Un estate di tanti anni fa

andromed

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Visto che mi hanno chiesto di provare a raccontare una storia reale, quello che leggerete è avvenuto molti anni fa. Avevo 17 anni e all’epoca, nonostante avessi avuto qualche esperienza sessuale, non ero così smaliziato. Ero in vacanza al mare, in Puglia.
Erano gli anni in cui tutte le famiglie italiane, caricate le auto, partivano per una lunghissima vacanza di un mese e oltre, bei tempi.
L’estate era appena cominciata, conoscevo gran parte dei ragazzi con cui avevo fatto amicizia l’anno precedente e con cui eravamo rimasti in contatto.
Un paio di loro poi, erano amici con cui condividevamo la stessa città di provenienza.
Le ragazze del gruppo erano piuttosto carine, non tutte ma, la meno carina era comunque più che scopabile. Ovviamente si erano già create delle coppie virtuali ma, ovviamente alla fine, come sempre, sarebbero state le donne a sceglierci.
A me piaceva particolarmente Chiara, una ragazza coetanea, forse qualche mese in meno.
Capelli biondo-castano, occhi marroni, abbastanza alta, slanciata, un seno appena pronunciato e con un culo davvero stupendo. Si manteneva in forma e si vedeva.
Di lei si dicesse che fosse quella con più esperienza, raccontava di essere stata con ragazzi molto più grandi di lei e, questo, mi spaventava. Sarei potuto mai essere all’altezza? Mi avrebbe mai concesso distare con lei?
I dubbi erano tanti ma avevo anche un piano di riserva, visto che, Sabrina, un’altra ragazza del gruppo, sembrava che fosse particolarmente attratta da me. Ma, in questi casi, l’irraggiungibile diventa anche amore a prima vista. Certo non ne ero innamorato ma, Chiara, mi affascinava troppo.
Purtroppo però, lei aveva già puntato un altro ragazzo del gruppo, il mio amico Alessandro. Come poteva essere diversamente? Il “capo” del gruppo, quello più sveglio, quello con più esperienza e quello anche più dotato. Sicuramente Chiara sapeva il fatto suo, aveva subito chi fosse il maschio alfa del gruppo.
Ed effettivamente nel giro di pochi giorni i due cominciarono ad appartarsi spesso.
Ero molto depresso per questo ma non volevo nemmeno rovinarmi l’estate, per cui cominciai a limonare con Sabrina. Se c’era una cosa però che lanciò il mio senso di sfida, fu il fatto di sapere che fosse ancora vergine.
Devo dire era molto dolce e carina, ed era chiaro che non avesse molta esperienza. Era una tipica ragazza del sud di appena 16 anni, proveniva da un paesino in provincia di Avellino, capelli mossi castano scuro, occhi neri, media statura, un bel seno, forse l’unico difetto, il culo un pò troppo grosso.
Sabrina mi confessò che con il ragazzo precedente avevano tentato di farlo ma che non ci riuscirono, un pò perchè lei era molto irrigidita e tesa, un pò perchè questo suo comportamento aveva fatto arrabbiare il suo ragazzo, tanto da lasciarla.
Ero abbastanza sicuro che mi raccontava questo per mettere le cose in chiaro.
D’altra parte ero un ragazzino sempre arrapato e di certo avrei dovuto sfogarmi con lei in qualche modo. Non volevo fare lo stronzo ma non sarei tornato in città senza aver ottenuto qualcosa. Sabrina era davvero impacciata, inizialmente quando le chiesi di segarmi, dovetti guidarla con la mia mano, così come quando me lo feci succhiare ma, nell’arco di una settimana, cominciò a diventare sempre più brava.
Cominciai anche a toccarla ma si irrigidiva molto e facevo davvero fatica a mantenere la calma.
Come molti ragazzini a quell’età, ero molto impaziente ed egoista, per tanto facevo i miei porci comodi, strusciando il mio cazzo in mezzo alle sue tette e facendomelo succhiare. Le arrivai in bocca, per lei fu la prima volta e credevo stesse per morire affogata.
Nonostante la mia irruenza, lei continuava a scusarsi e, questo, mi faceva sentire proprio uno stronzo.
