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<blockquote data-quote="fsiperpipp" data-source="post: 2393577" data-attributes="member: 191767"><p><strong>LA VACANZA IN ISTRIA 2/2</strong></p><p></p><p>[ATTACH]2778704[/ATTACH]</p><p></p><p>Quella sera tornati da Parenzo dicemmo a Luca che avrebbe potuto dormire nella roulotte (c’erano 5 posti) e lui di buon grado si trasferì nella cuccetta .</p><p>La mattina del sabato , anche su mia richiesta , P. decise di “andare a visitare l’estetista” (che in Istria significa arrangiarsi) mentre io e Luca passammo la mattinata a nuotare , dormire passeggiare sugli scogli .</p><p>P. rientrò verso mezzogiorno mentre io e Luca stavamo sdraiati sugli asciugamani , in una specie di conca ad anfiteatro naturale scavata nella roccia : indossava degli zoccoli alti , un costume intero a righe arancione e nere , un leggero pareo bianco trasparente ed un ampio cappello di paglia, in complesso faceva una certa figura .</p><p>P. si accosciò ai nostri piedi mostrando un fianco :</p><p>- Ecco fatto , ascelle da fotomodella – disse alzando il gomito sinistro sopra la testa ,</p><p>- gambe lisce - accarezzandosi una coscia e spostando il pareo sopra la natica , poi si guardò attorno:</p><p>– giusto un ricordo al centro dell’inguine – disse alzando il costume con due dita e scoprendo un pò il monte di Venere, dove, sulla pelle bianchissima, iniziava appena percepibile una scura striscia di </p><p>peli .</p><p>Io e Luca ribadimmo con un lungo - Mmmmm , Mmmmm , - e tutti e tre accennammo una risata .</p><p>In realtà P. ricorreva a questo tipo di “acconciatura” per assecondarmi , un regalo per le occasioni particolari , in questo caso sarebbe stato più opportuno dire per nobilitare l’ospite , perché io e P. volevamo esprimereci al meglio: la doccia del giorno precedente ci aveva caricati ed io ero eccitato per l’attesa di quello che sarebbe potuto succedere nella serata.</p><p>Il pomeriggio volò via tra uno scherzo e l’altro , P. prendeva ancora il sole in topless e non perdeva l’occasione di pungolarci : dapprima ci chiese ridendo di tastarle…….:</p><p>- Mi sembra che il massaggio di ieri sera sotto la doccia abbia dato dei risultati.-</p><p>Disse sporgendo in avanti il petto e pavoneggiandosi per i seni sporgenti.</p><p>- Non trovate anche voi ?-</p><p>- Cosa ? – Le chiesi.</p><p>- Che sono più sodi del solito !-</p><p>- Può darsi.-</p><p>- No, ne sono sicura, provate…….a toccare. -</p><p>Senza fare tanti complimenti allungai la mano sul seno sinistro:</p><p>- Può essere…cosa ne dici tu Luca ? -</p><p>Senza farsi pregare palpeggiò prima un seno e poi l’altro, in silenzio sacrale e godendosi fino in fondo il contatto.</p><p>- Allora? – Disse P.</p><p>- Sono una meraviglia. - Disse Luca facendo sorridere P. dalla contentezza.</p><p>C’era sempre più armonia ed intimità tra noi tre, ed ogni occasione per ribadire la nostra disponibilità a Luca ci rendeva tutti più audaci e meno impacciati: era una sensazione nuova, eccitante, e travolgente, penso per ognuno dei tre.</p><p>L’occasione successiva fu quella di chiederci, dopo il bagno, di rimuovere dei sassolini ed un po’ di sabbia appiccicati sulla sua pelle, poiché anche le sue mani ne erano cosparse , il tutto distribuendo le sue grazie in parti uguali tra me e Luca.</p><p>La sera facemmo la doccia ognun per sé , ma quando ritornai alla roulotte avvertii dalle parole sussurrate che P. ed Luca erano già all’interno . Mi affacciai in silenzio , P. era seduta in posizione di yoga sul letto matrimoniale , aveva fatto cadere l’accappatoio dalle spalle ed era rimasta nuda : Luca stava seduto dietro di lei , fasciandola con le gambe spruzzava e spargeva sul busto la crema doposole .</p><p>Passando il braccio sotto l’ascella le accarezzava con la mano sinistra il seno dal centro verso il fianco , e comprimendolo lo faceva comparire di lato . Luca vedendomi si arrestò e disse </p><p>- Ecco , c’è F. – ma io lo esortai a continuare: – Mai lasciare un lavoro a metà . -</p><p>Quando uscii dal bagno della roulotte dopo aver asciugato i capelli P. si sollevò in ginocchio sul letto , scostò l’accappatoio e si sdraiò pancia in giù con le gambe un po’ divaricate: presa la crema doposole torse il busto e ne spruzzò in abbondanza sulle bianche natiche .