Forums
Nuovi post
Blog
Modelle
VIP Italiane
NovitĂ
Nuovi post
Nuovi media
Nuovi commenti ai media
Nuovi messaggi profilo
Ultime attivitĂ
Album
Nuovi media
Nuovi commenti
TrombAmica
Giochi
Tinder
Video
Amatoriale ITALIANO
Amatoriale Straniero
Pompini
V.I.P.
Pornostar Italiane
Pornostar Straniere
Sborrate in faccia
Camgirl
SexTape
Film porno
Aiutaci
CAM
Link
PornDude
Accedi
Registrati
Cosa c'è di nuovo
Nuovi post
Menu
Accedi
Registrati
Install the app
Install
Ciao Guest, clicca qui per scoprire come togliere la pubblicitĂ da phica.net!
Forums
Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Una giornata di vacanza con Maria
JavaScript è disabilitato. Per un'esperienza migliore, abilitare JavaScript nel browser prima di procedere.
You are using an out of date browser. It may not display this or other websites correctly.
You should upgrade or use an
alternative browser
.
Rispondi alla discussione
Messaggio
<blockquote data-quote="cazzoready" data-source="post: 5236346"><p><strong>Parte II</strong></p><p></p><p><span style="color: #333333">Il pomeriggio trascorse tranquillamente, verso sera, quando la spiaggia era ormai deserta facemmo il bagno insieme e, ancora eccitato, facemmo l’amore fra le onde. Mi confidò che le era piaciuto un sacco quella giornata al mare. </span></p><p><span style="color: #333333">Per festeggiare appunto la giornata le dissi che l’avrei portata a cena e quindi di farsi particolarmente bella. Appena a casa, cominciò la ricerca del vestito più adatto alla serata.</span></p><p><span style="color: #333333">Si chiuse in camera per un’ora per scegliere il vestito più adatto alla situazione. Guardai un po’ la tv, guardai dalla finestra per vedere la gente che passava, poca in realtà perché eravamo in una via laterale del corso, quando uscì dalla stanza mi resi conto che era valsa la pena aspettare.</span></p><p><span style="color: #333333">Maria aveva scelto di mettersi un paio di sandali con le zeppe, gambe nude, un paio di short color jeans che racchiudevano il suo culetto esaltato dalle zeppe un po’ alte e, dulcis in fundo, una maglietta bianca attillata che, abbinata all’assenza di reggiseno, non lasciava molto spazio alla fantasia. Si poteva capire tutto delle sue tettone: l’ampia curva della mammella, il profilo dell’areola e la sporgenza del capezzolo che, in quel momento, era solo appena accennata.</span></p><p><span style="color: #333333">“Sei una gnocca da paura!”</span></p><p><span style="color: #333333">Mi si avvicinò amplificando lo sculettio e mi mise una mano sulla patta dei jeans.</span></p><p><span style="color: #333333">“Stasera te lo faccio stare duro tutta sera!” e mi baciò sulle labbra.</span></p><p><span style="color: #333333">La serata si prospettava divertente e non volevo perdermi nulla di quello che aveva in mente la mia ragazza.</span></p><p><span style="color: #333333">Ci recammo a piedi al ristorantino sul mare vicino al nostro bagno e mentre camminavamo mi sembrava di sentire gli sguardi e i commenti degli altri uomini al nostro passaggio.</span></p><p><span style="color: #333333">Appena arrivati il cameriere, una volta che gli occhi gli rientrarono nelle orbite, ci fece accomodare a un tavolo un po’ isolato. Eravamo in una terrazza laterale dove c’erano altri 3 tavoli, vedevamo in parte la spiaggia e in parte un paio di palazzine.</span></p><p><span style="color: #333333">Non venne il cameriere a presentarci il menu ma il titolare in persona, si dilungò a lungo nel spiegarci i piatti (ovviamente non staccava gli occhi da Maria, o meglio dal suo seno) e se ne andò perché richiamato dalla moglie (chiaramente alterata). Entrambi notammo il disappunto della signora e scoppiammo a ridere quasi contemporaneamente. </span></p><p><span style="color: #333333">Per l’ordinazione venne la padrona dopo aver mandato il marito in cucina. Fu gentile nonostante un paio di occhiate di traverso sparate alla mia ragazza.</span></p><p><span style="color: #333333">Quasi per caso girai lo sguardo alle finestre dei palazzi e notai che in una c’era un ometto sulla settantina che osservava con attenzione nella nostra direzione. Il primo pensiero fu che anche lui stava guardando le tette poco nascoste di Maria, ma poi mi sembrò un’idea balzana. Bisogna sempre credere alle prime impressioni, spesso sono quelle giuste. </span></p><p><span style="color: #333333">L’intraprendente signore sparì dalla finestra per qualche minuto e riapparve con un binocolo che venne rapidamente puntato in direzione del nostro tavolo.