mia moglie si dilata ancora fin quando il glande di lui non scompare dentro il corpo della donna che amo. Lei sembra rilassarsi e lui si sputa sulla parte del suo cazzo che è ancora fuori, spalma la saliva su tutta l'asta ed ecco che riparte con la penetrazione anale. La prima volta ci mette qualche secondo per arrivare fino in fondo. Però, una volta che i suoi testicoli incontrano il clitoride di ima moglie lui parte a muoversi velocemente. Sto guardando Alessio mentre incula mia moglie. Ho il cazzo che mi esplode nei pantaloni. Lo vedo chiaramente mentre entra ed esce dallo sfintere della donna che dice di amarmi, ma che si è preparata per lui stasera.

La sodomizza così, per qualche minuto... poi di punto in bianco sfila il cazzo dall'ano di mia moglie e glielo sbatte con forza nella fica. Lei gode e non lo nasconde. Due minuti e vengono insieme. Lei viene e inarca la schiena tenendo le gambe ben larghe. Lui viene dandole due colpi potenti finali e rimane dentro di lei mentre stringe i glutei. In quel momento il suo sperma si sta trasferendo dai suoi coglioni all'utero di mia moglie.

Rimangono così per una trentina di secondi, parlano, ma ovviamente non posso capire cosa dicono. Lei sorride. Lui esce da lei e fiotti di sborra le colano dalla fica aperta. Lui prende un rotolo di scottex e glielo passa. Lei si pulisce. Lui si ricompone, la bacia e se ne va. Lei si rassetta. Si riveste e prendo una decisione: Vado da lei adesso.

Vedo Alessio entrare in casa sua e mi vede anche lui. Capisce che ho visto tutto e si pietrifica. Io però lo supero ed esco di casa. Entro nel nostro appartamento. La vedo. La prendo di peso e la sbatto sul tavolo. Le tolgo il vestito e le apro le cosce. Inizio a leccarle la fica, ha un sapore davvero strano. Lei mi dice “Amore che fai?” ed io “Ho visto tutto, sono venuto a scoparti, troia” sento le sue cosce che si irrigidiscono, poi però si rilassano mentre le lecco la fica caldissima e rossa.

Mi tolgo i pantaloni e la scopo con forza. Lei mi sorride e mi tiene la mano. Mi dice “Ti amo tanto” ed io “anche io”. Inutile dire che sono venuto in 30 secondi. Penso che lei mi abbia nemmeno sentito, tanto che era aperta, ma va bene così, ho sborrato anche l'anima dentro mia moglie quella sera.
 

zumpappa

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non l'ho ancora letto ma intanto ti metto il mi piace sulla fiducia

io non conosco follonica quindi faccio finta che la festa sia vera ahahahahha
 

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