</p><p>Luca con l’indice riuscì ad arrestarne una goccia che scendendo tra i glutei rischiava di cadere sul copriletto e così facendo sotto i miei occhi quasi sfiorò le labbra della vagina, poi cominciò a massaggiare quel panettone bianco lentamente, in modo energico e girando una mano all’ingiù raggiungeva di tanto in tanto l’inguine prolungando la corsa del massaggio .</p><p>P. aveva escogitato un’altra trappola che non lasciava scampo ad Luca: la tensione erotica era schizzata per tutti e tre alle stelle…….</p><p>Mangiammo (i soliti cevapcici e plevitza, li scrivo come si pronunciano) all’aperto in una trattoria vicino al piccolo faro del porto di Novigrad, mentre una brezza saliva portando con sé delle nubi che cancellavano le stelle una per volta .</p><p>Finimmo appena in tempo e quando le prime gocce di pioggia cominciarono a scendere e ci affrettammo verso il campeggio, a piedi , come eravamo venuti .</p><p>Entrammo nella roulotte fradici , mentre un odore di terra bagnata si diffondeva tra le tende del ed il ticchettio della pioggia sulla roulotte e sul tetto della veranda rendevano quel riparo ancora più stretto ed accogliente .</p><p>Io e Luca ci asciugammo con gli accappatoi , e ci sedemmo in boxer sul letto mentre P. si asciugava i capelli con il phon . Visto che la serata non prometteva nulla di meglio cominciammo a giocare a carte , una scala quaranta , in attesa di P.: le solite soluzioni per ammazzare il tempo in campeggio quando piove.</p><p>Facemmo alcune mani anche con lei , poi l’entusiasmo si raffreddò : nel cassetto delle carte c’erano anche dama , scacchi e dadi da poker che sono poi quanto di meglio per far passare il tempo senza impegnare il cervello .</p><p>- Ci vorrebbero delle fiches - disse Luca – per giocare con questi -………</p><p>- Possiamo usare le più classiche , i vestiti ! – dissi a Luca ridendo e lanciando l’idea .</p><p>Per nulla conturbata P. rilanciò :</p><p>- deciderò io di volta in volta la posta , però , e senza possibilità di appello - .</p><p>P. sparì in bagno e ricomparse dopo poco: vestiva ora sulla biancheria di pizzo color crema solo il pareo semitrasparente ed i sandali dai tacchi alti , prese una seggiolina pieghevole dalla veranda e si posizionò nel corridoio davanti al letto, schienale al contrario, a cavalcioni .</p><p>La luce debole filtrava attraverso il pareo e disegnava i contorni del corpo sfumandoli ; poi si alzò in piedi , si girò di profilo , sollevò il pareo ai fianchi e sporgendo il sedere all’indietro disse :</p><p>- Chi vincerà la prima mano mi sfilerà le mutande, chi la perderà si toglierà le sue !!!! - .</p><p>Aveva parlato chiaro , dei dadi non le interessava nulla il gioco era lo strip senza mezzi termini.</p><p>L’onore toccò a me che con trepidazione spogliai l’inguine di quel pizzo trasparente scoprendo il leggero vello lasciato “dall’estetista” mentre P. si girava su sé stessa mostrandosi a noi .</p><p>Le accarezzai natiche ed inguine e la incoraggiai con un’esclamazione : - Wow !!! –</p><p>- Il prossimo mi solleverà dal peso del reggiseno - .</p><p>Ma non fu facile e prima che Luca agitasse nell’aria il trofeo entrambi perdemmo le i boxer.</p><p>Con un tris Luca si accollò l’incombenza , P. si sedette sulle sue cosce , appoggiando le nude natiche e Luca infilò le mani sotto il pareo lasciandone intravedere alcuni movimenti mentre insisteva dilungandosi anche a reggiseno oramai mancante . Dopo l’operazione i capezzoli di P. sporgevano dal velo evidenziando l’eccitazione raggiunta forse per la vista dei nostri corpi nudi o per le carezze insistenti di Luca.</p><p>Il gioco doveva in teoria essere terminato, io ed Luca avevamo finito i vestiti, ma la furbizia di P. ancora una volta salvò la situazione in modo elegante:</p><p>- Ora non posso rimandare , comincerò a prendere per mano la situazione dal prossimo fortunato .