</span></p><p><span style="color: #333333">Come aveva detto Maria poco prima, cominciavo a avere l’uccello duro.</span></p><p><span style="color: #333333">Le feci notare l’uomo col binocolo (e anche la mia reazione), lei sorrise e disse:</span></p><p><span style="color: #333333">“Che carino! Meglio offrirgli una vista un po’ migliore. Che ne dici?”</span></p><p><span style="color: #333333">“Eh? Vuoi toglierti la maglietta qui? Ci sono bambini!”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ma no, scemo! Mi affaccio lì alla balaustra con la scusa di una telefonata...”</span></p><p><span style="color: #333333">“Non provocargli un infarto!”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ma va… scemetto!!”</span></p><p><span style="color: #333333">Prese il cellulare, fece finta di premere sullo schermo e se lo portò all’orecchio. Con nonchalance si portò alla balaustra a cui si appoggiò col bacino. Fingendo di parlare con non si sa chi, dondolava il busto avanti e indietro facendo sporgere di volta in volta il seno nel vuoto.</span></p><p><span style="color: #333333">Osservavo il signore e lo vedevo che era sempre più emozionato: non staccava il binocolo dagli occhi mentre lo sorreggeva con una mano sola. Non posso sapere cosa stesse facendo con la mano destra ma il braccio era disteso lungo il corpo verso il basso. Una mezza idea ce l’ho.</span></p><p><span style="color: #333333">Pochi minuti e Maria tornò al tavolo e tutta soddisfatta mi sussurrò:</span></p><p><span style="color: #333333">“Secondo me si è fatto una sega...” e sorrise.</span></p><p><span style="color: #333333">Non potei che non essere d’accordo con lei. Ci facemmo una risata.</span></p><p><span style="color: #333333">“Ce l’hai ancora duro?” </span></p><p><span style="color: #333333">Mi chiese improvvisamente</span></p><p><span style="color: #333333">“Un po’ sì. Pensare a quel signore che ti guardava mi ha eccitato”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ha eccitato anche me” e mi fece notare che i capezzoli erano più turgidi rispetto a quando siamo usciti.</span></p><p><span style="color: #333333">“Sai vero che così sei un po’ maialina?”</span></p><p><span style="color: #333333">“Sì… ci ho pensato a lungo prima di non mettere il reggiseno ma stasera sono su di giri...”</span></p><p><span style="color: #333333">“Oh...”</span></p><p><span style="color: #333333">Senza darmi tempo di replicare:</span></p><p><span style="color: #333333">“La colpa è tua e di oggi pomeriggio...”</span></p><p><span style="color: #333333">A cosa si riferiva? Al negretto che aveva spompinato o alla sveltina fatta in mare con me? Ovviamente non le chiesi nulla lasciandole intendere che davo per scontato che fosse per quello che avevamo fatto in acqua.</span></p><p><span style="color: #333333">La cena continuò senza particolari episodi perché c’era una tavolata con diversi bambini e non ci sembrava il caso esagerare. I papà guardavano spesso nella nostra direzione ma a parte numerose occhiate vogliose non ci fu nessun approccio.</span></p><p><span style="color: #333333">Maria tenne viva la mia eccitazione con discorsi piccantini oppure accarezzandomi le gambe con i suoi piedini.</span></p><p><span style="color: #333333">Pagammo il conto al padrone, ovviamente approfittò dell’assenza della moglie per gustarsi con gli occhi il corpo di Maria. Più di una volta, lei si appoggiò al bancone con i gomiti stringendo con gli avambracci il suo seno, proprio nei momenti in cui l’uomo batteva sulla calcolatrice gli importi della nostra cena. Il risultato fu un ottimo sconto e diversi giri di amari offerti.</span></p><p><span style="color: #333333">Devo ammettere di essere uscito dal locale con la testa un po’ sulle nuvole e lo stesso Maria che non regge tantissimo l’alcol.</span></p><p><span style="color: #333333">Decidemmo di andare in un locale che faceva musica dal vivo e poi faceva festa fino a tardi con la possibilità di ballare in spiaggia.</span></p><p><span style="color: #333333">Entrammo che il gruppo stava iniziando a suonare, prendemmo due coca e rum e ascoltammo un po’ di musica proprio vicino al palco.</span></p><p><span style="color: #333333">Il bassista era particolarmente attento a Maria: non le staccava gli occhi di dosso e, a mio avviso, immaginava che al posto della cannuccia ci fosse il suo uccello. Ovviamente a lei la cosa non passò inosservata e più volte vidi che passava la lingua sul bordo della cannuccia, raccoglieva qualche goccia di bevanda che scendeva e tutte le volte lanciava sguardi al ragazzo.