A differenza di molti di noi, Sabrina sarebbe dovuta tornare prima al suo paese, il padre aveva una attività che non poteva restare troppo tempo chiusa. I saluti furono strazianti, non tanto per quello che provavo ma, per quello che provava lei.
Mi lasciò una lettera dove dichiarava il suo amore per me, piena di cuoricini e frasi dolcissime.
Come farti sentire uno stronzo, non provavo quel tipo di sentimento per lei, non c’era niente, e lei si sarebbe aspettata letterine d’amore da parte mia.
A peggiorare la cosa, furono i racconti di Alessandro su Chiara. A quanto pare era davvero molto sveglia ed aperta, ed io, ero rimasto senza nessun tipo di sfogo.
Alessandro sapeva tutto di Sabrina, visto che da buoni amici ci parlavamo di tutto.
Mancava una solo settimana alla fine della nostra estate, ormai mi ero rassegnato a passarla nella normalità senza nessun altro colpo di scena.
Passò qualche giorno e man mano molti del gruppo facevano rientro nelle proprie città.
Restammo in cinque, due coppie ed io da solo. Era veramente deprimente, tanto che decisi di passare gli ultimi giorni da solo.
Era l’ultima sera, ero in sala giochi da solo, dopo qualche minuto passò Alessandro che sapeva dove stavo trascorrendo le ultime serate in solitaria. Era da solo, mi disse che Chiara sarebbe potuta uscire di casa più tardi perchè aveva degli impegni familiari.
Giocammo insieme a biliardo poi lui verificò l’ora e mi chiese se l’accompagnavo a prendere Chiara.
Sicuramente non volevo fare il terzo incomodo ma nemmeno l’asociale, per cui mi proposi di accompagnarlo, salutare Chiara e poi lasciarli soli per l’ultima sera tornandomene a casa. Arrivati sotto la sua villetta, dopo circa 10 minuti uscì Chiara, era davvero bella, la salutai e lei, rivolgendosi ad Alessandro disse:”Bene sei riuscito a trovarlo? Mi fa davvero piacere!”, “Andiamo?” questa volta rivolgendosi ad entrambi.
Io guardai Alessandro e la prima cosa che mi venne in mente fu che magari dovevamo incontrare qualcun altro, magari una sua amica. Strano che Alessandro non vi avesse detto niente.
“Uhm, ok! Alessandro non mi ha detto niente, dove stiamo andando?” chiesi a Chiara.
“Diciamo che è una sorpresa!” rispose lei.
Camminammo lungo il viale che portava verso la spiaggia. Non feci domande ma durante quel tragitto cominciai a pensare cosa mi stessero nascondendo. Arrivammo in spiaggia e ci incamminammo sul bagnoasciuga verso la scogliera. Non vedevo nulla, nemmeno un fuoco acceso tipico di un falò. Sotto a quelle scogliere e nella pineta di fianco erano solito appartarsi molte coppiette. Arrivati alla fine della spiaggia mi chiesero di aspettare.
Entrambi salirono in una delle piccole grotte.
Riuscivo a malappena a intravedere che trafficavano con lo zaino di Alessandro.
Passarono alcuni minuti e dopo aver discusso a bassa voce, Chiara mi chiese di raggiungerli.
Mi arrampicai, ed entrai:”Ok, basta misteri, qual è questa sorpresa?” chiesi.
Chiara fu molto diretta questa volta nella risposta:”Ho voglia di festeggiare alla grande l’ultima sera, sia chiaro, è una mia idea, stasera vi voglio entrambi tutti per me!”
A quelle parole, la prima cosa che pensai fu che, fosse uno scherzo ma, quel dubbio durò davvero pochissimo, perchè in un baleno Chiara si sfilò il vestitino che aveva e, nonostante la poca luce, si vedeva chiaramente che fosse completamente nuda.