– </p><p>Non era mai successo che P. si spingesse a tanto , mi sembrava così strana questa sua sicurezza quando pensando che solo tre anni prima dovetti faticare non poco per violare la sua verginità …..era stato un inarrestabile crescendo di sfide a noi stessi che ci aveva portato qui , un irrinunciabile percorso a senso unico , in cui ogni tappa era sembrata il capolinea , ma in realtà aveva poi aperto orizzonti ancora più vasti e mostrato limiti ancora più eccitanti da superare: ora aveva addirittura messo in palio il suo corpo per un gioco che vedeva me e Luca contenderci ben più della innocente vista delle sue nudità .</p><p>Questa volta toccò ancora a Luca: P. si interpose per un po’ tra me e lui mentre potevo intuire dai movimenti del gomito e della spalla la mano destra che si intrufolava sotto il basso ventre . Poi si mossero, P. si scostò leggermente perché vedessi la sua piccola mano tirare con sicurezza la pelle del pene di Luca scoprendo il glande , accarezzare i testicoli , pizzicare con i polpastrelli di indice e pollice il “filetto” , circuire l’attrezzo in una stretta con le cinque dita e massaggiare dolcemente la cappella . Poi si chinò , diede un bacio accennato sulla punta , non sapendosi trattenere lo ripetè più decisa immergendo il glande tra le labbra e si scostò ritornando al suo posto .</p><p>- Al prossimo concederò l’intervista - .</p><p>E per fortuna capitò e me , perché fare lo spettatore era eccitante , ma non lo era restando escluso dal gioco troppo a lungo: poi sentii la dolce carezza dei suoi capelli sul mio ventre mentre lei dava la vista del posteriore sollevato a Luca con le gambe divaricate .</p><p>Cominciò a giocare con le labbra leggere , passò alla lingua , mentre nelle sue evoluzioni si abbassava fino a toccare con il sedere il pene ritto di Luca.</p><p>Poi si scostò , spostò i capelli ed eccitandolo mostrò a Luca un po’ di saliscendi .</p><p>Fermatasi si tolse il pareo: il gioco era finito, non ci fu bisogno di aggiungere nulla, i nostri istinti erano già proiettati verso il giusto epilogo.</p><p>– E’ giusto che cominci Luca il nostro ospite è lui – pensai tra me e me, spingendo P. verso Luca</p><p>Luca era ben dotato , qualche cosa più di me , e sapere che avrebbe penetrato P. mi riempiva di orgoglio ed eccitazione . Allora P. si rivolse a lui che era inginocchiato, gli prese il pene con una mano , lo succhiò alcune volte , poi giratasi fronte a me gli si sedette sopra , facendolo entrare lentamente , coscientemente , centimetro per centimetro . Poi tese il braccio , afferrò il mio , si allungò verso di me pian piano per non perdere Luca e cominciò a succhiare roteando le natiche per sbloccare Luca che non reagiva: era la sua prima volta.</p><p>Lentamente cominciai a sentire le labbra di P. sussultare sotto le timide spinte di Luca fino a quando P. un po’ infastidita alzò la testa e girandosi verso disse :</p><p>- Forza , dacci dentro! Sfondami ! – Aveva perso la testa.</p><p>Ora avvertivo dei sussulti sempre più decisi , sembrava quasi che Luca ce la mettesse tutta per scardinare il mio pene dalla bocca di P. mentre lei cercava di contrastare le spinte per aumentare la profondità e la violenza delle penetrazioni .</p><p>Ci alternammo nelle posizioni cercando di non cedere mentre si moltiplicavano i mugolii di P. che probabilmente nel delirio non ci distingueva più. La pelle bianca di inguine , natiche e seni guidava le nostre fantasie e le nostre mani mentre lei ad ogni cambio cercava con le sue i nostri attrezzi e non resisteva che per qualche secondo senza infilarne almeno uno indifferentemente tra le varie labbra . Arrivai all’orgasmo durante l’ennesimo assalto alla “pecorina” mentre lei stava succhiando Luca tra un sospiro e l’altro: la tregua le consentì allora di scatenarsi e quando spostò la testa di tutto il vigore di Luca non era rimasto che un molle salsicciotto ricurvo…….</p><p>Più tardi abbracciandola le sussurrai nel silenzio :</p><p>- Mi piace da morire pensare che sei stata scopata da qualcun’ altro .