</span></p><p><span style="color: #333333">Un paio di volte venne rimproverato dai compagni perché prendeva qualche stecca.</span></p><p><span style="color: #333333">Io le ero di fianco e ogni tanto mi aggiustavo la patta dei pantaloni.</span></p><p><span style="color: #333333">Avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò:</span></p><p><span style="color: #333333">“Il bassista mi scoperebbe qua davanti a tutti… eheheh”</span></p><p><span style="color: #333333">“E tu? Te lo faresti fare?”</span></p><p><span style="color: #333333">“No… non mi piace… però voglio eccitarlo ancora un po’...”</span></p><p><span style="color: #333333">Cominciò a ballare sculettando un po’ e mi si appoggiò davanti. Sentiva tutta la mia erezione strusciarle le chiappe. Mi prese le mani e se le mise prima sui fianchi e poi sulla pancia. Pian piano le feci salire fino sotto al suo seno, era quello che voleva: farsi vedere dal bassista mentre la toccavano.</span></p><p><span style="color: #333333">Le baciai il collo. Volevo rivendicare che quella era mia proprietà , anche se non sempre esclusiva.</span></p><p><span style="color: #333333">Vidi chiaramente il bassista deglutire: era infoiatissimo.</span></p><p><span style="color: #333333">...e anche io…</span></p><p><span style="color: #333333">Dopo un paio di canzoni in cui ballammo sempre in quella posizione, ci spostammo.</span></p><p><span style="color: #333333">“Amore, ce l’hai duro duro… Mi hai fatto bagnare tutta!”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ti avrei scopata anche io davanti a tutti prima...”</span></p><p><span style="color: #333333">“Tu potevi farlo...”</span></p><p><span style="color: #333333">Scoppiammo a ridere.</span></p><p><span style="color: #333333">Ormai il concerto era quasi finito e già c’era gente che stava ballando sulla spiaggia. Maria a piedi nudi era là che sculettava, sgambettava e si dimenava.</span></p><p><span style="color: #333333">A ogni movimento c’era un sussulto delle sue tette. Ogni tre per due un ragazzo si avvicinava, ballava un po’ con lei e poi se ne andava. Qualcuno abbozzava qualche parola al suo orecchio ma lei faceva la scontrosa. Forse non c’era nessuno che le piacesse o forse non si voleva far vedere troppo spregiudicata con me che la osservavo.</span></p><p><span style="color: #333333">Mi si avvicina per bere un sorso del secondo cuba libre:</span></p><p><span style="color: #333333">“Un paio di ragazzi mi hanno chiesto se vado in spiaggia con loro...”</span></p><p><span style="color: #333333">“E tu cosa hai risposto?”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ho chiesto loro se l’avessero grosso...” con voce un po’ infantile da ubriaca, o finta tale, “ma tutti si sono vantati di averlo enorme, quindi non ho creduto a nessuno”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ah… perché se uno ti avesse detto che l’aveva normale...”</span></p><p><span style="color: #333333">“No, lo voglio enorme… come quello di Brutus… ricordi?”</span></p><p><span style="color: #333333">Mi strizzò l’occhio.</span></p><p><span style="color: #333333">Ricordo fin troppo bene quel tronco!</span></p><p><span style="color: #333333">Tornò a ballare ancora. </span></p><p><span style="color: #333333">Questa volta si avvicinò un ragazzo per ballare, si mise dietro di lei e posizionò le mani come le avevo io, all’inizio poco prima. </span></p><p><span style="color: #333333">Non era il bassista.</span></p><p><span style="color: #333333">Lei lo lasciò fare, si strusciò per bene sul ragazzo e si fece accarezzare pancia e braccia. </span></p><p><span style="color: #333333">Si voltò verso di me e mi guardò. In quel momento prese le mani del tipo e fu lei a muoverle sul suo corpo. Prima se le mise sui fianchi facendole assecondare i suoi movimenti di anca e bacino, poi le fece scivolare sulla pancia e in quel momento rovesciò la testa sulla spalla del ragazzo. Le fece salire fino a farsi palpare il seno.</span></p><p><span style="color: #333333">Quando il tipo strinse le tettone di Maria lei mi guardò compiaciuta e io, senza che me ne accorgessi, avevo la mano che massaggiava il mio cazzo.</span></p><p><span style="color: #333333">La scena durò pochissimi secondi perché subito la mia ragazza respinse quel ballerino e lo allontanò in malo modo. Quello, dopo un attimo di sbigottimento, se ne andò imprecando.</span></p><p><span style="color: #333333">“Hai visto quello cosa mi ha fatto?”</span></p><p><span style="color: #333333">“A me è sembrato che non fosse tutta sua l’iniziativa”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ma cosa dici? Secondo te mi faccio palpare così davanti a tutti?”