Emma mi porta nella camera comune, entrambi nudi, Serena sempre girata verso di noi con gli occhi chiusi.
Il mio sperma cola tra le sue cosce mente si mette a pecora sul letto, la faccia girata verso Serena, immagino per vederla.
Non me lo faccio ripetere due volte e salgo sul letto facendo un rumore enorme, sento Emma ridacchiare. Serena non muove ciglio.
Infilo il cazzo dentro Emma e la prendo per i fianchi come amo (e ama) fare.
Sento che geme mentre la monto, vedo che tiene il collo verso l'alto per vedere l'amica invece che tra le braccia come è solita fare.
Le dico sottovoce, ma perfettamente comprensibile da Serena: "Dillo."
Non dice nulla.
"Dillo." e spingo sempre più a fondo, rimango qualche secondo immobile, col cazzo dentro che spinge verso l'utero.
"Dillo."
"Sono una
puttana."
Riprendo a scoparla.
"Sono la più
troia delle
puttane."
"Chi ti ha reso così
troia?"
"Tu"
"Chi?"
"Il tuo cazzo."
Serena si muove, occhi chiusi ma sembra che la sua mano vada verso la fica, penso si stia toccando impercettibilmente.
"Ora ti faccio squirtare
troia."
"No, sei scemo?"
Dalla posizione in cui sono con le ginocchia sul letto
passo a mettere i piedi sul letto.
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(so che stanno facendo anale, era per capirsi)
Posizione che strofina il cazzo sul suo punto g e che so la fa quasi sempre squirtare.
Emma non si trattiene più, geme come non mai ma non vuole venire.
"Non mi fare squirtare porco, non abbiamo manco un asciugamano."
Ma geme sempre di più.
Serena finalmente apre gli occhi e entrambi vediamo il luccichio.
"Ora squirti
troia."
"Cazzo, sporco tutto, no."
"Allora smetto?"
"Fammi venire, lo voglio tutto, riempimi."
Emma butta la testa sul materasso e viene, a questo punto ho di solito un paio di minuti per farla squirtare: continuando a pomparla mi metto l'indice in bocca e comincio a infilarlo nel culo di Emma. Due dita dentro e lo squirt è assicurato.
Vedo Serena che ci fissa, la spalla che si muove velocemente per sditalinarsi.
Comincio il mio sprint verso lo squirt, sperando di non venire prima.
Emma viene una sconda volta gemendo e mormora "Stop."
Quella è la nostra parola che usiamo quando ci spingiamo un po' troppo in là.
Mi fermo (controvoglia) e levo il cazzo paonazzo.
"Non posso squirtare qui, come cambiamo le lenzuola?" sussurra.
"L'hai vista?" Le dico all'orecchio.
Fa cenno di sì con la testa.
"Spero che lo spettacolo le sia piaciuto" mi risponde all'orecchio.
"Come vuoi sborrare?"
"Spagnola"
Mi guarda stranita.
"Davvero?"
"Sono un po' stanco, ho bisogno di coccole." Ho un piano in mente, ma non posso dirglilo.
"Però mettiamoci a favore del pubblico" mi dice di nuovo all'orecchio.
Ci corichiamo, il mio cazzo svetta praticamente davanti alla faccia di Serena.
Emma mi comincia a sputarsi sulla tette e avvolge il cazzo.
Agili movimenti di tette e mano e in cinque minuti sono pronto a venire.
Ogni tanto si gira per vedere Serena, ha quasi sempre gli occhi chiusi ma ogni tanto capiamo che sono aperti, si sta sditalinando con furia.
Sborro come una fontana una seconda volta.
All'epoca non lo sapevo, lo scoprii solo quando cercammo di avere un figlio che sono iperspermico, ovvero produco più sperma della media e non è una bella cosa se vuoi avere un figlio, ma questa è un'altra storia...
Emma lecca bene il mio uccello e si alza per andare a lavarsi, rimane un secondo davanti all'amica con gli occhi chiusi, la mano immobile ma palesemente in mezzo alle cosce. Emma mi mima il gesto del ditalino e sorride. Va in bagno.
Sapevo che quando mi fa una spagnola poi è talmente inzozzata che va a lavarsi lasciandomi il pube e la pancia sporchi della sborra che è schizzata.
Mi metto seduto sul letto e la raccolgo con la mano.
Mi sporgo verso serena, le apro delicatamente la bocca spingendo sul mento e ruoto un po' la testa verso l'alto. Non fa resistenza.
Faccio colare la sborra nella sua bocca che ingoia senza dire una parola.
Mi avvicino al suo orecchio "Domani tocca a te."
Finalmente la pantomima finisce e lei apre gli occhi.
Mi guarda e apre la bocca.
Le infilo il cazzo quasi tutto in bocca, sento la sua lingua calda che lo pulisce. Prendo il suo braccio e lo sfilo dal lenzuolo, lecco la sua mano fradicia di umori.
Quando Emma ritorna dal bagno sono coricato nel letto col mio pigiama.
Serena dorme tranquillamente girata verso Alessandro.