-</p><p>Lei mi rispose :</p><p>- Farmi sbattere dove , come , quando e con chi vuoi mi eccita e mi fa pensare di essere totalmente tua . – . Un brivido ed il rilassamento dei muscoli dopo la fatica facevano ancora vibrare di tanto in tanto il suo corpo .</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="fsiperpipp, post: 2393577, member: 191767"] [SIZE=5][/SIZE][B]LA VACANZA IN ISTRIA 2/2[/B] [ATTACH=CONFIG]2778704[/ATTACH] Quella sera tornati da Parenzo dicemmo a Luca che avrebbe potuto dormire nella roulotte (c’erano 5 posti) e lui di buon grado si trasferì nella cuccetta . La mattina del sabato , anche su mia richiesta , P. decise di “andare a visitare l’estetista” (che in Istria significa arrangiarsi) mentre io e Luca passammo la mattinata a nuotare , dormire passeggiare sugli scogli . P. rientrò verso mezzogiorno mentre io e Luca stavamo sdraiati sugli asciugamani , in una specie di conca ad anfiteatro naturale scavata nella roccia : indossava degli zoccoli alti , un costume intero a righe arancione e nere , un leggero pareo bianco trasparente ed un ampio cappello di paglia, in complesso faceva una certa figura . P. si accosciò ai nostri piedi mostrando un fianco : - Ecco fatto , ascelle da fotomodella – disse alzando il gomito sinistro sopra la testa , - gambe lisce - accarezzandosi una coscia e spostando il pareo sopra la natica , poi si guardò attorno: – giusto un ricordo al centro dell’inguine – disse alzando il costume con due dita e scoprendo un pò il monte di Venere, dove, sulla pelle bianchissima, iniziava appena percepibile una scura striscia di peli . Io e Luca ribadimmo con un lungo - Mmmmm , Mmmmm , - e tutti e tre accennammo una risata . In realtà P. ricorreva a questo tipo di “acconciatura” per assecondarmi , un regalo per le occasioni particolari , in questo caso sarebbe stato più opportuno dire per nobilitare l’ospite , perché io e P. volevamo esprimereci al meglio: la doccia del giorno precedente ci aveva caricati ed io ero eccitato per l’attesa di quello che sarebbe potuto succedere nella serata. Il pomeriggio volò via tra uno scherzo e l’altro , P. prendeva ancora il sole in topless e non perdeva l’occasione di pungolarci : dapprima ci chiese ridendo di tastarle…….: - Mi sembra che il massaggio di ieri sera sotto la doccia abbia dato dei risultati.- Disse sporgendo in avanti il petto e pavoneggiandosi per i seni sporgenti. - Non trovate anche voi ?- - Cosa ? – Le chiesi. - Che sono più sodi del solito !- - Può darsi.- - No, ne sono sicura, provate…….a toccare. - Senza fare tanti complimenti allungai la mano sul seno sinistro: - Può essere…cosa ne dici tu Luca ? - Senza farsi pregare palpeggiò prima un seno e poi l’altro, in silenzio sacrale e godendosi fino in fondo il contatto. - Allora? – Disse P. - Sono una meraviglia. - Disse Luca facendo sorridere P. dalla contentezza. C’era sempre più armonia ed intimità tra noi tre, ed ogni occasione per ribadire la nostra disponibilità a Luca ci rendeva tutti più audaci e meno impacciati: era una sensazione nuova, eccitante, e travolgente, penso per ognuno dei tre. L’occasione successiva fu quella di chiederci, dopo il bagno, di rimuovere dei sassolini ed un po’ di sabbia appiccicati sulla sua pelle, poiché anche le sue mani ne erano cosparse , il tutto distribuendo le sue grazie in parti uguali tra me e Luca. La sera facemmo la doccia ognun per sé , ma quando ritornai alla roulotte avvertii dalle parole sussurrate che P. ed Luca erano già all’interno . Mi affacciai in silenzio , P. era seduta in posizione di yoga sul letto matrimoniale , aveva fatto cadere l’accappatoio dalle spalle ed era rimasta nuda : Luca stava seduto dietro di lei , fasciandola con le gambe spruzzava e spargeva sul busto la crema doposole . Passando il braccio sotto l’ascella le accarezzava con la mano sinistra il seno dal centro verso il fianco , e comprimendolo lo faceva comparire di lato . Luca vedendomi si arrestò e disse - Ecco , c’è F. – ma io lo esortai a continuare: – Mai lasciare un lavoro a metà . - Quando uscii dal bagno della roulotte dopo aver asciugato i capelli P. si sollevò in ginocchio sul