</span></p><p><span style="color: #333333">Bevve un sorso di drink e continuò:</span></p><p><span style="color: #333333">“Potevi intervenire per difendermi… Invece sei rimasto qui a menarti l’uccello...”</span></p><p><span style="color: #333333">“Ma non è vero!”</span></p><p><span style="color: #333333">“Sì, sì, ti ho visto” e mi mise la mano sulla patta e abbassò la cerniera.</span></p><p><span style="color: #333333">Non capii se volesse davvero tirarmelo fuori in mezzo a tutti. Probabilmente nessuno ci avrebbe fatto caso ma non mi sembrava il caso. Me lo accarezzò un attimo e poi ritornò a ballare.</span></p><p><span style="color: #333333">Mi fece cenno di fare il giro della pista e mettermi dall’altro lato, quello più vicino al mare. Era la zona più isolata, più buia e meno frequentata. La musica era ancora abbastanza forte da poter ballare ma si poteva essere anche un po’ più audaci in alcune iniziative.</span></p><p><span style="color: #333333">Da dove mi misi potevo vedere che su un lettino poco distante un ragazzo stava limonando con una ragazza. Le mani del tipo stavano esplorando senza troppo riserve sotto la gonna e forse anche lei stava facendo qualcosa di simile a lui.</span></p><p><span style="color: #333333">Mi accarezzai l’asta da sopra le braghe ma Maria mi fece segno di no. Risi.</span></p><p><span style="color: #333333">Con quella maglietta che rischiava di esplodere a ogni movimento del seno prorompente, la mia ragazza non passò inosservata nemmeno nella penombra. Qualche ragazzo si avvicinò a ballare con lei ma con nessuno si spinse a tanto quanto con quello di prima. Fino a quando le si fece incontro un ragazzino minuto e, alla prima occhiata, piuttosto giovane. Fu Maria a prendere l’iniziativa: gli mise le braccia sulle spalle e lo guardò fisso negli occhi mentre danzava sculettando. Tenne un po’ di distanza fra il suo corpo e quello del ragazzo. Lui era emozionato ma contento e si lasciava trasportare dall’ondeggiare della musica. Sempre ballando gli sfilò la maglietta e lo lasciò a torso nudo: era magrissimo. Gli accarezzò la pancia e il petto ma non lasciò che lui potesse toccarla se non per le mani sui fianchi. Poi scese al bottone delle bermuda che slacciò con un solo movimento delle dita.</span></p><p><span style="color: #333333">Il ragazzino rise e lasciò che Maria lo spogliasse anche di quell’indumento lasciandolo in mutande.</span></p><p><span style="color: #333333">Io ero seduto sulla sabbia e mi trovai nelle mani l’uccello istintivamente, sempre inconsapevolmente ho iniziato a masturbarmi vedendo la mia ragazza che spogliava un ragazzo davanti a me e davanti a mille altre persone (anche se queste non guardavano). Vide l’azione della mia mano e sorrise, mi fece l’occhiolino e mi mandò un bacino.</span></p><p><span style="color: #333333">Da quel momento cominciò a danzare ancora più sensualmente facendo scivolare il suo corpo contro quello del ragazzo, il quale non perdeva occasione per accarezzarla: prima il fianchi, poi il seno con tanto di strizzata di capezzoli che ormai stavano perforando quella maglietta attillata che tanto aveva attirato l’attenzione degli uomini, quindi il culo e anche la passerina stando sopra quegli short.</span></p><p><span style="color: #333333">Man mano la danza si faceva più audace e la mano maschile si era spinta fra le gambe di Maria che vedevo ansimare. Le dita del ragazzo si era spinte dentro gli short e probabilmente dentro la fichetta della mia ragazza.</span></p><p><span style="color: #333333">Io ormai stavo sul punto di esplodere e così successe quando lei gli abbassò anche le mutande e si piegò di fronte a lui.</span></p><p><span style="color: #333333">Rispetto a me erano di profilo per cui riuscivo a distinguere il cazzo e la faccia di Maria che lo osservava mentre con una mano iniziava a segarlo. Spostò i capelli dalla parte opposta a dov’ero io, guardò il mio getto di sborra che usciva e si infilò in bocca il cazzo del ragazzino. Furiosamente lo spompinò e poi lo fece avvicinare alla mia postazione e lì si slacciò gli short e si mise a 90° e si fece scopare in quella posizione a mezzo metro da me.</span></p><p><span style="color: #333333">Non potei non ricominciare a farmi un’altra sega.</span></p><p><span style="color: #333333">Il ragazzo, dopo il trattamento che ricevette non ebbe lunga durata e inondò il culo di Maria con tanta calda sborra. Lei, tenendo il ragazzo per mano, si avvicinò a me e si sedette sul mio cazzo che entrò dentro di lei senza alcuna fatica: era fradicia. Con un paio di carezze e un bacio appassionato fece rizzare di nuovo l’uccello del ragazzo che sparì in pochi secondi dentro la bocca di Maria.