Si avvicinò e cominciò a baciarmi. Mi rivolsi verso Alessandro quasi a cercare il suo consenso, lui si mise dietro di lei e cominciò a baciarle il collo e dietro l’orecchio. Presi coraggio e avvicinai la mia mano alla sua fichetta, non era del tutto depilata ma aveva un pelo che sembrava seta. Era bagnata e infilai un dito dentro, mi fece un sorriso ammiccante, era stupenda, aveva gli occhi iniettati di lussuria, mi prese il viso con le mani per farmi scendere giù.
Cominciai a baciarla e poi a leccarla. Era talmente intensa e bella come situazione che pensavo che da un momento all’altro mi fossi svegliato da quel bellissimo sogno.
Lei aveva il collo girato verso Alessandro, le loro lingue scomposte si intrecciavano fuori la bocca. Sicuramente quello che si raccontava in giro di lei era vero. Mi fece risalire, ci spogliammo, eravamo sempre in piedi e lei prese i nostri cazzi in mano, li massaggiò per un pò e disse:”Non ci sarebbe bisogno ma voglio assaggiarlo!”.
Questa volta fu lei ad inginocchiarsi, impadronendosi del mio sesso, lo mordicchiava, lo baciava, lo leccava. Non potevo credere che una ragazza così giovane fosse così esperta. Era davvero una professionista del sesso. Dopo circa 5 minuti interminabili lei si stese sull’asciugamano e mi invitò a penetrarla.
Entrai dentro di lei, finalmente, il mio cazzo era completamente dentro, la sua fica calda e bagnata. Mentre mi muovevo su di lei, Alessandro era di fianco con Chiara intenta a tenerlo in erezione, segandolo. Mi chiese di cambiare posizione, si mise di lato, io da dietro la penetrai nuovamente, mentre d’avanti Chiara e Alessandro si baciavano avidamente.
Nel farlo Chiara, tenendo saldamente il cazzo di Alessando in mano, strusciava la cappella sulle piccole labbra. Mentre entravo ed uscivo sentivo di tanto in tanto la cappella del mio amico che urtava la mia asta ma non mi dava alcun fastidio.
Chiara ancora una volta si staccò da e mettendo giù Alessandro, si mise su di lui, cominciando a muoversi avanti ed indietro con la testa indietro. Io ero rimasto disteso con l’uccello in mano a guardare l’estasi di Chiara che in meno di due minuti la raggiunse, ansimando e gemendo sopra il mio amico.
In quel momento rimasi deluso, perchè speravo di portarla all’orgasmo con la mia penetrazione, di certo l’aiutai a portarsi al limite e, quella fu una magra consolazione. Ci fece stendere entrambi per farci una doppia sega, arrivammo quasi insieme.
Ebbi la sensazione che per un attimo volesse prenderli in bocca ma mentre stava per abbassare la testa, qualcosa l’aveva distratta, sta di fatto che si alzò esortandoci a fare il bagno nudi. Anche a mare ci furono delle carezze e dei baci. Ci asciugammo e ci incamminammo verso casa. Alessandro e Chiara presero un pò le distanze, parlavano tra di loro ed io non sapevo cosa fare o cosa dire. Ci pensò sempre lei a togliermi ogni dubbio.
Arrivati quasi all’angolo di casa sua, si girò e mi disse:”E’ stato davvero un piacere, mi sono divertita, un bacio” e dicendo questo mi salutò con un bacio sulla guancia. Alessandro mi fece l’occhiolino e mi disse che ci saremo visti l’indomani prima della partenza.
Il giorno dopo Alessandro mi raccontò che Chiara, dopo esserci divisi, gli disse che era stata bene ma che avrebbero dovuto continuare a sentirsi solo come amici e non come amanti. “Capito che zoccola? Però mi sono divertito!” concluse Alessandro.
La cosa più bella è che, negli anni successivi, Chiara aveva sempre avuto ragazzi diversi, almeno per le informazioni che mi arrivavano da Alessandro e da quelle volte che la vedevo a mare. Poi per molti anni non ne sapemmo più nulla fino a quando Alessandro mi disse che si era trasferita nella nostra città perchè il marito era stato trasferito.
L’ho anche incontrata con il marito e la figlia da poco nata nel passeggino fuori un ipermercato, sicurissimo che fosse lei, mi ha anche riconosciuto ma ha fatto finta di non vedermi.
 

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