letto , scostò l’accappatoio e si sdraiò pancia in giù con le gambe un po’ divaricate: presa la crema doposole torse il busto e ne spruzzò in abbondanza sulle bianche natiche . Luca con l’indice riuscì ad arrestarne una goccia che scendendo tra i glutei rischiava di cadere sul copriletto e così facendo sotto i miei occhi quasi sfiorò le labbra della vagina, poi cominciò a massaggiare quel panettone bianco lentamente, in modo energico e girando una mano all’ingiù raggiungeva di tanto in tanto l’inguine prolungando la corsa del massaggio . P. aveva escogitato un’altra trappola che non lasciava scampo ad Luca: la tensione erotica era schizzata per tutti e tre alle stelle……. Mangiammo (i soliti cevapcici e plevitza, li scrivo come si pronunciano) all’aperto in una trattoria vicino al piccolo faro del porto di Novigrad, mentre una brezza saliva portando con sé delle nubi che cancellavano le stelle una per volta . Finimmo appena in tempo e quando le prime gocce di pioggia cominciarono a scendere e ci affrettammo verso il campeggio, a piedi , come eravamo venuti . Entrammo nella roulotte fradici , mentre un odore di terra bagnata si diffondeva tra le tende del ed il ticchettio della pioggia sulla roulotte e sul tetto della veranda rendevano quel riparo ancora più stretto ed accogliente . Io e Luca ci asciugammo con gli accappatoi , e ci sedemmo in boxer sul letto mentre P. si asciugava i capelli con il phon . Visto che la serata non prometteva nulla di meglio cominciammo a giocare a carte , una scala quaranta , in attesa di P.: le solite soluzioni per ammazzare il tempo in campeggio quando piove. Facemmo alcune mani anche con lei , poi l’entusiasmo si raffreddò : nel cassetto delle carte c’erano anche dama , scacchi e dadi da poker che sono poi quanto di meglio per far passare il tempo senza impegnare il cervello . - Ci vorrebbero delle fiches - disse Luca – per giocare con questi -……… - Possiamo usare le più classiche , i vestiti ! – dissi a Luca ridendo e lanciando l’idea . Per nulla conturbata P. rilanciò : - deciderò io di volta in volta la posta , però , e senza possibilità di appello - . P. sparì in bagno e ricomparse dopo poco: vestiva ora sulla biancheria di pizzo color crema solo il pareo semitrasparente ed i sandali dai tacchi alti , prese una seggiolina pieghevole dalla veranda e si posizionò nel corridoio davanti al letto, schienale al contrario, a cavalcioni . La luce debole filtrava attraverso il pareo e disegnava i contorni del corpo sfumandoli ; poi si alzò in piedi , si girò di profilo , sollevò il pareo ai fianchi e sporgendo il sedere all’indietro disse : - Chi vincerà la prima mano mi sfilerà le mutande, chi la perderà si toglierà le sue !!!! - . Aveva parlato chiaro , dei dadi non le interessava nulla il gioco era lo strip senza mezzi termini. L’onore toccò a me che con trepidazione spogliai l’inguine di quel pizzo trasparente scoprendo il leggero vello lasciato “dall’estetista” mentre P. si girava su sé stessa mostrandosi a noi . Le accarezzai natiche ed inguine e la incoraggiai con un’esclamazione : - Wow !!! – - Il prossimo mi solleverà dal peso del reggiseno - . Ma non fu facile e prima che Luca agitasse nell’aria il trofeo entrambi perdemmo le i boxer. Con un tris Luca si accollò l’incombenza , P. si sedette sulle sue cosce , appoggiando le nude natiche e Luca infilò le mani sotto il pareo lasciandone intravedere alcuni movimenti mentre insisteva dilungandosi anche a reggiseno oramai mancante . Dopo l’operazione i capezzoli di P. sporgevano dal velo evidenziando l’eccitazione raggiunta forse per la vista dei nostri corpi nudi o per le carezze insistenti di Luca. Il gioco doveva in teoria essere terminato, io ed Luca avevamo finito i vestiti, ma la furbizia di P. ancora una volta salvò la situazione in modo elegante: - Ora non posso rimandare , comincerò a prendere per mano la situazione dal prossimo fortunato .