</span></p><p><span style="color: #333333">Fu lei a raggiungere l’orgasmo prima di noi, sentii la sua vagina che si contraeva mentre lei mugulava con l’altro cazzo in gola. </span></p><p><span style="color: #333333">Io venni sulla sua pancia mentre l’altro ragazzo in parte in faccia e in parte sulla maglietta che stava per esplodere per contenere le sue tette sempre più gonfie per l’eccitazione.</span></p><p><span style="color: #333333">Sfiniti ma soddisfatti ci coricammo tutti e tre sulla sabbia.</span></p><p><span style="color: #333333">Non so se qualcuno avesse visto la performance della mia donna ma mi sembrò che nei giorni successivi qualcuno ci guardasse in modo un po’ diverso. L’idea che queste persone abbiano visto tutto mi eccita ancora da morire, ogni tanto, quando ci penso, mi viene voglia di masturbarmi, e ogni tanto lo faccio.</span></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="cazzoready, post: 5236346"] [B]Parte II[/B] [COLOR=#333333]Il pomeriggio trascorse tranquillamente, verso sera, quando la spiaggia era ormai deserta facemmo il bagno insieme e, ancora eccitato, facemmo l’amore fra le onde. Mi confidò che le era piaciuto un sacco quella giornata al mare. [/COLOR] [COLOR=#333333]Per festeggiare appunto la giornata le dissi che l’avrei portata a cena e quindi di farsi particolarmente bella. Appena a casa, cominciò la ricerca del vestito più adatto alla serata.[/COLOR] [COLOR=#333333]Si chiuse in camera per un’ora per scegliere il vestito più adatto alla situazione. Guardai un po’ la tv, guardai dalla finestra per vedere la gente che passava, poca in realtà perché eravamo in una via laterale del corso, quando uscì dalla stanza mi resi conto che era valsa la pena aspettare.[/COLOR] [COLOR=#333333]Maria aveva scelto di mettersi un paio di sandali con le zeppe, gambe nude, un paio di short color jeans che racchiudevano il suo culetto esaltato dalle zeppe un po’ alte e, dulcis in fundo, una maglietta bianca attillata che, abbinata all’assenza di reggiseno, non lasciava molto spazio alla fantasia. Si poteva capire tutto delle sue tettone: l’ampia curva della mammella, il profilo dell’areola e la sporgenza del capezzolo che, in quel momento, era solo appena accennata.[/COLOR] [COLOR=#333333]“Sei una gnocca da paura!”[/COLOR] [COLOR=#333333]Mi si avvicinò amplificando lo sculettio e mi mise una mano sulla patta dei jeans.[/COLOR] [COLOR=#333333]“Stasera te lo faccio stare duro tutta sera!” e mi baciò sulle labbra.[/COLOR] [COLOR=#333333]La serata si prospettava divertente e non volevo perdermi nulla di quello che aveva in mente la mia ragazza.[/COLOR] [COLOR=#333333]Ci recammo a piedi al ristorantino sul mare vicino al nostro bagno e mentre camminavamo mi sembrava di sentire gli sguardi e i commenti degli altri uomini al nostro passaggio.[/COLOR] [COLOR=#333333]Appena arrivati il cameriere, una volta che gli occhi gli rientrarono nelle orbite, ci fece accomodare a un tavolo un po’ isolato. Eravamo in una terrazza laterale dove c’erano altri 3 tavoli, vedevamo in parte la spiaggia e in parte un paio di palazzine.[/COLOR] [COLOR=#333333]Non venne il cameriere a presentarci il menu ma il titolare in persona, si dilungò a lungo nel spiegarci i piatti (ovviamente non staccava gli occhi da Maria, o meglio dal suo seno) e se ne andò perché richiamato dalla moglie (chiaramente alterata). Entrambi notammo il disappunto della signora e scoppiammo a ridere quasi contemporaneamente. [/COLOR] [COLOR=#333333]Per l’ordinazione venne la padrona dopo aver mandato il marito in cucina. Fu gentile nonostante un paio di occhiate di traverso sparate alla mia ragazza.[/COLOR] [COLOR=#333333]Quasi per caso girai lo sguardo alle finestre dei palazzi e notai che in una c’era un ometto sulla settantina che osservava con attenzione nella nostra direzione. Il primo pensiero fu che anche lui stava guardando le tette poco nascoste di Maria, ma poi mi sembrò un’idea balzana. Bisogna sempre credere alle prime impressioni, spesso sono quelle giuste. [/COLOR] [COLOR=#333333]L’intraprendente signore sparì dalla finestra per qualche minuto e riapparve con un binocolo che venne rapidamente puntato in direzione del nostro tavolo.[/COLOR] [COLOR=#333333]Come aveva detto Maria poco prima, cominciavo a avere l’uccello duro.[/COLOR] [COLOR=#333333]Le feci notare l’uomo col binocolo (e anche la mia reazione), lei sorrise e disse:[/COLOR] [COLOR=#333333]“Che carino! Meglio offrirgli una vista un po’ migliore. Che ne dici?”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Eh? Vuoi toglierti la maglietta qui? Ci sono bambini!”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ma no, scemo! Mi affaccio lì alla balaustra con la scusa di una telefonata...”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Non provocargli un infarto!”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ma va… scemetto!!”[/COLOR] [COLOR=#333333]Prese il cellulare, fece finta di premere sullo schermo e se lo portò all’orecchio. Con nonchalance si portò alla balaustra a cui si appoggiò col bacino. Fingendo di parlare con non si sa chi, dondolava il busto avanti e indietro facendo sporgere di volta in volta il seno nel vuoto.[/COLOR] [COLOR=#333333]Osservavo il signore e lo vedevo che era sempre più emozionato: non staccava il binocolo dagli occhi mentre lo sorreggeva con una mano sola. Non posso sapere cosa stesse facendo con la mano destra ma il braccio era disteso lungo il corpo verso il basso. Una mezza idea ce l’ho.[/COLOR] [COLOR=#333333]Pochi minuti e Maria tornò al tavolo e tutta soddisfatta mi sussurrò:[/COLOR] [COLOR=#333333]“Secondo me si è fatto una sega...” e sorrise.[/COLOR] [COLOR=#333333]Non potei che non essere d’accordo con lei. Ci facemmo una risata.[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ce l’hai ancora duro?” [/COLOR] [COLOR=#333333]Mi chiese improvvisamente[/COLOR] [COLOR=#333333]“Un po’ sì. Pensare a quel signore che ti guardava mi ha eccitato”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ha eccitato anche me” e mi fece notare che i capezzoli erano più turgidi rispetto a quando siamo usciti.[/COLOR] [COLOR=#333333]“Sai vero che così sei un po’ maialina?”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Sì… ci ho pensato a lungo prima di non mettere il reggiseno ma stasera sono su di giri...”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Oh...”[/COLOR] [COLOR=#333333]Senza darmi tempo di replicare:[/COLOR] [COLOR=#333333]“La colpa è tua e di oggi pomeriggio...”[/COLOR] [COLOR=#333333]A cosa si riferiva? Al negretto che aveva spompinato o alla sveltina fatta in mare con me? Ovviamente non le chiesi nulla lasciandole intendere che davo per scontato che fosse per quello che avevamo fatto in acqua.[/COLOR] [COLOR=#333333]La cena continuò senza particolari episodi perché c’era una tavolata con diversi bambini e non ci sembrava il caso esagerare. I papà guardavano spesso nella nostra direzione ma a parte numerose occhiate vogliose non ci fu nessun approccio.[/COLOR] [COLOR=#333333]Maria tenne viva la mia eccitazione con discorsi piccantini oppure accarezzandomi le gambe con i suoi piedini.[/COLOR] [COLOR=#333333]Pagammo il conto al padrone, ovviamente approfittò dell’assenza della moglie per gustarsi con gli occhi il corpo di Maria. Più di una volta, lei si appoggiò al bancone con i gomiti stringendo con gli avambracci il suo seno, proprio nei momenti in cui l’uomo batteva sulla calcolatrice gli importi della nostra cena. Il risultato fu un ottimo sconto e diversi giri di amari offerti.[/COLOR] [COLOR=#333333]Devo ammettere di essere uscito dal locale con la testa un po’ sulle nuvole e lo stesso Maria che non regge tantissimo l’alcol.[/COLOR] [COLOR=#333333]Decidemmo di andare in un locale che faceva musica dal vivo e poi faceva festa fino a tardi con la possibilità di ballare in spiaggia.[/COLOR] [COLOR=#333333]Entrammo che il gruppo stava iniziando a suonare, prendemmo due coca e rum e ascoltammo un po’ di musica proprio vicino al palco.[/COLOR] [COLOR=#333333]Il bassista era particolarmente attento a Maria: non le staccava gli occhi di dosso e, a mio avviso, immaginava che al posto della cannuccia ci fosse il suo uccello. Ovviamente a lei la cosa non passò inosservata e più volte vidi che passava la lingua sul bordo della cannuccia, raccoglieva qualche goccia di bevanda che scendeva e tutte le volte lanciava sguardi al ragazzo.[/COLOR] [COLOR=#333333]Un paio di volte venne rimproverato dai compagni perché prendeva qualche stecca.[/COLOR] [COLOR=#333333]Io le ero di fianco e ogni tanto mi aggiustavo la patta dei pantaloni.[/COLOR] [COLOR=#333333]Avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò:[/COLOR] [COLOR=#333333]“Il bassista mi scoperebbe qua davanti a tutti… eheheh”[/COLOR] [COLOR=#333333]“E tu? Te lo faresti fare?”[/COLOR] [COLOR=#333333]“No… non mi piace… però voglio eccitarlo ancora un po’...”