– Non era mai successo che P. si spingesse a tanto , mi sembrava così strana questa sua sicurezza quando pensando che solo tre anni prima dovetti faticare non poco per violare la sua verginità …..era stato un inarrestabile crescendo di sfide a noi stessi che ci aveva portato qui , un irrinunciabile percorso a senso unico , in cui ogni tappa era sembrata il capolinea , ma in realtà aveva poi aperto orizzonti ancora più vasti e mostrato limiti ancora più eccitanti da superare: ora aveva addirittura messo in palio il suo corpo per un gioco che vedeva me e Luca contenderci ben più della innocente vista delle sue nudità . Questa volta toccò ancora a Luca: P. si interpose per un po’ tra me e lui mentre potevo intuire dai movimenti del gomito e della spalla la mano destra che si intrufolava sotto il basso ventre . Poi si mossero, P. si scostò leggermente perché vedessi la sua piccola mano tirare con sicurezza la pelle del pene di Luca scoprendo il glande , accarezzare i testicoli , pizzicare con i polpastrelli di indice e pollice il “filetto” , circuire l’attrezzo in una stretta con le cinque dita e massaggiare dolcemente la cappella . Poi si chinò , diede un bacio accennato sulla punta , non sapendosi trattenere lo ripetè più decisa immergendo il glande tra le labbra e si scostò ritornando al suo posto . - Al prossimo concederò l’intervista - . E per fortuna capitò e me , perché fare lo spettatore era eccitante , ma non lo era restando escluso dal gioco troppo a lungo: poi sentii la dolce carezza dei suoi capelli sul mio ventre mentre lei dava la vista del posteriore sollevato a Luca con le gambe divaricate . Cominciò a giocare con le labbra leggere , passò alla lingua , mentre nelle sue evoluzioni si abbassava fino a toccare con il sedere il pene ritto di Luca. Poi si scostò , spostò i capelli ed eccitandolo mostrò a Luca un po’ di saliscendi . Fermatasi si tolse il pareo: il gioco era finito, non ci fu bisogno di aggiungere nulla, i nostri istinti erano già proiettati verso il giusto epilogo. – E’ giusto che cominci Luca il nostro ospite è lui – pensai tra me e me, spingendo P. verso Luca Luca era ben dotato , qualche cosa più di me , e sapere che avrebbe penetrato P. mi riempiva di orgoglio ed eccitazione . Allora P. si rivolse a lui che era inginocchiato, gli prese il pene con una mano , lo succhiò alcune volte , poi giratasi fronte a me gli si sedette sopra , facendolo entrare lentamente , coscientemente , centimetro per centimetro . Poi tese il braccio , afferrò il mio , si allungò verso di me pian piano per non perdere Luca e cominciò a succhiare roteando le natiche per sbloccare Luca che non reagiva: era la sua prima volta. Lentamente cominciai a sentire le labbra di P. sussultare sotto le timide spinte di Luca fino a quando P. un po’ infastidita alzò la testa e girandosi verso disse : - Forza , dacci dentro! Sfondami ! – Aveva perso la testa. Ora avvertivo dei sussulti sempre più decisi , sembrava quasi che Luca ce la mettesse tutta per scardinare il mio pene dalla bocca di P. mentre lei cercava di contrastare le spinte per aumentare la profondità e la violenza delle penetrazioni . Ci alternammo nelle posizioni cercando di non cedere mentre si moltiplicavano i mugolii di P. che probabilmente nel delirio non ci distingueva più. La pelle bianca di inguine , natiche e seni guidava le nostre fantasie e le nostre mani mentre lei ad ogni cambio cercava con le sue i nostri attrezzi e non resisteva che per qualche secondo senza infilarne almeno uno indifferentemente tra le varie labbra . Arrivai all’orgasmo durante l’ennesimo assalto alla “pecorina” mentre lei stava succhiando Luca tra un sospiro e l’altro: la tregua le consentì allora di scatenarsi e quando spostò la testa di tutto il vigore di Luca non era rimasto che un molle salsicciotto ricurvo……. Più tardi abbracciandola le sussurrai nel silenzio : - Mi piace da morire pensare che sei stata scopata da qualcun’ altro .- Lei mi rispose : - Farmi sbattere dove , come , quando e con chi vuoi mi eccita e mi fa pensare di essere totalmente tua . – . Un brivido ed il rilassamento dei muscoli dopo la fatica facevano ancora vibrare di tanto in tanto il suo corpo . [/QUOTE]
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