[/COLOR] [COLOR=#333333]Cominciò a ballare sculettando un po’ e mi si appoggiò davanti. Sentiva tutta la mia erezione strusciarle le chiappe. Mi prese le mani e se le mise prima sui fianchi e poi sulla pancia. Pian piano le feci salire fino sotto al suo seno, era quello che voleva: farsi vedere dal bassista mentre la toccavano.[/COLOR] [COLOR=#333333]Le baciai il collo. Volevo rivendicare che quella era mia proprietà , anche se non sempre esclusiva.[/COLOR] [COLOR=#333333]Vidi chiaramente il bassista deglutire: era infoiatissimo.[/COLOR] [COLOR=#333333]...e anche io…[/COLOR] [COLOR=#333333]Dopo un paio di canzoni in cui ballammo sempre in quella posizione, ci spostammo.[/COLOR] [COLOR=#333333]“Amore, ce l’hai duro duro… Mi hai fatto bagnare tutta!”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ti avrei scopata anche io davanti a tutti prima...”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Tu potevi farlo...”[/COLOR] [COLOR=#333333]Scoppiammo a ridere.[/COLOR] [COLOR=#333333]Ormai il concerto era quasi finito e già c’era gente che stava ballando sulla spiaggia. Maria a piedi nudi era là che sculettava, sgambettava e si dimenava.[/COLOR] [COLOR=#333333]A ogni movimento c’era un sussulto delle sue tette. Ogni tre per due un ragazzo si avvicinava, ballava un po’ con lei e poi se ne andava. Qualcuno abbozzava qualche parola al suo orecchio ma lei faceva la scontrosa. Forse non c’era nessuno che le piacesse o forse non si voleva far vedere troppo spregiudicata con me che la osservavo.[/COLOR] [COLOR=#333333]Mi si avvicina per bere un sorso del secondo cuba libre:[/COLOR] [COLOR=#333333]“Un paio di ragazzi mi hanno chiesto se vado in spiaggia con loro...”[/COLOR] [COLOR=#333333]“E tu cosa hai risposto?”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ho chiesto loro se l’avessero grosso...” con voce un po’ infantile da ubriaca, o finta tale, “ma tutti si sono vantati di averlo enorme, quindi non ho creduto a nessuno”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ah… perché se uno ti avesse detto che l’aveva normale...”[/COLOR] [COLOR=#333333]“No, lo voglio enorme… come quello di Brutus… ricordi?”[/COLOR] [COLOR=#333333]Mi strizzò l’occhio.[/COLOR] [COLOR=#333333]Ricordo fin troppo bene quel tronco![/COLOR] [COLOR=#333333]Tornò a ballare ancora. [/COLOR] [COLOR=#333333]Questa volta si avvicinò un ragazzo per ballare, si mise dietro di lei e posizionò le mani come le avevo io, all’inizio poco prima. [/COLOR] [COLOR=#333333]Non era il bassista.[/COLOR] [COLOR=#333333]Lei lo lasciò fare, si strusciò per bene sul ragazzo e si fece accarezzare pancia e braccia. [/COLOR] [COLOR=#333333]Si voltò verso di me e mi guardò. In quel momento prese le mani del tipo e fu lei a muoverle sul suo corpo. Prima se le mise sui fianchi facendole assecondare i suoi movimenti di anca e bacino, poi le fece scivolare sulla pancia e in quel momento rovesciò la testa sulla spalla del ragazzo. Le fece salire fino a farsi palpare il seno.[/COLOR] [COLOR=#333333]Quando il tipo strinse le tettone di Maria lei mi guardò compiaciuta e io, senza che me ne accorgessi, avevo la mano che massaggiava il mio cazzo.[/COLOR] [COLOR=#333333]La scena durò pochissimi secondi perché subito la mia ragazza respinse quel ballerino e lo allontanò in malo modo. Quello, dopo un attimo di sbigottimento, se ne andò imprecando.[/COLOR] [COLOR=#333333]“Hai visto quello cosa mi ha fatto?”[/COLOR] [COLOR=#333333]“A me è sembrato che non fosse tutta sua l’iniziativa”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ma cosa dici? Secondo te mi faccio palpare così davanti a tutti?”[/COLOR] [COLOR=#333333]Bevve un sorso di drink e continuò:[/COLOR] [COLOR=#333333]“Potevi intervenire per difendermi… Invece sei rimasto qui a menarti l’uccello...”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Ma non è vero!”[/COLOR] [COLOR=#333333]“Sì, sì, ti ho visto” e mi mise la mano sulla patta e abbassò la cerniera.[/COLOR] [COLOR=#333333]Non capii se volesse davvero tirarmelo fuori in mezzo a tutti. Probabilmente nessuno ci avrebbe fatto caso ma non mi sembrava il caso. Me lo accarezzò un attimo e poi ritornò a ballare.[/COLOR] [COLOR=#333333]Mi fece cenno di fare il giro della pista e mettermi dall’altro lato, quello più vicino al mare. Era la zona più isolata, più buia e meno frequentata. La musica era ancora abbastanza forte da poter ballare ma si poteva essere anche un po’ più audaci in alcune iniziative.[/COLOR] [COLOR=#333333]Da dove mi misi potevo vedere che su un lettino poco distante un ragazzo stava limonando con una ragazza. Le mani del tipo stavano esplorando senza troppo riserve sotto la gonna e forse anche lei stava facendo qualcosa di simile a lui.[/COLOR] [COLOR=#333333]Mi accarezzai l’asta da sopra le braghe ma Maria mi fece segno di no. Risi.[/COLOR] [COLOR=#333333]Con quella maglietta che rischiava di esplodere a ogni movimento del seno prorompente, la mia ragazza non passò inosservata nemmeno nella penombra. Qualche ragazzo si avvicinò a ballare con lei ma con nessuno si spinse a tanto quanto con quello di prima. Fino a quando le si fece incontro un ragazzino minuto e, alla prima occhiata, piuttosto giovane. Fu Maria a prendere l’iniziativa: gli mise le braccia sulle spalle e lo guardò fisso negli occhi mentre danzava sculettando. Tenne un po’ di distanza fra il suo corpo e quello del ragazzo. Lui era emozionato ma contento e si lasciava trasportare dall’ondeggiare della musica. Sempre ballando gli sfilò la maglietta e lo lasciò a torso nudo: era magrissimo. Gli accarezzò la pancia e il petto ma non lasciò che lui potesse toccarla se non per le mani sui fianchi. Poi scese al bottone delle bermuda che slacciò con un solo movimento delle dita.[/COLOR] [COLOR=#333333]Il ragazzino rise e lasciò che Maria lo spogliasse anche di quell’indumento lasciandolo in mutande.[/COLOR] [COLOR=#333333]Io ero seduto sulla sabbia e mi trovai nelle mani l’uccello istintivamente, sempre inconsapevolmente ho iniziato a masturbarmi vedendo la mia ragazza che spogliava un ragazzo davanti a me e davanti a mille altre persone (anche se queste non guardavano). Vide l’azione della mia mano e sorrise, mi fece l’occhiolino e mi mandò un bacino.[/COLOR] [COLOR=#333333]Da quel momento cominciò a danzare ancora più sensualmente facendo scivolare il suo corpo contro quello del ragazzo, il quale non perdeva occasione per accarezzarla: prima il fianchi, poi il seno con tanto di strizzata di capezzoli che ormai stavano perforando quella maglietta attillata che tanto aveva attirato l’attenzione degli uomini, quindi il culo e anche la passerina stando sopra quegli short.[/COLOR] [COLOR=#333333]Man mano la danza si faceva più audace e la mano maschile si era spinta fra le gambe di Maria che vedevo ansimare. Le dita del ragazzo si era spinte dentro gli short e probabilmente dentro la fichetta della mia ragazza.[/COLOR] [COLOR=#333333]Io ormai stavo sul punto di esplodere e così successe quando lei gli abbassò anche le mutande e si piegò di fronte a lui.[/COLOR] [COLOR=#333333]Rispetto a me erano di profilo per cui riuscivo a distinguere il cazzo e la faccia di Maria che lo osservava mentre con una mano iniziava a segarlo. Spostò i capelli dalla parte opposta a dov’ero io, guardò il mio getto di sborra che usciva e si infilò in bocca il cazzo del ragazzino. Furiosamente lo spompinò e poi lo fece avvicinare alla mia postazione e lì si slacciò gli short e si mise a 90° e si fece scopare in quella posizione a mezzo metro da me.[/COLOR] [COLOR=#333333]Non potei non ricominciare a farmi un’altra sega.[/COLOR] [COLOR=#333333]Il ragazzo, dopo il trattamento che ricevette non ebbe lunga durata e inondò il culo di Maria con tanta calda sborra. Lei, tenendo il ragazzo per mano, si avvicinò a me e si sedette sul mio cazzo che entrò dentro di lei senza alcuna fatica: era fradicia. Con un paio di carezze e un bacio appassionato fece rizzare di nuovo l’uccello del ragazzo che sparì in pochi secondi dentro la bocca di Maria.[/COLOR] [COLOR=#333333]Fu lei a raggiungere l’orgasmo prima di noi, sentii la sua vagina che si contraeva mentre lei mugulava con l’altro cazzo in gola. [/COLOR] [COLOR=#333333]Io venni sulla sua pancia mentre l’altro ragazzo in parte in faccia e in parte sulla maglietta che stava per esplodere per contenere le sue tette sempre più gonfie per l’eccitazione.[/COLOR] [COLOR=#333333]Sfiniti ma soddisfatti ci coricammo tutti e tre sulla sabbia.[/COLOR] [COLOR=#333333]Non so se qualcuno avesse visto la performance della mia donna ma mi sembrò che nei giorni successivi qualcuno ci guardasse in modo un po’ diverso. L’idea che queste persone abbiano visto tutto mi eccita ancora da morire, ogni tanto, quando ci penso, mi viene voglia di masturbarmi, e ogni tanto lo faccio.[/COLOR] [/QUOTE]
Inserisci quotes...
Verifica
Invia risposta
Forums
Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Una giornata di vacanza con Maria
Attenzione! Phica è un sito per ADULTI, con contenuti sessualmente espliciti!
Per utilizzare Phica devi essere maggiorenne e accettare i cookie.
Se non hai 18+ o non vuoi accettare i cookie, premi Exit.
18+
❌ Exit
Ottieni di piĂą...
Top
Bottom